Il Messico a colori

Da Mexico DF, Chapas, Campeche, Yucatan, Quintana Roo alle belle spiaggie della Riviera Maya e di Isla Mujeres
Scritto da: ashante
il messico a colori
Partenza il: 08/04/2016
Ritorno il: 23/04/2016
Viaggiatori: 3
Spesa: 3000 €
Siamo una famiglia di tre persone: mio marito Stefano, nostro figlio Davide e naturalmente io. Da tempo valutavamo l’ipotesi di una vacanza in Messico e all’inizio di quest’anno l’idea finalmente ha preso forma.

A gennaio contattiamo un’agenzia locale di Playa del Carmen “Karmatrails” e la nostra referente è Veronica una ragazza italiana che in breve tempo ci fornisce il programma dettagliato del viaggio: tour di 9 giorni (8 notti) con guida italiana per finire con soggiorno mare a Playa del Carmen e Isla Mujeres.

La Karmatrails non fornisce i biglietti aerei perciò acquistiamo autonomamente in agenzia (compagnia IBERIA) i voli per le tratte Bologna-Madrid, Madrid-Città del Messico e il ritorno Cancum-Città del Messico, Città del Messico-Madrid, Madrid-Bologna e in quell’occasione stipuliamo con l’agenzia un’assicurazione “annullamento viaggio” che in caso di mancata partenza prevede il 75% del rimborso dei biglietti aerei fino il giorno prima della stessa. Ci rivolgiamo ad Europe Assistance per analoga assicurazione per quanto riguarda il tour e soggiorno mare e in prossimità della partenza concordiamo anche un’assicurazione sanitaria.

Per recarsi in Messico non è richiesto nessun tipo di vaccinazione, noi, però per scrupolo decidiamo per la vaccinazione antitifica.

In valigia mettiamo indumenti prettamente estivi, abbigliamento mare e su consiglio dell’agenzia una felpa e una giacchetta essendo Città del Messico e il Chiapas a 2000 m. di altitudine di sera può fare fresco, repellenti (Autan Tropical) per le zanzare e scarpe da trekking leggere.

Il nostro viaggio inizia l’8 aprile e dopo 18 ore di volo arriviamo a Città del Messico alle 18.30 circa ora locale (7 ore indietro rispetto l’Italia).

Siamo davvero stanchi, la giornata è nuvolosa ed è quasi buio. Usciamo dall’aeroporto Benito Juarez International e ad attenderci c’è Maria la nostra guida a Città del Messico. Saliamo sulla sua auto e mettendoci nel caos della città veniamo accompagnati all’ hotel Hampton Inn (faremo qui tre pernottamenti) situato in centro a pochi metri dalla Piazza dello Zocalo. L’appuntamento per il giorno successivo è alle ore 8.30.

Oramai fuori è buio, l’idea di uscire per cenare non ci entusiasma, che si fa?? Andiamo a letto!! Finalmente….siamo esausti ma con tanta gioia nel cuore.

9/4

Facciamo colazione e alle 8.30 puntuale arriva la guida, siamo pronti, zaino in spalle e reflex digitale alla mano. La giornata è soleggiata, si sta bene e con il morale altissimo ci dirigiamo a piedi al Palazzo Nazionale per vedere nel suo interno i murales di Diego Rivera raffiguranti i miti e le fasi della civiltà messicana. Sono bellissimi, con colori davvero vivaci, rimango incantata e la reflex come per magia comincia a scattare… scattare.

Vediamo poi il Tempio Mayor che secondo la credenza Atzeca questo luogo coincideva con il centro dell’universo e infine la Piazza dello Zocalo una delle piazze più grandi del mondo con la sua Cattedrale Metropolitana dedicata all’Assunzione della Vergine Maria.

E’ quasi l’ora di pranzo e a mezzogiorno abbiamo l’entrata già prenotata alla Casa Museo Frida Kahlo perciò sempre con la nostra guida saliamo in auto e ci dirigiamo nel quartiere Coyoacan a 10 km. a sud del centro. La casa tutta colorata di azzurro “Casa Azul” con bellissimi giardini attorno nel suo interno ospita stanze con utensili, oggetti, abiti di Frida e qui in questo luogo l’artista ha vissuto il suo tempestoso rapporto con il marito Diego Rivera.

