140 anni dopo la prima volta, Italia e Corea si incontrano alle porte di Torino all’insegna di una millenaria (e bellissima) tradizione artistica

Gli aquiloni coreani interpretati dalle sapienti mani di una delle più interessanti artiste contemporanee italiane
Stefano Maria Meconi, 07 Ott 2024
140 anni dopo la prima volta, italia e corea si incontrano alle porte di torino all'insegna di una millenaria (e bellissima) tradizione artistica
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Mai come negli ultimi mesi abbiamo visto come la contrapposizione tra paesi e culture sia il più grande freno allo sviluppo di una società davvero globale. Ed è proprio ispirandosi all’importanza di politiche sinergiche e alla propensione all’altro che Italia Corea hanno deciso di celebrare il 140° anniversario delle proprie relazioni diplomatiche. E per farlo, l’arte assurge a elemento di primaria importanza, con un evento che vede una millenaria tradizione proveniente dall’Estremo Oriente interpretata dalle mani di un’artista italiana che ha fatto del suo legame con l’artigianalità asiatica uno dei leitmotiv della sua carriera. 

Gli aquiloni coreani, una tradizione millenaria

Sin dall’inizio del II millennio, la penisola coreana ha sviluppato una vera e propria cultura del deismo, intesa come un rapporto con l’aldilà che viene interpretato in molteplici forme. In particolare, attraverso la costruzione dei cosiddetti panggumŏng-yŏn (방구멍연), ovvero gli “aquiloni con un foro nel mezzo“. Si tratta di un tipo di aquiloni unici al mondo, per la presenza proprio di questo foro centrale che garantisce agilità di movimento anche in condizioni meno favorevoli. Ma oltre alla tecnica di realizzazione, è proprio l’oggetto in se, yeon (연) che ha valenza sacra nella cultura coreana, poiché in grado di collegare uomo e divinità, dunque il mondo terreno e quello ultraterreno.

Altrettanto importante è la carta Hanji (carta coreana), che si distingue dalla Yangji (carta occidentale) per l’impiego di fogli laminati e lavorati manualmente, il cui risultato è una granulometria e una consistenza tali da essere particolarmente adatti a lavorazioni artistiche. Le stesse che sono oggetto della mostra che stiamo per scoprire.

Anna Onesti, il ponte tra Italia e Corea

Di origine romana ma ormai cittadina del mondo, Anna Onesti è un nome dalla rilevanza internazionale. Il suo percorso artistico, che si è sviluppato tra Roma, Urbino e Torino, l’ha vista in realtà impegnata in mostre ai quattro angoli del pianeta, dall’Australia alla Thailandia, dal Giappone alla Corea. Proprio quest’ultimo paese è al centro di Hanji Yeon – La carta Hanji e gli aquiloni, una mostra di 30 aquiloni artistici che l’artista ha voluto realizzare come omaggio alla Corea dal punto di vista italiano.

La mostra si terrà al Castello di Moncalieri (Torino) dal 18 ottobre al 1° dicembre 2024, e sarà introdotta venerdì 18 ottobre da una conferenza stampa e dalla visita guidata, curata proprio da Anna Onesti. Nello stesso fine settimana, Istituto Culturale Coreano e MAO – Museo di Arte Orientale di Torino cureranno l’evento Weekend Corea, durante il quale si potrà conoscere la cultura della carta Hanji, partecipare a un workshop sulla produzione delle Lanterne di Loto e assistere alla presentazione del Yeondeunghoe, il Festival delle Lanterne di Loto. 

hanji yeon - corea

Informazioni utili sulla mostra

La mostra Hanji Yeon – La carta Hanji e gli aquiloni. Opere dell’artista Anna Onesti si terrà al Castello di Moncalieri (Piazza Baden Baden, 4 – Moncalieri) dal 18 ottobre al 1° dicembre 2024.

  • Orario: venerdì, sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.00)
  • Chiuso: da lunedì a giovedì
  • Biglietti: intero € 7,00; ridotto € 5,00
  • Prenotazione fortemente consigliata: lavenaria.it
  • Informazioni: 011 4992333


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