Loira, Bretagna e Normandia su due ruote BMW di 1 di 3

6500 Km in moto per scoprire la Francia del nord tra incantevoli paesaggi e gastronomia
Scritto da: Elena Tarquini
loira, bretagna e normandia su due ruote bmw di 1 di 3
Partenza il: 31/07/2010
Ritorno il: 16/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

Quest’anno io (Marco) ed Elena (mia moglie) abbiamo pensato di fare un bel viaggio in moto, e alla fine la scelta è ricaduta su un posto che piaceva particolarmente ad entrambi: Loira, Bretagna e Normandia.

Già da Febbraio ci siamo messi a costruire questo viaggio, cercando di perfezionare ogni minimo dettaglio, traendo spunti utili dai diari di viaggio di altri “Turisti per Caso”, guide (noi abbiamo usato la Michelin) e vari siti internet.

Per quanto riguarda le sistemazioni, abbiamo deciso di alloggiare in alberghi economici (Premiere Classe, B&B ed Etap) per pernottamenti di una sola notte (senza la colazione, in quanto un po’ cara nel rapporto qualità prezzo: circa 5€ a persona), mentre per pernottamenti più lunghi abbiamo preferito le “chambre d’hotes” (corrispondenti ai nostri bed & breakfast). Abbiamo prenotato tutte le nostre sistemazioni dall’Italia via internet, per non avere problemi e/o perdite di tempo; non ci siamo pentiti della scelta, in quanto alcuni alberghi in cui abbiamo alloggiato erano al completo.

Per quanto riguarda la documentazione di viaggio, non abbiamo portato il gps, ma ci siamo affidati ad una classica cartina stradale della Francia del Nord, e ad alcune cartine stampate direttamente da “Via Michelin” per individuare i vari alberghi.

Questo è in sintesi il nostro viaggio:

Luogo di Partenza/Arrivo: Pistoia

Itinerario: Loira – Bretagna – Normandia

Persone: 2 (Marco – 35 anni ; Elena – 30 anni)

Mezzo: Moto BMW R1150R

Periodo: 31/07/2010 – 16/08/2010

Spesa totale: circa 2500 €

Km percorsi: 5174

1° giorno (31/07): Pistoia-Saint Etienne (≈730 km)

Decidiamo di partire molto presto, dato che è sabato ed è il primo giorno di vero esodo estivo. Siamo in sella alle 4:30 di mattina; la nostra scelta si rivela più che mai azzeccata in quanto non troviamo praticamente nessuno: unica pecca il freddo (10°C) quando attraversiamo la zona intorno a Genova.

La giornata è favolosa e, una volta uscito il sole, fa veramente caldo; passiamo il traforo del Frejus prima di pranzo e ci fermiamo a mangiare verso le 13 quando ormai mancano solo una quarantina di Km alla nostra prima tappa.

Arriviamo a Saint Etienne verso le 15 e subito andiamo all’albergo: è un Premiere Classe e cominciamo a fare pratica con la cassa automatica. In questi alberghi, infatti, la reception è aperta solamente la mattina fino alle 11 ed il pomeriggio dalle 17 fino verso le 21; negli altri orari, per avere accesso alla camera, bisogna utilizzare appunto queste comodissime “reception automatiche”, dove basta inserire il codice di prenotazione e pagare con la carta di credito. Il primo impatto con queste camerine non è il massimo, in quanto sono dei veri e propri loculi: lo spazio è ridotto al minimo, tanto che non c’è posto materiale dove appoggiare nemmeno le valigie della moto. Per fortuna abbiamo prenotato camere da tre posti letto, così possiamo contare su un terzo lettino a castello da utilizzare come appoggio.

Dopo una doccia ed un sonnellino ristoratore, siamo pronti per scoprire Saint Etienne. La città è molto semplice e carina, piena di fiori coloratissimi: degni di nota Place Jean Jaures dove si affacciano la chiesa di S.Charles e l’Hotel de Ville (municipio) e le stradine della zona semi-pedonale. Ceniamo con due insalatone e poi dritti a letto per riposarsi in vista della seconda tappa.

2° giorno (01/08): Saint Etienne-Tours (≈470 km)

Dopo una bella dormita nella nostra camera-bunker, facciamo una “bella” colazione: pastine e succo di frutta acquistati al supermercato “Casino” e cappuccino del distributore automatico.

Verso le 8:15 siamo già in sella per l’ultima tappa del viaggio di trasferimento: oggi arriviamo nella Loira! Il tempo è abbastanza buono, anche se in alcune zone troviamo qualche ammasso nuvoloso, però di nessuna importanza.

