Viaggio a New York e Washington

Una settimana tra Manhattan e la capitale degli USA
Scritto da: andreii93
viaggio a new york e washington
Partenza il: 03/09/2013
Ritorno il: 11/09/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Dopo mesi di proposte trovate in agenzia, ma dai prezzi improponibili, io e mio fratello abbiamo trovato un volo di andata e ritorno della British Airways a un prezzo più che conveniente (considerato il fatto che era già iniziato agosto e volevamo partire a inizio settembre): prenotato -mi si passi il gioco di parole!- al volo.

1° GIORNO: PARTENZA (3/09/13)

Così il 3 settembre ci ritroviamo all’aeroporto di Linate, in partenza per Londra. Era la prima volta che prendevo un aereo dal momento che, avendo il camper, ho sempre viaggiato con questo mezzo fin da piccolo. Non nego di essere stato particolarmente agitato al momento e non sapevo neanche cosa aspettarmi, però tutto è filato liscio e dopo 2 ore di entusiasmo e tante foto scattate sull’Europa siamo arrivati ad Heatrow dove ci aspettava il secondo volo, quello in World Traveler, diretto a nientepopodimeno che New York (Newark).

Saliti sul nostro Boeing ci aspetta un bel viaggetto di poco più di 7 ore sopra l’Oceano Atlantico ascoltando ciascuno la propria playlist preferita e guardando film e tv, deliziati da pasti e succhi (di pomodoro!). In pieno Oceano Atlantico ammetto di essere stato un po’ ansioso (e se ci fosse qualcosa che non va nell’aereo proprio ora?!) ma tutto è andato bene e all’inizio del pomeriggio sotto le nuvole si intravedeva quello che era il territorio del New England. Poco dopo iniziano le fasi d’atterraggio e la mia emozione aumenta gradualmente, tra laghetti sparsi ovunque e autostrade giganti che attraversano infinite foreste. Non dimenticherò facilmente il momento in cui le ruote del velivolo hanno toccato la pista dell’aeroporto di Newark, il primo momento in cui ci siamo trovati con i “piedi per terra” in un nuovo continente. Nel giro di un’ora, ritirati bagagli ed effettuati i controlli di routine, andiamo incontro al nostro autista (senza non pochi problemi: mio fratello aveva dato il suo nome e una donna del punto informazioni gridava ‘Dave’ (deiv) anziché Davide (o perlomeno l’inglese David)!). Presa l’autostrada e usciti dall’aeroporto compare a distanza il profilo dei grattacieli di Manhattan, una visione singolare e fantastica: altro che i grattacieli di Porta Nuova!

Dopo un viaggio di circa un’ora arriviamo all’hotel dove, effettuato il check-in e portati i bagagli in camera, riposiamo per un breve momento prima di prepararci ad uscire e fare il nostro primo giro nella mitica NY. Partiamo alle 16.30 e ci dirigiamo verso l’entrata di Central Park, distante 10 minuti dall’albergo. Siamo stanchi, ma anche emozionati e curiosi di assaporare l’aria di questa megalopoli, e così senza accorgerci costeggiamo la JKO Reservoir tra gente che corre e arriviamo nei pressi del Metropolitan, ottimo edificio in stile neoclassico. Qui troviamo un baracchino che fa i mitici smoothie (frullati di frutta dalla consistenza più solida) e decidiamo di prenderne uno. Andiamo a berlo su una panchina di fronte alla statua di tre orsacchiotti e intanto il sole comincia a tramontare, il parco si scurisce e i grattacieli si colorano d’arancio. Decidiamo di percorrere la strada del ritorno e intorno alle 19.30 andiamo in un locale vicino all’hotel per la nostra cena: 4,50$ per 2 fette giganti di pizza e una bibita a scelta (dal momento che in questo locale ci siamo andati più volte durante la settimana, mi son dato alla pazza gioia provando il succo d’uva, l’acqua importata dalle Fiji, l’acqua aromatizzata ai frutti di bosco…). Dopo la cena il ritorno in albergo dove abbiamo visto un po’ di tv e poi, dopo una bella doccia rilassante, tutti a nanna.

