Nella terra degli dei dell’Olimpo tra antichità mozzafiato e bellezze naturalistiche seducenti

Eccoci qui a raccontare il nostro bellissimo viaggio nella terra degli dei dell'Olimpo. Tra terraferma e isole, cultura e divertimento, relax e avventura
Scritto da: leproshh
nella terra degli dei dell'olimpo tra antichità mozzafiato e bellezze naturalistiche seducenti
Partenza il: 09/08/2014
Ritorno il: 24/08/2014
Viaggiatori: 2

Atene, Idra, Poros, Aegina, Santorini, Naxos, Paros, Antiparos

turistipercaso

Pianificazione

Iniziamo con un preambolo, io e la mia ragazza avevamo deciso ormai da diversi mesi che le nostre due settimane di vacanze estive le avremmo passate nella terra del Sol Levante: tra Tokyo, Monte Fuji e Kyoto. Ora non sto qui a tediarvi sui motivi di questo “ripensamento”, ma come avrete capito dal titolo le vacanze le abbiamo trascorse trotterellando tra le isole greche, più una doverosa capatina in quel di Atene.

Per via del ripensamento a cui ho accennato prima, il nostro viaggio di 15 giorni, dal 9 agosto al 24 agosto, ci siamo ritrovati a organizzarlo con appena una ventina di giorni di anticipo sul giorno della partenza, quindi con annessi tutti i problemi che il poco tempo a disposizione si porta dietro. Innanzitutto, per via del costo eccessivo, abbiamo dovuto rinunciare al comodo volo a/r Roma-Atene e ripiegare sullo scomodo, lento e sempre in ritardo traghetto Ancona-Patrasso. Non voglio dilungarmi troppo sulla scomodità dell’utilizzo di questo mezzo di trasporto, anche perché ,ovviamente, la scomodità è soggettiva; chi prenota una cabina è sicuramente più comodo di noi che abbiamo optato per un “passaggio ponte”, ma ciò che è fuor di dubbio è l’enorme quantità di tempo che viene sottratta alla vacanza, in quanto tra andata e ritorno trascorrerete circa 48 ore a fissare il mare , o nel migliore dei casi in estenuanti partite ad “Uno”. Ad ogni modo, una volta prenotato il traghetto sul sito dell’ Anek (www.anekitalia.com) per la cifra di 127 euro per persona , io e la mia ragazza ci siamo focalizzati sull’arduo compito di scegliere le isole che avrebbero caratterizzato il nostro soggiorno greco. Premettendo che per entrambi era la prima volta nella terra di Platone, che nessuno dei due aveva intenzione di girare per locali alla moda e discoteche “tunz tunz” , e che la prima tappa sarebbe stata Atene, abbiamo deciso di andare sul classico, scegliendo tre isole delle Cicladi tra le più famose e “romantiche” : Santorini, Naxos e Paros.

A questo punto il passo successivo è stato cercare hotel/ostelli/pensioni , tutti doverosamente accomunati dallo stesso denominatore: essere economici ed in una posizione comoda. Una precisazione è doverosa farla, da più parti mi era arrivata la voce che in Grecia, ed in particolar modo nelle isole, non ci fosse poi un gran bisogno di prenotare in quanto nei vari porti ci sarebbe sempre stato qualcuno del luogo disposto ad offrire un soggiorno a prezzi irrisori. Per quanto riguarda la presenza di abitanti del luogo nei porti possiamo confermare assolutamente, mentre sinceramente per quanto riguarda i prezzi da loro offerti non possiamo dirvi nulla, in quanto, un pò per la mia ansia e un pò perchè Agosto è alta stagione abbiamo preferito prenotare tutto direttamente da Roma. Devo dire che nonostante il poco tempo disponibile siamo riusciti a spuntare prezzi bassi in strutture che facevano al nostro caso. Per darvi un’idea, i prezzi che abbiamo pagato a notte hanno oscillato tra i 20 e i 23 euro a notte per persona, spesso con la colazione compresa ed a volte anche in camera privata; più avanti nel diario troverete più dettagli riguardo i singoli ostelli/hotel/pensioni nei quali abbiamo soggiornato. Per districarci nella ricerca della miglior struttura nella quale soggiornare ci siamo fatti aiutare da un ottimo motore di ricerca (www.hostelworld.com); ottimo soprattutto per chi ha un buon spirito di adattamento e che fondamentalmente cerca un tetto sotto il quale dormire.

