Avventura in Namibia

Un viaggio tra il deserto e gli animali in libertà
Scritto da: moreno65
avventura in namibia
Partenza il: 02/08/2013
Ritorno il: 21/08/2013
Viaggiatori: 02
Spesa: 4000 €
Siamo Moreno e Marina, pronti a partire per questa nuova avventura. Questa volta abbiamo scelto il continente Africano, esattamente andremo in Namibia… noi ci siamo occupati dei voli, mentre per ciò che riguarda i servizi a terra ci siamo affidati ad un operatore italiano in loco. Quindi, dopo qualche mese di pianificazione e preparazione, è arrivato finalmente il momento della partenza.

02 Agosto 2013

Inizia la vacanza… in serata si parte da Milano Malpensa con Swiss via Zurigo con un volo notturno su Johannesburg e qua’ dopo qualche ora, coincidenza con volo South African Airways per Windhoek dove arriviamo nel primo pomeriggio.

Buongiorno Namibia! Ad aspettarci in aeroporto troviamo Elizabeth che ci accompagna nelle prime operazioni, quali il cambio della valuta e poi il ritiro dell’auto noleggiata…qua’ Avis effettua a tutti un breve briefing privato, circa 10 minuti per mettere in guardia i turisti che spesso per imprudenza rovinano l’auto e la propria vacanza in banali incidenti. La nostra auto è una Hunday Ix35, non è una 4×4 che per il ns. giro non è necessaria, ma è bella e nuovissima, solo 1000 km.; controlliamo di avere n. 2 gomme di scorta nuove, salutiamo Elizabeth e siamo sulla strada, dopo 42 km. siamo in città, a Windhoek. Nel tragitto per arrivare in città non abbiamo visto nessun animale in giro, come letto in alcuni diari di viaggio, ma ciò che colpisce subito è la quasi totale assenza di umidità nell’aria, quindi tutto è più limpido ed i colori più brillanti nonostante sia quasi tramonto. In serata arriviamo in albergo, il “Kalahari Sand Hotel” dove ci raggiunge il nostro organizzatore del viaggio, che dopo le numerose e-mail dei mesi scorsi durante la preparazione finalmente conosciamo….chiacchieriamo e ci fornisce tante informazioni, tutti i documenti per il viaggio e tante altre cose utili, poi ci salutiamo con la raccomandazione di inviargli ogni tanto un messaggio per fare sapere che tutto procede bene.

04 Agosto 2013

Ottima colazione in albergo, poi facciamo due passi in città – con l’albergo siamo in posizione centrale proprio sulla Indipendence Avenue, non fa nemmeno freddo nonostante in Namibia sia inverno, basta una felpa per coprirsi; oggi è domenica e quindi il giorno meno indicato per essere in città, in quanto la maggior parte delle attività sono chiuse e quindi rimandiamo all’ultimo giorno la visita. Torniamo in albergo e si parte….strada B1 sud che inizialmente mostra un buon paesaggio, ma poi diventa monotono….incontriamo i nostri primi animali della Namibia – una colonia di babbuini sul bordo della strada – poi la fermata per le foto di rito al Tropico del Capricorno e proseguiamo incontrando la cittadina di Rehoboth, città di etnia “basters” che però non offre nulla di interessante. Nel primo pomeriggio arriviamo al “Kalahari Anib Lodge”….bellissimo l’ambiente, terra rossa ed animali in giro….ne approfittiamo per una bella e lunga passeggiata nel loro “walk trail”, dove avvistiamo vari springbok, struzzi, ed un branco di eland….meravigliosi !! Torniamo dalla passeggiata dopo avere assistito ad un bel tramonto, il tempo di una doccia, di dare il resto del biltong comperato oggi ad un micio nero che abbiamo trovato fuori dalla ns. camera e poi andiamo a cena; poi non c’è molto da fare, un caffè al bar seduti intorno al fuoco, perché alla sera fa’ freddo, inviamo qualche e-mail a casa per i saluti e la serata finisce guardando il cielo che brilla pieno di stelle.

05 Agosto 2013

Dopo la colazione lasciamo con un po’ di dispiacere il Kalahari Anib Lodge e torniamo sulla B1 con fermata a Mariental per rifornimento carburante e visita al supermercato a fianco, e poi si riparte. La nostra destinazione di oggi è Quiver Tree Forest, poco prima di Keetmanshoop dove arriviamo nel primo pomeriggio e prendiamo subito la camera al Quiver Tree Rest Camp, dove il proprietario è gentilissimo ma anche un po’ strano – nel senso che lo vedremo sbucare da ogni angolo di questo lodge …..ci dice di scegliere tra una camera normale o la sistemazione in una casetta a forma di igloo (chiamate proprio così)….scegliamo l’igloo….è simpatica come è fatta, sembra la casa dei Flintstones e ci piace molto..una volta sistemati, andiamo a visitare il Giant’s Playground che dista solo 4 km. dal lodge. Facciamo una passeggiata tra le rocce di forme strane che sembrano in equilibrio una sopra all’altra, poi il tempo per un bagno in piscina ed alle 16:00 si può assistere al pasto di due ghepardi in cattività… non sono proprio in gabbia, visto l’enorme spazio recintato a loro disposizione dove potere correre… assistiamo anche al pasto di altri due ghepardi molto più giovani ma anche più aggressivi; poco prima del tramonto è il momento di andare nella foresta degli alberi faretra appena fuori il lodge, per un panorama ed un tramonto bellissimi. Dopo la cena un po’ casalinga ma veramente ottima curata dai proprietari, la giornata termina con un cielo che brilla di stelle, forse il più bello e limpido di tutta la vacanza, ed un clima piuttosto freddo… di riscaldamento in camera non se ne parla, quindi non rimane altro che infilarsi sotto le coperte.