Curiosiamo poi tra il mercato artigianale di Coyoacan, pranziamo a base di pesce in un locale all’aperto e infine facciamo due passi a Piazza Hidalgo e Jardin Centenario vedendo anche la casa di Hernàn Cortès.

Nel pomeriggio ci dirigiamo al Museo Nazionale di Antropologia situato nel bosco di Chapultepec dove numerose sale illustrano le civiltà preispaniche e le attuali etnie presenti in Messico.

Rientrati in centro ci concediamo un’ultima passeggiata nella zona pedonale poi dopo cena torniamo in hotel piuttosto stanchi ma estremamente soddisfatti di questo primo giorno tutto messicano.

10/4

Ultimo giorno a Città del Messico. Alle 7.45 si parte, destinazione Teotihuacan: sito archeologico a 50 km. fuori città. Percorriamo l’autostrada e dopo circa un’ora arriviamo a destinazione. Teotihuacan (posto degli Dei) è famoso per le sue due imponenti piramidi: Piramide del Sole e Piramide della Luna (1° secolo d.c.)

L’impatto è notevole, un’esperienza indimenticabile, saliamo su entrambe le piramidi, da lassù la vista è fantastica e ti rendi conto delle sorprendenti conoscenze tecnologiche di questa civiltà. Fa molto caldo nella vallata ed è proprio qui che Davide si prende la sua prima scottatura di sole.

A pranzo ci fermiamo in una taverna e mentre pranziamo veniamo deliziati da parte di una ragazza vestita con costume tradizionale di canti popolari messicani.

Ripartiamo facendo una breve sosta in una fattoria dove lavorano la pietra ossidiana e producono la tequila e il pulque (liquori ricavati dall’agave). L’ultima tappa della giornata è la Basilica di Nostra Signora di Guadalupe il principale luogo di culto cattolico del Messico.

Finisce qui la nostra permanenza in questa città, domattina abbiamo il volo interno per Tuxtla Gutierrez nel Chiapas.

Città del Messico ci ha affascinato, questa megalopoli con la sua aria decadente, gli edifici coloniali, le sue strade caotiche gremite di persone, i suoi artisti e naturalmente le appassionate ballate cantate dai mariachi. Partire da qui è stata un po’la chiave di lettura per capire il resto del paese.

CITTA’ DEL MESSICO: ADIOS!

11/4

Alle ore 8 lasciamo l’hotel e dopo essere stati accompagnati in aeroporto ci salutiamo e alle ore 12.30 dopo un’ ora di volo (INTERJET) atterriamo a Tuxtla Gutierrez. Qui ad accoglierci c’è Leopoldo la guida che ci accompagnerà per tutto il tour. Dopo le presentazioni ci dirigiamo al Canion del Sumidero una spettacolare fenditura dove il Rio Grijalva scorre attraverso il canyon.

Assieme ad un gruppo di turisti saliamo su di una lancia che sfreccia tra le pareti di roccia e vediamo numerose specie di uccelli (aironi, cormorani, avvoltoi, ecc.) oltre a qualche assonnato coccodrillo.

E’ molto caldo e per pranzo ci sediamo in un locale con vista sul fiume mangiando un’insalata fresca accompagnata da un buon bicchiere di birra Corona.

La tappa successiva sarebbe dovuta essere Chapa de Cozo ma a causa di uno sciopero di numerosi contadini che occupavano l’autostrada reclamando i propri diritti non riusciamo a procedere perciò a malincuore andiamo direttamente a San Cristobal de las Casas.

Appoggiamo i bagagli al nostro hotel Casa Vieja ( splendido hotel, centrale, sorge in una casa del 18° secolo con camere in stile coloniale, cortile con colonne e balaustre in legno) dopodichè insieme facciamo un giro in centro.

San Cristobal, una città di medie dimensioni con incantevoli strade acciottolate , edifici coloniali è il cuore di una delle regioni indigene più tradizionali del Messico.

Per cena la voglia di cucina italiana ahimè si fa sentire, cediamo alla tentazione e dopo un’accurata ricerca ci infiliamo dentro alla trattoria Catanzaro, ordiniamo tre piatti di pasta che consumiamo al suono di melodie partenopee.

