La magia del Messico in 15 giorni

Le nostre tappe: Città del Messico Oaxaca San Cristobal Palenque Merida Playa Maroma ----------------------- Partenza da Roma con Lufthansa e arrivo a Città del Messico dopo un lungo viaggio con scalo a Francoforte. Arriviamo che è sera e la nostra guida, la mitica Priscilla (se qualcuno andrà a Città del Messico e ha bisogno di una...
Scritto da: Deborah Macale
la magia del messico in 15 giorni
Partenza il: 20/07/2005
Ritorno il: 05/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Le nostre tappe: Città del Messico Oaxaca San Cristobal Palenque Merida Playa Maroma ———————– Partenza da Roma con Lufthansa e arrivo a Città del Messico dopo un lungo viaggio con scalo a Francoforte.

Arriviamo che è sera e la nostra guida, la mitica Priscilla (se qualcuno andrà a Città del Messico e ha bisogno di una guida scrivetemi, perché lei è la messicana più messicana che abbiamo conosciuto ed è un pozzo di conoscenza, ha vissuto in Italia e conosce benissimo l’Italia e l’italiano), ci porta in albergo: praticamente sono 24 ore che non dormiamo e quindi crolliamo, ma prima impariamo subito che il must in Messico è la propina (la mancia) da dare a tutti, perché i camerieri, i facchini e tutti gli altri guadagnano talmente poco che praticamente vivono con le mance.

La mattina dopo prestissimo siamo già sul pulmino con Priscilla che ci porta a Teotihuacan.

Durante il tragitto Priscilla ci fa fare una fermata alla Piazza delle tre culture, dove sono successi gli eventi più sanguinari e tragici di Città del Messico e dove sono rimasti accampati tantissimi cittadini rimasti senza casa dopo il terremoto devastante dell’85: i racconti dei massacri degli spagnoli contro gli indigeni fanno venire i brividi! Poi visita alla Basilica della Madonna di Guadalupe cui i messicani sono devoti come gli italiani a Padre Pio, per cui hanno costruito una basilica gigantesca accanto a quelle originali per contenere le centinaia di migliaia di persone che ogni giorni vanno ad assistere alle messe.

Finalmente arriviamo al sito di Teotihuacan: un posto magico. La suggestione forse dipende anche dal tempo un po’ nuvoloso, ma le due piramidi (del Sole e della Luna) ci sono sembrate ancora vive.

Pranzo messicano: il nostro primo approccio con la cucina del luogo e devo dire che i tacos sono eccezionali! Nel pomeriggio continuiamo un giro nei dintorni (naturalmente visitiamo anche un famiglia di artigiani del luogo e compriamo dei souvenirs, ma questo si sa quando fai una escursione organizzata).

La sera ci accordiamo con un’altra coppia di ragazzi conosciuti durante l’escursione per farci un giro al centro di Città del Messico, ma purtroppo non siamo riusciti ad incontrarci e siamo tornati subito in albergo perché lo zòcalo di sera non è molto raccomandabile! Occorre fare un po’ di attenzione ai tassisti: non sono tutti regolari…

Il secondo giorno lo dedichiamo completamente a Città del Messico e insieme a Priscilla giriamo per la città. Non abbiamo avuto grandi difficoltà al contrario di come ci avevano detto: non abbiamo avvertito la pesantezza di respirare a 2.300 metri in mezzo allo smog assoluto e a 23 milioni di persone… È impressionante vedere come in certi punti stia sprofondando. La Cattedrale è tutta storta: hanno messo un filo a piombo gigantesco al centro della cattedrale ed è evidente quanto con il tempo si stia sempre più piegando. Secondo Priscilla è questa la vera maledizione di Montezuma: gli spagnoli hanno distrutto la Città del Messico degli indigeni e costruito sopra ai vecchi edifici e templi aztechi e per questo Montezuma si sta vendicando facendo sprofondare la città.

Abbiamo visto i murales di Rivera e sentito in due ore tutta la storia del Messico. E poi abbiamo visitato il Museo Antropologico che è veramente spettacolare!!! E poi abbiamo visto la città che è caoticissima: un sacco di traffico, di rumore, di smog! Abbiamo toccato con mano il profondo distacco che c’è tra i poveri, che sono poveri poveri, e i ricchi, che sono ricchi ricchi… Il terzo giorno partiamo per Oaxaca. Non sapevamo niente sul villaggio e siamo rimasti piacevolmente sorpresi: siamo stati fortunati perché c’era la festa della Guelaguezta, per cui tutte le tribù degli indios della zona scendono in città e sfilano in costume, cantando e ballando. Lo zòcalo di Oaxaca è sempre pieno di vita e di gente che canta, suona, recita… E poi i mercati di Oaxaca: sicuramente i budget decisi per il viaggio saltano tutti! A Oaxaca c’è anche credo l’unico bar in Messico (o comunque in un villaggio messicano) dove si può bere un vero espresso perchè Juan, fanatico del caffè, ha comperato una Faema e fa un caffè buonissimo. Il bar si chiama Nuevo Mondo.

