Kos… mare e non solo

L'isola e le sue spiagge
Scritto da: tus-operator
kos... mare e non solo
Partenza il: 24/07/2010
Ritorno il: 02/08/2010
Viaggiatori: 5
Spesa: 1000 €
Prendete uno shaker, inserite una settimana di ferie lontani dal lavoro e dal tran-tran di tutti i giorni, un bel sole caldo, un gruppetto di cinque simpatici amici, un fantastico hotel e un’isola della Grecia (Kos). Agitate gli ingredienti ed ecco a voi un cocktail esplosivo di divertimento e relax! Sabato 24 luglio 2010 ci diamo appuntamento in aeroporto ad Orio al Serio (BG). Trovarsi non è facile dato che i check in sono sovraffollati di turisti in preda all’isteria da pre vacanza. Il volo parte con un po’ di ritardo e con qualche problema all’aria condizionata ma non ci preoccupiamo più di tanto dato che arriveremo durante la notte. L’aeroporto di Kos è veramente piccolo e mal organizzato ma di lì a poco veniamo recuperati dai bus della Phone&Go e veniamo depositati al Marmari Palace (5 stelle). La spesa del pacchetto di una settimana è di circa 670 euro (last minute), decisamente un ottimo prezzo dato il periodo e la struttura che ci ha ospitato. L’hotel si trova a nord dell’isola, in zona estremamente tranquilla (fuori dall’hotel non c’è praticamente nulla). Una volta assegnate le camere, vediamo le piscine… Rimaniamo a bocca aperta! Sono veramente tantissime e scendono verso il mare con ruscelletti e cascatelle. Veramente bellissime (e sono uno di quelli che solitamente non si ferma un attimo in piscina)! Le camere sono spaziose ed accoglienti (a parte il terzo letto della camera tripla che, solo dopo numerose proteste, è stato sostituito con un letto appena decente) e la struttura, nel complesso, è molto bella ed elegante. Le pecche sono state il cibo (non era assolutamente male ma, diciamo, non molto fantasioso e prelibato), il mare davanti all’hotel (niente di emozionante data l’idea che uno ha delle spiagge greche) e un’animazione quasi inesistente (ma questo non è stato un problema per noi). L’isola è molto bella da visitare e da scoprire e sarebbe veramente un peccato mortale fossilizzarsi sui bordi della piscina dell’hotel (vero Gio?)! Prenotiamo quindi subito l’auto per i prossimi 5 giorni, e pregustiamo le avventure a bordo della nostra Kia Picanto (circa 60 euro al giorno, prenotata in hotel)! Prima di partire mi sono informato sulle attrazioni dell’isola, giusto per viaggiare informati, così abbiamo selezionato alcune località e spiagge che ci piaceva visitare. La zona a sud dell’isola è ricca di spiagge bellissime e anche molto diverse tra di loro pur trovandosi una di seguito all’altra. Meritano sicuramente una visita anche alcuni paesini caratteristici e, ovviamente, la capitale dell’isola. Vi racconto quello che abbiamo visitato noi! AGIOS STEFANOS Appena approdati sulla prima spiaggia visitata dell’isola (dopo quella dell’hotel) è stato amore a prima vista! Di gran lunga la più suggestiva, si stende in un bel golfo con l’acqua cristallina e la spiaggia a tratti sassosa e a tratti sabbiosa (per ogni ombrellone con due sdraio abbiamo pagato circa 6-7 euro, il prezzo standard dell’isola). Ad un’estremità della spiaggia si trovano i resti di due chiese paleocristiane (una accanto all’altra), liberamente visitabili. La posizione dei resti (colonne e mosaici), ai bordi dell’acqua, è sicuramente affascinante. In mezzo al golfo si trova un’isoletta rocciosa, raggiungibile a nuoto dalla riva (10 minuti di bracciate). Il mare è bellissimo e vale la fatica della traversata (comunque non eccessiva). Ci attrezziamo con occhialini/maschere (qualche perfezionista aveva anche le pinne!) e puntiamo verso l’isoletta! Una volta