12/4

Di primo mattino visitiamo il brulicante mercato alimentare di San Cristobal. E’ un tripudio di colori: bancarelle di carne, ortaggi, frutta d’ogni tipo si susseguono l’un l’altra. I rumori, gli odori si confondono creando un’atmosfera suggestiva. Compriamo un po’ di frutta poi con l’auto insieme a Leo ci dirigiamo a San Juan Chamula, 10 km. da San Cristobal. Gli abitanti di questo paese rurale vestono costumi coloratissimi e conservano usanze e credenze davvero uniche.

Dopo aver pagato un biglietto entriamo nel Tempio de San Juan, la bella chiesa principale di Chamula color bianco su cui spiccano dettagli verdi e azzurri. Al suo interno vi hanno luogo pratiche religiose davvero singolari: troviamo fedeli inginocchiati sul pavimento cosparso di centinaia di candele accese e aghi di pino, si possono vedere “curadores” (guaritori) sfregare i corpi dei pazienti con uova o polli allo scopo di togliere il “male” e fedeli che bevono coca cola (ritengono che con l’eruttazione si espellano gli spiriti maligni) o pox liquore ricavato dalla canna da zucchero.

Siamo sbalorditi, queste usanze, rituali ci hanno suscitato un forte impatto emotivo. Ci allontaniamo da San Juan Chamula e dopo un breve tragitto raggiungiamo la comunità indigena di Zinacotan.

A Zinacotan vediamo la chiesa poi visitiamo un negozio di tessuti artigianali fatti al telaio; in questa “ tienda” vive una famiglia, ed è proprio presso di loro che pranziamo a base di tacos lasciando alla fine una piccola mancia.

Rientriamo a San Cristobal e avendo il pomeriggio libero con un po’ di fatica a causa del caldo affrontiamo la scalinata che porta alla chiesa della Virgin de Guadalupe, dopodichè ci rechiamo al Tempio di Santo Domingo con la sua facciata barocca e i suoi pregevoli stucchi. Intorno a questa chiesa tutti i giorni vi è un pittoresco mercato artigianale, ed è proprio qui che gironzolando fra le bancarelle per ammirare la merce scatta il mio primo acquisto: una collana fatta di semi di frutta.

Si prosegue verso il centro passando davanti alla Cattedrale (bellissima quando illuminata dal sole al tramonto) per finire a Plaza 31 de Marzo, la piazza principale di San Cristobal con al suo interno un palco dove talvolta si esibiscono gruppi musicali.

Curiosiamo tra i negozi molti dei quali vendono ambra e mentre risaliamo la via che conduce al nostro hotel mi scateno nello shopping: troppe cose belle, portare qualcosa a casa per noi, familiari ed amici è inevitabile.

E’ l’ora di cena e Davide propone il ristorante “El Argentino”: scelta migliore non fu mai fatta! Carne squisita accompagnata da contorno di patate e insalata.

Ritorniamo all’albergo Casa Vieja molto soddisfatti, questa è l’ultima sera a San Cristobal domani si va a Palenque.

13/4

Lasciamo San Cristobal de las Casas per imboccare la splendida strada panoramica che conduce a Palenque (230 km.). All’ora di pranzo dopo una breve deviazione facciamo la nostra prima tappa alle cascate di Agua Azul; una meraviglia della natura, con le sue spumeggianti cascate che precipitano in piscine naturali color turchese sono circondate da una giungla lussureggiante.

Facciamo il bagno per rinfrescarci poi in un ristorante sul posto gustiamo un ottimo pesce di fiume cotto alla griglia.

Rilassati e sazi ripartiamo ma purtroppo dopo circa un’ ora di marcia l’auto subisce un guasto: la rottura del semiasse fa quasi uscire del tutto la ruota. A questo punto siamo costretti a separarci, noi tre saliamo su un collettivo per raggiungere Palenque mentre lui rimane sul posto per valutare il da farsi.

Arrivati all’hotel Ciudad Real (1 km. dal centro), appoggiamo i bagagli e andiamo a fare una passeggiata fino in centro. Fa piuttosto caldo e il paese non offre nulla di interessante da vedere perciò rientriamo e ceniamo nel giardino a bordo piscina di questo splendido albergo.

14/4

Mentre facciamo colazione arriva la nostra guida con l’auto riparata; la giornata promette bene, si parte per visitare le rovine. Evviva!

