Miami-Key West-Cozumel-Miami, crociera e non solo!

Miami era tra le mete "previste" da diverso tempo ormai e l'inizio del 2012 è stato finalmente il momento per andare a scoprire questo mix tra Usa e Caraibi e per provare un assaggio di un tipo di vacanza per...
Scritto da: Emily77
miami-key west-cozumel-miami, crociera e non solo!
Partenza il: 04/01/2012
Ritorno il: 12/01/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Miami era tra le mete “previste” da diverso tempo ormai e l’inizio del 2012 è stato finalmente il momento per andare a scoprire questo mix tra Usa e Caraibi e per provare un assaggio di un tipo di vacanza per noi nuovo: la crociera. Quindi: volo su Miami, una notte in città, crociera Carnival di quattro notti a Key West e Cozumel e, dopo il ritorno a Miami, altri due giorni abbondanti prima del rientro in Italia. Ne è venuto fuori un viaggio bellissimo e, come sempre, mi auguro che il mio diario possa essere utile ad altri viaggiatori.

Voli Diretto Alitalia Malpensa-Miami: a/r 670 euro a testa, prenotato ad agosto. Non economicissimo secondo i nostri abituali standard di caccia ai prezzi bassi, però il diretto è comodo e sul nuovo A-330 si vola bene anche in economy. Il volo all’andata dura quasi undici ore, al ritorno poco più di nove: andata di giorno e un po’ lunghetta ma i sedili comodi e i film, tra un sonnellino e l’altro, fanno passare il viaggio piuttosto bene. Bene la puntualità e velocissimo il ritiro bagagli sia all’andata che al ritorno. E bene anche l’immigration a Miami.

4 e 5 gennaio 2012 – MIAMI (centro e Bayside)

L’aeroporto di Miami è vicino alla città, quasi dentro, ma il traffico sulla “tangenziale” può essere terribile. In taxi si spendono circa 25 dollari per la zona del porto, poco più di 30 per South Beach. Scordatevi NY e il suo mare di taxi da far fermare solo alzando la manina: quasi non si vedono e gironzolano solo attorno agli hotel e nei punti dove i turisti possono avere bisogno (aeroporto, porto, alberghi più grandi). Se non se ne vedono e vi servono vanno chiamati al telefono, oppure presi al volo se vedete che stanno facendo scendere qualcuno. Se non volete noleggiare una macchina, un albergo ben posizionato vale oro, anche perché la metro non copre assolutamente tutta la città e South Beach è collegata maluccio. Il nostro primo albergo, per la notte tra arrivo a Miami e crociera, è stato l’Holiday Inn Port of Miami: di fronte a Bayside, a pochi metri dall’American Airlines Arena e vicino al terminal crociere. Ci siamo trovati benissimo: ben tenuto, pulitissimo, stanza grande, wifi e internet point gratis, personale gentilissimo e anche parlante italiano (uno dei ragazzi della reception ha vissuto cinque anni a Firenze e il bar/risto/grill ha proprietario e parte del personale italiani). Per il pernottamento abbiamo speso circa 110 euro, più circa 12 euro a testa per la colazione, che li vale tutti! Per la sera del nostro arrivo avevamo i biglietti per la partita Nba degli Heat vs Pacers: anche se non vi piace il basket, se capitate in città quando giocano (alla stupenda American Airlines Arena), comprate i biglietti online e andateci, perché lo spettacolo è soprattutto fuori dal campo, nel modo così Usa di vivere l’evento sportivo e divertirsi. I biglietti ci sono costati circa 30 euro l’uno, online dal sito dei Miami Heat. Disintegrati da quasi ventidue ore di veglia, dal viaggio e da sei ore di fuso, dopo la partita siamo praticamente stramazzati nei comodissimi letti dell’Holiday Inn e il mattino dopo, dopo super full American breakfast, abbiamo gironzolato un po’ attorno all’hotel, nell’attesa dell’imbarco per la crociera (fissato tra le 12.30 e le 14.30). Il centro commerciale di Bayside è molto carino da girare (è all’aperto, tipo i nostri outlet) ma i prezzi sono proprio da spenna-croceristi/turisti. Molto bello il parco tutto attorno, con alle spalle i grattacieli e davanti il porto. Per girare tra i grattacieli e fotografare il più alto, quello di Bank of America, ci siamo fatti un giro (gratis) sul Metromover: una sorta di monorotaia senza conducente che gira in tondo facendo diverse fermate nella zona del centro e che è un sistema carino e panoramico per farsi un giretto. Pranzo da Bubba Gump a Bayside: lo adoro!!! E adoro i gadget del negozio! Era dall’ultima volta a NY che volevo tornarci, anche perché in Italia non esiste.

