Baja California Sur 2

(San Josè del Cabo, Cabo San Lucas, Playa de l’Amor, Playa del Divorcio, El Arco, Bahia Santa Maria, Bahia del Cileno; Capo Pulmo, Baja Los Frailes; La Paz, Playa el Tesoro, Playa Pichilingue, Playa Balandra, Playa Tecolote, Punta Coyote; Isla Espiritu Santo) DAL 25 AL 31 AGOSTO 2009 Tour Operator Kuoni – euro 600,00 a persona escluso il...
Scritto da: Luna Lecci
baja california sur 2
Partenza il: 25/08/2009
Ritorno il: 31/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
(San Josè del Cabo, Cabo San Lucas, Playa de l’Amor, Playa del Divorcio, El Arco, Bahia Santa Maria, Bahia del Cileno; Capo Pulmo, Baja Los Frailes; La Paz, Playa el Tesoro, Playa Pichilingue, Playa Balandra, Playa Tecolote, Punta Coyote; Isla Espiritu Santo) DAL 25 AL 31 AGOSTO 2009 Tour Operator Kuoni – euro 600,00 a persona escluso il volo

Io, la Luna, e il mio boy in viaggio per quel lembo di Messico di km 1.700 dal nome di BAJA CALIFORNIA! Martedì 25 agosto 2009. Roma – Parigi – Los Angeles. Volo Alitalia per il tragitto Fiumicino – Charles de Gaulle (posti 7), un paio d’ore di sosta e si riparte per Los Angeles con la compagnia Air France (posti 41). In sole 12 ore scarse atterriamo! Ogni posto ha un suo televisore che proietta film di qualsiasi genere in più lingue, un telecomando per giocare, cuffie per ascoltare musica… Serviranno due sfiziosi pasti principali e durante il volo ci sarà un self service di gelati, tramezzini, snack salati e soft drinks. Dopo 12 ore scarse atterriamo a LAX e con lo shuttle gratuito raggiungiamo il semplicissimo hotel BEST WESTERN AIRPORT PLAZA INN dove nella stanza 1113 trascorreremo la notte. Mercoledì 26 agosto 2009. Los Angeles – San Josè del Cabo. Di buon ora consumiamo la colazione (caffè americano e muffin), shuttle per LAX e volo American Airlines (posti 17). Il check in è da farsi autonomamente, ma c’è tantissimo personale a disposizione per aiutarci con una pazienza infinita e gentilezza estrema. Molto utile, comunque, sapere un minimo di inglese. Sul volo non servono neppure uno snack, anzi sì, ma te lo devi pagare! In compenso, la partenza e l’arrivo sono molto puntuali, l’atterraggio perfetto e dopo due ore e mezza di gelata aria condizionata… Una boccata d’aria bollente: 38 °C con un’umidità importante. Immediata la consegna dei bagagli che avevamo dovuto lasciare aperti partendo dagli USA. Avremmo potuto acquistare un lucchetto universale apribile solo dal personale di controllo, ma le nostre valigie avevano la combinazione e non era possibile utilizzare quel tipo di sicurezza. Da sapere per la prossima volta! Come raggiungere la posada? Tantissimi messicani a nostra disposizione per varie informazioni: utilizzare un bus pubblico che però dista un paio di km dall’aeroporto e raggiunge a qualche centinaio di metri la posada; prendere un taxi per circa $ 50; salire su uno shuttle che parte appena si riempie (una decina di posti) pagando $ 11 a testa. Optiamo per l’ultima soluzione e in una ventina di minuti raggiungiamo POSADA REAL LOS CABOS (tel. 0052.114.20155). Non cambiamo i dollari USA in pesos messicani ($ 1 circa 13 pesos) perché i $ son ben accettati e con le carte di credito si paga ovunque. Che bello, non siamo affatto stanchi nonostante il fuso orario (la differenza di orario con l’Italia è di meno otto ore).

Villaggio. Non male grazie anche all’affabile accoglienza. Le stanze (la nostra è la 149) molto semplici, spartane (aria condizionata, tv e phon), ma tutto sommato, per quel che occorre a noi (un punto d’appoggio per raggiungere tante altre mete), va più che bene! Arriviamo alle 14,30 e riusciamo a pranzare visto che abbiamo l’all inclusive e il ristorante chiude alle 17! Non avremmo comunque patito la fame in quanto a ogni ora si poteva fare uno spuntino con le tortillas o nutrirsi di granite…

Auto. Questa prima giornata la dedichiamo a prendere informazioni.

