A Bologna grande festa di Capodanno con Patrizio e Syusy!
Quest’anno Bologna e Firenze festeggiano un Capodanno gemellato, per inaugurare il collegamento della nuova linea ferroviaria Alta Velocità che congiunge le due città in soli 37 minuti. In Piazza Maggiore a Bologna e a Santa Maria Novella a Firenze ci saranno i due concerti principali, con grandi artisti che durante la serata si sposteranno in treno da un palco all’altro, assieme al pubblico! A Bologna si esibiranno i Negrita, gli Stadio e Lucio Dalla; a Firenze Irene Grandi, Lucio Dalla e i Negrita… Sul palco di Piazza Maggiore, a condurre l’evento in collegamento con Santa Maria Novella e in diretta ai microfoni di Radio2 ci sarà proprio Patrizio, affiancato da Marianna Morandi e Andrea Lehotská.
La vera novità di quest’anno però è che la festa non sarà accentrata in un unico evento, ma diffusa in altre piazze della città con altri eventi altrettanto coinvolgenti, tra i quali si potrà fare la spola! E Syusy anima proprio uno di questi, il “Capodanno dei bambini” in Piazza Santo Stefano (Scarica il programma del Capodanno dei Bambini!), dove per la prima volta ci sarà il rogo del Vecchione: più piccolo degli altri anni e senza la firma di un artista, ma al centro di un programma a cura del dipartimento educativo del MAMbo, già dal 28 dicembre. Cuore di tutto la yurta di Syusy, dove già nei tre giorni precedenti al Veglione si terranno laboratori per tutti i bambini che potranno… Costruire la propria buona stella! Durante la serata del 31, poi, musica, danze e magie a misura di famiglia, che culmineranno con il falò del “vecchione”, che a mezzanotte arderà illuminando la piazza e avverando i desideri di ognuno.
Per quanto riguarda le altre piazze, in Piazza San Francesco la pista per il liscio con la Mirko Casadei Beach Band; in Piazza Verdi il salotto jazz con l’esibizione dal vivo della Swingers Orchestra che proporrà il concerto «Dear Basie» di Delio Barone; Piazza Galvani è per i gruppi musicali emergenti, mentre dalla Scalinata del Pincio si muoveranno 12 percussionisti senegalesi che trascineranno il pubblico lungo via Indipendenza; da Piazza di Porta Ravegnana infine partirà la parata delle street bands. «E una sfida mostruosa e complicata – ha preannunciato Patrizio – La prima sfida è mettere d’accordo un fiorentino e un bolognese. Sarà durissima ma ce la faremo. Ma la grande sfida è soprattutto riportare fuori la gente di casa per la notte di capodanno, far sì che i bolognesi tornino ad abitare le loro piazze».
la lettera di Patrizio a Repubblica
L’organizzazione del Capodanno ha già dato adito in città alle prime polemiche sui costi, a cui Patrizio ha risposto con una lettera pubblicata su Repubblica, che riportiamo integralmente: Carissimo Balzanelli, ieri ho letto sui giornali le polemiche relative al Capodanno. Visto che gli organizzatori hanno avuto la bontà di chiedermi di stare sul Palco di Piazza Maggiore a co-condurre la nottata, mi sento due volte coinvolto. Prima di tutto mi sento coinvolto come cittadino bolognese, e in quanto tale devo confessare che a me l´idea promossa dall’Assessore Nicoletta Mantovani piace molto. L’Alta Velocità ha suscitato polemiche per come è stata realizzata – polemiche nelle quali non entro in questa sede – ma certo rappresenta una opportunità. Sarebbe assurdo, a questo punto, non coglierla. L´idea che la Festa promuova questo nuovo rapporto privilegiato fra Firenze e Bologna, che in sé comporta aspetti economici e culturali in prospettiva importantissimi, mi sembra ottima. Non a caso mi risulta che abbia convinto gli sponsor. E convincere gli sponsor, e poi mettere d’accordo diverse forze economiche del territorio, è un vero grande merito in questo momento, che va dato a questa Amministrazione.
