Messico, un viaggio indimenticabile tra turismo e solidarietà

Da Città del Messico al Caribe, attraverso la regione di Oaxaca, le spiagge del Pacifico, il Chiapas, la selva e le meravigliose rovine Maya. Tre settimane alla scoperta di un paese incredibile
Scritto da: FedeS82
messico, un viaggio indimenticabile tra turismo e solidarietà
Partenza il: 06/08/2011
Ritorno il: 29/08/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
Dopo aver vissuto una meravigliosa esperienza di viaggio in Perù l’anno passato – unendo alla scoperta dei luoghi più belli e affascinanti del Paese la visita e il sostegno concreto a piccoli progetti legati al mondo dell’infanzia, della disabilità e dell’istruzione – quest’anno io e due amici abbiamo scelto di scoprire con la stessa filosofia di viaggio un Paese altrettanto incantevole: il Messico! Per farlo, abbiamo pianificato e organizzato il nostro viaggio con l’aiuto dei ragazzi dello stesso tour-operator etico e solidale (PeruEtico) a cui ci eravamo rivolti un anno fa, con la curiosità ed il desiderio di vivere per la seconda volta un’esperienza di viaggio diversa che ci permettesse di conoscere il Paese visitato davvero in profondità, coniugando turismo e solidarietà.

Ritorno quindi con la mente in Messico e inizio con piacere a mettere nero su bianco i miei pensieri… i ricordi sono ancora freschi, freschissimi, le immagini nella mia mente sono vivide e ben definite perché si è trattato di un viaggio davvero bellissimo: ricco, interessante, stimolante… impreziosito da tanti bellissimi incontri! Abbiamo trascorso tre settimane immersi in un paese che non lascia indifferenti, di cui a poco a poco è impossibile non innamorarsi… direi quasi con “lentezza”, gustandolo giorno dopo giorno. Un viaggio coinvolgente ed autentico, come se amici di vecchia data conosciuti da sempre ci avessero accompagnato alla scoperta del loro Paese, degli angoli piu’ autentici, delle tradizioni popolari… con semplicità e naturalezza, lontano dal classico turismo di massa. Questo è il nostro racconto di viaggio…

CITTA’ DEL MESSICO (06 – 10 agosto)

Il nostro Messico inizia a tarda sera, quando atterriamo a Città del Messico da Malpensa, via Parigi. Pronti a tuffarci nella realtà del Paese che ci ospiterà per 23 giorni, dall’aeroporto raggiungiamo la nostra sistemazione nella capitale – il piccolo e grazioso hotel Casa Gonzalez – e nei pressi dell’albergo ci lasciamo tentare da quei sapori e quei profumi che per tanti giorni ci accompagneranno, cenando con ottimi tacos prima del meritato riposo.

L’indomani sveglia di buon’ora e la nostra avventura puo’ ufficialmente iniziare! In compagnia della guida che in questi giorni ci aiuterà a scoprire Città del Messico (semplicemente fantastica… preparatissima, umana, disponibilissima, una “mamma” messicana per tutti noi!) un giorno interessantissimo ci attende. Visitiamo Piazza delle Tre Culture (entrata tristemente nella storia messicana per l’uccisione nel 1968 di 400 universitari ad opera di polizia ed esercito), la imponente e celebre basilica della Virgen del Guadalupe e infine uno dei luoghi che maggiormente aspettiamo di vedere con i nostri occhi, ossia il sito archeologico di Teotihuacan – appena fuori da Città del Messico – Patrimonio dell’Umanità Unesco. Eccezionale, saliamo sulla Piramide del Sole e quindi sulla Piramide della Luna e dopo aver terminato di visitare questo luogo magico, trascorriamo momenti piacevolissimi durante lo strepitoso pranzettino tradizionale nel ristorantino in cui ci rechiamo al termine della visita. Sazi e soddisfatti rientriamo verso Città del Messico, dove ci concediamo un po’ di relax prima di cenare in uno dei tanti ristorantini non lontano dal nostro albergo, nel centrale quartiere di Cuauhtemoc.

