Langhe tra Pavese, Barolo e Barbaresco

Se amate il Piemonte, il vino, il cibo, i luoghi dove il cibo è arte, i borghi medievali e le colline, le Langhe sono il vostro posto
Scritto da: anelanna
langhe tra pavese, barolo e barbaresco
Partenza il: 03/01/2015
Ritorno il: 06/01/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Oggi è il 3 gennaio, il 2015 ci riserva tre giorni all’insegna dell’enogastronomia. Abbiamo pernottato in un piccolo paesino di nome Novello, nelle Langhe. Perché abbiamo scelto questo posto per finire le ferie Natalizie? Relax, campagna, vino, percorrere ciò che Mario Soldati scriveva delle Langhe in “Vino al Vino”, quello spirito sabaudo e piemontese che avevamo assaporato a Torino.

Giungiamo nel nostro agriturismo nel primo pomeriggio e, dopo un breve relax, la nostra meta è subito il paesino di Barolo, a solo 4 km da qui. Il nome dice tutto, qui è la patria del grande rosso italiano, descritto dal Soldati nei suoi percorsi in queste terre a sud del Tanaro. Il cielo è lievemente offuscato, ma un timido sole ci preannuncia un bel tramonto. Andiamo a visitare il bellissimo museo interattivo all’interno del castello, una graditissima esperienza che consiglio a tutti quelli che amano il vino e la sua storia. Usciti dal museo andiamo a cena in una enoteca gestita da ragazzi che amano la cultura vitivinicola. Per cena ci accompagniamo con due calici di Roero Arneis e, infine, del re Barolo.

Il giorno dopo, decidiamo di effettuare un tour in mezzo a viti, cascine e borghi indimenticabili non senza aver effettuato un giro in quel di Novello, dove ci attende un panorama da urlo, tra Langhe, Alpi Marittime e Monviso. In una giornata facciamo tappa a Monforte d’Alba, dove oltre al paesino e al bellissimo panorama, consiglio di visitare la neogotica chiesa centrale. Poi La Morra, altro borgo circondato da chiese barocche di mattone rosso vivo. E naturalmente vino, cibo e nocciole!

Al pomeriggio andiamo a nord del fiume Tanaro, là dove Soldati descriveva di una terra ricca di sabbia, adatta a un grande bianco di nome Arneis, siamo nel Roero! E qui vi è un borgo assolutamente da non perdere, come Pollenzo, Patrimonio dell’umanità. Una piazzetta circondata a sud dal castello medievale e dal castello dove all’interno vi è la facoltà di scienze enogastronomiche; a nord la bellissima chiesetta neogotica del paese, tutta di mattoni rossi e con un campanile di memorie fiamminghe. Ultima tappa è Bra, patria di Slow Food.

Il 5 gennaio ci dedichiamo alla visita di altri paesini, questa volta si rimane in Langa, nelle terre di Cesare Pavese, così tanto care nella sua “La luna e i falò”. Serralunga d’Alba e il suo castello, Grinzane Cavour anch’esso Patrimonio Unesco, con i suoi vigneti e il maniero dove ha vissuto il grande conte Camillo Benso. Qui si sono decise le sorti della nostra unità nazionale. Alba e il suo centro vivissimo. Ci deliziamo naturalmente e… come non farlo, con un filettone al tartufo bianco accompagnati dal un Nebbiolo.

Pomeriggio in quel di Barbaresco e Neive, borghi dove il silenzio ci delizia, ricordandoci che tra due giorni saremo di nuovo nel traffico, nel rumore e nello smog cittadino. A Barbaresco ci fermiamo all’enoteca regionale e compriamo una bottiglia dell’altro grande rosso. La sera ritorniamo a cena a Barolo, in quell’enoteca dove abbiamo passato un’altra grande serata, reincontrando le persone che nella prima sera erano anch’esse a condividere i sapori di grandi bianchi e rossi.

Oggi si parte per tornare a casa, ma prima ci fermiamo, visto che è in strada, ad Asti, cittadina ricca di caffè e vetrine come una volta, una piccola Torino. Qui hanno avuto i natali Vittorio Alfieri. Giorgio Faletti e il mitico Avvocato di Asti, Paolo Conte.

Un viaggio che consiglio a tutti.

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Dal Castello di Barolo

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Paesaggio di Langa

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Barolo

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Pollenzo



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