Relax sulle splendide spiagge della Martinica

Vacanze al caldo in un pezzo di Francia alle Antille
Scritto da: beretz
relax sulle splendide spiagge della martinica
Partenza il: 08/08/2014
Ritorno il: 27/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Martinique… bonjour… Tutto comincia in una fredda giornata di febbraio ad Antignod, siamo qui per un weekend sulla neve ma, per la forte nevicata di questa notte, gli impianti sono chiusi. Trascorriamo la mattinata oziando in casa e M. ci fa vedere le foto che ha scattato durante la sua vacanza in Martinica. Che meraviglia! I colori del mare, le spiagge bianche con le palme che si allungano verso il mare e i colori intensi della natura.

Ritornati a casa comincio a documentarmi su quest’isola caraibica e, sebbene alcuni racconti parlino di possibili uragani che si verificano nei mesi estivi, decidiamo ugualmente che questa sarà la prossima meta delle nostre vacanze di agosto.

Prenoto i voli su Volagratis partenza venerdi 8 agosto rientro mercoledì 27 agosto, compagnia Air France, costo 1.487,80 compresa l’assicurazione, c’è di buono che fa scalo a Orly per cui non dobbiamo fare trasferimenti in bus allo scalo di Parigi.

Per l’alloggio ho cercato qualche struttura su Booking ma alla fine ho prenotato per mail un appartamento con angolo cottura al Domaine de l’Anse Ramier ad Anse à l’Ane, località vicina a Les Trois Ilet, spendendo per 19 giorni 931 euro (meno di quanto proponeva booking). Si rivelerà una buona scelta sia per la posizione sia per l’ospitalità.

Quindi per il viaggio e per l’alloggio ci siamo, ora passiamo al noleggio dell’auto, mezzo indispensabile se vogliamo girare l’isola.

Dopo aver passato in rassegna quasi tutte le agenzie di noleggio mi imbatto in un preventivo molto conveniente, l’agenzia Rent-a-Car (www.rentacar.fr) per 19 giorni, con assicurazione completa senza franchigia, chiede solo 603,56 contro i 700/800 delle altre agenzie, prenoto, pago e spero non sia una bidonata, noto poi che sia la mail di conferma sia il pagamento hanno come riferimento Jumbo car, altra agenzia di noleggio il cui preventivo era più alto.

In attesa della partenza mi documento sulla storia dell’isola, sulle spiagge, sulle località, i ristoranti, e le distillerie, scarico da internet e dalle app qualsiasi cosa parli della Martinica, alla fine, prima di partire, mi sembra di avere già visitato l’isola, almeno virtualmente. Mio marito, al contrario di me, non si lascia coinvolgere dalla mia voglia di sapere!

Consiglio alcuni siti: www.martinique-bonjour.com (in francese, esiste anche l’app), www.martinicaonline.it (in italiano) e www.routard.com (in francese) con utili suggerimenti sugli itinerari.

L’isola della Martinica è territorio Francese, pertanto non occorre il passaporto, e all’arrivo non ci sono formalità doganali (avvenute già a Parigi), si va subito a ritirare i bagagli, la lingua ufficiale è il francese e il creolo.

L’isola fa parte delle Antille Francesi e le sue coste sono bagnate dal Mar dei Caraibi e dall’Oceano Atlantico. A nord domina il Monte Pelèe, il vulcano che, con l’ultima eruzione del 1902, distrusse Saint Pierre e i suoi abitanti. Le spiagge del nord ovest sono quindi caratterizzate dalla sabbia nera.

Il sud è la zona più turistica e vi si trovano le più belle spiagge della Martinica. La principale attività dell’isola è la produzione del rhum agricole e sono tante le distillerie che si possono visitare.

In Martinica non troverete il calore e la musica delle isole caraibiche, ma la cortesia e i sorrisi non mancheranno mai.

8 agosto: Venerdì

Finalmente si parte! Partiamo da Lipomo (CO) per raggiungere l’aeroporto di Linate, partenza del volo alle 8,55. Alle 10,15 siamo ad Orly, i controlli sono rigorosi, viaggio con l’assistenza per ridotta mobilità e controllano anche la sedia a rotelle fornita dall’aeroporto! Superati i controlli attendiamo la coincidenza del volo.

Alle 16,05 arriviamo all’aeroporto di Fort de France, Le Lamentin, ritirati i bagagli l’assistente ci accompagna nella zona dove si trovano le agenzie di noleggio auto. La Rent a Car esiste ed ha uno sportello all’aeroporto! Valter sbriga le pratiche per il ritiro dell’auto, viene richiesta un’autorizzazione di € 600,00 per la cauzione con la carta di credito che verrà annullata alla riconsegna dell’auto. Fuori dall’aeroporto c’è già la navetta dell’agenzia che ci porta a ritirare l’auto. Il parcheggio della Rent-A-Car è vicinissimo all’aeroporto, scendiamo dal pulmino ma ci dimentichiamo di scaricare i bagagli per cui attendiamo il ritorno della navetta. Intanto ci consegnano una Renault Twingo bianca, le condizioni dell’auto sono ottime.

