Active Abruzzo “Culto”, il tour cicloturistico tra le meraviglie storico-paesaggistiche della regione

Le dimensioni naturalistiche di una delle più belle regioni d’Italia, la ricerca dell’essenziale e la voglia di tornare a scoprire il mondo a 360 gradi ci accompagnano in un tour guidato dai contorni straordinari
Turisti Per Caso.it, 19 Ott 2021
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Durante e dopo la pandemia, gli italiani hanno riscoperto il piacere di muoversi, fare sport e attività fisica all’aria aperta. Non ne ha beneficiato solo il settore professionale, con le tante vittorie degli atleti azzurri, ma anche il mondo del turismo attivo. E tra le tante proposte che il Bel Paese ha da offrire, spicca certamente per qualità e varietà l’Abruzzo, regione che in fatto di varietà e ricchezza di paesaggi è tra le più eterogenee d’Italia.

Da qualche giorno è stata presentata la seconda edizione di Active Abruzzo, Real Experience. Si tratta di un evento di promozione territoriale e turistica fortemente voluto dalla CNA Turismo e Commercio, dalla Camera di Commercio di Chieti – Pescara e da numerose realtà del settore privato, che hanno scelto così di foraggiare un progetto decisamente interessante.

L’Abruzzo è infatti una delle destinazioni migliori in Italia per quanto riguarda il turismo attivo, potendo contare non solo sulla varietà straordinaria di luoghi ed esperienze, ma anche su investimenti in tecnologie, attrezzature e affiancamento degli operatori nella definizione di strategie di promozione territoriale.

Culto, il tour del cicloturismo tra fede e natura

Con il tour “Culto”, la scoperta dell’Abruzzo si unisce al mondo dello sport grazie a percorsi che sono stati tracciati sull’esperienza delle grandi corse ciclistiche come la Tirreno-Adriatico e ovviamente il Giro d’Italia.

Si tratta di un viaggio ideale a piccoli gruppi, preferibilmente adulti e con una preparazione atletica sufficiente ad affrontare circa 300 chilometri in 7 giorni. Prendetevi una settimana di vacanza e preparatevi a godere di panorami, paesaggi e antichità selezionati per dare al visitatore un quadro d’insieme omnicomprensivo della regione forte e cortese.

Il percorso, che parte da L’Aquila e arriva a San Vito Chietino, risale il tratto appenninico dell’Abruzzo fino a Teramo, per poi ridiscendere progressivamente tra abbazie, uliveti, vigneti, trabocchi e tante di quelle specificità che sono una vera gioia per gli occhi.

Del resto, l’Abruzzo in questo senso non finisce mai di stupire. Il tour inizia proprio dalla sua città più celebre, ferita dal terremoto del 2009 e in progressiva ripresa. È da qui che si segue la Strada maestra del Parco, un tratto recuperato dell’antica Statale 80 che collegava Teramo a L’Aquila. Qui c’è davvero molto da vedere, dalla Basilica di Collemaggio – dove sono ospitate le spoglie di Celestino V – fino all’antica città romana di Amiternum, passando per Montorio al Vomano: da scoprire nel borgo del Teramano c’è lo splendido Chiostro degli zoccolanti. E sapevate che qui, per la prima volta in Italia, furono installate nel 1899 le lampadine per l’illuminazione pubblica?

Si arriva dopo 88 chilometri a Teramo, che sorge sui resti dell’antica Apritium. Bellissimo il centro storico, dominato dal profilo della Cattedrale che presenta una curiosa facciata con guglie gotiche alternate a merlature tipiche di un castello. Assolutamente imperdibile.

Da qui si riparte rotolando verso Sud. O meglio sarebbe dire, pedalando. Ci aspetta infatti la Strada del vino di Controguerra, a poca distanza dal confine marchigiano. Vi si produce il vino omonimo, ma non è l’unica specialità della zona: visiteremo infatti anche Civitella del Tronto, dove si trova una delle strade più strette d’Italia.

L’itinerario prosegue verso Notaresco e Loreto Aprutino, lungo la Valle delle Abbazie: le antiche tradizioni religiose, con un forte ricorso all’eremitaggio, fece di questo luogo il rifugio ideale dei monaci e dei religiosi che aspiravano all’ascetismo. Punto focale di questa zona è l’Abbazia di San Clemente al Vomano, un angolo di pace e spiritualità che risale addirittura al XII secolo.

Dopo aver oltrepassato Loreto Aprutino e Penne, l’itinerario prosegue in direzione Sud, includendo la Via dell’Olio Aprutino. Ci troviamo già in provincia di Chieti, dove il territorio è inframmezzato dalla presenza di innumerevoli uliveti, dai quali si ricava un olio EVO buonissimo. Grazie al clima mite durante quasi tutto l’anno, infatti, questa produzione ha reso il triangolo d’oro dell’olio una delle migliori zone d’Italia deputate allo scopo.

Non solo gastronomia, però: lungo l’ultimo tratto di viaggio, che attraversa il Parco nazionale della Majella e la Valle dell’Alento, si toccano anche borghi e città d’arte di grande pregio. È il caso di Chieti che, forse in pochi lo sanno, è una delle città più antiche d’Italia. Da scoprire San Vito Chietino affacciato sulla Costa dei Trabocchi (magari prevedendo una piccola deviazione verso Lanciano, la città del Miracolo eucaristico), ma anche Crecchio e Orsogna, borghi che uniscono splendide architetture medievali alla produzione di olio e vino.

Per ulteriori informazioni consulta il sito Bikelife.it



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