Che poi la Festa coinvolga sei piazze, e quindi l’intero centro cittadino, mi sembra una novità molto positiva. L’ho detto in conferenza stampa: è un esplicito invito ai Bolognesi a uscire di casa, a riappropriarsi della città, dei suoi spazi e dei suoi riti collettivi. Io abito a Bologna dal 1973-74. E la notte di capodanno, a quei tempi, era d’obbligo arrivare in Piazza Maggiore per mezzanotte, a farsi gli auguri e ad ascoltare il discorso del Sindaco. Problemi di ordine pubblico non erano nemmeno concepibili: in piazza c’erano tutti, e tutto era tranquillo. Poi la città, progressivamente, nell’arco di 30 anni, si è chiusa, si sono virtualmente chiusi spazi e percorsi. Richiamare esplicitamente la gente in Piazza, a questo punto, mi sembra un gesto sacrosanto, concreto e anche simbolico nello stesso momento. Non credo che sarà facile e immediato, ma questa Festa è un primo bel segnale. Una buona sfida. Anche il fatto di offrire sei piazze contemporaneamente, coinvolgendo pubblici diversi e anche tanti artisti e stili diversi – tutti uniti dal concetto di festa – mi sembra ineccepibile. Torna Dalla, tornano gli Stadio, c’è Casadei Junior e altri artisti interessanti. Insomma, da cittadino sono d’accordo con l’idea di questa Giunta, e mi pare finalmente un segno tangibile di “rimonta” socio-culturale.
Da quasi-addetto-ai-lavori – poi – mi sorprendono le polemiche riguardo ai soldi spesi: se davvero il Comune impegna 100.000 euro in questa iniziativa, non mi scandalizzo affatto. Come il tuo giornale ha puntualmente riferito, si tratta di poco più di quel che si spendeva negli anni in cui in pratica si faceva molto meno, e sono meno di quanto spendano altre Città, nonostante la famosa crisi. Certo: centomila euro detti così, scritti in una sola parolona, sembrano tanti a chi fatica ad arrivare alla fine del mese. Ma in realtà, chi ha un minimo di competenze “tecniche” sa che si tratta di un cifra molto relativa, senza contare che tutto quanto si spende in termini di cultura e di promozione del territorio rappresenta un ottimo investimento produttivo. Insomma, lo devo dire: le critiche all’iniziativa del Comune, in questo caso, mi sembrano improntate ad una certa dose di demagogia. Ma la demagogia, purtroppo, sembra diventata la cifra dominante della dialettica politica e informativa, in Italia. E allora che demagogia sia. Anche io vorrei fare, a questo punto, un gesto squisitamente demagogico! Tu chiedi trasparenza anche e soprattutto sui costi, e sui cachet degli artisti. Io non ne so nulla degli altri, ma una cosa la voglio dichiarare: io rinuncio alla mia paga individuale, e l’ultimo dell’anno lavoro gratis, e chiedo agli organizzatori di usare i miei soldi per fare una festa ancora più bella.
In questo modo ottengo tre piccioni con una fava. La prima cosa è che mi tiro fuori da tutte le polemiche: io a Bologna ci vivo, ci sto bene, e non voglio pensieri. La seconda cosa è che mi tolgo un peso e un’ansia professionale: se, durante la sera del 31, qualcuno mi vede condurre la serata e magari mi trova inadeguato, sappia almeno che non costo nulla. La terza cosa è che, con questo “bel gesto”, provo a collaborare come posso, liberamente, a una iniziativa a cui credo. Tre piccioni con una fava, appunto: ma devo confessare che la fava a cui sto rinunciando era davvero poca cosa: tutta l’iniziativa si sta facendo, che io sappia, in estrema economia, quindi me la sto cavando davvero con pochissimo. La demagogia, infatti, per definizione si fa a buon mercato…
Patrizio Roversi (demagogo per caso, ma solo per stavolta)