Una volta prenotati i vari ostelli non ci restava che prenotare i traghetti che ci avrebbero portato alla scoperta delle Cicladi. Apparentemente potrebbe essere un’operazione assai semplice, ed invero lo è, ma con una piccola accortezza di cui è bene tenere conto. Infatti quando vi ritroverete a scrivere su Google “traghetto tra isole greche” il primo sito che vi capiterà sotto gli occhi sarà “www.greekferries.com”; lungi da me criticare il sito, anche perchè in realtà è fatto molto bene,è veloce e risulta subito chiaro anche per un non habitué della rete; purtroppo c’è un “ma”, il sito in questione vi richiederà cifre astronomiche di commissione, sia che il biglietto ve lo facciate spedire a casa, sia che lo ritiriate in loco (per farvi un’idea, su un biglietto da 30 euro vi chiederanno una commissione di 15 euro). Ora non so voi, ma io ho preferito cercare siti alternativi. A questo proposito vi consiglio il sito della compagnia che abbiamo utilizzato noi, cioè la Blue Star Ferries (www.bluestarferries.com). Infatti in questo caso non vi verrà richiesta alcuna commissione e vi sarà inviata via mail la prenotazione del traghetto; fate attenzione “prenotazione” non vuol dire “biglietto” e quindi prima di ogni traversata dovrete recarvi almeno un’ora prima nella biglietteria Blue Star a farvi stampare il biglietto vero e proprio. Venendo ai prezzi dei vari traghetti, noi ci siamo ritrovati a pagare i seguenti ammontare per persona: Pireo-Santorini 38,5 euro; Santorini-Naxos 19,5 euro; Naxos-Paros 10 euro; Paros-Pireo 33,5 euro; passaggio ponte ovviamente.

Il Viaggio

9 Agosto

La giornata inizia molto presto, infatti, io e la mia ragazza, alle 4.30 siamo già in piedi a fare un ultimo check per essere certi di non aver dimenticato nulla. Alle 5.45 abbiamo il treno regionale dalla Stazione Termini che ci porta in quel di Ancona dove ci aspetta il traghetto della Anek per Patrasso. Il viaggio in treno, della durata di 4 ore e dal costo di 16 euro per persona, passa abbastanza velocemente; io guardo un film mentre lei dorme. Una volta ad Ancona il primo obiettivo diventa trovare il porto, missione assai semplice in quanto davanti alla stazione partono in continuazione autobus che portano alle biglietterie per i vari traghetti. In biglietteria ci facciamo stampare i nostri tickets e siamo pronti per prendere una navetta gratuita che ci accompagna al porto vero e proprio. Considerando l’obbligo di arrivare almeno due ore prima dell’imbarco per poter ritirare il nostro biglietto, noi esageriamo ed arriviamo con 3 ore e mezza di anticipo e quindi siamo costretti a girarci i pollici, sotto il sole, per un’oretta, prima di poter salire a bordo. La nave non è male e ci accaparriamo subito due panche di plastica che durante la notte sarebbero diventate i nostri letti; col senno di poi non sarebbe stato male portarsi due materassini gonfiabili invece di una tenda che non siamo stati in grado di montare (ma questa è un’altra storia).Ad ogni modo le 23 ore di navigazione passano tra un film, qualche partita a carte e un sonno disturbato.Al porto di Patrasso arriviamo che sono le 2 di pomeriggio.

10 Agosto

Dal porto un autobus ci porta alla stazione dei pullman dove per 19 euro per persona prendiamo il pullman che ci porterà ad Atene in 3 ore, con una piacevole sorpresa: il wi-fi gratuito a bordo. In tutto ciò alle 18 siamo nel nostro primo ostello, l’Athens Studios, situato a pochi passi dalla fermata di metropolitana “Acropoli” e quindi a due passi dall’ingresso dell’Acropoli stessa. Essendo arrivati di sera abbiamo giusto il tempo di fare un giretto per il centro ed arrivare fino a Monastiraki (dove è presente un’altra fermata della metropolitana); il quartiere del centro è davvero molto carino, pieno di vita , colori,profumi e negozi di souvenir. Andiamo a cena dalle parti di Monastiraki, in un ristorante che avevamo già “puntato” da Roma, essendo rimasti colpiti dalle tante recensioni positive lette su TripAdvisor. Il ristorante in questione si chiama “Oineas Restaurant” e risulta essere una scelta azzeccata (e ce ne saranno molte altre nel corso della vacanza); per poco più di 20 euro a testa ci ingozziamo di olive,alici marinate,tzatziki (chiedendo ad uno dei camerieri, ne scopriamo la pronuncia corretta e cioè “zaziki”),feta,moussaka, vino, acqua e un baklava finale (dolce tipico… davvero molto dolce). Stravolti dal viaggio, ce ne torniamo in ostello dove facciamo appena in tempo a fare la conoscenza dei nostri 4 coinquilini per poi crollare in un sonno profondo prima delle 10 di sera. Il giorno dopo ci aspetta una lunga, calda e “culturale” giornata.

