New York in luglio 2018

Finalmente la Grande Mela
Scritto da: honey-sunny
new york in luglio 2018
Partenza il: 28/07/2018
Ritorno il: 01/08/2018
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €

A) INFORMAZIONI GENERALI:

IMPORTANTE: come sempre avviso che l’itinerario ha 13 pagine… almeno sapete di che morte morire se iniziate a leggere… In grassetto sono segnate informazioni dei vari posti. Mi spiace ma racconto anche qualcosa di personale che a chi legge non interessa. È l’unico itinerario che scrivo quindi deve essere anche un nostro ricordo. Portate pazienza…

Quando: dal 28.07.2018 al 01.08.2018.

Itinerario in self drive: 4 notti a New York poi volo interno per Yellowstone e da lì tour per visitare i parchi e le città dell’ovest degli States. Estrapolo dall’itinerario completo la parte di New York.

Perché questo viaggio: per accontentare i nostri figli. Noi siamo da spazi infiniti e sovrumani silenzi … quindi il caos del traffico e della gente non ci fa impazzire. Devo dire che poi noi torneremo tutti super entusiasti di ogni cosa vista e nei punti in cui c’era più affollamento, abbiamo trovato sempre educazione e rispetto delle code e degli spazi. Quindi, esperienza più che mai positiva.

Valuta: 1 $ circa € 1,14

Prenotazioni: abbiamo fatto tutto noi 10 mesi prima della partenza.

Voli: li abbiamo prenotati direttamente sul sito delle compagnie aeree, per un totale di € 3.046. L’intercontinentale l’abbiamo acquistato sul sito della KLM (€ 761,50 a testa): andata Malpensa – New York (operato da Alitalia) e rientro Los Angeles – Milano via Amsterdam (operato da KLM).

Hotel: Candlewood – Times Square (http://www.nyctimessquarehotel.com/) hotel con piccoli appartamenti in self catering (una camera matrimoniale, un sala con divano letto e cucina e poi il bagno). Il costo è di $ 375 a notte ma noi abbiamo pagato $ 298. C’è stato un problema di overbooking con la Booking quindi ci hanno rimborsato la differenza pagata in più rispetto al’hotel che avevamo prenotato. Ci siamo trovati molto bene. Si raggiungono a piedi velocemente tutti i punti di maggior interesse, compresa la subway e la stazione dei pullmam.

Altri costi: oltre agli importi dei voli, hotel e auto bisogna aggiungere le spese sostenute in loco: ristoranti e bar € 530 (di cui 3 colazioni, 3 pranzi, 4 cene); € taxi e metro € 227; Top of The Rock € 141; bici a Central Park € 96; Esta (documento per l’ingresso negli Usa) $ 56 € 48; varie non quantificate; autista per e da Malpensa € 140.

Documenti e visti: Passaporto ed Esta (documento che consente di entrare negli Usa, senza richiedere il visto, per un massimo di 90 giorni). Lo si richiede almeno 72 ore prima della partenza, direttamente sul sito: https://esta.cbp.dhs.gov/. Vale due anni (o fino a quando scade il passaporto) e lo si può rinnovare senza problemi. Noi abbiamo fatto un’unica richiesta per tutti e 4. Costa $ 14 a testa. Nel giro di qualche ora ci è arrivato l’ok. In arrivo negli Usa ormai eravamo schedati … quindi non ce l’hanno chiesto.

Tasse e mance: su tutto quello che si acquista (non sui generi alimentari, su questi il prezzo esposto è finito), viene sempre aggiunta la tassa comunale che attualmente ammonta al 8,875%. Al ristorante, oltre alla tassa sempre del 8,875% si DEVE aggiungere la mancia del 20%. Se il totale è 100 $ devi aggiungere circa 30 di mancia. Non abbiamo capito come sia possibile ma alla fine dei pasti portavano la strisciata della carta di credito con l’importo giusto. Noi firmavamo, aggiungevamo la mancia che ritenevamo opportuna, scrivevamo il totale e consegnavamo il tutto. Il messaggio che arrivava immediatamente sul cellulare era del puro costo della cena. Poi evidentemente c’è il modo di correggere l’importo perchè sull’estratto conto sono risultati tutti gli importi compresi di mancia. A dirla tutta, dove abbiamo scritto il 15% l’addebito è poi stato del 20.

Cibo: abbiamo mangiato discretamente bene. Ma ben poco di memorabile. Abbiamo evitato lo street food e i fast food. L’acqua non si paga mai. Portano dei bicchieroni pieni di ghiaccio con acqua naturale (per intenderci quella del rubinetto super filtrata che si usa anche da noi). Non siamo mai riusciti a berla. E’ terribile ovunque.

Sicurezza: avevo paura di dover fare una foto e subito dopo ritirare la macchina fotografica ed invece non abbiamo mai avuto sensazioni di insicurezza. Ci sono tanti turisti e tutti comunque si fanno i fatti propri. Siamo sempre stati, sia di giorno che la sera, sulle vie principali.

Documentazione: itinerari di Turisti per Caso (che ringrazio per aver messo a disposizione di altri viaggiatori le loro esperienze), info varie raccolte on-line ed ho trovato utile una piccola guida della Mondadori (Top 10 New York).

Fuso: durante l’estate è – 6 ore rispetto all’Italia.

Fotografia: Come lenti ho usato 10-20, 24-105, 70-300. E’ fondamentale il 10-20 se si vogliono fotografare i grattacieli ma in alcuni punti panoramici addirittura non bastava. A dirla tutta, a volte ho dovuto fare le panoramiche con il cellulare perchè rendesse l’immensità dei posti o l’altezza degli edifici.

Km. fatti a piedi: 64

Corrente: serve l’adattatore.

Temperatura:: faceva caldo ma la maggior parte del tempo la si passa all’ombra dei grattacieli quindi non ci ha mai dato fastidio.

Siti internet generali:

  • www.viaggi-usa.it/citta-usa/new-york-citta/
  • www.newyorkfacile.it
  • www.viagginewyork.it/
  • www.ilmioviaggioanewyork.com/
  • www.visittheusa.com/ (sito generico con info) – www.nyctourist.com/map1.htm# (mappe ed info varie) – www.uberti.eu/destinazioni/usa/new-york (sito molto interessante con suggerimenti utili) – www.newyorkfacile.it/ (sito molto interessante con suggerimenti utili)
  • www.viagginewyork.it/ (sito molto interessante con suggerimenti utili)
  • www.goairlinkshuttle.com (shuttle utilizzato per ritorno a JFK)
  • www.panynj.gov/airports/jfk.html (JKF airport)
  • www.smartdestinations.com/new-york-attractions-and-tours/_d_Nyc-p1.html?pass=Nyc_Prod_Exp (new york explorer pass – build your owner pass)
  • www.newyorkpass.com/En/ (new york pass)
  • it.citypass.com/new-york (citypass)
  • www.broadway.com/ (sito musical Broadway)
  • www.wickedthemusical.com (musical Broadway)
  • oneworldobservatory.com/it-IT/information/ (one world: sito ufficiale)
  • www.opentable.com/new-york-city-restaurants (prenotazioni online ristoranti)

Opinione generale: ottima. New York è una città, che almeno una volta nella vita, bisogna vedere. Credo abbia un fascino ancor più particolare sotto Natale e in autunno quando Central Park si colora di giallo. Tre giornate piene sono poco per visitarla ma vanno bene per farsi un’infarinatura generale. Abbiamo di proposito evitato altre attrazioni oltre al Top Of The Rock perchè ci avrebbero portato via troppo tempo. Volevamo vedere i punti salienti e ci siamo riusciti. Avremmo potuto usare di più la subway per velocizzare gli spostamenti ma abbiamo preferito visitare a piedi per assaporare maggiormente la vita newyorkese. Siamo partiti, e non pensavo proprio soprattutto per me e mio marito, con un certo dispiacere.

Info di New York:

1) SUBWAY:

Https://www.viagginewyork.it/trasporti-di-new-york/metro-new-york/#abbonamenti_la_metrocard_e_i_biglietti_semplici

Https://www.viagginewyork.it/trasporti-di-new-york/metro-new-york/

La metropolitana di New York (la Subway) conta ben 468 stazioni che servono 26 linee, più di qualsiasi altra città al mondo. Le linee sono identificate con le lettere (ad es. A, B, C, ecc…) oppure con i numeri come 1, 2, 3… La metro serve tutti i distretti di New York esclusa Staten Island, la quale è raggiungibile gratuitamente tramite lo Staten Island Ferry da Battery Park oppure con l’autobus express da Manhattan o con gli autobus normali da Brooklyn. Ci sono molte applicazioni che facilitano gli spostamenti. Sono off-line. Ad esempio quella gratuita: New York Subway Mta Map and Route Planner. Tutti i biglietti e gli abbonamenti si possono comperare pagando o con carta o con contanti alle macchinette all’ingresso delle subwayo (quelle grosse accettano entrambe mentre quelle più strette solo carta) oppure nelle edicole o nei negozi che espongono il marchio della MTA (l’azienda che gestisce i trasporti).

Ticket:

– biglietto semplice: per una tratta 3 $. Un biglietto serve sia per fare solo da una stazione all’altra oppure per andare da nord a sud di Manhattan.

– Pay Per Ride Metrocard (regular): Questo tipo di Metrocard è adatta a chi pensa di fare poche corse con la metropolitana o con gli autobus. Infatti come dice il nome, paghi il costo di ogni corsa. Alle macchinette automatiche seleziona “Regular Metrocard”: è possibile ricaricarla da $ 5,50 fino a $ 80. Si riceve un bonus dell’11%, quindi ad es. ricaricando la Metrocard di $10, si avrà un credito di $11,10. Per ogni corsa verranno scalati $ 2,75, il costo di una singola corsa. Possono utilizzare la stessa Metrocard fino a 4 persone. Se devi fare poche corse è comunque conveniente avere una Metrocard piuttosto che pagare ogni volta la singola corsa, in quanto questa senza Metrocard costerebbe $ 3. La carta costa 1 $

– Unlimited Ride Metrocard: Questo tipo di Metrocard è adatta a chi pensa di utilizzare la metropolitana o gli autobus in maniera frequente, come capita spesso dal momento che consente corse illimitate su metropolitana e autobus per 7 giorni. La Metrocard sarà valida 7 giorni, conteggiati dal giorno in cui si effettua la prima corsa, fino alla mezzanotte del settimo giorno, non tenendo dunque conto dell’ora in cui si attiva, quindi ad es. attivandola alle 23 varrà comunque conteggiato tale giorno come intero. Il prezzo dell’abbonamento per corse illimitate per 7 giorni è di $32 (+ $1 per l’emissione della Metrocard). Risulterà quindi conveniente per chi fa almeno 13 corse con la Metro o con gli autobus nell’arco di una settimana. Con la Metrocard Unlimited è necessaria una Metrocard a persona. Non può essere strisciata due volte nella stessa stazione, se non aspettando 18 minuti, questo ovviamente per evitare che venga utilizzata da più persone. La Unlimited Ride Metrocard NON può essere utilizzata per pagare l’Airtrain, il treno automatico che collega i terminal dell’aeroporto alle stazioni della metro.

2) PASS

Https://www.viagginewyork.it/new-york-pass-e-new-york-city-pass/

Https://it.newyorkpass.com/?aid=382&gclid=CjwKCAiAxJPVBRB4EiwAsCA4aSaLNQ1Gbm2svlZXJ-vPmhrd4TzbW5MQg-nNSDaCHg_AewV-wm0sahoC28QQAvD_BwE

Https://it.citypass.com/new-york?mv_source=topoftherock&campaign=ticketinfo-italian

Https://www.newyorkpass.com/?aid=55

Https://it.smartdestinations.com/new-york-attractions-and-tours/_d_Nyc-p1.html?pass=Nyc_Prod_Exp (esplorer pass)

Se si vogliono visitare più attrazzioni conviene sicuramente comperare un pass perchè si ha parecchio risparmio. Ne esistono diversi. I principali sono 6: City PASS, New York Pass, new Explorer Pass, Go Select Card, Freestyle Pass, The Sightseeing Pass Unlimited. Bene o male sono simili. Viene fatto tutto on-line.

