In moto nei Balcani

In sella attraverso Slovenia, Ungheria, Serbia, Montenegro, Bosnia e Croazia. Un totale di 6000 chilometri per 20 giorni di viaggio
Scritto da: vale.ntina
in moto nei balcani
Partenza il: 09/08/2012
Ritorno il: 28/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Il 9 agosto alle cinque del mattino ci rendiamo finalmente conto che stiamo davvero partendo. È così, quando non sai se lavorerai, nè dove, nè tanto meno quanto avrai in tasca, fino all’ultimo i progetti sono sogni. La moto, una CB 1300, è carica all’impossibile, due borse in alluminio da 41 litri, un bauletto pieno e vari orpelli legati qua e là. Io passeggera, il mio ragazzo guidatore e il topo Albert mascotte siamo in partenza per i Balcani. L’itinerario è ambizioso: Slovenia Ungheria, Serbia, Montenegro, Bosnia Erzegovina e Croazia per un totale di 6000km; il tempo relativamente breve: 20 giorni; il Budget limitatissimo meno di 800e a testa.

SLOVENIA

GROTTE DI POSTUMIA: una visita che vale la pena di essere fatta. Ignorate il baraccone che gli è sorto intorno, la vista è meravigliosa il percorso bene organizzato e interessante. Per i motociclisti il parcheggio delle moto qui, come in gran parte degli altri paesi da noi visitati, è gratuito.

LUBIANA: noi abbiamo potuto dedicargli solo una visita veloce ma se avete più tempo vale la pena di fermarsi almeno un giorno. Se siete in volata, il ponte dei draghi, bellissimo e gli ampi viali del centro che pullulano di vita musica e spettacoli di giocoleria.

STELLE: una nota veloce, se siete a passeggio lontani dalla città, alzate gli occhi verso l’alto è uno degli spettacoli più belli che offre questo paese ( se è San Lorenzo resterete senza fiato).

TROJANE: questo paesino, a confine con l’Ungheria, in Slovenia è noto, è un paese pasticceria conosciuto per i Krof (i bomboloni…) se siete di passaggio una dolce visita è consigliata. Noi abbiamo fatto una colazione che è stata anche un buon pranzo.

UNGHERIA

PTUJ: bella questa cittadina, in Agosto ospita un festival di arte contemporanea, è allegra da visitare e il panorama dal campanile merita un’occhiata.

LAGO BALATON: una distesa d’acqua dolce in cui si perde la vista, se non trovate un vento gelido come è accaduto a noi un bel bagno non ve lo toglierà nessuno. Nell’attraversare gli ampi viali, circondati da casette tipiche dell’edilizia vacanziera, vedrete ovunque cartelli di case in affitto, un po’ sintomo della crisi un po’ tratto distintivo di una località di vacanza in disuso. Ha un fascino dolce, leggermente decadente.

BUDAPEST: arriviamo sotto una pioggerellina fitta e fastidiosa. Unica tappa prenotata: il Biker Camp. Consigliato perché accogliente, esteticamente bello, bene organizzato, la signora che lo ospita nel giardino di casa è una persona disponibile e simpatica; lato negativo è la distanza dal centro, per noi che avevamo la moto così carica da risultarci molto scomodo smontare tutti i bagagli la passeggiata notturna di circa sette chilometri è stata una buona scusa per lunghe chiacchierate.

Budapest è una città splendida, tranquilla che offre molte attrattive. Non mi dilungo eccessivamente ma a noi sono piaciuti particolarmente: i bastioni dei pescatori alla sera, il giro con la lanterna nei sotterranei della città, le terme, la cattedrale, il Terror Haza (molto interessante), la cucina tipica (in un ristorante con i menù solo in ungherese) la grappa all’albicocca, le panetterie, la disponibilità delle persone, le statue e le fontane interattive disperse per la città.

HOLLOKO: piccolo paesino a 100km da Budapest tra campi e distese di girasoli. Carino, ma non abbiamo capito cosa ha spinto l’UNESCO a dichiararlo patrimonio dell’umanità.

SERBIA

In corsa verso NOVISAD la nostra prima tappa in SERBIA, notiamo subito che al contrario che in Italia l’autostrada (poco usata tra l’altro) non ha barriere e per rimarcare il concetto un bel cagnolone decide di attraversarla proprio al nostro passaggio. Se siete in moto attenzione!

NOVISAD è una bella cittadina, è piacevole camminare per i vialoni centrali pieni di vita e di gente. Informatevi sulla guerra, andate a visitare la fortezza e se avete tempo il museo sulla storia della Vojvodina. Noi siamo arrivati più spaesati che mai, senza mappa con il GPS che non aveva idea delle strade e ovviamente senza prenotazione. Un attimo di panico ma poi è stato facile, dopo un Burek (insieme ai pop corn una delle cose più buone della Serbia) e una Jelen Pivo (una birretta…) abbiamo chiesto a un ragazzo che ci ha indicato un hostel proprio in centro a cinque minuti a piedi dalla chiesa.