CARNIVAL DESTINY 5-6-7-8-9 gennaio 2012

Non avendo tanti giorni a disposizione, volendo avere del tempo anche per Miami e non essendo sicuri se ci sarebbe piaciuta l’esperienza della crociera, la scelta era caduta su questo itinerario della Carnival Destiny da quattro notti e con date perfette per il nostro viaggio. Quindi, Miami – Key West – Cozumel – Miami, dal 5 al 9 gennaio. Abbiamo speso circa 340 euro a testa, cabina interna. Abbiamo poi aggiunto circa 25 euro a testa per il forfait bevande: analcolici illimitati per tutta la crociera. E non è male, visto che si può mangiare e bere 24 ore su 24. Volendo si può anche evitare di farlo servendosi solo ai dispenser, che però contengono solo acqua, un the freddo pessimo e un paio di succhi di frutta. Gelati della macchinetta gratis e self service per tutti. E anche le bevande calde. Il rapporto qualità/prezzo si è rivelato assolutamente straordinario e mi sento di consigliare a chiunque Carnival, la Destiny, questo itinerario e la cabina interna: ci si sta solo a dormire, costa molto meno dell’esterna (che ha l’oblò ma comunque non si può aprire) ed infinitamente meno dell’esterna col balcone. Ci abbiamo pensato mentre eravamo sulla nave ed abbiamo concluso che sul balcone non ci avremmo passato neppure un secondo: con il bel tempo si sta bene sul ponte! La crociera l’abbiamo prenotata tramite agenzia ma poi mi sono fatta, come suggerito, il check in online sul sito Carnival e si è rivelata una mossa azzeccata: al momento dell’imbarco, ordinato ed organizzatissimo, permette di risparmiare un bel po’ di tempo. Viene consegnata la tesserina magnetica che per tutta la crociera farà sia da chiave della cabina che da unico strumento di pagamento che quasi anche da documento d’identità: dentro ci sono caricate tutte le info sulla vostra crociera e su chi siete, inclusa una vostra foto, che vi scattano quando salite a bordo, proprio come fanno in aeroporto all’immigration. Non ho altri termini di paragone ma a me la nave, classe 1996, costruita da Fincantieri a Monfalcone, comandante e primo ufficiale italiani, è sembrata enorme! Pensata per clientela americana e piena di kitsch oltre i limiti di guardia, si è rivelata una piacevolissima casa galleggiante: personale impeccabile, gentile, sorridente e molto friendly e attento (il cameriere del ristorante ti chiama per nome senza che tu gliel’abbia mai detto e non sbaglia mai!), cabina rifatta due volte al giorno, ottima musica, miliardi di cose da mangiare, da bere e da fare, oppure semplicemente dolce far niente sui lettini sul ponte oppure in uno dei tantissimi bar a tema, ascoltando musica dal vivo, nei due teatri o nei due casinò (sempre pieni). Tutto sempre pulito e in ordine, grazie a migliaia di persone dell’equipaggio provenienti da ogni angolo del mondo che lavorano ininterrottamente senza quasi farsi vedere, con un livello di professionalità altissimo in tutti i settori. Credo fossimo gli unici italiani a bordo e tra i pochissimi non americani ma non ci è affatto dispiaciuto e siamo stati benone. Abbiamo anche mangiato benissimo: la scelta è sterminata, la qualità di pietanze e materie prime è altissima e si può vivere di hamburger, hot dog, patatine e crocchette di pollo così come di verdure freschissime, carne alla griglia, pollo e manzo cucinati in modi deliziosi, pesce e crostacei cucinati in mille varianti e dolci da urlo. Certo, se siete di quelli che all’estero sono sempre a caccia di villaggi, compagni di vacanza e cuochi italiani, allora sceglietevi anche una crociera italiana.

5 gennaio 2012 – imbarco a Miami

Come già detto, organizzazione d’imbarco ottima e, una volta a bordo, già tutto attivo e funzionante e bagagli in cabina in tempi brevi. Eravamo ancora disintegrati dal jet lag (-6 ore) e dopo cena (tavolo assegnato, menù alla carte, nome del ristorante, turno dell’orario e numero di tavolo sono scritti anche sulla “Key card”) abbiamo solo prenotato un’escursione a Key West per l’indomani, gironzolato un po’ confusamente per la nave (bisogna prenderci un po’ la mano ma si fa presto) e poi siamo stramazzati sul grande e comodissimo lettone kingsize.