Finora è andato tutto bene.

Con le indicazioni fornite da Estelle, la proprietaria della casa, raggiungiamo senza intoppi il Domaine de l’Anse Ramier, le strade sono belle e le direzioni sono chiaramente indicate, l’ingresso è segnalato da una yole, la tipica imbarcazione della Martinica. La casa è uno spettacolo, un parco enorme e ben curato, piante di cocco e alberi corallo i cui fiori rossi spiccano in tanto verde, la villa a due piani dove alloggeremo è posta su una collinetta, oltre la casa si estende la foresta tropicale e il mare. Un vero angolo di paradiso.

Facciamo la conoscenza di Estelle che ci accompagna al nostro appartamento al secondo piano e ci ragguaglia sui servizi messi a disposizione, i negozi e i ristoranti nelle vicinanze e su come raggiungere la spiaggia privata. L’appartamento è carino, c’è la cucina con un’ampia finestra con vista mare, un soggiorno, il bagno e la camera da letto nel soppalco.

La tentazione di buttarsi sul letto è forte ma resistiamo, disfo i bagagli e poi ci prepariamo per la nostra prima uscita.

Il centro più vicino è Anse à L’Ane, ci sono pochi ristoranti e il primo, Pignon sur Mer è pieno, di fronte c’è Pignon Nouvelle Vague dove troviamo posto. Cena a base di ottimo pesce e acras, polpettine di merluzzo fritte, sono ottime e durante la vacanza non mancheranno mai al nostro tavolo. Per la cena spendiamo 49 euro e da bere abbiamo preso acqua in caraffa, non è a buon mercato ma sapevo già che qui i prezzi sono molto simili ai nostri.

Prima di rientrare facciamo una passeggiata sulla spiaggia. Di fronte alla spiaggia si vedono le luci di Fort de France, capitale della Martinica. Da qui partono i battelli per raggiungere la capitale, è sconsigliato andarci in macchina per il traffico. E ora a casa per una bella dormita.

9 agosto: Sabato

Ci svegliamo prestissimo, sono le 6, sarà colpa del jet lag! Valter prepara il caffè, ho portato la caffettiera e il caffè da casa ,meno male perché qui non c’è.

Per prima cosa dobbiamo fare un po’ di spesa, ci spingiamo fino a Les Trois-Ilets. Troviamo un piccolo supermercato, per la pulizia dimentichiamoci gli standard europei, dove acquistiamo un po’ di cose per la colazione. Ne approfittiamo per fare un giro per la cittadina. C’è la chiesa, ma è chiusa, il mercato ortofrutticolo che sta aprendo e dove andiamo ad acquistare un po’ di frutta fresca e un po’ di verdure, ci sono pochissimi banchi, e oltre ad una gran varietà di banane espongono anche delle verdure e della frutta che non avevo mai visto.

E ora il mare, ad Anse à l’Ane c’è una bella spiaggia con le palme, un bellissimo mare turchese, e tanti localini con i tavolini sulla spiaggia, che a quanto pare alla sera chiudono. Rinunciamo alle sdraio, ci hanno chiesto 20 euro, e ci stendiamo sulla sabbia. E’ sabato e cominciano ad arrivare le famigliole, numerosi gruppi con tanti bambini, bellissimi, sorridenti che sguazzano nell’acqua.

All’ora di pranzo andiamo a comprare il poulet boucanè ad un baracchino che abbiamo notato andando a Les Trois Ilet e andiamo a casa a gustarcelo.

Nel pomeriggio ci avventuriamo lungo il sentiero che attraversa la foresta e che porta al mare. Una bella passeggiata di 15 minuti in mezzo alla natura, e poi ecco una bellissima insenatura con sabbia dorata alberi e palme, siamo da soli.

Trascorriamo un pomeriggio stupendo di sole e di mare, in totale relax, ad osservare i numerosi granchi che zampettano sulla sabbia e che al minimo rumore vanno a nascondersi nelle buche sfuggendo all’obiettivo della macchina fotografica.

La giornata si conclude a Les Trois-Ilet, dove c’è una festa con musica dal vivo. Ci sediamo ad un tavolino e ordiniamo acras, lambi grigliato (una specie di seppia) e crepe alla nutella, beviamo la Lorraine una buona birra locale, il tutto per 32 euro.

10 agosto: Domenica

Dopo una ricca colazione ci prepariamo per andare a scoprire le spiagge dell’isola. Oggi andremo ad Anse Noire, Anse Dufour e Grande Anse d’Arlet.