Il giorno dopo andiamo a visitare Monte Alban e Mitla. Il primo è un sito archeologico con il tempio e gli edifici amministrativi di quella che doveva essere la tribù della valle di Oaxaca: siamo arrivati la mattina presto e quindi c’erano pochissimi turisti. Così ce lo siamo potuti godere in pieno perché è un posto molto suggestivo.

Mitla è un gioiellino perché nel sito sono rimasti in piedi degli edifici che dovevano essere abitazioni ‘civili’ e quindi si ha la possibilità di vedere effettivamente come era organizzata la vita sociale degli aztechi. Il sito si trova all’interno del villaggio di Mitla vero e proprio. Il giorno dopo partiamo con destinazione Chiapas.

Prendiamo un aereo per Tuxla Gutierrez e prima di arrivare a San Cristobal, facciamo una escursione in motoscafo nel canyon del Sumidero (altro che Avventure nel Mondo!!!).

Poi con un tassista che ha praticamente dormito mentre guidava per tutto il percorso, ci siamo diretti a San Cristobal: 80 Km di curve di montagna per arrivare da 0 a 1500 metri di altezza slm con la paura di cadere in qualche burrone. Molto pittoresco!!! Però per andare a San Cristobal ne vale la pena: ci abbiamo lasciato il cuore! Il Chiapas, la gente del Chiapas, i paesaggi del Chiapas, per queste cose vale la pena fare 12 ore di aereo… Abbiamo visitato il villaggio di San Juan Chamula, con la chiesa sconsacrata di San Domenico (dove mi raccomando non dovete neanche tirare fuori la vostra macchinetta fotografica perché rimediereste una bella bastonata…) che evoca una suggestione che non avevamo mai provato forse: nella chiesa si svolgono riti pagani utilizzando i santi e le icone cattoliche, il pavimento è ricoperto di aghi di pino e di candele accese. Camminando imbatti in galline sgozzate e donne, uomini e anche bimbi stesi che pregano recitando litanie… Torniamo a San Cristobal e visitiamo il mercato della frutta: uno spettacolo di colori, odori e rumori!!! Il pomeriggio andiamo in giro per mercati e negozietti di artigianato: avremmo potuto impazzire!!!! Un sacco di cose carine da comperare e un sacco di persone simpatiche con cui chiacchierare e contrattare… La sera abbiamo mangiato alla Casa MArgarita: un ristorante abbastanza turistico, ma si mangia bene e la gente è simpatica. A San Cristobal abbiamo dormita alla Casa Mexicana: fateci il favore di non tornarci. Alla reception lavorano gli unici due messicani inospitali di tutto lo stato! Dopo San Cristobal è la volta di Palenque: il viaggio in pulmino non ve lo raccontiamo… Però il sito di Palenque merita qualche riga. È incastonato nella foresta tropicale, in mezzo alle iguana e alle scimmie urlatrici. È uno spettacolo di archeologia e di natura. E poi tantissimi edifici sono ancora sotto la foresta perché mancano i soldi per continuare gli scavi e questo da un tocco di mistero al tutto. Però che caldo e che umidità!!! Il villaggio di Palenque non offre niente di particolare e quindi ci siamo goduti un po’ di riposo in albergo.

Il giorno successivo dall’aereoporto di Villahermosa partiamo per Merida, da dove vedremo Chitchen Itza e Uxmal, che forse sono i più famosi, e che meritano la loro fama in pieno, anche con tutto il caldo è l’umidità: faticosi ma da non perdere.

Forse per la natura imponente che li circonda e per gli iguana, e poi el castillo così ripido da pensare di non riuscire mai e poi mai e scendere di nuovo con i piedi in terra. È così strano pensare che più di mille anni fa gli indigeni riuscivano a costruire tali opere architettoniche, con tutti gli studi che ci sono dietro (relativi agli allineamenti astronomici e astrologici, ai calcoli matematici, ai calendari, ecc).

Alla fine, dopo dieci giorni, siamo arrivati anche sulla riviera maya, a Playa Maroma: ci meritiamo proprio questi quattro giorni di riposo e di godimento. Il mar dei Carabi è da sogno, proprio come le cartoline!!! Il nostro è stato un viaggio di nozze e quindi forse è possibile viaggiare spendendo meno, però comunque, non avrei saltato nessuna delle tappe che abbiamo fatto. E abbiamo dimenticato qualcosa, ma a farla breve il Messico ci ha stupiti e ci ha fatto innamorare. I messicani, che siano essi indigeni, meticci, creoli, ti fanno sentire come se non fossi a 10.000 km di distanza da casa. La natura ti sorprende ogni giorno e poi si mangia benissimo.

Il nostro viaggio di nozze è stato faticoso ma indimenticabile.

Ciao e buon viaggio a tutti!!! Deborah & Andrea



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