Namibia, a bordo dell’arca di Noè

Un tuffo nel passato tra paesaggi desertici e arcaiche tribù
Scritto da: steber
namibia, a bordo dell'arca di noè
Partenza il: 20/09/2016
Ritorno il: 02/10/2016
Viaggiatori: 7
Spesa: 3000 €
Un tour in Namibia riporta l’avventuroso viaggiatore indietro nel tempo, a vivere sensazioni primordiali, un contatto con la natura vera, selvaggia e soprattutto solitaria ed incontaminata. La Namibia è il secondo stato con minore densità di popolazione al mondo dopo la Mongolia, durante il nostro girovagare percorrevamo moltissimi chilometri prima di incontrare altri veicoli o la presenza di esseri viventi e nei luoghi oggetto della nostra visita spesso e volentieri eravamo soli a goderci la grande bellezza della natura.

Ho viaggiato con un tour organizzato, ma è possibile partire in modo autonomo senza troppe accortezze, il paese è sicuro sia dal punto di vista sociale che sanitario, scegliendo il periodo giusto probabilmente è possibile evitare di assumere farmaci per la malaria.

1° E 2° GIORNO 20-21/09/2016: MILANO-WINDHOEK

Partenza da Milano con volo Etihad (Milano-Abu Dhabi /Johannesburg /Windhoek). Arrivo a Windhoek in tarda serata. All’aeroporto apprendiamo che ci hanno perso le valigie, che ci recapiteranno in hotel due giorni dopo. Al ritorno abbiamo avuto problemi con i biglietti, è la prima volta che volo con Etihad, la compagnia mi ha deluso sia come qualità di aeromobili sia come assistenza. Noleggiamo due Jeep guidate da autisti locali e passiamo la notte nel semplice e pulito Hotel Puccini.

3° GIORNO 22/09/2016: WINDHOEK- SOSSUS DUNE LODGE

Sveglia di buon mattino, colazione e via, non vediamo l’ora di raggiungere il deserto del Namib, uno dei luoghi più magici e più inospitali del pianeta. Sosta in un’area protetta CCF (Cheetah conservation fund), un centro di ricerca, di recupero e conservazione della specie del ghepardo, dove possiamo avere un primo contatto ravvicinato con questi animali selvatici che popolano il bush. In quest’oasi sono presenti alcuni esemplari di leopardi. Le strade sono sterrate e nonostante la polvere, le buche e la scarsa visibilità gli autisti sfrecciano a 130 km/h! Verrebbe da pronunciare la celebre frase: se vai ancora un po’ più forte torniamo indietro nel tempo! Conviene stipulare una polizza all inclusive, forare un pneumatico è all’ordine del giorno. Noi buchiamo due volte e un sasso ci rompe il parabrezza. Il Sossus Dune Lodge è un luogo magico, il migliore della vacanza, camere splendide e location meravigliosa, peccato per il personale indisponente.

4° GIORNO 23/09/2015: DESERTO DEL NAMIB

Partiamo prima dell’alba, raggiungiamo la favolosa duna 45, è ancora buio, l’atmosfera è surreale, in questo periodo i turisti si possono contare sulle dita di una mano. Iniziamo la scalata prima che i raggi del sole accarezzino la finissima sabbia rossa della duna. A seconda dell’inclinazione dei raggi solari la duna si illumina di colori, dal rosso accesso fino al rosa pallido, l’occhio non è mai sazio di questi incantevoli panorami. Camminiamo sul crinale della duna addentrandoci all’interno del deserto, fino a calpestare dune “vergini” ed essere i primi a mettere i piedi sulla cresta della duna. Adoro questo silenzio, quest’atmosfera, questa pace, quest’armonia… ci si sente parte della perfezione della natura. Proseguiamo con le Jeep fino alla Big Daddy. Al mattino e alla sera la temperatura è fresca sui 12 gradi, durante al giorno si arriva fino a 35 gradi, ma senza umidità. Dopo circa 40 minuti sotto il sole, arriviamo all’attrazione, giustamente, più fotografata della Namibia, la death valley. Un enorme “lago” di terra cotta dal sole di color argento, con all’interno alberi che sembrano sculture, trova naturale collocazione ai piedi delle alte dune di sabbia rossa, regalando ai visitatori un panorama tanto ineguagliabile quanto strabiliante. Un luogo che entusiasma, sorprende… le foto non sono in grado di immortalare così tanta bellezza. Dal lago in solitaria inizio a salire sulla montagna di sabbia, per raggiungere il crinale della Big Daddy, non è semplice i piedi affondano nella sabbia rovente: un passo avanti… e mezzo indietro! Il caldo è insopportabile, ogni 20 passi mi devo sedere per recuperare fiato, mentre sto annaspando un gitante avventuroso scende a lunghe falcate e sorridendomi mi dice: enjoy! Maledetto! Stavo per mollare, ma le sue parole mi motivano, recupero le forze e finalmente arrivo in vetta. Sono ricompensato, la vista è straordinaria, in pochi secondi la stanchezza viene spazzata via dall’entusiasmo e dalla gioia di essere tra i privilegiati che hanno potuto vedere con i propri occhi tanta armonia, un lungo sogno che si avvera. Ultima tappa del parco è il Sesriem Canyon, un profondo e suggestivo luogo dove è possibile passeggiare fino ad una pozza d’acqua situata nel letto di questo fiume in secca. Dopo la visita raggiungiamo l’Adventure Centre, è arrivato il clou della giornata: il sorvolo del deserto del Namib! A bordo di un piccolo, ma efficiente, Cessna da 5 posti, rivediamo da un’angolazione particolare i luoghi visitati durante il pomeriggio, in attesa del tramonto del sole. Tra le nuvole il deserto ci regala preziose ed indelebili emozioni. La sindrome di Stendhal è una affezione psicosomatica che provoca capogiri, vertigini e lacrime in soggetti messi al cospetto di opere d’arte di straordinaria bellezza, durante il sorvolo del deserto namibiano i miei occhi hanno continuato a generare lacrime di gioia. Rientro al lodge, seconda cena e pernottamento al Sossus Dune Lodge.

