Caos passaporti, a che punto siamo? Ecco lo stato della situazione in Italia

Stefano Maria Meconi, 01 Mar 2024
caos passaporti, a che punto siamo? ecco lo stato della situazione in italia

Ancor più dell’oro o di un 6 al Superenalotto, il nuovo oggetto dei desideri degli italiani è divenuto da oltre un anno il passaporto. Il documento, che proprio quest’anno ha aumentato il suo “potere” diventando il primo al mondo per numero di stati in cui si può entrare senza visto, è a conti fatti una vera e propria chimera per chi deve ottenerlo per la prima volta (ma anche coi rinnovi non va tanto meglio). Un vero e proprio caos passaporti che ha portato – finora con ben pochi risultati – a interrogazioni parlamentari, proteste, richieste di chiarimento al ministro competente, in questo caso quello degli Interni. Ma come stanno davvero le cose? Scopriamolo insieme.

Ecco quanto ci vuole per ottenere il passaporto nelle varie città italiane

Rispetto al passato, quando bisognava recarsi in Questura e mettersi in religiosa attesa dietro uno sportello, le cose sono cambiate. Oggi il portalepassaportonline.poliziadistato.it permette infatti (previo accesso con SPID/CIE) permette di accedere a un form di prenotazione dell’appuntamento, dopo aver inserito alcuni dati anagrafici di base.

Procedura facile e “digitalizzata”, certo, ma la realtà è che di disponibilità ce ne sono ben poche. Addirittura, in molte grandi città italiane – Milano e Roma in testa – le disponibilità oscillano tra 1 mese oltre un anno. E addirittura, secondo un report del Corriere della Sera, 26 dei circa 100 capoluoghi di provincia italiani non hanno disponibilità in ogni caso, o comunque entro un anno dalla data di presentazione della richiesta.

Per una volta, le piccole realtà di provincia sono quelle che meno risentono di questa situazione, e potenzialmente si potrebbe decidere di fare domanda per il passaporto a Rieti Potenza e ottenere il tanto agognato appuntamento in 1-3 giorni. Tuttavia, come riporta il sito del MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), solo “in casi particolari, il passaporto può essere rilasciato da un Ufficio diverso da quello di residenza; in tali casi sarà necessario acquisire preventivamente la delega da parte dell’Ufficio (Questura o Consolato) competente per residenza”

La situazione più critica, in ogni caso, è in quasi tutto il Nord (con l’eccezione di Verbano-Cusio-Ossola, Verona e Belluno), a Perugia e Pescara, ma anche a Bari e in 3 delle 5 province della Calabria. La regione con le minori attese è la Sicilia, quelle con i dati peggiori sono Piemonte, Lombardia e Veneto, dove in molti casi ottenere il passaporto da qui a inizio marzo 2025 è impossibile… o quasi.

Aspettare (e sperare)

Oltre ai gruppi Telegram nati per avvisare i cittadini che devono chiedere il passaporto se si liberano degli slot nei vari commissariati e questure, esiste un database che informa sull’apertura di nuovi slot di prenotazione. Come riportato da DDAY.it, ogni questura italiana ogni giorno mette a disposizione nuovi appuntamenti, anche a pochi giorni di distanza, ma l’orario di aggiornamento varia per le oltre 500 strutture deputate al rilascio del documento. E così, molti si affidano a servizi a pagamento oppure, molto più semplicemente, si recano in questura o al commissariato sperando che qualcuno (ma chi?) rinunci all’appuntamento e riesca finalmente a procedere al riconoscimento.

Vale la pena ricordare che il rilascio del passaporto non è gratuito: il costo totale è di 116 euro (42,50 per il libretto, 73,50 di contributo amministrativo). Che, unitamente alle attese bibliche e alla necessità di attendere diverse settimane per poterlo ritirare, o vederselo consegnare, rende il caos passaporti ancor più difficile da sostenere.



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