06 Agosto 2013

Dopo la colazione e un saluto ai due ghepardi adulti di ieri, lasciamo il Quiver Tree Camp e subito ci fermiamo alla vicina Keetmanshoop per fare un giro in questa cittadina; c’è un’antica chiesa della missione dichiarata monumento nazionale che vediamo solo da fuori – avrebbe dovuto essere aperta stando agli orari –, poi c’è il palazzo dell’ex ufficio postale e telegrafico, ora ufficio del turismo. Non c’è altro secondo noi da vedere, e quindi si riparte… strada B4 sud e poi C12 sud; da qua’ lasciamo l’asfalto ed iniziamo a viaggiare su piste di terra…la strada è piuttosto bella e tutta diritta a fianco della ferrovia, non incontriamo quasi nessuno in giro… la nostra destinazione è arrivare al Fish River Canyon che poi vedremo domani. Facciamo una sosta per carburante alla Canon Roadhouse, posto molto caratteristico dove ne approfittiamo per uno spuntino seduti ai tavoli all’aperto del ristorante, mentre all’interno sembra un garage, dove si può mangiare tra auto d’epoca e pompe di benzina (stile Route 66…); continuiamo ed arriviamo al “Canon Lodge”, dove alloggeremo per due notti….posto molto bello con 26 chalet distribuiti tra la roccia ed enormi sassi. Dopo l’assegnazione della camera, saliamo a piedi su una collina per ammirare il lodge e tutto il paesaggio intorno dall’alto con un bellissimo tramonto, poi ottima cena nel corpo centrale del lodge, che è un’antica fattoria ristrutturata.

07 Agosto 2013

Tempo nuvoloso ed addirittura qualche goccia d’acqua durante la notte, non ci voleva, proprio oggi che andiamo a vedere il canyon….quindi colazione con calma, e parlando con i ragazzi che lavorano al lodge, ci assicurano che il sole più tardi arriverà….si parte, il Fish River Canyon dista 15 km. dal lodge ed anche il tempo migliora, con il sole che stà rompendo tutte le nuvole; arriviamo al belvedere di Hobas, circa 10 km. dall’ingresso e la vista è bellissima, poi ci spostiamo in altri punti per ammirare il paesaggio, compreso l’Hikers Wiewpoint, punto di partenza del sentiero che si snoda all’interno del canyon per 85 km. Rimaniamo fino a metà pomeriggio nel canyon per apprezzare il silenzio e la pace, visto che c’è pochissima gente, e la bellezza del paesaggio…dopo avere visto il Grand Canyon Americano, qua’ tutto si ridimensiona un po’, ma il Fish River Canyon è molto bello e merita una visita. Prima di rientrare, visitiamo il Canon Village, l’altra struttura ad un paio di km. dal ns. lodge e che con la Roadhouse di ieri fanno parte della stessa proprietà… il Village è molto bello, in stile villaggio olandese, soprattutto all’interno del corpo centrale è molto caratteristico; il nostro rientro è un po’ ritardato dai cavalli del nostro lodge lasciati liberi, che incontriamo in mezzo alla strada e si fermano di fronte alla nostra macchina. Questa sera fa’ molto freddo, ci saranno forse 6-7 gradi, complice il vento freddo che arriva dal Sudafrica dicono….fortunatamente nella nostra casetta c’è il riscaldamento, quindi cena ed andiamo a dormire.

