Come organizzare un viaggio in Perù? Tutte le cose che non devi dimenticare prima di partire
Ci presentiamo: siamo Andrea e Chiara, Travel Advisor Wanderoo, creiamo itinerari di viaggio personalizzati. Se vorrete chiederci un itinerario disegnato su misura per voi per il Perù, potrete farlo andando su www.wanderoo.it e penseremo a tutto noi.
Per l’ingresso in Perù è necessario il passaporto con validità residua di almeno sei mesi al momento dell’arrivo nel Paese. Non è necessario il visto per permanenze fino a 183 giorni. Sono consigliate e non obbligatorie le vaccinazioni della febbre gialla, epatite A e B solo se voi recate in Amazzonia. Noi non le abbiamo fatte in quanto non ci siamo recati in zone particolarmente a rischio, comunque è sempre bene verificare, sul sito Viaggiare Sicuri del Ministero degli Esteri, eventuali aggiornamenti.
Il periodo migliore per visitare questo bellissimo Paese è tra giugno ed agosto, quando le precipitazioni sono quasi assenti, soprattutto nella parte meridionale dove si trovano le maggiori attrazioni, ma questi mesi sono i più gettonati dai turisti. A Settembre-Ottobre e Aprile-Maggio il tempo è ancora buono e si spende leggermente di meno.
Essendo un Paese con tanti luoghi da vedere e dalle lunghe distanze, abbiamo preferito spostarci prevalentemente di notte (in modo da ottimizzare i tempi) con bus locali a lunga percorrenza, che offrono un servizio abbastanza buono: sedili comodi su cui dormire e poter guardare film e pasti inclusi nel biglietto. La compagnia con cui ci siamo trovati meglio è Cruz del Sur: è possibile prenotare online pagando con carta di credito. Per piccoli spostamenti, come ad esempio trasferimenti in aeroporto o effettuare gite in giornata, vi consigliamo di concordare con le strutture dove pernottate, che molte volte offrono soluzioni più economiche rispetto alle agenzie.
Il Perù è noto per la sua altitudine e in alcune persone potrebbe causare dei disturbi. Vi vogliamo lasciare alcuni consigli per ridurre gli effetti del famigerato mal di montagna, a noi per lo meno hanno permesso di soffrirne molto poco. In tutta la regione andina è usanza bere il mate de coca: un infuso di foglie di coca, i cui alcaloidi lo rendono un lieve stimolante: noi lo abbiamo trovato tutte le mattine a colazione. Si possono trovare un po’ ovunque, anche le caramelle alla coca, utili da tenere in tasca, che vi aiuteranno nelle escursioni contro possibili mal di testa. É inoltre consigliato bere molto, limitare il fumo e l’alcool. Ma la cosa fondamentale è scegliere un itinerario che permetta un acclimatamento graduale. Per esempio per il tour classico vi suggeriamo questo itinerario, pernottando in località a: Arequipa (2335m) – Ollantaytambo (2792m) – Pisac (2972m) – Cusco (3399m) – Puno (3827m).
Una città che ci è rimasta nel cuore e che può essere utilizzata come base, grazie alla sua posizione centrale e ai numerosi servizi che offre, è Arequipa. Vi colpirà per l’architettura coloniale del suo centro storico e il colorato Monastero de Santa Catalina. Da non perdere la visita al Museo Santuarios Andinos, dove è conservata la mummia Juanita, il corpo congelato di una ragazza inca di 12 anni sacrificata agli dei intorno al 1450. L’ottimo stato di conservazione ha permesso ricerche biologiche sui tessuti per ottenere nuove informazioni sulla salute e la nutrizione degli Inca.
Appena prendete il biglietto aereo per il Perù prenotate anche quello per Machu Picchu (perché i posti sono limitati!) e se ve la sentite anche per l’accesso a Huayna Picchu, il monte che sovrasta il sito archeologico. Il percorso per arrivare in vetta è impegnativo e non adatto a tutti, essendo molto spesso scivoloso, ma una volta arrivati in cima verrete ripagati dal paesaggio circostante.
Prima di raggiungere il Machu Picchu vi suggeriamo di dormire ad Ollantaytambo anziché ad Aguas Calientes. Rimarrete affascinati da questo grazioso villaggio, che oltre ad avere un importante sito archeologico, è il miglior esempio sopravvissuto di pianificazione urbanistica Inca, con strette strade di ciottoli abitate sin dal 13° secolo: vi permetterà di entrare ancora più in contatto con la cultura e le persone del luogo. Tappa obbligatoria è poi Pisac, raggiungibile in circa un’ora di taxi da Cusco, celebre per il suo coloratissimo mercato che si tiene ogni domenica, martedì e giovedì.
Se pianificate di restare nel distretto di Cusco per qualche giorno, vi consigliamo di acquistare il Boleto Turistico del Cusco “BTC”: un biglietto cumulativo personale e non trasferibile attraverso il quale si ottiene il diritto di ingresso in aree, monumenti archeologici, musei e luoghi storici che fanno parte del patrimonio culturale e situati all’interno della circoscrizione territoriale del dipartimento di Cusco. Tra questi: Sacsayhuamán, Qenqo, Tambomachay, Pisaq, Ollantaytambo, Moray, e diversi musei. Può essere acquistato direttamente presso uno dei luoghi inclusi nel biglietto.
La bevanda che in assoluto abbiamo apprezzato di più è stata la chicha morada, a base di mais viola (da cui proviene il caratteristico colore) con aggiunta di ananas, zucchero e spezie. Sembra abbia molte proprietà benefiche, tra cui capacità antiossidante, e sia in grado di abbassare la pressione sanguigna e il colesterolo. Tra i piatti tipici da non perdere il lomo saltado (manzo saltato con cipolle e peperoni), il rojoto relleno (peperone ripieno di carne e formaggio) e la celebre ceviche (pesce crudo marinato). I vegani, ma non solo, apprezzeranno le moltissime e colorate varietà di patate (circa 4000!) e i piatti a base di quinoa, considerata dagli Inca la “madre di tutti I semi”.
Non ci resta che augurarvi buon viaggio!
Travel2feelalive Andrea & Chiara Travel Advisor Wanderoo