arrivati alla meta, saltellando sui sassi, abbiamo raggiunto la chiesetta bianca e azzurra da cui si gode una bella vista della baia. All’hotel ci avevano rifilato dei pranzi take-away ma gli invitanti profumi provenienti dalla taverna Katrina, giusto dietro la spiaggia, hanno distratto i nostri intenti… Così, al prezzo di circa 20 euro a testa, abbiamo fatto un’abbuffata di grigliata di pesce! Abbiamo letteralmente aggredito i piatti da portata! Ancora rivedo i polipetti in agguato… Niente male! PARADISE BEACH Ci siamo fermati un pomeriggio in questa spiaggia, la più famosa dell’isola. Per arrivare al parcheggio più vicino c’è una discesa non da poco ma la nostra macchinina l’ha affrontata dignitosamente! C’è una bella sabbia e l’acqua è veramente trasparente! Rispetto a tutte le altre spiagge visitate, questa è decisamente la più turistica: affollata e piena di ombrelloni. Ma se vi spostate verso destra ci sono anche alcuni angoli più tranquilli e molto belli (soprattutto per fare fotografie!). Ci sono gli scogli e sembra quasi di essere in Sardegna! Dopo la passeggiata, siamo andati a bere un frappé al caffè nel bar all’aperto dietro la spiaggia. Data la posizione sopraelevata, la vista spazia su tutto il piccolo golfo e l’ambientazione, con le sculture in legno, ricorda molto una capanna africana (come il Tunga di Gardaland!). SUNNY BEACH Ci siamo fermati in questa spiaggia giusto per un bagno veloce, nel tardo pomeriggio. A quell’ora non c’era nessuno in giro… che pace! Ricorda molto la Paradise Beach, tranne per la sabbia di piccoli sassolini, ma sembra più tranquilla. Alle spalle della spiaggia c’è una bella villa… mmm… che invidia!! LIMIONAS Avevo letto pareri contrastanti su questa spiaggia sperduta nel sud dell’isola e, in effetti, avevano tutti ragione. A prima vista sembra di trovarsi in paradiso, in una di quelle fotografie tipicamente greche da mettere sul desktop: spiaggetta tranquilla e riparata, un porticciolo con poche barche, un mare dal colore turchese. Ma alla prima immersione la magia sparisce come una bolla di sapone! Una signora ci aveva avvisato di non entrare con la maschera ma non l’abbiamo ascoltata… Il fondale è veramente orribile: pieno di alghe morte, di residui di barche e di altri rifiuti. Che amarezza! In più scopriamo che la spiaggia e la piccola insenatura sono completamente artificiali… Beh, anche se a malincuore, siamo fuggiti! TIGAKI (lago salato) La spiaggia di Tigaki l’abbiamo vista solo dall’auto e non sembrava male. C’erano ombrelloni, una bella spiaggia sabbiosa e un numero discreto di persone. La cittadina è piena di negozietti per turisti ma sembra tutto molto tranquillo. Siamo passati da queste zone solo perché volevamo vedere il lago salato (sconosciuto a tutti i passanti). Non è stato per nulla facile trovarlo dato che è coperto interamente da canneti e non è segnalato. Abbiamo fatto qualche foto (non c’è granché) e siamo ripartiti! Ci è piaciuto di più fermarci in qualcuna delle numerose chiesette incontrate lungo le strade di campagna. THERMA La spiaggia con le acque termali di Kos la si raggiunge lungo una bella strada costeggiata da una parte da alte montagne e che, dall’altra, regala bellissime viste sul mare azzurro. L’acqua sulfurea, che sgorga limpida da un canaletto, si riversa in una piscinetta artificiale dal dubbio colore marrognolo (dovuto al fondale sabbioso e alla folla che vi si riversa e che vi poltrisce in ammollo). La spiaggia vicina non è molto bella ma le pareti rocciose che scendono verticalmente verso il mare sono, secondo me, spettacolari. AGIOS THEOLOGOS Spingendosi a sud-ovest dell’isola, superando Kefalos e percorrendo una stradina