08 Agosto 2013

Sveglia presto questa mattina, siamo i primi a fare colazione… il motivo è che dobbiamo arrivare a Luderitz questa sera, e ci sono due possibilità: rifare in parte al contrario la strada fatta per arrivare qua’ due giorni fa’ – e quando si fa’ questo tipo di vacanza in macchina, è sempre brutto percorrere la stessa strada due volte -, quindi faremo un’altra strada verso sud che è molto più lunga ma nuova da percorrere e la ns. scelta si rivelerà fantastica. Partenza sulla pista C37 verso sud e per qualche km. siamo ancora a fianco del canyon, attraversiamo un paesaggio bellissimo ed incontriamo springbok ed orici… fino alla deviazione per Ais-Ais incontriamo anche qualche macchina – qua’ c’è un resort- ma poi più nulla, e noi proseguiamo ancora a sud… il nostro navigatore – chiamato Paola per comodità – per un po’ non capisce cosa stiamo facendo, e continua a ricalcolare percorsi improbabili. La strada cambia continuamente colore, ora gialla, ora rossa, ora bianca, a seconda del paesaggio e del colore delle montagne che incontriamo insieme a qualche distesa di sale….sembra di viaggiare in un paesaggio lunare. Sbuchiamo sulla C13 davanti all’Orange River di un colore blu intenso che contrasta con il paesaggio desertico intorno e dall’altra parte del fiume c’è il Sudafrica; viaggiamo a fianco dell’Orange per 100 km., incontrando anche il suo affluente, il Fish River (il fiume che attraversa l’omonimo canyon visto ieri) che è in secca in questo periodo. Dopo avere superato una barriera di controllo della polizia, arriviamo nella cittadina di Rosh Pinah che sembra piuttosto ordinata, anche se uscendo dalla città incontriamo le prime township della Namibia; da questo punto la C13 diventa asfaltata ed iniziamo la risalita verso nord viaggiando a fianco dello “Sperrgebiet National Park”, zona di estrazione diamanti e dove è vietato l’accesso ovunque. Arriviamo ad Aus a cui penseremo domani, quindi prendiamo la B4 ovest per Luderitz e quasi subito ci fermiamo ad ammirare un branco di orici che ci attraversa la strada; poi incontriamo le prime dune, c’è molto vento e sembra di essere in una tempesta di sabbia con folate di vento e sabbia sulla strada….infatti i vari cartelli stradali di “wind” e “sand” indicavano proprio questo fenomeno. Arriviamo al “Nest Hotel” di Luderitz che si trova sul mare, c’è sempre molto vento ma non vogliamo concludere la giornata cenando nello stesso posto dove dormiamo, come le sere precedenti, quindi usciamo per cercare un ristorante; il “Legends” indicato sulla ns. guida era la ns. scelta, ma non esiste più, o meglio, ora si chiama “Madeira” con cucina portoghese, allora andiamo al waterfront ma non ci ispira molto….poi quasi per caso troviamo un pub “Barrel” all’inizio di una strada buia e decidiamo di entrare….locale piccolo e bellissimo, dove si può cenare “a la carte” oppure al caratteristico buffet allestito vicino alla cucina; mangiamo benissimo insieme ad altri turisti ed alla gente del posto, tutto molto bello, e scopriremo il giorno dopo alla luce del giorno che il pub si trova in una delle caratteristiche case colorate di Luderitz, sulla stradina verso la cattedrale.

09 Agosto 2013

Il vento di ieri che si è fatto sentire anche durante la notte, è completamente scomparso regalandoci una giornata bellissima e cielo blu; dopo l’ottima colazione in albergo, andiamo a visitare la città fantasma di Kolmanskop a circa 15 km. da Luderitz – ci siamo passati ieri in mezzo alla tempesta di sabbia; la visita della città fantasma preferiamo farla liberamente per conto nostro senza il tour guidato…è incredibile vedere come una città piuttosto bene organizzata, ad un certo punto per la mancanza di lavoro viene abbandonata da tutti… il vento ha portato la sabbia all’interno degli edifici, distruggendo e riempiendo gli ambienti, creando uno spettacolo irreale. Lasciata la città fantasma, percorriamo le varie piste della penisola di Luderitz fino ad arrivare a Diaz Point dove c’è un faro e su un promontorio c’è la copia della croce eretta dal navigatore portoghese Bartolomeu Diaz, nel viaggio di ritorno dal Capo di Buona Speranza….da questo punto si ha una vista meravigliosa, ma c’è veramente molto, molto vento. Rientriamo a Luderitz per un’occhiata a questa piccola cittadina con le luci del giorno, con edifici e case colorate (compreso il pub di ieri sera), fino alla bella e caratteristica chiesa sul promontorio. Lasciata Luderitz, nel pomeriggio ripercorriamo la B4 di ieri in senso contrario per 120 km. – qua’ non si poteva fare diversamente – fino ad Aus, ma prima di arrivare cerchiamo e troviamo il Garub Plain, dove a circa 1 km. dalla B4 e 22 km. da Aus c’è una pozza dove si possono avvistare i cavalli selvaggi che vivono liberi nel deserto; non c’è quasi bisogno di cercarli, i cavalli si vedono già sulla B4, incredibile, siamo passati ieri da qua’ e non c’era nulla….poi arriviamo alla pozza e ne vediamo almeno una cinquantina. La nostra giornata si conclude al “Klein Aus Vista”, un lodge molto bello, ottima cena, il tutto circa un paio di km. da Aus.

