Capitale italiana della cultura 2026, ecco la città vincitrice

La vittoria della città è stata annunciata in conferenza stampa dal Ministro della Cultura
Stefano Maria Meconi, 14 Mar 2024
capitale italiana della cultura 2026, ecco la città vincitrice
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Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha svelato in una conferenza stampa tenutasi a Roma la città che ha ottenuto l’ambito riconoscimento della Capitale italiana della cultura 2026. Come ogni anno, questo titolo viene assegnato con largo anticipo (circa 2 anni), in modo da permettere alle candidate di proporre un programma di eventi e iniziative che vengono finanziati con fondi statali ed europei e che permettono di migliorare il turismo culturale nella città premiata. Per il ministro, che è intervenuto alla presentazione, ogni anno ci sono almeno 80 o 90 città italiane che possono ambire a questo titolo, perché “ciascuna di questa città ha una storia importante” da raccontare.

Ecco quale sarà la Capitale italiana della cultura 2026

l'aquila

La Capitale italiana della cultura 2026 è L’Aquila. Il progetto della città è stato approvato all’unanimità dalla commissione giudicante, che ha raccomandato la nomina al ministro Sangiuliano. Cultura come volano della crescita che crea un collante con i comuni circostanti sono solo alcuni degli elementi che hanno portato alla scelta del capoluogo abruzzese, che proprio quest’anno ricorda i 15 anni dal devastante sisma del 2009.

Quali sono le 10 città candidate

Le candidature, che sono state vagliate da una commissione composta da esperti, tra cui il rettore dell’Università LUISS di Roma, hanno riguardato le città finaliste e, secondo Sangiuliano, potranno trovare tutte – anche le non vincitrici – una forma di finanziamento dei progetti messi a punto. Un modo per far vivere queste progettualità, che includeranno nel 2025 anche la Capitale dell’arte contemporanea, una new-entry nei riconoscimenti statali.

Le città candidate al ruolo di Capitale Italiana della Cultura 2026 sono le seguenti:

  • Agnone (Isernia), “Agnone 2026: Fuoco dentro. Margine al centro” 
  • Alba (Cuneo), “Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia” 
  • Gaeta (Latina), “Blu, il Clima della cultura” 
  • L’Aquila, “L’Aquila. Città Multiverso” 
  • Latina, “Latina bonum facere” 
  • Lucera (Foggia), “Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture” 
  • Maratea (Potenza), “Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario” 
  • Rimini, “Vieni oltre. Il futuro qui e ora” 
  • Treviso, “I sensi della Cultura” 
  • Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena), “Valdichiana 2026, seme d’Italia”.

Tutte le capitali della cultura degli anni precedenti

È Pesaro (Marche) la Capitale italiana della cultura 2024, quindi quella in carica, che durante la cerimonia di questa mattina è stata rappresentata dal sindaco Matteo Ricci e che ha ricordato il tema di quest’anno, Cultura e natura. L’anno prossimo il ruolo toccherà ad Agrigento, la città siciliana che domina la Valle dei Templi.

Negli scorsi anni, il ruolo è toccato a Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena (2015), a Mantova nel 2016, Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, a Parma per il biennio 2020-2021, all’Isola di Procida per il 2022 e al duetto Bergamo-Brescia per il 2023. Nel 2019, non venne assegnato il ruolo, perché Matera era Capitale europea della cultura, dunque venne preferito concentrare le attenzioni sulla Città dei Sassi.



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