Viaggio in scooter

Repubbliche baltiche su due ruote
Scritto da: Sabrina1
viaggio in scooter
Partenza il: 31/07/2011
Ritorno il: 27/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
31 Luglio 2011 – Si parte!

Siamo partiti, finalmente.

Dopo un sabato dove non ci siamo fermati nemmeno 1 minuto per preparare le valigie, dopo aver dormito appena 6 ore, la sveglia alle 6,30 è stata puntualissima. Fatto subito colazione, riordinato, Max ha caricato la moto, io nel frattempo sistemavo le ultime cose. Chiuso acqua, gas, innaffiato le piante, siamo pronti per la partenza. Foto di rito giù al garage (questa volta mi commuovo e mi viene quasi da piangere) e via!

Subito un piccolo problema al mio casco che non aveva nessuna intenzione di chiudersi (e ti pareva che non succedeva qualcosa), ma quasi risolto con le maniere forti.

Temperature non proprio da 31 Luglio, fa freschino. Traffico INESISTENTE, non c’è nessuno per strada. In questi giorni ci hanno fatto 2 palle così per le probabili code lungo le strada, bollino nero, bollino rosso, bollino 2 paia di ciufoli!!.

La tratta Napoli-Orte è stata di una noia mortale. Attacchi di sonno sia a me che a Massimo. Varie soste per pipì/ benzina, 100 Km prima di Ravenna (nostra prima tappa) ci dobbiamo fermare per indossare l’antipioggia ma facciamo la sciocchezza di infilarci solo il pezzo di sopra. Infatti dopo 10 minuti si scatena un violento temporale che ci costringe a fermarci sotto un ponte (in compagnia di 1 coppia di Ravenna) per indossare anche il “pezzo di sotto”. Wuao, siamo appena partiti e abbiamo già preso il primo temporale!!! Bella partenza.

Dopo ½ ora tutto finisce ed esce un bellissimo sole cocente!!

Facilmente arriviamo a Ravenna (dove non ha fatto 1 goccia di acqua), troviamo subito il nostro Albergo “Ravenna 3*”. Scarichiamo subito la moto, ci diamo una rinfrescata e usciamo subito per visitare la città.

Ravenna è molto carina, piena di monumenti da visitare e ci dispiace che la nostra visita sia così veloce. Sarà un’occasione per rivederla con più calma.

Notiamo anche che ci sono moltissimi extracomuniari polacchi, nordafricani e tunisini. Ceniamo con 1 piadina buonissima (vicino al mercato) e subito a nanna, stanchi morti. Doccia, denti.

Buonanotte

1° AGOSTO 2011

Stanotte ho dormito malissimo: ho avuto prima tanto caldo, sentivo i rumori della strada (eravamo al 2° piano), ho sognato che Trieste veniva sommersa dall’acqua. Non ho chiuso occhio! La sveglia alle 7,15 ci ha fatto subito preparare per la colazione, abbastanza normale (diciamo un po’ scarsina). Alle 8,50 siamo già in viaggio, prendiamo la SS14 fino a Trieste, nostra prossima tappa. Passiamo per Chioggia, Comacchio, nomi molto noti ma da noi mai visitati. Campagne e lagune a perdita d’occhio. Il termometro ha segnato 29°.

Abbiamo attraversato il Po, il Tagliamento…

Dopo varie soste per pipì e benzina, arriviamo a Trieste verso le 15,30. Max con un po’ di difficoltà , trova da parcheggiare in una traversa adiacente l’albergo (ma quanti motorini/moto/scooter ci sono a Trieste?). Veloce doccia e subito in giro a fare i turisti

La piazza principale é veramente un colpo d’occhio fantastico, grande, immensa, direttamente sul mare. Moltissimi palazzi storici molto ben tenuti. E’ una città severa, ostica ma il fatto di avere il mare “a portata” di mano, la rende piacevole. Pranziamo in P.zza Borsa (pasta fredda con zucchini e gamberetti), visitiamo la Cattedrale di San Giusto e il Castello. Gironzoliamo ancora, facciamo tante foto. Il tramonto si staglia sui palazzi della piazza centrale. Ceniamo in maniera “abbondante” in un ristorantino di fronte all’Ex Acquario (ora Mercato del Pesce). Satolli e sazi, lentamente raggiungiamo il nostro albergo (stanza 207). Doccia, denti, percorso per l’indomani e subito nanna.

02 Agosto 2011

Sarà stata la cena abbondante di ieri sera ma anche stanotte ho riposato male (qualcuno mi sta nominando, vero??????). Sudore, conati di vomito… non mi sono fatta mancare nulla! Sveglia puntuale alle 7,15, colazione un po’ triste nella saletta bar (io SOLO the e 2 fette biscottate, che tristezza), e alle 8,45 subito in viaggio. Facciamo una piccola deviazione per il Castello Miramare. Percorriamo la strada Gorizia/Slovenia (no Autostrada). Un tratto di strada non asfaltata ci fa prendere un bello spavento. Sono stati 7 Km + brutti di tutta la giornata.Sosta pranzo in Slovenia in un bel ristorantino sulla strada (la cameriera non parlava inglese!!!!). Percorriamo la Strada 70, magnifica , tante curve, tanto, tanto verde. Pausa caffè (buono) e dolcino (buonissimo) in Austria in una splendida Bakery . Il sole è bello caldo. L’Austria è sempre bellissima, ci ripromettiamo di vederla in un prossimo viaggio. Arriviamo a Graz verso le 17,30. Dopo un po’ di indecisioni perché non riusciamo a trovare l’Ufficio Informazioni Turistiche, Max va chiedere disponibilità di una stanza in un albergo che secondo il mio parere è un po’ troppo costoso. Dopo 5 minuti, esce dalla Hall dell’albergo con un bel sorriso e la chiave della stanza 105. Ha trattato con la gentile signorina un’offerta SUMMER (€ 90 camera + colazione + parcheggio) E vai! La stanza è grandissima, molto molto fashion, con il frigo bar dentro una valigia. Piccolo momento di smarrimento quando, aprendo la stanza del bagno, non troviamo la tazza del WC.

IO: Ecco dove era la fregatura, lo avevo detto che era una fregatura”

MAX: ma non è possibile, guarda bene…

Infatti….. non avevamo notato vicino la porta di ingresso una maniglia che apriva una stanza dove troviamo la tazza del WC in tutto il suo splendore!!!!!!! Rincuorati da questa notizia, scendiamo a fare un giro per la città (Patrimonio dell’Unesco).

Quant’è carina GRAZ! Bei palazzi tenuti molto bene, tanti giovani per strada e tanti turisti. Saliamo con l’ascensore di vetro sulla Torre dell’orologio per vedere il panorama della città: è un bel colpo d’occhio, con il fiume che scorre al centro. Ceniamo con 2 mega-gelati, rientriamo non prima di aver bevuto una birra lungo il fiume sotto un ponte dove centinaia di ragazzi ascoltavano musica a palla (c’erano anche dei parrucchieri che tagliavano i capelli gratis!). Che giornata lunga, intensa ma bella.

3 Agosto 2011

Stanotte ho finalmente riposato bene, anche se alle 6,30 ero già sveglia!!!. Colazione abbondate, molto buona, fatti 2 giri di caffè e brioches. Temperatura 21°, prendiamo l’autostrada A2 direzione Vienna, perché i Km da fare oggi sono parecchi. Noia mortale, poco traffico, facciamo qualche Km con dei bikers russi. Ci capita un piccolo inconveniente: non funziona più il motorino del parabrezza (è rimasto tutto su). Proviamo a vedere se qualche fusibile non funziona, ma non lo troviamo. Pazienza, ci arrangeremo. Arriviamo ad Olomoluc verso le 15,00. Ci fermiamo presso una specie di cambio/ufficio informazioni per avere qualche notizia sugli alloggi. Mentre io aspetto fuori, vedo delle brutte facce di ubriaconi e la cosa non mi garba molto. Troviamo sistemazione presso l’Hotel LA FAYETTE (3*), con parcheggio moto addirittura in box, un po’ decentrato ma molto carino e pulito. La nostra stanza si chiama Mahler (204), ci diamo subito una rinfrescata e andiamo a visitare il Centro Storico. La piazza principale è molto grande pranziamo nel bar Cesar (390 CK= 19 €), giriamo ancora un poco (effettivamente bastano 2/3 ore per visitarla tutta) Per ingannare un po’ il tempo ci sediamo in una gelateria (frappè + dolce + coca cola 90 CK), poi una birra (45 CK). Dopo aver fatto l’ultima foto alla piazza ora illuminata, lentamente ci avviamo verso la nostra “casetta”.