10 Agosto 2013

Dopo colazione si riparte, andiamo in paese ad Aus per curiosare un po’ e fare carburante…il paese non sembra male, ci sono comunque altre strutture alberghiere, il tutto sulla strada principale; ripartiamo, oggi viaggeremo interamente su piste di terra, quindi C13 nord fino a Helmeringhausen poi C27….varie fermate per ammirare e fotografare i bellissimi colori che offre sempre questa Namibia ed il silenzio… ogni tanto, ma tanto, si incontra qualcun altro. Arriviamo a Betta, posto meraviglioso molto caratteristico… un incrocio di piste di colore rosso, pompa di benzina, possibilità di dormire con piccolo emporio dove si può mangiare o fare colazione in giardino – bellissimo – il nostro pensiero va’ subito alle belle roadhouse viste nell’outback australiano; proseguiamo sulla C27 che ci fa’ attraversare il “Namib Rand Nature Reserve”…..anche qui’ paesaggio meraviglioso ed incontriamo anche qualche springbok ed orici. Al tramonto raggiungiamo il nostro lodge, il “Desert Homestead”, bello, con casette indipendenti ed un corpo centrale con piscina e ristorante dove ceniamo, e tutto intorno il deserto che al tramonto è bellissimo.

11 Agosto 2013

Tempo brutto, vento freddo e nuvole, subito pensiamo a quanti si sono fatti preparare la breakfast box per questa mattina per potere andare all’alba sulle dune a Sossusvlei…noi abbiamo deciso di fare tutto con calma e, visto il tempo, sembra la decisione giusta; colazione e poi partiamo, dopo circa mezzora di strada arriviamo al cancello del parco a Sesriem, facciamo il biglietto ed entriamo nel “Namib Naukluft Park”….intanto arriva anche il sole. La strada bella ed asfaltata lunga 60 km. in totale, ci accompagna attraverso un paesaggio desertico meraviglioso con le dune ed anche animali – orici, struzzi e springbok -; al km. 45 sosta e ci arrampichiamo faticosamente sulla famosa duna 45 di sabbia rossa, dove si ha una vista eccezionale sul paesaggio; arriviamo in fondo alla strada ed al parcheggio delle auto 2×4, quindi la nostra, e da qui’ prendiamo la navetta 4×4 del parco (a pagamento, nad 100 a testa) per gli ultimi 5 km. di strada di pura sabbia, fino ad arrivare a Deadvlei e poi Sossusvlei. L’arrivo a Deadvlei dopo circa 1 km. di camminata sulla sabbia delle dune è qualcosa che lascia a bocca aperta….i colori, tra le dune di varie tonalità di rosso, il cielo blu ed il bianco di questa distesa interna con alberi appunto morti. Ripercorriamo i 60 km. di questa mattina al contrario, ma prima di uscire dal parco deviamo a sinistra per le Elim Dune, di colore rosso più scuro delle altre, o forse è solo la luce del pomeriggio che le fa’ sembrare così….saliamo un po’ anche su queste giusto il tempo per qualche foto del paesaggio intorno e riempirsi di nuovo le scarpe di sabbia…andiamo a visitare anche il Sesriem Canyon con una deviazione di circa 4 km. prima dell’uscita del parco….il canyon è piccolo e si può scendere per una passeggiata al suo interno…a noi è piaciuto. Ormai è il tramonto, vediamo il sole scendere mentre rientriamo al nostro lodge, cena e conclusione di questa bella giornata nel “Namib Naukluft Park”.

12 Agosto 2013

Dopo colazione, salutiamo tutti e lasciamo le casette del Desert Homestead, forse tra le migliori sistemazioni di tutto il nostro viaggio, e sicuramente il peggiore per la qualità della cena. Proseguiamo sulla C19 nord sempre pista sterrata…..questa vicino a Sesriem è una zona piuttosto turistica, quindi si incontra qualche auto di troppo, molta polvere ed attenzione ai sassi che a volte schizzano insieme alla polvere delle altre auto…..arriviamo a Solitaire, un posto molto particolare…..un alloggio, la pompa di benzina e la “Moose Bakery” dove è d’obbligo una sosta per una fetta di torta e caffè…..da non perdere. Ripartiamo sempre verso nord, la pista ancora a tratti molto bella, poi diventa tutto piatto sempre in un paesaggio desertico ma un po’ monotono e così arriviamo a Walvis Bay, facciamo un giro nella cittadina sul suo lungomare, la giornata è bellissima ma il vento è fortissimo, soprattutto avvicinandoci al mare per ammirare centinaia di fenicotteri rosa sulla spiaggia. Percorriamo gli ultimi 30 km. sulla B2 asfaltata….sulla sinistra abbiamo l’oceano Atlantico e sulla destra dune di sabbia gialla. Arriviamo a Swakopmund, dove per due notti siamo alla “Swakopmund Guesthouse”; in serata c’è tempo per un bellissimo tramonto sul mare visto dal pier, e poi cerchiamo un posto per cenare….sembra che a Swakopmund se non prenoti il ristorante sia un problema cenare……in città ci sono molti turisti…..ceniamo al Kucki’s Pub ottimamente, anche senza la fatidica prenotazione e così rientriamo alla nostra guesthouse, anche perché dopo cena c’è tutto chiuso e non c’è più nulla da fare.

