Luna di miele in Namibia e Monzambico

28 maggio Giornata dedicata al viaggio in notturna da Milano-Francoforte-Johannesburg-Windhoek 29 / 30 maggio WINDHOEK / NAMIB DESERT Verso mezzogiorno siamo atterrati in territorio namibiano, impatto positivo cielo di un azzuro intenso e sole africano. All’ arrivo all’ aeroporto di Whindoek abbiamo incontrato Andrea, la nostra...
Scritto da: Frik
Partenza il: 28/05/2006
Ritorno il: 20/06/2006
Viaggiatori: in coppia
28 maggio Giornata dedicata al viaggio in notturna da Milano-Francoforte-Johannesburg-Windhoek 29 / 30 maggio WINDHOEK / NAMIB DESERT Verso mezzogiorno siamo atterrati in territorio namibiano, impatto positivo cielo di un azzuro intenso e sole africano. All’ arrivo all’ aeroporto di Whindoek abbiamo incontrato Andrea, la nostra guida/autista che con la sua Toyota 4×4 ci ha accompagnato per i 3.500 km percorsi in Namibia. Subito siamo partiti diretti verso il Namib Desert, distante 350 km, abbiamo attraversato la cittadina di Rehoboth(dove non c’è niente se non un bezinaio, dove abbiamo fatto rifornimento) proseguendo abbiamo raggiunto lo spettacolare Spreetshoogte Pass uno dei più belli della Namibia, da cui si gode uno splendido panorama sulla piana del Namib. Sosta a Soitaire per benzina, ma anche per la buonissima torta di mele (da non perdere!) Verso le 18.30 siamo arrivati al Sossusvlei Lodge, un bel lodge accogliente con bagno in muratura e stanza in tenda, ottimo il buffet delle carni alla griglia! www.Sossusvleilodge.Com. Il giorno dopo sveglia all’alba, il parco del deserto apre dall’alba al tramonto. Consiglio vestirsi a cipolla dato che le temperature variano dagli 8 gradi ai 30. Siamo entrati nel parco alle 6.30 e ci siamo addentrati vedendo finalmente le prime maestose dune rosse…Uno spettacolo che vale il viaggio! Abbiamo scalato la duna chiamata Sossusvlei e siamo scesi di corsa affondando nella sua sabbia! Fondamentale nel parco avere il 4×4 per poter addentrarsi in completa autonomia. Nel deserto abbiamo avuto anche i primi incontri con la fauna locale struzzi, spreenbook. Nel pomerriggio dopo un pranzo nel mezzo di una prateria all’ombra di un albero abbiamo visitato il Sesriem Canyon, che sul fondo aveva ancora un po’ d’acqua residue della stagione delle piogge . Il Parco Namib-Naukluft racchiude uno dei deserti più antichi della terra. Questo mare di pietre e sabbia, occupa la parte centrale del Paese, e si estende per circa 2000 km lungo la costa dell’Oceano Atlantico; il suo fascino è nella magia del deserto dove gli orizzonti sono così distanti da apparire indistinti. Sembra che il tempo si sia fermato e con il trascorrere delle ore, il sole dona nuove ombre, creando così in continuo cambiamento di forme e tinte. Nella lingua delle genti nama, Namib significa “ampia pianura arida”. Sossusvlei è il punto in cui il fiume Tsauchab va a perdersi nel Deserto, creando una vasta crosta sabbiosa circondata da dune che raggiungono anche i 300 metri di altezza. Lo stesso fiume ha formato il Sesriem Canyon, profonda gola scavata dalle acque nel corso dei secoli. E’ questo il cuore del Namib. Le dune si estendono a vista d’occhio, le tinte variano dall’ arancione pallido al rosso vivo, creando scenari di indicibile bellezza con una sinfonia di colori, luci e ombre, nel silenzio rotto solo dal sibilare del vento.

31 maggio NAMIB NAUKLUFT PARK / SWAKOPMUND Partenza sul presto..Abbiamo tanti km da percorrere.Dopo la prima colazione il viaggio continua verso nord, via Solitaire (ribattino di torta di mele) e il Namib Naukluft Park, fino a Swakopmund. Durante il tragitto abbiamo ammirato Kuiseb Canyon, e l’ampiezza degli orizzonti, il paesaggio è bello ma anche in certi momenti un po’ monotono e quindi mentre Andrea guidava io e Riki ci siamo fatti anche dei bei pisolini. Abbiamo visto piante a noi sconosciute Welwitschia Plains (la Welwitschia mirabilis è una pianta protetta, la cui vita può arrivare, si dice, sino a 2000 anni) e Moon Landscape, paesaggio lunare. Nel tardo pomeriggio siamo arrivati allo Swakopmund Hotel, ricavato dall’ antico edifico della stazione ferroviaria; www.Legacyhotels.Co.Za/content.Aspx?h=8. Swakopmund, situata lungo la costa ovest della Namibia, con i suoi edifici di inizio secolo ricorda un villaggio bavarese, riposo in albergo e poi cena al The tag, ristorante di pesce dentro un vecchio rimorchiatore.