La stanza è un forno e accendiamo il condizionatore (leviamo anche la spina del frigo perché troppo rumoroso!!!!)

Doccia, programma per il giorno dopo e nanna.

04 Agosto 2011

Abbiamo dormito bene, io ho anche russato (dice Max). Sveglia come al solito alle 7,15, subito colazione molto buona e varia. Prima di partire vediamo su Trivago e su Booking.com qualche sistemazione a Cracovia. Poiché non abbiamo assolutamente idea del luogo, facciamo come abbiamo sempre fatto: ci affidiamo alla sorte, quando saremo sul posto vedremo. Decidiamo di prendere, purtroppo, l’autostrada per arrivare prima in città: troviamo alcuni rallentamenti per lavori in corso (sono in costruzione molte strade) e molto traffico in periferia. Subito entriamo nella città vecchia e troviamo una sistemazione presso l’Hotel POLLERA, una costruzione antica e signorile a pochissimi passi dal Centro e dalla Stazione. Ci diamo una sistemata e scendiamo subito a fare i Turisti. Notiamo subito che la città è “pacificamente invasa” dai turisti di tutti i paesi (moltissimi italiani). Mangiamo qualcosa perché la fame si sta facendo sentire e cominciamo a rimpizzarci di una serie di schifezze (buonissime!!!) inimmaginabili di Kebab, ciambella di pane, uno sfilatino con sopra l’impossibile e per finire gelato e frappè!!!! Il mio stomaco ha alzato bandiera bianca. Tra un boccone e l’altro andiamo a visitare il castello Wawel, la Cattedrale e la Torre. Ghetto di Cracovia. Nei giardini vediamo un paio di sposi che fanno foto (saranno i primi di una lunghissima serie…). Non ci facciamo mancare un giro lungo il fiume con il sole che lentamente tramonta. Tantissimi giovani in bici, famiglie che passeggiano, tutto molto tranquillo. Ritorniamo nella piazza principale, piena di turisti e artisti di strada che fanno il loro spettacolino. L’aria si è rinfrescata, indossiamo i K-Way, lentamente ci incamminiamo verso la nostra “dimora”, dove facciamo anche un po’ di bucato. Doccia, denti, nanna.

05 Agosto 2011 – Il giorno della Memoria

Non riesco a dormire da sola quando troviamo la camera con 2 letti separati, per me è una tragedia. Stanotte prima mi sono addormentata nel letto di Max, poi sono tornata nel mio, prima faceva caldo, poi faceva freddo… insomma non ho trovato pace fino alle prime luci dell’alba.

Colazione come sempre alle 7,30 (discreta e varie con molte creme, cremine, insalate russe e similari) Non si può visitare Cracovia e non visitare il troppo tristemente famoso Campo di Concentramento di Auschiwst. Decidiamo di raggiungere il campo con il Minibus che parte dalla Stazione Centrale alle 9,20 (per pochissimi minuti abbiamo perso quello delle 8,30!!

Piccolo aneddoto: l’autista ci “sgrida” perché abbiamo fatto 1 (dico 1) minuto di ritardo in quanto noi, convinti che il minibus partisse alle 9,30, ci siamo presentati all’ingresso alle 9,21 mentre sul biglietto era segnato 9,20….. Che esagerazione, mica siamo in Svizzera!

Dopo circa 1h 10min, arriviamo a destinazione dove ci siamo subito resi conto che Auschwist è una macchina per turisti (ben fatta e organizzatissima). Il gruppo degli italiani (con guida, necessaria per visitare), parte alle 12,00, ci accompagna un signore di una certa età che con molta enfasi e molta precisione ci descrive l’orrore di quel posto. Non ci sono parole per descrivere quello che abbiamo visto (basta pensare che quando ci hanno portato nella stanza dove sono raccolte tonnellate di capelli umani, mi è venuto da vomitare e sono scoppiata a piangere).

Dopo, sempre con la navetta gratuita, abbiamo raggiunto Birkenau, altro Lager tristemente famoso. Sempre le stesse emozioni e sensazioni. E’ un posto questo, che TUTTI, dico Tutti, dovrebbero visitare.

Dopo questo momento doloroso ma necessario, rientriamo in città verso le 17,30 senza parlare e senza riuscire a commentare tutto ciò. Facciamo un salto in albergo per una rinfrescata, cambio maglietta, uno sguardo al meteo, piccola indagine su Booking per la tappa del giorno dopo e di nuovo in giro per la città. Ceniamo nella piazza affianco a quella centrale, andiamo a prendere una birra nel quartiere Ebraico pieno pieno di giovani. Sulla via del ritorno, giusto per non andare a dormire a stomaco vuoto, ci prendiamo due dolci buonissimi (Kurto skalack). Satolli e felici, salutiamo la piazza, ascoltiamo il trombettiere per l’ultima volta e ci incamminiamo verso il nostro albergo.

Ciao Cracovia, piacere di averti conosciuta.

6 AGOSTO 2011 (giornata di trasferimento o almeno quello che credevamo)

Facciamo colazione come al solito alle 7,30, siamo sono noi due e una coppia di vecchietti. Solita foto di rito fuori l’albergo e subito verso Varsavia. L’idea di andare a visitare questa grande città non ci rende molto entusiasti sia perché abbiamo letto che non è un granché, sia perché alcuni amici ci avevamo detto che questa tappa si poteva benissimo saltare. La strada che collega Cracovia con Varsavia è 1 autostrada a 4 corsie (in molto punti ancora in costruzione) che attraversa campagne sconfinate. Sempre diritto, senza una curva, asfalto buone, ogni tanto segnalazioni dei famigerati Koleny. Lungo la strada incrociamo una processione di migliaia e migliaia di fedeli diretti verso La madonna Nera, che provoca, dall’altra parte una fila kilometrica di traffico. Entriamo a Varsavia e notiamo subito tantissimi grattacieli, dalle forme + disparte, moltissimi lavori in corso che ci fanno perdere un po’ di tempo per trovare l’albergo che ieri sera avevamo visto su Internet. Chiediamo se c’è possibilità e logicamente subito ci danno la chiave della stanza. Scarichiamo lo scooter, ci registriamo e ci avviciniamo con le borse vicino ad una porta pensando fosse l’ascensore…. Sorpresa!! L’ascensore non c’è! Meno male che siamo al 2° piano (che è anche l’ultimo). Ci arrampichiamo su per la grande scalinata, ci diamo una sistemata e con molta titubanza ci avviamo verso il centro storico. Ma chi aveva detto che Varsavia era brutta, da non visitare, che non valeva la pena? Viali grandissimi, tantissime chiese, un bellissimo castello. Se poi pensiamo che tutto quello che si vede ha appena 40 anni… La città ci piace, è piena di gente, di turisti (anche molti italiani), leggiamo sulla nostra guida come sia rinata dalle macerie del 1944. Per strada molti pannelli esplicativi, mostrano le foto della 2° Guerra mondiale e dei danni provocati dalle bombe. Incrociamo tantissimi figuranti che rievocano la Insurrezione di Varsavia, sistemati nei luoghi dove avvennero gli scontri. In ogni angolo una lapide commemorativa con fiori e candele sempre accese. All’improvviso scoppia un temporale di quelli proprio pesanti, noi ci riusciamo a riparare sotto i portici del Museo Nazionale. Tanto per cambiare Max mi rimprovera il fatto di aver lasciato il nostro amato ombrello (ci accompagna in tutte le vacanze) nello scooter, quindi restiamo per quasi 1 ora fermi ad aspettare. Notiamo che le macchine corrono da pazzi, alzando muri d’acqua. Il tempo lentamente va a migliorare, con i nostri Key-Way indossati, ci incamminiamo di nuovo verso il Centro storico dove compriamo l’ennesimo ombrello (leopardato… fashion!) Dopo 10 minuti smette di piovere (logico). Facciamo ancora i turisti per la Citta vecchia e per la Città nuova. Ci fermiamo a mangiare in piazza…… i PIEROGOI, Salsiccia e due boccali di birra. La piazza e le strada brulicano di turisti, i locali sono pieni. Tantissimi inglesi, pochi Italiani. Lentamente ci avviamo verso l’albergo, notiamo tantissimi senzatetto e ubriaconi. La polizia onnipresente ad ogni angolo di strada, rende tutto più sicuro (almeno per noi). Fuori ai bar stazionano i Taxi per riportare gli avventori un po’ alticci a casa.