13 Agosto 2013

Nuvole basse e tempo piuttosto freddo, non abbiamo voglia di prendere l’escursione classica e forse un po’ troppo turistica di Swakopmund, che consiste nell’uscita in barca la mattina ed il fuoristrada sulle dune nel pomeriggio….quindi facciamo da soli l’escursione al Moonlandscape e Welwitschia; dopo l’ottima colazione alla guesthouse, facciamo un giro a piedi in città per trovare una banca per cambiare un po’ di soldi, e per andare al MET (Ministero dell’Ambiente e del Turismo) a fare il permesso per l’escursione (90 nad a macchina); intanto in tarda mattinata arriva anche il sole, riprendiamo l’auto e partiamo. Complice qualche indicazione errata del navigatore in uscita dalla città verso nord, ci troviamo molto vicino alla township della città e così ne approfittiamo per passare in auto un po’ all’interno…sembra così affascinante e caratteristica, molta gente in giro nelle loro faccende, c’è un mercato e molti colori…naturalmente facciamo solo un passaggio restando in auto, insieme a qualche taxi e traffico locale, poi usciamo e troviamo la strada giusta per il Moonlandscape. Dopo alcuni km. raggiungiamo questo paesaggio lunare molto bello, che merita alcune soste per ammirarlo in silenzio, visto che in giro non c’è nessuno; proseguiamo, siamo sempre nel deserto del Namib su una bella pista che ci conduce nella zona delle welwitschia, queste strane ed antichissime piante che riescono a vivere nel deserto. In serata siamo di nuovo a Swakopmund, cena al Lighthouse Pub and Restaurant….anche qua’ gradiscono la prenotazione – che noi non abbiamo – ma come ieri sera ci accettano comunque e dopo cena il nulla….è incredibile, è una città con molti turisti ma la sera è tutto chiuso tranne i ristoranti….anche il tanto pubblicizzato ed antico “Cafè Anton” alle 20:00 è già chiuso…non rimane che tornare alla nostra guesthouse e chiudere la giornata.

14 Agosto 2013

Sveglia presto per essere subito pronti alle 07:00 per la colazione, perché tra tutte le nostre giornate oggi sarà quella più impegnativa in termini di strada e tempo….per questa sera dovremmo arrivare al Grootberg Lodge. Lasciamo l’ottima Swakopmund Guesthouse, questa mattina non sono nuvole ma c’è una bella nebbia come da noi a Milano, andiamo in direzione nord, per farla semplice dovremmo fare la strada costiera della Skeleton Coast fino a Torra Bay e poi rientrare, ma così perderemmo la zona del Damaraland, quindi cambiamo strada; direzione nord costeggiando l’oceano Atlantico, mentre la nebbia molto lentamente si dirada…ci fermiamo per la visita del relitto di una nave arenata vicino alla spiaggia ed arriviamo ad Hentiesbay, qua’ svoltiamo decisamente a destra sulla C35 lasciandoci alle spalle l’oceano Atlantico…..la pista inizialmente diritta e piatta, presto lascia il posto al paesaggio bellissimo del Damaraland con le montagne e la pista stessa di vari colori, mentre è uscito un bel sole con cielo blu. La strada è quasi un puro trasferimento, ma le soste per scattare foto o solo per il gusto di fermarci ad ammirare il tutto non si contano; incontriamo un piccolo villaggio con alcuni bambini sulla strada, ci fermiamo….noi da casa abbiamo portato un po’ di quaderni, blocchi, matite colorate e penne varie, ed iniziamo a distribuirli…intanto i bambini sono diventati molti di più, ci sorridono contenti e ci salutano, mentre noi abbiamo le lacrime agli occhi per l’emozione di questo momento così bello. Proseguendo ci fermiamo ad un piccolo mercatino di donne di etnia herero, così belle nei loro abiti dai colori sgargianti, acquistiamo un piccolo ricordino fatto con le loro mani ed abbiamo voluto pagarlo il doppio di quanto chiesto, così, al momento, ci è sembrato l’unico modo per poterle aiutare. Sulla strada abbiamo incontrato altri mercatini di donne herero o himba, ma molte sembravano abituate ai turisti, tanto che appena vedevano arrivare una macchina iniziavamo a ballare sulla strada per attirarne l’attenzione, mentre dove ci siamo fermati noi era molto tranquillo, le donne erano sedute all’interno delle baracche – alcune con la macchina da cucire – e confezionavano bamboline con vestitini multicolori che poi vendevano. Quella del Damaraland è anche la zona degli elefanti di montagna…noi siamo stati molto attenti incontrando tracce fresche del loro passaggio, ma gli elefanti non li abbiamo visti… facciamo una piccola deviazione per Twyfelfontein per vedere le pitture rupestri, guida locale parlante inglese anche per solo due persone come noi, e visto l’orario e la strada che rimane da percorrere decidiamo di fare il percorso più breve all’interno del parco; poi proseguiamo sempre su queste piste rosse, in un paesaggio fantastico, arriviamo a Palwag dove dobbiamo passare la barriera veterinaria di controllo della polizia solo perché dall’altra parte c’è l’unica pompa di benzina della zona, e poi ripassiamo la barriera…peccato per l’ora piuttosto tarda, ormai è quasi tramonto, perché vicino alla barriera di controllo c’era un piccolo villaggio himba ed avremmo voluto fermarci…invece salutiamo soltanto e ci allontaniamo….col senno di poi non avremmo dovuto andare a Twyferlfontein, belle le pitture rupestri, la le avevamo comunque già viste in altre parti del mondo e questa deviazione ci ha ritardato parecchio. I ns. ultimi 20 km. di oggi sono in salita per arrivare ai 1500 mt. di altitudine del Grootberg Lodge, arriviamo che è quasi buio, lasciamo l’auto al parcheggio in basso visto che abbiamo una macchina 2×4, e poi con un loro mezzo percorriamo l’ultimo 1,5 km. di una salita per auto 4×4 estrema, in mezzo a branchi di orici e springbok, e finalmente siamo al lodge, cena, e così si chiude questa bella giornata impegnativa.