Dopo 8 km. arriviamo al sito archeologico di Palenque.…. Wow! E’fantastico!! Tra il fitto manto di giungla ecco comparire questa splendida architettura Maya. Il sito comprende centinaia di edifici in rovina costruiti senza l’ausilio di alcun utensile di metallo, senza l’impiego di animali da soma o di ruote. La foresta che circonda i templi è abitata da scimmie urlatrici, tucani e gattopardi americani, purtroppo noi non siamo così fortunati da vederli.

Tra i vari templi quello più imponente e solenne è senza dubbio il Tempio delle Iscrizioni. Dalla cima una scalinata interna scende nella tomba del re Pakal (oggi chiusa al pubblico) è qui che nel 1952 Alberto Ruz Lhuillier (archeologo messicano) portò alla luce lo scheletro incastonato di gioielli e la maschera funeraria ricoperta di un mosaico di giada del sovrano, realizzando così una delle più grandi scoperte archeologiche di tutti i tempi riguardo la civiltà Maya.

Intorno alle rovine numerosi venditori ci propongono l’acquisto di pelli con sopra raffigurate scene dei Maya. Quale tentazione!! Impossibile resistere! Dopo una breve contrattazione un paio di queste pelli finiscono nel nostro zaino.

Proseguendo lungo il sentiero principale si arriva ad un ruscello che precipita in numerose cascate, infine attraversando un ponte di legno sospeso si giunge all’uscita nelle vicinanze del Museo Sitio.

All’interno di questo museo vi sono esposti reperti rinvenuti nel sito archeologico, tra tutti, quello di maggior interesse è una copia della lastra di copertura del sarcofago di Pakal il più grande sovrano della storia di Palenque.

Finita la visita di questo bellissimo sito archeologico risaliamo in auto per procedere verso Campeche (370 km.) La strada è tutta un rettilineo e dopo un paio di ore ci fermiamo per gustare alcuni piatti della cucina messicana: tacos al formaggio, polpette di carne e trippa in umido.

Nel tardo pomeriggio arriviamo a Campeche, fiabesca cittadina coloniale sul Golfo del Messico con edifici in tinte pastello perfettamente restaurati. Scendiamo dall’auto e attraversiamo a piedi la città entrando da Puerta de Terra per uscire a Puerta del Mar (due porte che univano una cinta muraria eretta per proteggere la città dagli attacchi dei pirati).

Percorrendo questa strada arriviamo alla Plaza Principal ombreggiata da imponenti alberi e circondata da panchine è la piazza principale di Campeche che con la sua cattedrale è il fulcro della vita pubblica cittadina.

Ci avviamo al nostro hotel “Ocean View”( 1 km. dal centro) e dopo una doccia con una passeggiata sul lungomare andiamo a cena al ristorante Marganzo (nei pressi della Puerta del Mar) per gustare un piatto di mariscos (frutti di mare).

Anche questa giornata si è conclusa ma fortunatamente ce ne aspettano tante altre.

15/4

Caricate le valigie in auto si parte per il maestoso complesso di rovine di Uxmal. Si tratta di un sito esteso nella regione collinare di Puuc con notevoli strutture ancora in buone condizioni e ricchissime di decorazioni. Entrando, davanti a noi compare la Casa del Adivino (Casa dell’Indovino) una piramide alta 39 m. costruita con un’insolita forma ovale.

La giornata è molto calda e mentre visitiamo questo sito archeologico compaiono un po’ovunque iguane che pigramente restano immobili nonostante il nostro passaggio.

Riprendiamo il tragitto verso Merida, arrivati consegniamo le valigie al nostro hotel “ El Castellano” situato in centro poi breve sosta per un pranzo veloce e subito un giro lungo il Paseo de Montejo (un ampio viale alberato con eleganti residenze dove si trova il monumento alla patria ricavato da un unico blocco di pietra).

A metà pomeriggio ci sediamo ad una gelateria per ordinare tre sorbetti alla frutta (ottimo il sorbetto al mamey) e riposarci un po’, dopodichè vediamo il Mercato Municipale con bancarelle che vendono ogni genere di alimenti ed oggetti meravigliosamente kitsch. Proseguiamo per visitare la Casa de Montejo, Plaza Grande la bella piazza di Merida con allori secolari e la Cattedrale de San Ildefonso dove al suo interno vi è un maestoso crocefisso che raffigura il Cristo dell’Unità un simbolo di riconciliazione tra i discendenti dei maya e degli spagnoli.

