Nepal, il fascino che non perdona

Viaggio in alta quota... Kathmandu, Pokhara, Annapurna
Scritto da: Saranepal
nepal, il fascino che non perdona
Partenza il: 27/12/2011
Ritorno il: 13/01/2012
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
Inizio il breve racconto (tempo di lettura previsto: 15 minuti) spiegando che la mia permanenza in Nepal sarebbe dovuta essere di 4 max 5 settimane, con visita a Kathmandu e valle, Pokhara, Chitwan, Gorkha e Circuito Annapurna+Campo Base, conclusosi invece con visita sommaria a Ktm, 1/2 Circuito Annapurna e visita approfondita a Pokhara in attesa del viaggio di ritorno, il tutto causato da congelamento alle dita dei piedi che ha comportato un rientro il più veloce possibile a casa (in tempi nepalesi 5 gg).

Viaggio cominciato con 2 gg di permanenza in Kathmandu: escursione termica notte-giorno pazzesca: notte -10°, giorno anche 15-18° nel pomeriggio, umidità fuori misura. Kathmandu è: terzo mondo sporco e caotico, inquinata da farti sanguinare il naso (l’Everest si vede solo a volte la sera appunto causa smog), piena di nepalesi che ti stanno adosso in quanto sei una fonte di sostentamento, ma allo stesso tempo affascinante e piena di vita, dove ti conviene avere un buon senso dell’orientamento e ricca di negozi dove 6 quasi sempre tu a dettare il prezzo. L’itinerario a piedi consigliato dalla Lonely a Nord di Durbar Square è molto carino e come immaginavo un sacco di nepalesi si offrono di aiutarmi e di mostrarmi tutto senza pagare nulla, al quarto invito desisto e accetto la compagnia di un ventenne indiano che si prodiga in spiegazioni poco esaustive ma la sua gentilezza mi conquista, lo lascio proponendogli una mancia di 200 rupie (2euro, per loro non poco), ma dice che preferisce che io gli compri qualcosa da mangiare, non abbocco insisto e così si scopre che vuole 500 rupie, che chiaramente non gli do. La questione è semplice: per noi 2 o 5 euro sono pochissimi, ma conviene prepararsi a sfamare tutto il Nepal o cominciare ad essere duri (non è facile) e dare poco a tanti. Faccio anche un giro volentieri in Thamel comprando attrezzatura da trekking (attenzione! le taglie piccole lì praticamente non esistono, io ho una 40 e ho trovato a fatica le 42), scoprendo che le contrattazioni snervanti non sono poi così male! Un consiglio: fate finta di andarvene ad un certo punto, serve sempre! Hotel scelto: Ganesh Hymal, stanza all’ultimo piano veramente troppo umida (al mattino i vestiti sono bagnati), sotto il generatore (in Nepal i tappi sono un must), la cucina non è il massimo ed il personale alla reception non è troppo gentile, ma c’è il wi-fi e la vista sui tetti di Kathmandu è fantastica! PS: Hotel soggetto ai tagli di corrente! prezzo a notte: 13 euro, ma non li merita!

Il giorno seguente trasferimento a Pokhara: autobus turistico prezzo 500 rupie da acquisto in agenzia, partenza solo alle 7 dalla nuova stazione dei bus, prendete un taxi per raggiungerla se siete donne sole, a meno che abbiate la scorza molto ma molto dura! Viaggio pesante (8h) ma molto carino, sicuramente non dotato di tutti i comfort… Pokhara è un terzo mondo più turistico, anche se tori e mucche girano ugualmente per la cittadina, temperatura molto gradevole (20° giorno, 5°- 10° notte) piena di locali, ristoranti e agenzie viaggi, comunque nel complesso mi è sembrato di essere molto più tutelata la sera che a Kathmandu. Ho poi scoperto che i nepali non sono violenti, ma diversi da noi: una mattina alle 6 attendendo la mia guida e il mio sherpa con un buio pesto (tagli di potenza ogni notte) un personaggio ambiguo che dormiva in una cash machine con tanto di coperta si è svegliato ed è venuto verso di me barcollante; io avevo già sfoderato la lama del mio coltellino svizzero, ma con il suo sorriso 32 denti e la sua evidente curiosità “hallo! how are u? what are u doing?” mi ha subito tranquillizzata, fortunatamente! Un giro in bicicletta ad Old Pokhara e alla Pagoda per la Pace nel Mondo passando per le risaie dovete assolutamente farvelo, mentre le cascate del Seti River le potete anche evitare. Guest House scelta: Little Tibetan G H, stanza molto carina, pulita, immersa in un giardino molto curato, personale cortese e laundry service ottimo, vicinissimo al centro, purtroppo soggetto ai tagli di corrente! costo: 6 euro a notte, ottimo! Street Festival in Pokhara (28-12/31-12): carino, non vedrete mai Pokhara così incasinata, piena di striscioni e di baracchini che vi affumicano ad ogni passo… se siete fortunati potrete vedere anche qualche danza locale.