15 Agosto 2013

Il lodge è molto bello, con tutte le casette in mezzo alle rocce e con una vista bellissima sulla valle…noi non lo sfruttiamo molto, visto che ieri sera siamo arrivati che era praticamente buio, così dopo la colazione facciamo un giro mentre fa’ piuttosto freddo questa mattina, e poi ci facciamo riaccompagnare giù al parcheggio dove riprendiamo la nostra macchina e ripartiamo. La strada per un centinaio di km. è ancora una bella pista sterrata, e qui’ avvistiamo le prime giraffe, poi a Kamanjab ritorna la strada asfaltata…si incontrano spesso facoceri quasi sempre sul ciglio della strada, ma fortunatamente non si azzardano mai ad attraversarla. Arriviamo nella cittadina di Outjo che a noi è piaciuta…molto viva, piena di gente del posto ed anche turisti, poi ripartiamo in direzione nord ed entriamo nell’Etosha National Park; ingresso e registrazione all’Anderson Gate e fermata ad Okaukuejo per il pagamento del permesso (nad 510 per 3 notti); nel parco saremo per due notti all’Halali e per una notte al Namutoni….abbiamo qualche dubbio, perché in fase di prenotazione da casa, l’Halali era una delle quattro sistemazione nel parco che non avevamo preso in considerazione, ma il nostro operatore è riuscito ad ottenere solo questo….quindi, a questo punto, la cosa importante è che dormiamo all’interno del parco. Visto che è già pomeriggio, da Okaukuejo cerchiamo di raggiungere Halali restando sulla strada principale, rimandando le soste e le deviazioni sulle altre strade per domani, perché è vero che siamo all’interno del parco, ma le regole dicono che si deve essere all’interno dei vari lodge prima della chiusura dei loro cancelli, in questo periodo alle 17:40…..così percorriamo lentamente – 60 km./ora limite massimo – i 62 km. che ci rimangono, con varie soste perché da subito incontriamo molti animali….zebre, springbox, orici, struzzi e gnu….il paesaggio è bellissimo con questa pista sterrata bianchissima che contrasta con i colori della vegetazione che c’è intorno ed il cielo blu. Arriviamo all’Halali e subito una bella sorpresa…..la ns. sistemazione per queste due notti è nella Elephant Honeymoon Suite, una casetta indipendente con piscinetta e giardino privato….camera favolosa, ed allora le cose cambiano in meglio….scopriamo poi che è una gradita sorpresa del nostro operatore, forse per scusarsi in qualche modo per le strutture che non ha potuto ottenere all’interno del parco…grazie veramente di cuore. Andiamo subito alla pozza dell’Halali, molto bella, ed assistiamo ad un bellissimo tramonto in compagnia di due rinoceronti…anche dopo cena siamo tornati alla pozza d’acqua e c’erano ancora i due rinoceronti e due iene.