Ci dirigiamo verso sud e percorriamo la D7, la strada è scorrevole, bisogna però fare attenzione ai numerosi dossi (sono piuttosto alti) in prossimità dei centri abitati, alcuni sono posti persino dietro le curve.

Troviamo le indicazioni per Anse Noire e Anse Dufour, due insenature vicine separate da una lingua di terra.

Lasciata l’auto al parcheggio percorriamo una scalinata, qualcuno l’ha descritta come pericolosa, ripida e faticosa ma mi sembra una esagerazione se ce l’ho fatta io con le stampelle! Arriviamo a questa splendida spiaggia, una piccola insenatura caratterizzata dalla sabbia nera, l’unica tra le spiagge del sud, un pontile, un bellissimo mare trasparente, piante e palme per un po’ d’ombra, in Martinica l’ombrellone non serve.

Ci godiamo il sole, facciamo snorkeling sperando di incontrare le tartarughe ma non abbiamo fortuna.

Dopo qualche ora lasciamo quest’angolo di paradiso e, a piedi, approdiamo a Anse Dufour. Completamente diversa dalla precedente, ci sono ristoranti e case che si affacciano direttamente sulla spiaggia che qui è dorata. Facciamo fatica a trovare un angolino, è domenica e la gente del posto invade le spiagge. Il mare è bello e si può fare snorkeling.

Non resistiamo molto, anche perché nel posto dove ci siamo messi c’è un rigagnolo di dubbia provenienza e la spiaggia è piuttosto affollata.

Dall’alto scattiamo un po’ di foto per immortalare il bellissimo panorama delle due insenature. Ritorniamo alla macchina e ci dirigiamo, sempre verso sud, a Grande Anse d’Arlet.

Il tempo di trovare un angolino dove stenderci che si scatena un temporale, troviamo riparo sotto la tettoia di un ristorante, che fare? Ci fermiamo a mangiare. La cosa divertente è che alcuni clienti stanno a loro volta cercando riparo perché i loro tavoli sono bagnati dalla pioggia che scende dai buchi della tettoia.

Mangiamo pesce balaous frites (specialità locale), e aspettiamo che cessi la pioggia.

Quando il sole fa di nuovo capolino lasciamo Anse d’Arlette e torniamo alla spiaggia ad Anse à l’Ane, anche qui spiaggia affollata, famiglie organizzate con la griglia, insomma abbiamo capito che la domenica le spiagge non sono fatte per i turisti in cerca di relax.

Una cosa che impariamo oggi è che la domenica sera non si riesce a trovare un ristorante aperto, che i supermercati chiudono alla una e che se non ci si organizza al mattino si rischia di saltare la cena.

Ceniamo a casa con quello che abbiamo (cioè poco!), e dopo cena andiamo in giardino a guardare le stelle e ad ascoltare il rumore assordante dei grilli, delle rane e degli uccelli.

11 agosto: Lunedì

Dopo una buona colazione, prepariamo gli zaini, ci siamo portati da casa anche uno zaino termico, e andiamo ad Anse à L’Ane a prendere il battello per Fort-de-France. La traversata dura circa venti minuti, il costo del biglietto andata e ritorno è di 7 euro. Dal molo ci avviamo verso il centro, visitiamo la chiesa, passeggiamo per le stradine del centro tra le costruzioni in stile coloniale, entriamo, per ripararci dalla pioggia, al Gran Marchè. Il mercato non è molto grande ma è molto colorato. Banchi pieni di frutta e di prodotti tipici dell’artigianato locale, acquisto le spezie mentre Valter è attratto dalle bottiglie di punch. Raggiungiamo il mercato del pesce, anche qui pochi banchetti e poca mercanzia, bisogna venire al mattino presto per trovare qualcosa. Torniamo verso il centro e facciamo un giro al centro commerciale. Dopo pranzo andiamo verso il parco La Savane dove si trova la statua decapitata di Giuseppina Bonaparte, di origine Martinicana. Di fronte c’è la Biblioteca Schoelcher, fu ultimata a Parigi nel 1887 su progetto di Henri Pick poi smontata e ricostruita a Fort-de-France nel 1893, è una struttura metallica con una cupola bizantina in vetro. Nel 1993 è stata dichiarata monumento storico, conserva circa 300000 volumi. Facciamo in tempo a visitarla prima che chiuda perché c’è in vigore l’orario estivo ed è aperta solo al mattino e solo alcuni giorni della settimana. Attraversando il parco La Savane si raggiunge il Fort San Louis ma dopo aver vagato alla ricerca dell’ingresso (e non eravamo i soli!) scopriamo che è aperta al pubblico solo un giorno durante l’anno.

Torniamo al molo a prendere il battello per tornare a casa. La pioggia è stata più fastidiosa degli altri giorni.

