Tour MYANMAR

Voglio raccontarvi anch’io il mio ultimo viaggio in Birmania fatto dal 30/12/2008 al 17/01/2009 insieme a mio marito ed altri 9 amici bresciani. Io ho attinto da questo sito tantissime informazioni per organizzare il tutto e devo dire che il viaggio è risultato bellissimo, più di quello che pensavamo. Partiamo dall’inizio. Io ho scritto...
Scritto da: bruna49
tour myanmar
Partenza il: 30/12/2008
Ritorno il: 17/01/2009
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 2000 €
Voglio raccontarvi anch’io il mio ultimo viaggio in Birmania fatto dal 30/12/2008 al 17/01/2009 insieme a mio marito ed altri 9 amici bresciani. Io ho attinto da questo sito tantissime informazioni per organizzare il tutto e devo dire che il viaggio è risultato bellissimo, più di quello che pensavamo.

Partiamo dall’inizio. Io ho scritto sul forum del Myanmar per chiedere notizie sui viaggi già fatti da altri tpc, e tramite questo sito ho conusciuto una ragazza di Bergamo che era stata in quei posti l’anno prima e che al ritorno aveva fondato una associazione MISSIONE BIRMANIA ONLUS. L’ho contattata e ci siamo incontrate. Insieme abbiamo deciso di portare avanti qualche progetto interessante in Birmania, visto che lei era in contatto con un prete birmano. Non diciamo il nome per non creargli dei problemi. Durante il 2008, abbiamo raccolto un a bella cifra e quando siamo arrivati ad Yangon abbiamo incontrato il Padre e gli abbiamo consegnato l’equivalente per costruire un ambulatorio, con annesso sala parto, ed una scuola materna per i bambini piccoli.

Abbiamo anche portato diversi borsoni contenenti antibiotici, fermenti lattici, tachipirina, aspirina , guanti in lattice, mascherine ecc. Altri borsoni contenevano materiale didattico per le scuole ed abbigliamento, specialmente per i bambini. Ho pure consegnato degli exercises-books per studiare l’inglese, inviatimi da un’altra signora conosciuta sempre tramite internet.

Adesso stiamo organizzando mostre ed eventi per raccogliere offerte per il prossimo progetto che dovrebbe essere una scuola per i bambini un po’ più grandicelli. Speriamo di riuscire per Agosto, quando la ragazza di Bergamo, ritornerà in Birmania , di poter portare la somma occorrente per questo nuovo progetto. Se qualcuno è interessato, mi può contattare tramite e’mail.

Tornando al nostro tour ci sono 3 cose importanti da sapere che noi non conoscevamo.

1)I dollari devono essere tutti perfetti, non consumati o segnati, però quando cambi in kiat, con i tagli da 100$ ti danno di più che cambiare i piccoli tagli. 2) Si possono portare i telefonini anche se non funzionano molto bene. Da qualche mese si può comprare una scheda direttamente in Birmania, che fa funzionare i nostri Gsm. Noi ne abbiamo avuto bisogno e qualche volta ha funzionato, non sempre , comunque è già qualcosa 3) internet non sempre funziona, però quando va, per la posta elettronica non puoi aprire certi siti, per cui l’unico che funziona è sul sito google g.Mail.

Nel nostro diario che speriamo sia utile ai prossimi tpc destinati in Myanmar, così come lo sono stati per noi, abbiamo pensato di non dilungarci in spiegazioni di quello che c’è da vedere, perché ogni buona guida serve a questo, ma di dare un giudizio personale su quello che abbiamo visto, sugli alberghi, sui ristoranti, oltre a dei consigli che riteniamo utili Il nostro tour in Birmania è stato tutto prenotato da Teo, un ragazzo birmano, che lavora all’aeroporto di Yangon, però siccome parla benissimo l’italiano organizza ed accompagna i turisti italiani in giro per il Myanmar. Teo è una persona semplice, simpatica, gentile, molto disponibile, molto discreta, le sue attenzioni e i suoi sorrisi ti fanno sentire a casa tua; è veramente una persona speciale e molto onesta. Cerca di farti spendere il meno possibile.