Come conviene girare questa stretta fascia di terra che si protende nell’Oceano Pacifico? Con dei tour organizzati (ti vengono a prendere e riportano in hotel)? È un’ipotesi ma un po’ cara! Mettendosi d’accordo con un taxi? Da scartare visti i costi! Affittare una macchina, possibilmente una JEEP e per ammortizzare la spesa affittarla almeno tre giorni così il quarto è gratis? Vada per quest’ultima soluzione e viva la libertà di movimento! Consultiamo tre autonoleggi (Fiesta, Alamo e National) e optiamo per quello consigliato dall’hotel: National. Per $ 220 da domani mattina avremo a disposizione una jeep wrangler per quattro giorni. Www.Nationalcar.Com.Mx (tel. 01.624.1465021).

Passiamo il resto del pomeriggio a gironzolare per il piccolo e simpatico centro e rientriamo alla posada via mare con una lunga passeggiata sulla spiaggia ammirando le imponenti onde dell’Oceano Pacifico che si infrangono con una forza inaudita sulla larghissima e bianca battigia. Scorci suggestivi ed emozionanti ci incantano, ma ci rendiamo conto che qui, il bagno, non ce lo potremo fare né ora, né mai! La bandiera che annuncia il pericolo di bagnarsi sventola “a più non rosso” per cui, per il momento, se si vuol proprio fare un tuffo, non rimane altro che la piscina o la jacuzzi a ridosso della spiaggia.

L’ora di cena ha orari molto comodi: dalle 18 alle 22,30. Non c’è molta gente in questo periodo (strano! Prima di prenotare ci avevano fatto credere che era stracolmo) per cui le pietanze non sono tantissime, ma ce ne è per tutti i gusti: un po’ di pesce, un paio di tipi di carne, le immancabili tortillas e i “maccaroni”! Insalate di frutta, di verdura, un paio di dolcini e drinks a volontà.

Non è tardi, ma da fare, se si rimane in villaggio, non ce ne è per cui… Visto che il collegamento a internet, almeno per una mezz’oretta è gratis, ne approfittiamo per salutare parenti e amici risparmiando sms e mandando una unica mail. Rituale che faremo tutte le sere prima di rilassarci sul terrazzino in compagnia di un buon libro.

Giovedì 27 agosto 2009. Capo Pulmo, Baja Los Frailes e dintorni. Ci alziamo di buon ora, una ricca colazione (per frutta: melone, cantalupo, cocomero, ananas, papaia, banane, mango, uva bianca e rosata, mele di varie qualità) con toast, cereali, qualche cornettino (salsicce, fagioli, tacos, frittate… Li lasciamo agli americani o ai messicani) ed entriamo in possesso della Jeep rosso fuoco alla scoperta “on the road” della parte sud est della penisola che si affaccia sul quieto MAR DE CORTEZ. Guidare da queste parti è semplicissimo ed è impossibile perdersi dal momento in cui ci sono tre strade, due asfaltate e una costiera ma non esistono cartine dettagliate, tutte approssimative, comprese quelle consegnate dall’autonoleggio. Raggiungiamo LA RIBERA in un’oretta attraversando il cuore della Baja in un susseguirsi di salite e discese attorniati da montagne in cui l’unica forma vegetativa sono gli altissimi cactus, rocce erose dal vento e stando attentissimi ai vari cartelli stradali che segnalano “attraversamento mucche”. All’ombra di qualche albero pascolano decine di bovini apparentemente incustoditi. Da La Ribera (dove non c’è assolutamente nulla) iniziamo a rientrare a San Josè del Cabo percorrendo la famosa strada costiera sterratissima. Incontriamo subito PUNTA COLORADA che però non ci entusiasma più di tanto. Il caldo è asfissiante e nonostante la Jeep sia completamente aperta i quasi 40°C ci mettono a dura prova! La scelta del fuoristrada si conferma subito indispensabile per questo tipo di percorso che, altrimenti, non avremmo potuto fare! È molto divertente guidare, ma anche assai impegnativo, visti i numerosi tornanti a strapiombo sul mare che ci regalano sì panorami mozzafiato, ma anche molta tensione. La spesa, però, vale l’impresa! Le emozioni cominciano a diventare forti appena raggiungiamo CABO PULMO dove il mare turchese e la sabbia bianca sono solo per noi.