6 gennaio 2012 – Key West (stop della nave 7.30-13)

Quando siamo usciti sul ponte dopo esserci alzati ci siamo resi conto di essere già in porto: good morning Key West! Colazione sul ponte, al sole (il 6 gennaio: good morning) e poi giù a fare due passi prima del tour che avevamo prenotato: un giretto turistico su un bus aperto. Costato 39 dollari a testa e molto carino per una visione d’insieme di Key West. Key West è incredibile! Un posto dove trasferirsi domani stesso: casette di legno, tanto verde, spiagge, relax e clima caraibico (come ricorda il “cono” posto nel punto più a sud degli Usa continentali, Cuba è a sole 90 miglia)! Abbiamo deciso che un futuro viaggio sarà per una bella settimana di mare e relax a Key West: ci è piaciuta davvero tantissimo! Imperdibile la torta al lime, specialità del posto. Non abbiamo avuto il tempo di visitare la casa di Heminguay e il museo dei tesori sommersi e ci ripromettiamo di farlo quando ci torneremo. Abbiamo preferito abbinare al tour guidato una bella passeggiatona per le vie della città e fermarci a fotografare il cono del Southern Point, prima di risalire sulla nave per pranzare sui lettini (si può mangiare sempre e ovunque) e per un pomeriggio di sole caraibico sul ponte: proprio una vitaccia! Per cena, tra le varie proposte, anche aragosta e… alligatore! Prenotato escursione a Tulum per domani (90 dollari a testa): Maya, arriviamo!

7 gennaio 2012- Cozumel, Messico (stop nave: 13-22)

Siamo più a sud e si sente: sul ponte aria tiepida già alle otto del mattino! Un po’ laborioso lo sbarco a causa della ressa di chi aveva escursioni prenotate e a cui era stato detto di scendere subitissimo, comunque tempo un quarto d’ora e tutto risolto. Cozumel è un’isola ad una ventina di minuti di motonave da Playa del Carmen ed è diventata un approdo da quaranta crociere a settimana (solo quando siamo arrivati noi con la Destiny c’erano già all’ancora altre due Carnival) perché è il punto più vicino alla costa dove si poteva costruire un porto con dimensioni e pescaggio sufficienti per le grandi navi da crociera. Al porto ci sono negozietti e locali molto carini e colorati a misura di crocerista. Per andare a Tulum si prende il battello fino a Playa del Carmen (che spiaggia!) e poi da lì sono circa 65 km, tutti dritti su una sorta di superstrada che percorre la Riviera Maya. Escursione molto ben organizzata, guida preparatissima e orari rispettati. Tutto in inglese ovviamente: mai dimenticare che si tratta di una crociera americana. Le rovine di Tulum sono indescrivibili: vanno viste e basta! I templi, con i disegni della scrittura Maya ancora visibili, che si stagliano sul turchese del mar dei Caraibi sono una visione assolutamente unica e mozzafiato. Durante il tempo libero lasciato dalla guida è anche possibile scendere alla spiaggia per fare il bagno e altre foto incredibili delle rovine. Imperdibile il gelato al cocco di uno dei bar fuori dal sito! Durante il viaggio di ritorno si fa una rapida sosta in un enorme negozio di souvenir dove ci sono anche cose molto carine. Escursione da fare sicuramente: porta via tutto il tempo della sosta e non permette di gironzolare per Cozumel però le rovine di Tulum valgono da sole un viaggio in Messico.

8 gennaio 2012 – solo mare

Si torna verso Miami e la giornata è tutta in navigazione: per fortuna splende il sole e quindi, tra la colazione, uno spuntino, il pranzo, un altro spuntino e così via, godersi la giornata rosolandosi al sole sul ponte non è poi tanto male. E a gennaio vale doppio! Quando la si costeggia si vede chiaramente Cuba.

9 gennaio 2012 – MIAMI (South Beach)

Sbarcati dalla Destiny, prendiamo un taxi e andiamo verso l’ultima parte del nostro viaggio: sempre Miami ma South Beach. Il Delores Hotel, prenotato su booking.com, si è rivelato una buona scelta: su Collins Avenue, nel cuore del quartiere Art Deco e vicino a spiaggia e ai negozi e ristoranti di Lincoln Road. Personale gentile e wifi gratis. Per due notti abbiamo speso circa 220 euro: albergo carino e pulito e posizione eccellente, quindi rapporto qualità/prezzo buono. Aspettando che la stanza fosse pronta abbiamo gironzolato su Lincoln Road, siamo stati da Macy’s a comprare i Levi’s e ci siamo mangiati una bella bistecca da Nexxt. Poi ci siamo messi il costume e siamo andati in spiaggia: che spettacolo!!! 18 km di spiaggia enorme con alle spalle una striscia di parco e dietro i palazzi e i grattacieli: la Miami Beach che tutti si immaginano e che si vede nei telefilm! Ocean Drive è molto carina per passeggiare e per fotografare le facciate Art Decò che l’hanno resa tanto famosa ma ci è piaciuta molto di più Lincoln Road. Quando siamo all’estero, per principio non mangiamo mai italiano però stavolta abbiamo fatto un’eccezione: dovevamo portare i saluti di un amico al proprietario de “La lupa di Roma” in Lincoln Road e così ci siamo fermati lì per un’eccellente cena romana.