2° GIORNO (4/09/13)

Ci svegliamo verso le 7.30, riposati più che mai: è stata la nostra prima notte newyorkese. Ora siamo pronti per vivere un’intera giornata nel nuovo continente from its very first beginning. Dopo esserci vestiti andiamo prontamente verso Starbucks, distante meno di 5 minuti a piedi dall’hotel. E’ la prima volta che, personalmente, metto piede in uno di essi. Ho sempre desiderato andarci, ma ovviamente, come tutti sappiamo, in Italia non c’è nessuno Starbucks. Sta di fatto che arriviamo là e ci prendiamo qualcosa da bere e da mangiare (buonissimi i dolci!). Dopo aver fatto colazione andiamo nella vicina stazione della metropolitana dove facciamo la metrocard (31$, tutti ben spesi) che ci permette di usare la metro tutte le volte che vogliamo per tutta la settimana. Ci dirigiamo così verso Times Square a ritirare il nostro NY City Pass che ci dà la possibilità di visitare fino a 80 attrazioni nell’arco di 7 giorni, per la modica cifra di 195,5$ a testa, dopodiché la nostra meta diviene Madison Square Garden dove c’è anche l’Ufficio Postale e nei cui pressi si trova B&H, un famoso negozio d’elettronica, nel quale facciamo acquisti per la macchina fotografica parlando un po’ in inglese e un po’ in spagnolo, seconda lingua degli USA (parlata praticamente ovunque!). Ci dirigiamo poi alla ricerca di Barnes & Noble, una famosa catena di librerie, ma io mi confondo e arriviamo nella piazza sbagliata: Washington Square. Poco male, la piazza e la zona circostante sono carine e perciò ci dilettiamo nel visitarle. S’avvicina l’ora di pranzo e abbiamo entrambi fame, perciò con la metro ritorniamo a Times Square e lì, per puro caso, troviamo un vegetarian fast food chiamato Maoz e decidiamo, incuriositi, di provare i famosi falafel con la pita che si vedevano un po’ ovunque in giro. Davvero buoni! Per non parlare delle sweet potato fries! Ebbene, dopo il nostro più che gradito pranzo, è la volta di Madame Tussauds. Qui ci sbizzarriamo a scattare foto con svariati personaggi del mondo dello spettacolo, del cinema, della musica, della politica e ci godiamo una breve proiezione in 4D di un filmato d’animazione con diversi personaggi di film e cartoni animati: acqua che ci pioveva addosso dal soffitto, molle che scattavano sul sedile, profumi che venivano liberati nell’aria. Che storia!

Finita la visita al nostro primo museo siamo andati alla ricerca del Top of the Rock, la cui entrata era introvabile. Dopo un po’ di fatica finalmente troviamo l’ingresso, un poco nascosto. Mostriamo i nostri pass con entusiasmo e ci dirigiamo con altri turisti sull’ascensore che ci porterà a circa 250 metri di altezza, su una terrazza da cui è possibile godere di una stupenda vista di Central Park, Downtown, Ground Zero. All’orizzonte è possibile scorgere persino le lontane colline del New Jersey. Beh, che dire: come primo giorno si sta rivelando veramente soddisfacente! Una volta scesi andiamo a prenderci una bella limonata (molto conveniente per il prezzo e la dimensione) e poi facciamo una breve visita alla Cattedrale di St. Patrick che per nostra fortuna era in fase di ristrutturazione proprio in questo periodo. Un po’ delusi, trovandoci sulla 5th Ave., andiamo alla ricerca della mia B&N e la troviamo dopo una breve camminata. Entro, giro tra tutti gli scaffali e trovo la versione americana del nuovo romanzo di Jessica Fletcher, che io adoro. Lo compro. Si fa sera, ammiriamo un po’ la vista di NY notturna, dopodiché ci dirigiamo alla metro e scendiamo nei pressi dell’hotel. Torniamo al locale dove abbiamo mangiato anche ieri e poi, stanchi, andiamo in hotel a dormire.

3° GIORNO (5/09/13)