11 Agosto

Sveglia alle 8, doccia, spazzolamento della colazione compresa nel prezzo (a base d’uova e fagioli) e alle 9.15 siamo pronti ad affrontare la nostra giornata. Forse un pò appannati dalla fatica del viaggio in traghetto, la sera prima non ci eravamo resi conto del caldo che attanaglia Atene a qualsiasi ora del giorno e della notte, mentre oggi siamo più che in grado di percepire tutti i suoi 38 gradi centigradi. Senza timore del caldo, ci armiamo di bottigliette d’acqua e ci dirigiamo alla biglietteria dell’ Acropoli dove per 12 euro per persona ci viene dato un biglietto cumulativo che comprende l’ingresso all’Acropoli stessa ed ad altri monumenti sparsi qua e la nel centro di Atene. Premettendo che l’Acropoli necessita di un discorso a parte, per quanto riguarda gli altri monumenti, con l’eccezione della “Ancient Agora” che merita certamente una visita, gli altri sono per lo più “sassi” sparsi qua e la che poco o nulla lasciano nell’animo del visitatore; ovviamente questo è un discorso soggettivo, ma parlando con altri turisti abbiamo scoperto di non essere gli unici a pensarla in questo modo. Come dicevo l’Acropoli necessita di un discorso a se stante in quanto è semplicemente meravigliosa e trasuda Storia di una grandezza passata mano a mano che ci si muove tra le varie vestigia che la costituiscono. E’ stato emozionante finalmente vedere dal vivo monumenti che solo nei libri di storia dell’arte o nei documentari avevamo visto; oltre al Partenone (che in questo momento è in fase di restauro) ciò che più io e la mia ragazza abbiamo apprezzato è stato sicuramente il tempio dedicato alla Dea Atena dove il portico è sorretto dalle arcinote “Cariatidi”. La visita dell’acropoli ci prende circa 3 ore, giusto in tempo per andare a rifocillarci con un ottimo “Gyros” di maiale (il kebab locale) e dell’acqua fresca. Il pomeriggio, come già accennato, lo passiamo alla ricerca degli altri monumenti compresi nel nostro biglietto, i quali ad eccezione dell’ Agora non ci hanno impressionato più di tanto. Verso le 6 decidiamo che è ora di andare a “visitare” uno dei tanti localini sparsi nel quartiere della Plaka. Facendo ciò ci imbattiamo in un’agenzia di viaggi locale la quale propone una minicrociera di un giorno tra tre isole (Hydra,Poros ed Aegine) per la cifra di 59 euro a testa. Attirati dall’idea di poter conoscere altre isole oltre alle Cicladi(che di qui a pochi giorni avrebbero inebriato i nostri sensi) decidiamo di entrare ed il proprietario ci invoglia sempre più comunicandoci che oltre alla minicrociera,nel prezzo, è compreso anche il pranzo ed il trasporto da e per il nostro ostello; a questo punto non possiamo non accettare e ce ne andiamo a cena col sorriso sulle labbra all’idea che l’indomani avremo visto le prime isole del nostro viaggio.

12 Agosto

Oggi sveglia alle 7,doccia,spazzolamento della colazione e alle 7.45 siamo sul pullman che ci porta al Pireo, il famoso porto di Atene. Il traghetto è pieno di giapponesi e francesi e noi,tra un “Arigato” e un “Bonjour” ci accaparriamo 2 delle 4 sdraio presenti sul ponte, in attesa di attraccare nella prima isola, cioè Hydra. Hydra è un gioiellino, la più piccola delle Saroniche, dove per legge non è ammesso nessun mezzo a motore fatta eccezione per i mezzi dei vigili del fuoco. Gli abitanti, ma anche i turisti, difatti, si muovono con mezzi a dir poco originali come muli, pony e cavalli nani. Restiamo ad Hydra 2 ore e mezza durante le quali riusciamo a girarne il centro ed a fare il nostro primo bagno nelle splendide acque greche. Risaliti sul traghetto si riparte alla volta di Poros, un’altra isola del golfo saronico dove però ci limitiamo ad un giro nelle viuzze che circondano il porto andando alla ricerca delle immancabili calamite da attaccare al frigo.L’ultima isola della nostra crociera è Aegine nella quale è presente uno dei 3 partenoni meglio conservati del mondo, che purtroppo non facciamo in tempo a vedere in quanto trovandosi dalla parte opposta del porto non abbiamo il tempo materiale di raggiungere, quindi ci limitiamo ad un bagno nell’acqua più calda che abbiamo mai provato. Il ritorno in albergo avviene per le 20, quindi cena,doccia e a letto presto. Domani sveglia alle 5.30 per poter prendere il traghetto per Santorini.

