La nostra prima volta a New York e non solo: in viaggio tra città e natura

Un viaggio fai da te con una coppia di amici da New York alle cascate del Niagara e ancora ad est per un assaggio della costa del Maine e della storica Boston
Scritto da: scully79
la nostra prima volta a new york e non solo: in viaggio tra città e natura
Partenza il: 19/04/2015
Ritorno il: 01/05/2016
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
In ritardo di un anno riesco ora a pubblicare il nostro viaggio negli Stati Uniti in compagnia di una coppia di amici con destinazione principale New York ma che, per accontentare i desideri di tutti, ha incluso anche le cascate del Niagara, parte della costa del Maine e del Massachusset e Boston.

Inizierò con alcune indicazioni generali:

ALLOGGIO

Per quanto riguarda New York, visti i prezzi piuttosto alti degli hotels ed essendo in quattro, abbiamo optato per l’appartamento che si è rivelato essere un’ottima scelta che ci ha anche consentito di non rinunciare al risveglio mattutino con il vero caffè! L’appartamento è stato prenotato on line, era situato nel Queens (Woodside), zona multietnica e tranquilla con ristoranti di ogni genere dal vietnamita al colombiano e dalla quale si raggiunge Manhattan in circa 20 min di metropolitana (costo dell’appartamento 880 $ per 5 notti).

L’ultima notte a NY abbiamo invece alloggiato allo Sleep Inn a Long Island (115 $ inclusa la colazione ); zona anonima ma comoda al centro, hotel consigliabile.

Il B&B alla cascate del Niagara si è rivelato il migliore di tutta la vacanza, dal nome “A night to remember” ed è stato proprio così! Si tratta di una villa in stile inglese con arredi antichi, caminetto in camera ed idromassaggio. Il gentilissimo proprietario prepara la colazione dolce e salata al momento e la serve personalmente agli ospiti in un’atmosfera d’altri tempi .

On the road, nel tragitto da NY a Boston abbiamo dormito in un “tipico motel” da film americano con l’ingresso della camera affacciato sul parcheggio, situato ad un’uscita dell’autostrada; semplice, un po’ datato ma pulito (55 $ a camera). Un consiglio: se viaggiate in autostrada e vi serve un motel fermatevi in un autogrill e cercate un giornaletto distribuito all’ingresso con l’elenco dei motel che si possono trovare ad ogni uscita dell’autostrada, relativi prezzi ed coupons di sconto.

Per il soggiorno a Boston abbiamo optato per Il Candelwood (110 $ a camera ) che si trova in periferia, a Baintree, visti i costi notevoli degli alberghi in centro! Hotel molto grande con ampio parcheggio, la camera era un monolocale spazioso. Consigliato solo se si è muniti di auto, necessaria per raggiungere la fermata della metropolitana da cui si arriva in centro in 30’ (costo autosilo della stazione metro 7 $ al giorno).

MEZZI DI TRASPORTO

Da e per gli aeroporti (Newark e JFK) abbiamo utilizzato l’Air Train che consente di raggiungere la metropolitana in centro a Manhattan. Si acquista un unico biglietto a 7,5 $ a tratta (5 $ se si è già in possesso del biglietto/abbonamento della metro).

La metropolitana di NY è comodissima ed ampiamente ramificata. Conveniente la Metro card (33 $) che consente viaggi illimitati per 1 settimana (1 singola corsa costerebbe 2,75 $ ). Servono un paio di giorni per abituarsi a downtown ed uptown e treno locale o espresso e non sbagliare!

Il centro di Boston si visita tranquillamente a piedi, più distante è invece Harward. Noi abbiamo preso il biglietto giornaliero (12 $) per la metropolitana ma credo sia conveniente solo se per chi deve necessariamente utilizzarla anche per gli spostamenti dall’hotel.

Noleggio auto effettuato on line dall’Italia (500 euro comprensivo di navigatore). Massimo, il pilota ufficiale, aveva scelto un fuoristrada Grand Cherokee per essere comodi e per guidarla almeno una volta nella vita. Costo del noleggio per 6 gg In realtà ci è stato assegnato un fuoristrada della Chrysler che era comunque enorme e molto confortevole. Al momento del ritiro ci è stato inoltre vivamente consigliato lo Z- pass, una sorta di Telepass del costo di ben 96 $, sostenendo che ad ogni passaggio da uno stato all’altro avremmo pagato un pedaggio il cui costo totale sarebbe stato maggiore. Non essendo preparati sull’argomento e presi un po’ alla sprovvista, abbiamo accettato ma non siamo riusciti a capire se ne sia valsa veramente la pena (non credo) visto che ai caselli non compariva la cifra pagata.

Le autostrade statunitensi sono ampie e molto scorrevoli e la guida è agevole. Ben diversa la situazione a NY. Siamo partiti alle 5 di mattina pensando di evitare il traffico e invece, nonostante fossimo in periferia, la circolazione era già satura. Ancora più caotico è stato il rientro all’aeroporto per consegnare l’auto, da far saltare i nervi per chi non è abituato al traffico delle grandi città. In conclusione, se possibile, meglio tenersi lontani dal centro di NY con l’auto.

