Capodanno a Malta 2

Alla scoperta dell'isola in un periodo insolito dell'anno
Scritto da: Lurens55
capodanno a malta 2
Partenza il: 28/12/2013
Ritorno il: 04/01/2014
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
Che fare nella settimana di Gennaio? Più o meno tutti i posti vicini li abbiamo già visitati. Uno che manca è Malta. A settembre si comperano i biglietti del volo Ryanair Torino – La Valletta e si prenota un hotel a Marsaxlokk. Ai primi di dicembre si prende anche l’auto. E via!

Prologo

A Torino fa già un bel freddo e ha già anche nevicato. A Malta dovremmo trovare temperature fino a 15-17°C. Speriamo di trovare un clima primaverile. Nei giorni prima della partenza si guardano alcune webcam e si vede gente che passeggia sul lungomare in camicia. Buon segno.

Quindi siamo pronti a partire.

Sabato 28-12-13

Viaggiamo con un bagaglio a mano molto frugale compatibile con i vincoli di Ryanair. Alle 17 siamo seduti sull’aereo pieno come un uovo. Alle 17.15 si lascia l’area di parcheggio con un quarto d’ora di ritardo. Lungo la rotta il tempo è buono e si viaggia senza scrolloni. L’atterraggio avviene in perfetto orario alle 19. Scesi dall’aereo percepiamo una gradevole temperatura. Arriviamo al banco dell’Avis per ritirare l’auto. Coda di mezz’ora per avere udienza al bancone. Finalmente arriva il mio turno. Presento il voucher della prenotazione e la Kia Rio che ho prenotato non c’é e mi vogliono dare una Yaris, che però è un po’ piccola per 4 con i bagagli. Mi offre senza sovrapprezzo una Skoda Fabia. Accetto. Compilo e firmo moduli su moduli e finalmente, dopo una bella camminata coi bagagli, arriviamo alla macchina. Manca l’antenna e ha il paraurti bollato. Vedo un tizio dell’Avis e gli faccio notare i difetti. Li annota sul contratto. Pronti a partire, infilo la spina del Tom Tom nella presa accendisigari che non funziona. Torno al bancone dicendo che non posso collegare il navigatore. Mi cambiano l’auto. Nel frattempo si sono fatte le 20.30. Un’ora e mezza per ritirare l’auto! Finalmente si parte. Alle 20.50 siamo all’hotel Port View Guesthouse. Carino. Camera spaziosa. Pompa di calore per riscaldare la camera (ma non il bagno). Circa 55€ a notte la doppia con colazione. Alle 21.30 usciamo per cercare un ristorante. Fatto un breve giro sul lungomare entriamo da Matthew’s. Cena soddisfacente sebbene nulla di speciale. Quattro piatti di pesce con abbondante contorno di verdura cotta e cruda, vino e acqua. Speso 65€. Poi a dormire.

Domenica 29-12-13

Dormito bene. Il letto è comodo, l’albergo silenzioso (a parte la pompa di calore a cui però ci si abitua). C’é un bel sole. Il clima è un po’ umido e l’umidità si sente anche in camera. Saliamo a fare colazione in terrazza. La temperatura è mite e quindi ci mettiamo al tavolino fuori con vista sul porticciolo. La colazione è abbondante, ma niente di speciale. Oggi lungo il porto c’é un grosso mercato. Ci facciamo un veloce giro, ma è un tipico mercato rionale. Poi si parte alla volta delle antiche città di Mdina e Rabat. Tra le due, Mdina è decisamente più bella. Quasi completamente pedonale è detta la città silenziosa. Infatti c’é pochissimo rumore. Domina un color sabbia chiaro della pietra (globigerina) con cui sono costruiti gli edifici e le strade. Rabat invece non ha particolari attrattive. Si va poi a Dingli dove ci sono delle alte scogliere (cliffs). Si fa una lunga passeggiata con una temperatura molto gradevole. Purtroppo però arrivano un po’ di nuvole che nascondono il sole.