13 Agosto

Cercando di non disturbare troppo i nostri coinquilini, cerchiamo di sgattaiolare fuori dalla camera facendol meno rumore possibile. Avendo l’ostello vicino ad una fermata di metropolitana è molto facile raggiungere il porto, che è infatti ottimamente raggiungibile grazie alla metropolitana stessa. Dal Pireo a Santorni sono ben 7 ore di navigazione ma ne vale assolutamente la pena, lo spettacolo che ci si para davanti è assolutamente surreale, con montagne di roccia lavica che vanno a morire direttamente nell’immensità del mare. Alle 2 di pomeriggio attracchiamo e per raggiungere la località del nostro ostello dovremo prendere due pullman. Infatti abbiamo prenotato ad Oia (si pronuncia Ia) dove sembra che si possa godere del più meraviglioso dei tramonti. Il primo pullman ci porta a Thira (la capitale dell’sola) per poco più di 1 euro, da Thira prendiamo un secondo pullman che ci porta ad Oia per la stessa cifra. Una volta ad Oia troviamo il nostro ostello senza troppe difficoltà. Questa volta è un ostello nel vero senso della parola, quindi grandi camerate con bagni e docce in comune; il nome della struttura è Youth Hostel Oia. Un ostello davvero ben curato con una bella terrrazza dal quale osservare , in tutta tranquillità, il tramontare del sole. Essendo oramai pomeriggio inoltrato decidiamo di rimandare a domani l’affitto di un mezzo per l’esplorazione dell’isola, optando per una romantica passeggiata tra le stradine acciottolate di Oia e le sue molte cupoline azzurre. La voglia di un bel tuffo però è tale che chiediamo ad un commerciante di indicarci la spiaggia più vicina e ci viene consigliata “Ammoudi Bay” che tutto è fuorchè una spiaggia, infatti è una piccola baia tra gli scogli dove l’accesso al mare è consentito tramite una scaletta, e forse è proprio questo che la rende un posto magnifico per fare un bel bagno. Tornati in albergo,ci sistemiamo e siamo pronti per andare a cena in un altro ristorante che avevamo scelto da Roma e cioè” Karma”, dove con una ventina di euro a testa ordiniamo l’immancabile tzatziki, spigola alla griglia, polpo anch’esso alla griglia,acqua,pane e vino. Sazi e con ancora negli occhi il fantastico tramonto di Oia ce ne torniamo in ostello.

14 Agosto

Sveglia alle 8, doccia e colazione. Subito dopo il pasto mattutino ci facciamo dire dalla reception dove affittare un quad, mezzo indispensabile se si vuole godere di un’ampia libertà che i pullman locali non possono garantire. Veniamo indirizzati verso uno dei vari “rent car” presenti sull’isola dove affittiamo il nostro quad 150cc completo di caschi al costo di 80 euro per 2 giorni. Per me era la prima volta alla guida di un quad e devo ammettere che imparare a guidarlo sui saliscendi di Santorini non è stato proprio il massimo, ma comunque dopo una mezz’oretta ci si fa l’abitudine e tutto fila liscio. Inizia quindi la nostra esplorazione che parte da Oia e ci porta fino alla spiaggia di Kamari a circa una quindicina di km dal nostro ostello. Kamari è bellissima, ma questa sarà una costante che caratterizzerà tutte le spiagge greche che vedremo durante il viaggio. Ombrellone e due lettini vengono 5 euro per tutto il giorno. A parte il prezzo quasi irrisorio, c’è da sottolineare il fatto che ci si può tranquillamente sistemare con il proprio telo (quindi gratuitamente) sulla sabbia senza che nessuno venga a scacciarti come accade in Italia. Un’altra costante delle spiagge greche (solo di quelle attrezzate), è la presenza della “Taverna”, un ristorantino a conduzione familiare dove per pochi euro si possono gustare tutte le specialità greche più famose.Dopo mezza giornata a Kamari decidiamo di addentrarci nell’interno dell’isola, e memori di quanto ci era stato detto in ostello andiamo alla ricerca del , testuali parole, “Pyrgos Castle”. Ci avviamo quindi alla volta della cittadina di Pyrgos e soprattutto alla ricerca di un castello. Arrivati a Pyrgos scopriamo che in realtà non vi è nessun castello bensì una cittadella comunque molto carina da visitare e dalla quale si possono fare delle belle foto panoramiche. A questo punto della giornata decidiamo che è arrivato il momento per andare a dare un’occhiata alle spiagge nere di Perissa e Perivolos. Ci troviamo nuovamente dinanzi ad un mare magnifico e scopriamo anche un bel ristorante vista mare (il Poseidon a Perissa) dove con 24 euro in 2 abbiamo pesce alla griglia, contorno e un litro di vino! Passeggiata di routine e siamo di nuovo in sella al nostro quad che in una quarantina di minuti ci riporterà all’ostello.