12 agosto: Martedì

Il cielo è coperto e decidiamo di andare a visitare il museo della Plagerie e vedere poi come evolve il tempo. Ma Valter a metà strada fa inversione e decide di andare lo stesso in spiaggia. La meta è Anse d’Arlet, località di cui sono famose le foto della chiesa ripresa dal pontile. Prima di trovarci un posticino in spiaggia scattiamo anche noi un po’ di foto.

Bella spiaggia dorata, quasi deserta fatta eccezione per alcune mamme con i bimbi, un bellissimo mare turchese. Facciamo snorkeling, ci sono degli scogli e in quella zona ci sono molti pesci, siamo appagati, sole, mare, un bellissimo panorama e relax. Trascorriamo qui l’intera giornata resistendo anche ad un acquazzone che ci sorprende nel primo pomeriggio.

Stasera si cena al Nid Tropical, un localino sulla spiaggia di Anse à l’Ane, cena a base di acras, pollo e l’immancabile birra Lorraine.

13 agosto: mercoledì

La meta di oggi è una delle più belle spiagge della Martinica, Le Diamand. Una spiaggia lunga 3 Km. a sud di Anse d’Arlet.

Percorriamo la statale D-7, la strada attraversa la foresta tropicale per cui a destra abbiamo il mare e a sinistra una rigogliosa vegetazione e tante piante con dei fiori gialli o rossi bellissime.

La prima cosa che si incontra arrivando a Le Diamand è il mercato coperto. Fermiamo la macchina e facciamo un giro tra i banchi del mercato.

La delusione arriva quando, parcheggiata l’auto, scendiamo per raggiungere la spiaggia. Un odore penetrante e fastidioso ci assale che, mano a mano che ci avviciniamo alla spiaggia, aumenta. La bellissima spiaggia con le palme che si allungano verso il mare è invasa dalle alghe. Alghe lasciate li a macerare al sole e che emanano un odore insopportabile. Impossibile fermarsi, delusi scattiamo però qualche foto immortalando anche il Rocher du Diamant, la roccia che emerge dal mare e che ha dato il nome alla località.

Nei pressi di Diamand c’è il Memorial de l’Anse Cafard. Un monumento costituito da una serie di statue bianche che rappresentano uomini che guardano verso il mare, erette per commemorare gli schiavi periti nell’inabissamento di una nave negriera al largo della costa.

Da questa altura si gode un bellissimo panorama su tutta la costa di Le Diamand.

Andando verso nord ci fermiamo a Petite Anse d’Arlet, una piccola insenatura, la spiaggia è quasi deserta, sabbia dorata, le palme. Perfetto fino a quando non arriva il solito acquazzone del pomeriggio a rovinare tutto.

In macchina torniamo verso casa e quando il sole fa di nuovo capolino siamo nei pressi di Anse d’Arlet, riusciamo così a fare ancora un bagno e a fare un po’ di snorkeling.

Prima di tornare a casa oltrepassiamo Anse à L’Ane e proseguiamo verso Pointe du Bout. Una penisola su cui si è sviluppato il piccolo centro. Ci sono tanti negozi e ristoranti. E’ però un tantino trafficata. Facciamo una passeggiata prima di tornare a casa per la cena.

14 agosto: giovedì

Oggi il cielo è coperto e ci sono dei nuvoloni che minacciano pioggia. Tempo ideale per la visita al Musée de la Pagerie. Visita guidata in francese 5 euro. La Pagerie è il podere dove visse Giuseppina, moglie di Napoleone. Qui gli schiavi lavoravano la canna da zucchero. Si visita il mulino, i ruderi delle mura perimetrali della casa, e la costruzione adibita a cucina dove sono conservati alcuni cimeli. La guida parla con un tono troppo basso e troppo veloce per riuscire a capire tutte le spiegazioni. Per Valter sono stati soldi sprecati!

Proseguiamo verso Riviere-Salèe alla ricerca del Villaggio de La Pagerie. Dopo aver chiesto un paio di volte le indicazioni riusciamo a trovare la strada sterrata di argilla che porta al villaggio.

E’ un bel villaggio costruito dove una volta c’era un convento, ci sono tanti negozi, qui si possono acquistare articoli dell’artigianato locale, souvenir, liquori, in fondo al villaggio si possono vedere le mangrovie.

Prima di partire avevo acquistato un coupon per un ristorante che si trova all’interno del villaggio Jardine des Envies, cerchiamo il ristorante e prenotiamo per domani sera. Il locale è molto carino, con tavoli all’esterno e, all’interno, vendono mobili artigianali in legno. Facciamo ancora un giro, acquistiamo un po’ di souvenir una bottiglia di rhum aromatizzato (punch). Unica pecca è che qui alle 18,30 i negozi chiudono per cui non si può fare un giretto alla sera. Il tempo è ancora incerto ma decidiamo di andare ugualmente alla spiaggia di Sainte Luce. Percorriamo la statale e attraversiamo il paesino, la spiaggia è bella ma non ci entusiasma.