La guida del touring segnala nelle vicinanze il Verdala Palace, visitabile gratis. La località è sconosciuta al Tom Tom e non ci sono indicazioni per strada. Quando, a forza di girare “a naso”, finalmente arriviamo scopriamo che la guida che abbiamo è vecchia e che da anni questo palazzo è diventato la residenza estiva del presidente e pertanto non visitabile.

Puntiamo il navigatore verso il nostro hotel e ce ne torniamo in camera per riposare un po’. Di km a piedi ne abbiamo fatti un bel po’ oggi.

Dopo un po’ di riposo usciamo per andare a cena e rimaniamo sorpresi dal fatto che buona parte dei ristoranti sono chiusi. Andiamo a naso e entriamo da Carrubia, dove ci serve una cameriera un filino imbranata. Infatti dopo aver ripetuto più volte quello che volevamo indicandoglielo col dito sul menu, è arrivato un altro cameriere a verificare l’ordinazione, perché non quadravano le portate con il numero dei commensali. Risolto il problema, dopo una mezz’ora abbondante di paziente attesa ci portano i piatti. Questa cena é stata più soddisfacente di quella di ieri, tranne che per le patate cotte al forno che sapevano di cannella.

Lunedì 30-12-13

Oggi è nuvoloso, ma la temperatura è mite tanto che facciamo colazione fuori sulla terrazza anche questa mattina.

La meta di oggi è La Valletta. La nostra idea è di andare in auto e parcheggiare fuori dalle mura. Un italiano che sta facendo colazione e sente le nostre chiacchiere ci dice che c’é un traffico molto intenso e che il parcheggio vicino alle mura si paga abbastanza caro, mentre vicino all’hotel c’é la fermata dell’autobus che porta fino a La Valletta e il biglietto per tutto il giorno costa 2.60€.

Rinunciamo quindi all’idea di andare in auto e ci avviamo verso la fermata del bus. Quando arriviamo c’é l’85 lì fermo. Noi dobbiamo prendere l’81. Ad un certo punto l’autista cambia il numero della linea in 81. Saliamo un po’ stupiti del fatto che gli autobus cambino numero tra un giro e l’altro.

L’autobus passa in viuzze strette con molto traffico, per cui ci mettiamo tre quarti d’ora per percorrere i 10 Km dall’hotel alle mura de la Valletta.

Fatto un breve giro in una delle vie principali de La Valletta andiamo a visitare la Co-cattedrale di San Giovanni. L’ingresso costa 6€ compresa l’audioguida in italiano e la visita, che prende circa un paio d’ore, vale ampiamente il prezzo del biglietto. All’esterno la Cattedrale non presenta decorazioni. All’interno invece i decori sono di una ricchezza e di una sontuosità incredibili. Nel museo adiacente (compreso nel biglietto) sono esposti due quadri di Caravaggio bellissimi.

Terminata la visita prendiamo l’ascensore gratuito che ci porta giù all’imbarco per attraversare il tratto di mare che separa La Valletta da Victoriosa e Senglea. Prendiamo la barca (1.50€ solo andata) e in 10 minuti siamo a Victoriosa. Nel porto turistico sono ormeggiati lussuosissimi yacht e barche a vela enormi da centinaia di migliaia di euro. Passeggiando per le vie della cittadina sembra di essere in un paese fantasma. Nessun rumore, nessuno per le stradine. Le case sono malandate (alcune molto fatiscenti). Forte Sant’Angelo, sul promontorio, è chiuso per lavori di restauro. In sintesi: una visita piuttosto deludente.

Ce ne torniamo a La Valletta col pullman. Facciamo ancora un giretto sulla via principale e comperiamo una bottiglia di Asti spumante per domani sera.

Transitiamo davanti ad un pastizzere che ha appena sfornato i pastizzi alla ricotta. Così ce ne prendiamo 4 per merenda (35¢ l’uno). Roventi e buonissimi!