BELGRADO: a Novisad ci siamo fermati un unica notte e non credo richiedesse di più. I prezzi per mangiare e dormire in Serbia sono molto bassi ma ciò non è del tutto vero per Belgrado.

Arrivare a Belgrado il giorno di Ferragosto e senza prenotazione è SCONSIGLIATO. La città è bella ma caotica pressapoco al pari di Milano. La prima cosa che ci si staglia davanti è un enorme palazzo sventrato dai bombardamenti a ricordarci di una guerra di cui finora non abbiamo visto segni evidenti.

Gli Ostelli sono tutti vicini, spesso sono piccolissimi ricavati in vecchi appartamenti, quasi sempre in palazzoni con scale buie, un poco sporche e abbastanza inquietanti. Non fatevi scoraggiare l’ambiente interno può essere nuovo amichevole e pulito, chiedete sempre di vedere la camera perchè noi al secondo ostello siamo finiti in un posto terribile. È piuttosto difficile trovare Hostel con parcheggi interni per le moto e nonostante i parcheggi siano gratuiti io non consiglierei di lasciarla in strada per l’intera nottata.

Belgrado è una grossa città offre tanto da visitare, attorno alla metà di agosto c’è anche una bella festa con concerti (isola di SAVA) e il centro la sera è allegro, giovane e pullula di vita. Non sarà strano che qualcuno sentendovi parlare italiano vi fermi e chiacchieri un po’ con voi, noi abbiamo fatto strada con un signore molto anziano che ci ha raccontato della guerra.

MONTENEGRO

Al lago Skutari passando per le gole dei Durmitor.

La coda che troviamo, dopo un banale tornante ci lascia senza fiato, per fortuna un altro motociclista che viene in direzione contraria ci fa segno di risalirla. Prima della frontiera si staglia un serpentone di una ventina di km di auto ferme, spesso i guidatori con aria serafica attendono sbocconcellando un panino sotto un albero. La maggior parte sono Serbi, qualche straniero che come noi non immaginava nulla di simile; essendo motociclisti però noi non abbiamo grandi problemi e giunti alla dogana ci fanno anche gentilmente passare.

DURMITOR: un vero spettacolo, uno dei Canyon più profondi al mondo e in un paesaggio di montagna magnifico. Le strade sono ampie e comode. C’è la possibilità di fare Rafting e Trekking o di ammirare in volata come abbiamo fatto noi. Non si trovano facilmente fontane e fa caldissimo.

SKUTARI: il lago Skutari è al confine con l’Albania e anche qui i paesaggi sono qualcosa che vale realmente la pena di essere visto. È un’oasi incontaminata, di vera bellezza, circondata da paesini che man mano che si sale allontanandosi dal lago sono sempre più disabitati e presentano evidenti i segni della guerra. Nel 2012 non c’erano campeggi, tutte le rive erano campeggiabili liberamente (a a parte i terreni privati) ma difficilmente raggiungibili. Molta gente affitta camere e ci sono parecchi cartelli con la scritta SOBE, una delle parole fondamentali da imparare, dato che nei paesi piccoli non tutti parlano inglese.

BAR: caotica, appena arrivati un signore dall’aria losca e la catena d’oro al collo ha cercato di affittarci una strana camera che ancora ora non siamo sicuri fosse di sua proprietà data l’aria perplessa della signora anziana che girava per casa in mutande guardandolo male… state all’occhio.

Noi abbiamo passato una bella giornata di mare in un campeggio in direzione Kotor, spesa minima e un mare meraviglioso, consigliato se vi piacciono i posti tranquilli.

KOTOR: un altro luogo fantastico. Per molto tempo territorio della repubblica di Venezia e la cosa si nota subito. Magnifico perdersi per i vicoli tra costruzioni antiche e piccoli locali. Bello visitare le chiese e le costruzioni storiche, dolce l’aria di antico che si respira tutt’intorno.

Molto turistica, estremamente calda, vale più della mattinata che le abbiamo potuto dedicare noi.

Prendete una pirodna lemunada (la limonata della nonna per intenderci) a uno dei piccoli locali del centro mentre tutt’intorno la città cammina.

Togliete la possibilità TRAGHETTI dal GPS se no cercherà di farvi attraversare il fiordo in traghetto (inutile dire che questa scoperta l’abbiamo fatta a nostre spese…)

NIKSIC: il contrattempo del traghetto fa slittare di un giorno il nostro arrivo in Bosnia, così ci fermiamo in un paesello nei pressi di Niksic. La ricerca di un posto per la notte non è semplice ma alla fine ci fermiamo in un bell’agriturismo con cucina italiana e la possibilità di piantare la tenda in riva al fiume nel frutteto (posto bellissimo) tutt’intorno i campi e il nulla.