10 gennaio 2012 – South Beach ed Everglades

Avevo prenotato online un tour alle Everglades, comprendente una visita al parco degli alligatori ed un giro sull’airboat ed è stata una bellissima esperienza! Da South Beach ci si arriva in circa mezz’ora di bus, poi si fa il giro sull’airboat, si assiste ad una sorta di piccolo show in cui una guida del parco mostra alcuni animali della zona (vivi!) e fa vedere come si immobilizza un alligatore (vivo e grosso ma assai sonnacchioso!) e poi ci si può far fotografare con in braccio un piccolo alligatore. Tutto molto a misura di turista ma anche molto interessante e comodo per un rapido assaggio di Everglades. Una volta tornati dal tour, troppo forte il richiamo della spiaggia: splende il sole e ci sono 25 gradi!

11 gennaio 2012 – South Beach e volo di ritorno (sigh)

Ultima mezza giornata a Miami, bagagli da fare, valige da lasciare in hotel: argh. In hotel gentilissimi come sempre per deposito bagagli, possibilità di cambiarci prima di andare in aeroporto e puntualissima chiamata del taxi. Abbiamo speso le nostre ultime ore a South Beach facendo una bella passeggiata su Washington Avenue e tornando poi via spiaggia: era nuvoloso ma caldo e la spiaggia quasi deserta era una cornice incredibile per una passeggiata. Dopo aver pranzato da Nexxt (il miglior rapporto qualità/prezzo che abbiamo trovato a SoBe e ottimi piatti scontati a pranzo) abbiamo passeggiato ancora su Lincoln Road, comprato gli ultimi souvenir e ci siamo lasciati travolgere dai colori vivaci e dalle opere fantastiche di Romero Britto: assolutamente imperdibile la sua galleria/negozio! Poi aeroporto e così è finito un altro bellissimo viaggio. E’ ora di iniziare a pensare al prossimo!

VARIE ED EVENTUALI

Ricordarsi sempre, prima di partire, di sottoscrivere un assicurazione sanitaria per gli Usa (io la faccio sempre online su viaggisicuri.it, spendendo circa 35 euro a testa) e di registrarsi online per l’Esta, l’ingresso negli Usa senza visto (costa 14 dollari a testa), altrimenti non si può entrare.

– Indispensabile la carta di credito, meglio se più di una: serve ovunque, sia per pagare che come garanzia. Banalmente, anche prima di partire per Esta, assicurazione e prenotazioni di hotel e tour. Ho usato senza problemi anche la Poste Pay.

– Miami è piuttosto cara e pochissimi negozi avevano i saldi: abbiamo comprato solo Ray Ban scontati da Sunglass Hut (a circa 79 euro!) e Levi’s da Macy’s che, a prezzo intero, da loro costano circa 64 dollari (no comment!) e scontati li ho presi a 34.99 (!). Non siamo andati per centri commerciali: siamo stati poco a Miami e con quel tempo da spiaggia proprio non ne abbiamo avuto voglia! – il cambio di riferimento è stato attorno all’1,27.

Per concludere… E’ stato un viaggio bellissimo, un giusto mix tra viaggio di scoperta e vacanza in posti che ci sono piaciuti moltissimo. La crociera è stata una piacevolissima sorpresa e la Carnival si è rivelata una compagnia impeccabile. Così come gli americani si sono rivelati eccellenti compagni di vacanza. Miami non ha neanche un milionesimo del fascino di NY, però non si può dire che sia una brutta città ed ha dalla sua un’atmosfera che è una perfetta fusione tra gli Usa e i Caraibi ed un clima incredibile, oltre ad una spiaggia indimenticabile. Key West ci ha letteralmente rubato il cuore e Tulum è davvero unica. Ci sentiamo di consigliare a chiunque l’abbinamento tra Miami e la scoperta di altri luoghi della Florida o dei Caraibi: se non siete grandi amanti della vita notturna e delle party nights non è una città dove rimanere fermi per molti giorni di seguito ma è un ottimo punto di partenza e/o arrivo per godersi un po’ South Beach, una partita di Nba, un’atmosfera rilassante ed elettrizzante allo stesso tempo (difficile da spiegare ma chi ci è stato può capire) ed un clima fantastico, a cavallo di una crociera o come tappa di un tour della Florida.



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