Andiamo a prendere il pullman per tornare. Vediamo l’81 fermo allo stand dell’autostazione e ci fiondiamo sopra. Quando parte l’autista modifica il numero del bus da 81 a 85 (ma allora è una mania!). Fa un percorso un po’ diverso ma ci porta comunque a Marsaxlokk dalle parti dell’hotel. C’é solo un po’ più di strada da fare a piedi.

Tornati all’hotel ci prepariamo per andare a cena. Buona parte dei ristoranti sono chiusi anche questa sera. Così andiamo di nuovo da Carrubia. È pieno e aspettiamo un’ora! Però la cena è buona e spendiamo poco.

Curiosità del giorno: io indossavo la cerata groenlandese della Hurtigruten. Quando siamo usciti dalla Cattedrale nel cortiletto c’era un signore con una cerata dall’inconfondibile colore azzurro. Lo guardo, lui mi guarda e indica la cerata. Era un polacco che non solo è andato in Groenlandia, ma pure in Antartide (beato lui).

Martedì 31-12-13

C’é nuvolaglia. Le previsioni su Gozo danno bel tempo fino al pomeriggio. Decidiamo di andare. Partiti alle 9.30 da Marsaxlokk arriviamo alle 10.30 al porto di Cirkewwa giusto in tempo per perdere il traghetto. Prendiamo quello delle 11.15. C’é un bel sole e un vento che porta via. Si va a Gozo gratis, ma poi si paga quando torni. D’altra parte che ci stai a fare a Gozo? Ovvio che prima o poi torni a Malta. Non puoi andare da nessun’altra parte. Auto con autista circa 15€, passeggeri adulti circa 5€.

Arrivati sull’isola andiamo subito a Victoria. La città più importante. Anche questa è discretamente sgangherata. Visitiamo il piccolo centro e la cittadella. Il vento é fortissimo, fresco, ma c’è un bel sole. Ci dirigiamo poi verso una zona di falesie con l’intenzione di fare un po’ di modesto trekking, ma strada facendo (giusto qualche km) si mette a diluviare. Il cielo è nerissimo e il vento forte.

Dopo un po’ che siamo fermi in auto al parcheggio smette di piovere ma fare un po’ di trekking sia pure modestissimo è impossibile. La guida segnala una zona di dolmen patrimonio Unesco. È poco lontano e andiamo. Fatichiamo non poco per trovare il posto, perché indicato male, e quando finalmente lo troviamo è chiuso!

Date le circostanze torniamo al porto e prendiamo il traghetto delle 16.30. Il mare è molto agitato, il tempo è brutto, i posti a sedere al coperto sono pochi e già tutti occupati quando arriviamo noi. Così facciamo la breve traversata dondolando in piedi appoggiati ad una parete.

Giunti a Malta, piove, è già buio, c’é un discreto traffico e guidare dal lato sbagliato della strada una macchina girata al contrario è un vero e proprio spasso (è ironico, ovviamente! ☺).

Tornati in hotel valutiamo diverse opzioni per archiviare il 2013 e avviare il 2014. Si prende in considerazione l’idea di andare a cena a Rabat o meglio ancora Mdina. Viene però il dubbio che magari i ristoranti non abbiano posto o, come qui a Marsaxlokk, siano chiusi (cosa un po’ strana, ma è così).

Decidiamo quindi di cenare a Marsaxlokk al ristorante Acqua Pazza e andare poi ad aspettare la mezzanotte a Mdina.

Dopo un’ottima cena con ravioli all’aragosta e un enorme pagello alla griglia (100€ in 4 con acqua e bottiglia di vino) andiamo, con la bottiglia di spumante comperata ieri, a Mdina dove non c’é anima viva per le strade, ma in compenso c’é un vento freddo che porta via. È comunque molto suggestivo girare di notte in questa città apparentemente disabitata. Meno male che abbiamo cenato a Marsaxlokk.

Fa freddo, c’é vento, non c’é nessuno e quindi torniamo in hotel. Arriviamo alle 23.56. Tempo di salire veloci in terrazza che manca un minuto a mezzanotte. Si stappa lo spumante e si archivia il 2013. Quattro passi sul lungo mare e poi in camera a dormire per cominciare mollemente il 2014.