01 giugno SWAKOPMUND / CAPE CROSS Dopo colazione abbiamo preso un volo privato di c.A 2 ore e abbiamo sorvolato tutto quello che avevamo visto via terra…Esperienza meravigliosa, sorvolare il deserto e poi il mare vedendo le dune morire nell’oceano…Dopo il volo panoramico giro di shopping a Swakopmund e poi dopo pranzo ci siamo messi in macchina in direzione di Cape Cross per vedere la colinia di orarie 300.000 mila esaemplari di cui solo 100.000 sulla terra…Un po’ una disgrazia per i pescatori visto il consumo di 5kg di pesce al giorno a testa!!.Pernottamento al Cape Cross Lodge. Www.Capecross.Org, incantevole! 02 giugno CAPE CROSS / DAMARALAND Si parte dopo la prima colazione e via Henties Bay e Uis, cittadine senza niente di significativo da vedere,si raggiunge nel pomeriggio la foresta pietrificata e poi il Twyfelfontein Lodge, www.Namibialodges.Com/twyfelfontein.Html, la località con la più alta concentrazione di arte rupestre della Namibia. 03 giugno DAMARALAND / SESFONTEIN Visita di Twyfelfontein , Burnt Mountain, Organ Pipes e della Petrified Forest. A Twyfelfontein (“sorgente incerta”) si trova una delle più grandi concentrazioni di opere d’arte rupestre del continente africano. Per quanto incerta fosse la sua portata d’acqua, questa sorgente perenne in passato attirò un’abbondante fauna e propiziò la nascita di un vero paradiso per i cacciatori, che avrebbero poi lasciato i segni del loro passaggio sulle rocce circostanti. La maggior parte di queste testimonianze di arte rupestre, risalgono ad almeno 6000 anni fa. Nelle incisioni si distinguono animali, impronte e disegni geometrici, mentre stranamente compaiono poche figure umane. A sudest di Twyfelfontein si erge uno spoglio crinale vulcanico lungo 12 km, ai cui piedi si trova un’altura nota con il nome di Burnt Mountain (“Montagna bruciata”). E’ una distesa di scorie vulcaniche dove nulla è stato risparmiato dal fuoco. Poi da qui si segue un sentiero che entra in una piccola gola nella quale si possono ammirare delle stratificazioni rocciose, alte c.A. 4 metri, e note con il nome di Organ Pipes (“Canne ’organo”). Arrivo nel pomeriggio al Fort Sesfontein Lodge, pernottamento. www.Fort-sesfontein.Com, sistemazione spartana , ma dignitosa considerando che si è nel nulla! 04 giugno SESFONTEIN / EPUPA Partenza verso le cascate Epupa, sota per benzina e pranzo ad Opuwo e poi lungo una strada sterrata più dissestata di quelle fin ora percorse arriviamo all’ Epupa Tented Camp. Www.Epupa.Com.Na L’Epupa Camp, situato sulle rive del fiume Kunene, è a poche centinaia di metri dalle omonime cascate, nell’estremo nord-ovest del paese al confine con l’Angola.Il campo, pur se non lussuoso, garantisce agli ospiti un ottimo livello di comfort, mentre Andrea traffica con il meccanico del campo per cercare di riparare la macchina che ha subito un piccolo cedimento, causato dalle continue sollecitazioni della strada, io e Riki accompagnati da Lucas, una guida del campo andiamo a vdere le cascate, prima dal basso e poi dall’alto gustandoci una birra al tramonto, con lo spettacolo delle cascate che cambiano colore con la luce. . La sistemazione è in una spaziosa tenda, in classico stile “East African”, con elettricità e servizi annessi (doccia, lavabo e toilette). 05 giugno EPUPA / HOBATERE Al mattino vistiamo un vilaggio Himba, popolazione di questa zona, dove le donne usano dipingersi tutto il corpo con ocra rossa e vivono in capanne fatte con sterco di vacca …Finalmente la macchina e riparata e quindi con un po’ di ritardo partiamo per per Hobateresituato sul lato occidontale dell’ Etosha National Park. www.Hannamibia.Com/html/Members_Page.Php?id=50 , la strada da fare è tanta e arriviamo alla riserva di Hobatere che è già buio, ma nonstante il buio nella stradina che porta al lodge riusciamo a vedere dei kudu e delle zebre.Occidentale dell’ 6, 7 e 8 giugno HOBATERE / ETOSHA Al mattino dopo colazione con il renger del lodge facciamo il nostro primo safari game, abbiamo visto solo qualche spreembok /che praticamente sono diffusi come le pecore in Irlanda) e dei Kudu, per una frazione di nanosecondo abbiamo visto un leopardo, che ha dovuto abbandonare il suo pasto perchè intimidito da noi. Dopo il safari siamo partiti in direzione dell’ Etosha National Park. Pernottamento all’ Etosha Safari Camp .