15 Agosto

Buon Ferragosto! Sveglia alle 8,doccia e colazione. Stavolta la nostra esplorazione dell’isola ci porta alle famosissime: Black Beach, Read Beach e White Beach, che si trovano dalla parte opposta dell’isola rispetto ad Oia. Per raggiungere la Red Beach impieghiamo circa 40 minuti (ormai siamo divenuti degli esperti conoscitori dell’isola) ed anche qui il paesaggio è surreale. Una montagna rossa a strapiombo su una spiaggia altrettanto rossa bagnata da un mare cristallino. Per godere di tutta questa bellezza bisogna però pagare un dazio; infatti la Red Beach è una medio-piccola insenatura chiusa sui 3 lati dalla montagna e dagli scogli e questo fa si che si crei una cappa di calore e di umidità alla quale noi siamo riusciti a resistere solo per un paio di ore. Dalla Red beach ci spostiamo quindi nella Black beach, anch’essa stupenda ma con spiaggia di sassi neri invece che di fine sabbia rossa. Qui scopriamo che la White beach è accessibile solo tramite mare e veniamo informati che una barchetta fa la spola tra le spiagge per 8 euro a persona, ma visto che noi amiamo vivere pericolosamente decidiamo di affittare per 10 euro l’ora un kayak ed avventurarci alla ricerca di questa fantomatica White beach. Un minuto prima di salire sulla canoa il mare era una tavola,un minuto dopo molto meno. Mi piacerebbe poter dire che, incuranti e sprezzanti del pericolo, abbiamo domato le onde, evitato la moltitudine di scogli che fanno capolino dall’acqua ed infine raggiunto la White beach. Così non è stato, il timore di andare a vedere troppo da vicino gli scogli è stato tale che abbiamo deciso di fare ritorno, in breve tempo, alla tranquillità della Black beach. Ciò che ci consola è che da più parti abbiamo sentito dire che la White beach non è poi una gran cosa; fatto sta che comunque noi non possiamo ne confermare ne confutare questa affermazione. Essendosi fatte le 18 decidiamo di rimetterci in sella al nostro quad, e di andare a godere del tramonto da un’altra prospettiva, cioè dalla Caldera dell’isola. La Caldera non è altro che uno dei tanti punti panoramici che potrete trovare sull’isola, con la differenza che qui troverete molti bei localini dai quali sorseggiare un bel bicchiere di vino,il tutto comodamente adagiati su una sdraio. Lo spettacolo dalla Caldera è sensazionale, i raggi infuocati del sole conferiscono al paesaggio lunare dell’isola un caleidoscopio di colori dove a dominare sono, ovviamente, il rosso e l’arancione. Trovare la Caldera è molto semplice,infatti l’isola è disseminata di indicazioni stradali per poterla raggiungere. Sulla strada del ritorno ci fermiamo a mangiare un Gyros e a sorseggiare una birra tipica di Santorini: la Yellow Donkey. Con la pancia piena e i sensi ancora inebriati dagli spettacoli visti in giornata, raggiungiamo l’ostello per gettarci tra le braccia di Morfeo.

16 Agosto

Oggi la sveglia suona presto, alle 6 siamo in piedi e alle 6 e un quarto sgusciamo via dall’ostello per andare incontro ad un altro magnifico spettacolo: l’alba vista da Oia. Se il tramonto è stato sensazionale, probabilmente l’alba ci trasmette ancora più emozioni, infatti, da soli, ci addentriamo tra le stradine di Oia, che con tutti i negozi ancora chiusi ed il solo suono della natura a farci da colonna sonora, assume una dimensione ancor più fabiesca. L’alba è puntuale, ed alle 6.37 comincia a fare breccia nel leggero strato di nebbia che a quell’ora circonda l’isola. L’emozione è tanta, ed è accresciuta da un nuovo sottofondo musicale, infatti da qualche parte vicino a noi ma lontano dai nostri occhi, qualcuno sta facendo pratica con il “bouzouki”, il tradizionale liuto greco che spesso e volentieri abbiamo potuto ascoltare durante il nostro soggiorno. Piano piano Oia comincia a risvegliarsi dal suo sonno notturno e così noi ci riavviamo verso l’ostello per gustarci una più che meritata colazione. Purtroppo questo è il nostro ultimo giorno a Santorini, ma alla fin fine non siamo così disperati in quanto all’orizzonte ad aspettarci vi sono ancora Naxos e Paros. Dopo la colazione sistemiamo i bagagli e per le 14,30 ci facciamo trovare al porto dove alle 15,30 prendiamo il traghetto che ci porterà a Naxos in circa 2 ore. Appena arrivati al porto ci rendiamo subito conto delle prime differenze con Santorini ed in particolare con Oia; Naxos Town infatti abbandona tutti i saliscendi di Oia (e di Santorini in generale) a favore di un paesaggio molto più lineare e pianeggiante nel quale (altra differenza) la fanno da padrone vie e viuzze sotto portici affollati di ristorantini e negozi di souvenir che molto ci ricordano Genova. Dal porto raggiungiamo comodamente la nostra pensione grazie alla gentilezza di un abitante del luogo che,gratuitamente, ci porta con il suo pullmino al nostro alloggio. La pensione è molto semplice ma curata, questa volta abbiamo optato per una camera privata dotata di tv (mai usata) ed aria condizionata. Il nome della struttura è Ocean View Hotel. Non vi tragga in inganno il nome infatti da qui non riuscirete a vedere ne il mare ne tantomeno l’oceano; a parte gli scherzi mi sento di consigliare a tutti questa pensione in quanto per un prezzo molto basso oltre ad avere una camera confortevole potrete godere di una colazione da Re. Tra una cosa ed un’altra si è fatta ora di cena e quindi decidiamo di addentarci tra i portici ai quali avevo prima accennato alla ricerca di un bel posticino dove poterci saziare. Non sapendo quale ristorante scegliere ed avendo “paura” di entrare in qualche trappola per turisti decidiamo di chiedere ad un gentile ragazzo del luogo per farci consigliare un buon ristorante con prezzi economici. Mai mossa fu più azzeccata, infatti grazie alla sua indicazione ci ritroviamo al “Boulatchis Restaurant” dove per 30 euro veniamo letteralmente sommersi da pane,formaggi,patate,insalate,pesce alla griglia,dolce; il tutto annaffiato da un litro di ottimo vino rosso greco. Più che rifocillati ci alziamo da tavola,a fatica , e dopo un altro giretto tra i portici reindirizziamo le nostre gambe verso la pensione.