Mercoledì 01-01-14

Oggi il cielo è variabile con prevalenza di nuvole grigie.

Colazione sul tardi, poi verso Marsaskala dove c’é, secondo la guida del Touring, una bella passeggiata lungo la costa. La passeggiata c’é, ma è sul “bella” che ci sarebbe da discutere. Infatti, la strada sterrata che costeggia il mare è una vera e propria discarica. C’é ogni sorta di monnezza. Un vero schifo. Fatti 4 km a piedi ce ne torniamo indietro. Finalmente verso le 13.30 il cielo si rasserena e il sole è bello caldo. La guida segnala una bella spiaggia a pochi km di distanza: la baia di San Thomas e così ci andiamo per prendere il sole.

Nel parcheggio ci sono alcune auto con dentro gente che se la dorme beatamente al sole. Arrivano, parcheggiano, reclinano lo schienale, ronfano per un po’ e se ne vanno. Un modo molto rilassante per cominciare l’anno.

Troviamo una zona riparata, dove un simpatico gruppo di matti a prevalenza femminile sta nuotando nel mare come se fosse estate. Purtroppo noi non abbiamo il costume da bagno e quindi ci sistemiamo semplicemente al sole per scaldare le ossa.

I matti hanno anche un simpatico cane Breton che gioca con una palla da tennis facendo ben attenzione a non bagnarsi (molto più saggio dei suoi umani, lui!).

Dopo un po’ passeggiamo lungo la costa e finiamo in una zona di approssimativi bungalow in muratura molto malandati che ricorda come stile la Uskudar o i paesotti tunisini e algerini che abbiamo visitato negli anni ’80 del XX secolo. Malta è veramente molto scassata in generale.

Si ritorna all’hotel percorrendo un bel pezzo di strada che sembra un groviera.

Dopo un minimo di riposo usciamo per andare a cena. Diversi ristoranti che alle 17 erano aperti e pieni di gente, alle 19 sono chiusi per cui andiamo di nuovo da Carrubia che è uno dei pochissimi aperti. Questa sera era quasi vuoto ma abbiamo dovuto aspettare più di mezz’ora. Sono lenti. C’è poco da fare! E oltrettutto la cena non è nemmeno stata un granchè. Probabilmente il cuoco era debilitato dalla veglia di capodanno.

Giovedì 02-01-14

Oggi sembra che il tempo sia sul bello. La temperatura è mite, tant’è che facciamo colazione in terrazza giusto con il maglioncino leggero.

Partiamo alla volta di una bella baia a nord ovest con l’idea di prendere il sole. Mentre andiamo il cielo si rannuvola. Arrivati in loco il cielo è di un bel colore grigio piombo. La baia è bella, ma hanno costruito un orrendo mega albergo della catena R***sson. Una costruzione abominevolie.

Cercando qualcosa da fare per passare la giornata, leggiamo sulla guida che a Mosta c’è una chiesa fatta a Pantheon che ha la cupola più piccola solo di San Pietro a Roma e Santa Sofia a Istanbul. Giunti a Mosta che sono le 13 troviamo la chiesa chiusa. Chiediamo informazioni e ci dicono che apre alle 15. Che fare in queste due ore? Consultando la cartina identifichiamo una strada costiera nelle vicinanze. Nel frattempo si è anche rasserenato. Arrivati vicino al mare vediamo stagliarsi sulla costa un grosso (e orribile) complesso alberghiero anche questo della catena R***sson.

Raggiungiamo la strada sterrata lungo la costa e scopriamo che lungo essa corre una elegante tubatura di scarico delle acque fognarie depurate. Infatti poco sopra c’è un gigantesco impianto di depurazione e l’aria ha una leggera fragranza di “eau de fogne”. Anche qui c’è disseminata monnezza di varia natura.

Visto che hanno costruito nelle vicinanze questo hotel di lusso, non possono tenere la costa pulita?