3) INFO generali

New York, conosciuta nel mondo anche come la Grande Mela (Big Apple), è situata nello Stato omonimo e sorge alla foce del fiume Hudson, sull’oceano Atlantico, mentre l’area metropolitana si trova in prossimità di due Stati (New Jersey e Connecticut). È la città più popolosa degli Stati Uniti. È uno dei centri economici più importanti del mondo. È divisa in cinque distretti: Manhattan, Bronx, Queens, Brooklyn e Staten Island. Di essi, uno è nel continente (il Bronx, situato a nord di Manhattan), tre si trovano su isole: (Staten Island, di fronte al New Jersey; Queens e Brooklyn, rispettivamente nell’estremità nord-occidentale e sud-occidentale dell’isola di Long Island) e uno, Manhattan, sull’appendice inferiore della penisola su cui si trova anche il Bronx. I cinque distretti sono sedi di contee metropolitane: la contea di New York propriamente detta occupa il territorio di Manhattan. New York è inoltre riconosciuta come una delle città con i panorami urbani più impressionanti del mondo. Gli abitanti di New York si chiamano New Yorker. Manhattan è praticamente un’isola, separata a nord dalla terraferma e quindi dal Bronx, dall’Harlem River. Ad ad ovest ha il fiume Hudson e ad est l’East River. A New York si contano quasi 6 mila grattacieli, di cui quasi un centinaio sono più alti di 180 metri. L’edificio più alto della città è il One World Trade Center, terminato nel 2014, che raggiunge l’altezza di 541 metri, nato a Lower Manhattan, nel Financial Discrict, zona tristemente nota per la tragedia dell’11 settembre. Al secondo posto c’è il famosissimo ed intramontabile Empire State Building, uno dei simboli indiscussi di questa città. Il terzo edificio è il 432 Park Avenue, un lussuoso hotel situato appunto al numero 432 della Park Avenue, segue il Bank of America Tower ed il bellissimo e storico Chrysler Building, questo solo per citarne i primi. I grattacieli sono concentrati soprattutto a Midtown e a Lower Manhattan, anche se altri quartieri di Manhattan come il distretto di Brooklyn, del Queens e del Bronx ne hanno un numero significativo, di cui molti tutt’oggi in costruzione.

4) CURIOSITA’

– Manhattan significa “isola delle colline” nella lingua dei lenape, una popolazione di nativi americani.

– A New York vivono più di 8 milioni di persone ma il 40% di loro sono nati al di fuori degli Stati Uniti. Inoltre secondo la ELA (Endagered Language Alliance), una organizzazione per la coservazione dei linguaggi, in questa città si parlano ben 800 lingue diverse, di cui molte rischiano di scomparire (come il dialetto indonesiano mamuju).

– Ci sono così tanti ristoranti a NYC che, per visitarli tutti, non basterebe mangiare in un nuovo ristorante ogni giorno per 12 anni.

– Quando il ponte di Brooklyn fu terminato, nel lontano 1883, gli abitanti di New York temevano potesse crollare non essendo molto convinti della sua stabilità. Per convincerli della sua totale sicurezza il famoso circense P.T. Barnum lo attraversò con 21 elefanti.

– I musicisti che giornalmente si esibiscono nella metropolitana di NYC si sottopongono ad una audizione molto competitiva (solo 350 riescono ad ottenere il permesso). Alcuni di questi musicisti hanno anche suonato al Carniege Hall, una delle più importanti sale da concerto di musica classica e leggera a livello mondiale.

5) STRADE: sono classificate più o meno così: la Houston Street (appena sopra il Williamsburg Bridge) delimita il modo in cui vengono chiamate le strade. A sud di questa non hanno un criterio logico e sono per lo più Street. A nord invece le più grandi, essendo tutto a scacchiera, sono Street (quelle orizzontali) ed Avenue (quelle verticali). Le Street partono dalla 1 a sud ed arrivano alla 263 a nord (alla fine del Van Cortlandt Park, a North Riverdale). Le Avenue partono dalla 1 ad est ed arrivano alla 12 ad ovest. La 5th Avenue, la più importante, divide tutte le Street in West e East quindi saranno le street saranno sempre precedute da W oppure E.

B) ITINERARIO GIORNO PER GIORNO:

1) 28 luglio 2018 sabato – a piedi km.8

Alle 8.30 si parte con un signore del nostro paese che fa servizio taxi (140 € andata e ritorno). Solitamente andiamo con la nostra macchina e la lasciamo al Green Parcking. Quest’anno però non ci ha fatto una tariffa agevolata quindi, per pochi euro di differenza, preferiamo lasciarla a casa, più cha altro perché è nuova. Arrivati a Malpensa impieghiamo una vita a lasciare le valige, nonostante abbiamo già fatto il check-in on-line, perché da oggi dopo gli attentati delle torri gemelle del 2001 hanno iniziato a fare ulteriori controlli. Fanno a ciascun passeggero delle domande che trovano il tempo che trovano. Va beh. Ci troviamo con un compagno di scuola di Matteo e i suoi genitori. Anche loro fanno qualche giorno a NY per poi andare fino a Boston in macchina. Ci mettiamo d’accordo per trovarci una sera a cena. Mangiamo qualcosa e poi partiamo puntuali alle 13.00. Il volo dura 9 ore quindi atterriamo a JFK alle 16.00 locali (- 6 ore). Si può arrivare in centro con l’Airtrain che velocemente collega alla metropolitana e poi con questa raggiungere la zona del proprio hotel. Noi preferiamo prendere un taxi perché abbiamo i borsoni da portare a spalla. Abbiamo usato questi non conoscendo le dimensioni del bagagliaio della macchina affittata per il tour dei parchi ovest. Si rivelerà una scelta azzeccata perchè 3 valige rigide non ci sarebbero state. I borsoni, per quanto grandi, sono adattabili. Il taxi ci prende € 61 ed arriviamo proprio davanti al nostro hotel, in 40 minuti. L’impatto dei grattacieli è notevole … d’altronde quando si visita questa città, lo si fa con il naso all’insù quasi tutto il tempo. Avevamo prenotato all’Holiday Inn Times Square ma al nostro arrivo non c’è la camera. I due receptionists si sono sbattuti tantissimo a trovarci un’altra soluzione. La Booking ci ha dato un paio di possibilità alternative ma quando chiamiamo direttamente per avere conferma che ci fosse posto, in entrambe non risulta. Allora ci affidiamo ai due ragazzi dell’Holiday Inn. Ci trovano una soluzione addirittura migliore, il Candlewood. Anziché una camera con due letti qeen size abbiamo trovato un piccolo appartamento con una camera matrimoniale ed un altro locale con salottino (divano letto) e cucina. A New York gli hotel hanno tutti camere piccolissime quindi ci è andata bene. La Booking la sera stessa ci ha mandato una mail con scritto che ci avrebbero risarciti del supplemento pagato (€ 88 a notte). E così è stato. Ci sistemiamo in hotel e poi usciamo a piedi diretti a Times Square. In condizioni normali la si raggiunge velocemente, noi impieghiamo un’oretta perché rimaniamo abbagliati dalle luci, dai rumori, dalla gente. Vediamo alcuni dei teatri di Broadway, che offrono un’infinità di spettacoli.

Informazioni sulla Broadway: E’ la porzione dell’omonima avenue di Manhattan che ospita, anche sulle strade adiacenti, oltre 40 teatri, con sale da almeno 500 posti, nel Theatre District di New York, più un teatro al Lincoln Center, il Metropolitan Opera House, nell’Upper West Side. Assieme alla zona del West End londinese, Broadway theatre indica, per antonomasia, la maggiore concentrazione di teatri di lingua inglese, e non solo, al mondo.

Proseguiamo fino ad arrivare alla particolarissima Time Square. C’è una quantità di persone pazzesca e gli schermi pubbliciatari illuminano a giorno. Il famoso angolo del Nasdaq non riporta i valori della borsa perchè oggi è sabato e dice … ci vediamo lunedì …

Informazioni di Times Square: Magica di notte o all’alba quando non c’è nessuno. E’ divenuta un simbolo della sua città. E’ conosciuta come Crossroads of the World. Si trova nel centro del Theater District che comprende parte di Broadway. Un tempo si chiamava Longacre Square, fino al 1904 quando il New York Times vi costruì una torre di 25 piani. Celebrò la cosa la notte di Capodanno con fuochi d’artifico. Questa tradizione si mantiene tutt’ora. Nel 1928 il New York Times costruì il primo cartellone elettronico dove scorrevano le notizie, dopo questo ne vennero aggiunti molti altri. Questo è ancora qui nonostante il Times si sia spostato sulla 8th Avenue. C’è la sede del Nasdaq, il principale mercato azionario telematico. In un angolo della piazza, sul grosso schermo, vengono trasmesse info finanziarie. Ci sono anche gli studi della ABC dove vengono registrate le punte di Good Morning America. C’è anche il museo delle cere Madame Tussauds. Da qui passa la Broadway, la via più lunga di tutta la città (km.50 si cui 23 in New York). Nella piazza di Times Square il 14 agosto 1945 il fotografo statunitense Alfred Eisenstaedt immortala la foto simbolo della fine della 2ª Guerra mondiale: un marinaio che bacia un’infermiera per festeggiare la vittoria USA sul Giappone (V-J Day)

Per la cena c’è l’imbarazzo della scelta. Optiamo per la birreria Sean’s (http://www.seansbarandkitchen.com/ – indirizzo: 42 W 48TH St.). Locale con una bella atmosfera. Ceniamo bene spendendo € 70. Torniamo in hotel abbastanza cotti … per noi sono le 4.30 del mattino. La nostra camera rimane sul retro del palazzo quindi non è rumorosa.

2) 29 luglio 2018 domenica – a piedi km.18 – tempo sereno

Alle 6.00 siamo tutti in piedi. Abbiamo prenotato la salita al Top Of The Rock alle 8.00 ma vogliamo prima fare un giro quindi ci vestiamo velocemente ed usciamo. Al primo Starbucks che troviamo entriamo a far colazione (€ 23). Con calma ci godiamo una New York non frenetica dovuto al fatto che è presto e che è domenica. Gironzoliamo per le vie percorse ieri sera. L’infinità di teatri di Broadway sono chiusi. Arriviamo a Times Square. Non c’è nessuno tranne qualche ragazzo appassionato di fotografia. E’ bella anche di giorno. Gli schermi sono tutti accesi nonostante sia chiaro. Arriviamo al Rockefeller Center.

Informazioni sulRockefeller Center: E’ un gruppo di 19 edifici commerciali. Fu costruito dalla famiglia di banchieri statunitensi Rockefeller, è uno dei più grandi complessi privati del suo genere al mondo. Ci sono giardini, centri commerciali, ristoranti, uffici e ci sono un centinaio di opere d’arte. Top Of The Rock: https://www.topoftherocknyc.com/ oppure https://www.topoftherocknyc.com/buy-tickets/top-of-the-rock. costo $ 36 per una salita – $ 54 per Sun & Stars – $ 65 Vip – orari: 8.00-24.00. Se non fissi l’orario quando acquisti il biglietto on-line, devi comunque andare alla biglietteria a farlo cambiare. Con il biglietto Vip non fissi l’orario, arrivi e sali. E’ assolutamente consigliato acquistarlo prima. Si trova sopra il Rockefeller Center – L’ingresso principale è sulla W 50th Street, tra la 5 e la 6 Avenue.