Ci svegliamo alle 7.30 e prendiamo subito la metro per Wall Street. Giriamo un po’ per le vie tra palazzi altissimi e per puro caso troviamo un Dunkin’ Donuts. Decidiamo di fare qui colazione e scopriamo così il posto dove andremo d’ora in poi tutte le mattine: un buon Vanilla Chai accompagnato dai mitici donuts (buonissimi quelli di zucca e al cioccolato) e dai muffin, il tutto per meno di 10$. Dopo esserci deliziati con tanta bontà andiamo verso il lungomare con vista su Brooklyn. Scattiamo qui qualche foto, poi ci dirigiamo al museo della finanza che visitiamo velocemente: carino. Percorriamo la via che ci porta verso la Trinity Church, passando per diversi edifici legati alla borsa e alla finanza newyorkese. Visitiamo la chiesa anglicana, molto carina (soprattutto il cimitero con i passeri e i beccaccini che beccano il terriccio silenziosamente). Dopo la visita della chiesa percorriamo la Broadway Avenue in direzione sud e giungiamo presso il famoso toro, dove l’esagerata presenza di persone ci impedisce di scattare foto fatte per bene. Poco male, compriamo qualche cartolina nei negozi vicini (10 per solo 1$) e poi proseguiamo verso il museo indiano: bellissimo! Peccato che non si potevano fare le foto, ci sarebbe stato tutto da fotografare! Soprattutto la mostra sugli Anishinaabe! Non sapevo neanche chi fossero, ma la mostra sulle loro usanze, sulla loro cultura e arte mi ha proprio colpito. Terminata la visita giungiamo a Battery Park, il famoso parco con vista sulla Statua della Libertà. Anche qui scattiamo molte foto e poi andiamo a pranzare gustandoci un bel fritto misto. Terminato il pranzo andiamo a vedere il World Trace Center e il nuovo 9/11 Memorial: tempo di riflessioni e di silenzio. Sembra impossibile che lì, solamente 12 anni fa, due torri erano state rase al suolo mentre ora ci sono due grandi vasche piene d’acqua e una nuova torre, con quel nome che ben richiama il sogno americano (Freedom Tower, torre della libertà). Verso le 3 torniamo a Battery Park con l’intenzione di andare alla Statua della Libertà, ma arriviamo troppo tardi quando l’ultima corsa era appena partita! Che sfortuna! Perciò cambiamo destinazione e andiamo a vedere il Pier 17, un famoso complesso di negozi vicino al ponte di Brooklyn, sul mare. Qui ci prendiamo un buon smoothie ai sapori di piñacolada. Terminata la visita andiamo in un vicino supermercato a rifornirci d’acqua per i giorni successivi e poi andiamo a Union Square da Barnes & Noble e a fare un breve giro alla Hollister. Per cena torniamo vicino all’albergo a mangiare i tanto amati falafel con la pita e le patatine e poi torniamo in hotel per riposarci.

4° GIORNO (6/09/13)

Ci alziamo sempre alle 7.30, guardiamo Good Morning America in tv e vediamo che c’era Katy Perry che stava cantando live a Times Square. A nessuno dei due piace lei, però per curiosità abbiam fatto un salto là con la metro, ma siamo arrivati tardi. Pazienza. Facciamo colazione da Dunkin’ Donuts e poi, riprendendo la metro, torniamo a nord, direzione New-York Historical Society Museum (carino, ma niente di che) e il bellissimo Museo di Storia Naturale: gigantesco, ma stupendo. E’ pieno di animali imbalsamati e di oggetti e similia delle varie culture presenti nel mondo. Mi hanno colpito molto la sezione degli animali del Nord America e gli usi e i costumi cinesi. Terminata la visita ci dirigiamo da Maoz a pranzare e poi andiamo ad ovest, sul fiume Hudson, per fare la crociera attorno all’isola di Manhattan. Purtroppo arriviamo in ritardo (era già partita la corsa che ci interessava), così abbiamo dirottato verso il vicinissimo Intrepid Museum, ma anche qui ci va male: appena chiuso. Ma quanto siamo sfortunati! Come se non bastasse, prendiamo la metro e andiamo a sud, verso H&R, negozio di musica. Indovinate un po’? Chiuso per festività ebraica in corso! Decidiamo allora di non arrischiarci a cercare altir luoghi chiusi da vedere e andiamo perciò a fare un giro a Little Italy (ovviamente scendiamo all’unica fermata della metro in cui stavano facendo i lavori in corso e perciò dovevamo camminare in fila indiana all’interno dei limiti della riga gialla che separa la metro dalla banchina!). Little Italy è molto carina e si respira una certa aria di Italia, però è veramente piccola! In pochi minuti si arriva infatti nella più grande Chinatown. Verso sera andiamo a vedere l’Empire e arriviamo in cima quando è già buio, con un comodo ascensore che in meno di un minuto ci porta all’86° piano. La vista è pazzesca, emozionante: un mare di luci che si stende verso l’orizzonte, infinito. Facciamo tantisisme foto da tutte le possibili ed immaginabili angolazione, poi scendiamo e torniamo in zona hotel dove mangiamo una pizza e poi, stanchi, tutti a letto a dormire.

