Anche Milano ha la sua piccola Versailles, ed è una villa con dei giardini da sogno
Rappresenta un patrimonio di grande valore storico, culturale e architettonico: Villa Arconati è una tra le più belle e maestose ville di Milano che oggi, insieme al suo Giardino, è sede della Fondazione Augusto Rancillo che ha permesso il restauro, la rivalutazione culturale e la riapertura al pubblico.
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La storia di Villa Arconati dal ‘600 alla riapertura del 2015
La villa sorge all’interno del Parco delle Groane, nella frazione di Castellazzo di Bollate e la sua storia s’intreccia con quella di diverse generazioni della Famiglia Arconati, dalla quale prende il nome. Infatti, Galeazzo Arconati, cugino del cardinale Federico Borromeo, nel 1610 investe il suo patrimonio nell’acquisto della proprietà del Marchese Guido Cusani, apportando delle modifiche, eliminando gli elementi più rustici e ingentilendo gli aspetti formali. Nel 1621 poi, si ritorno da un soggiorno romano, ispirato dalle ville romane e fiorentine, organizza l’integrazione tra la villa, il paesaggio e il Giardino; inoltre, introduce teatri e i giochi d’acqua ispirandosi agli studi di Leonardo da Vinci.
Alla morte di Galeazzo, il figlio Giuseppe Maria portò acanti la volontà del padre ampliando ancora di più la villa, costruendo l’ala sud-est e, grazie al suo amore per l’arte, fece collocare dei quadri, statue in marmo, stampe e disegni, trasferendo la biblioteca al piano terra.
Nel 1718 il nipote di Giuseppe Maria, un uomo di cultura, estimatore del teatro e protettore di Carlo Goldoni, ereditò i beni di famiglia e, grazie ai frequenti viaggi a Parigi e Vienna, conobbe l’architettura d’oltralpe, in primis la Reggia di Versailles: ad essa s’ispirò per effettuare dei lavori di ampliamento e ristrutturazione. Verso la metà del ‘900 la Villa giunge in eredità a donna Beatrice Crivelli, alla quale si deve la sua conservazione, mentre alla Fondazione Augusto Rancillo si deve l’importante progetto di recupero e riconversione culturale della villa che ha portato alla riapertura al pubblico, per la prima volta nel 2015.
Come visitare Villa Arconati a Milano?
Il lavoro della Fondazione Augusto Rancilio permette di promuovere e sostenere una serie di attività volte al sostegno delle arti plastiche, dello spettacolo e della musica dal vivo all’interno di Villa Arconati. Nel 2021, ad esempio, è stato inaugurato un nuovo percorso di visita che permette di ammirare la Sala del Museo, nella quale si trovano gli affreschi settecenteschi della volta, la Biblioteca con le bellissime librerie in noce e le decorazioni del soffitto, ma anche il salone affrescato dai fratelli Galliari, chiamati qui da Giuseppe Antonio Arconati nel 1750. Inoltre, la visita si conclude al Giardino della villa, nel quale natura, architettura e s cultura si fondono con siep, fontane e giochi d’acqua spettacolari che, grazie ai restauri, sono stati portati agli antichi splendori.
Inoltre, tutti giorni dell’anno e su prenotazione, è possibile utilizzarne gli spazi di Villa Arconati per eventi, meeting, conferenze, feste, ricevimenti, shooting fotografici e team building.