Chi ha detto che Varsavia è brutta è perché non vi è mai andato.!!!

07 Agosto 2011

Stanotte ho dormito una schifezza perché ogni tanto suonava un’antifurto di un’auto parcheggiata vicino al nostro motorino. Facciamo una buonissima colazione alle 7,30 in una bella sala arredata in maniera moderna. Partiamo un po’ più tardi (verso le 9,10), subito prendiamo la direzione per Augustow (A8). Ci sono molti cantieri in periferia, stanno allargando le strade. Il paesaggio piano piano diventa sempre più piatto con enormi campi coltivati, un po’ monotono a dire il vero. Arriviamo ad Augustow verso ora di pranzo, decidiamo di fermarci a mangiare un boccone. Parcheggiamo lo scooter direttamente sul marciapiedi (non proprio corretto, lo so ma era l’unico modo per tenerlo sott’occhio), notato da molte persone. La cittadina è un luogo di vacanza, ci sono moltissimi ragazzi e ragazze in costume che prendono il sole sul fiume. Decidiamo di non fermarci, anche perché abbiamo visto le previsioni per domani e non sono proprio buone quindi cerchiamo di fare altri Km. Percorriamo i 60 Km che ci separano dalla frontiera attraverso un bosco di betulle altissime, snelle. Il sole lentamente sta calando e ci regala dei colori incredibili. Alle 14.33 entriamo in Lituania, foto sotto il cartello, il poliziotto di una specie di frontiera fantasma, ci fa segno di passare. Altro bosco, altri Km, lungo la strada persone anziane e bambini che vendono funghi e ribes (almeno credo). La strada è particolarmente trafficata, ma siamo i soli motociclisti. Arriviamo a Vilnius verso le 18,00, ma non ci ispira più di tanto. Dopo un po’ di giri prendiamo alloggio presso l’ECHOTEL distante dal centro 15’a piedi!!!. E’ molto spartano, anche un po’ bruttino, stanze piccole, del genere “Campanile” o “Formula 1” ma ha il parcheggio (non compreso nel prezzo). Subito ci diamo una sistemata e ci dirigiamo nel Center per fare i turisti. La città è molto bella ma ha qualcosa che non ci convince. Le manca quel qualcosa che hanno le altre città che abbiamo visitato. Eppure ci sono moltissimi giovani (inglesi soprattutto), tanti italiani ma forse saranno stati i numerosi homless, quell’aria di decadenza che l’ha resa ai nostri occhi un po’ così…. Come dire… andata.

Come un orologio svizzero, si mette a piovere, ma veramente tanto. Questa volta abbiamo con noi l’ombrello fashion ma comunque dobbiamo ripararci sotto un portone. Aspettiamo 20 minuti e tutto finisce. Tutti zuppi, rientriamo in albergo dove troviamo un grupppone di italiani appena arrivati.

08 AGOSTO 2011

Sab: “Ma a che ora suona la sveglia??”

Max: “Alle 7,15, come tutti i giorni!!!”

Sab: “ Ma hai messo 1 ora avanti l’orologio???”

Max: “ C***o, sono le 8 passate!”

Velocemente ci fiondiamo alla colazione per non trovare il gruppone di ieri sera che puntualmente ritroviamo.

Il tempo, come previsto, è brutto, ma proprio brutto. Ci vestiamo di tutto punto, antipioggia sopra e sotto e partiamo in direzione Riga. Non riusciamo neanche a fare la foto di rito fuori l’albergo….

I primi 150 Km li abbiamo fatti sotto un diluvio incredibile, fortunatamente poche auto, per fare benzina siamo dovuti usciti dall’autostrada.

Finalmente smette di piovere, il paesaggio diventa più bello, campi coltivati, tante casette di legno lungo la strada. Arriviamo a Riga verso le 14,30, da lontano sembra una piccola Stoccolma. Troviamo subito l’Ufficio Informazioni che ci segnala un albergo a 15 minuti a piedi dal Centro Storico. A parte una cazzata di Max che ci stava facendo ricordare questa vacanza, l’albergo è segnalato come 3* ma a me sembra 1*. Senza fare discussioni, saliamo alla stanza 503 e qui ho la conferma che l’albergo è 1*. Mobili vecchi, spaiati, il bagno proprio brutto (ma le asciugamani fanno pendant con il copriletto e il comodino). Ci organizziamo per uscire a visitare questa città. Preleviamo qualche moneta locale, mangiamo un boccone e subito andiamo alla scoperta di Riga che è veramente molto bella, ben tenuta e pulita. Tantissimi turisti (soprattutto spagnoli e italiani), migliaia di locali, pub, ristoranti. I palazzi sono bellissimi, le guglie dorate sono accarezzate dal sole del tramonto Facciamo una sosta caffè e dolcino, altri giri, altri monumenti. Ceniamo in piazza dove un complesso Rock suona dal vivo, mangiando benissimo, birra buonissima, prezzo contenuto. Premetto che Max non ha tolto gli occhi da dosso alla chitarrista (che meritava, a dir il vero!!!!!).

Lentamente ci avviamo verso l’albergo ( quanto è lontano a piedi), la stanza si rivela in tutto il suo squallore, litigo con Max e andiamo a dormire con ventilatore acceso. Dalla strada rumori di macchina che sgommano, in perfetta usanza tamarra lettone.

09 Agosto 2011

Anche stamattina la stanza si rivela in tutto il suo squallore. Non è da meno la colazione servita al 1° piano del palazzo accanto!!!. Una tristezza, in pieno stile Soviet. Gli unici avventori siamo noi e 1 ragazzo cinese. Fa niente, va bene così!!.

L’aria è molto frizzantina, indossiamo i pullover (che non leveremo per tutta la giornata). Seguendo le indicazioni della Guida Lonley Placet, andiamo a visitare il Mercato Centrale, formato da 5 Hangher dove migliaia di venditori espongono la loro mercanzia. La cosa che notiamo, è la presenza dietro i banconi di SOLO DONNE. Uomini non ce ne sono (solo qualcuno ai banchi macelleria). Compriamo dei dolci per merendina, ci sono tanti altri turisti come noi che fotografano le varie bancarelle.

Facciamo un salto verso il Palazzo comunemente chiamato “La Torta di Compleanno di Stalin” dove saliamo al 17° piano (4 LT) per vedere il panorama di Riga. Il cielo nel frattempo è diventato di un nero plumbeo incredibile. Nel nostro girovagare, in una traversa notiamo dei ragazzi che stavano caricando la moto. Notiamo dalla targa che sono italiani, salutiamo (come il nostro solito), Max addirittura nota dal nome del rivenditore che sono di Napoli. Ci presentiamo, e addirittura scopriamo che la ragazza lavora in un negozio sotto casa nostra. Non è possibile!!!!! Napoli è un paese!!. Il loro giro prevede di arrivare a Capo Nord e scendere verso la Norvegia. Nel frattempo si scatena un bel temporale, ci facciamo compagnia sotto un balcone. Con la promessa di rivederci, ci scambiamo i numeri di telefono e ci salutiamo. Andiamo a visitare il Duomo e saliamo fino alla torre dell’orologio: anche da qui il panorama non è per niente male.