www.Hannamibia.Com/html/Members_Page.Php?id=352 lodge veramente modesto un freddo bestiale soprattutto quando nel bel mezzo della doccia finiva l’acqua calda! Per due giorni safari all’interno del parco che ha un’estensione equivalnete a quella della Sardegna…Siamo riusciti a vedere tutti gli animali possibili immaginabili (no leopardo e ghepardo che sono i più difficili) ma zebre, giraffe, elefanti, rinocerenti,orici , impala, sprembook, gnu e tante altre specie di gazzelle e uccelli …E poi leoni, 11 da lontano e uno da vicinissimo.

L’ 8 giugno abbaimo pernottato nel settore orientale del Parco al Mushara Lodge. Www.Mushara-lodge.Com, Lodgemolto bello, con negozio molto caro da evitare gli acquisti.

9 giugno ETOSHA / OKONJIMA Lasciamo l’ Etosha, e inizia il viaggio di rientro a Windhoek, lungo il tragitto è previste la visita allo Tsumeb Museum, cittadina importante per l’estrazione del rame; e qui finalmente da un meccanico riusciamo a sostituire il pezzo della macchina che era stato saldato.Nel pomeriggio arrivamo a Okonjima sugli altopiani centrali, una sosta e l’ opportunità per meglio comprendere le tante attività dell’ AfriCat Foundation, una fondazione nata per la salvaguardia dei felini a rischio estinzione con particolare attenzione ai ghepardi e leopardi. La sistemazione è al “Main Camp”.Abbiamo effettuato un safari game e con tante difficoltà siamo riusciti a vedere il Leopardo e nel safari al mattino abbiamo visto i Ghepardi. . Www.Okonjima.Com 10 giugno OKONJIMA / 11 giugno WINDHOEK Partenza nella tarda mattinata per il rientro a Windhoek, via Okahandja, dove ci siamo fermati al locale mercato di artigiani del legno, dove dopo lunghe ed estenuanti trattative abbiamo comprato due insalatiere e due statue alte e magre di ebano… Dopo pranzo ripartiamo per Windhoek. Pernottamento all’ Hotel Country Club. Www.Legacyhotels.Co.Za/content.Aspx?h=7 . Windhoek è una piccola città, ha solo 221.000 abitanti, che porta i segni dell’influenza tedesca. Non c’è molto da vedere e la si visita in poco tempo. Il centro della città è caratterizzato da un misto di strutture coloniali tedesche e moderni edifici color pastello, tra cui dominano la Christuskirche, la chiesa luterana tedesca, il palazzo del parlamento, Tintenpalast. Interessante è il Post St Mall, un viale pedonale bizzarro e pittoresco. E’ infatti un continuo susseguirsi di venditori che offrono souvenir, oggetti d’artigianato, vestiti e qualsiasi altro articolo possa interessare i turisti. Al centro del viale sono poi esposti alcuni meteoriti ritrovati nella zona di Gibeon, nella Namibia meridionale.

11 giugno WINDHOEK / JOHANNESBURG Dopo il giro turistico della Città ci trasferiamo in areoporto pronti per andare al mare il giorno successivo. Johannseburg è una città notoriamente pericolosa quindi alla sera ci limitiamo ad andare in un altro albergo con grande centro commerciale e ristoranti…Tanto per non stare chiusi nel nostro hotel.

www.Ichotelsgroup.Com/h/d/6c/480/it/hd/jnbhc 12/ 19 giugno JOHANNESBURG / BENGUERRA ISLAND Dopo la prima colazione, raggiungiamoe per nostro conto il ceck in, il n. 56, della compagnia Pelican Air. e partiamo su un aereo da 20 posti per Vilankulo e quindi in barca raggiungiamo il Benguerra Island. Lodenge fatto di bungalow a 10 m. Dal mare Spiagge bianche mare turchese…Il giusto relax dopo il bellissimo giro in Namibia!www.Benguerra.Co.Za 19 giugno BENGUERRA ISLAND/ MILANO Giornata dedicata al rientro in Italia, per la Namibia vi consiglio di prendere la Lonley Planet, la Namibias è un paese tranquillo e quindi possibile fare anche il selfdrive.



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