molto panoramica, ricca di curve e immersa in una vegetazione che si fa sempre più arida e scarna, si raggiunge la spiaggia di Agios Theologos, angolo poco affollato e decisamente suggestivo. La costa è prevalentemente rocciosa e forma due piccole spiaggette dal terreno duro e ricoperto di sassolini e sabbia/pulviscolo. Il colore dominante è l’ocra e l’azione levigatrice del mare ha creato delle splendide piccole insenature nelle rocce. C’è giusto lo spazio per una fila di ombrelloni, molto comodi e belli, distanziati tra loro. Il mare in questo tratto è mosso ma, a parte nei primi metri dove si può trovare qualche detrito, molto pulito. Certo non è cristallino come alla Paradise Beach, ma in compenso ci si può divertire moltissimo giocando con le onde e quando si è stanchi si può cercare ristoro su uno sperone di roccia liscio adagiandosi a mo’ di sirenetti! Il fondo marino per i primi 10-15 metri è sassoso, poi diventa sabbioso. Meglio portarsi delle scarpette da mare per evitare che, entrando in acqua, le onde e i sassi facciano degli spiacevoli dispetti alle vostre caviglie com’è accaduto a noi! CAMEL BEACH Anche sulla Camel Beach avevamo letto pareri discordanti ma, al contrario di Limionas, è stata una piacevolissima sorpresa. Situata in una piccola baia, raggiungibile attraverso una strada molto ripida (al ritorno risalendo abbiamo davvero temuto il peggio per la nostra povera piccola Pikanto!), la spiaggia offre un bellissimo scorcio sul mare cristallino che caratterizza questa zona dell’isola. E’ composta da piccoli sassolini di un colore abbastanza scuro e insolito rispetto alle altre spiagge viste, è abbastanza corta, non molto lunga, poco affollata… Un piccolo angolo di paradiso! Appena arrivati siamo stati accolti da una simpatica signora molto prosperosa dai capelli biondo platino che ci ha ‘consigliato’ degli ombrelloni di paglia colorata verde molto carini al prezzo di 3-3,50 € a testa compresa una bottiglia d’acqua: ottima scelta! In ammollo in acqua, sui nostri materassini, l’azzeccatissimo motto di quel pomeriggio è stato “Che bel campà!” (“Che bella vita!” tradotto dal bergamasco). KOS TOWN La capitale dell’isola è stata veramente una piacevole sorpresa! Le strade e i locali sono affollate di gente, nell’aria si aggirano i profumi delle spezie del mercato coperto, le luci regalano atmosfere magiche, i profili arabeggianti delle moschee e dei palazzi rievocano altre culture, la strada attorno alle mura del castello offre belle viste sul porto e sulla costa, i ristoranti sono invitanti, la piazza principale è spesso animata da artisti di strada, il platano di Ippocrate riposa mollemente adagiato al centro di una meravigliosa piazzetta. Siamo venuti per quattro sere a passeggiare per il centro e l’abbiamo sempre trovato molto affascinante! Una sera abbiamo anche deciso di fermarci per cena in un ristorantino molto caratteristico nei pressi del porto (prezzo circa 20 euro con antipasto e portata principale). Tra i vari piatti che abbiamo divorato c’era una moussaka da leccarsi i baffi e i gamberoni akropolis in salsa d’ouzo! Sconsigliata invece la feta con la carne di cammello (ok solo io potevo farmi tentare…)! Purtroppo, avendo visitato la città solo la sera, non abbiamo potuto ammirare l’antica agorà che doveva essere abbastanza carina. Vagamente obbligati dal Tinel, invece, non ci siamo lasciati sfuggire l’anfiteatro, appena fuori dal centro! Al porto sono attraccate molte barche che propongono escursioni a prezzi più bassi rispetto a quelli dei villaggi turistici. Valutate prima di prenotare! KARDAMENA Abbiamo deciso di passare una serata in questa cittadina del sud dell’isola in