Freschi e riposati, il secondo giorno si rivelerà altrettanto bello con il valore aggiunto del primo indimenticabile progetto che visiteremo e contribuiremo a sostenere durante il nostro viaggio, la Casa Comunitaria Justicia y Amor ( che raggiungiamo dopo un bel giro attraverso il sorprendente complesso dell’Unam, la Città Universitaria). La Casa Comunitaria si trova presso il quartiere periferico e disagiato di Cerro Ajusco e aiuta quotidianamente e concretamente la popolazione del quartiere, a partire dai piu’ piccoli (con corsi di post-scuola) fino ai piu’ grandi e agli stessi genitori (corsi di sostegno psicologico, corsi di formazione). La visita e’ stata per tutti noi un momento davvero speciale… per la presenza dei bambini, per gli incontri con tutti i responsabili (dallo psicologo alla disponibilissima direttrice), per il modo in cui Justicia y Amor e’ gestita e per gli scopi che riesce a raggiungere. Conquistati da questa realtà, pranziamo presso la stessa Casa con la direttrice e tre amici viaggiatori messicoetici di Roma conosciuti la sera prima, con i quali condividiamo la giornata e condivideremo davvero piacevolmente i prossimi giorni di viaggio. E mentre continuiamo a discutere della vita quotidiana nel quartiere che ci circonda e delle problematiche che ogni giorno i responsabili affrontano con impegno, gustiamo delle squisite quesadillas… davvero le migliori fra le tante che da lì ai prossimi 23 giorni proveremo! Proseguiamo la giornata alla grande, recandoci tutti insieme al leggendario Stadio Azteca (visita apprezzata da tutti i calciofili… ossia la totalita’ del nostro gruppo misto Milano+Roma) passato alla storia in quanto teatro della leggendaria partita Italia- Germania 4-3 nei mondiali di Mexico 1970 e del gol piu’ bello di tutti i tempi siglato da Maradona nei Mondiali di Mexico 1986. Dopo questa parentesi calcistica, raggiungiamo impazienti un’altra tappa clou della giornata, ossia Xochimilco. Si tratta di un complesso di canali navigabili di origine pre-ispanica dove trascorriamo un paio d’ore lasciandoci trasportare su una delle tipiche imbarcazioni colorate e decoratissime spinte da lunghi bastoni che tutti i giorni affollano i canali, tanto amate dagli stessi messicani. La nostra imbarcazione si muove placida lungo i canali, mentre piccole barchette ci affiancano offrendoci delizie da gustare e gruppi di mariachi suonano le loro melodie per coppie di innamorati di ogni età e gruppi giunti a Xochimilco appositamente per festeggiare le proprie ricorrenze…una giornata perfetta direi, conclusa in seguito da un’ottima cena con gli amici di Roma nel ristorantino argentino “Quebracho” non distante dal nostro hotel.

Il terzo giorno ci rechiamo subito a visitare lo Zocalo – il centro storico, cuore di Città del Messico – con la imponente Cattedrale metropolitana e il Palacio de la Nacion. Semplicemente indimenticabile la competenza, il fervore, la capacità espositiva e soprattutto il coinvolgimento di chi ci accompagna davanti ai murales di Diego Rivera… osservare e comprendere con gli occhi e la coscienza critica di una messicana la storia del Paese rappresentata da Rivera nei suoi dipinti è un’esperienza unica! Dopo una breve passeggiata per le vie del centro, è tempo di recarci presso il secondo progetto previsto nel nostro itinerario di viaggio, ossia El Caracol AC. Sostegno e aiuto per i bambini e i ragazzi di strada – per tutti i callejeros – è la missione che quotidianamente anima gli operatori di questo bel progetto attivo ormai da piu’ di 10 anni, con i quali discutiamo a lungo delle attività da loro svolte e delle tematiche in questione, e con i quali visiteremo successivamente anche il vicino e particolare Mercado Sonora. Tornati presso la sede del Caracol, dopo aver condiviso con i responsabili le nostre opinioni e i nostri punti di vista sulla realtà visitata, ci spostiamo quindi presso il pittoresco e colorato quartiere di Coyoacan, dove pranziamo presso il locale mercato coperto. In questo quartiere, davvero affascinante, si trova la famosa Casa Azul ossia la celebre casa dove la pittrice Frida Kahlo – simbolo universale della messicanità – visse per anni con il suo tormentato amore Diego Rivera. Una visita indimenticabile, interessantissima, il modo migliore per avvicinarsi al personaggio Frida Kahlo e a quanto ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi per il Messico, di cui è divenuta una vera e propria icona.

