Alla scoperta di Manhattan

L'atmosfera che si respira nel quartire di New York
Scritto da: pluffete
alla scoperta di manhattan
Partenza il: 27/06/2015
Ritorno il: 04/07/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Ci sono due modi per raggiungere Manhattan, il primo è con il servizio navette o taxi, il secondo è con la metro, e la scelta non deve essere legata al costo, ma all’impostazione mentale che si vuole dare alla vacanza. Se ci vai in taxi, sarà lo stupore la sensazione più immediata quando il taxi ti farà scendere davanti all’hotel; se ci vai in metro sarà la conquista di un’immagine mitologica, si attraverseranno periferie somiglianti a tante città del mondo, un enorme cimitero (eh si, si muore anche lì) le innumerevoli lapidi, non abbandonate, ma nemmeno troppo curate ci faranno intuire una cosa. A New York ci si concentra di più sulla vita da vivere, ci saranno zone che incuteranno soggezione ed essendo su un treno si incroceranno viaggiatori abbastanza improbabili, e tra un tunnel e l’altro si vedranno alcuni scorci della città più fotografata al mondo. Quel treno, ci darà un’esperienza che se non uscite da Manhattan non proverete più.

A Manhattan, che sia la prima o la decima volta che arrivate, resterete colpiti dalla quantità di gente a piedi, molti turisti, ma anche molte persone che camminano molto velocemente verso chissà cosa. Se entrate in un qualsiasi locale, non importa che sia un negozio piuttosto che un ristorante o un centro commerciale, vedrete un sacco di gente da sola. Colpisce perché, almeno in Italia, molte persone da sole non escono nemmeno di casa, mentre li, al contrario, si sentono a proprio agio, non importa che siano poliziotti che consumano un pasto al sacco su un tavolo di un chiosco o impiegati in uno dei tanti “self service” o ristoranti, sono talmente a loro agio e abituati, che se ti vedono in difficoltà, ad esempio con una mappa o con un menù, o con l’interpretazione di una taglia di un abito, è abbastanza probabile che si offrano di aiutarti. Il tutto in cambio di un grazie ed un sorriso. Proprio come da noi!

Eviterei di parlare della grandezza delle costruzioni, tutti ne hanno parlato in tanti modi, l’unica nota che vorrei aggiungere su questo argomento riguarda la zona del Word Trade Center, magistrale e geniale la capacità di trasmettere la sensazione di vuoto e scoramento dai buchi delle torri gemelle e del museo a loro dedicato e altrettanto magistrale la speranza e l’ottimismo trasmesso dalle enormi ali di acciaio che precedono la visita alla Freedom Tower.

Un’altra cosa che rende imperdibile una visita da fare “prima o poi “ sta nella spontanea capacità di aggregazione senza altro fine che il piacere dell’attimo; mi spiego, sui marciapiedi, nella metro, nelle piazze, ci sono i baskers, e fin qui niente di nuovo, ci sono in tante città, ma la partecipazione del pubblico alle performance, col solo obiettivo di farsi una risata l’ho vista solo qui. Può ad esempio succedere di vedere due persone su una piazza che hanno in mano una corda che fanno girare, chi vuole può andare e provare a saltare la corda, ci sarà subito qualcuno che farà il tifo affinché si riesca a fare una salto di più. In metro un gruppo di ragazzini entra in una carrozza e canta una canzoncina, subito gli altri passeggeri, che in precedenza erano magari seduti persi nei loro pensieri, si alzano, partecipano in coro alla canzone fino a quando il gruppo se ne esce alla sua fermata, un sorriso per tutti, e via!

Per quanto riguarda i luoghi imperdibili, credo che ognuno abbia i propri gusti e inclinazioni, e non mi sembra di poter aggiungere nulla a tutto ciò che si legge in giro, credo che pur essendo una città molto dura e selettiva per chi decide di viverci, rappresenti un esempio di possibilità, un altro modello, un’opzione al nostro ormai consolidato e obsoleto stile di vita.



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