17 Agosto

Sveglia come al solito alle 8, ed alle 8.30 ci ritroviamo di fronte una colazione a buffet impressionante per la quantità di cibo offerto. Ovviamente non ci facciamo pregare e ci ingozziamo di uova, salamini, formaggio, frutta, yogurt greco, cereali e chi più ne ha più ne metta. Un pò appesantiti da questo pasto andiamo alla ricerca del solito quad da poter affittare così da iniziare il prima possibile l’esplorazione dell’isola. Ci accordiamo per 25 euro al giorno e ci consegnano un quad 80cc, certo non divertente da guidare come il 150cc ma comunque funzionale alle nostre necessità. L’esplorazione inizia dalla spiagge che si trovano a sud-ovest dell’isola; cioè: Kastraki, Aliko e Pirgaki. Mi dispiace dovermi ripetere continuamente ma anche qui le spiagge e l’acqua sono fenomenali, a differenza delle spiagge santoriniane qui tutto assume una forma più selvaggia, le taverne con gli ombrelloni lasciano spazio a distese chilometriche di soffice sabbia dorata per nulla attrezzate, dove il sollievo dal sole lo si trova tra un bagno nell’acqua fresca e un sonnellino all’ombra degli alberi. Trascorriamo così la giornata tra bagni e lunghe passeggiate finchè il tempo si fa propizio per un nostro ritorno alla pensione. Stasera, in disaccordo con il nostro Credo, scegliamo uno dei tanti ristorantini turistici che affollano il porto di Naxos Town; ma tutto sommato il rapporto qualità/prezzo ci soddisfa e un pò stanchi ce ne andiamo a letto.

18 Agosto

Subito dopo l’abbuffata matuttina, appena varcato l’uscio veniamo sorpresi da un vento sferzante e poderoso che ci fa presagire una giornata senza bagni. Non ci facciamo più di tanto abbattere da questa eventualità e partiamo alla scoperta della parte nord-est dell’isola. Qui tutto è ancora più selvaggio e rurale rispetto ai luoghi visitati il giorno prima, qui il turismo ha soltanto lambito di striscio l’isola e quindi è impresa semplice trovare spiagge,calette ed insenature nelle quali scoprirsi completamente soli ad osservare la magnificenza e la potenza della natura, che mai, come in una giornata così ventosa si manifesta dinanzi i nostri occhi. Passiamo quindi la giornata ad aggirarci attraverso un paesaggio brullo che dietro ogni curva si scontra con i colori vivi e vivaci di un mare in burrasca. Tornati alla pensione,subito dopo una bella doccia per toglierci tutta la salsedine che il vento aveva saputo lasciarci addosso durante il giorno, decidiamo che la scelta più saggia per la cena è tornare al ristorante della prima sera e così facciamo. Il vento del giorno nel corso della sera si fa più insistente e fa scendere di parecchi gradi la temperatura, ma devo dire che le onde scroscianti illuminate dal chiaro di luna sono state un’ottima compagnia sulla strada del ritorno dal ristorante alla pensione.

19 Agosto

La nostra ultima mezza giornata a Naxos decidiamo di trascorrerla nella spiaggia cittadina, e nonostante il vento ancora si faccia sentire non possiamo esimerci dal bagnarci un’ultima volta nelle acque cristalline di Naxos. La giornata,come tutte le altre, passa velocemente tra bagni,tintarella e parole crociate e senza rendercene conto si è già fatta ora di presentarsi al porto per poter salire sul traghetto che in meno di un’ora ci porterà nell’ultima meta del nostro girovagare. Pensando che stiamo per imbarcarci verso la tappa finale del nostro viaggio un piccolo groppo in gola comincia a farsi sentire,groppo che però svanisce non appena le coste di Paros iniziano a farsi sempre più nitide e vicine. Alle 19 siamo nel porto di Paroikia e ci diamo subito da fare per trovare la nostra pensione. Anche in questo caso abbiamo optato per una camera privata ma stavolta senza la colazione. La pensione si chiama “Vassiliki” e grazie alle dettagliate indicazioni forniteci dalla padrona di casa non abbiamo nessuna difficoltà a trovarla. Assolti i vari compiti burocratici ci facciamo immediatamente consigliare, dalla gentilissima proprietaria della pensione, un buon posto dove poter placare la nostra fame. I suoi consigli ci portano ad una taverna a due minuti dalla pensione dove possiamo gustare oltre al solito ottimo vino greco, pesce spada e polpo alla griglia,formaggi locali ed un’ottima insalatina di stagione; il tutto per poco più di 30 euro in 2. Decidiamo di rinviare al giorno seguente la visita al centro di Paroikia, infatti in questo momento il sonno la fa da padrone e ci avviamo verso la nostra pensione.