PASTI

NY è piena di ristoranti per tutte le tasche, dai più costosi ristoranti italiani e steack house alle catene di fast food ed ai tantissimi ristoranti etnici. Noi abbiamo prevalentemente cenato in questi ultimi in zona Chinatown , Broadway e nel Queens trovandoci sempre soddisfatti (15-20 $ a persona).Tra i fast food sperimentati il migliore in fatto di Hamburger è sicuramente Shake Shack mentre come messicano abbiamo apprezzato Cipotle.

SHOPPING

Siamo partiti senza particolari mire in fatto di acquisti e senza l’intenzione di perdere troppo tempo nei centri commerciali ma anche convinti da amici che erano stati a NY prima di noi che avremmo certamente trovato grandi affari tra le marche americane. Falso. Almeno nel momento in cui siamo andati noi, con il cambio a 1,07. Sicuramente in periodo di saldi, con il cambio favorevole degli corsi anni poteva valerne la pena. Comunque qualche piccola soddisfazione ce la siamo presa in Canada dove abbiamo trovato casualmente sulla strada per le cascate del Niagara un outlet che con il cambio euro/dollaro canadese e sconti del 50% ci ha permesso qualche acquisto vantaggioso.

Ma arriviamo al VIAGGIO

Partenza il 19 aprile da Milano Malpensa, volo della British con scalo a Londra Heathrow di 1 ora e mezza (costo volo A/R 436 euro). Arrivo all’aeroporto di Newark in orario e senza problemi. Da li’ abbiamo raggiunto il Queens utilizzando l’Air Train fino a Manhattan e quindi la metropolitana fino all’appartamento a Woodside.

Dal 19 al 24 aprile soggiorno a NEW YORK: non vorrei entrare nel dettaglio delle singole giornate anche perché la scelta di cosa vedere giorno per giorno è stata dettata dalle condizioni meteo che il 20 aprile erano pessime, acqua a scrosci e vento che cha distrutto i nostri nuovi ombrelli nuovi made in chinatown! Ma soprattutto dipende dai gusti personali, da quanti musei si vuole vedere e da quanto si ami invece passeggiare tra i diversi quartieri. Sicuramente per noi da non perdere:

Battery Park ed il giro in battello a Liberty Island (statua della libertà) ed Ellis Island dove si visita il luogo in cui sbarcavano gli immigrati prima di essere ammessi negli Stati Uniti. Avevamo cercato di acquistare i biglietti da casa per salire sulla corona ma era tutto esaurito per i successivi 5 mesi!

– salita al Top of the Rock del Rockfeller Centre: avremmo voluto salire nel tardo pomeriggio per poter godere sia del tramonto che dello spettacolo notturno ma quella fascia oraria era sold out vista probabilmente la splendida giornata e ci siamo dovuti accontentare, per così dire, della salita delle 21; la vista notturna di NY illuminata vale comunque il biglietto (è anche possibile prenotare il biglietto in anticipo sul sito).

Central Park: fantastico in una giornata di sole con tanto verde, alberi in fiore e sullo sfondo i grattacieli

Ground zero: grandiosa la ricostruzione ancora in corso dell’area intorno alle torri gemelle e toccanti i simboli lasciati in memoria delle vittime dell’11 settembre.

il palazzo delle Nazioni Unite: raggiunto casualmente nella ricerca di un riparo dalla pioggia è stata una bella esperienza; la sala delle riunioni era gremita di rappresentanti in abiti tipici dei propri paesi. Per entrare è sufficiente mostrare il passaporto e sottoporsi ai controlli di routine.

– Una lenta passeggiata lungo la Fifth Avenue e le zona pedonale che costeggia l’East Side

Il 24 aprile siamo partiti prima dell’alba in direzione cascate del Niagara. Per spezzare il viaggio abbiamo deciso di fare tappa al Watkins glen canyon nella regione dei Finger Lakes. E’ un parco naturale che nella stagione estiva diventa luogo di vacanza e campeggio di molti americani. Presenta al suo interno per l’appunto un canyon con delle cascatelle. Tuttavia il sentiero principale che lo costeggia apre a maggio (c’era ancora neve…); nella stagione fredda è possibile percorre un sentiero superiore con vista dall’alto che ci è parso piacevole ma non eccezionale forse anche per via della giornata uggiosa. La zona in cui si trova è molto graziosa, con tipiche casette in legno e tanto verde. Per riprendere la strada principale che ci avrebbe portato in Canada abbiamo costeggiato il lago Seneca, circondato da campi da golf e ville lussuose. Una tappa da considerare se si ha voglia di sgranchirsi un po’ le gambe dalle ore di auto, sicuramente più apprezzabile nella stagione calda.