Attraversiamo la parte centrale della Francia, che non sapevamo essere così piena di campi di girasole e zone rurali (in alcune zone sembra essere tornati in Toscana!): vediamo tantissime mucche, e ci chiediamo: “Ma i francesi con che cosa lo fanno il formaggio caprino?” (infatti in tutta la vacanza vedremo solamente quattro capre…)

Quando mancano un centinaio di Km da Tours, la fame comincia a farsi sentire: decidiamo quindi di uscire dall’autostrada e proseguire lungo il fiume Cher, alla ricerca di un ristorantino. Le strade sono veramente spettacolari: Km e Km di dirizzoni di ottimo asfalto che quasi sembra di essere in autostrada. Ci imbattiamo in un ristorantino specializzato in carne alla griglia (“La Sapiniere” – RN76 – Gievres), dove gustiamo un delizioso vitello con salsa di champignon e magro di anatra con salsa al pepe. Favoloso e prezzo onesto!

Verso le 15:30 arriviamo a Tours e senza problemi troviamo il nostro alloggio: una chambre d’hotes (dove staremo quattro notti) situata a due Km dal centro città in un quartiere tranquillo lungo la Loira. Incontriamo la proprietaria, Brigitte, una signora simpatica che parla anche italiano: la camera è veramente graziosa, spaziosa e con un bel bagno grande.

Andiamo subito a Tours per una prima visita: nonostante i pareri negativi che avevamo letto, la città ci è piaciuta e soprattutto non ci è sembrata troppo caotica. Iniziamo la visita passando davanti al piccolo castello, accanto alla splendida cattedrale gotica e al museo delle belle arti, nel cui giardino spicca un cedro libanese ultra centenario (32mt di altezza per una superficie di circa 800 mq). Il resto della città è un intrico di stradine dalle belle case a graticcio che sfociano in Place Plumerau, ricca di ristorantini e di vita. Ceniamo in una creperie di cui avevamo trovato diverse recensioni favorevoli su internet (“La Bigouden” Rue du Grand Marchè 3). Assaggiamo tre buonissime Gallettes (crepes salate fatte con grano saraceno e tipiche della Bretagna) accompagnate da sidro di mele dolce.

3° giorno (02/08): Tours – Chambord – Chaumont s/Loire – Chenonceau – Tours (≈200 km)

Si parte alla scoperta dei castelli della Loira, ma non prima di una fantastica colazione preparata dalla signora Brigitte (marmellate e pan brioche fatti in casa, baguette e croissant freschi, pane nero e yogurt). Fuori il sole ci accompagna: per ora i timori della vigilia di giornate grigie e piovose, sembrano fugati.

Prima tappa castello di Chambord, un castello immenso e veramente bello con le sue scalinate ed i suoi tetti pieni di guglie. Tutta la mattinata la dedichiamo alla sua visita: molto particolare la scalinata a doppia rivoluzione, progettata da Leonardo da Vinci, nella quale, due persone che utilizzano ognuna una rampa diversa, possono intravedersi senza mai incontrarsi. Notevole la vista che si gode dalla terrazza del terzo piano, dove si passeggia fra le guglie dei tetti. Per la visita, noi consigliamo una guida dettagliata o un’audioguida (che noi non abbiamo preso, ma ce ne siamo pentiti), in quanto il castello risulta essere un vero e proprio labirinto.

Lasciamo Chambord verso l’ora di pranzo, e ci fermiamo a comprare una baguette in una boulangerie di un paesino sulla strada per Cheverny, dove la gustiamo seduti in un bel giardinetto dietro la chiesa. Proseguiamo per la nostra seconda tappa della giornata: Chaumont sur Loire. Questo castello sorge su una altura al di sopra del paese, che si affaccia sulla Loira; tramite una scalinata, si accede al parco antistante il castello, più piccolo di Chambord ma così delizioso da sembrare il castello delle fiabe. Gli interni non reggono il confronto con Chambord, ma vale la pena una visita alle scuderie e al bellissimo parco.

Verso le 17 arriviamo alla terza ed ultima tappa della giornata, il bellissimo castello di Chenonceau. Nonostante la stanchezza, visitiamo volentieri i giardini, entrambi molto belli e curati, che con il fiume Cher completano la cornice di questo castello dalla struttura così particolare. Esso sorge sui resti di un antico mulino fortificato, direttamente sul fiume Cher (particolare è la grande galleria, usata come sala da ballo prima e come ospedale poi, fatta costruire da Caterina de’ Medici sul ponte che univa il castello alla riva opposta). Internamente, il castello è decisamente il più bello della giornata (molto particolare è la stanza del lutto di Luisa di Lorena) e soprattutto offre splendide viste dalle finestre sopra il fiume. Stanchi ma soddisfatti, terminiamo il tour visitando la fattoria e gli orti.

UN CONSIGLIO: dato che Chambord è veramente immenso e merita di essere visitato con calma, sconsigliamo vivamente di programmare la visita di altri due castelli nella stessa giornata!