I nostri giorni nel Districto Federal stanno per finire, ma prima di partire alla volta della regione di Oaxaca, visitiamo la mattina del quarto giorno i quartieri sulle colline di Chapultepec e quindi, a lungo, l’interessantissimo e vastissimo Museo di Antropologia. Nel primo pomeriggio – all’ultimo minuto a causa del traffico tentacolare della metropoli messicana – saliamo su uno dei comodissimi bus della compagnia Ado con destinazione, appunto, la città coloniale di Oaxaca!

OAXACA (10 – 12 agosto)

Arrivati in serata a Oaxaca rimaniamo immediatamente colpiti dal fascino tipicamente coloniale del centro storico di questa città, mentre la attraversiamo lentamente per raggiungere quella che sarà la nostra sistemazione per la notte, l’Hotel Azucenas. Struttura bella e semplice, tipicamente coloniale con il suo piccolo patio interno, sarà davvero piacevolissimo fare colazione sul suo terrazzino da cui godremo una vista meravigliosa su Oaxaca. Prima del meritato riposo, ci concediamo una cena a base di tlayudas presso il ristorantino “Tlayudas Doña Martha”, una veloce passeggiata per lo Zocalo e finalmente assaggiamo il mezcal (distillato ottenuto dalla pianta dell’agave, tipico di questa regione) in uno dei tanti piccoli bar delle vie del centro.

Il quinto giorno di viaggio, il primo a Oaxaca, inizia con la visita al complesso archeologico zapoteco di Monte Alban, sicuramente uno dei ricordi piu’ belli e sorprendenti di tutto il viaggio… luogo veramente spettacolare e visitarlo insieme alla nostra guida incontrata a Oaxaca ci permette di “gustarcelo” fino in fondo, grazie alla sua cordialità, alla sua competenza… e alla sua pazienza nel sopportare le nostre sedute fotografiche a cui ogni tanto partecipava, non tirandosi mai indietro nel ruolo di fotografo provetto! Torniamo quindi in città, scoprendo – sempre, rigorosamente, a piedi – ogni angolo di questa realtà che sempre piu’ ci affascina, visitando con particolare attenzione la Chiesa di Santo Domingo ed il Museo annesso. Dopo un ottimo pranzo in un piccolo comedor, proseguiamo la giornata con una “immersione” nel locale mercato coperto cittadino e scegliamo tutti insieme la migliore soluzione di viaggio per poter raggiungere l’indomani sera per conto nostro Potchula e le spiagge del Pacifico.

Dopo una serata trascorsa perdendoci nei tanti localini cittadini – tra cui lo storico “La casa del Mezcal” – il giorno dopo (sesto giorno) ci rechiamo a Hierve el Agua, un luogo particolarissimo che abbiamo voluto a tutti costi cercare di visitare durante il nostro viaggio. Tra spettacolari cascate naturalmente pietrificate nel corso dei secoli e piscine naturali a picco sulla verdissima vallata sottostante, trascorriamo qui ore veramente rilassanti! Curiosamente il nome Hierve el Agua” (“l’acqua bolle”) è dovuto all’alto contenuto di minerali di calcio e di carbonio concentrato nell’acqua, che producendo delle bolle fa sì che l’acqua che fuoriesce dal sottosuolo sembri veramente bollire! Nel primo pomeriggio, pranziamo velocemente in uno dei piccolissimi comedor nelle vicinanze e ci rechiamo a Santa Maria del Tule: proprio qui si erge, immenso, il celebre ed imponente l’albero del Tule… 2000 anni di antichità e 40 metri d’altezza… niente male davvero! Giornata davvero rilassante quindi, secondo i nostri ritmi, tutto perfetto. Nel tardo pomeriggio partiamo da Oaxaca a bordo di un minivan collettivo (come programmato il giorno prima) in direzione Potchula, dove arriviamo in nottata prima di proseguire in taxi per un breve tratto alla volta di Zipolite, la nostra meta. L’oceano Pacifico ci attende!