5° GIORNO 24/09/2016: SOSSUS DUNE LODGE -SWAKOPMUND

Giornata intensa, con molti chilometri da percorrere, ma con un tragitto estremamente affascinante. La prima tappa d’obbligo della giornata è Solitaire e la sua torta di mele, diventata un must di tutti i tour. Da provare, mentre si possono vedere veicoli di fine XX secolo semi sepolti nella sabbia del deserto. Proseguendo verso nord, attraversiamo il Tropico del Capricorno e scattiamo la foto di gruppo di rito. La strada inizia impercettibilmente a salire e si attraversano passi di montagna e canyon che lasciano senza fiato, fino ad arrivare al Kuiseb Pass, dove la strada ricomincia a scendere per diventare piatta fino a Walvis Bay. Seconda sosta per fare la conoscenza con una pianta endemica: welwitschia mirabilis, un’affascinante pianta di grande interesse botanico, anche se non tanto graziosa da ammirare.

Arriviamo alla “spumeggiante” duna n. 7, come cantata Vasco: siamo solo noi! In tre saliamo in vetta a questa montagna di fine sabbia splendente, color giallo-oro, camminare sul crinale intonso di una duna in solitaria, non ha prezzo! Scendiamo correndo dalla duna e ripartiamo in direzione dell’oceano. Arriviamo sul lungomare di Walvis Bay e facciamo la conoscenza di fluorescenti fenicotteri, che per nulla spaventati dalla nostra presenza si lasciano avvicinare ed ammirare in tutto il loro fulgido splendore. Ultima sosta ad una colonia di otarie, questi pigri e simpatici animali, si lasciano accarezzare per nulla intimoriti dalla nostra presenza. I più impavidi si tuffano in acqua e giocano tra loro. Numerose “mamme” a pancia all’aria, sono intente ad allattare i piccoli. Ancora una volta rimango estasiato davanti alla perfezione degli animali e della natura. A Swakopmund, in una quasi deserta cittadina dall’architettura tirolese, pernottiamo presso gli appartamenti Strauss Holiday, locali semplici ed accoglienti.

6° GIORNO 25/09/2016: SWAKOPMUND – spitzkoppe – HENTIES BAY

Arriviamo allo Spitzkoppe, chiamato il Cervino namibiano per la sagoma simile alla nostra montagna, con il cielo terso. Entrati nel parco, seguiamo la nostra guida camminando sopra rocce ruvide di granito, attraversando uno scenografico paesaggio lunare. Le attrazione principali sono le pitture rupestri e un meraviglioso arco di pietra facilmente raggiungibile in 15 minuti a piedi. Pernottiamo sull’oceano all’hotel Duine a Henties Bay, un paesino deserto, direi fantasma.

7° GIORNO 26/09/2016: HENTIES BAY – SKELETON COAST – TWYFELFONTEIN

Partiamo di buonora, a destra un paesaggio desertico e sulla sinistra il mare. L’atmosfera è cupa, c’è la nebbia e una leggera pioggerella, l’oceano in lontananza mette timore, fa paura. Solo un relitto spiaggiato ha resistito alla forza degli elementi, gli altri sono stati spazzati via dalla furia dell’oceano negli ultimi anni. Questo tratto di costa non mi ha particolarmente entusiasmato. A Twyfelfontein visitiamo il parco patrimonio dell’Unesco con le particolari incisioni rupestri, molto interessanti, a seguire l’imperdibile e scenografico organ pipes e la burnt mountain. Pernottiamo nel favoloso Twyfelfontein Lodge, meravigliosa location. Super buffet, varietà e qualità dei piatti proposti non mancano, tra le proposte assaggerò la buonissima carne di coccodrillo, in un primo momento scambiata per ottimo pesce.