Ce ne torniamo poi a Mosta e la chiesa è aperta. In effetti è di una grandezza davvero imponente. Non è bella, però è incredibile come siano riusciti a far stare su una cupola così grande (tra l’altro è stata costruita dai parrocchiani alle dipendenze di un capomastro analfabeta – così riporta la guida).

Andiamo poi a vedere il tramonto alle Dingli Cliffs, ma non ne valeva la pena.

Rientro, relax e cena. Solito giro per vedere che ristoranti sono aperti e comparazione critica dei menu e relativi prezzi. Mentre siamo davanti al Ristorante “La nostra padrona” esce una cameriera che ci propone spigole e orate fresche alla griglia con contorno a 12€. Affare fatto. Il ristorante le spaccia come pescate, ma date le pezzature tutte uguali sono più propenso a credere che arrivino dagli allevamenti che si vedono al largo nel circondario.

Dopo cena con l’auto a La Valletta. Invece dei tre quarti d’ora col bus ci abbiamo messo quindici minuti passando su strade principali senza traffico. Parcheggiato a due passi dalle mura gratuitamente. La città sembra il Deserto dei Tartari. Quasi tutto chiuso, nessuno per strada.

Venerdì 03-01-14

Ultimo giorno pieno a Malta.

Finalmente un sole splendido. Per l’ultimo giorno decidiamo di andare al mattino a La Valletta a visitare il Grand Master Palace e al pomeriggio alla Blu Grotto.

Andiamo a La Valletta in auto. Anche di giorno il è traffico molto scorrevole e ci è voluto neanche un quarto d’ora, ma il parcheggio di ieri è pieno. C’è in alternativa un mega parcheggio multipiano che costa 1€/ora. Molliamo l’auto e raggiungiamo a piedi il palazzo. Alla biglietteria scopriamo che c’è solo la possibilità di visitare o l’armeria (6€) o le stanze sopra e l’armeria (10€). Solo le stanze non si può.

Facciamo il biglietto e sono soldi mal spesi perché la visita delle stanze non comprende l’audioguida, non hanno una brochure, lungo il percorso di visita non ci sono cartelli esplicativi, nelle stanze si può entrare per un metro e basta, la sala degli arazzi è al buio, non ci sono oggetti particolarmente interessanti e in buona sostanza non si capisce nulla di ciò che si sta osservando. In compenso la visita dell’armeria (di cui me ne importa molto poco) dà diritto ad una audioguida che descrive elmi, corazze, alabarde, fucili, cannoni, scudi, lance, ecc. raccolti in circa 80 teche per un totale di svariate centinaia di pezzi. Dopo un po’ viene una discreta noia o come si dice a Torino “stufia” (a meno di essere un appassionato di armi).

Avessi convertito i 10 euro in una trentina di pastizzi caldi e fragranti sarebbero stati un po’ indigesti, ma certamente avrebbero dato più soddisfazione.

Finito il giro passeggiamo ancora un po’ per le vie de La Valletta che con il sole mette ancor meglio in risalto la trasandatezza dei suoi edifici storici. Un peccato lasciare questi importanti edifici del XVI-XVII secolo così poco curati.

Tornati al parcheggio andiamo a Blu Grotto. Per vedere la grotta dal mare si deve andare con un “luzzu” (la barca da pescatore). Nove persone ogni barca, un giro di una ventina di minuti 8€ a testa. Ad ogni giro il barcaiolo incassa 72€. Non male!

Visto che di grotte sul mare ne abbiamo gia viste tante lasciamo perdere e ci mettiamo su una piattaforma fronte mare a prendere il sole.

Quando il sole sta per tramontare facciamo due passi su un piccolo promontorio e scopriamo che si vedono alcune grotte senza spendere un centesimo e la Blu Grotto si vede da un punto panoramico in alto sulla strada.