quanto decantata da alcuni viaggiatori come centro di vita notturno dell’isola. La delusione, però, ha lasciato il posto allo stupore! Vi sono un paio di vie piene zeppe di locali con maxischermi, musica a tutto volume e luci colorate. E fin qui tutto ok. La clientela, però, è quasi esclusivamente composta da ragazzine inglesi (non proprio avvenenti) sedute in gruppo ai locali in attesa di non si sa bene cosa. Mentre passeggiamo veniamo fermati da “butta dentro” eccessivamente insistenti e decisamente alticci, ragazze non proprio carine che cercano di abbindolarti per entrare a bere qualcosa in un locale pressoché deserto, spacciatori di ogni genere di roba e bimbetti zingari obbligati dalle madri a vendere braccialetti luminosi. L’impressione complessiva è stata veramente pessima. E’ come se nell’aria aleggiasse un nonsoché di prostituzione minorile, degrado giovanile e alcolismo estremo… Dopo 20 minuti già stavamo ritornando in hotel! ZIA Imperdibile una tappa al delizioso paesino di montagna che regala finalmente scorci tipici di una località greca in un’isola che di greco, almeno architettonicamente parlando, non ha molto (se l’aspettativa rispecchia l’immagine collettiva delle case bianche e azzurre delle Cicladi). L’orda di turisti e l’infinità di negozietti sono quasi soffocanti ma l’atmosfera è serena, rilassata e allega! E’ piacevole passeggiare tra i banchetti (i venditori non sono poi così insistenti), fotografare le casette bianche con le imposte colorate, risalire il paesino fino all’unica e mistica chiesetta ortodossa che abbiamo trovato aperta in tutta l’isola, contare il numero infinito di gatti in libertà e cercare scorci sul mare e sulle coste della Turchia. Noi abbiamo fatto incetta di souvenirs a buon mercato tra cui oli aromatizzati, sciroppi di cannella, collane e tazze ma si trovano anche magliette, vasellame, prodotti per il corpo, cibo, etc. Dicono che da quassù si godano tramonti spettacolari e che le taverne siano veramente ottime e convenienti ma noi, purtroppo, non abbiamo potuto verificare. ASCLEPION Il principale sito archeologico dell’isola è immerso nel silenzio e nel verde rigoglioso dei pendii che conducono la vista verso il mare. Raggiungerlo non è stato semplicissimo data la mancanza di cartelli e, per un paio di chilometri, siamo finiti in una strada semi sterrata che portava sulle montagne. Non resta ormai molto degli splendidi palazzi e dei templi dedicati al dio greco della medicina: qualche colonna del tempio di Apollo, le ampie terrazze su cui erano eretti gli edifici, alcuni archi e molti ruderi. Una visita libera, purtroppo, non permette di apprezzare al meglio il sito (si consiglia quindi una guida). Queste erano le nostre tappe su quest’isola tranquilla ma affascinante. I tour operator proponevano anche alcune escursioni in barca ma non le abbiamo effettuate. Ci sono comunque sufficienti posti e spiagge da visitare sull’isola! Giusto perché non volevamo più ripartire, il volo di ritorno è stato un susseguirsi di ritardi e abbandoni da parte del tour operator. Dovevamo partire sabato sera a mezzanotte ma siamo potuti salire sull’aereo solo il lunedì mattina! Ok la colpa non era della Phone&Go ma poteva metterci un po’ più di impegno nell’organizzare e gestire la situazione di disagio. Sonnolenti, trafelati e con l’umore un po’ sotto le scarpe veniamo caricati sul bus per l’aeroporto… E’ vero che gli impegni della vita quotidiana ci stavano già attendendo in Italia da un po’ di ore ma questa disavventura ha piacevolmente realizzato il sogno di ogni viaggiatore: la vacanza che non finisce mai! Tus-operator


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