1-01-12

Il nuovo anno inizia con il trekking, Annapurna Circuit + Abc in 19 gg senza acclimatazione, una sfida imperdibile! L’eccitazione e il piacere di vedere gli 8000 giorno dopo giorno lasciano spazio alla rabbia per aver avuto la jella di essere accompagnata da 2 (guida e sherpa) persone che non amano e non hanno voglia di fare quello che stanno facendo e che mi stanno adosso per tutto: posti in cui mangiare e dormire decisi da loro, etc. Info tecnica: i telefoni prendono fino a Manang, potrete ricaricare cell e batteria, camera al prezzo di 1-2 euro al max. Costo giornaliero per pernottamento e pranzi (solo per voi-guida e sherpa a parte): 12 euro fino ad arrivare a 20-22 euro man mano salite. Portatevi un thermos e una borraccia tecniche, è importante bere molto! Agenzia scelta: Sisne Rover in Pokhara, all’inizio sembrano tutti gentili e disponibili, per poi scoprire che in realtà non è proprio così. Se vi posso dare un consiglio non pagate tutto prima di partire e non prendete 2 persone con voi! Ne basta una, nen equipaggiata che faccia sia da guida che da sherpa e che abbia anni e anni di esperienza, non prendete una guida donna (può essere molto utile se dovete cambiarvi gli indumenti, ma vi assicuro che se c’è in ballo la vostra vita la forza e l’esperienza di un uomo non sono paragonabili!). Il mio malessere (congelamento) è stato preso come mal di montagna dalla mia guida, probabilmente per inesperienza: fino all’attraversamento del Thorung La Pass a parte il disturbo del sonno non ho mai avuto nulla, nonostante l’assenza di acclimatazione, e quel giorno vi assicuro che è diventato il mio incubo ricorrente la notte: ci saranno stati -20°/-25° nuvole, tanta neve e bufera di ghiaccio in certi momenti, inoltre il mio sherpa si era incamminato velocemente per il freddo sotto ordine della guida e purtroppo portava il mio zaino con gli indumenti per cambiarmi! Insomma un delirio! E se non è la vostra guida a chiamare l’elisoccorso (ero anche assicurata, fatevi assolutamente anche voi un’assicurazione!) voi non potrete di certo farlo visto che i telefoni lì non prendono, così vi toccherà camminare, nel mio caso altre ben 11h fino a Ranipawa (Muchtinath).

Dal giorno successivo è stata un’odissea (visto che continuava a nevicare e non c’era nessun mezzo che potesse muoversi nonostante la mia ripetuta offerta a pagare qualsiasi cifra) fino all’ospedale più vicino – Jomson (un ospedale del terzo mondo, freddo e senza corrente elettrica). Ero disperata per i miei piedi e, nonostante tutto, lì ti devi adattare, per cui nell’ordine ho preso: cavallo+jeep per Jomson e il giorno seguente bus per 12 h (nessun aereo poteva volare da Jomson causa condizioni atmosferiche pessime). L’arrivo a Pokhara però ha ricompensato i miei sforzi: notte passata al Barahi Hotel, camera deluxe con riscaldamento e vasca da bagno, acqua calda, zero tagli di potenza, cena in camera e colazione da urlo: totale 100 euro. Per la cronaca hanno anche una fantastica piscina a corsie, inutilizzabile in questa stagione ma l’acqua c’è comunque, personale cortese. I 2 gg seguenti sono stata a Pokhara e nelle mie condizioni ho potuto vedere solo il Villaggio Tibetano a nord della città con la cerimonia Puja ed il tempio indù in mezzo al Pewa Tal, entrambi meritano una visita. Di corsa verso casa ho preso l’aereo da Pokhara verso Kathmandu, è uno scatolino, ma se avete fretta è comodo e direi che per 20 min è anche confortevole! 98 USD in agenzia In conclusione il mio viaggio di 5 settimane è diventato un viaggio di 2, ora sono chiusa in casa con evidente fatica nella deambulazione e per almeno un anno non potrò più andare in posti troppo caldi o troppo freddi; se posso dare un consiglio a tutti non fate l’Annapurna a gennaio, le temperature mettono davvero a dura prova anche se si è ben attrezzati, rifiutatevi di partire con un team poco equipaggiato e chiedete di mostrarvi tutto il loro bagaglio (vi diranno che hanno tutto, comunque io ho regalato al mio sherpa una felpa pochi gg dopo l’inizio del trekking perchè mi faceva pena e vi assicuro che quel famoso 8 gennaio me la sarei messa volentieri io quella felpa!). Viaggiare in solitaria in Nepal è possibile, ho incontrato parecchie donne sole e secondo me non esiste nessun tipo di pericolo. Per quel che ho potuto vedere non è una popolazione così povera, vivono di ciò che coltivano e fortunatamente agricoltura e allevamento li sostentano; credo siano invece profondamente egoisti, falsi e molto sporchi, ma questa è una generalizzazione e naturalmente esistono le eccezioni. Se vi capita di fare un trekking portatevi qualche abito o calzatura smessa da bambino, da quel punto di vista ce n’è veramente bisogno.

Probabilmente tra qualche anno tornerò in Nepal, è troppo affascinante!

PS: non vi saluto con Namaste perchè quello è un must delle zone turistiche, in generale sono solo i bambini fuori dai circuiti turistici ti salutano così, e bè sì, sono proprio carini!



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