A Palazzo Chigi per la prima volta in mostra al pubblico la “Presa di Cristo”, l’opera di Caravaggio dimenticata

Stefano Maria Meconi, 12 Ott 2023
a palazzo chigi per la prima volta in mostra al pubblico la presa di cristo, l'opera di caravaggio dimenticata
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L’ultima volta in cui fu realmente visibile al pubblico era il 1951, e la location scelta fu Palazzo Reale a Milano. Quel quadro, però, era solo un lontano parente della versione che oggi torna visibile al pubblico dopo 72 anni. Una tela rovinata, ridipinta in maniera approssimativa e particolarmente danneggiata. Fortunatamente, solo un lontano ricordo, perché adesso la Presa di Cristo di Michelangelo Merisi, ovvero Caravaggio torna finalmente in esposizione dopo che ne è stata effettivamente attribuita la paternità al maestro lombardo. La scelta della location per la prima mostra pubblica, però, è un altro dettaglio incredibile per questa tela.

L’incredibile storia del Caravaggio dimenticato

caravaggio

Quando Roberto Longhi, nel 1943, vide per la prima volta la Presa di Cristo – parte integrante della Collezione Mattei – non lo attribuì direttamente al Caravaggio, ma stabilì che si trattasse di una copia, peraltro particolarmente ben riuscita, del lavoro conservato oggi alla National Gallery di Dublino. Fu solo nei decenni successivi, grazie a un lunghissimo lavoro di restauri conservativi e di rimozione degli interventi più invasivi sul quadro, che si stabilì l’esatto contrario: la Presa di Dublino era la replica (a scoprirlo ci pensò Sergio Benedetti), mentre la tela italiana era, a conti fatti, quella originale. 

A intervenire sull’opera, sia manualmente che attraverso lo studio della fonti, sono stati chiamati esperti del calibro di Denis Mahon, Claudio Strinati, Mina Gregori e Carla Mariani, la restautrice quest’ultima che ha dato nuova vita al quadro del Merisi, gravato da ridipinture che ne avevano alterato lo stato originario. Per chi se ne intende un po’ di arte, la mano caravaggesca non è difficile da intuire: un uso intenso ed emozionante delle ombre, il ricorso a tinte molto accese soprattutto per i toni del rosso, uno studio quasi scultoreo delle forme e un “affollamento” dei personaggi che aumenta il senso drammatico delle rappresentazioni a tema religioso. 

Il quadro non è di proprietà pubblica: appartiene infatti all’antiquario Mario Bigetti, che lo ha acquistato nel 2003. Nel 2004 fu messo sotto sequestro su richiesta del Ministero per i Beni Culturali, per il quale era un’opera di interesse statale. Solo lo scorso anno, dopo 18 anni di sequestro, Bigetti lo ha riottenuto, mettendolo a disposizione per questa mostra evento.

La scelta di ricreare lo studio dell’artista

ariccia

Sarà Palazzo Chigi ad Ariccia, nei Castelli Romani, a ospitare il capolavoro del Caravaggio

Sabato 14 ottobre 2023 sarà il primo giorno di esposizione pubblica per la Presa di Cristo del Caravaggio. La scelta della location è decisamente insolita, quanto interessante a sua volta: saranno infatti le sale di Palazzo Chigi ad Ariccia ad accogliere uno dei quadri più discussi degli ultimi decenni.

All’interno del palazzo, costruito nel ‘600 su progetto di Gian Lorenzo Bernini, sarà ricostruito lo studio di Caravaggio attraverso l’uso di pannellature che richiamano lo stesso ambiente, studiato da Bellori e Mancini, in cui venne partorita l’opera. Intorno ad essa, pannelli esplicativi e radiografie permetteranno di comprendere al meglio le fasi di restauro, mentre una copia della versione conservata a Dublino servirà a capire le differenze tra la brutta e la bella copia.

Non solo Caravaggio: nella mostra, che rimarrà visitabile fino al 14 gennaio 2024, si potranno ammirare opere del Cavalier d’Arpino (anche qui la Presa di Cristo), di Francesco Villamena e riproduzioni contemporanee dei lavori di Caravaggio prodotte, tra gli altri, dal Pignataro e dal Venanzoni. Il costo d’ingresso è così ripartito:

  • Palazzo + mostra (senza guida): 17 euro
  • Palazzo + mostra (con guida): 19 euro
  • Solo mostra: 10 euro

L’accesso sarà possibile dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Maggiori informazioni sul sito palazzochigiariccia.it.



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