La bellezza di questi posti è data soprattutto dal fatto che non sono battuti dal turismo di massa, anzi! Per ore siamo stati gli unici bagnanti di una costa di circa km 100! La battigia poteva esser raggiunta col fuoristrada che lasciavamo tranquillamente incustodito e aperto per “rinfrescarci” nelle calde e trasparenti acque. Diversi i punti in cui ci immergiamo e proviamo una sensazione particolarissima quando lo facciamo in compagnia di tanti pellicani che con le imponenti ali si innalzano per ricadere in picchiata e pescare “al volo” cibo fresco! L’ultimo bagno lo facciamo nelle smeraldine acque di BAHIA LOS FRAILES e, nonostante la costa sia la medesima, l’acqua ci fa assistere a spettacolari giochi cromatici e il bagnasciuga è completamente differente andando dalla sabbia bianca e fine a quella visibilmente più grossa che diventa ciottoli dai mille colori…

Dopo circa sei ore e 180 km ci rifocillavamo presso i vari bar della posada (che fortuna l’all inclusive!), una doccia calda (non perché siamo freddolosi, ma perché fresca non esce dai rubinetti!), un’incremata idratante, un momento di relax prima di un cocktail e di una cena tutta italiana (tra le altre pietanze, oggi il menu prevede: lasagna alla bolognese, tortellini con panna, ravioli al pesto, fettuccine alla boscaiola e gli immancabili spaghetti)! Che sia una buona notte dove la ninna nanna ce la canteranno le potenti onde dell’Oceano Pacifico (tanto Oceano e poco Pacifico)! Oggi la Luna consiglia: portare acqua e cibo (per km e km non si incontra nessun punto di ristoro); mettere crema ad altissima protezione (ho messo la 50 sul viso, la 40 su alcune parti del corpo e la 30 su braccia e gambe e sono riuscita a diventare un gambero!) anche perché non ci sono stabilimenti balneari, ma al massimo qualche ombrellone di paglia pubblico; fare il pieno (sulla strada costiera sterrata non esistono distributori); non promettere di telefonare a nessuno (per tutto il percorso non vi è stata nessuna copertura di rete, totalmente isolati dal mondo… Che bello, eh?); non avventurarsi senza un fuoristrada! Venerdì 28 agosto 2009. La Paz, Playa el Tesoro, Playa Pichilingue, Playa Balandra, Playa Tecolote, Punta Coyote.

Ci alziamo di buon ora, replichiamo la ricca colazione di ieri e partiamo per la capitale La Paz. Il viaggio è lungo, circa km 200 di strada piena di tornanti e dossi, ma tutta asfaltatissima con paesaggi mozzafiato che cambiano in continuazione mostrando un verde intenso, una steppa desolante. Notiamo tante nicchie con Madonnine ai lati della strada, un’infinità di copertoni squarciati, numerose roulottes o camper abbandonati diventati rifugio per qualche animale. Le macchine che incontriamo non sono tantissime, ci fanno più compagnia le numerose aquile che sorvolano la jeep, qualche asinello solitario e le solite mandrie di mucche non sempre ben nutrite alle quali, ovviamente, diamo la precedenza (attenzione che attraversano senza avvertire e spesso si trovano in mezzo alla carreggiata dopo una curva!).

In tre ore arriviamo a LA PAZ, una città con 220.000 abitanti un po’ caotica e per niente particolare se non per il curatissimo lungomare fiancheggiato da palme e da edifici dalle sfumature color pastello, dove sicuramente la sera tanta gente passeggerà e si rilasserà seduta su una delle numerose panchine bianche latte. Ci rechiamo presso l’unico turist information e una signorona molto simpatica ci segnala le spiagge più belle e la possibilità, magari un’altra volta, oggi sono già le 12.30 ed è tardi, di andare a vedere l’isola Espiritu Santo. Tutte le baie suggerite si trovano a una mezz’oretta di distanza, sono una a pochi km dall’altra per cui decidiamo di raggiungere l’ultima e poi, pian piano, torniamo indietro. Presso ognuna faremo un bagno ricordato da tante foto, filmati, ma soprattutto dalle nostre memorie e sensazioni. Le calette si mostrano una più bella dell’altra, una tavolozza di tutti i colori, dalla sabbia più o meno fine. Partiamo da PUNTA COYOTE, ci fermiamo a PLAYA TECOLOTE (dove tantissimi sport acquatici posson esser praticati), a PLAYA PICHILINGUE (questo nome perché i primi visitatori, probabilmente inglesi, nello sbarcare chiesero agli indigeni del posto “… speak English” e nel riportare la frase…) ma a PLAYA BALANDRA (un’insenatura riparata, completamente priva di servizi igienici, selvaggia) e a PLAYA EL TESORO lasciamo il cuore. Rientriamo percorrendo la strada ad ovest che costeggia l’Oceano Pacifico. Superiamo la messicana cittadina di TODOS SANTOS, rigogliosa oasi nel deserto nata nel 1734 come missione gesuita e situata proprio sul Tropico del Cancro. Sfruttando al massimo il fuoristrada, alle 19,30 deviamo su una stradina sabbiosa e dissestata che ci porta in riva all’Oceano ad assistere, incantati, a uno dei più bei tramonti visti! Oggi per la prima volta abbiamo dato da bere alla nostra assetata jeep ridendo sotto i baffi quando ci siamo resi conto di aver pagato il gasoline, la BENZINA, euro 0,50 al litro, poco più di una bottiglia d’acqua minerale in Italia.