Le restanti ore le impieghiamo a curiosare tra i negozi per ammirare l’artigianato tipicamente messicano, facendo un grosso sforzo di volontà per non cedere agli acquisti.

Ceniamo a “La Chaya Maya” per assaggiare autentiche specialità yucateche come relleno negro (tacchino ripieno servito con salsa densa e scura) e cochinita pibil (maialino da latte cotto alla brace). Soddisfatti per il buon cibo torniamo al nostro albergo per una buona dormita. BUENAS NOCHES A TODOS!

16/4

Oggi è l’ultimo giorno di tour e il programma prevede il sito archeologico più conosciuto della Penisola dello Yucatan: Chichen Itza.

Percorriamo un viale d’entrata gremito di venditori che espongono le loro merci, infine eccolo lì… davanti a noi maestoso, imponente si erge la famosa Piramide “El Castillo” un grandioso calendario Maya costruito in pietra.

Durante gli equinozi di primavera e di autunno, il sole del mattino e quello del pomeriggio creano un gioco di luci e di ombre per cui si ha l’illusione di vedere la sagoma di un serpente che sale e scende lungo la scalinata di El Castillo.

Ci spostiamo alla Plataforma de los Cràneos (La Piattaforma dei Teschi) contornata da incisioni di teschi e aquile che dilaniano il petto degli uomini per divorarne il cuore; nei tempi antichi vi venivano esposte le teste delle vittime sacrificate.

Anche qui come negli altri siti vi è il Gran Juego de la Pelota, (campo per il gioco della palla) con la più vasta spianata di tutto il Messico. Questo gioco praticato dai Maya consisteva nel far scivolare la palla all’interno di anelli di pietra servendosi di ginocchia e fianchi, vinceva chi per primo portava a segno la palla, dopodichè era proprio il vincitore ad essere sacrificato. Camminando arriviamo a “El Caracol” (La Chiocciola) un osservatorio astronomico dove le finestre della cupola sono allineate in corrispondenza della posizione di determinate stelle e da qui i sacerdoti stabilivano quali fossero i momenti propizi per i rituali, le celebrazioni, la semina del mais e i raccolti.

Finita la visita di questo famoso sito archeologico, ci dirigiamo al Cenote Ik Kil nei pressi di Chichen Itza per un bagno che, considerato il caldo è proprio quello che ci vuole. Indossiamo il costume e scendendo lungo un corridoio arriviamo a questa deliziosa piscina di acqua piovana con piccole cascate che si gettano dall’alto tetto orlato di piante. L’acqua è fresca e intorno a noi nuotano numerosi pesciolini neri.

Riprendiamo la superstrada e pranziamo a base di tacos nei pressi di Valladolid.

E’ tardo pomeriggio quando arrivati a Playa del Carmen, veniamo accompagnati al nostro appartamento presso la struttura condo Horafeliz situato in Calle 40 tra Avedida 5 e Avedida 10 (affittato autonomamente dall’Italia questo condo è gestito da una coppia di italiani).

Scaricate le valigie, ecco arrivare il momento dei saluti. Con un po’ di malinconia ci congediamo da Leo la guida che con bravura e professionalità ci ha affiancato durante questi sei giorni di tour.

Riprendiamo il buonumore pensando che la vacanza è solo a metà, perciò sistemate le cose decidiamo di cenare con una pizza al ristorante “Negroamaro lungo l’Avenida 5, affollata via pedonale di Playa del Carmen.

Questa strada chiusa al traffico è piena di ristoranti, negozi alla moda e grandi negozi che vendono ogni tipo di souvenir. Ben presto ci rendiamo conto di quanto poco ci sia qui di quel Messico autentico e genuino che invece abbiamo avuto il piacere di conoscere all’inizio del tour.

17/4

E’ il nostro primo giorno sulla riviera Maya. Dopo aver fatto colazione ed esserci consultati decidiamo di andare alla spiaggia di Xpu-hà situata a metà strada fra Playa del Carmen e Tulum.

Dal nostro appartamento percorriamo all’incirca 600/700 m. per andare alla Calle 2 dove davanti al supermercato Soriana prendiamo il colectivo per il centro e da qui un altro colectivo direzione Tulum. Questi colectivi sono mezzi di trasporto di piccole dimensioni molto frequenti che con pochi pesos a persona fermano anche su richiesta.