8° GIORNO 27/09/2016: TWYFELFONTEIN – sesfontein

Prima sosta al museo Damara, una ricostruzione di un antico villaggio di questa etnia, una sorta di Gardaland namibiano, simpatico. Giornata di trasferimento e di visita alla foresta pietrificata. Nel parco sono presenti dei tronchi pietrificati o meglio curiose “fette” di legno pietrificato. La foresta pietrificata non mi ha entusiasmato. Lungo il tragitto, sosta al villaggio Himba. Gli uomini sono vestiti in modo casual, mentre le donne indossano i vestiti tradizionali. L’atmosfera è angosciante, noi al centro e le donne sedute, in cerchio intorno a noi, con esposti monili in vendita davanti a loro. I loro sguardi sono malinconici, quasi torvi, entrati in una capanna per assistere a scene di vita quotidiana, una ragazza Himba si mette a piangere. Non sono riuscito a comprendere se la sofferenza di queste donne possa essere legata alla durezza della loro vita o se possano essere costrette a vestirsi e vivere come da tradizione. Pernottamento in un caratteristico fortino tedesco ristrutturato ad hoc, Fort Sesfontein. Camere ottimamente rifinite e buon cibo.

9° GIORNO 28/09/2016: sesfontein – OKAUKUEJO – ETOSHA

Sono entusiasta ed emozionato, oggi entreremo nel parco più famoso della Namibia per contemplare da vicino gli animali. Il parco è un arca di Noè, abbiamo ammirato elefanti, rinoceronti, iene, leoni, zebre, kudu, orici, springbok, giraffe, struzzi, sciacalli e un leopardo appollaiato sull’albero con la coda a penzoloni… un paradiso terrestre. Un altro consiglio è quello di avere pazienza, aspettando senza fretta, una pozza vuota può trasformarsi in un luogo di ritrovo per diverse specie animali. Avevo sentito diversi pareri discordanti in merito ai safari notturni, decido di provare quest’esperienza. In verità abbiamo preso solo freddo, pochi animali, tranquillamente avvistati alla pozza dell’ Okaukuejo lodge. Un’esperienza unica è restare seduti davanti alla pozza dell’Okaukuejo lodge in silenzio, in diverse ore del giorno e della notte, ad ammirare la perfezione della natura, solo quando la pozza si svuota completamente, riesco ad andare a letto con gli occhi e la mente pieni di immagini fantastiche. Sogno dune, colli di giraffa, proboscidi, acacie, tramonti infuocati… magia.

10° GIORNO 29/09/2016: game drive ETOSHA

Giornata trascorsa a visitare il sublime parco dell’Etosha ad avvistare ed ammirare a distanza ravvicinata le specie di animali liberi presenti nel loro ambiente naturale. Gli animali sembrano godere e gioire di questa loro libertà, avvicinandosi senza timore ai veicoli di turisti armati da macchine fotografiche.

11° GIORNO 30/09/2016: ETOSHA – WINDHOEK

Giornata di trasferimento fino a Windhoek. La capitale è una cittadina frizzante, nella via principale sono collocati curiosi meteoriti caduti nel deserto namibiano. Visitiamo la cattedrale e vediamo dall’esterno il parlamento ed il nuovo museo.

12° GIORNO 01/10/2016: WINDHOEK – MILANO

Rientro in Italia.

CONSIDERAZIONI

La Namibia è una meta unica nel suo genere, dove il turismo di massa non è ancora arrivato. Un luogo fuori dal tempo, un viaggio nel quale è possibile avere un incontro ravvicinato con la natura selvaggia e incontaminata. Regalerà sicuramente emozioni uniche anche ai viaggiatori più esigenti, un tour indimenticabile. La guida dei veicoli è a destra, il senso di marcia è a sinistra. E’ utile dotarsi di un adattatore, vista la particolare presa di corrente.

NOTE DOLENTI

Autisti troppo spericolati. Sensazioni negative al villaggio Himba. Il lungo viaggio aereo. Prezzi non economici.

LA CLASSIFICA DEGLI IMPERDIBILI

· Sorvolo deserto del Namib

· Duna 45 – Death Valley

· Parco Etosha

Guarda la gallery
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death valley, deserto del namib

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sorvolo del deserto del Namib

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la meravigliosa duna 45

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il monte Cervino namibiano

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tramonto namibiano

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Big Daddy

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in bilico sulla duna n. 7



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