Ogni tanto qualche raggio di sole scalda l’aria e illumina i tetti. Un po’ infreddoliti (abbiamo solo i pullover, i Key-Way li abbiamo dimenticati nella nostra reggia), ci accomodiamo in un carinissimo bar /ristorante vicino alle scuderie dove alle 18,00 ceniamo benissimo!!! Giriamo ancora senza meta, con il naso per aria, ritorniamo nella piazza di ieri dove altri cantanti si esibiscono dal vivo. Altro giro, altra birra!

Il vento ha finalmente liberato il cielo dalle nuvole, lentamente ritorniamo in albergo ma questa volta prendiamo l’autobus – guidato da una donna che non ci fa pagare il biglietto.

Doccia, denti, aspirina x Max.

Ciao Riga, sei veramente accogliente. Piacere di averti conosciuta.

10 Agosto 2011

Dopo il disguido di ieri per il fatto che non ci avevano ripulito la stanza (secondo la signorina della reception essendo l’albergo 2*, la pulizia non è compresa!), facciamo colazione nella Konditorey vicino all’albergo (€ 3,50). Velocemente organizziamo la moto e partiamo in direzione TARTU. Indossiamo maglietta a manica lunga e pullover. L’aria è molto frizzantina, sterminate distesa di campagna, tante piccole casette stile Heidi con il loro giardinetto e le galline. Entriamo in Estonia, ma non riusciamo a fare la foto “classica” al cartello in quanto la vecchia frontiera è un cantiere. Raggiungiamo TARTU verso le 13,00, passiamo subito per l’Ufficio del Turismo e prendiamo alloggio presso l’hotel… TARTU, molto stile Ikea, pulito, moderno, con parcheggio davanti l’ingresso. Ci diamo una rinfrescata e subito andiamo in Center. Visitiamo, mangiamo, ogni tanto piove a dirotto. Torniamo in albergo per riposarci, ritorniamo in center. Bellissime ragazze. Facciamo la conoscenza di un signore, che sembrava una macchietta, ci ha raccontato di avere una seconda famiglia nei paesi dell’Est, che le donne sono molto “calde”, che gli uomini italiani sono molto ricercati. Ci siamo fatte tante di quelle risate. (Erminio Troisi)

11 Agosto 2011 – Il Grande giorno!

Mi sono svegliata più volte stanotte… sarà stata l’emozione o il pane fritto di segale (buonissimo) che abbiamo mangiato ieri sera… Facciamo colazione verso le 7:15, già c’è un gruppo di tedeschi. Puntiamo il navigatore su Narva, l’ultimo paese prima della frontiera. Il cielo è un po’ nuvoloso, mettiamo subito gli antipioggia anche per ripararci dal freddo che stamani si fa un po’ sentire. Alle 11,30 arriviamo in frontiera o almeno crediamo. Al botteghino facciamo segno al funzionario cosa dobbiamo fare: lui, senza neanche muovere un muscolo della faccia ci porge un foglietto, scritto in inglese, sul quale è riportata la procedura da seguire. In pratica, dobbiamo andare in un altro luogo, poco distante, dove dobbiamo prendere una “ricevuta” per uscire dall’Estonia e portarla a lui.

Subito ci fiondiamo in questa specie di “succursale di frontiera” dove troviamo un gabbiotto di legno con 2 file e tutto scritto in Cirillico!!! Ci sono molti camion e pullman turistici.

Cominciamo bene!

Max fortunatamente riesce a capire quale fila deve fare, a gesti si fa dare questa ricevuta. Ci mettiamo in fila, 200 mt più avanti, dove un altro gabbiotto ci deve dare un’altra ricevuta. Poi bisogna aspettare che sul display esca il numero di targa per passare.

Alle 13,20, con questi due foglietti possiamo andare alla “Prima dogana” dove, sempre l’omino che non muove un muscolo della faccia, ci fa segno di passare.

Ma non è finita! Questa procedura è solo per “uscire dall’Estonia”, noi dobbiamo entrare in Russia! Ci mettiamo in fila, fortunatamente un signore, penso russo, ci fa segno di superare le macchine in fila e di posizionarci davanti alla prima sbarra dove ci danno un foglietto (tutto scritto in cirillico). Noi non ci pensiamo due volte anche perché alle spalle sta per arrivare un bel temporale.

Primo controllo: signorina con aria molto seccata ci guarda i passaporti e ci fa compilare i due foglietti.

Secondo controllo: il poliziotto dai capelli rossi (da noi chiamato Peppe o’russ) ci aiuta a compilare un altro modulo in due copie.

Terzo controllo: impiegata con sguardo più sveglio, mette una serie infinita di timbri sui fogli sovradetti.

Finalmente ci fanno segno di passare!

Alle ore 16,00 (ora locale) il Ciccio ha toccato Terra Russa!.

L’emozione è grandissima, cominciamo a vedere i primi cartelli con simboli in cirillico e la cosa non è molto divertente, siamo talmente emozionati che non ci fermiamo subito a fare la foto di rito sotto il cartello…. Ma siamo impazziti????? Siamo arrivati fino qui e ci perdiamo la foto + importante???? Torno indietro solo IO A PIEDI e la faccio!!!!!

I primi 30 Km della strada sono in condizioni pietose (già lo sapevamo in quanto letto sul Forum da amici che c’erano stati gli anni precedenti): buche, avvallamenti, una tragedia. Capiamo che i Russi guidano come dei pazzi, incuranti di qualsiasi norma di sicurezza. Comincia anche a piovere, io devo fare pipì ma i distributori lungo la strada non hanno il WC….. Ma chi ci ha cecato di venire fino qui????? Lo ammetto, è stato un attimo di smarrimento e angoscia… Smette di piovere e io finalmente mi libero (!!!!).

Ad un certo punto la strada si interrompe per lavori al manto stradale!!

Ed ora per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare??? (Totò docet)

Dopo circa 1 ora di strada rotte, contromano, inversioni a dx e a sx, ritiro di patente fino alla 5^ generazione, riusciamo ad imboccare qualcosa che assomiglia ad una tangenziale nuovissima (infatti il GPS non la riportava) che ci porterà fino al Ns. Hotel.in mezzo ad un traffico… esagerato, esagerato, esagerato ma scorrevole, pieno di macchine gigantesche, Limousine addobbate a festa (tamarrissime) di matrimonio, e tantissime moto (!!!!),

Il nostro Hotel è bellissimo (almeno per noi), ci sistemiamo nella stanza 503 non prima di aver fatto la solita figura di pivelli: Max non riusciva ad aprire la stanza con la carta magnetica…. Abbiamo chiamato il Congierier il quale con una faccia che era tutto un programma, ci ha aperto la porta… bastava spingere….

Subito ci prepariamo, prendiamola metro (1 fermata) e andiamo in giro per scattare qualche foto. E’ inutile stare a descrivere le bellezze di questa immensa città…. bisogna visitarla…. è enorme, tutto grande!!!!!

Ritorniamo distrutti e affamati alle 24:00 in hotel (a piedi)

E’ stata una bella giornata!

12 Agosto 2011

Il nostro albergo, almeno per noi, è molto bello, confortevole, moderno, pulito, l’unica pecca è stata l’impianto di condizionamento che non può essere spento. Tutto sommato, con la stanchezza che ci ritrovavamo, ieri sera siamo caduti in un sonno profondo. Essendo digiuni da ieri (Max me lo rinfaccerà per tutta la vacanza), abbiamo svaligiato il buffet della colazione (molto assortito e buonissimo). Satolli e vestiti a puntino con maglietta a manica lunga, pullover e K-Way, cominciamo a fare i turisti seri.