ZIPOLITE (12 – 15 agosto)

Zipolite è davvero un posto magico… relax, sole, passeggiate, il rumore costante delle onde del Pacifico che impetuose si infrangono sugli scogli… semplicemente fantastico! Un luogo di una bellezza ancora incontaminata, un tempo “buen retiro” per hippies, oggi semplicemente un luogo dove chiunque puo’ abbandonare lo stress e ritmi frenetici della vita di tutti i giorni per tornare all’essenzialità… su una lunga spiaggia bianca trovano posto piccole e semplici posadas dove – come abbiamo voluto fare noi – alloggiare, leggere un buon libro sorseggiando una birra fresca, guardare incantati il tramonto sdraiati comodamente su un’amaca, cenare gustando del pesce freschissimo grigliato al momento per pochi pesos… semplicemente riappropriandosi dei propri ritmi, del proprio tempo… il sogno – nemmeno troppo nascosto – di ognuno di noi insomma! Uno dei giorni trascorsi in questo angolo di paradiso, lo dedichiamo a un’escursione (con partenza da Mazunte, a pochi km da Zipolite) in cui facendo snorkeling nuotiamo tra le grandi tartarughe marine del Pacifico, lasciando che al ritorno degli splendidi delfini facciano strada alla nostra piccola barca a motore… davvero emozionante!

La sera del giorno di Ferragosto, ci rechiamo in taxi da Zipolite a Potchula, dove prendiamo un bus notturno Ado su cui lasciamo la costa del Pacifico alla volta di San Cristobal de las Casas, in Chiapas! Alla malinconia per dover abbandonare un luogo di tale bellezza, si sposa l’attesa di visitare il “cuore pulsante” di MessicoEtico, la città dove ragazzi italiani che vivono in Messico dal 2002 occupandosi di turismo responsabile (i ragazzi del Collettivo Lajkin, ossia “scoperta” in lingua tzozil) ci attendono per aiutarci a conoscere questo angolo così autentico del paese.

SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS (16 – 20 agosto)

Di San Cristobal è davvero impossibile non innamorarsi! E’ stato sicuramente “il centro” del nostro viaggio, un po’ come era stata Cusco l’anno scorso durante il nostro viaggio in Perù…un gioiellino coloniale divenuto presto il nostro luogo del cuore. Giorni bellissimi (undicesimo/dodicesimo/tredicesimo/quattordicesimo giorno di viaggio), serate altrettanto piene e la presenza dei ragazzi in compagnia dei quali scopriamo davvero cosa rappresenti il Chiapas, una regione come poche altre dal punto di vista sociale, politico, antropologico.

Bellissimo scoprire la città già dal primo giorno, appena arrivati: lo Zocalo, la cattedrale e il coloratissimo mercato cittadino che visitiamo in lungo e in largo. Ci rechiamo poi a visitare due progetti estremamente interessanti, due piccole realtà cittadine: il Taller Leñateros, (bellissimo laboratorio artigianale per la produzione di carta riciclata, con tanto di punto vendita dove acquistare davvero delle piccole opere d’arte), e il Museo del Caffè (gestito da un consorzio di cooperative di piccoli produttori legati alla rete del commercio equo-solidale, dove al termine della visita ci fermiamo per gustare tutti insieme una tazza di ottimo “cafè de olla”, tipicamente messicano).

Dopo aver sempre pranzato e cenato fino ad allora gustando le specialità messicane, a San Cristobal il nostro punto di riferimento è presto divenuto lo splendido ristorantino italiano “Nonna Marisa” (Belisario Dominguez, all’angolo con Andador Guadalupano). Si tratta di un piccolo e accogliente angolo d’Italia in pieno centro dove ci siamo sentiti come a casa, un gioiellino gestito da un ragazzo italiano – ormai in Messico da anni – con il quale è nata una bella amicizia e che ha contribuito con i suoi manicaretti e i suoi consigli di viaggio a rendere indimenticabili i nostri giorni in questa città (abbiamo dormito all’Hotel Jovel, davvero molto carino con il suo indimenticabile patio fiorito… posizione centrale e colazione eccellente).

