Chefchaouen: il tesoro blu del Marocco
Vi è mai capitato di vedere o leggere di un luogo, ed innamorarvene, ancor prima di averlo visto dal vivo? Di essere così catturati da una fotografia, da non desiderare altro se non andarci il più presto possibile? A noi è successa una cosa simile, circa un anno fa. Scorrevamo tranquilli tra immagini di terre lontane in rete, quando ci è apparsa lei. Una distesa di casette dai colori celesti, incastonate in una vallata verde, così luminosa, così perfetta, da sembrare quasi essere stata dipinta dalle esperte mani di un pittore. Un luogo dall’aria magica, in un paese che non avevamo mai visitato prima: il Marocco. È stato così che abbiamo sentito parlare di Chefchaouen la prima volta, ed è stato in quel momento che abbiamo deciso la nostra meta successiva.
Siamo Francesca e Stefano, insieme abbiamo un blog di viaggi che si chiama Travel Trouble e svolgiamo il ruolo di Travel Advisor per Wanderoo. Oggi vi parleremo di Chefchaouen, una vera meraviglia del Marocco. Se vorrete chiederci un itinerario su misura per voi, per visitare il Marocco, così da non perdere il tempo dedicato all’organizzazione, potrete farlo su www.wanderoo.it, penseremo a tutto noi!
La città di Chefchaouen sorge in una piccola valle, tra le montagne del Rif, nel Marocco settentrionale. Si può raggiungere da numerose delle città principali marocchine: la più vicina è Tangeri, ma anche Tetouan, Rabat, o Fez. Noi siamo giunti fino a qui proprio partendo da quest’ultima città, in auto, accompagnati da TourdelMarocco ed in particolare dal nostro fantastico autista Fouad, un giovane marocchino che oltre a parlare benissimo inglese si è dimostrato davvero pronto a tutto: dallo scovare i migliori punti panoramici per scattare foto, al rispondere ad ogni nostra curiosità o domanda, fino al cambiare in men che non si dica, una ruota forata del nostro fuoristrada!
La città è stata fondata nel 1400, da musulmani ed ebrei esiliati o in fuga, che provenivano dalla vicina Andalusia. L’influenza spagnola è ancora visibile, se si presta attenzione alle viette strette, o alla conformazione delle case, diversa da quella dei tipici riad marocchini.
Arrivando in città in auto, abbiamo iniziato la nostra visita con una breve passeggiata, che ci ha condotto sul versante di una montagna vicina, dalla quale era possibile ammirare il panorama dall’alto di Chefchaouen. Uno scenario da cartolina che non dimenticheremo facilmente: le sue casette blu, immerse in una vallata verde, il panorama che tanto avevamo immaginato e sognato, era finalmente lì davanti ai nostri occhi. E pensare che così a lungo tutto questo è rimasto nascosto ai turisti, ed a tutti coloro che non erano di religione musulmana! Infatti, dopo la fondazione, fu costruita una moschea molto importante per i musulmani, e meta di alcuni pellegrinaggi. Tanto che, per moltissimo tempo Chefchaouen è stata inaccessibile per chiunque non fosse musulmano, rendendo questa città che viene spesso denominata la Perla blu, un vero e proprio tesoro nascosto.
La salita che abbiamo percorso per raggiungere questo punto panoramico, si trova proprio di fronte al ponticello che conduce nel cuore della città. Il fiume che scorre sotto questo ponte, per molto tempo ha costituito la fonte di ricchezza degli abitanti di Chefchaouen, la cui vita ruotava intorno alle sue acque. Ancora oggi da qui, potete vedere le donne locali impegnate a lavare i panni sulle rive del fiume, mentre chiacchierano e ridono tra loro. Non cercate di fotografarle di nascosto però, spesso la popolazione locale è infastidita dai numerosi turisti che fotografano ogni angolino della città, senza cura o rispetto dei suoi abitanti. Questo è un consiglio che vale in generale per il Marocco come per altri posti, è sempre importante chiedere il permesso, prima di fotografare qualcuno.
Attraversato il ponte siamo entrati direttamente nel cuore della città, passeggiando tra i vicoli, circondati da mille sfumature di azzurro. Siamo giunti a Chefchaouen dopo un lungo viaggio tra le meraviglie del Marocco, in particolare, dopo aver visitato città come Marrakech e Fez. Ci aspettavamo, visto il forte richiamo turistico che costituisce la Perla blu, di trovare una città altrettanto caotica, affollata, rumorosa. Questa invece, è stata una sorpresa sotto ogni aspetto: il tempo sembra scorrere lento, la popolazione locale è aperta e sorridente, molti ti invitano a visitare i propri negozi o ti salutano gentili. Anche i turisti sembrano più tranquilli e rilassati, ne puoi trovare mentre passeggiano ammaliati dalle varie stradine, intenti a fotografare scorci o angoli nascosti, a sorseggiare thè alla menta seduti sulle terrazze dei bar o ad accarezzare uno dei numerosissimi gatti che popolano queste strade. Sembra che la vita sia scandita solo dallo scorrere del tempo, e regolata dall’effetto calmante che il blu ha sulla mente. Abbiamo passeggiato a lungo tra queste vie, fermandoci spessissimo, incantati. Le strade si susseguono, una dopo l’altra, e sembra quasi di essere trasportati in un intricato labirinto, dove le sfumature dell’azzurro sono interrotte solo dagli sprazzi di colore dei fiori, delle botteghe di spezie e tessuti, e dai colorati abiti della popolazione locale. Tutte le vie convergono poi nella piazza principale di Chefchaouen, Uta el-Hammam dove potrete fermarvi in uno dei numerosi ristorantini, per pranzo o per cena. Non potete dire di aver visitato il Marocco se non avete assaggiato un tipico couscous, un tajine di carne o di verdure, ed ovviamente i loro dolcetti!
Come avrete capito, assaggiare i cibi tipici è per noi un passaggio irrinunciabile durante ogni viaggio, ma sapete cos’altro ci affascina? Scoprire i costumi ed il vestiario tipico delle popolazioni locali. Il Marocco è un paese molto ricco e vario sotto questo punto di vista: ogni regione e spesso ogni città, ha i suoi abiti tipici. Quello di Chefchaouen è molto colorato, composto da un cappello di paglia ed un foulard a coprire il capo, ed un altro telo, avvolto intorno alla vita. Potrete chiedere alle donne locali che per pochi dirham, vi consentiranno anche di vestirvi come loro!
Ci sono molte storie o teorie per cui Chefchaouen sia stata dipinta di blu: dal tentativo di tenere lontano il calore del periodo estivo, quello di scacciare le zanzare, oppure ancora di rispecchiare i colori del cielo e del paradiso. Si tratta solo di ipotesi e leggende, e probabilmente non sapremo mai le vere ragioni per cui questa intrigante ed affascinante città appaia ora interamente blu, ma tra tutte le teorie ci piace pensare che qualcuno durante i secoli abbia voluto portare il Paradiso sulla terra, una meta da sogno nascosta in una valle, dove il paese ed il cielo si confondono in un turbinio di sfumature celesti.
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