Abbiamo percorso tanti ma tanti di quei Km a piedi, molte cose viste ma tutte lontane tra di loro. La metropolitana non è molto capillare e non ci sono neanche tanti autobus e quindi cartina alla mano e tanta buona volontà. Il meteo non è stato tanto clemente, un cielo plumbeo e un vento gelido ci hanno accompagnato per tutta la giornata (se mi fossi portata un cappellino….). Tantissime limousine addobbate tamarrissime con sposi vestiti in maniera ridicola e inguardabili.

Un gruppo di motociclisti fanno bella mostra di loro …..

Distrutti da tanta cultura, a fine serata, ci siamo coccolati con una bella fetta di torta al cioccolato. Con i piedi martoriati e in fiamme, siamo tornati nel nella nostra bella dimora (sempre a piedi ma facendo una strada più breve!!).

Doccia, denti, buonanotte.

13 AGOSTO 2011 – Ancora San Pietroburgo

Dopo una ricca dormita, lentamente ci siamo preparati per la colazione sempre molto ricca e varia. La cameriera ci riconosce e ci regala anche … 1 sorriso. Il cielo, come previsto è carico di pioggia. Con la metro ci dirigiamo verso il Centro, visitiamo S.Isacco e la sua cupola e poi ci dirigiamo verso il Museo dell’Hermitage. Da premettere che ne io che Max siamo molto ferrati in materia ma questa tappa è d’obbligo (è come andare a Roma e non vedere il Colosseo).

I Biglietti per entrare si possono fare anche dall’Italia tramite Internet e risparmiarsi di fare la fila ma noi invece coda Kilometrica sotto l’acqua per circa 1 ora. Max ad un certo punto entra dentro per vedere a che punto siamo rispetto alla biglietteria….. dentro ci sono 6 (dico 6) casse automatiche per fare i biglietti!!!! Ma caxxo, volete mettere 1 cartello fuori l’ingresso?

Altra attesa perché nel frattempo le casse sono momentaneamente spente…. Fuori continua a piovere (almeno ora siamo al coperto). Ci fanno male i piedi e la fame si comincia a far sentire. Mentre attendiamo che le casse automatiche riprendano ad emettere i biglietti, 2 donne si avvicinano con 3 biglietti già acquistati, facendo capire che non possono più entrare e che li vogliono vendere allo stesso prezzo. Max, non so il motivo, come un pazzo li prende, li paga ma nel momento stesso in cui vede sparire le due donne un brivido gela la sua e la mia schiena: come si dice a Napoli: “Queste ci hanno fatto il pacco! Questi saranno biglietti già vidimati e noi come due polli ci siamo cascati!”

Bestemmiando come due dannati (soprattutto io) e sudando freddo, ci avviciniamo all’ingresso già immaginando la scena di figuraccia che avremo fatto… Ci facciamo coraggio, appoggiamo il codice a barre al lettore ottico con il primo biglietto… e viaaaaaaa! Appoggiamo l’altro….. e viaaaaaaaaa!! Anche il secondo biglietto passa! SAN GENNARO GRAZIE! Abbiamo abbassato la guardia, giuriamo di non farlo mai più! Non tanto per i soldi ma perché Max non si sarebbe messo a fare di nuovo la fila (che nel frattempo si è triplicata). Pranziamo velocemente nella caffetteria del Museo, posiamo lo zaino al guardaroba, affittiamo l’audioguida, facciamo finta di capire qualcosa di arte. Dopo svariate ore e tanti capolavori, usciamo a chiusura del museo insieme ad un numero impressionante di visitatori. Andiamo a cenare, compriamo qualche altro souvenir, altro giro, altre foto, ci concediamo un altro dolcino buonissimo. Con la metro rientriamo in albergo. Doccia e subito nanna. Ciao San Pietroburgo, non c’è stato feeling tra di noi, ma piacere di averti conosciuta. Buonanotte.

14 Agosto 2011 – Giro di boa

Oggi ritorniamo. Abbiamo raggiunto la méta e torniamo indietro. Ancora tanti km da percorrere ma felicissimi di essere riusciti ad arrivare fin qui. Il cielo, come previsto è grigio. Facciamo colazione verso le 7,15, siamo soli insieme ad un russo. Ci sono ancora i segni dei festeggiamenti del matrimonio di ieri sera.. Chiudiamo i bagagli (ma perché la mia borsa è sempre quella più piena???), solita foto di rito fuori l’hotel e via. La città è deserta, sarà perché è domenica, c’è una discreta nebbia.

Ciao Ciao San Pietroburgo.

Imbocchiamola M11, attraversiamo la periferia della città dove giganteschi condomini assomigliano a degli alveari. Come da copione troviamo un’interruzione di strada per lavori in corso, giriamo a dx senza sapere assolutamente dove stiamo andando… seguiamo una macchina. La nebbia si fa sempre più fitta, un forte vento ci fa stare in tensione. Attraversiamo tanta campagna, la strada non è male, ma dove stiamo andando? L’unica cosa che ci consola è il fatto che ci sono molte macchine nel nostro stesso verso, quindi… Dopo non so quanti km, ad 1 incrocio ci rimettiamo sulla strada principale (finalmente) e ci tranquillizziamo. Rivediamo luoghi che avevamo visto appena 3 giorni fa ma una domanda ci sorge spontanea… ma tutto quel casino di lavori dell’andata dove sta? Capisco l’efficienza ma in tre giorni non possono aver risolto tutti quei lavori! Probabilmente la deviazione di stamattina ci ha fatto evitare proprio quel tratto dei lavori in corso. Mah! Mistero Russo! Arriviamo facilmente in frontiera alle 12,20 (ora locale). Siamo in pochi (meno male) e con l’aiuto dell’impiegata compiliamo il foglietto (sempre scritto in cirillico) di uscita, passiamo il successivo controllo dove un’altra impiegata ci fa aprire il bauletto in maniera molto veloce (in verità voleva anche far aprire le borse laterali ma con la mia frase: “oh… mamma mia, le borse no!!!!!!!” devo averle fatto pietà e ci ha fatto segno di passare. Il terzo controllo passaporti, una simpatica impiegata ci ha “Anche “ sorriso!!!

Via dalla Russia. E vai! Aspettiamo il nostro turno per rientrare in Estonia, mettiamo gli orologi 1 ora indietro. Dopo aver espletato velocemente tutte le formalità (5 minuti) notiamo che dall’altra parte ci sono tantissime moto che stanno aspettando per entrare. Come il nostro solito, ci fermiamo a salutare, sono TUTTE BMW, un gruppone di 38 moto!!! Mentre ci leviamo il casco per salutare, una ragazza si avvicina e ci dice: “Ma noi ci conosciamo, vero?”. Tiziana alias Rompina!! Non ci posso credere! Saluti, baci, impressioni di viaggio, consigli. Loro stavano entrando per andare a SPB e poi passare per Mosca e ridiscendere per l’Ucraina. Che bell’incontro! Dopo circa 40 minuti ci salutiamo e ci avviamo verso Tallin. Nel frattempo il cielo volge al meglio. Strada buona, poco traffico. Entriamo in città verso le 15,00 (molto, molto prima del previsto). Con un po’ di difficoltà troviamo il nostro albergo 4* (proprio a ridosso delle mura) con parcheggio privato, molto bello e pulito. L’impressione che ci siamo fatti è stata quella di stare a Gardaland (con tutto il rispetto per il parco che noi ADORIAMO). Tutto TROPPO turistico, tutto troppo a misura x i turisti. Tantissimi Italiani , molti croceristi…

Cerchiamo un posto meno affollato per pranzare. Troviamo un locale molto carino (Kompressor), molto spartano,siamo gli unici italiani, dove mangiamo degli ottimi Pancake a prezzi ragionevoli. Tutto è più caro, i souvenir costano il triplo. Giriamo così senza meta, prendiamo un caffè e una cioccolata buonissima in un bel cortile e andiamo a dormire. Siamo un po’ stanchi.