16 Agosto 2013

Andiamo subito alla pozza ma non vediamo animali, così dopo un po’ di attesa andiamo a fare colazione, poi si riparte facendo la strada di ieri al contrario tornando ad Okaukuejo e fermandoci alle varie pozze trovate lungo il percorso ed indicate sulla ns. cartina per vedere i tanti animali del parco……zebre e springbok in branchi e spesso in mezzo alla strada, incontriamo anche giraffe e direi che la pozza d’acqua che ci è piaciuta di più è quella di Newbrownli…..sembrava di vedere un documentario….orici, zebre, gnu, springbok, struzzi, alcefali e gli elegantissimi kudu……bellissima. Siamo di nuovo ad Okaukuejo, ci prendiamo un gelato e saliamo su una torre da dove si ha una vista a 360° gradi del panorama attorno, poi ci avviamo per il ritorno, ci fermiamo ancora alla pozza di Newbrownli, poi deviamo per le pozze di Gemsbowlakte, Olifantsbad ed Aus; ad Olifantsbad ci sono un paio di leoni che si intravedono distesi all’ombra degli alberi ma sono piuttosto lontani….infatti l’aria che si respira a questa pozza è piuttosto pesante, di attesa, tutto è immobile, gli altri animali sono tutti fermi ed attenti, nessuno si avvicina per bere alla pozza; restiamo in attesa molto tempo, ma non succede nulla, i leoni sono sempre distesi sotto gli alberi e visti così da lontano non si può nemmeno dire di averli avvistati…..così rientriamo all’Halali giusto 5 minuti prima della chiusura del cancello delle 17:40…..siamo molto contenti della giornata di oggi per i molti animali che abbiamo visto, ma ci mancano ancora quelli più importanti…speriamo nella giornata di domani. Dopo esserci messi un po’ in ordine in camera, andiamo alla pozza dell’Halali…ci sono due rinoceronti adulti, di sicuro non quelli di ieri sera perché erano un’adulto ed un cucciolo, aspettiamo un po’ e poi dal buio della vegetazione sbucano gli elefanti….prima tre, poi cinque, ed alla fine ne abbiamo contanti circa trenta tra grandi e piccoli…subito i due elefanti più imponenti vanno davanti ai rinoceronti e li fanno allontanare dalla pozza e per un’oretta rimangono nell’acqua tra grandi bevute e spruzzi d’acqua, davvero emozionante, poi lentamente si allontanano nella vegetazione e i due rinoceronti possono ritornare alla pozza. Anche per noi è piuttosto tardi, andiamo a cena e poi a dormire.

17 Agosto 2013

Come ieri, la prima cosa che facciamo è recarci alla pozza d’acqua… aspettiamo un po’, ma come ieri mattina non ci sono animali, così andiamo a fare colazione; lasciamo con dispiacere l’Halali…..nei mesi scorsi, leggendo le varie recensioni ed i vari diari di viaggio, non lo avevamo proprio preso in considerazione… ora dopo queste due notti ci dispiace lasciarlo…sarà stata la bella camera che abbiamo avuto, ma soprattutto per la pozza d’acqua veramente meravigliosa. Andiamo in direzione est questa volta, incontriamo altre pozze… Etosha, Goas, Noniams, sempre con tante zebre, orici, springbok, poi vediamo un elefante solitario che mangia quasi sul ciglio della strada; il paesaggio è sempre meraviglioso, e lo diventa ancora di più quando si arriva a viaggiare sul bordo dell’Etosha Pan, questa enorme distesa salina di colore bianco – verde che solo per pochi giorni all’anno viene trasformata dalle piogge in una laguna…e poi c’è il brutto del parco, perché l’Etosha stà bruciando con gli incendi (dolosi??)….infatti attraversiamo una zona per almeno 15 km. di terreno bruciato e fumo…a noi non sono sembrati incendi controllati, anche perché non c’era nessuno in giro, solo fuoco e fumo. Sulla strada per la pozza di Okerfontein al bordo del pan, ci fermiamo di colpo, c’è un rinoceronte su una collinetta che stà mangiando e piano piano si avvicina alla strada ed alla nostra auto….restiamo fermi anche con un po’ di paura, mentre ad un paio di metri lentamente attraversa la strada e si allontana. Arriviamo alla pozza di Kalkheuwl, vediamo subito un’elefante e ci accorgiamo che c’è una leonessa che stà bevendo ed altre due sono distese all’ombra sotto gli alberi….dopo un po’ arrivano due facoceri alla pozza, ed una leonessa si alza e si prepara all’attacco, proprio come si vede nei documentari, si abbassa completamente fino quasi a strisciare per terra, punta la preda e parte all’attacco….il facocero corre disperato e riesce a salvarsi….la leonessa lo ha mancato per un soffio, e pensare che se lo avesse presso l’avremmo avuta quasi davanti alla nostra macchina a mangiare….una delle altre due leonesse si è alzata per vedere cosa succedeva….mentre l’elefante ha continuato indifferente a bere e giocare con l’acqua; è stata un’emozione assolutamente indimenticabile. La pozza seguente è quella di Chudop, qui’ troviamo alcuni orici e ben otto giraffe…restiamo incantati ad osservare quanta difficoltà incontrano per abbassarsi a bere nella pozza d’acqua; arriviamo al Namutoni Resort per la nostra ultima notte nel parco…il resort è caratterizzato da un antico forte tedesco dove nel suo cortile riusciamo a cenare all’aperto, visto che la temperatura questa sera è piuttosto buona, poi un giro alla pozza d’acqua interna al resort, che per la verità è abbastanza insignificante e brutta, e non si vedono animali.