Semplicemente spettacolare ed emozionante, il giorno successivo, l’escursione che effettuiamo insieme ad altri turisti al Canyon del Sumidero, visitato a bordo di una barca a motore che ci trasportati lungo il fiume Grijalva, fiume che scorre nel mezzo del canyon dove, fra i tanti animali che abbiamo avuto la fortuna di avvistare, osserviamo da (molto!) vicino piu’ di una decina di coccodrilli… siamo stati decisamente fortunati! Al ritorno, nel pomeriggio, usciamo nuovamente per le vie della città per visitare il centro “Mahatma Gandhi – Pinguinos” – uno dei momenti del nostro viaggio che ricordiamo con piu’ piacere ed interesse – dove abbiamo appuntamento con la direttrice, una ragazza spagnola trapiantata in Messico. Si tratta di una realtà davvero particolare, non una semplice scuola ma una vera e propria “comunità educativa” la cui visita suscita interessanti riflessioni e curiosità, stimolando la conversazione con le stesse responsabili circa la metodologia educativa da loro proposta, basata sulla condivisione di diverse teorie educative. Interculturalità, integrazione, cultura della pace, uguaglianza fra i generi, sostenibilità ambientale, rispetto per le persone e per tutto ciò che ci circonda, dialogo e confronto sono alcuni fra i pilastri su cui ogni giorno le responsabili basano l’approccio educativo di “Pinguinos”.

Dopo un’altra serata trascorsa perdendosi tra i tanti localini cittadini, il giorno successivo ci rechiamo, dopo aver attraversato il mercato, presso l’interessante Centro di Medicina Maya (progetto dei Medici Indigeni del Chiapas) e successivamente – salendo a bordo di uno dei tanti minivan di passaggio – ci spostiamo fuori città per scoprire, pieni di curiosità, la comunità indigena tzozil di S.Juan de Chamula. Qui si rivela estremamente coinvolgente la visita alla chiesa sconsacrata dedicata a San Giovanni Battista, luogo di una fede molto particolare… un sincretismo religioso in cui sacro e profano trovano piena realizzazione. Entrando, rimaniamo subito colpiti da ciò che appare ai nostri occhi: il pavimento cosparso interamente di aghi di pino, candele accese, bottiglie di Coca Cola e altre bibite gassate accanto a fedeli (singoli e intere famiglie) inginocchiati a terra e intenti a recitare a bassa voce preghiere e litanie nel loro antico dialetto. Spesso, accanto a loro, vediamo anche delle galline che scopriamo venire sacrificate al termine della preghiera stessa, mentre le bibite gassate servono ai fedeli per “aiutarsi” ad allontanare dal proprio corpo peccati e spiriti maligni. Ai lati della chiesa, le moltissime statue di Santi di diversa origine e provenienza a cui i devoti si rivolgono contribuiscono a rendere unica e mistica l’atmosfera di questo luogo così insolito.

L’ultimo giorno, infine, abbiamo la possibilità di vivere una delle giornate piu’ particolari e significative del viaggio, con l’opportunità unica di visitare il Caracol Zapatista di Oventic, fuori San Cristobal. I Caracol i sono centri politici culturali dell’organizzazione zapatista e a Oventic incontriamo la Giunta di Buon Governo (la massima autorità civile zapatista) del Caracol locale, con la quale abbiamo modo di approfondire le tematiche relative allo Zapatismo e alla storia della stessa lotta zapatista. Visitiamo la scuola, le cooperative di artigiani, le aree ricreative e osserviamo come viene organizzata in ogni suo aspetto la vita quotidiana all’intero Caracol, prima di pranzare presso il loro piccolo comedor.

Non ci sono dubbi, le nostre giornate in Chiapas sono state davvero a dir poco splendide, sicuramente fra le parentesi piu’ belle e interessanti in assoluto del nostro viaggio! A rendere il Chiapas indelebile nei nostri ricordi, anche l’incontro con una coppia vicentina con i quali proseguiremo il viaggio verso Palenque e che ritroveremo poi nel finale a Tulum.