Noi per 15 giorni in Myanmar ci ha chiesto $ 910 a testa (tenete presente che eravamo in 11) In questa cifra era compreso: pulmino sempre a nostra disposizione con autista e aiuto autista la guida per tutto il tempo (che era Teo) vari strasferimenti agli aeroporti tutti gli alberghi con prima colazione (i 3 giorni al mare eravamo in un villaggio bellissimo, sembrava di essere ai Caraibi) l’escursione alla Golden rock tutte le entrate nei vari templi e pagode e nei siti archeologici una giornata intera di navigazione sul lago Inle trasferimento in traghetto da Mandalay a Bagan (1 giornata intera) escursioni a Pintaya Grotte, Mingun, Ava, Amarapura, Sagaing 1 volo aereo con Air Bagan tra Heo e Mandalay, e un altro volo aereo tra Bagan e Yangon.

Non abbiamo dato niente di acconto, abbiamo saldato tutto a Teo al nostro arrivo ad Yangon.

Partiti il 30/12/2008 puntuali da Malpensa con volo Thai. Quando abbiamo prenotato il volo, abbiamo chiesto alla compagnia aerea di poter portare in Birmania bagaglio in eccedenza per scopi umanitari; ci è stato concesso kg. 10 a testa in piu’. Totale 110 Kg. Che non sono stati sufficenti, perché abbiamo dovuto lasciare a casa ancora 2 borsoni. Viaggiato molto bene, arrivati ad Yangon alle ore 9.00 del 31/12/2008 dove abbiamo trovato Teo ad attenderci all’aeroporto con il pulmino, l’autista e l’aiuto autista. Ritirati i bagagli abbiamo incontrato Padre M. Per consegnare quello che avevamo portato dall’Italia per lui per conto dell’associazione missione birmania onlus.

Trasferitici subito all’hotel Thamada di Yangon (anonimo, niente di particolare) abbiamo depositato i bagagli e dal quale siamo subiti partiti per visitare la città.

Alla sera cenato al Golden Duck, mangiato molto bene, pagato 7 $ a testa. In questo ristorante abbiamo festeggiato l’ultimo dell’anno con spumante franciacorta, panettone e lenticchie portati dall’Italia.

Il 1 gennaio 2009 partiti presto per Bago; fermati lungo la strada in un paesino dove c’era il mercato locale per acquistare frutta fresca. Il mercato molto particolare con odori e profumi mai sentiti.

A metà strada ci siamo fermati a visitare un sacrario di caduti inglesi e giapponesi dell’ultima guerra, tenuto molto bene. Dormito a Kinpun al Golden Sunsire. Albergo molto bello con ottima colazione, dove abbiamo anche cenato, pagato 6 $ a testa.

2 gennaio) partenza per la visita alla Golden Rock. Saliti tutti quanti, birmani e turisti su un grosso camion aperto per circa 40 minuti e poi 1 ora e mezza a piedi per arrivare alla roccia; salita piuttosto faticosa ma ne è valsa la pena. Uno spettacolo vedere questo grosso masso in bilico sulla montagna mentre tutti i pellegrini cercano di incollare foglie d’oro sulla stessa per ricoprirla.

Verso sera, visto uno spettacolare tramonto che illuminava tutta la montagna e in particolare modo la golden rock.

Scesi dal camion, siamo rientrati al nostro hotel.

3 gennaio) Pronti per la partenza verso Taungoo, tappa di avvicinamento al lago Inle. Lungo la strada fermati ad un villaggio di pescatori sul fiume dove le donne pulivano il pesce pescato e veniva fatto seccare su degli appositi piani vicino al fiume. Molto vicino a questo villaggio c’era una piccola scuola elementare dove abbiamo distribuito caramelle e tantissimo materiale scolastico portato dall’Italia. Come ringraziamento ci hanno cantato l’inno nazionale birmano (tutte le mattine prima di iniziare la scuola, tutti i bambini cantano l’inno nazionale).