Rientrando verso Tours, ci fermiamo a mangiare in una trattoria di campagna nel piccolo paese di Larcay: mangiamo due ottimi menù con carne alla griglia ad un prezzo (29€) quasi irrisorio (“La Panchette” – rue Nazionale 46 – Larcay).

Dopo tredici ore a zonzo, rientriamo cotti come tacchini nella nostra camera, convinti che domani ce la prenderemo più con calma…..

4° giorno (03/08): Tours – Azay-Le-Rideau – Langeais – Villandry – Tours (≈100 km)

Dopo un’altra fantastica colazione di Brigitte, in compagnia del suo splendido micione « Belle Etè », alle 9 siamo già in sella per un nuovo tour di castelli: questa volta saremo ad ovest di Tours, e la nostra prima tappa è Azay-Le-Rideau. Qui troviamo una splendida esposizione di carrozze d’epoca che ci accoglie non appena varchiamo il cancello d’ingresso. Il colpo d’occhio è stupendo: il castello si riflette nelle acque del laghetto tutto intorno, illuminato anche oggi da uno splendido sole, e, data l’ora, è immerso in una quiete quasi irreale (i pullman con le orde di turisti non sono ancora arrivati). Iniziamo la nostra passeggiata intorno al laghetto e poi visitiamo l’interno: il castello si presenta piccolo ma grazioso, con la particolarità di avere lo scalone d’ingresso a rampa dritta, integrato nel centro dell’edificio stesso, invece che in una torretta laterale.

Un altro giro intorno al laghetto e poi partiamo per la seconda tappa di oggi: Langeais. Il paese è piccolo e molto carino, e fa da cornice al castello, anch’esso piccolo ma con all’interno splendidi arazzi e con un ponte levatoio ancora funzionante.

Decidiamo di fermarci qui in paese a mangiare e troviamo un bel ristorantino proprio sotto la chiesa di S.Jean dove gustiamo due abbondantissime insalatone. Verso le 14 ripartiamo per la terza ed ultima tappa di oggi: Villandry. Iniziamo la visita dal castello, probabilmente la parte meno interessante che ci permette però di avere delle ottime visuali dall’alto sullo spettacolo dei giardini (in particolare i giardini dell’amore e della musica) e degli orti. Passiamo più di 2 ore a camminare fra fiori di mille colori diversi, gazebo di uva e giardini rinascimentali; perfino gli orti sono curatissimi e creano dei disegni fantastici utilizzando ortaggi comuni. Una visita da non perdere assolutamente!

Rientrando verso Tours passiamo da Luynes, ma scopriamo che il castello è già chiuso (chiude alle 18!) e quindi possiamo solamente fare qualche foto dall’esterno.

La sera ceniamo a Tours in un ristorante del centro e dopo un rapido di giretto, rientriamo per un sonno ristoratore, dato che anche oggi è stata una giornata non troppo rilassante.

5° giorno (04/08): Tours – Amboise – Tours (≈80 km)

Di nuovo una eccellente colazione e poi uno sguardo al tempo : stamattina, per la prima volta, ci svegliamo con un cielo grigio ed una pioggerellina fine in classico stile inglese. Decidiamo di ritardare un attimo la partenza, in attesa di un miglioramento e, non appena accenna a smettere di piovere, saliamo in sella alla volta di Amboise. Siamo fortunati perché, poco dopo il nostro arrivo, il cielo comincia ad aprirsi ed esce perfino il sole. Dopo le foto “di rito” dall’altra parte della Loira (è il punto da dove si gode la vista migliore sulla città e sul castello), iniziamo con la visita; tappa fondamentale, appena entrati nelle terrazze, è la piccola cappella di Sant’Uberto, nella quale sembra siano conservate le spoglie di Leonardo Da Vinci (morto ad Amboise nel 1519). Il resto del castello e del giardino è una piacevole passeggiata che offre splendide viste sulla Loira e sul grazioso mosaico di tetti neri della città. Per pranzo scegliamo un ristorante fra i tanti presenti nella piazzetta sotto il castello, del quale avevamo letto recensioni positive su internet (“Chez Bruno”: ottima l’anatra arrosto; più che buono il rapporto qualità/prezzo). Dopo pranzo facciamo due passi a piedi fino alla “Clos Lucé”, la residenza di Leonardo da Vinci: dopo una rapida occhiata all’esterno della casa e ai giardini, decidiamo di non entrare, un po’ scoraggiati dalla lunga fila alla cassa, e un po’ dal fatto che, oltre alla visita della casa, il biglietto comprende il parco dove sostanzialmente non c’è altro che una esposizione di riproduzioni di invenzioni di Leonardo (non troppo interessanti per chi come noi abita a pochi chilometri da Vinci).