PALENQUE E SELVA LACANDONA (20 – 24 agosto)

Partiamo in mattinata da San Cristobal (sempre in bus Ado) e arriviamo comodamente nel tardo pomeriggio a Palenque… la differenza climatica tra il clima secco trovato in Chiapas e l’umidità tipica della selva è davvero notevole, ma siamo assolutamente preparati e la voglia di visitare questo angolo di Messico è tanta! (…apprezzatissima l’aria condizionata che troveremo al nostro hotel Xibalba, il nostro alloggio in città.

Il mattino dopo (sedicesimo giorno), le nostre aspettative non vengono tradite dalla visita al sito archeologico di Palenque, che effettuiamo insieme ai ragazzi vicentini e alla super competente guida locale con la quale esploreremo il sito. Davvero bella, nonostante il grande caldo, la visita a questa meraviglia ancora parzialmente immersa nella foresta: visitiamo il Tempio delle Iscrizioni, il Palazzo, il Gruppo delle Croci, ci avventuriamo brevemente nella selva circostante e ci lasciamo affascinare dalle grandi opere di architettura Maya, scatenandoci in lunghe sessioni fotografiche! Al termine della visita, l’esperienza migliore che davvero si possa desiderare per riprendersi dal gran caldo e dall’umidità di Palenque… lasciato il sito archeologico raggiungiamo infatti in minivan le cascate di Welib ha, un posticino semplicemente fantastico e piacevolmente poco turistico! Qui – dopo aver provato l’esperienza della fune tirolese con la quale “sorvoliamo” la cascata sottostante – ci dedichiamo al relax più totale, tra nuotate e tuffi nelle freschissime acque che ci “rigenerano” regalandoci nuove energie (semmai ce ne fosse bisogno) in vista dei due giorni successivi (diciassettesimo e diciottesimo giorno) che trascorreremo quasi interamente nella foresta pernottando al Campamento Lacanja, nel cuore della selva Lacandona.

Per fare questo, il mattino dopo ci svegliamo prestissimo per raggiungere con altri turisti – sempre con un comodo minivan – la prima tappa della nostra lunga giornata, il sito archeologico maya di Yaxchilan (“Pietre Verdi” in lingua maya). Il sito, totalmente immerso nella vegetazione, è raggiungibile solo per via fluviale navigando per circa un’ora lungo il fiume Usumacinta che divide Messico e Guatemala e si tratta di una vera e propria meraviglia… decisamente imperdibile per chiunque viaggi in questo angolo di Messico! Noi tutti ne rimaniamo semplicemente affascinati e la bellezza di questo luogo così isolato e magico, dei suoi edifici immersi nella natura (compresi tra le due strutture architettoniche principali, la Grande e la Piccola Acropoli) ci rapisce letteralmente, nonostante anche qui la l’umidità si faccia sentire non poco. Dopo essere tornati sempre via fiume alla base, risaliamo dopo pranzo in minivan e raggiungiamo Bonampak (”Muri dipinti”), sito archeologico famoso per gli affreschi presenti nell’edificio principale, tutt’ora ben conservati e testimonianza del periodo classico Maya. Al termine, raggiungiamo il campamento al bordo della biosfera di Monte Azules dove abbiamo programmato di trascorrere la notte, cenando e trascorrendo una indimenticabile serata in compagnia di alcuni dei viaggiatori incontrati durante la giornata, in particolare tre ragazzi di Caserta e due simpaticissime ragazze bavaresi.

Dopo una notte di sonno ristoratore, dedichiamo la nuova giornata a una lunga escursione nella vicinissima selva lacandona, lasciandoci guidare da una guida del Campamento fino ad un piccolo sito archeologico totalmente immerso nella vegetazione… una vera full immersion nella natura piu’ vera, tra sentieri scoscesi e ruscelli in piena da attraversare… un’esperienza davvero notevole e inusuale, da novelli Indiana Jones! Rientrati nel tardo pomeriggio a Palenque, ceniamo con le amiche appena conosciute ripromettendoci di incontrarci nuovamente fra qualche giorno in Riviera Maya: sta per iniziare infatti ultimo giorno in zona prima del trasferimento notturno in bus Ado verso Tulum e il Caribe!