Doccia veloce e via a placare la fame da lupi! Oggi il menu prevede, tra tanti contorni, grigliate di tonno, petto di pollo, manzo e lombatine di maiale! Ci si chiudono gli occhi. I 450 km totali percorsi dalle 9,30 alle 21 e il mare di oggi che con quell’acqua dai minimo 30°C è come se ci avesse regalato tre ore di bagni termali, ci hanno tolto tutte le forze… buona not…! Oggi la Luna consiglia: tipo di viaggio da non fare con bambini piccoli, al di sotto dei 7-8 anni in quanto è veramente impegnativo. Il caldo, la tanta strada a volte un po’ noiosa hanno messo a dura prova la nostra pazienza di coppia d’avventura! A chi è intraprendente e ha voglia di uscire dai soliti schemi, invece, suggerisco di rinunciare a momenti di solo relax perché l'”ammazzata” di tanto guidare sarà ricompensata dal vivere un mare che si trasforma da piscina bassa e bollente in cui ci si lessa letteralmente, ad acqua subito alta e mossa, ad onde alte e lunghe, sogno dei surfisti! Sabato 29 agosto 2009. “Corridoio Turistico”, Cabo San Lucas, Playa de l’Amor, Playa del Divorcio, El Arco, Bahia Santa Maria, Bahia del Chileno.

Programma del giorno: rimanere in zona ed esplorare EL CORREDOR TURISTICO: tutto il tratto di strada parallelo alla spiaggia – di circa km 30 – che collega San José del Cabo a CABO SAN LUCAS, una cittadina molto più vivace e meno tranquilla, un susseguirsi di strutture alberghiere (molte in fase di costruzione). Ci riteniamo fortunati ad aver visitato la zona in questo momento, prima che il cemento, che speriamo non deturpi troppo il bel paesaggio, prenda il sopravvento. Raggiungiamo PLAYA EL MEDANO, attigua alla PLAYA CASCADOS per prendere un taxi boat e dirigerci verso la famosa PLAYA DE L’AMOR. Diversi tassisti ci propongono la loro barca con il fondo di vetro necessaria per ammirare la spettacolarità della vita marina. Le compagnie hanno più o meno tutte gli stessi prezzi e simili barchette. La Natalia Sports per $ 17,00 totali ci porta a vedere EL ARCO (ciò che rappresenta la punta estrema della Baja, la finestra-formazione rocciosa che si affaccia dal Mar de Cortez verso l’Oceano Pacifico, dove le due acque danno vita a una delle zone più pescose del mondo), alcune rocce che con il tempo hanno assunto forme differenti (quella di un teschio, quella della mappa della Baja California…) e infine ci lascia – finché ne abbiamo voglia – sulla LOVER’S BEACH con una raccomandazione: non fare il bagno dall’altra parte della finestra in quanto, per le forti correnti, lì la spiaggia assume il nome di PLAYA DEL DIVORCIO! Per circa tre ore ci divertiamo a entrare e uscire dal mare dove a riva numerosi tipi di pesci coloratissimi ci fanno compagnia. Rientriamo abbastanza cotti dal sole, dal vento e dal mare (la spiaggia non è attrezzata) ma la voglia di tuffarsi e scoprire altre meraviglie della natura è tanta per cui… prima uno stop a BAHIA SANTA MARIA semplicemente stupenda con la sua sabbia corallina rosa e poi a BAHIA DEL CHILENO che invece lasciamo vivere ai tanti messicani con le loro famiglie, il loro “pranzo al sacco” – che spesso consiste in due o più ghiacciaie piene di bibite di tutti i tipi, numerosi contenitori tipo tapperwape colmi di salsine varie, bracieri e le immancabili tortillas=piadine tutte da riempire – affollano questo tratto di “playa publica”! A fine giornata, che ci ha visti percorrere una settantina di km, ci siamo ricreduti su questo profondo sud del paese che ritenevamo poco balenabile!!! Oggi la Luna consiglia: portate con voi un adattatore a due lamelle piatte! È stato difficile poter ricaricare cellulari, macchina fotografica e telecamera! Gli hotel spesso non ne hanno a disposizione e i negozi di souvenir che ne sono forniti hanno dei costi esagerati rispetto a quelli italiani (qui circa $ 20, da noi neanche € 2).