15 Agosto 2011 – Buon Ferragosto a tutti!

Ci svegliamo ancora più presto del solito…. Troppa luce nella stanza!!!!! Ma perché non hanno le persiane! Scendiamo a far colazione, siamo in pochi, solo noi come italiani. Satolli (come il nostro solito), andiamo subito alla scoperta di questa città da tutti acclamata e decantata. Effettivamente alle 9,00 del mattino, si può ancora vedere qualcosa, si riesce anche a fare qualche foto…. All’improvviso li vediamo da lontano, sono tanti, tantissimi ognuno con il proprio numeretto appiccicato sulla maglia…. SONO I CROCERISTI, appena sbarcati al porto di Tallin. Un delirio di gente, di ogni razza (secondo noi solo Italiani), che si muove in gruppo, tutti nella stessa direzione, che vede tutti le stesse cose, che si ferma tutti nello stesso posto per scattare una foto. E se ti trovi nell’onda sbagliata, rischi di essere travolto, perché per non perdere la guida non guardano in faccia a nessuno! Cerchiamo di aggirarli, di seminarli, ma siamo troppo deboli, la lotta è impari. Ci rassegniamo agli eventi, l’unica cosa da fare è quella di farli “passare”. Ci rifugiamo nel nostro Ristorante Kompressor, che fortunatamente non piace ai turisti, dove pranziamo con 2 giganti Pancake + birra. Altri giri, altre foto, altre visite. Ci prendiamo una pausa caffè in un bellissimo Art Cafè in Via… Un locale molto molto accogliente, arredato con mobili anni ’50, ogni angolo con ambientazione diverse. Notiamo che ci sono solo giovani del posto, nessun italiano. Facciamo un salto in albergo per posare i souvenir, andiamo a visitare il parco di Kodriorg (con il tram n° 3), un bellissimo parco pubblico ben tenuto dove è situato un famoso Museo di Arte Contemporanea (Kumu). Al rientro notiamo che la città, improvvisamente si è svuotata, è tornata tranquilla. Il cielo si è ripulito dalle nuvole, il sole lentamente tramonta, illuminando le cupole delle chiese. Per cena, ritorniamo nel nostro Art Cafè, la cameriera ci riconosce e ci saluta con un bellissimo :”Welcome Again”. Ci sediamo e ci gustiamo questa bellissima serata di Ferragosto bevendo 2 birre! Lentamente torniamo in albergo, scattiamo ancora qualche foto dalla finestra della nostra stanza (io prendo anche 1 aspirina per il raffreddore), doccia, denti. Buona notte e Buon Ferragosto.

16 AGOSTO 2011 – Una giornata persa

Nonostante avessimo indossato le mascherine per la notte, stamattina una luce accecante rischiarava la stanza. Alle 6:45 già in piedi. Fatta la solita colazione pantagruelica, subito in marcia verso l’Isola di Saremaa (che avevamo letto fosse molto selvaggia e bella). Un vento forte ci ha accompagnato fino all’imbarco del traghetto (7,04 €), dove subito abbiamo fatto la conoscenza di un francese con Suzuky GSX carica all’inverosimile (per essere da solo e senza un dente in bocca!). Appena sbarcati il cielo ha cominciato ad annuvolarsi fino a diventare completamente nero. Lavori in corso e pioggia a catinelle non erano proprio quello che volevamo da questa isola. Riusciamo appena in tempo ad indossare gli antipioggia quando viene giù un diluvio. Riusciamo subito a trovare l’Albergo a Kuraasee ed ad inondare la reception sotto lo sguardo allibito (secondo me anche un schifato) della signorina. Facciamo subito la stesa dei panni in camera e sempre sotto la pioggia andiamo a vedere questo castello. Per strada non c’è nessuno, pochi ristoranti aperti, molti alberghi con la Spa. E’ tipo una Montecatini terme o le Terme di Ischia, dove la persona più giovane ha circa 80 anni! Molto, ma molto demoralizzati, andiamo a mangiare qualcosa in un bel Caffè con giardino/terrazzo. Fuori sempre il diluvio. Ritorniamo in camera, molto annoiati, cerchiamo di programmare la tappa per domani, ma sarà stata la pioggia, sarà stata la delusione di questo posto, riusciamo anche a litigare. Dobbiamo ammettere che questa sosta si poteva facilmente evitare. Smette di piovere, fa capolino anche un po’ di sole, ritorniamo al castello sul mare per fare qualche foto con il Mar Baltico. Troviamo tante persone che girano in bici, bambini che giocano. Approfittano di qualsiasi momento bello. Beviamo un caffè (lungo) e andiamo a dormire. Speriamo che domani vada meglio. Buonanotte.

17 Agosto 2011 – Il paese Fantasma

Questo raffreddore non mi vuole dare tregua! Ci prepariamo velocemente, fatta una discreta colazione, ci rimettiamo in moto per la terra ferma. Un bel sole ci ha accompagnato fino all’imbarco del traghetto dove facciamo la conoscenza di 2 ragazzi di Treviso che con la macchina stavano facendo un giro per le Repubbliche Baltiche. Ci fermiamo a fare due foto alla cittadina di PARNU, molto graziosa, tutta in stile liberty ( a saperlo ci saremo fermati qui ieri sera!!!!). Ancora km, percorriamo il parco Nazionale del Guia, foreste e tanto verde. Lungo la strada notiamo molti campeggi. Arriviamo facilmente a Cesis, secondo la nostra guida: “Graziosa cittadina”. Troviamo alloggio presso l’Hotel Colonna: molto bello, stanza enorme, il bagno più grande di casa nostra. Scaricati i bagagli andiamo a fare un giro, visitiamo le antiche rovine del Castello (ristrutturazione a Cura della Comunità Europea – 4,00 LS), il centro storico acciottolato, mangiamo qualcosa, in giro pochissime persone. Andiamo un momento in albergo per decidere la tappa per il giorno dopo, riscendiamo per andare a bere qualcosa… Ma per strada non c’è nessuno!!. Ma dove siete abitanti o turisti di Cesis? Sembra un paese fantasma. Nell’unico bar aperto nella piazza prendiamo 2 caffè. Torniamo in camera con questo dubbio atroce: Cesis, è un paese fantasma!

18 Agosto 2011

Una luce esagerata nella stanza ci ha fatto svegliare prima che suonasse la sveglia. Oggi sarà una bella tappa di trasferimento, quindi ci prepariamo velocemente. Solita colazione a buffet (questa volta non mi faccio mancare 1 salsiciotto) e in moto verso Siulai. Passiamo di nuovo x Riga, la vediamo da lontano, la salutiamo con affetto. Ad 1 semaforo ci saluta un ragazzo italiano su Bmw. Ci chiede dove siamo diretti, parliamo per qualche minuto affiancati, poi ad un distributore ci fermiamo. Lui viaggia da solo, è venuto a Riga per stare con gli amici (venuti con l’aereo in cerca di… non ci vuole molta fantasia!). Facciamo due chiacchiere (veramente è lui che parla molto), ci salutiamo. Arriviamo alla Collina delle Croci e lo spettacolo che si apre davanti a noi è veramente incredibile. Decine e decine di migliaia di crocifissi, immagini sacre sono state piantate in questo luogo. Che uno ci creda o meno, lo spettacolo è indubbiamente molto forte. Il sole ci accompagna nel nostro viaggio tra Lettonia e Lituania. Notiamo che questa parte della Lituania è sicuramente più ricca, le villette che si susseguono lungo la strada sono tutte in perfetto stato, tutte con giardino e laghetto artificiale. Incontriamo anche molti cantieri sempre con il contributo della Comunità Europea. Arriviamo finalmente a Klaipedia, traffico incredibile (sembra di stare a Napoli), ad una rotonda iper-trafficata, facciamo i furbi passando tra le auto ma veniamo richiamati da un automobilista (figura di m….!).