Alle tre e mezza, visto il tempo ancora incerto, andiamo a visitare la distilleria Trois Riviere, acquistiamo il biglietto per la visita guidata che comincia alle quattro, costo 3 euro.

La visita dura circa un quarto d’ora ed è in francese, spiegano le lavorazioni che subisce la canna da zucchero per ottenere il Rhum Agricole, ci sono i vecchi macchinari a vapore e qualcuno viene azionato per spiegarne il funzionamento. Le spiegazioni sono riportati anche sui cartelli esposti lungo il percorso. Alla fine della visita si può entrare nel negozio per l’assaggio, vicino c’è un mulino a vento e negozi di souvenir.

Sulla strada del ritorno ci fermiamo a comprare del Colombo de poullet per questa sera.

15 agosto: venerdì

In programma abbiamo Riviere Pilote e Le Marine. Dopo colazione attendiamo che cessi la pioggia poi raggiungiamo Anse Figurier. E’ una bellissima spiaggia caraibica con un mare turchese, ci sono dei gazebo per poter fare il picnic in spiaggia. Facciamo un po’ di snorkeling. Oggi è festivo e dopo un po’ la spiaggia si riempie. Come ormai ci siamo abituati a vedere arrivano le famigliole con ogni ben di Dio da mangiare, cominciano alle 10 e vanno avanti per tutta la giornata. Il solito acquazzone ci fa lasciare in anticipo la spiaggia. Uscire dal parcheggio è un’impresa visto che abbiamo auto che ci bloccano l’uscita.

Facciamo un giro a Le Marin, è un bel paesino con un porto peccato che i negozi siano chiusi.

Sulla strada del ritorno andiamo a Riviere-Pilote, un paesino in collina, niente di particolare, c’è una chiesa e il mercato dei legumi. Tutto rigorosamente chiuso.

La serata si conclude al ristorante Jardine des Envies al Villaggio de La Pagerie.

Il rientro è stato un po’ faticoso perché le strade non sono illuminate ed ogni tanto si trovano i dossi, che non sono segnalati.

16 agosto: sabato

La prima settimana è trascorsa ed il bilancio è più che positivo. Oggi ci spingiamo verso le spiagge più belle della Martinica, anche se quelle viste finora ci sono piaciute tutte. Raggiungiamo Sainte Anne dopo 45 minuti di strada. Prima di andare in spiaggia facciamo un giro per il paese. Ci fermiamo al mercato del pesce dove i pescatori stanno mettendo sui banchi il frutto della pesca di questa notte. Peccato non poterlo acquistare!

Risaliamo in macchina e raggiungiamo la spiaggia di Grand Anse de la Salinas. Non ci sono parole, è davvero stupenda, una grande insenatura con spiaggia dorata, palme e mare da cartolina. Qui si possono noleggiare le straio, 13 euro per tutto il giorno. Nel pomeriggio la nostra attenzione è attirata da uno scampanellio, è la venditrice ambulante di sorbetto di cocco, è davvero pittoresca, indossa un abito a pois coloratissimo e con lo stesso tessuto è foderato il cesto in cui tiene i sorbetti. Sarà il contesto idilliaco in cui ci troviamo ma trovo che sia il sorbetto più buono che abbia mai mangiato. Oggi anche la pioggia ci ha graziato! Sulla spiaggia si trovano un po’ di bar e venditori di frutta.

Alle 17 lasciamo a malincuore questo paradiso e torniamo a fare un giro a Sainte Anne prima di andare a cena al Le Touloulou, ho acquistato un coupon e vediamo se possiamo sfruttarlo già questa sera. Trovare il ristorante è stata un’impresa, dopo aver vagato per Saint’Anne e aver chiesto informazioni entriamo, poco convinti, in un parcheggio a pagamento. Percorriamo la strada che costeggia la bellissima spiaggia di Pointe Marin in fondo alla quale c’è il ristorante.

Alle 19 è ancora tutto spento, intanto che aspettiamo ci godiamo il tramonto. Quando pensavamo di tornarcene a casa si accendono le luci del locale. Il proprietario, gentilissimo, ci accetta anche senza la prenotazione. Mangiamo una buona grigliata di pesce e carne in una veranda con vista sul mare e con un bel sottofondo musicale.

Uscire dal parcheggio è stata una vera impresa. Il dispositivo del parcheggio non riconosceva il ticket e senza quello non c’era modo di uscire. Alla fine esasperati abbiamo chiesto al proprietario di darci una mano e la soluzione è stata uscire a tutta birra dietro alla sua autovettura prima che si abbassassero le sbarre. Dopo abbiamo visto che fuori dal parcheggio c’è una strada dove poter lasciare l’auto.