Lasciamo Amboise nel primo pomeriggio, facendo una tappa alla vicina pagoda di Chanteloup: scopriamo che l’accesso al sito è a pagamento (8,40€ a persona!) e, giudicandola una cifra folle, ci limitiamo a fare una foto da (molto) lontano e rientrare subito verso Tours.

Il resto del pomeriggio lo dedichiamo a un po’ di relax, anche perché oggi dobbiamo rifare le valigie: domattina lasciamo Tours per trasferirci ad Angers, ultima tappa dalla nostra permanenza nella Loira. Nel tardo pomeriggio torniamo a Tours per un altro giro in città e per la cena, dato che ci aspetta un tavolo (prenotato ieri sera) in una creperie, un po’ fuori dal centro della città: si chiama “Mamie Bigoude” (rue de Chateauneuf, 22) ed è un locale talmente strano che è come entrare in un mondo di fantasia, ogni sala è coloratissima ed arredata con oggetti impensabili (gomitoli di lana al posto di lampadari, annaffiatoi ovunque, …). Mangiamo due ottime gallettes (hanno una lista di farciture veramente particolari!) e proviamo il sidro secco (molto migliore di quello dolce!). Ristorante secondo noi da non perdere, che ha solo due pecche: la prima è il fatto che senza prenotazione è impossibile trovare un tavolo libero, e la seconda è la presenza costante di troppi bambini (esiste un vera e propria area giochi all’interno del locale). Quando usciamo piove e quindi, senza poter fare un ultimo giro di Tours in notturna, rientriamo subito alla camera.

6° giorno (05/08): Tours – Chinon – Brissac – Angers (≈200 km)

Salutiamo Brigitte con un’ultima sontuosa colazione e soprattutto con la promessa di tornare da lei nel caso visitassimo nuovamente la Loira. Oggi il tempo è abbastanza buono ma, specialmente nelle prime ore della mattinata, decisamente un po’ freddo.

Carichiamo le valigie e verso le 9 lasciamo Tours, con destinazione Chinon. Questo paesino, adagiato sulle rive del fiume Vienne, è veramente carino: vicoli stretti abbelliti da splendide case a graticcio e la rocca che lo domina dall’alto. Passeggiamo un po’ nelle vie del centro, ma per pranzo decidiamo di spostarci, visti i prezzi troppo “turistici”. Arriviamo quasi a Brissac (la nostra seconda tappa della giornata), in un paesino semi sconosciuto e praticamente deserto di nome Coutures: qui troviamo una brasserie (l’unico locale aperto in paese), frequentato soprattutto da lavoratori locali in pausa pranzo, e mangiamo due piatti del giorno veramente ottimi (“Le Baratin” Rue Principale, 3 – Coutures … per chi riesce a trovarlo!).

Ripartiamo e dopo pochi chilometri arriviamo al castello di Brissac. Questo è decisamente il più particolare di quelli visti finora nella valle della Loira, in quanto è costituito dai resti di un castello feudale e da una elegante residenza del 1600, tanto che il proprietario (che ancora ci vive con la famiglia) lo definisce “un castello nuovo mezzo finito, dentro un castello vecchio mezzo in rovina”. Facciamo il biglietto solamente per il parco, che ci dà accesso anche alle cucine, alle cantine e al canale sotterraneo. Il parco ci lascia un po’ delusi: infatti, anche se immenso, non è curato ed i prati, rispetto a quelli verdissimi visti finora, sono ingialliti dalla poca acqua.

Facciamo quindi i pochi chilometri che ci separano dal nostro albergo e, dopo un po’ di riposo, andiamo ad Angers. Incontriamo qualche difficoltà a trovare il centro della città, dato che in questo periodo fervono i lavori per la costruzione della tramvia e molte strade sono chiuse al traffico. E’ una città di medie dimensioni, ma con un centro storico abbastanza carino, dove spiccano la monumentale cattedrale gotica di Saint Maurice, il castello (in realtà una fortezza costituita da 17 torri di scisto scuro con fasce di arenaria chiara, circondate da uno splendido giardino alla francese) e la “Casa di Adamo”, una casa a graticcio di cinque piani con splendide figure intagliate nel legno.

Ceniamo qui in una creperie del centro.

Note LOIRA

soggiorno 01/08 – 04/08: Chambre d’Hotes “Brigitte Ngo-di”

Quai Paul Bert 165 Tours

rif.: www.chambres-hotes.fr

prezzo: 50€ a notte con colazione

soggiorno 05/08: Hotel Premiere Classe “Les Ponts de Cé”

Les Ponts de cé 1C

ZAC du Moulin de Marcille

prezzo : 37€ a notte senza colazione

Ingressi x persona: Chambord (9,50€) ; Chaumont sur Loire (9€) ; Chenonceau (10,50€) ; Azay-Le-Rideau (8€) ; Langeais (7,50€) ; Villandry (9€) ; Amboise (8,70€) ; Brissac – solo parco (4,50€)



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