Nella piazzetta dove per Natale c’è la pista di pattinaggio (Sunken Garden), di fronte alla statua color oro (Prometheus), ci sono i tavolini di un ristorante. Tutt’intorno le bandiere degli stati che fanno parte delle Nazioni Unite. Non c’è nessuno quindi ne approfitto per fare qualche foto. Per riuscire a fotografare l’altissimo grattacielo 30 Rock (30 Rockefeller Plaza, un tempo chiamato G.E. Building) sulla sommità del quale c’è il Top Of The Rock, bisogna allontantarsi lungo i Channel Gardens. Questi vengono sistemati in maniera differente ad ogni ricorrenza. Ora hanno fiori estivi, per Halloween si riempiono di zucche mentre per Natale, di addobbi a tema. Con un pochino di anticipo andiamo davanti all’ingresso. Abbiamo prenotato on-line la prima salita, tre mesi fà, in modo tale da non fare code e da non trovare troppa ressa. La scelta è stata azzeccata perchè siamo i primi ad entrare quando aprono alle 8.00 e sulla sommità saremo in pochi. Non so se c’è un limite massimo di persone. L’ascensore sale in pochi secondi. Dovesse interessare, essendo tutto all’aperto, se piove ci sono degli ombrelli a disposizioine per i turisti. La vista è magnifica. Non si può venire a New York e non salire su un grattacielo. La scelta tra il Top Of The Rock e l’Empire State Building (con la Freedom Tower di Ground Zero sono le uniche 3 possibilità per vedere la città dall’alto) è stata fatta perchè da qui si vede l’Empire …. e bene Central Park. Rimaniamo 1 ora e mezza scattando foto a destra e a manca … poi scendiamo e proseguiamo il giro. Passiamo per i Channel Gardens ed arriviamo sulla famosa 5th Avenue. Andiamo verso sud e poi giriamo sulla 42nd Street. Vediamo Bryant Park

Informazioni su Bryant Park: Angolo di pace frequentato da famiglie e studenti. Il parco è intitolato al poeta e giornalista William Cullen Bryant (1794-1878) che, oltre ad aver posseduto e diretto il prestigioso giornale “Evening Post” di New York, viene definito dall’enciclopedia Treccani come “il padre della poesia americana del 19º secolo”. Di lui si ricorda anche il suo fervore per l’abolizione della schiavitù nel corso della guerra civile. All’interno del parco, c’è una statua in suo onore, così come un busto bronzeo di Goethe e di Gertrude Stein. Qui si trova anche l’imponente edificio centrale della New York Public Library, le terza libreria più grande degli Stati Uniti.

Il Grand Central Terminal,

Informazioni sul Grand Central Terminal: orari 5.30 – 01.30 – ingresso gratuito

Antica stazione dei treni. C’è la famosa Whishspering Gallery (la galleria dei sussurri): due persone che si posizionano diagonalmente ai lati opposti, nonostante il gran chiasso che c’è, riescono a sentirsi parlando a bassa voce. Questo accade in quanto la voce segue la curva del soffitto a cupola. È la stazione ferroviaria più grande del mondo per numero di banchine: 44 e con ben 67 binari. Merita una visita.

Poi il Chrysler Building,

Informazioni sul Chrysler Building: orari per l’atrio: 7-18 da lu a ve – ingresso gratuito

Il Chrysler Building è uno dei simboli più celebri di New York City. Completato nel 1930, è alto 319 metri Venne costruito per ospitare la sede legale della società automobilistica Chrysler e fu il grattacielo più alto del mondo per poco più di un anno, tra il 1929 e il 1931, quando venne superato dall’Empire State Building. Dal 2008 è gestito da due società immobiliari, la Abu Dhabi Investment Council e la Tishman Speyer Properties.

Ed arriviamo fino all’East River al palazzo delle Nazioni Unite. Ritorniamo sulla 5th Avenue dove vediamo la St. Patrick’s Cathedral.

Informazioni sulla St. Patick’s Cathedral: orari: 6.30 – 20.45 – ingresso gratuito. È il principale luogo di culto cattolico di New York, sede vescovile dell’omonima arcidiocesi. La cattedrale, situata lungo la 5th Avenue nei pressi del Rockefeller Center, venne costruita tra il 1853 ed il 1878 in stile neogotico secondo i piani dell’architetto James Renwick Jr. Segue gli schemi delle cattedrali gotiche europee. A Manhattan di fronte al Rockefeller Center tra la 50th strada e la Fifth Avenue , in netto contrasto con i grattacieli circostanti, sorge la Cattedrale di San Patrick. Si tratta della più grande cattedrale gotica decorata del Nord America, con le sue guglie alte circa 100 metri ed i suoi 85 metri di larghezza. L’edificio fu eretto in sostituzione della precedente Cattedrale di S. Patrick su un terreno originariamente destinato ad una scuola di gesuiti. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1858, quando Papa Pio IX dichiarò la diocesi di New York Arcidiocesi e, dopo alcuni anni di sospensione dovuti alla guerra civile del 1965, si conclusero nel 1906, anche se la consacrazione avvenne nel 1879. La cattedrale, completamente in stile neogotico, è suddivisa al suo interno in tre navate, arricchite da moltissime sculture in marmo bianco. Tra le varie cappelle merita una menzione la lady Chapel, dedicata alla Vergine Maria, uno dei punti più suggestivi dell’intera costruzione; notevole anche l’ampia vetrata a rosone che sormonta uno dei tre organi, la Rose Window. All’interno della cattedrale è situata una Pietà grande tre volte quella di S. Pietro, mentre fu disegnato dall’italiano Paolo Medici l’altare dedicato alla prima santa nata in America, Mother Elizabeth Seton. Numerose sono le funzioni che si svolgono nella cattedrale anche se la perenne folla di visitatori rende difficile raccogliersi in preghiera.ai quasi 2 milioni di cristiani che ad essa fanno riferimento.

Mi piacciono tantissimo i contrasti tra gli edifici antichi e quelli super moderni quindi uno stile gotico tra i grattacieli, è un bel colpo d’occhio. Sono belli i palazzi in mattoni rossi con le scale antincendio esterne. Si sentono tante sirene di ambulanze, polizia e vigili del fuoco ed ogni volta che passa un camion di questi ultimi, non si può che guardarli con tanto rispetto. Ci sono ottime probabilità che molti siano superstiti al crollo delle Torri Gemelle e molti altri che abbiano lavorato là per estrarre i corpi delle vittime. Quanti di loro sono morti cercando di aiutare dgli innocenti … Camminando con il naso all’insù arriviamo alla splendita Trump Tower, tutta nera, molto elegante. La via laterale dove c’è l’ingresso ai piani alti, è chiusa al traffico e ci sono i poliziotti. Si può entrare dalla 5th Avenue per visitarne una piccola parte dove c’è un ristorante. Appena oltre troviamo Tiffany, che ora è chiuso, e penso ad una mia amica innamorata di Audrey Hepburn e del film “Colazione da Tiffany”

Informazioni su Tiffany: orari 10-19, domenica 12-18) … a proposito di colazione, al 4°piano hanno aperto un bar, il Blue Box Cafè, a novembre del 2017. Quindi, se si è interessati ad andare lì a … colazione o pranzo o per l’ora del the … è necessario prenotare https://www.tiffany.it/jewelry-stores/?eventid=1063). Lo si può fare un mese prima dalle 9 del mattino. Il menù è a prezzo fisso per ogni pasto e si può scegliere anche il posto. Per curiosità ho provato a guardare per il mese di novembre (ora è il 31 ottobre) ed è tutto pieno.

Arriviamo a Central Park.

Informazioni su Central Park: https://www.viagginewyork.it/cosa-visitare-a-new-york/central-park/cosa-vedere-a-central-park/

Orari: dalle 6.00 all’1.00 di notte tutti i giorni dell’anno. E’ il pomone verde di Manhattan. Progettato da Frederick Law Olmsted e Calvert Vaux nel 1858. Si estende su 340 ettari (4 km. da nord a sud e 800m da ovest a est). Per costruirlo impiegarono 16 anni e piantarono 500.000 alberi.

– ristorante più famoso: Loeb Boathouse (http://www.thecentralparkboathouse.com/). Si trova in un’insenatura del lago The Lake. Offre pasti con una splendida vista sul parco. Non manca di attirare l’attenzione del viaggiatore, il celebre locale “The Loeb Boathouse”, proprio affacciato sulle rive del lago. E’ una lunga storia quella che caratterizza The Loeb Boathouse che inizia nel 1860 come piccola concessione per il canottaggio, in cui era possibile noleggiare un’imbarcazione per trascorrere una giornata sul lago. Iniziativa, questa, che ebbe immediato successo presso i newyorchesi soprattutto durante le calde giornate estive. Il piccolo rimessaggio si arricchì rapidamente di altre imbarcazioni e di costruzioni che divennero la Loeb Boat House nel 1873 quando fu inaugurata. L’originale struttura che era composta da un complesso di legno in stile gotico fu ripristinata nel 1950 grazie ad una donazione ricevuta dal banchiere e filantropo Carl Loeb. Fu abbattuto l’edificio di Vaux oramai in stato di abbandono e fu edificata una nuova struttura che fu aperta quattro anni dopo. Al giorno d’oggi la Loeb Boathouse è soprattutto un ristorante gourmet che dispone di alcune terrazze con tavoli all’aperto, una caffetteria che richiama molta gente e dove si organizzano eventi e un rimessaggio per le barche con tutti i servizi accessori per le stesse. Il noleggiare una barca per poter vivere una giornata all’aperto e fermarsi in qualche intimo riparo è divenuta a New York quasi una tradizione per tutti gli innamorati che sono ben contenti di rispettare un’antica usanza approfittando di stare all’aria aperta circondati dalla natura. Il turista, invece, può noleggiare una piccola barca ed esplorare il lago avendo la possibilità di scattare delle foto piene di atmosfera da una posizione sicuramente molto originale e di avere anche il ricordo di una giornata passata in modo speciale. Gli amanti della gastronomia troveranno nel ristorante del The Loeb, una cucina capace di offrire un menù ricercato e vario dove sono presenti specialità della cucina internazionale preparate da una brigata di chef di tutto rispetto. L’ambientazione che si può ammirare dalla terrazza, specialmente in una notte d’estate, sorseggiando un buon vino a lume di candela con il partner in attesa di assaporare un menù di alto livello, possiamo assicurarvi che varrà il prezzo da pagare. Ci si può anche accontentare di sedersi alla caffetteria ordinando un drink e vivere la stessa emozione che sarà un valore aggiunto alla vostra visita di New York. E’ il The Loeb Boathouse una meta che deve essere inclusa in qualsiasi soggiorno che preveda Central Park come destinazione, soprattutto per turisti alla loro prima esperienza in questa metropoli. Le atmosfere che, sia di giorno che di sera, andrete a vivere non vi faranno rimpiangere di aver scelto questo luogo di Central Park per conoscere un altro aspetto di NYC.

– noleggio barche: al Loeb Boathouse al costo di $ 20 di deposito, $ 15 per la prima ora e $ 4 per ogni 15 minuti aggiuntivi) e può ospitare fino a 4 persone

I numeri con le cose da vedere si riferiscono a questa mappa: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Centralpark_map.svg

– n°9 The Pond, lo stagno, il primo laghetto, quello da cui è possibile fare foto fantastiche con la vista dei grattacieli in lontananza. Tante varietà di uccelli e tartarughe frequentano lo stagno, e vale la pena arrivare fino al Gapstown Bridge. Costruito nel 1896, tutto di pietra, salirci sopra significa allontanarsi davvero dalla capitale della modernità, per immergersi in una scena medievale e bucolica

– n°4 zoo: Nato nel 1934.

– n° 36 The Mall: E’ un luogo di sicuro interesse per tutti i turisti in visita a New York. Parliamo del The Mall il bellissimo viale alberato che inizia il suo percorso da sopra le terrazze di Bethesda. Questa passeggiata è arricchita da statue di personaggi del passato che si innestano tra gli oltre 150 olmi americani che incorniciano The Mall. Nelle sue vicinanze si trova uno spazio dedicato ai concerti progettato da William Tachau nel 1921 in stile neoclassico e voluto dal filantropo Elkan Naumburg che ne finanziò i lavori che furono necessari per andare a sostituire la vecchia costruzione di legno e ghisa del 1860 ideata da Vaux. Il padiglione è a forma di mezzo tamburo ed era destinato ad ospitare la Naumburg Orchestral Concert che, durante la bella stagione, offriva un calendario di concerti gratuiti. Alle spalle del Naumburg Bandshell –unica costruzione in stile neoclassico di tutto Central Park – si trova un pergolato arricchito con glicine che offre una sorta di divisorio con un altro spazio all’aperto dove si tengono concerti all’aperto: il Central Park SummerStage. E’ uno dei punti più caratteristici di questo parco voluto nel 1844 da William Cullen Bryant (lo stesso a cui è stato intitolato uno degli altri parchi di Manhattan, il Bryant Park) che dovette affrontare molte battaglie contro l’amministrazione della città appoggiata dalla lobby di costruttori interessati a non vedersi privare di uno spazio dove avrebbero potuto edificare palazzi e negozi. Bryant riuscì nel suo progetto, strapagando il terreno e bandì un concorso volto a scegliere il miglior progetto che fu assegnano a Frederick Olmsted e Calvert Vaux che disegnarono il ‘Greensward plan’. Focalizzando la nostra attenzione sul The Mall, la Promenade disegnata da Olmsted fu definita dal suo ideatore all’atto della presentazione del piano, come la più grande sala di ricevimento all’aperto che avrebbe caratterizzato Central Park. L’attenzione dei progettisti del parco fu quella di pianificare i loro interventi in funzione della natura e non al contrario. Nel parco è possibile distinguere due zone: la parte sud che da Central Park South arriva fino all’89th Street e dove si trovano le attrazioni più conosciute; la parte nord che dall’89th Street arriva fino a Central Park North dove si possono ammirare alcuni dei luoghi più suggestivi specialmente nei dintorni del Jackie Onassis Reservoir.