18 Agosto 2013

Ultima giornata nel parco Etosha, dopo colazione lasciamo Namutoni, andiamo in cerca di nuove pozze d’acqua, ma sia la Klein Namutoni, la Dik Dik Drive, Klein e Groot Okevi non ci danno grandi soddisfazioni, così andiamo ancora un po’ a nord fino alla pozza di Tsumcor, ed è stata una grande scelta….vediamo zebre, springbok, alcefali, orici, i bellissimi kudu, le giraffe e poi tutti in fila arrivano gli elefanti, ne abbiamo contanti almeno 25….che meraviglia questa pozza…. è ora di lasciare il parco, ma poco prima dell’uscita est al Von Lindequist Gate incontriamo un’ultima giraffa sul bordo della strada, ne approfittiamo per fare ancora un paio di foto visto che rimane ferma a guardarci, quasi a volerci salutare, poi siamo noi a salutarla ed usciamo definitivamente da questo bellissimo parco. Ritroviamo la statale B1 di inizio viaggio, facciamo un giro nella cittadina di Tsumeb che sembra piuttosto grande, ma non troviamo quasi nulla per cui valga la pena fermarsi, sarà che oggi è domenica ed è quasi tutto chiuso, così ripartiamo; prima di Otjiwarongo c’è la deviazione per raggiungere il nostro lodge per questa sera; già dalla B1 parte questa bellissima pista sterrata di colore rosso nel Waterberg Plateau e dopo circa 20 km. siamo al “Frans Indongo Lodge”; il lodge è molto bello e piuttosto piccolo, ci sembra inutile partecipare al loro “game”, visto che gli animali da vedere sono le stesse antilopi viste fino a qualche ora fa’ nel parco Etosha, così percorriamo, cartina alla mano, il loro “walk trail” che porta in cima alla montagna che abbiamo di fronte al lodge, e dal quale si ha una bellissima vista sul panorama intorno; sulla via del ritorno, con i colori ormai al tramonto, incontriamo ancora kudu e gnu, poi cena e termina anche questa bella giornata.

19 Agosto 2013

Dopo colazione, lasciamo il “Frans Indongo Lodge”, percorriamo i nostri ultimi 20 km. di pista sterrata della Namibia e ritorniamo sulla B1 sud; sosta ad Otjiwarongo per carburante e distribuiamo gli ultimi quaderni e matite a tre bambini che incontriamo e loro sorridenti si siedono immediatamente a terra a giocare, poi li salutiamo e ripartiamo; facciamo una sosta anche nella cittadina di Okahandja per uno spuntino, con due enormi fette di torta e caffè, poi visita al caratteristico mercatino di oggetti artigianali e ripartiamo in direzione Windhoek per la nostra ultima sera in Namibia. Arriviamo nella capitale nel pomeriggio ed andiamo subito al “Kalahari Sand Hotel”, lo stesso della nostra prima notte in arrivo; qua’ ci dicono che hanno un problema di overbooking e la nostra camera prenotata non c’è….ci offrono una prenotazione in un bed and breakfast fuori città e ci offrono la cena per scusarsi….non accettiano, ci arrabbiamo un po’, ci impuntiamo ed alla fine la nostra camera riappare e tutto si risolve….tutto è bene ciò che finisce bene, come ci è stato detto successivamente….la verità è che quando vai in giro per il mondo, se sei sempre buono e gentile non risolvi nulla, se invece qualche volta ti arrabbi riesci ad ottenere ciò che ti spetta; felici per avere la nostra camera e visto che siamo proprio in centro città, usciamo in mezzo alla tanta gente che c’è in giro, a Windhoek c’è poco da vedere ma è bello comunque passeggiare tra la confusione della gente. Prima di andare a cena, ci incontriamo nel nostro albergo con l’organizzatore del viaggio ed altre due coppie – anche loro a fine viaggio -, riconsegniamo il navigatore – chiamato Paola -, passiamo un po’ di tempo insieme a raccontarci le esperienze fatte in questo viaggio, e poi i saluti finali.

20 Agosto 2013

Dopo la colazione in hotel, abbiamo ancora un po’ di tempo per una passeggiata sulla Indipendence Avenue, poi in tarda mattinata riprendiamo la nostra auto ed andiamo in aeroporto….quà salutiamo la nostra Hunday Ix35 che ci ha accompagnato in questi 4700 km. fatti sulle strade e piste della Namibia ed alle 15:10 il volo della South African decolla da Windhoek per Johannesburg, dove Swiss ci porterà prima a Zurigo e poi a Milano Malpensa per la fine di questa vacanza.

Conclusione

Una vacanza bellissima, un po’ diversa dai viaggi “on the road” che facciamo di solito, qua’ il fatto di avere alberghi già prenotati e quindi tappe già stabilite, limita forse un po’ la libertà di movimento, ma la Namibia non si poteva fare diversamente, specialmente nel periodo di alta stagione. Detto questo, la Namibia ha dei panorami e dei colori eccezionali, la possibilità di vedere gli animali liberi… le emozioni di questo viaggio sono indimenticabili.

Arrivederci al prossimo viaggio.

Moreno e Marina



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