BOSNIA

SARAJEVO: la vera scoperta di questo viaggio, ci è rimasta talmente tanto nel cuore da tornarci l’anno seguente. Viva, multiculturale, allegra, Sarajevo è una città fantastica. I segni della guerra si notano nei buchi di mitraglia che costellano ogni edificio e sono sottolineati nelle rose di Sarajevo, fori di granata riempiti di vernice rossa. Per non dimenticare.

È bellissimo bere il Kafa in una vera Kafana, sentire il canto del muezzin al tramonto, vedere una moschea una chiesa e una sinagoga assieme in un unico sguardo, fermarsi a osservare la gente e passeggiare tra i banchi della Bascarsija.

Mangiate i migliori Cevapcici da Zelio, fate un giro alla Zlatna Ribica, ammirate il fuoco eterno, visitate moschee chiese cattoliche e ortodosse, non mancate di fermarvi a vedere i signori giocare con gli scacchi giganti davanti alla cattedrale e, perchè no, concludete la serata con un ottima birra al birrificio Sarajevska subito al di la del fiume (per un rapporto qualità prezzo notevole, come per tutto in questa città).

Non dimenticate se vi fermate più di un giorno di andare a visitare il museo del Tunnel per sapere qualcosa in più della guerra. Toccante.

TRAVNIK: splendida cittadina, visitate la città antica, la moschea multicolore la casa di IVO ANDRIC’ che è nato proprio qui. Se come noi siete in volata, concedetevi un BUREK cotto sotto la legna e una passeggiata per il centro. Noi siamo stati fortunati, tra tanta gente cortese che abbiamo incontrato in Bosnia a Travinik hanno superato loro stessi…un gruppo di signori al circolo ci ha curato la moto ( e caschi e giacche all’interno del locale) e uno ci ha fatto anche da cicerone in giro per la città. La tappa successiva ce la consigliano loro perciò nonostante sia già un po’ tardi decidiamo di vedere almeno le cascate di JAYCE.

BANJALUKA (Repubblica Srepska) in sé non è che ci sia piaciuta gran che, ma la cosa è soggettiva, è una città interamente nuova, la parte storica più consistente erano infatti le 7 moschee distrutte durante il conflitto dalla stessa popolazione. Il centro è ricco di vita e entro offre molte attrattive; le strade sono popolate la sera sopratutto da ragazzi giovani, anche qui come in Serbia è piano di gente che vende Pop Corn (mentre in Bosnia sono ottime le pannocchie alla griglia!) e la pizza vuole rigorosamente il ketchup e altri ingredienti discutibili… alle volte anche la maionese… per sensazioni forti!

Lungo il fiume non ci sono campeggi… se vedete uno spiazzo con la timida scritta CAMP e alcune RULOTTES degli anni 70 parcheggiate, sappiate che è un esperienza per spiriti avventurosi… il bagno consiste in una latrina e la doccia in bottiglie d’acqua esposte al sole. In compenso il prezzo è ottimo e potrete fare il bagno nel bellissimo fiume su cui da il campo…se no dovrebbero esserci Hostel e SOBE!

CROAZIA

LAGHI DI PLITVICE si cammina parecchio ma la visita vale davvero la pena… in effetti non c’è molto da DIRE.. MA MOLTISSIMO da VEDERE! Vestitevi leggeri, portatevi dell’acqua (anche se non temete in caso finisca non dovrete bere quella del lago ci sono punti ristoro dove è possibile comprarla!) parte del cammino è in pieno sole un cappello non guasterà. È possibile acquistare cibo nei suddetti punti ristoro nemmeno costosissimi. Non si può fare il bagno… Il parco è enorme… probabilmente per le prime 3 ore ogni volta sarà una meraviglia vedere un lago, dopo 3 ore di laghi un po’ l’entusiasmo tende a calare…A noi sono piaciuti moltissimo, ma bastano un paio di foto per convincersi a visitarli.

CRIKVENICA e l’isola di KRK, Crikvenica è l’ideale per fermarsi a fare un po’ di mare, una riviera bene attrezzata anche per bambini e famiglie. L’sola di KRK è facilmente raggiungibile con un ponte. I paesini della costa sono bellissimi, noi ci siamo fermati a fare il bagno vicino a Malinska mentre Krk, è una bella città, da vedere: la cattedrale, i resti romani il castello e i bellissimi gatti.

RITORNO

Ritorniamo dedicando un’ultima breve sosta a Novigrad in Istria giusto per un tuffo e riposare un po’. In conclusione che altro dire. Io questo viaggio lo consiglierei a tutti, magari avendo un po’ più di tempo e anche qualche soldo extra non guasterebbe. Paesi splendidi che meritano di essere visitati e che a noi sono rimasti nel cuore.

In ricordo di ALBERT, il fedele topo in peluches rubatoci in repubblica Srepska.

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