Il Literary Walk: Olmsted, pur essendo contrario a snaturare il bucolico panorama naturale, dovette accettare di inserire delle statue che commemoravano eroi della cultura tanto da realizzare una sorta di Literary Walk tra due viali fiancheggiati da olmi americani piantati per creare una camminata all’ombra di filari di queste piante che si curvavano fino a formare quasi un arco.Nel Literary Walk si trovano 29 sculture (la prima collocata nel 1863) la maggior parte donate da organizzazioni e da privati. Tra queste si trovano quelle di Daniel Webster, uno scrittore americano; quella dell’architetto Richard Hunt; quella di Alexander Hamilton; quella del favolista Hans Christian Andersen; quella del poeta Robert Burns; quella di Fits-Greene Halleck; quella dei poeti Bayard Taylor, George Henry Boker e William Cullen Bryant nonché quella del drammaturgo William Shakespeare

– n°2 Bethesda Terrace e Fountain: Considerata giustamente il cuore di Central Park, la Bethesda Fountain, al centro della Bethesda Terrace è una delle fontane più note al mondo e tra le più grandi di tutta New York. Al suo centro una scultura neoclassica nota come Angels of the Water, era l’unica scultura pensata e commissionata nel progetto originale che non prevedeva nessun’altra statua. Si tratta di un angelo femminile in bronzo che si trova al di sopra di quattro cherubini che rappresentano la pace, la temperanza, la purezza e la salute. In una mano, l’angelo tiene un giglio mentre con l’altra, impartisce una benedizione. La motivazione è quella che si è voluto commemorare l’apertura del Croton Aqueduct che nel 1842, fornì la città di New York di acqua fresca. La statua ha delle aperture dove getti d’acqua e piccole cascate, riempiono la piscina circostante dove si trovano ninfee, loto e papiri che sono coltivate in vasi rimovibili. La terrazza è stata realizzata su due differenti livelli uniti tra loro da due grandi scalinate e da un’altra più piccola che passa sotto il Terrace Drive per condurre verso la parte meridionale dove si trova il Naumburg Bandshell e The Mall. La terrazza fu subito adottata dagli abitanti di New York che la elessero come ideale luogo per mangiare all’aperto e oggi, sono tanti gli artisti di strada che si esibiscono in questo spazio. La terrazza fu progettata da Vaux mentre la statua del Water Angel fu realizzata dalla scultrice Emma Stebbins nel 1868. La fontana è caratterizzata da due balaustre ellittiche che la incorniciano e si trova al termina del Mall con vista sul paesaggio naturalistico del lago. I pannelli della scultura in stile astratto progettata da Owen Jones, sono organizzati da un programma iconografico che tocca differenti tematiche. La Bethesda Fountain è l’inevitabile crocevia di tutta Central Park e luogo ideale dove potersi sedere a riposarsi e a mangiare uno snack prima di riprendere la passeggiata alla scoperta di questo incredibile polmone verde di Manhattan. Avrete modo di osservare una variegata quantità di persone che vi passeranno davanti: dal giovane rapper al manager che si ferma a mangiare un hot dog; da un homeless che trascina il suo bagaglio a coppie teneramente abbracciate. E’ questa la gente di NYC che potrete osservare mentre una schiera di piccioni si poserà alla ricerca di qualcosa da mangiare e un bambino cercherà di giocare con l’acqua della piscina, ignorando ancora la sua storia. Stare seduti ammirando la più celebre fontana di questa metropoli vi regalerà un attimo dove, nonostante la gente che affollerà la terrazza, vi sentirete soli con voi stessi e respirerete emozioni che solo Central Park può offrirvi e la Bethesda Fountain ne è il suo acclarato fulcro

– n°40 Bow Bridge: La leggenda vuole che nessuna donna vi dirà di no, se le proporrete di sposarla sul Bow Bridge, noto come ponte degli innamorati, nel bel mezzo del Lago (the Lake). Anche in questo caso abbiamo la consueta vista del San Remo. Fu completato nel 1862, e si tratta del ponte piu’ lungo del parco, con i suoi 26 metri e mezzo di lunghezza

– n°12 Strawberry Fields: Imperdibile è lo Strawberry Fields Memorial a Central Park, degno di essere una della attrazioni più visitate dell’intero parco. Il memoriale dedicato a John Lennon, si estende su di un’area di ben 10.000 metri quadrati e trae il suo nome da una canzone dei Fab Four, “Strawberry Fields Forever”. Ideato dal celebre architetto paesaggista Bruce Kelly, venne inaugurato nel 1985 alla presenza della vedova di Lennon, la quale aveva partecipato alle spese. Non tutti sanno che il grande mosaico bianco e nero che riproduce un mosaico pompeiano tuttora conservato al Museo Archeologico di Napoli è stato realizzato proprio in Campania da un gruppo di mosaicisti artigiani che lo hanno donato alla Città di New York a nome del Comune di Napoli. Lo Strawberry Fields, dove ancora oggi molti sono gli ammiratori dell’ex Beatles che portano fiori ed accendono candele in suo ricordo. Al centro del tutto il mosaico prima citato che rappresenta il brano più suggestivo di John Lennon: “Imagine”.

– n°37 Dakota Building: edificio dall’angolo tra la 72nd e Central Park West, appena fuori dal parco dove sul portone è stato ucciso nel 1980 John Lennon. La moglie abita ancora lì. E’ il più famoso e misterioso palazzo di New York. Dicono che ci siano i fantasmi. Molti personaggi famosi hanno abitato qui.

– n°38 The Lake: Luogo romantico per eccellenza, offre alle spalle la classica vista delle due torri del palazzo San Remo.

n°39 Ladies pavillion: e’ il punto più’ panoramico del lago (the lake). preso d’assalto delle coppiette per servizi fotografici, è anche un pacifico luogo in cui riposare un po’ prima di continuare la camminata. in molti chiedono il permesso per celebrare il matrimonio dentro questa cornice. stile vittoriano, il pavillion fu originariamente costruito nel 1871, ma è stato restaurato diverse volte.

– n°14 Belvedere Castle: castello dell’800 si trova su una collina dalla quale c’è una bella vista della città. Una delle attrazioni più curiose che si trovano a Central Park, è quella del Belvedere Castle, progettato come aggiunta al piano originale denominato “Greensward” alla fine del XIX secolo da Frederick Law Olmsted e da Calvert Vaux (i progettisti di Central Park) che scelsero un particolare stile architettonico che miscelava il gotico al romanico. La poderosa struttura in scisto e granito non passa inosservata anche per via della sua torre d’angolo che termina con un tetto conico e con il belvedere posto sopra i parapetti. Al suo interno, oltre ad alcuni ambienti espositivi, trova sede la stazione meteorologica ufficiale sin dal 1919. La visita dell’osservatorio offre la possibilità di vedere attraverso dei display, il mondo della natura ma anche della scienza e risultano ideale per i più piccoli che possono incuriosirsi davanti telescopi e microscopi ma anche dinnanzi a scheletri e piume di uccello. La scenografia realizzata con alberi di compensato e cartapesta, serve da base per le riproduzioni dei volatili che si vedono proprio a Central Park e che invitano al birdwatching; pratica che si può fare dall’alto del Belvedere Castle, luogo preferito di molti appassionati del genere. Oltre a questa attività, il Belvedere Castle offre l’opportunità di partecipare a molti eventi gratuiti come l’osservazione delle stelle, conferenze sull’astronomia ed altro ancora e, durante Halloween, il castello si popola di figure paurose come le Spooks del Belvedere. La parte nuova del castello, a pianta rettangolare, si affaccia sul Great Lawn uno spazio ovale di tappeto erboso dove trovano sede ben otto diamanti di baseball incorniciati da piantagioni di alberi. Continuando la visita si arriva a Vista Rock dove si trova il Turtle Pond che è stato ridisegnato nel 1997 come impianto naturalistico e come punto di osservazione di uccelli, insetti, anfibi e rettili. Tornando al Belvedere Castle, questo offre una meravigliosa vista sia di Central Park che di Manhattan grazie alla sua particolare ubicazione posta sulla cima della roccia, dalla quale domina il parco. Nel 1960 l’impianto fu abbandonato diventando oggetto di vandalismo ma una costosa opera di bonifica e ristrutturazione lo ha visto risorgere nel maggio del 1983 come sede del Henry Luce Nature Observatory. Dopo il suo restauro il Belvedere Castle è stato spesso sfruttato come location di molte pellicole e telefilm tra i quali “I bostoniani”, “Dracula’, “Sesame Street” e molti altri ancora che hanno trovato in questa costruzione, un luogo dove filmare delle scene. Nonostante gli sforzi prodotti finora, esiste un work in progress dedicato al restauro di molti punti della struttura come l’entrata della 63rd Street West e di molte spazi come the Ravine, the Ramble, Hallett Nature Sanctuary e il Dene Slope. Belvedere Castle, in virtù del suo particolare stile che ne evidenzia l’originalità ma anche, per via di come si coniuga con l’ambiente circostante dove viene tutelata la natura e per le opportunità che concede attraverso eventi e manifestazioni culturali, risulta essere una meta da non perdere quando si visita Central Park. – Bow Bridge: Tra i luoghi indubbiamente più suggestivi dove fermarsi per ammirare il paesaggio è il Bow Bridge. Questo ponte sospeso, è caratterizzato da un elegante profilo in ghisa che si slancia per 18 metri sopra ad un laghetto artificiale progettato da Vaux, uno dei progettisti di Central Park. Costruito tra il 1859 ed il 1875, fa parte dei ponti in ghisa che si trovano a Central Park (sono sette in totale) e, nello specifico, attraversa il The Lake. Restaurato una prima volta nel 1974 e successivamente nel 1998, il Bow Bridge è uno dei ponti più fotografati nel parco per via della sua suggestiva bellezza e di come è armonizzato all’ambiente circostante. La filosofia applicata da Vaux e Olmsted fu quella di innestare gli eleganti ponti (due andarono distrutti nel corso del tempo) e i tanti archi che caratterizzano Central Park, come se dovessero rappresentare dei preziosi tesori da scoprire e da gustare non appena scoperti. Infatti sono stati costruiti sempre a ridosso di una curva oppure parzialmente nascosti da alberi ed appaiono in tutta la loro bellezza solo quando ci si approssima. Solo allora, si viene gratificati da una magnifica visione che è il preludio di un nuovo percorso da fare andando alla loro scoperta nel parco. Il Bow Bridge è considerato un luogo romantico dove scambiarsi tenere promesse d’amore e risulta essere la giusta location per attendere il crepuscolo che lo colora di tonalità romantiche dove l’arancione dei raggi del sole calante si miscelano con le acque del Lago riflettendosi sulla sagoma di ghisa del ponte che gode della cornice della circostante natura che ne evidenzia lo splendore.E’ questa una delle ragioni per la quale il Bow Bridge risulta essere un soggetto ispiratore di tante foto scattate da visitatori di tutto il mondo che restano ammaliati dall’eleganza e dalla classe di un ponte che mostra interamente tutto il suo carattere. Dopo aver trascorso un momento di pausa per prendere fiato e godere della sua vista, Central Park continua a stimolare la curiosità e la fantasia dei suoi ospiti che, prestando attenzione, possono rivivere emozioni viste al cinema guardando “Autumn in New York” pensando alla tenera e malinconica storia d’amore tra Richard Gere e Winona Ryder.