Anche il viaggio di ritorno è stato un po’ snervante. Come ho già detto le strade sono buie, in più avevamo il parabrezza che continuava ad appannarsi limitando la visuale.

Finalmente raggiungiamo casa e dopo un buon caffè andiamo a dormire.

17 agosto: domenica

Nuvole minacciose coprono il cielo per cui la prevista spiaggia di Anse Michel è rimandata. Ripieghiamo per la penisola La Caravelle e la visita del Castello di Dubuc, sulla costa oceanica. Alle 10 partiamo, la penisola dista circa un’ora da Anse à L’Ane. La strada passa attraverso le zone rurali dell’isola, ci sono le piantagioni di canna da zucchero e di banane. A Le Robert si comincia ad intravedere l’Oceano. Arrivati a Le Trinitè prendiamo a destra per Anse Tartane. Percorriamo tutta la penisola fino al Castello Dubuc. Il giro per la riserva naturale si può fare anche in calesse ma oggi non ne troviamo. Percorrendo una strada sterrata si arriva al parcheggio del Castello Altri 5 minuti a piedi e siamo alla biglietteria. L’ingresso costa 2.50 euro a testa più 5 euro per l’audioguida (in francese o inglese). Seguendo l’itinerario facciamo la nostra visita in quello che un tempo era un importante podere e che ora presenta solo dei ruderi, si gode però una splendida vista sull’Oceano. Dopo circa un’ora terminiamo la visita. Al parcheggio ci sono un bel po’ di auto, non sono solo i visitatori del castello ma i Martinicani che fanno picnic nella riserva.

Il sole splende, fa caldo, niente di meglio che fermarsi alla spiaggia di Anse Tartane e fare un bel tuffo nell’Oceano. Sebbene manchino i colori caraibici, l’acqua è ugualmente trasparente.

Prima di andare a Le Trinitè ci fermiamo a Tartane. E’ un paesino di pescatori con il suo mercato del pesce e le barche ormeggiate sulla spiaggia. Le Trinitè ha un bel lungomare con una bella fontana dove ci fermiamo a gustarci un sorbetto al cocco dopo aver fatto un giro per il paese. Non abbiamo il tempo per raggiungere Le Marie, in programma per oggi, per cui torniamo a casa.

18 agosto: lunedì

Oggi è il mio compleanno e andremo ad Anse Michel a festeggiarlo. Anse Michel si trova in una insenatura a sud sull’Oceano Atlantico e vanta una delle più belle spiagge della Martinica. Lasciata la macchina al parcheggio percorriamo un sentiero che conduce alla spiaggia. Purtroppo anche qui le alghe hanno invaso la riva del mare e un po’ la spiaggia per cui l’effetto non è quello che mi aspettavo. Troviamo un posticino sotto una palma e beati ci godiamo il sole. Oltre le alghe il colore del mare è di un turchese e blu stupendo, facciamo un po’ di snorkeling ma non è entusiasmante. Sulla spiaggia c’è un chiosco che fa da ristorante, O’ Cocotier, un posto alla buona ma senza dubbio il miglior ristorante della Martinica. Abbiamo preso acras e ti-punch, dell’ottimo tonno appena scottato accompagnato da verdure, cuscus e banana. Tutto davvero ottimo, da non perdere assolutamente. Abbiamo concluso con del rhum ai frutti tropicali. Anche il prezzo è abbordabile, abbiamo speso 33.50. Al Lagon Evasion, che ha l’ufficio su questa spiaggia, prenotiamo il giro in barca da fare giovedì. Anche oggi il temporale arriva verso le 16, come al solito dura pochi minuti ma è davvero fastidioso.

19 agosto: Martedì

Alle 9 siamo pronti, colazione fatta, panini preparati. Oggi andremo a visitare le distillerie Depaz e la zona Nord Caraibica.

Dopo aver percorso tutta la costa godendoci degli scorci panoramici bellissimi arriviamo a Saint Pierre. Breve visita a quella che viene chiamata la Parigi Martinicana (non vedo il nesso!). Passata Saint Pierre si prende la direzione per Monre Rouge, pochi chilometri e si arriva alla distilleria Depaz. Il posto è incantevole, tanto verde e un panorama stupendo sulla costa. Facciamo il tour seguendo le indicazioni della mappa che ci hanno consegnato all’ingresso. Purtroppo non è possibile visitare lo Chateaux Depaz. Allo spaccio facciamo un po’ di acquisti e degustazioni anche se siamo a stomaco vuoto!!