Arrivati a destinazione dopo circa 40 minuti, accediamo alla spiaggia (dopo aver pagato un biglietto di entrata, quota che viene rimborsata qualora si pranzi nel ristorantino fronte mare) percorrendo un sentiero sterrato lungo circa 1 km. Su questa lunga striscia di sabbia vi è una serie di bar e ristoranti oltre a essere attrezzata con lettini e ombrelloni.

Trascorriamo qui l’intera giornata; adagiati sui lettini prendiamo il sole, ascoltiamo musica leggiamo nel più totale relax e per pranzo ci sediamo nel ristorante sulla spiaggia ordinando coktail di gamberi e frittura di pesce. Le restanti ore del pomeriggio sono sempre dedicate a l’ozio fintanto che non viene l’ora di rientrare.

Xpu-Hà è una bella spiaggia sulla costa della Riviera Maya che purtroppo ha conosciuto lo sfruttamento turistico a causa della costruzione di numerosi resort e alberghi di lusso che fanno da cornice a quello che poteva essere un angolo di paradiso.

Per cena è nuovamente un ristorante italiano “La famiglia” ad avere la nostra attenzione, ordiniamo tre piatti di pasta, facciamo due passi in centro e ci ritiriamo davvero felici: il nostro primo giorni da single è andato a meraviglia!

18/4

Riprendiamo il colectivo e scendiamo alle Rovine di Tulum. Facciamo a piedi il sentiero che porta alla biglietteria poi seguiamo un percorso prestabilito per la visita di questo sito archeologico situato in una posizione spettacolare. Tulum per gli antichi Maya rappresentava uno dei punti principali per le tratte commerciali mare/terra e l’edificio più imponente è una torre di guardia che gli spagnoli battezzarono “El Castillo” (Il Castello).

Nei pressi del Castillo vi è una scala che scende fino a una spiaggetta molto carina dove si può fare un bagno; la bellezza del mare color turchese in contrasto con le rocce scure del sito sono uno spettacolo mozzafiato.

Proseguiamo il percorso immerso in una fitta e rigogliosa vegetazione dove numerose iguane si crogiolano al sole. Fa veramente caldo e all’uscita dall’area archeologica assaliamo un venditore di gelati per un ottimo ghiacciolo alla frutta.

Proseguendo lungo un sentiero pedonale e ciclabile arriviamo alla spiaggia di Santa Fè. Questa spiaggia è di una bellezza incredibile; sabbia bianchissima e fine che sembra borotalco si staglia contro l’azzurro turchino del mare e il verde della giungla con le sue palme da cocco alte e austere.

C’è una gran pace qui, poca gente, le barche sulla battigia aspettano sonnecchiando di essere rimesse in mare.

Ci sediamo in un dei locali sulla spiaggia per mangiare qualcosa e l’atmosfera è davvero unica: la pace e la serenità ti avvolgono facendoti assaporare fino all’ultimo questa beatitudine.

Viene l’ora del rientro e lungo la strada ci fermiamo ad una delle tante bancarelle per comprare un sombrero; era da giorni che cercavamo un sombrero che ci piacesse e qui sembra proprio che l’abbiamo trovato.

Mentre andiamo verso casa valutiamo l’idea di fare il giorno dopo l’escursione alla Biosfera di Sian Ka’an. Contattiamo telefonicamente Sara dell’agenzia Karmatrails e avute le informazioni necessarie ci accordiamo circa l’orario di partenza. A questo punto non ci resta che andare a cena e…. buffo a dirsi la scelta ricade su un ristorante italiano “Il Salento”. A Playa del Carmen ci sono un’infinità di ristoranti italiani e noi che siamo affezionati alla nostra cucina ne approfittiamo sentendoci un po’ in colpa. Ordiniamo tre pizze con l’immancabile birra locale e con grande sorpresa possiamo dire di aver trovato un ristorante italiano di qualità, dall’altra parte del mondo.

Anche questa giornata è finita, sarà che è tutto talmente meraviglioso che il tempo passa così in fretta….così in fretta.

19/4

Alle 7 del mattino con un van si parte per l’escursione, oltre noi a condividere l’esperienza ci sono altre 5 persone italiane. Superato Tulum imbocchiamo un lungo sentiero sterrato (25 km.) ed entriamo nella riserva della Biosfera di Sian Kà an.