20 Agosto

Appena alzati, intorno alle 8, non avendo più a disposizione la luculliana colazione di Naxos, andiamo alla ricerca di qualcosa che possa degnamente sostituirla. Non dobbiamo camminare molto dalla nostra pensione verso il porto che veniamo attirati da una bella “Bakery” dove per pochi euro si possono gustare enormi croissants accompagnati dal tipo di caffè che più aggrada. Noi nello specifico andiamo sul classico, e optiamo per saccottino al cioccolato e caffè americano. Con la pancia piena ci risulta più facile andare alla ricerca di un quad e difatti dopo una mezz’oretta di passeggiata ci mettiamo d’accordo per 35 euro al giorno per un quad 150cc. La nostra avventura a Paros inizia andando a visitare la parte nord dell’isola. Qui ci imbattiamo nelle spiagge di Colymbithres e Santa Monica, e nella seconda città più grande dell’isola dopo Paroikia: Naousa. Naousa ci è sembrata molto carina,ma obiettivamente con lo scarso tempo a disposizione non ci siamo potuti fermare più di tanto a visitarla, ma dobbiamo dire che i tanti mulini a vento di cui si compone le conferiscono un’aura di calma e tranquillità. Colymbithres è una lunga distesa un pò sabbiosa ma perlopiù rocciosa, bagnata dal solito limpido mare greco. Qui quasi tutte le spiagge sono attrezzate e, per come ci eravamo abituati a Naxos, affollate. Difatti Paros è un’isola molto più gettonata dai turisti,soprattutto francesi, rispetto alla vicina Naxos. Ad ogni modo “affollata” è un termine forte in quanto è molto facile allontanarsi dalla calca e ritrovare il proprio spazio vitale. Spazio vitale che difficilmente potrete trovare nella spiaggia di Santa Maria che, ricalcando il concetto di spiaggia, in voga a Milano Marittima, prevede lettini uno attaccato all’altro, musica ad alto volume tutto il giorno e localini alla moda sparsi nelle vicinanze. A priori io e la mia ragazza avevamo deciso che la nostra vacanza sarebbe stata all’insegna della “tranquillità” quindi dopo una capatina abbandoniamo velocemente quel di Santa Monica Beach. Tornati alla pensione decidiamo di riaffidarci al buon vecchio TripAdvisor, che nonostante sia bistrattato da più parti, a noi non ha mai dato grosse delusioni. Scorrendo nomi e recensioni veniamo colpiti da un ristorante in particolare che sembra essere famoso per i suoi abbondanti antipasti. Il suo nome è “Yannouilis Restaurant” e anche stavolta veniamo ricompensati da un’ottima cena a base di pesce a prezzi molto contenuti rispetto a quelli che siamo abituati a vedere (e pagare) in Italia. Dopo esserci ripromessi di ritornarci anche la sera seguente, ci avviamo alla visita del centro di Paroikia dove innanzitutto veniamo colpiti da una bella chiesa bizantina a due passi dal porto. Girando tra le miriadi di negozi di souvenir io mi “innamoro” di un paio di occhiali da sole che per via del costo eccessivo sono costretto,a malincuore, a lasciare nelle mani della commessa. Il buio comincia ad avvolgere Paroikia e la stanchezza incomincia ad intorpidirci le gambe e capiamo che è giunto il momento di fare ritorno alla pensione.

21 Agosto

Dopo la colazione di routine alla “Bakery” optiamo per una visita ad un’altra isola che si trova proprio di fronte Paros: Antiparos. Antiparos è facilmente raggiungibile grazie ad un piccolo traghetto (nel quale è comunque possibile imbarcare macchine, quad e motorini) che parte ogni mezz’ora dal porto di Pounta e che per poco più di 1 euro, in 10 minuti attracca ad Antiparos. Non avendo nessuna idea di cosa meriti o meno una visita su quest’isola che non faceva parte del nostro programma originario, chiediamo informazioni ad altri turisti i quali ci dicono di andare alla spiaggia di Soros e soprattutto di andare a dare un’occhiata alle grotte. Nonostante la curiosità per le grotte preferiamo passare la mattinata in quel di Soros Beach che in effetti merita un salto (e forse qualcosa in più). Tralasciando ormai l’ovvietà di una spiaggia bellissima e di un mare simile all’acqua minerale, Soros beach ha il surplus di offrire gratuitamente agli avventori dei grandi morbidi pouf sui quali prendere in tutta comodità il sole. Immediatamente dopo pranzo, collegati al wi-fi di Soros Beach, decidiamo di accertarci sull’orario di chiusura delle grotte scoprendo che da li a due ore avrebbero chiuso. Quindi acceleratore premuto sul quad e ci dirigiamo verso il nostro nuovo obiettivo. Ancora non sappiamo se le grotte ci piaceranno o meno ma scopriamo subito, che vale sicuramente la pena raggiungerle solo per poter godere del panorama mozzafiato,che mano a mano che saliamo per le pendici della montagna,si staglia dinanzi i nostri occhi. Dopo aver fatto una miriade di foto all’isola vista dall’alto, ci affrettiamo verso la biglietteria, paghiamo i 5 euro del ticket e siamo dentro. Queste grotte furono scoperte da un esploratore verso la fine dell’800 ed intorno ad esse girano varie leggende del mito e della storia greca. Ad ogni modo ci lasciano di stucco, una quantità enorme di stalattiti e stalagmiti, formatesi in più di 45 milioni di anni, si manifestano davanti ai nostri occhi e noi non possiamo far altro che sentirci piccoli piccoli dinanzi a questo ennesimo spettacolo della natura. Per chiunque volesse addentarsi in queste grotte è bene ricordare che i 200 e passa gradini da fare in discesa andranno fatti anche in salita ( a buon intenditor…). Dopo le grotte ci avventuriamo nell’interno dell’isola, che essendo molto piccola è un interno dal quale il mare è sempre visibile, e come ormai siamo abituati ci troviamo immersi in un paesaggio brullo nel quale la vegetazione è per lo più costituita da cardi e piante grasse, che un pò ci ricorda il deserto. L’ultima posto al quale vogliamo dare un’occhiata è la cittadina che si estende a partire dal porto, la quale,fondamentalmente, è costituita da una strada piuttosto larga sulla quale si affacciano gli immancabili negozi di souvenir e le varie taverne che propongono gyros di tutti i tipi; noi,come nostro solito, approfittiamo di una di queste taverne per fare una lauta merenda. E’ arrivato il momento di rientrare sulla “nostra” isola e di lasciarci alle spalle Antiparos. Rispettando la promessa della sera precedente ritorniamo da “Yannoulis” e veniamo nuovamente trattati con i guanti.