5° GIORNO (7/09/13)

Anche oggi ci svegliamo alle 7.30 e prendiamo la metro per South Ferry. Qui facciamo colazione in un bar prendendo un bel muffin ed una cioccolata, dopodiché ci dirigiamo verso il mare per prendere il battello che ci porterà alla Statua della Libertà. In pochi minuti giungiamo all’attrazione che ci colpisce per la sua altezza. Da qui c’è una vista stupenda sullo skyline di Manhattan e perciò lo ammiriamo con entusiasmo. Passiamo poi a fare il giro dell’isolotto facendo tante foto alla statua e poi facciamo la fila per ottenere il certificato della nostra visita. Torniamo verso la una a South Ferry e ci dirigiamo a nord, verso il Metropolitan. Il museo è veramente bello e vasto: non lo vediamo tutti, vuoi per la stanchezza, vuoi per la mancanza di tempo, ma ci sofferfiamo su alcune sale (la pittura europea, la mostra giapponese, l’arte cinese, le armature, il museo egizio). Terminata la visita passeggiamo un po’ e ci imbattiamo in un negozio in cui si fanno i churros: buonissimi con il burro d’arachidi! Andiamo poi a sud, in zona zoo di Central Park dove scopriamo che non si può entrare dopo le 5.30. Ci sediamo un po’ a riposare su una panchina davanti ad un prato pieno di scoiattoli che si avvicinano senza timore a chi dà loro da mangiare, poi proseguiamo a piedi sulla 5th Avenue verso sud. Entriamo da Abercrombie dove io compro due magliette e poi andiamo a Times Square dove prendiamo la metro per tornare in zona hotel. Mangiamo i nostri amati falafel e poi andiamo a nanna.

6° GIORNO (8/09/13)

Ci alziamo alle 7.30 come al solito e prendiamo subito la metro per andare a vedere la vicina cattedrale di St. John the Divine. Dopo una veloce visita invertiamo la rotta e andiamo in zona Pier 86, dove ci attende la nostra crociera domenicale. Prima però cerchiamo un posto per fare colazione: percorriamo a piedi l’intero isolato tra officine, officine ed officine (ma quanti meccanici ci sono a NY?!) finché scorgiamo all’orizzonte il nostro Dunkin’ Donuts. Compriamo delle buonissime ciambelle al cioccolato e alla zucca, torniamo verso il mare e mangiamo con calma per poi metterci in fila per la crociera di metà isola, dalla durata di circa 2 ore. La crociera è veramente bella, abbiamo l’occasione di vedere tutta Manhattan da un’altra angolazione, passando vicino alla Statua della Libertà, ammirando i ponti di Brooklyn e Manhattan. Di ritorno dalla crociera andiamo al vicino Intrepid Museum, che avevamo già tentato invano di visitare due giorni fa. Il museo è veramente carino e presenta un’interessante collezione di elicotteri e aerei del passato oltre che un sottomarino dell’esercito americano. Pranziamo direttamente all’interno del museo da Au Bon Pain, dopodiché usciamo e prendiamo la metro per Times Square. Qui andiamo al Visitor Center dove il secondo giorno avevamo preso i City Pass e prenotiamo la gita in giornata a Washington per lunedì. Effettuata la prenotazione andiamo verso il MoMa e visitiamo velocemente la chiesa di St. Thomas. Arriviamo al MoMa, ma purtroppo scopriamo che era già in chiusura e perciò andiamo verso Central Park e ammiriamo, da fuori, lo Zoo. Andiamo poi in un vicino Burger King a cenare. Dopo cena entriamo in una farmacia a comprare qualcosa per la gita (sì, avete capito bene! In molte farmacie c’è anche il reparto alimentare!). Effettuati gli acquisti necessari (donuts in scatola, patatine alle cipolle e anacardi) facciamo poi ritorno in hotel per cercare di dormire un po’ di più: domani sveglia alle 5.30!

