Marocco on the road: Marrakech, deserti, canyon e altre meraviglie

Un viaggio in auto pieno di sorprese nelle zone più belle del Marocco
Scritto da: simobor
Partenza il: 31/10/2010
Ritorno il: 07/11/2010
Viaggiatori: 5
Spesa: 1000 €
All’inizio del mese di novembre quattro amici ed io lasciammo la piovosa Italia per visitare il soleggiato Marocco. Volammo da Pisa a Marrakech (con l’aiuto di un aereo Ryanair) e ritirammo subito la nostra auto a noleggio (prenotata via internet per pochi soldi).

Guidammo attraverso splendidi panorami rocciosi per qualche ora finché vedemmo dalla strada una magnifica cittadella arroccata su una collina. Era la famosa Ait Benhaddou. C’erano pochi turisti, che andavano direttamente verso la cittadella insieme alle loro guide. Noi, invece, attraversammo il villaggio di case di fango ai piedi della rocca percorrendo stradine casuali. Potemmo così respirare subito l’atmosfera unica del Marocco, un paese ricco di bellezza e di storia dove ogni pietra, ogni capanna e ogni cous-cous diffondono un’aura di cultura marocchina.

La rocca era splendida e per chi non la conoscesse consiglio di guardare le foto, così evito noiose descrizioni.

Era quasi il tramonto. Tornammo alla nostra auto e proseguimmo per qualche chilometro, finché trovammo un alberghetto lungo la strada. Era molto economico, ma non troppo disastrato. Si trovava in un paesino con un piccolo ma vivace mercato. In quel villaggio c’era, inoltre, il ristorante più sporco dell’universo. Attirati da questo invidiabile primato, entrammo subito e godemmo di una buona cena, tipica e unta, mentre alcuni gatti zampettavano sotto il nostro tavolo.

Il giorno successivo visitammo Ouarzazate, un’altra città di case di fango con tanto di fortezza… ci sono migliaia di forti in Marocco, sono ovunque.

La nostra destinazione seguente era il Dades, una verde vallata circondata da spoglie montagne rosse. La visitammo in auto. Poi, dopo pranzo, parcheggiammo alla base di una montagna affascinante. Senza ragioni valide, se non la bellezza del luogo, decidemmo di raggiungerne la cima. Perciò, attraversammo alcuni campi coltivati, quindi incontrammo le rovine di una fortezza (ovviamente non poteva mancare), seguimmo un sentiero ripido e mal segnato e infine arrivammo in vetta. Era il tramonto. C’era una bellissima vista sulla valle del Dades da un lato e su una grande pianura dall’altro lato. Poi, al buio (non l’idea più intelligente) rientrammo alla base.

La sera guidammo verso le gole del Todra, dove trovammo due hotel, uno malridotto ed economico e l’altro più elegante e costoso. Decidemmo di dormire in quello a buon mercato e di cenare in quello senza ragnatele. Fu un buon compromesso.

La valle del Todra offre splendidi paesaggi. Facemmo trekking seguendo un lungo e bellissimo itinerario consigliato dalla Lonely Planet.

Il giorno dopo raggiungemmo Merzouga, entrammo in un hotel e chiedemmo di visitare le dune. Ci proposero un viaggio in dromedario verso un campo tendato nel mezzo delle dune. Ci riflettemmo, contrattammo e alla fine accettammo. Cavalcammo per due ore nel deserto. I dromedari puzzano e non sono comodi, ma il panorama era fantastico.

Arrivati al caratteristico campo tendato esplorammo a piedi le dune circostanti, scattando qualche bella foto al tramonto, quindi cenammo e dormimmo.

Dopo una buona notte di sonno tornammo a Merzouga, dove affittammo dei quad. Fu un’esperienza divertente derapare sulle dune, l’unica attrazione relativamente costosa della vacanza.

Tornati alla macchina guidammo verso Zagora. Lungo la strada ci fermammo a Rissani, dove c’era un mercato vivace e, quel giorno, nessun turista. Era un luogo caotico e affascinante. I venditori erano piuttosto aggressivi, ma niente di preoccupante. Novembre è un buon mese per viaggiare nel Marocco centrale, trovammo sempre bel tempo e pochi turisti.

La Valle del Draa è verde, piena di palme e alberi di datteri, ricca di villaggi di fango e di fortezze. Luoghi molto pittoreschi, che apprezzammo molto. Le dedicammo un giorno, per poi tornare a Marrakech. Vi arrivammo ​​nel tardo pomeriggio: il traffico era pessimo, ma in Italia, soprattutto al sud, c’è di peggio. Parcheggiammo la Peugeot e un certo numero di persone cercò di raccogliere la tariffa per il posteggio. Pagammo una persona a caso. Poi vedemmo due prendersi a spintoni per dividersi i soldi. Trovammo quindi un hotel economico, in pieno centro, per pochi euro.

La sera cenammo nella piazza principale di Marrakech, Djemaa-el-Fna, dove ci sono un sacco di bancarelle che vendono cibo. E’ una piazza molto vivace e caratteristica e incasinata.

Il giorno seguente visitammo i mercati e i monumenti di Marrakech e sfidammo i giovani locali ad una partita di biliardino. Eravamo nella sala giochi più malfamata di Marrakech, così a un certo punto dovemmo abbandonare la partita e scappare di corsa. In serata ripetemmo la cena in piazza.

Per il nostro ultimo giorno di vacanza visitammo Essaouira, un paese molto pittoresco sull’Oceano Atlantico, con una cittadella, un mercato, un porto pieno di barche da pesca colorate, una lunga spiaggia e buone onde per il surf. Facemmo quello che dovevamo: surfammo e mangiammo pesce.

Durante il viaggio da Marrakech a Essaouira dovemmo anche corrompere un pubblico ufficiale, che è sempre divertente.

Trascorremmo la nostra ultima sera a Marrakech nella parte moderna della città e volammo a Pisa. In una settimana spendemmo 500 euro incluso il volo: sicuramente fu una delle vacanze con il maggior numero di bei momenti per euro speso. Per tutte le foto: www.wildtrips.net/marocco.htm.



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