– n°35 Shakespeare Garden e Swedish Cottage Marionette: teatro di marionette. questa casetta di legno fu importata dalla lontana Svezia nel 1876 in occasione della Centennial Exposition di Philadelphia. Quello che doveva essere l’esempio di architettura tipica dei Paesi del Nord Europa, la sua fattezza artigianale e le forme suggestive, attrassero l’attenzione di Frederick Law Olmsted (l’architetto del Belvedere Castle) che decise di portare il cottage a Central Park nel 1877.

– n°33 Delacorte Theater: fondato nel 1962, è un teatro,ha una capienza di 1872 spettatori. Si tratta per la precisione di un anfiteatro all’aria aperta.

– n°16 great lawn: prato ovale dove vengono fatti concerti

– n°21 Reservoir: (nome per esteso Jacqueline Kennedy Onassis Reservoir) è il più grande dei 5 laghi artificiali che ci sono nel parco. Intorno c’è una pista da footing lunga 5 km.

– n°25 Conservatory Garden: giardino con fontane. Bellissimo in primavera

– n°19 the Ramble: bosco di 15 ettari con sentieri e ruscelli dove vivono molti uccelli

– n°17 Loeb Boathouse: ristorante dove affittare le barchette si trova su The Lake

– n°34 statua Alice nel paese delle meraviglie

– n°34 Statua di Hanz Christian Andersen: qui in estate vengono lette favole e ci sono attività per bambini

– n°37 La Statua di Balto: Passando per Central Park non potrete non notare la statua di un cane. Si chiamava Balto ed era un Siberian Husky realmente vissuto e, al quale, è stata dedicata questa statua. Si può leggere una scritta che recita “Dedicata all’indomabile spirito dei cani da slitta che trasportarono sul ghiaccio accidentato, attraverso acque pericolose e tormente artiche l’antitossina per seicento miglia da Nenana fino a Nome, in Alaska, nell’inverno del 1925. Resistenza – Fedeltà – Intelligenza”. La statua che dal 1925 si trova nel parco, vuole ricordare un’incredibile impresa che Balto insieme ad altri cani da slitta, compirono nel 1925. In quel durissimo e gelido inverno la cittadina di Nome in Alaska vide molti bambini ammalarsi di difterite e quindi avere necessità di essere curati con l’antitossina che, in quella cittadina, non era disponibile da anni. Il cattivo tempo non permetteva agli aerei di partire da Anchorage e neppure le navi potevano raggiungere il porto completamente ghiacciato di Juneau e l’errata diagnosi fatta dal medico che visitò un bambino colpito da difterite fraintendendone i sintomi fatti passare per una tonsillite, aggravò il problema perché il virus si propagò a macchia d’olio tanto da far mettere Nome in quarantena. Il siero che poteva rimettere le cose a posto si trovava a 1500 miglia, ossia ad Anchorage e da qui si sarebbe potuto trasportare per ferrovia fino a Nenana ma restavano ancora circa 700 miglia prima di raggiungere Nome. L’unica remota possibilità di rifornire la cittadina vittima del contagio era rappresentata dai cani da slitta e fu così che venne organizzata quell’impresa passata agli annali come “la corsa del siero”. Furono 19 le mute che composero la staffetta che coprì l’intera distanza con tratte divise tra le 24 e 52 miglia ognuna e Balto, fu il cane che dovette affrontare l’ultimo duro tratto e che terminò la corsa il 2 febbraio del 1925 salvando moltissime vite. Per avere un’idea dell’impresa è sufficiente pensare che i cani percorsero la tratta in 127 ore mentre le corriere impiegavano circa un mese. Balto passò alla storia perché fu il primo cane ad entrare nella piccola cittadina in quarantena anche se, il merito, deve essere diviso con tutti gli altri animali che parteciparono all’impresa. Purtroppo non si sono mai conosciuti i nomi di questi generosi cani al di fuori di quelli che componevano la muta dove corse Balto e che furono Fox, Ske, Billie, Tillie, Old Moctoc e Alaskan Slim. La statua di Balto è diventata una vera istituzione per tutti e specialmente per i bambini che da quel lontano 1925 passando per Central Park hanno l’abitudine di accarezzare il naso ed il muso di quell’eroico cane, tanto da consumarne la patina. La statua, opera dello scultore George Richard Roth, è un sincero omaggio di gratitudine che, dal 1973 è accompagnato da una corsa con cani da slitta a Iditarod in Alaska, per mantenere vivo il ricordo e commemorare l’impresa.

– n°6 Friedman carousel: giostra stile vecchia Vienna

n°11 Sheep meadow: una grandissima prateria, aperta da aprile fino ad ottobre, dove fare dei fantastici picnic con vista sui grattacieli. scommetto che non ci avete mai pensato: fare un picnic qui

Si possono prenotare ovunque le bici o il giro in carrozza con i cavalli. Molti ragazzi hanno i cartelloni con le varie offerte. Noi troviamo un negozietto e affittiamo 4 bici. I costi sono $ 20 per due ore, 25 per 3 ore e 30 per 5 ore. Noi scegliamo 3 quindi spenderemo € 96. Ci omaggiano dei cestini per mettere gli zaini. Con le bici si è obbligati a rimanere sull’anello principale, se si vuole andare nelle vie traverse bisogna scendere ed andare a piedi spingendo la bici. Prendiamo al volo due cosine da mangiare in un banchetto e ci mettiamo sul prato. Facciamo poi tutto il giro del parco, vedendo le cose principali. Onestamente, avessimo avuto più tempo, sarebbe stati meglio visitarlo a piedi. Saremmo stati più liberi di poter scoprire angolini caratteristici. Riportiamo le bici e rientriamo in hotel passando per la 6th Avenue, dove c’è un susseguirsi di grattacieli, e Times Square. Arriviamo alle 17.00. Matteo si è messo d’accordo per cena con il suo compagno di scuola quindi alle 20.00 arriviamo al Virgil’s Real BBQ (https://www.virgilsbbq.com/ – indirizzo: 152 West 44th Street), vicino a Times Square. Piacevole serata e cena, a detta degli altri, buona. Io, non mangiando carne, ho preso un piatto che risulterà quasi fisso durante questa vacanza … la Cesar Salad …. quindi io posso solo dire che l’insalata era croccante … e ben condita … Abbiamo speso 100 €. Andiamo ancora a fare un giro a Times Square e alle 22.30 siamo in hotel.

3) 30 luglio 2018 lunedì – a piedi km.17 – tempo sereno/nuvolo/pioggia

Oggi andiamo nella punta sud di Manhattan. Usciamo come al solito presto, colazione vicino al nostro hotel, a Pret a Manger (https://www.pret.com/en-us – indirizzo: 601 W 8th Avenue) (€ 29) e poi andiamo in metropolitana (42st Port Authority Bus terminal). Entriamo in una tabaccheria e compriamo due metro card al costo di $ 42 (€ 36) che ci garantiscono 16 corse quindi possiamo usarle 4 volte poi, se dovesse servire, le ricaricheremo. Ne sarebbe bastata solo una ma abbiamo preferito che qualcuno ci spiegasse come funzionava quindi non siamo andati alle macchinette. La tabaccheria le aveva già cariche per 8 corse l’una. O per lo meno così ci ha detto. Prendiamo la linea blu, la E che ci porta direttamente a Gound Zero (World Trade Center). Attenzione che se prendete sempre la blu ma A oppure C dovete cambiare a Canal Street perchè queste due proseguono fino all’aeroporto. La E invece ha come capolinea Ground Zero.

Informazioni di Ground Zero: https://www.newyorkfacile.it/curiosita/differenza-911-tribute-center-memoriale-museo/

Bell’immagine uscendo dalla metro

– One World Trade Center anche noto non ufficialmente come Freedom Tower (Torre della Libertà), è il sesto grattacielo più alto del mondo. È stato costruito sul sito delle Torri Gemelle, distrutte negli attentati dell’11 settembre 2001. L’altezza dell’edificio è di 1776 piedi, pari a 541 metri e 33 centimetri, compresi i 50 metri del pennone, l’altezza fino al tetto è di 416 metri. Il numero 1776 non è casuale: è stato scelto poiché rappresenta l’anno della dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti. La torre sorge nell’angolo nord-est del sito, per un’area complessiva di 325.279 m². La costruzione del grattacielo è iniziata ufficialmente il 27 aprile 2006, con la posa della prima pietra, e si è poi conclusa il 30 giugno 2013, con la collocazione dell’antenna.

Si può salire all’osservatorio al 102° piano (è al chiuso), sulla sommità del grattacielo ($ 32 – orari: maggio/settembre 9-22, altri mesi 9-20).

– 9/11 Memorial: (https://www.911memorial.org/). Orari: 7.30 – 21.00. L’apertura del museo ha reso accessibile a tutti, gratuitamente, la visita al Memoriale. Il memoriale non sono altro che le due enormi vasche, realizzate esattamente dove sorgevano un tempo le Torri Gemelle. Sono le due piscine con le più grandi cascate artificiali degli Stati Uniti: ognuna misura 4.000 metri quadrati. Lungo i bordi sono scolpiti i nomi di tutte le vittime dell’attentato. Attorno alle due vasche 400 alberi stanno crescendo per riempire di verde e isolare dai rumori della città i restandi 24.000 metri quadrati del Memorial Plaza.

– 9/11 Museum: costa $ 24. Orari: dalla domenica al giovedì 9.00 /20.00 – venerdì e sabato 9.00/21.00. Aperto dal 2014. L’ingresso è incluso sia nel New York Pass che nel New York City Pass. Ogni martedì inoltre potrete entrare gratuitamente dalle 17 fino alla chiusura. Per essere sicuri di entrare però è meglio prenotare l’ingresso. Alle 9 del giorno prima fate la prenotazione sul sito: (https://www.911memorial.org/). Il Museo si trova sotto al Memoriale tant’è che una delle pareti del Museo è esattamente una delle pareti in cemento che sosteneva le Torri del World Trade Center. All’interno troverete una mostra di reperti, fotografie, immagini, testimonianze audio e video, attraverso i quali vengono ripercorsi tutti i momenti dell’attentato al World Trade Center, dalle fasi di preparazione, agli impatti degli aerei sulle Torri, ai primi soccorsi e le fasi successive di ricostruzione. E’ un percorso davvero toccante, credo chiunque abbia un ricordo legato a quando ha appreso di questo attentato e rivivere quei momenti attraverso gli occhi e la voce di chi lo ha vissuto è ancora più scioccante.

9/11 Tribute Center (tributewtc.org).prima che aprisse il Museo nel 2014 c’era solo questo posto da visitare. E’ ancora aperto e costa $ 15. se possedete il New York Pass, l’ingresso è compreso nel pass. Non è compreso invece nel New York City Pass. Il Tribute Center offre inoltre la possibilità di partecipare a dei tour al 9/11 Memorial guidati da sopravvisuti, da chi ha pertecipato ai soccorsi, parenti delle vittime e altri che hanno vissuto in primissima persona gli eventi dell’11 settembre.

– Oculus: Il World Trade Center Transportation Hub, meglio conosciuto con il nome di Oculus, è il nuovo nodo di trasporto della città di Lower Manhattan e si sviluppa nell’area sotterranea compresa tra la torre 2 e la torre 3 del World Trade Center. L’immensa struttura, che si caratterizza per la stupenda volta in vetro che esce dal terreno e si innalza verso il cielo , è stata progettata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava che con Oculus voleva raffigurare una colomba bianca liberata dalle mani di un bambino. Simbolicamente la struttura architettonica disegnata da Calatrava rappresenta la rinascita della città di New York, ed in particolar modo di Manhattan, dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. Oculus, inaugurato il 3 marzo del 2016, da un punto di vista dei trasporti mette in collegamento 11 linee della metropolitana, i treni Path e l’Hudson Ferry Terminal, ma è anche il punto di accesso principale per raggiungere il World Trade Center, il 9/11 Memorial ed il Brookfield Place. Il World Trade Center Transportation Hub vede transitare ogni giorno migliaia di persone, tra turisti e lavoratori, newyorkesi e pendolari. La stazione metropolitana è composta da sei piste ferroviarie che possono essere raggiunte attraverso quattro grandi piattaforme a isola.