Una spiaggia decantata in questa zona è quella di Anse Couleuvre, si trova dopo Anse Ceron. La strada da percorrere prosegue in salita con una forte pendenza, è stretta e piena di tornanti, orribile! Arrivati a destinazione c’è un piccolissimo parcheggio, già tutto pieno, inoltre per raggiungere la spiaggia c’è un sentiero che scende verso il mare. Sinceramente non ce la siamo sentiti di percorrerla, peccato che sulle guide non venga indicata la difficoltà per raggiungerla. Torniamo indietro sperando di non incrociare troppe auto. Ci fermiamo a Anse Ceron. Bella spiaggia di sabbia nera con tanto verde, mare molto bello e possibilità di fare snorkeling. Sulla via del ritorno non riusciamo a fare alcune visite messe in programma in quanto alle 17 chiudono. Ci godiamo comunque i meravigliosi panorami. Ad una rotonda ci fermiamo a comprare della frutta dai venditori ambulanti e mentre Valter compra io scatto delle foto ad un bellissimo tramonto. Prima di andare a casa prenotiamo un tavolo al Pignon sur Mer. Una bella cenetta sulla spiaggia a base di acras, gamberoni, birra e ti-punch, che però non ci è piaciuto come lo fanno qui, il tutto 61,50 euro, non a buon mercato.

20 agosto: mercoledì

La destinazione di oggi è ancora una volta la costa atlantica.

Percorriamo la statale che attraversa l’isola e raggiunta Le Fracoise seguiamo le indicazioni per raggiungere l’Habitation Clement, è una delle più belle distillerie della Martinica. L’ingresso costa 12 euro a persona e ci muniscono dell’itinerario tradotto in Italiano, le audio guide sono solo in inglese e francese. La visita prevede il giardino botanico, la distilleria, le cantine e la casa Clement completa di arredi. Si visita anche il luogo dove nel 1991 avvenne l’incontro al vertice tra Mitterand e Bush dopo la guerra del Golfo. Il giardino è tenuto molto bene e ci sono molte varietà di piante e fiori tropicali, è una tappa da non perdere se si viene in Martinica.

Dopo aver fatto acquisti allo spaccio andiamo alla ricerca di una spiaggia. Le Francoise non è praticabile per il cattivo odore delle alghe. Facciamo un giro, in auto, per il paese poi prendiamo la strada per Le Vauclin per raggiungere Le fond blanc di Pointe Faule.

Anche qui ci sono le alghe ma non c’è cattivo odore. Troviamo un posticino dove ci sono meno alghe e ci stendiamo all’ombra di una palma. Il colore del mare è di un azzurro chiaro tendente quasi al bianco (da qui il nome di Fond Blanc), e la particolarità è che è basso per centinaia di metri, è stato divertente fare il bagno. Il solito temporale ci sorprende e ci fa decidere di riprendere la via del ritorno.

21 agosto: giovedì

Mi è arrivato il messaggio da Laguna Evasion che la prevista escursione in barca è stata annullata per le condizioni del tempo, in effeti stamattina il tempo è proprio brutto e non dà speranza di migliorare, decidiamo di visitare i Giardini di Balata che si trovano a pochi chilometri da Fort de France per poi proseguire fino a Morne Rouge, ai piedi del monte Pelee. Prima dei giardini si trova la chiesa del Sacro Cuore di Balata, trovo esagerato il paragone con il Sacro Cuore di Parigi, anche l’interno non è nulla di particolare. Dopo la breve sosta riprendiamo il cammino verso i giardini. L’ingresso costa 12.50 euro più 3 euro per l’audioguida in italiano. E’ un bellissimo giardino con una varietà infinita di piante e alberi che arrivano da più parti del mondo e che la cura del fondatore ha reso possibile l’adattamento a questo clima. Facciamo anche il percorso sui ponti sospesi tra gli alberi. Molto avventuroso! Ogni tanto la pioggia ci sorprende ma siamo bene attrezzati per poter proseguire senza interruzioni.

L’idea di raggiungere Morne Rouge la scartiamo per il tempo bruttissimo e facciamo ritorno a casa sotto una pioggia incessante. Acquistiamo a Anse à l’Ane un po’ di accras per il pranzo e aspettiamo invano che il tempo migliori.

22 agosto: venerdì

Anche oggi il tempo è decisamente brutto. Andiamo a fare una passeggiata a Anse d’Arlet, in giro non c’è nessuno. Facciamo un giro al mercato coperto e poi percorriamo il lungomare. Anche il mare ha perso i suoi splendidi colori e tende ad un grigio malinconico, sa di fine estate!

Solo nel tardo pomeriggio c’è uno spiraglio di un pallido sole. Decidiamo di visitare qualcosa nei paraggi ma sia La Maison de la Canna sia La Savana des esclave non fanno più entrare alle 16 anche se la chiusura è prevista per le 17.30.