7° GIORNO (9/09/13)

Alle 5.30 ci alziamo, ci vestiamo e ci riprendiamo un po’. Mangiamo un donut e poi usciamo dall’albergo e prendiamo la metro per andare alla Grand Central Terminal. Qui ci aspetta alle 7 il nostro pullman che ci porterà a DC, come la chiamano gli americani. Incontriamo la nostra guida (un italiano che vive negli USA da un po’ di anni) e saliamo assieme ad altri italiani e ad alcuni anglofoni sul pullman: si parte! Il viaggio è di circa 4 ore ed è allietato dalle informazioni interessanti e talvolta divertenti che la nostra guida ci dà rispetto al paesaggio che vediamo dall’autostrada e non solo. Passiamo il Lincoln Tunnel, salutiamo Manhattan e ci addentriamo nel New Jersey passando vicino a Newark e Trenton. Circa un’ora e mezza dopo ci troviamo nel Delaware, uno stato americano molto piccolo che gode del suo status di paradiso fiscale. Qui ci fermiamo a fare colazione nell’autogrill: dolci vari e caffè. Riprendiamo poi il viaggio passando per il Maryland e giungiamo poi nel distretto federale. L’emozione di vedere la capitale degli Stati Uniti è incontenibile! E’ una città molto diversa dalle altre: sembra molto più europea! I grattacieli sono quasi del tutto assenti e abbondano invece grandi zone verdi e palazzi dallo stile neoclassico. Ci fermiamo dapprima al Lincoln Memorial dove, nonostante il tempo limitato, abbiamo l’occasione di vedere per bene e scattare tante foto.

Poi è la volta dei vicini monumenti alla guerra in Vietnam e alla guerra in Corea. Ci dirigiamo poi, sempre in pullman, verso la Casa Bianca dove facciamo altre foto e poi andiamo al museo di Madame Tussauds. Qui ci sono tutti i presidenti americani e scattiamo molte altre foto. Dopo la visita a questo museo andiamo allo Smithsonian’s National Air and Space Museum. Qui purtroppo il tempo è molto limitato: il museo è bello, ma dobbiamo vederlo veramente di fretta e purtroppo non riusciamo a comprendere cioè che c’è esposto. Scappiamo poi al McDonald’s (con mio grande disappunto, ma era l’unico fast food presente) e pranziamo velocemente per poi tornare al pullman e dirigerci con gli altri verso il Campidoglio: un palazzo veramente bello e gigante! Terminata la visita riprendiamo il pullman e c’apprestiamo a tornare verso la Grande Mela sorbendoci un’ora abbondante di coda sull’autostrada. Arriviamo a NY che sono circa le 9 e ci concediamo un giretto a piedi in zona Empire (illuminato da luci colorate, stupendo!). Poi torniamo in zona hotel e mangiamo la nostra ultima pizza newyorkese (sigh!). Terminata la cena andiamo in hotel a dormire.

8° GIORNO (10/09/13)

E così arriviamo all’ultimo giorno della nostra vacanza. Ci alziamo al solito orario, andiamo a Times Square e facciamo l’ultima (sigh!) nostra colazione da Dunkin’ Donuts. Andiamo poi a nord, direzione Guggenheim. Il museo, onestamente, non ci è affatto piaciuto. Credevamo fosse un po’ più “pieno”, invece erano poche le sale di esposizione e i quadri di arte moderna non ci dicevano molto. Usciamo un po’ amareggiati e andiamo a Central Park, giriamo attorno alla JKO Reservoir e ci godiamo questi ultimi momenti nel cuore di Manhattan. Verso mezzogiorno torniamo all’albergo e poi andiamo a pranzare lì vicino in un fast food. Alla una e mezza siamo di nuovo in hotel dove viene a prenderci il nostro autista che ci porta al JFK. Passiamo per la prima volta per il Bronk, ma io, con lo sguardo, ricerco sempre lo skyline di Manhattan. Nel giro di un’ora abbondante arriviamo in aeroporto: è gigantesco, altro che Malpensa! Qui effettuiamo il check-in e poi giriamo in lungo e in largo i negozi, ci prendiamo un pretzel di Auntie Anne’s e poi, quando l’ora si avvicina, ci mettiamo in coda e saliamo sull’aereo. Un po’ di malinconia e tristezza si fa viva dentro di noi, ma non ci si può fare niente. Purtroppo dobbiamo tornare in Italia e perciò ci rassegniamo. L’aereo si alza e ci regala un’ultima, bella vista, su NY e sul New Jersey per poi andare oltre le nuvole mentre il tramonto si concretizza: c’era una vista e un gioco di colori stupendo! Ed è proprio lì, in quel tramonto, che io ho capito che davanti a me non c’era un ‘addio’. Il tramonto altro non simboleggia che la fine di questa vacanza. Dopo il tramonto viene la notte, ma poi arriva anche l’alba di un nuovo giorno. E proprio quell’alba sarà lì ad accogliermi quando tornerò negli Stati Uniti, perché in fondo è soltanto di un ‘arrivederci’ che si tratta.

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