Per questo scegliamo di trascorrere questo diciannovesimo giorno di viaggio in totale relax, partecipando in tarda mattinata a una escursione con altri turisti alle cascate di Misol ha e Agua Azul, dove non manchiamo di concederci anche lì una nuotata rinfrescante… rientrati a Palenque, recuperiamo i nostri bagagli e ci dirigiamo al terminal degli autobus: Caribe, arriviamo!

TULUM (25 – 28 AGOSTO)

Che dire di Tulum… un posto semplicemente paradisiaco, i Caraibi visti finora solo in cartolina! Una lunga striscia di sabbia bianchissima, un mare calmo e trasparente… arrivati in mattinata al Tierra del Sol (il bellissimo complesso di cabanas sulla spiaggia dove alloggeremo per tre notti) non resistiamo un minuto di più e ci tuffiamo immediatamente nell’acqua cristallina concedendoci un’intera giornata di meritato relax! Sul posto – dopo i giorni trascorsi assieme a San Cristobal e a Palenque – ritroviamo nuovamente i nostri amici di Vicenza nonché le amiche bavaresi e con loro trascorriamo piacevolmente i giorni seguenti (ventunesimo/ventiduesimo/ventitreesimo giorno di viaggio) che per noi saranno un mix tra relax, cultura e divertimento.

Tra le tante cose, il penultimo giorno scegliamo di noleggiare un’autovettura per muoverci con piu’ libertà e dopo un paio d’ore di viaggio raggiungiamo e visitiamo in autonomia Chichén Itzá, il complesso archeologico Maya la cui struttura principale (“El Castillo”) è una delle immagini che maggiormente caratterizzano il Paese dal punto di vista turistico. Nominato Patrimonio dell’Umanità Unesco e inserito nel 2007 fra le “Sette meraviglie del mondo moderno”, il sito Maya è un luogo che da sempre desideriamo visitare e le ore trascorse esplorandolo non ci lasciano certo delusi!

Chiudiamo la nostra avventura messicana in bellezza, e salutiamo il Caribe trascorrendo l’ultima serata a disposizione a Playa del Carmen – dopo un ultimo giorno di relax – incontrandoci nuovamente con i ragazzi di Caserta conosciuti qualche giorno prima, con i quali ci diamo appuntamento al nostro ritorno in Italia. Tornati a Tulum, il tempo di preparare i bagagli e ci rimettiamo in marcia verso Cancun, dove – un po’ malinconici per dover abbandonare tanta bellezza – il mattino della partenza riconsegniamo la vettura noleggiata e ci imbarcarchiamo su un volo Volaris per Città del Messico. Dall’aeroporto facciamo un’ultima fugace puntata verso lo Zocalo per salutare un gruppo di ragazzi e ragazze francesi conosciuti giorni prima a San Cristobal – anche loro ormai prossimi al rientro in Europa – quindi ci imbarchiamo prima di sera sul volo Città del Messico-Parigi-Milano che ci riporterà a casa.

CONSIDERAZIONI FINALI

Un viaggio bellissimo, con un itinerario – studiato e creato per noi in base alle nostre richieste ed esigenze – che ci ha permesso di vedere tanti luoghi straordinari così diversi fra loro… la capitale, la regione di Oaxaca ed il Pacifico, il Chiapas, la selva, il Caribe… Insomma, grande soddisfazione per la consapevolezza di essere riusciti davvero ad entrare in sintonia con un Paese così speciale, incontrando persone meravigliose e realtà indimenticabili, lasciandoci trasportare dalla bellezza assoluta dei luoghi e coinvolgere dalle problematiche sociali e politiche che ogni giorno il Messico vive sulla propria pelle. Momenti in grado di dare al viaggio un valore aggiunto e una percezione del Paese profonda e non superficiale, cosa – secondo me – sempre fondamentale per comprendere davvero il Paese nel quale si sceglie di viaggiare. Un’esperienza di viaggio responsabile che auguro di cuore a tutti di poter vivere! Que viva Mexico!

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Que viva Mexico! Un viaggio indimenticabile tra turismo e solidarietà



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