Facciamo una passeggiata sul lungomare di Les Trois-Ilet, anche qui la sensazione è la stessa di questa mattina.

23 agosto: sabato

Tempo ancora incerto, credo che ormai dobbiamo dimenticarci le splendide giornate assolate e rivedere i nostri programmi. Proviamo a raggiungere Anse Macabou, sulla costa atlantica. Per arrivarci si deve percorrere una strada sterrata piena di buche lunga qualche chilometro, un disastro, e un disastro è anche la spiaggia. Impossibile fermarsi per le alghe, inoltre a differenza delle belle spiagge caraibiche, questa spiaggia è piuttosto selvaggia con pochissime palme e con il mare agitato. Torniamo a Point Faulla ma non è come la volta scorsa, il mare non ha quei bei colori ma è scuro e invaso dalle alghe marroni. Ci fermiamo fino a quando si scatena un temporale, di quelli con raffiche di vento che fanno ondeggiare le cime delle palme.

Ci dirigiamo verso la costa caraibica e ad Anse Figuier ci fermiamo ad un chiosco che avevamo notato la volta scorsa. Dopo esserci seduti ed aver ordinato siamo un po’ titubanti per la pulizia e per l’igiene della cucina improvvisata all’aperto. Il pesce grigliato era discreto e non abbiamo avuto effetti collaterali da questa esperienza.

Oggi il tempo non si stabilizza per cui torniamo alla nostra spiaggia di Anse à L’Ane, almeno se arriva un altro acquazzone siamo vicini a casa, infatti dopo un’oretta arriva ed è anche violento tanto che ci costringe a fare ritorno a casa.

24 agosto: domenica

Questa mattina ci dà il buongiorno un cielo stupendo senza una nuvola e un sole caldo, speriamo che duri tutta la giornata! Ne approfittiamo per tornare alla spiaggia di Les Salines che ci era piaciuta tanto. La giornata è andata alla grande anche se essendo domenica la spiaggia è affollata. Da qui si può raggiungere la Savane de Pietrification ma di domenica è reso impossibile dalle auto parcheggiate lungo la strada stretta e sterrata.

25 agosto: lunedì

Oggi torniamo a Grand Anse, dove l’acquazzone della volta scorsa non ci aveva permesso di fermarci. E’ una cittadina di pescatori con tanti localini sulla spiaggia, di sabbia fine e dorata con un mare stupendo, siamo praticamente gli unici turisti. Ci godiamo il sole e il mare fino all’ora di pranzo poi andiamo in cerca di un ristorante dove mangiare. Torniamo a L’Arbre au pain che offre il menù aragosta a 25 euro composto da acras con insalata, aragosta con riso e flan al cocco. Non bisogna essere schizzinosi per la pulizia, ci è capitato di chiedere del pane e la signora senza formalizzarsi tanto l’ha tolto da un tavolo che stava sparecchiando e l’ha dato a noi!

Sulla strada del ritorno ci fermiamo ad Anse Noir, anche questa una delle spiagge che più mi hanno colpito.

Facciamo snorkeling, non vedo le tartarughe ma tanti pesci e due stelle marine. Tra uno scroscio d’acqua e l’altro arriva l’ora di andare.

26 agosto: martedì

Penultimo giorno in Martinica. Dopo colazione ci godiamo qualche ora di spiaggia ad Anse à L’Ane. Anche oggi il bel tempo si alterna a qualche nuvola carica di acqua. Ci riempiamo gli occhi del bel panorama che ci circonda, in lontananza si vede Fort-de-France e dal molo numerosi battelli vanno e vengono scaricando turisti sul molo.

Alla una ci sediamo ad un tavolo del ristorante Le 3 V a goderci l’ultimo pranzo. Mangiamo molto bene ed anche il servizio è ottimo. Scattiamo ancora qualche foto per immortalare questo angolo di paradiso.

Nel tardo pomeriggio lasciamo la spiaggia, dobbiamo fare il pieno all’auto e preparare le valigie. Ceniamo a casa dando fondo agli avanzi, poi ci godiamo lo spettacolo del cielo stellato e del rumore assordante delle cicale in giardino.

27 agosto: mercoledì

Dopo aver salutato e ringraziato Estelle per la bella ospitalità ci rechiamo tristemente all’aeroporto. E’ il momento di fare un bilancio di questo viaggio, la Martinica ha molto da offrire a chi, come noi, non ha bisogno di vacanze frenetiche ma di tanto relax per ricaricarsi dopo un anno di lavoro, non siamo riusciti a visitare tutto ma non ce ne rammarichiamo, abbiamo goduto degli aspetti migliori di quest’isola, le spiagge con le palme da cartolina, il mare invitante e dai colori paradisiaci, i panorami, tanto verde e ovviamente il rhum.



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