Per un nostro errore, sbagliamo l’incrocio, invece di girare a dx, giriamo a sx e finiamo nel porto commerciale. Con molta incazzatura, cerchiamo il porto per Nida, che qui viene segnalato come indicazione per NERINGA. Dopo circa 30’ di bestemmie, arriviamo al micro-porto dove in 2 minuti ci imbarchiamo. Nel giro di 10’ arriviamo sulla penisola Curlandese. Paghiamo la tassa di soggiorno (5 €), ci facciamo altri 50 Km nel bel mezzo di questa riserva naturale. Troviamo subito il nostro alberghetto Pier Mari, una bella struttura su 2 piani (noi logicamente stanza al 2° piano senza ascensore). La stanza è molto piccola, il bagno è microscopico ma tutto molto grazioso. Più comunemente conosciuta come Penisola di Neringa, è una sottile striscia di terra che separa la laguna dei Curi dal Mar Baltico. Estesa per un centinaio di chilometri, è politicamente divisa tra Lituania e Russia. Anche se viene chiamata penisola, sarebbe più appropriato chiamarla lido: si è formata nei secoli dall’accumulo costante di sedimenti sabbiosi, creando la striscia di terra che separa la laguna dal mare aperto. Essendo digiuni, andiamo subito in centro dove ceniamo (bene) a base di pesce. Prima che il sole tramonti, andiamo sulla Duna di … e lo spettacolo che si presenta è veramente bello. Da un lato la Laguna, dall’altra parte il Mar Baltico e davanti la Russia. Facciamo le nostre 1000 foto, lentamente ritorniamo in albergo, nella nostra micro stanzetta. Doccia, denti. Buonanotte.

19 Agosto 2011 – La città che balla e che tromba!

E’ troppo carino questo luogo! La nostra finestra affaccia proprio sulla laguna e anche se il tempo oggi non è proprio bello, la vista è molto piacevole. Facciamo colazione insieme a pochi ospiti tedeschi, la proprietaria è molto simpatica. A malincuore lasciamo Nida non prima di andare a vedere il confine con la Russia (tanto sappiamo che non ci faranno passare…) Rifacciamo di nuovo i 50 Km che ci separano dalla terraferma, sul traghetto salutiamo 2 coppie di camperisti italiani anche loro di ritorno. Subito prendiamo l’autostrada per KAUNAS, una palla micidiale, lunga, noiosa. Arriviamo in città verso le 12,00, pensiamo bene di fare ALTRI 80 Km per andare a vedere il castello di Trakai vicino Vilnius (non visto all’andata causa pioggia molto forte). Il maniero è completamente rifatto, ad uso “turistico”, noi lo visitiamo solo di fuori perché non ci attira più di tanto. Ci sono le solite spose con il codazzo di parenti, tanti turisti. Facciamo ritorno in città, il cielo è velato, fa molto caldo, comincio a sentire una puzza incredibile di non so cosa (probabilmente la benzina che usano fa questa puzza…). Troviamo subito il nostro albergo, centralissimo, molto bello. Parcheggiamo il nostro motorino accanto ad una Roll Roys bianca e nera dalla quale scende una donna vestita come una principessa (mica è Carnevale!). Mi sento ancora più una “sporca scooterista”. Come da previsione meteo, comincia a piovere. Scendiamo per mangiare un boccone, per strada nessuno ma tantissime pizzerie Italiane. Non so per quale motivo (dicasi rincoglionaggine) leggiamo la cartina al contrario e invece di andare al Centro Storico andiamo verso la parte nuova. Carina certo… ma deserta. Mah!!!!. Dopo aver riempito lo stomaco e fatte tante risate per 2 ragazzi italiani (napoletani) che avevano “cuccato” 2 ragazze locali, troviamo finalmente il verso giusto della cartina e finalmente riusciamo a raggiungere il Centro Storico. Nel frattempo ha smesso di piovere, il Centro è pieno di locali, birrerie e tanti turisti. Ecco dove eravate!!!. Passiamo la serata a bere qualcosa, a vedere passare meravigliose ragazze bionde (vedi video), tanti ragazzi italiani con la bava alla bocca! Carina KAUNAS!

20 AGOSTO 2011

Km, Km e vento forte

Come da previsioni, stamattina piove; il cielo è grigio. Facciamo colazione nella piccola sala breakfast, alle 8,00 già piena di anziani vacanzieri. Accanto a noi una coppia francese in giro per le Repubbliche Baltiche in bici. Stikazzi! Ci prepariamo di tutto punto, temperatura bassina, vento fortissimo. Direzione Danzica ma abbiamo un po’ di problemi con il navigatore che “per forza” ci vuole far passare per Kalingrado (Russia). Dopo varie maledizioni e improperi verso questo strano aggeggio cretino usciamo dalla Lituania e rifacciamo il percorso Augustow/ Suwlaky. Per sbaglio o per fortuna prendiamo la strada n° 16 che passa attraverso i Grandi Parchi della Masuria, una regione con molti laghi, foreste, paradiso per campeggiatori amanti di vela e Kayak Verso Danzica troviamo molti lavori stradali in corso, molti rallentamenti, il vento nel frattempo ha spazzato via tutte le nuvole, un bel sole ci accompagna fino a destinazione. Sono le 18,00, facilmente troviamo il nostro albergo ne Centro Storico (moto parcheggiata davanti l’ingresso). Ci cambiamo “d’abito” e andiamo a fare un giretto. In questi giorni si tiene a Danzica la famosa Fiera Domenicana, migliaia di bancarelle che levano un po’ di visuale alla città. Tantissimi turisti, tanti italiani ma meno degli altri luoghi, la città (per quello che si riesce a vedere) è carina ma tenuta male, molto sporca (secondo me), molti lavori di ristrutturazione edile (l’anno prossimo si terranno i Campionati Europei di Calcio 2012). Dopo aver fatto quelle 1000/2000 foto, andiamo a nanna.

Buonanotte.

** A pranzo ci fermiamo presso una locanda dove la proprietaria non capisce 1 parola di inglese, indichiamo cosa vogliamo mangiare guardando nei piatti degli altri commensali

**** Per tutto il viaggio un vento fortissimo ci accompagnerà fino a Danzica. Raffiche di vento che ci hanno fatto molto spaventare

21 Agosto 2011

Non cambiare mai la via vecchia per quella nuova… diceva mia nonna. Sante Parole. Quando abbiamo preso la stanza in albergo, ieri, sapevamo che la colazione non era compresa nel prezzo ma ci siamo detti che l’avremo fatta nel primo bar incontrato. Pensiero errato!!!! I locali la mattina, almeno per noi, aprono tardi e , nell’unico bar aperto alle 8,00 la proprietaria non parlava una parola di italiano…. Ragion per cui abbiamo ordinato una colazione orribile. Il locale però era veramente carinissimo tutto pieno zeppo di “bomboniere”. Visto l’orario mattiniero, ne approfittiamo per fare delle foto ai monumenti. Per tutta la giornata facciamo i turisti, torniamo in albergo distrutti. Rispetto ad ieri ci sono molte meno persone, infatti andando via i turisti la città “si spegne”. Domani si parte.

Ciao Ciao Danzica, piacere di averti conosciuta.

Buonanotte.

22 AGOSTO 2011

Stanotte è piovuto, abbiamo sentito il rumore dell’acqua sulle finestre. Questa mattina non ci facciamo fregare e facciamo una colazione buonissima in albergo (10 € a testa) con lo sfondo della nave Stolder , mangiando l’impossibile.

Ci prepariamo di tutto punto e ci dirigiamo verso il Castello di Malbork. Le nuvole sono andate via, un bel sole ci accompagna. Lasciamo moto e caschi al parcheggio, la visita del castello , imponente, turistico, non ci lascia molto entusiasti (anche per la mancanza di audioguida in italiano) e andiamo via anche velocemente. E’ un luogo adatto a chi ha dei bambini. Il caldo comincia ad essere soffocante, il traffico dei camion è incredibile. Sempre lavori in corso. Sorpassare le lunghe file dei camion è diventata una costante di questo viaggio (meno male che ci fanno strada!).