Questa riserva (in lingua maya significa Porta del cielo) è un’area di giungla tropicale con zone palustri e mangrovie che nel 1986 è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità e al suo interno si trovano siti archeologici di differente grandezza e numerose specie di mammiferi e uccelli.

Dopo vari sobbalzi arriviamo ad un canale naturale che i maya utilizzavano come via di commercio, proseguiamo fino al punto dove ad attenderci ci sono alcune lance pronte per salpare sulla laguna. Saliti a bordo la prima tappa è all’isola degli uccelli dove numerose specie nidificano e si riproducono. Avvistiamo pellicani, cormorani, fenicotteri rosa che infastiditi dalla nostra presenza si alzano in volo creando nel cielo un certo scompiglio.

Successivamente, l’incontro è con una tartaruga Carretta carretta che bisognosa di respirare mette fuori dall’acqua la sua testolina, poi….. meraviglia delle meraviglie ecco i delfini; Che belli!! Vedere questi grandi mammiferi in assoluta libertà nuotare e saltare intorno a noi crea una certa emozione.

La sosta successiva è per fare snorkelling in questa grigia barriera corallina che per grandezza è la seconda dopo quella australiana, l’attrezzatura (maschera, boccaglio, pinne e giubbotto) sono forniti dall’agenzia.

Facciamo l’ultima tappa del tour alla meravigliosa piscina naturale per un bagno rilassante prima del pranzo. Nell’acqua bassa e trasparente insieme al nostro piccolo gruppo e Cinzia (la guida), ci tuffiamo facendo schiamazzi, foto di gruppo e un brindisi con Tequila al grido di VIVA MEXICO!!

Per il pranzo ci fermiamo a Punta Allen un piccolo borgo di pescatori dove il tempo si è fermato e dove regna un’atmosfera placida e informale; qui in questa sottile lingua di terra la corrente elettrica viene erogata due volte al giorno. Ci sediamo a ristorante servendoci a buffet, poi prima di risalire sulla lancia un ragazzino del luogo prende per mano Davide e lo invita insieme a noi a vedere la sua casa. E’ una scena che ci fa molta tenerezza e ringraziando lasciamo una piccola mancia a questo piccolo e giovane abitante.

Mentre ritorniamo verso riva, vediamo per la prima volta il lamantino, un grosso mammifero a rischio di estinzione chiamato anche mucca di mare.

Ripercorriamo il tragitto inverso felici di questa giornata e nel tardo pomeriggio siamo di nuovo al nostro appartamento.

Ancora una volta per cena torniamo al ristorante “IL Salento” ed essendo questa l’ultima sera ci concediamo un brindisi per salutare Playa del Carmen e tutte le bellezze che ci ha fatto conoscere, domani si parte per Isla Mujeres.

HASTA LUEGO PLAYA DEL CARMEN!!

20/4

Caricati i bagagli veniamo accompagnati al porto di Cancun per il trasferimento a Isla Mujeres. Con un traghetto/aliscafo in mezz’ora arriviamo sull’isola poi con un taxi in pochissimi minuti siamo al nostro hotel Na Balam situato sulla bellissima Playa Norte.

Mentre aspettiamo che ci venga consegnata la camera andiamo a pranzo in un localino “Rubens” che a prezzi economici fa buoni piatti della cucina messicana.

Ci viene assegnata la camera (spaziosa, semplice ed elegante) al piano terra con attorno un rigoglioso giardino tropicale e splendidi fiori colorati.

Curiosi di vedere la spiaggia, ci infiliamo il costume e andiamo a vedere cosa ci aspetta. …..E’ una favola!!…..spiaggia bianca immersa nel verde con numerose palme, comodi lettini e… un mare a dir poco stupendo. Restiamo incantati, trascorriamo perciò le ore del pomeriggio a prendere il sole, fare il bagno, camminare.

E’ ormai sera quando l’orizzonte cambia colore: Prima è il giallo, poi è il rosso, poi è solo il…..TRAMONTO..…questo fenomeno della natura che ancora una volta si è offerto a me, così sfacciatamente immenso da perdermi nella sua bellezza.

Ceniamo a base di tacos all’aragosta da “ Dopi’s” un grazioso locale sulla via pedonale del paese e per finire un buon ghiacciolo alla frutta.