Usciamo e ci troviamo di fronte l’Oculus con la sua forma particolarissima e molto fotogenica e sullo sfondo c’è il One World Trade Center, comunemente conosciuto come Freedom Tower. Ai piedi di questo, dove sorgevano le Torri Gemelle, ci sono due immense fontane. Non si può non commuoversi di fronte a questo. Non so chi sia l’architetto che le ha ideate, ma non poteva creare cosa migliore. IL freddo marmo nero con i nomi di tutte le povere anime decedute, le cascate di acqua nebulizzata che arriva al centro delle fontane e sparisce in un buco del quale non si vede il fondo. Dà la sensazione di venire inghiottiti. E poi la Freedom Tower, che svetta verso il cielo, è il simbolo della rinascita. Non c’è nessuno. Secondo me questo è l’orario migliore per visitare questo posto, per avere la possibilità di godersi un religioso silenzio. Questo è il memoriale e l’ingresso è gratuito. Se dovesse interessare, sotto il memoriale c’è il museo (a pagamento). Ci spostiamo poi sul fiume Hudson dove troviamo un piccolo porto turistico e i bei palazzi del World Financial Center. Mi ripropongo (ma poi in ce la faremo) di venire qui per il tramonto perchè ho idea, che vedere il sole che si specchia nei vetri degli edifici, possa creare dei giochi di luce interessanti. Passeggiamo per Battery Park.

Informazioni di Battery Park: Le statue e i monumenti presenti nel parco rendono onore a colore che hanno fatto di New York quello che è oggi, dai primi immigrati ebrei alla Guardia Costiera americana. In giornate soleggiate è uno dei posti più belli di Manhattan dove passeggiare oppure rilassarsi su una panchina e ammirare la baia di New York e la Statua della Libertà. E’ una zona molto tranquilla anche dal punto di vista del traffico automobilistico. Per vedere bene la statua della libertà bisogna venire qui al mattino così si ha la luce alle spalle. Vicino agli imbarchi per la Statua, si trova Castle Clinton. Originariamente costruito per essere un forte per respingere l’invasione britannica del 1812, ha subito molti cambiamenti durante gli anni. Nel periodo 1840-1855 divenne un teatro per l’opera. In seguito fino al 1890 fu il centro dell’immigrazione fino all’apertura di Ellis Island avvenuta nel 1892; da qui passarono 8 milioni di immigrati. Negli anni 1896-1941 fu trasformato in un acquario. Vale veramente la pena visitarlo, vista la sua intensa storia. Caste Clinton ospita anche l’annuale manifestazione “Music at Castle Clinton” con una serie di concerti. In questa zona merita una visita, anche il museo nazionale degli Indiani d’America di New York (National Museum of the American Indian), ospitato presso l’ex palazzo della dogana in One Bowling Green, vicino anche questo agli imbarchi per la Statua. La visita è gratuita. Il museo è aperto dalle 10 alle 17 (le 20 il giovedì). Da vedere inoltre, il Pier A (molo A), il molo più a sud del fiume Hudson, dal quale è possibile scattare belle foto sui grattacieli di Battery Park. E’ stato costruito nel 1886; l’orologio è stato aggiunto nel 1919, come memoriale per la I guerra mondiale. Al momento la zona è in fase di rinnovo e probabilmente verrà usata per scopi commerciali.

Arriviamo poi all’imbarco dei traghetti per la Statua della Libertà (vedi informazioni a fine itinerario). Vista dalla riva la Statua è piccolina ma più che altro, con lo sfondo dei cantieri non rende molto. La vedremo benissimo domani sera, da tutt’altra prospettiva, quindi farà tutt’altra impressione. Arriviamo fino alla fine di Battery Park, fino della chiesa Our Lady of Rosary (molto bello il contrasto di questo piccolissimo edificio in mattoni rossi con i due enormi grattacieli, uno nero ed uno bianco, alle sue spalle). Imbocchiamo la Broadway direzione nord, fino al quartiere finanziario.

Informazioni su Wall Street e dirtretto finanziario: https://www.viagginewyork.it/cosa-visitare-a-new-york/wall-street/

Il nome risale al muro, wall in inglese, costruito nel Seicento per proteggere Nuova Amsterdam, così si chiamava New York quando era territorio olandese, dagli attacchi delle colonie del New England e dalle tribù indiane. Il muro venne abbattuto a fine Seicento dagli inglesi e l’area divenne sede di incontri, scambi e attività speculative. Il Buttonwood Agreement del 1792, in cui 24 commercianti si impegnavano a non comprare titoli a una commissione di valore inferiore ad una certa soglia e a dare preferenza alle transazioni fra di loro, è considerato il documento che sancisce ufficialmente l’inizio della fondazione del New York Stock Exchange, la Borsa di New York. Buttonwood significa platano: al numero 68 di Wall Street c’era un platano ed era proprio sotto al platano che i commercianti si incontravano per fare affari. La Borsa di New York, New York Stock Exchange NYSE, si trova al numero 11 di Wall Street. Osservandolo, l’edificio sembra quasi un tempio con le sue sei solide colonne corinzie e un timpano triangolare. All’interno del timpano troviamo varie statue e spicca al centro quella che rappresenta l’Integrità: le braccia aperte verso destra e verso sinistra sono rivolte alle altre statue rappresentative delle attività dell’uomo, tra cui l’Industria, l’Agricoltura e l’Intelligenza Creativa. Di fronte alla Borsa, al 26 di Wall Street c’è la Federal Hall. Ad accoglierti troverai la statua di George Washington, il primo presidente degli Stati Uniti. Fu proprio in questo luogo che nel 1789 George Washington giurò per diventare presidente e la bella statua in bronzo celebra questo evento. L’ingresso all’edificio storico, che con la sua architettura a colonne con timpano triangolare ricorda il Partenone, è gratuito. La Federal Reserve Bank of New York si trova al 33 di Liberty Street. Questa è una delle 12 banche federali degli Stati Uniti e si occupa di supervisionare le istituzioni bancarie al fine di mantenere la stabilità finanziaria e di stabilire la liquidità monetaria immettendo o meno nel sistema valuta contante. I lingotti d’oro del caveau della Fed di New York sono stati i protagonisti di diversi film, fra cui Die Hard con Samuel L. Jackson, Bruce Willis e Jeremy Irons. Sempre su Liberty Street al numero 55 troviamo il grattacielo Liberty Tower, costruito a inizio Novecento in stile neogotico con elementi in terracotta raffiguranti alligatori e uccelli. Nel 1910 era il palazzo più alto al mondo con una base così piccola. Circondata da austeri grattacieli, al 75 di Broadway troviamo la splendida Trinity Church. In passato il suo campanile dava il benvenuto ai navigatori che arrivavano al porto di New York. Dopo l’incendio del 1776 durante la Rivoluzione Americana, la chiesa venne ricostruita in stile neogotico grazie all’architetto Upjohn. L’importanza storica della chiesa è testimoniata anche da alcuni illustri personaggi sepolti nel suo cimitero: i padri fondatori degli Stati Uniti, il primo segretario del Tesoro Alexander Hamilton e l’inventore del battello a vapore Robert Fulton. Proseguendo verso sud lungo la Broadway troverai il simbolo del distretto finanziario: il Toro di Wall Street (nel Bowling Green Park). Un selfie è d’obbligo, anche se probabilmente ci saranno molte persone intorno a questa statua in bronzo dal peso di più di 3 tonnellate. L’artista è italiano, Arturo Di Modica. Il toro rappresenta la forza, la stabilità e la speranza per il futuro degli americani. Fu posta senza autorizzazione nel dicembre 1989 e non venne mai rimossa. Nei primi mesi del 2017 la collocazione davanti al Toro della Bambina senza paura, una piccola statua di bronzo di una bambina che fronteggia senza timore il grande animale rappresentando le battaglie delle donne, ha creato un’aspra polemica poiché, secondo l’autore italiano, il suo Toro diventa in questo modo un simbolo negativo. Poco distante, al 26 di Broadway, troviamo un altro grattacielo particolare: lo Standard Oil Building. Sulla cima del palazzo c’è una lampada ad olio, simbolo di quella che fu la sede della Standard Oil Trust. In questo edificio visse anche Alexander Hamilton con la moglie. Se ti viene fame e vuoi mangiare in uno dei luoghi storici di New York, al 54/56 di Pearl Street c’è Fraunces Tavern, oggi ristorante e museo, dove nel 1783 George Washington fece il famoso discorso d’addio ai suoi militari.

Troviamo come prima cosa il famoso toro. Vorrei replicare la foto che ha fatto mio papà nel lontano 1992 ma mi è impossibile. E’ circondato da quelli che io chiamo prezzemolini … perchè li trovi ovunque … gli asiatici. Non distinguo le varie nazionalità ma sono sempre tutti arroganti. Non rispettano mai le file. Ne arrivano da ogni dove e anziché mettersi in coda per far si che ogni persona possa fare la foto da sola con la statua, si avvicinano con i loro cavolo di bastoni dei selfie, scattano e via che se ne vanno. Un conto se fosse uno …. ma sono sempre metà di mille. Quindi rinuncio parecchio scocciata. Gironzoliamo tra le vie vedendo i principali palazzi. Passiamo poi di fronte alla St. Paul Chapel,

Informazioni sulla St. Paul Chapel: E’ la chiesa più antica di Manhattan. E’ del 1766. Al suo interno c’è un’esposizione interattiva dell’11 settembre. Ingresso $ 2.

Al municipio,

Informazioni sul City Hall: Costruito tra il 1803 e il 1812. Da questa data è sede del governo della città. A New York è possibile visitare una fermata della metropolitana nascosta sotto City Hall. Questa stupenda stazione è stata chiusa ben 70 anni fa, esattamente il 31 dicembre del 1945. Architettonicamente parlando questa fermata è un vero piacere per gli occhi: soffitti ad arco ricoperti da antiche mattonelle e lucernai di vetro che diffondono la luce naturale rendendo questo posto surreale. E’ possibile vederla prendendo la linea 6 della metro direzione downtown fino all’ultima fermata. Una volta arrivati non scendete dal treno poiché farà una inversione a U permettendovi di vedere questo magnifico posto, non visitabile in nessun altro modo.

E da qui imbocchiamo il ponte di Brooklyn e lo percorriamo a piedi.

Informazioni sul ponte di Brooklyn: Fu un progetto dell’ingegnere tedesco John Augustus Roebling, è il primo ponte costruito in acciaio e ha rappresentato per lungo tempo il ponte sospeso più grande al mondo. Attraversando il fiume East River, collega tra di loro l’isola di Manhattan e il quartiere di Brooklyn a New York. La costruzione del ponte iniziò il 3 gennaio 1870 durante la presidenza di Ulysses S. Grant, costò 15,5 milioni di dollari dell’epoca, e richiese la manodopera di 600 operai, 27 dei quali persero la vita durante i lavori, tra cui anche progettisti, la maggior parte per embolia gassosa dopo aver effettuato immersioni nelle camere di scavo sottomarine. Anche l’ingegner Roebling rimase vittima nel 1869 di un incidente durante l’attracco di un traghetto. Il suo posto venne preso dal figlio, Washington Roebling, che rimase a sua volta ferito e paralizzato parzialmente a causa di un’embolia gassosa. Venne aiutato nel completamento dell’opera dalla moglie, Emily Warren Roebling, che operò sotto la sua supervisione. Il ponte venne definitivamente aperto al transito il 24 maggio 1883. Il ponte è costituito da 4 cavi d’acciaio assicurati ad ancoraggi fissati ad apposite piastre (una per ogni cavo) contenute all’interno di calotte di granito alte fino a 3 metri e poste agli estremi del ponte stesso. Ogni cavo è composto da 5657 m di filo d’acciaio galvanizzato con zinco al fine di renderlo resistente al vento e alla pioggia. Due piloni, posti a circa 300 metri dalle calotte, poggiano su cassoni grandi come 4 campi da tennis, e vengono utilizzati come punti di ancoraggio per i cavi grazie a piastre a sella poste sulle loro sommità. La base del ponte invece è costituita da travi di acciaio del peso di 4 tonnellate ciascuna assicurate a tiranti verticali (assicurati a loro volta a tiranti diagonali) il cui scopo è mantenerle in posizione. Il ponte una volta completato si presentava con una struttura a 5 corsie. In passato le due corsie esterne venivano impiegate per il transito di carrozze, le due corsie intermedie per il transito delle cabine della teleferica e la corsia centrale per quello dei pedoni. Le corsie esterne e intermedie (diventate 6 in totale, 3 destinate al traffico in direzione Brooklyn e 3 destinate a quello in direzione Manhattan) sono destinate ai mezzi a motore e quelle centrali sono per metà pista pedonale e per metà pista ciclabile. E’ lungo 2 km. Da percorrere a piedi verso Manhattan. Dal lato est c’è una visuale bellissima della città. Perfetto per il tramonto. Sul lato ovest, dal pier 17 si vede bene. Ci sono panchine.