Alle 18.00 eravamo giunti alle CASCATE DEL NIAGARA dopo aver rapidamente superato la dogana canadese. Abbiamo scelto di dormire in Canada in base ai consigli di altri viaggiatori e si è rivelata la scelta giusta perchè la vista sulle cascate, sia quella americana che quella canadese è sicuramente la migliore. Lo spettacolo vale i chilometro percorsi. The lady of the mist, il battello che porta proprio sotto la cascate non era ancora attivo, così abbiamo preso i biglietti per The journey trip, la discesa ai piedi della cascata canadese con sosta alla terrazza panoramica e passaggio nel tunnel dietro la cascata.

Parte del paese è stato trasformato in una specie di luna park dal dubbio gusto dove abbiamo evitato di perdere tempo; la zona immediatamente prospiciente le cascate è sufficientemente preservata nonostante i palazzi.

Nel primo pomeriggio del 25 aprile abbiamo lasciato il Canada e ripreso il cammino verso est. Sosta per la notte in un motel lungo l’autostrada quando la stanchezza dell’autista ha cominciato a farsi sentire ed arrivo nel primo pomeriggio a CAPE ELIZABETH nel Maine per visitare l’omonimo faro. Personalmente trovo i fari sulle scogliere estremamente affascinanti e lo scenario che mi si è presentato è stato all’altezza delle mie aspettative. L’ora del pranzo era ormai passata da un pezzo ma non potevamo mancare l’appuntamento con l’aragosta (in realtà trattasi di astice) al Lobster Shack, piccolo locale caratteristico con vista sull’oceano che serve lobster in tutte le salse, la classica bollita, in zuppa, sotto forma di panino (lobster roll) e fritture di vongole giganti. I prezzi non sono proprio competitivi rispetto ad altri locali della zona (1 astice 30 $) ma vista la location e l’ambiente è un’esperienza da fare.

Tappa successiva al faro “Nubble” pochi chilometri più a sud, carino ma meno affascinante.

A questo punto il nostro itinerario prevedeva di proseguire in direzione Rockport che abbiamo deciso di raggiungere percorrendo la strada lungo la costa cosi’ da ammirare il paesaggio. La nostra attenzione è stata attratta da un lungo lembo di terra che penetrava nell’oceano creando una lunga e stretta spiaggia. Era ormai il tramonto e abbiamo deciso di fermarci a dare un’occhiata per poi passare la notte li. Una coppia di simpatici canadesi incontrati al parcheggio ci ha detto che ci trovavamo a Wells che deve essere una delle località balneari lungo la costa che nella stagione estiva si riempiono di turisti. Infatti, la bella e lunga spiaggia dove abbiamo passeggiato per più di un’ora era affiancata da una doppia fila di curate casette in legno in affitto e al momento quasi tutte vuote, il che ha reso la nostra sosta ancora più rilassante.

Abbiamo poi passato la notte in uno dei tanti motel della zona, tutti ben tenuti e a buon prezzo (almeno ad aprile).

La mattina seguente abbiamo raggiunto ROCKPORT e ce ne siamo innamorati! E’ un paesino di pescatori che sembra uscito da un libro di fiabe. Un concentrato di casettine colorate che ospitano per lo più negozi e qualche ristorante. Da non perdere la “lobster” di Roy Moore nel piccolo locale-pescheria in centro che è prevalentemente un take away con pochi posti a sedere solo fuori o nell’omonimo ristorante all’inizio del paese che utilizza comunque lo stesso pescato (costo di un astice bollito 17 $).

Veloce tappa a Gloucester dove non c’è nulla di interessante da vedere e partenza per BOSTON dove siamo giunti nel tardo pomeriggio. Giusto il tempo di scaricare le valige e ci siamo diretti in centro perché vicino all’hotel a Baintree non c’era praticamente nulla. Cena con una calda ed abbondante zuppa in un ristorante vietnamita e a letto.

Il giorno seguente abbiamo deciso di visitare Boston passeggiando lungo il Freedom Trail, un percorso indicato a terra da una striscia di mattoni che dal Boston Common, un parco pubblico al centro della città, conduce fino all’obelisco del Bunker Hill Monument, passando per i luoghi storici più significativi della città. Pranzo al grazioso Quincy market, un mercato coperto a circa metà percorso dove si posso acquistare diverse tipologie di cibo e consumarlo nei tavolini a disposizione nella parte centrale. Nel pomeriggio, utilizzando la metro, abbiamo raggiunto l’università di Harward; un giro nel parco e poi ancora cena etnica.

Il 29 mattina partenza presto alla volta di NY in direzione dell’aeroporto JFK per restituire l’auto, raggiunto dopo aver attraversato un traffico snervante. L’ultimo pomeriggio e la mattina prima della partenza è stato dedicato a passeggiare lentamente senza metà per la città, senza guida alla mano, senza macchina fotografica, entrando nei negozi che ci attiravano anche solo per guardare o per acquistare qualche souvenir.

Rientro dall’aeroporto JFK con volo dell’America Airlines sempre con scalo a Londra Heathrow, comodo e puntuale.

Per concludere, splendida esperienza negli USA, da ripete; statunitensi molto cordiali e disponibili. Costo totale della vacanza circa 1800 euro a persona.



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