Il cielo è trapuntato di stelle, con questa immagine andiamo a letto, domattina il sole sorgerà ancora.

21/4

Nel più totale relax facciamo colazione al ristorante sulla spiaggia….. è una bella giornata e il sole con i suoi raggi fa risplendere i colori.

Decidiamo di dedicare la giornata ad esplorare l’isola noleggiando al prezzo di 550 pesos una golf car (veicolo elettrico usato per trasportare un piccolo numero di passeggeri a brevi distanze). Ci disponiamo in questo modo: al posto di guida Davide, di fianco Stefano, io dietro per godermi lo spettacolo. Tra risate e gridolini si parte! La prima sosta è a Punta Sur all’estremità meridionale dell’isola dove vi è un faro e un tempio dedicato a Ixchel la dea maya della luna e della fertilità. La seconda tappa è a Playa Indios, poi a seguire Playa Lanceros dove ci fermiamo per il pranzo seduti a un tavolo direttamente sulla spiaggia.

Trascorriamo il pomeriggio in completo benessere e armonia e tra una sosta e l’altra viene il momento di riconsegnare la golf car. Avendo a disposizione ancora qualche ora di luce ci precipitiamo alla nostra spiaggia per fare un bagno o….. semplicemente per stare lì, lì in quella magia che solo la fine del giorno sa dare.

Usciamo per andare a cena e questa volta la scelta ricade su “Velazquez”, un ristorante sul lungomare frequentato da messicani. Il locale è spartano e accompagnati da musica locale ci mangiamo una buona grigliata di pesce.

BUEN PROVECHO!

22/4

Oggi prima di andare in spiaggia facciamo un salto in paese su quella via pedonale che di sera è animata e sfavillante di luci e che ora invece appare assopita e silenziosa, per fare gli ultimi acquisti; ho comprato anche il chile habanero (salsa di peperoncino piccante tipica della penisola dello Yucatan) da portare a casa agli amici.

Pranziamo nuovamente da “Rubens” poi le restanti ore della giornata sono dedicate esclusivamente alla spiaggia, al sole e a quel mare così limpido e trasparente. E’ pazzesco pensare di dover andare via da un posto così, eppure domani si parte, si torna a casa, al lavoro, alla routine di tutti i giorni.

Per la nostra ultima sera scegliamo di cenare da “Bally-hoo” un ristorante informale sul porto, ordiniamo grigliata di pesce con aragosta e nell’attesa della portata…..alziamo i bicchieri per brindare….. a noi, a questo viaggio e a tutte le cose meravigliose che ci ha lasciato.

23/4

Fatti i bagagli possiamo concederci ancora qualche ora di spiaggia, fare un ultimo bagno e salutare con un po’ di nostalgia questa piccola isola dei Caraibi che per tre giorni ci ha ospitato e reso felici.

Con l’aliscafo delle 12.30 lasciamo Isla Mujeres, arrivati a Cancun ad attenderci c’è un autista per il trasferimento all’aeroporto. In attesa del volo mangiamo qualcosa e alle 16.30 si parte per Città del Messico. Arrivati cambiamo il terminal e alle 20.30 il nostro aereo con destinazione Madrid decolla portandoci via da questo stato dell’America Centrale.

Le 13.30 ora locale del 24/4 in perfetto orario l’aereo atterra all’aeroporto Barajas di Madrid e alle 16 dopo un’attesa di un paio d’ore ripartiamo con destinazione finale Bologna.

Sono le 18.15 quando arriviamo all’aeroporto Guglielmo Marconi, fuori la giornata è nuvolosa e fa freddo…..siamo a casa!

Bellissimo viaggio in una terra di grande fascino e spiritualità: Città del Messico dalle sue origini preispaniche allo splendore dell’epoca coloniale all’odierno caos organizzato che regna sovrano, i verdi altipiani del Chiapas, le spettacolari testimonianze di antiche civiltà, l’oceano con le sue sfumature di blu e soprattutto la gente sempre cordiale e sorridente.….tutto questo è il MESSICO!!

Un ringraziamento all’agenzia di Playa del Carmen che con grande professionalità ci ha aiutato nella realizzazione di questo viaggio.

Per ulteriori informazione potete contattarmi a questo indirizzo: iotti_paola@libero.it

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