Arriviamo velocemente dall’altra parte, nel quartiere Dumbo per vedere lo skyline della città. Questo posto è perfetto a qualsiasi ora del giorno e della notte. Tra il ponte di Brooklin e quello di Manhattan c’è una piccola spiaggia, Pebble Beach, con un anfiteatro con scalini sui quali ci si siete per osservare il panorama.

Informazioni su Dumbo: Il quartiere DUMBO (Down Under the Manhattan Bridge Overpass) si trova da un lato tra il Manhattan Bridge e il ponte di Brooklyn e dall’altro tra la zona ad est del Manhattan Bridge e il Vinegar Hill. A Dumbo si respira un’aria antica, da vecchia città industriale con le strade di ciottoli e gli edifici che una volta erano zuccherifici e fonderie di ferro e ottone. Dopo anni di abbandono, negli anni ’70 il quartiere ha iniziato a popolarsi, grazie agli artisti, i quali determinavano un’atmosfera in continuo fermento, questo grazie alla possibilità di pagare affitti bassi. Con il richiamo dei turisti e quindi con la crescita dell’interesse verso Dumbo, il quartiere ora sta vivendo una fase di crescita e ricchezza che ha fatto aumentare gli affitti stessi, ma gli artisti – quelli che possono permetterselo – restano a caratterizzare il luogo. Tuttavia questi cambiamenti non hanno mutato lo spirito bohemien che caratterizza la vita del quartiere e la forte spinta sperimentale che lo contraddistingue. Vecchi magazzini, ex cartiere, sono diventati laboratori artigianali, loft in cui allestire teatri di posa, spazi fotografici, mostre, happening, performance, sfilate per mostrare il risultato dell’estro degli artisti che abitano a Dumbo, dai geni del multimediale a quelli del design. Gli abitanti però non sono soltanto giovani, ma anche molte famiglie scelgono Dumbo per vivere, considerata l’alta qualità della vita, per la quiete che vi si trova, per il grande parco Brooklyn Bridge Park con un’area destinata ai bambini. Non ci sono ancora scuole a Dumbo ma a circa 10 minuti di distanza si trovano sia quelle pubbliche che le private. Da Fulton Ferry e dall’Empire-Fulton State Park si gode un panorama splendido di Manhattan e del ponte di Brooklyn. Questi luoghi, oltre all’architettura industriale stile Vecchio Continente dei magazzini, fanno di Dumbo un set privilegiato per diverse famose serie televisive americane, quali Law & Order e Sex and the City.Numerosi sono i ristoranti che ospitano i turisti in visita, molti di questi fanno la fila per una pizza da Grimaldi, altri per il dessert da Brooklyn Cream, per una cioccolata calda leggendaria si va da Jacques Torres Chocolate o all’elegante River Cafè. I muri di Dumbo sono stati visitati anche dalle famose e preziose bombolette spray del graffittaro Bansky, nel quartiere non mancano inoltre guerre tra writers a suon di vernici sui muri.

Cerchiamo qualcosa da mangiare. I miei figli … che hanno sempre un gran fiuto, notano un piccolo ristorante nel verde, proprio sul fiume e di fianco al ponte. La vista dalle vetrate sarà sicuramente fantastica. Peccato che si tratta del famoso The River Cafè (https://rivercafe.com/) … ingresso obbligatorio con giacca e cravatta per gli uomini … prenotazioni da fare mesi prima e prezzi elevati (1 antipasto, 1 piatto principale ed il dolce, senza bevande e mancia , costo circa 150 $). Optiamo per il Shake Shack (€ 45) (https://www.shakeshack.com/location/dumbo-brooklyn-nyc/ – indirizzo: 1 Old Fulton Street). Fanno tanti tipi di hamburger. Sarà l’unica volta in tutta la vacanza in cui andremo in un fast food, comunque non abbiamo mangiato male. Non memorabile ma accettabile. Andiamo poi nella zona verde a sinistra del ponte di Brooklyn, guarando Manhattan, il Brooklyn Bridge Park. Ci sediamo sul prato. La vista è davvero notevole, peccato che è diventato tutto nuvolo. Con il cielo azzurro i colori rendevano molto di più. Pazienza. Cazzeggiamo una mezz’oretta. Due signore danno dei semini ad uno scoiattolino per nulla impaurito. Ce ne sono diversi qui. Ripartiamo ed andiamo nel parco a destra del ponte di Brooklyn, l’Empire Fulton Ferry Park. Da qui vengono scattate le famose foto del ponte con dietro i grattacieli. Bellissimo. Arriviamo fino a Pebble Beach e ci riproponiamo di venire qui domani sera al tramonto. Passiamo per Washington Street dove si può scattare la famosa foto degli edifici in mattoni rossi con un pilone azzurro del Manhattan Bridge.

Informazioni sul Manhattan Bridge: è un ponte sospeso che attraversa l’East River, a New York, collegando Lower Manhattan da Canal Street con Brooklyn alla Flatbush Avenue. La campata maggiore misura 448 m, con i cavi di sospensione lunghi 983 m. La lunghezza totale della struttura è di 2.089 m. È stato l’ultimo dei tre ponti sospesi costruiti sull’East River dopo il ponte di Brooklyn e il ponte di Williamsburg. Aperto al pubblico il 31 dicembre 1909, verrà completato nel 1912. È stato progettato dall’ingegnere polacco Ralph Modjeski con l’aiuto di Leon Moisseiff, l’ingegnere che più tardi progettò il Ponte di Tacoma.

Da qui ci dirigiamo alla stazione della subway (Hight Steet Brooklyn Bridge) e con la linea blu, senza cambiare mai, torniamo in hotel. Un minimo di relax e doccia. Nel mentre piove. Alle 18.30, quando usciamo, smette. Andiamo a curiosare nel super centro commerciale Macy’s (si trovano i marchi più famosi). Facciamo un giro veloce e poi proseguiamo sulla W 34th Street fino all’Empire State Building.

Informazioni sull’Empire: http://www.esbnyc.com/it (sito per acquisto on-line dei biglietti – consigliato acquistarli prima)

Orari: 8.00 – 02.00 di notte – Costa 37 $ salire all’86° piano e con un supplemento di 20 $ arrivare al 102°.

443 metri di altezza e 103 piani, è stato il grattacielo più alto del mondo fino alla fine degli anni 60’, quando fu superato dalle Torri Gemelle.

Ci fermiamo per cena al Blarney Rock Pub (http://blarneyrockpub.com/ – indirizzo: 137 W 33rd Street) (€ 81), buono, e poi andiamo a vedere il Madison Square Garden. Matteo avrebbe fatto carte false per vedere una partita di basket, ma ad agosto non giocano. Volevamo prenotare la visita guidata ma domani ci sarà un concerto quindi tolgono il parquet e potrebbero vietare la visita degli spogliati. Quindi avavamo già archiviato l’idea a casa.

Informazioni sul Madison Square Garden: https://www.msg.com/venue-tours/madison-square-garden

Venue Tour: $ 30 – orari: dalle 9.30 alle 15.00 i tour partono ogni 1/2 ora – dura circa 1 ora

Rientriamo in hotel alle 22.30.

4) 31 luglio 2018 martedì – a piedi km.21 – tempo sereno

Oggi facciamo tardi ed usciamo alle 8.00 … dopo aver fatto il check-in on-line per il volo di domani per Yellowstone. Andiamo a fare colazione poco distante, al bar francese Paris Baguette. Carinissimo. Si trova al n°575 W 8th Avenue (http://parisbaguette.com/)(€ 24) e poi proseguiamo sempre a piedi direzione sud. Ripercorriamo la strada fatta ieri sera, l’8th Avenue e poi la E 34th Street fino all’Emire così lo vediamo anche di giorno poi la 5th Avenue fino al Flatiron Building. Edificio davvero particolare. A ridosso della parte anteriore riesco a fotografarlo a fatica con il 10 mm ma renderà benissimo.

Informazioni sul Flatiron Building: Ferro da stiro. Edificio storico del 1902 a pianta triangolare molto caratteristico alto 87 metri con 22 piani. La punta anteriore è larga solo 2 metri.

Arriviamo poi sulla Broadway all’Union Square Park.

Informazioni sull’Union Square Park: Graziosa piazza dove lunedì, mercoledì, venerdì e sabato c’è il mercato. Qui si trova il Whole foods Market (al n°4 di Union Square). Si può acquistare quello che si vuole al mercato e poi salire al primo piano dove si ha la possibilità di mangiare all’interno o nel terrazzo esterno godendosi la vista. Ci sono anche i microonde per scaldare il cibo.

Proseguiamo sulla Univerity Pl e sulla Wooster ed arriviamo nel quartiere di SoHo.

Informazioni su SoHo: Quartire raffiniato. Prima che da visitare, SoHo è un quartiere da assaporare: l’atmosfera che si respira qui è certamente unica, fatta di alta moda sfoggiata da chiunque, shopping sfrenato e bella vita la sera. In prima battuta non saranno l’architettura dei palazzi e le insegne dei negozi a colpirvi, ma sarà il via vai di persone a lasciare il segno dentro di voi: a SoHo sono al bando gli impegni formali e professionali, qui newyorchesi e non, vip e gente comune si lasciano andare allo shopping più in e trendy della città. Sacchetti capienti e variopinti, grandi marchi e appariscenti loghi fanno bella mostra di se’ per queste strade che, dal grigiore delle loro origini industriali, si animano in una sfilata di moda en plein air. Al calar del sole, il meritato ristoro dopo una giornata vissuta in nome della moda lo si trova in uno dei tanti locali raffinati che riempiono il quartiere… SoHo sarà anche sinonimo di shopping e movida, ma non sottovalutatela, ha molto da offrire.

– Cast Iron District: letteralmente quartiere della ghisa. E’ il soprannome con cui è anche nota SoHo per via del suo passato da distretto industriale, di cui oggi conserva le vestigia: gran parte di questi casermoni sono stati ingentiliti e abbelliti dando un aspetto così elegante ed esclusivo al quartiere da essere stato scelto da molte celebrità dello star system dove vivere.

Non passano inosservate le scale anti incendio che molti palazzi hanno sulla facciata: non farete fatica a rivivere scene cult di film che hanno dato celebrità a queste vie di fuga… Fra gli edifici, spicca a livello storico il Singer Building, costruito agli inizi del Novecento, dall’omonima azienda di macchine da cucire, mentre a Greene Street ci sono quelli soprannominati King e Queen. Infine, per gli amanti dei murales e delle illusioni ottiche, all’incrocio con Prince Street c’è un famoso trompe l’oeil di Richard Haas. Fra i grandi e rinomati marchi internazionali in cui perdervi a rimirare le vetrine e a lustrarvi gli occhi, a SoHo ci sono Apple Store SoHo (103 Prince St ), Adidas (136 Wooster St ), DKNY Jeans (20 W Broadway ), Prada (575 Broadway ), Louis Vuitton (116 Greene Street ), Italia Independent (85 Mercer Street), di recentissima inaugurazione.

Vogliamo arrivare per pranzo al Chelsea Market (http://chelseamarket.com/ – indirizzo: 75 W 9th Avenue) che dista 2,4 km. Incominciamo ad essere un pò cotti quindi decisiamo di prendere un taxi. Il taxista fa il furbo. Seguo la strada sulla mappa ed in un nano secondo mi accorgo che sta facendo il giro dell’oca. Superiamo di gran lunga il mercato. Quando glielo dico fa un sobbalzo e al primo svincolo gira e torna indietro. Non osa neppure guardarci in faccia quando lo paghiamo. Gli diamo solo quanto ci chiede (€ 11) e non gli lasciamo la mancia. Essere proprio presi per il naso NO. Entriamo nel market.