A Taungoo alloggiato al Myanmar Beauty Hotel, discreto, secondo noi aperto il giorno prima solo per il nostro arrivo, in compenso una abbondante colazione, forse la migliore di tutto il viaggio. Cenato sempre in hotel al prezzo di $ 5.

4 gennaio) Partiti per raggiungere il Lago Inle attraversando lo stato di Shan dove puoi vedere ancora arare con i buoi o bufali, la trebbiatura del riso, mondine raccogliere il riso con le mani, campi tutti coltivati dai contadini, dalle tante sfumature di colori. Veramente uno spettacolo, sembrava di essere tornati indietro nel tempo da bambini nella nostra campagna. Lungo le strade molto sconnesse e piene di buche, moltissime donne intente a spaccare pietre ed asfaltare le strade, abbiamo consegnato loro tante mascherine per la polvere. Dormito al Paradise Hotel, albergo molto bello, cenato al Golden Kite, pasta asciutta e pizza molto buone.

5 gennaio ) Noleggiato 3 longboat ( barchette strette e lunghe) e per tutto il giorno siamo stati sul lago Inle. Una giornata bellissima; fermati in un villaggio di pescatori e visitato il loro mercato. Visitato una bella pagoda ed un sito archeologico dove ci sono 1000 pagode che si stanno rovinando; visitato il monastero dei gatti saltanti (non vale la pena, 5 monaci e 5 micini che non hanno nessuna voglia di saltare). Cenato all’HP IN, pagato 5 $ a testa e mangiato bene.

6 gennaio) Partenza per Pindaya per vedere le famose grotte con le 8000 statue di Budda.

Trasferiti a Heo dove in 20 minuti di aereo siamo arrivati a Mandalay. Dormito al Mandalay View Inn, albergo modesto ma molto pulito e personale molto cordiale. Cenato al Golden Duck, mangiato non molto bene. 7 gennaio) visitato Amarapura, Ava, Sagaing. Siamo entrati in un monastero dove circa mille monaci erano in fila per entrare nel refettorio a pranzare.

Visitato il famoso ponte U Bein’s Bridge, il più lungo ponte del mondo in tek. A Sagaing circa 500 templi fanno capolino sul fiume Ayeyarwady.

Cenato al Green Elefant, mangiato bene però un po’ più caro degli altri.

Partenza con barcone sul fiume per visitare Mingun. Bellissimo il viaggio sul fiume. Questo paese è interessante da visitare sia per i suoi siti antichi sia per la MingunPaya, che sarebbe stata la Paya più grande del mondo se il re non fosse morto prima di portarla a termine. Abbiamo visto anche la Mingun Bell, una gigantesca campana di bronzo, considerata la più grande campana sospesa ancora intatta del mondo.

Cenato a Mandalay al ristorante Little Bit of Mandalay, buono, dove ci ha raggiunti anche il Padre cattolico a cui avevamo consegnato il materiale all’inizio del tour che ci raccontato un po’ i problemi che hanno i cattolici, visto che sono solo il 2% della popolazione.

8 gennaio) partiti il mattino presto per raggiungere il porto dove ci siamo imbarcati su un grande barcone di pescatori per raggiungere Bagan. Siamo stati tutto il giorno sul fiume da dove si potevano ammirare sulle rive dei villaggi abitati da piccoli nuclei famigliari birmani e da dove partivano piccole barchette per trasportare lungo il fiume i loro prodotti della terra e le terracotte e ceramiche che lavoravano. Ci siamo fermati in un piccolo villaggio dove tutti (dagli anziani ai bambini) lavoravano la terracotta e costruivano vasi, pentole ed oggetti per uso quotidiano. Abbiamo distribuito ai bambini un po’ di materiale scolastico ed un po’ di magliette.

Arrivati verso sera a Bagan, abbiamo alloggiato al Golden Express hotel. Veramento bello. Cenato da Nanda, non mangiato bene, pagato caro e non all’altezza di quanto pubblicato su la Lonely Planet.