Domenica 30 agosto 2009. Espiritu Santo.

Svegli all’alba e partenza alle 7 dall’hotel per imbarcarci, alle 10, sul lungomare di La Paz, sulla barchetta del simpatico José Luis che ci condurrà, per $ 65 a testa, alla spettacolare isola di ESPIRITU SANTO. L’escursione include l’attrezzatura e le varie soste per lo snorkeling, il pranzo semplice ma sostanzioso preparato al momento, acqua e soft drinks, il giro dell’isola con la spiegazione delle varie specie di uccelli avvistati (le aquile pescatrici, i caracara, gli avvoltoi, le fregate, gli aironi, le sule, le gazze grigie, i cormorani, i pellicani, i gabbiani…). L’atmosfera che si crea in queste barchette di massimo 12 persone è allegra, solare, nonostante non si parli spesso la stessa lingua (noi unica coppia di italiani, sei spagnoli, due inglesi…). Se volete: www.Espiritubaja.Com.Mx–espiritubaja@gmail.Com. Purtroppo assistiamo a un peggioramento del tempo e quando dopo 5 ore di escursione è il momento i rientrare, il mare si ingrossa e troviamo difficoltà nel tornare al punto di partenza. José è bravissimo, non si fa vedere preoccupato, né fa azzardare manovre non sicure al suo capitano. Con due ore di ritardo ci conduce a una ventina di km dall’imbarco dove ci aspetta un’auto che, via terra, ci accompagna alla macchina.

Che disagio! Si è fatto buio, dobbiamo ancora percorrere km 200 per la posada e… ciliegina sulla torta, dopo una decina di minuti di strada scoppia una ruota! Oh, no! Pensavamo fosse improbabile a una jeep del genere! Cambiarla da soli sarebbe stato impossibile e, nella sfortuna, siamo più che fortunati a trovare una stazione di servizio dove ci assistono e aiutano gentilmente due benzinai. Ovviamente lasciamo loro una buona mancia regalando, in segno di “amicizia” dei cappellini. La strada è più illuminata di quanto immaginavamo. Non vi sono, se non attraversando i piccoli centri, i lampioni, ma dei segnali luminosi ai lati che evidenziano la carreggiata. Per tirarci su ricordiamo le bellezze esclusive viste nell’isola che prende il suo nome da una maschera naturale formata da una roccia all’interno della quale si lasciavano delle offerte. Che esperienza unica nuotare tra i leoni marini che oziavano su Los Islotes e che si lasciavano accarezzare, tra banchi di pesci compatti, multiformi, colorati, barriere di guglie, stelle marine… Un po’ forte l’odore di pesce e guano in alcuni punti dovuto alla numerosa presenza di queste meravigliose creature. E che sogno sdraiarsi, in completa solitudine, tra i coralli di una baia e ammirare le sfumature e le gradazioni di verde, turchese, azzurro di quel tratto di mare! A ripensarci non ci si crede… A mezzanotte mettiamo piede in stanza, una doccia calda, rigenerante e ci squagliamo letteralmente sul lettone! Oggi la Luna consiglia: prenotate nel periodo di ottobre. Pare sia il migliore per visitare questo angolo di Paradiso! Non prevedete tutto il soggiorno presso una sola località! Trascorrete un paio di notti a Josè del Cabo, tre a La Paz… Altrimenti vi ammazzerete di km inutilmente (i nostri quasi 1.200 km in 4 giorni ci hanno sderenati!). Portatevi abbigliamenti pratici e informali, calzature comode e un maglioncino – non di più! – per qualche serata un po’ più fresca.