Informazioni sul Chelsea Market : Mercato al chiuso. Si trova in un edificio che occupa un intero isolato. Per gli amanti del cibo è un paradiso. Nelle varie bancarelle e ristoranti vengono cucinati cibi di tutto il mondo. Meravigliose aragoste al Lobster Place Restaurant.

C’è un’atmosfera molto bella. Tanta gente, tanti profumi, tanti cibi particolari. Alcuni ristoranti hanno i tavolini, altri hanno solo il banco dove ordinare e poi bisogna trovare posto da qualche parte. C’è veramente l’imbarazzo della scelta. Eravamo già stati in un posto simile a Cape Town quindi abbiamo voluto replicare sapendo che qui era organizzato nello stesso modo. Scegliamo un banchetto thailandese. Spendiamo € 50. Non sappiamo che piatto sia. E’ una zuppa piccante con verdura e della pasta più grossa delle pappardelle. Dalle dimensioni ne sarebbero bastate due. Non è semplice da mangiare ma davvero buono. Fossimo stati seduti ce lo saremmo gustati di più. Abbiamo pranzato in piedi appoggiati solo ad un tavolo rialzato. Torniamo in hotel (dista solo 2,5 km) ancora a piedi, sulla Hight Line.

Informazioni sulla High Line: vecchia ferrovia sopraelevata dismessa. Passeggiata rilassante nel verde. Sembra di essere da tutt’altra parte e i rumori della città si sentono solo in lontananza. Hanno mantenuto le rotaie ed hanno aggiunto panchine con tante piante e fiori.

Alle 14.30 siamo in hotel. Riposino, doccia ed alle 16.30 si riparte in metropolitana per la punta più a sud della penisola di Manhattan (questa volta la linea rossa fino a South Ferry). Un nostro amico ci ha dato una dritta super su come vedere i grattacieli dal fiume e la Statua della Liberà da vicino, quindi seguiamo il suo consiglio. Tra le cose che avremmo voluto fare c’era la crociera sul fiume ma richiedeva troppo tempo. Così in un’oretta e a costo zero siamo riusciti a vedere quello che ci interessava.

Informazioni sullo Staten Island Ferry: https://www.newyorkcity.it/staten-island-ferry/

Traghetto gratuito (24 h/24). Durante l’ora di punta a volte è molto affollato, ma in quei momenti il traghetto viaggia più spesso (tra le 6:00 alle 9:30 e dalle 15:30 e 20:00 parte ogni 15 a 20 minuti, in altri momenti ogni 30 minuti). E’ più affollato in direzione NY al mattino e direzione Staten Island nel tardo pomeriggio. Non puoi rimanere a bordo dopo l’arrivo a Staten Island. Devi scendere e poi ritornare attraverso l’area di attesa, ma è molto facile. Quando sali a bordo, NON andare verso la parte anteriore della nave, ma rimani nella parte posteriore. sali le prime scale che vedi. Quando sei su, torna verso il retro della nave (il lato che affaccia il terminal). La vista della città e della statua della libertà sarà magnifica.

L’uscita della metropolitana è vicinissima al Whitehall Ferry terminal. Ci indirizziamo subito là. Il traghetto è appena partito quindi siamo i primi che aspettano il seguente. Il locale nel giro di poco si riempie di persone. Arriva dopo poco un altro traghetto e saliamo. Attendiamo davanti alle porte di poppa del primo piano, fino a quando vengono aperte alla partenza, poi usciamo. Vista magnifica. Facciamo tantissime foto. La Statua della Libertà la sfioriamo. Davvero bello. All’arrivo a Staten Island scendiamo tutti. Tante persone sono turisti come noi che hanno fatto il nostro stesso giochetto, quindi li ritroviamo alle partenze e sul traghetto di rientro. Quando scendiamo, anzichè tornare a Dumbo a piedi perchè è troppo lunga e non vedremmo il tramonto da là, decidiamo di prendere la metropolitana. Questa tratta non era prevista nelle 4 acquistate quindi dovremo poi ricaricare la tessera. Trovando qui una macchinetta comoda, lo facciamo aggiungendo € 10. Devo dire che è davvero comodo. Arriviamo velocemente dall’altra parte dell’East River ed andiamo subito, prima all’Empire Fulton Ferry Park, poi a Pebble Beach. Il tramonto sarà bellissimo con alcune piccole nuvole molto fotogeniche. Scatto foto a non finire. Non ho preso il cavalletto ma ci sono ringhiere sulle quali appoggiarsi. Ed ora bisogna pensare alla cena. Martina, appassionata di insalatone come me, ieri aveva adocchiato un piccolo ristorante nella strada dalla quale si vedeva il pilone del Manhattan Bridge tra gli edifici a mattoncini. Ci indirizziamo là. Si tratta del Sweetgreen (https://order.sweetgreen.com/dumbo/menu – 50 Washington Street). Puoi comporti tu l’insalata con tutto quello che vuoi, basta che non superi il livello del grilletto. Le bevande sono gratuite e al self service. Spendiamo € 24. Torniamo ancora a Pebble Beach per vedere la città di notte. Panorama davvero notevole. Con questo finiamo in bellezza la nostra visita di New York. Sempre con la linea blu della subway rientriamo in hotel alle 22.30.

Informazioni di altri posti non visitati da noi da nord a sud:

a) Harlem:

– Church of St. Joseph of the holy family. Messa domenicale alle 10.00 (https://www.stjosephsharlem.com/) – chiesa piccola e molto intima

– Abyssinian Baptist Church (p.146). Messa la domenica alle 9 e alle 11.00 (http://abyssinian.org/) – evitarla

b) Roosevelt Island e Queensboro Bridge: caratteristico raggiungere l’isola con la funicolare (compresa nella Metrocard). E’ anche collegata dal Queensboro Bridge. Dalla riverview terrace hanno girato film Manhattan con Woody Allen e Diane Keaton.

c) The Vessel Hudson Yards: Edificio di 15 piani opera d’arte fatto di scale e terrazzi. Visitabile dal 2019

d) Greenwich Village: Zona degli artisti e dei musicisti, molto frequentato dai giovani e ci sono diversi locali notturni. La piazza Washington Square Park è un luogo frequentato da famiglie.

(https://www.viaggi-usa.it/greenwich-village-new-york/ oppure https://travel.fanpage.it/greenwich-village-il-quartiere-new-york/)

e) Century: outlet di 5 piani con capi di grandi marche super scontati

f) Pier 11 e 17: bel panorama dei ponti guardando verso Dumbo

g) Ellis Island: https://www.viaggi-usa.it/statua-della-liberta-ellis-island/

Ellis Island è un isolotto artificiale, costruito coi detriti rimanenti dagli scavi della metropolitana di New York. Antico arsenale militare, dal 1892 al 1954, anno della sua chiusura, è stato il principale punto d’ingresso per gli immigranti che sbarcavano negli Stati Uniti. Furono aperti per la prima volta gli uffici della Stazione d’immigrazione, ultimo ostacolo da superare per tutti coloro che volevano fare ingresso nella città dalle mille opportunità. Controllo documenti e disponibilità economiche, verifica delle condizioni di salute e della fedina penale… tutto l’iter burocratico (con qualche brivido!) passava per questo isolotto, che ai migranti sembrava la porta del paradiso. Attualmente l’edificio ospita l’Ellis Island Immigration Museum che è visitabile utilizzando il medesimo biglietto e traghetto che consente l’accesso anche alla vicina Statua della Libertà.

h) Liberty Island e Statua della Libertà:

https://www.viaggi-usa.it/statua-della-liberta-ellis-island/

https://www.nps.gov/stli/planyourvisit/hours.htm

La statua della libertà è stata il simbolo di una nuova vita per milioni di immigrati. E’ alta 93 metri, è stata trasportata a New York nel 1886 da Parigi (dove fu progettata e costruita da Frédéric Auguste Bartholdi e Gustave Eiffel). Il piedistallo è alto 27 mt. ed è a forma di stella con 11 punte. Si poggia sulle fondamenta in cemento di Fort Wood, una fortezza dell’epoca della guerra del 1812. I 7 raggi della corona rappresentano i 7 mari e i 7 continenti. La torcia che ha in mano misura 13 mt. Ha la fiamma placcata in oro a 24 carati e fu aggiunta durante i restauri fatti tra iil 1984 e il 1986. L’originale si trova in mostra nell’atrio principale. Il libro nella mano sinistra ha la scritta in numeri romani: 4 luglio 1776, il giorno dell’indipendenza degli Stati Uniti. I balconi panoramici del piedistallo e della corona sono accessibili. La corona fu aperta a pochi visitatori solo nel 2009 dopo gli attacchi dell’11 settembre. Il musro situato nella base documenta la storia della statua con foto, stampe e video.

La si può visitare, insieme ad Ellis Island, con tour in battello che partono dal Battery Park.

Ci sono 3 possibilità di scelta per visitare l’isola:

– Ground Only Access: potrete girare intorno alla statua senza entrare nel piedistallo o in cima alla corona.

– Pedestrian Access: oltre alla visita del museo della Statua della Libertà, potrete salire in cima al piedistallo (Fort Wood level) per goderne la vista e guardare il monumento dall’interno.

– Crown Access: questo accesso, che è limitato e disponibile solo su prenotazione a un prezzo un po’ più alto, ha tutto un suo fascino. Infatti, con questo prezioso biglietto, potrete salire fino alla corona e approfittare della fenomenale vista che si gode dai quasi 100 metri di altezza della testa della Statua.

i) Tour Ellis Island e Liberty Island

Se volete visitare solo uno dei due monumenti, non temete. Non è obbligatorio scendere dal battello in corrispondenza delle due isole. Se non volete andare a Ellis Island o alla Statua della Libertà, vi basterà rimanere seduti al vostro posto e aspettare che il battello riparta. Il prezzo del biglietto rimane tuttavia invariato. La prima corsa parte alle 8.30 da Battery Park. L’ultima parte alle 17. Per quanto riguarda il ritorno, l’ultimo battello che parte da Liberty Island salpa alle 18.45, e passa alle 19 da Ellis Island. Nell’inverno possono variare gli orari.

l) giri in elicottero:

– https://www.viagginewyork.it/tour-a-new-york/tour-di-new-york-in-elicottero/

– http://www.newyorkcity.it/giro-in-elicottero-a-new-york/?gclid=CLGP7MDSv9MCFQIL0wodNxMCkA

– https://www.partner.viator.com/it/16441/New-York-City-tours/Helicopter-Tours/d687-g1-c2?SUBPUID=HeliPage

– www.libertyhelicopter.com

m) crociere:

– crociera al tramonto (compresa nel NYCP) Circle Line Sightseeing Cruises parte dal Pier 83

– https://www.circleline42.com/ dura 2 ore e 1/2 e circumnaviga Manhattan

Liberty Cruise: 10:30 – 14:30 – 16:30

Best of NYC Cruise: 10:00 – 12:00 – 13:30

Landmark + Brooklyn Cruise: 11:30 – 15:00

Landmark Cruise: 11:00 – 12:30 – 16:00

Harbor Lights Cruise: 19:00

n) park Slope: a Brooklyn distretto storico con case vittoriane

o) Coney Island: spiagge e luna park – posto caratteristico – questo posto venne chiamato Luna nel 1895 e fu il primo ad essere aperto. Tutti gli altri che aprirono in giro per il mondo mantennero questo nome.

P) ci sono poi una serie di musei tra i quali quello di storia naturale, il Moma (museum of modern art) e quello delle cere.

5) 01 agosto 2018 mercoledì

Alle 6.30 partiamo per l’aeroporto di La Guardia dal quale partono i voli nazionali. L’hotel non può chiamarci il taxi, dobbiamo fermarlo noi. Siccome nella nostra via ne passano pochi, ci spostiamo a piedi sulla 9 th Avenue. In 25 minuti arriviamo al costo di € 40 compresa la mancia. Partiremo puntuali diretti nella terra degli orsi … ma questa è un’altra storia.



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