Arriviamo facilmente a TOURUN, troviamo subito il nostro albergo/pensione, che non dispone di parcheggio privato purtroppo (la mettiamo a riposo in un parcheggio pubblico distante 350 Mt.). La nostra stanza è la n° 8…. 3° piano senza ascensore con scala a chiocciola. Ci arrampichiamo su per le scale con le borse, velocemente ci cambiamo di abito per esplorare la cittadina di Copernico, che si presenta bene. Ceniamo in un bel ristorantino in una via defilata rispetto al viale principale, prendiamo un gelato buonissimo nella piazza principale. La cittadina è piena di ragazzi e zanzare! E’ viva, è abitata da “abitanti” e non da turisti! Stanchissimi, torniamo nella nostra stanza al 3° piano senza ascensore, organizziamo la giornata di domani.

Buonanotte.

23 Agosto 2011

Abbiamo dormito come due sassi stanotte anche se non capiremo mai perché mettono il piumone piegato in due sul letto. Facciamo colazione (troviamo anche la Nutella), Massimo va a prendere la moto al garage (20 ZL) e ci dirigiamo verso Wroclaw (Breslavia).

La giornata è bella, c’è il sole e si sta benissimo e non fa il caldo di ieri. Percorriamo la A25, in mezzo a Km di campi coltivati. Tantissimi camion e pericolosi Koleney. A metà mattina la temperatura si è notevolmente alzata, le giacche cominciano a essere calde… Arriviamo in città verso ora di pranzo, parcheggiamo proprio sotto l’albergo… che è anche l’ingresso di un ristorante cinese (che io odio!!!!).

Per essere un 3* fa veramente cagare!! La nostra stanza è grande, il bagno microscopico e i mobili sono di 1 secolo fa, ma almeno è molto pulito e la nostra stanza è di fronte l’ascensore. Siamo a 200 mt. dal Centro Storico, che raggiungiamo velocemente. Pranziamo/ceniamo qualcosa, visitiamo tutto ciò che c’è da vedere. Sembra una piccola Cracovia ma molto meno turistica. I locali sono pieni di inglesi che guardano le partite di calcio. Birretta, gelato e a nanna. In albergo prendiamo la decisione di andare a vedere Praga (abbiamo trovato un’ottima offerta, il tempo sarà clemente e siamo a SOLI 300 Km di distanza!!! Che sarà mai!

Buonanotte.

24 Agosto 2011

Piccola riflessione: quest’anno non abbiamo fatto i viaggiatori ma bensì i turisti. Per 1 viaggio come questo, purtroppo era l’unica cosa da fare. Non dico che sia stato brutto, ma io mi aspettavo qualcosa di diverso da questo viaggio. Sveglia molto presto, facciamo colazione nel ristorante cinese, subito ci dirigiamo verso la Rep. Ceca. Attraversiamo i Monti Tatra e il panorama cambia un po’ (finalmente). Becchiamo giusto 2 gocce di acqua, poi un’afa da levare il respiro. Superiamo decine e decine di camion, ancora tanti blocchi per lavori in corsi (ad 1 di questi ci affianchiamo a 2 motociclisti russi, uno con Side-car e l’altro con giacca e pantaloni di pelle). Nonostante il traffico (intenso ma tranquillo), il caldo, l’afa, raggiungiamo il Centro facilmente. Scarichiamo la moto che parcheggiamo proprio davanti all’Hotel. La nostra stanza è all’8° piano. Ci accompagna un fattorino che assomiglia in modo impressionante a Mr. Bean!!!! La stanza è fashion, molto fashion! Il caldo è soffocante, indossiamo sandali e pantaloni leggeri. La città è letteralmente INVASA DA TURISTI!!!! Ogni negozio vende souvenir di dubbio gusto, paccottiglia cinese. A fatica facciamo delle foto. Ceniamo, beviamo 1 birra. Lentamente ci avviamo verso il nostro albergo, nella stanza Fashion di colore bianco e rosso, scrivania e sedie di plexglass trasparente.

Mettiamo l’aria condizionata a palla.

25 Agosto 2011 – Turisti fai da te

Stanotte, un temporale con lampi e tuoni (io non ho sentito nulla), ha decisamente rinfrescato l’aria. Fatta una buona colazione nell’albergo Fashion, controllatina al motorino e via per Praga a fare i turisti. Il dolore alla spalla va lentamente scemando Visitiamo tutto il visitabile, il sole splendente nel cielo ci aiuta ad ammirare questa città. Verso le 19,00 facciamo un salto in albergo per darci una sistemata e programmiamo la tappa del rientro per domani. Con non poca difficoltà troviamo qualcosa di economico a Trento, città a noi ormai ben nota. Domani dovremo fare molti km, la cosa mi preoccupa non poco per quel mio problema, un momento di scoramento mi fa venire una crisi di pianto.

Scendiamo di nuovo per una birretta ma scegliamo male il locale dove ci spennano (10 €). Ultimo giro su Ponte Carlo, ultime foto alla città illuminata. Ciao ciao Praga, piacere di averti conosciuto (la prossima volta cercheremo di venire con meno folla).

26 Agosto 2011 – tappone di trasferimento – di ritorno verso casa.

Abbiamo dormito con il condizionatore accesso tutta la notte. Facciamo colazione con i Pancake della cameriera Punk (stamani era anche incazzata). Ci aiuta a caricare la moto il nostro simpatico Mr. Bean. Anche oggi molto caldo. Facciamo una sosta a PILSEN, facciamo qualche foto alla cattedrale, incontriamo 3 ragazzi italiani romani in macchina, scambiamo qualche chiacchiera. Prendiamo la pallostrada che fa un caldo boia, ci fermiamo varie volte per bere e fare benzina. Sull’altra corsia, km e km di coda e Tir. Lasciamo la pallostrada un po’ prima di arrivare in Austria, percorriamo bellissime strade, immerse nella campagna. Il sole è sempre in agguato. E’ sempre uno spettacolo la natura. Tanti fiori alle finestre, bellissime Gasthof lungo il percorso. Ci prendiamo una pausa caffè e dolcino in un bellissimo paesino della Bassa Baviera. Arriviamo ad Innsbruck che è ormai sera, riprendiamo l’autostrada fino al Brennero, paghiamo il pedaggio (8 €) e poi giù fino a Trento. Una palla micidiale! Mi ricordavo Trento molto, ma molto più vicino al confine invece sarà stata la stanchezza ma sembrava di non arrivare mai!

Giungiamo in città che è ormai è buio, troviamo l’hotel economico Everest, classico albergo per gite da pensionati Inps (!). Essendo stanchino, ceniamo (bene) in albergo, dopo facciamo un giro in centro per digerire e prendere l’ultima birra della vacanza. Orami siamo cotti, torniamo in albergo, crolliamo in un sonno profondo. In lontananza lampi e tuoni. Che strano non dover programmare la giornata di domani…. La vacanza è finita!!

27 Agosto 2011 – rientro sotto il solleone

Ci svegliamo con tutta calma, andiamo a fare una tristissima colazione nella sala da pensionati Inps. Il cielo è completamente sgombro da nuvole, a dispetto delle previsioni meteo. Ci prepariamo e partiamo. Traffico scorrevole fino a Carpi dove troviamo 14 Km di coda!!!!!! Senza farci troppi scrupoli ci mettiamo sulla corsia di emergenza insieme a tantissimi motociclisti. Il caldo è asfissiante, ci fermiamo varie volte per riprendere fiato. In toscana usciamo dall’autostrada per fare un po’ di strada interna (località Il matto). ientriamo a casa, allo stadio c’è la partita del Napoli.

Ciao Casa, siamo tornati!!

KILOMETRI 8.500



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