9) gennaio Visitato Bagan, la città delle 1000 pagode, uno spettacolo. Abbiamo visto un laboratorio per la costruzione di oggetti in ceralacca. Abbiamo fatto qualche acquisto e verso sera siamo saliti su una pagoda, chiamata Pantagy, per ammirare il tramonto. Purtroppo non è stato molto spettacolare perché c’era una piccola nuvola che oscurava il sole.

La sera abbiamo cenato al Beach Bagan restaurant, bellissimo in un enorme giardino vicino al fiume, a prezzo fisso Kiat 5000 ovvero 4 €. Il menù comprendeva 1 zuppa, 1 secondo, riso, verdure cotte e crude, dolce e frutta. Servizio ottimo, piatti tutti curati e cucinati molto bene. Il migliore in assoluto, non perdetevelo.

10) gennaio Partenza al mattino presto in aereo per Yangon con scalo a Mandalay, con compagnia aerea Air Bagan (Air Mandalay è statale, pertanto meno sicura). All’aeroporto di Yangon, c’era il nostro pulmino con autista che ci aspettava per portarci al mare di Ngwe Saung Beach. Strada molto brutta e dissestata, prima del ciclone Nargis ci si impiegava 5 ore, adesso dopo il ciclone 8.

Per attraversare la zona di Pathein, dove c’é stato il ciclone, la nostra guida ha dovuto chiedere il permesso al governo.

Per quattro giorni abbiamo alloggiato al Sunny Paradise Hotel, veramente un paradiso, villaggio bellissimo, mare e spiaggia stupendi, dove nessuno ti disturbava, solo barche con pescatori che uscivano di notte per la pesca e rientravano al mattino presto. Eravamo gli unici 11 turisti. Avevamo a nostra disposizione circa una sessantina di persone.

La sera abbiamo sempre cenato in Hotel. Circa 10 $ a testa.

Il mattino del 14 gennaio con il nostro pulmino siamo ritornati ad Yangon dove abbiamo preso un volo thai per Bangkok e dove ci siamo fermati un paio di giorni.

I ricordi che ancora ho adesso dopo circa 2 mesi dal nostro viaggio in Myanmar sono: donne con i loro cesti in testa, donne e bambini con una crema chiamata tanaka sulle gote del viso che li protegge dal sole e mantiene loro la pelle morbida, bufali che arano con aratri di legno, donne mondine che piantano e raccolgono il riso, bambini che corrono e giocano in mezzo alle strade piene di polvere che salutano quando vedono qualche occidentale, donne e uomini che si lavano i capelli e fanno il bagno nei fiumi, pescatori che puliscono il loro pesce e lo mettono ad essiccare fuori le loro capanne, carri, carretti, biciclette che trasportano ogni cosa, monaci, col loro classico abito arancione, che girano i mercati per raccogliere qualche offerta, famiglie birmane che, nonostante siano molto povere , quando vanno a pregare Budda, danno in offerta tutto quello che hanno.

Lasciando La Birmania ho sentito tanta tristezza nel cuore; questo paese, chiamato il paese del sorriso, aveva suscitato in me tante emozioni, nonostante mi sembrava di essere fuori dal mondo per mancanza di informazioni, cellulari non attivi, internet quasi tutto censurato.

Vorrei consigliare ai Tpc di andare a visitare la Birmania, è uno dei paesi più belli e tranquilli che ho visitato, la gente è molto gentile ospitale ed hanno bisogno del nostro aiuto. Quello che il turista spende andrà un po’ anche al governo, però una parte rimane ai birmani, e con i turisti negli alberghi e ristoranti potranno lavorare di più. La maggioranza dei birmani vuole i turisti.

Il turismo per i birmani è una fonte di reddito oltre ad essere anche un modo per comunicare con il mondo esterno.

Se volete altre informazioni potete contattarmi La mia e’mail è arizonauno@tin.It



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