Lunedì 31 agosto 2009. Uragano Jimena. San Josè del Cabo – Los Angeles.

Ci svegliamo con il brutto tempo: il periodo della pioggia inizia a metà agosto e termina a metà settembre e la stavano aspettando come una manna dal cielo. Per fortuna era una notizia che ci sfuggiva… Altrimenti avremmo scelto un’altra destinazione e invece, per quattro giorni, siamo stati fantasticamente bene e a questo punto… Superfortunati! Oggi volevamo solo rilassarci e anche passeggiare lungo Oceano sotto la pioggerellina sarà una bella esperienza. Dopo la colazione, dopo aver riconsegnato la macchina (ci annullano la ricevuta di 5.000 pesos – quasi € 320 lasciata come cauzione), aver fatto il pieno rientriamo in stanza e, inaspettatamente, squilla il telefono. Chi sarà mai? È il nostro corrispondente Kuoni che ci informa di una situazione quasi catastrofica che si sta per abbattere proprio su di noi. Domani mattina è previsto l’arrivo dell’uragano JIMENA. Ora si spiega perché avevamo notato tanta gente presso i supermercati a fare la spesa! Ecco perché per mettere benzina abbiamo fatto una fila lunghissima e sembrava che la regalassero! Ci hanno anticipato il volo alle 15 di oggi per cui subito a fare i bagagli e a chiudere le pratiche aperte (cassetta di sicurezza, adattatore, teli da mare, chiavi…) alla reception. Perderemo una giornata pienissima qui per acquistare una notte in più a Los Angeles. Non abbiamo altra scelta, ci facciam calzare la situazione e in fondo le escursioni più belle le abbiam fatte. E’ proprio vero: “chi ha tempo non aspetti tempo”, “meglio una gallina oggi che un uovo domani”…

Prenotiamo un taxi che costerà $ 20 totali e ci condurrà, quasi tre ore prima, all’aeroporto.

Sul volo AA 8278 della Mexicana Aviacion (posti 11) staremo diverse ore: per aspettare 12 passeggeri che una volta atterrati ripartiranno con noi; perché l’aeroporto aveva momentaneamente chiuso per le condizioni climatiche; per mettere più carburante di quello previsto… Potremmo stare più ore in volo a piroettare… O fare un giro più lungo per ovviare l’uragano… Finalmente voliamo e, con nostra sopresa e piacere, servono anche la cena e più volte i drinks! Altro che American Airlines! Arriviamo a LAX dove con uno shuttle gratuito in una quindicina di minuti raggiungiamo l’HILTON AIRPORT, una struttura enorme dove lo scenario cambia completamente! La Luna consiglia: partite appena potete per questa terra di contrasti tra aridità e fertilità, tra deserti, montagne e paradisi tropicali… Dove i protagonisti assoluti del panorama botanico sono i cactus altissimi e gli arbusti spinosi che crescono spesso in un ambiente ostile; dove le tante specie di animali e di pesci si lasciano ammirare nelle calme lagune blu cobalto o verde smeraldo; dove sembrerà un sogno prendere il sole sulle lunghe spiagge chiare, coralline delle tranquille baie che si alternano a imponenti scogliere, ai bastioni vulcanici… Indimenticabili il contatto con la calda e ospitale popolazione e i saporiti piatti messicani che delizieranno le papille degustative attentando un po’ alla linea! Buon viaggio, LUNA



  • Elena Visinoni Elena Visinoni
    Ciao Luna! Noi siamo una coppia con una bimba di 2 anni. Ho letto che sconsigli il viaggio con i bimbi piccoli: secondo te anche rimanendo fermi a La Paz 4 gg è meglio evitare? E' un caldo veramente insopportabile ad agosto? Grazie mille!!"
  • Elena Visinoni Elena Visinoni
    Ciao Luna! Noi siamo una coppia con una bimba di 2 anni. Ho letto che sconsigli il viaggio con i bimbi piccoli: secondo te anche rimanendo fermi a La Paz 4 gg è meglio evitare? E' un caldo veramente insopportabile ad agosto? Grazie mille!!"
  • Elena Visinoni Elena Visinoni
    Ciao Luna! Noi siamo una coppia con una bimba di 2 anni. Ho letto che sconsigli il viaggio con i bimbi piccoli: secondo te anche rimanendo fermi a La Paz 4 gg è meglio evitare? E' un caldo veramente insopportabile ad agosto? Grazie mille!!"
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