22 Agosto

Dopo la tappa obbligata in “Bakery” un velo di tristezza attraversa il nostro sguardo all’idea che questo sarà per noi l’ultimo giorno nelle Cicladi, ma non facciamo in tempo a deprimerci che siamo già in sella al nostro fedele quad in direzione della cittadina di Marpissa dove sembra che troveremo un bellissimo litorale tra la stessa Marpissa ed un’altra cittadina che prende il nome di Dryos. Impieghiamo una quarantina di minuti per giungere a Marpissa , e per farlo tagliamo letteralmente l’isola dall’interno e per la prima volta stiamo un pò senza la vista del mare. Obiettivamente la spiaggia di Marpissa è molto carina ma ciò che in realtà, più di tutto, ci ha spinto qui è la vicinanza con uno stabilimento molto famoso a Paros, il cosiddetto “Punda Beach”. Il “Punda Beach” è un altro di quegli stabilimenti del genere Milano Marittima, quindi in linea di massima farebbe parte di quelle spiagge che io e la mia ragazza avevamo deciso di evitare in questa nostra vacanza. Tutto vero, se non ci fosse un “ma”. Il ma in questione è costituito dal fatto che in questo stabilimento,leggendo su internet,avevo scoperto che era possibile fare bunjee jumping. Essendo, soprattutto io, in voga di sensazioni forti ci siamo recati al Punda Beach per scoprire, che a parte campi da beach volley,piscina e giochi acquatici di “sport estremi” neanche l’ombra. Chissà probabilmente,col senno di poi, è stato meglio così. Purtroppo volenti o nolenti il tempo passa ed è arrivato il momento di fare ritorno in quel di Paroikia per poter prendere il traghetto che da Paros ci porterà al Pireo in poco più di 4 ore. Ora la tristezza comincia ad assumere una forma solida ed ingombrante di un semplice velo, ma sapevamo fin dall’inizio che quest’idillio sarebbe finito, quindi con passo incerto ci imbarchiamo verso Atene. Arriviamo al porto del Pireo poco dopo la mezzanotte, questa volta abbiamo prenotato in un hotel a 5 minuti dal porto stesso.Sbrigate le solite formalità, ci facciamo una doccia,prepariamo il bagaglio per domani e ci sforziamo di prendere sonno.

23-24 Agosto

Dal Pireo dobbiamo raggiungere la stazione degli autobus di Kifissou. Su internet avevamo letto che l’unico modo per raggiungerla era prendere la metropolitana dal Pireo fino alla fermata Omonia e da li l’autobus 051. Per eccesso di zelo decidiamo comunque di chiedere al receptionist come arrivare alla stazione degli autobus e lui ci fornisce una soluzione alternativa, cioè prendere un solo autobus (il 402) che porta direttamente a Kifissou. Sembrandoci molto più immediato e comodo decidiamo di accogliere il consiglio del concierge e nel giro di 45 minuti ci troviamo a Kifissou e alle 8 siamo già sul pullman per Patrasso. Da qui in poi i ricordi si fanno confusi e indefiniti perchè siamo più concentrati a rinfrescarci la memoria con la miriade di foto che abbiamo scattato durante la vacanza rispetto a concentrarci su quello che ci accade intorno. La nave colleziona 4 ore di ritardo quindi invece di sbarcare ad Ancona alle 10.30 del 24,sbarchiamo alle 14.30. Poco male,la voglia di tornare alla vita normale è poca quindi in questo caso anche un ritardo è ben accetto. Da Ancona saliamo sul treno per Roma e in serata siamo a casa. Fine di un viaggio meraviglioso.

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