Nella piazza del parcheggio c’è un ristorante (Fish King) che è aperto anche la sera per cui dopo essere tornati in hotel per una sistemata torniamo lì per cena. Ci sediamo a tavola alle 19.30. Il solerte cameriere arriva subito a portarci la lista e nel giro di 10′ diamo le ordinazioni, compresa quella di un pesce da grigliare esposto nel frigo. Dopo oltre mezz’ora il pesce è sempre lì e dei due piatti di pasta ordinati nemmeno l’ombra. Chiedo se la cucina è aperta e rispondono che stanno cucinando i nostri piatti (siamo gli unici clienti al momento). Dopo un altro po’ faccio presente al cameriere che sono ormai tre quarti d’ora che aspettiamo. Il tizio che sembra essere il manager del ristorante viene ad assicurarci che nel giro di 10′ arriva tutto.

Finalmente si cena. Senza infamia e senza lode, 68€ in quattro con vino e acqua. Il pesce che avevamo indicato è sempre nel frigo perché, dicono, ne hanno grigliato uno uguale (mah!).

Il dessert siamo andati a prenderlo a Mdina a La Fontanella, una tea room sulle mura della città. Anche il dolce senza infamia e senza lode.

Sabato 04-01-14

Giorno di partenza.

C’è un sole stupendo.

Carmel, il direttore fac totum dell’hotel (e forse anche proprietario), ci dice che oggi è uno dei rari giorni in cui si può visitare un vecchio forte (Fort St. Lucian) usato nel recente passato dalla RAF come deposito di bombe e ora adibito a centro di ricerche per itticoltura.

Dall’hotel raggiungiamo il forte con una gradevole passeggiata al sole lungo il mare di circa un quarto d’ora.

Alle 10 parte una visita guidata in inglese.

La guida ci spiega che prendono le uova e le fanno schiudere in vasche controllate; per qualche giorno nutrono le larve con del plancton auto-prodotto. Poi passano gradualmente ad altri tipi di alimenti fino a che i pesci non diventano sufficientemente grandi per essere trasferiti nelle vasche di allevamento in mare.

Abbiamo visto delle orate di 3 settimane completamente trasparenti e lunghe pochi millimetri.

Dopo la visita ci siamo goduti l’ultima ora di sole e caldo nel dehor di un bar sul lungomare dove non siamo riusciti a capire perché il caffè espresso e il caffè espresso lungo hanno prezzi diversi.

Ci dirigiamo verso l’aeroporto. Qualche difficoltà a centrare la corsia giusta del parcheggio dell’autonoleggio, ma alla fine ce la facciamo. Molliamo la scassata Skoda Fabia senza ulteriori ammaccature.

Al gate c’è già una fila già molto lunga a cui ci aggiungiamo. Mezz’ora in piedi e finalmente si sale. Il volo parte puntuale. La vacanza è finita. Arrivati a Torino ci sono 3°C e pioviggina.

Considerzioni

Leggendo la guida, guardando filmati su youtube e dalle informazioni su internet e su Turistipercaso mi aspettavo di più. Malta mi ha un po’ deluso. E credo che mi deluderebbe anche in estate come meta balneare. Molto meglio le Lipari o la Sicilia in generale o la Grecia (per rimanere in zona). A parte la Co-cattedrale di San Giovanni, di cose particolarmente interessanti non ne abbiamo trovate.

L’Ipogeo, che probabilmente è interessante, non siamo riusciti a visitarlo perché bisogna prenotare con molto anticipo e il numero di visitatori è contingentato.

La cucina maltese non ha un proprio carattere e non è nemmeno molto varia. È buono e non caro il pesce, ma molto pesce è di allevamento e le aragoste sono di importazione.

Di Malta avevo un’idea molto differente rispetto a com’è in realtà. La immaginavo un’isola curata, con belle case di stile europeo, con molta cura per l’ambiente, con belle spiagge di sabbia invece è ben diverso. Lo stile delle case è quello dei paesi del Maghreb: a parallelepipedo, un po’ scassate, con decorazioni di gusto arabeggiante. Ci sono insediamenti industriali bruttissimi sulla costa, discariche abusive lungo le coste. Di sabbia sulla costa non ce n’è molta.

La cosa invece davvero piacevole di Malta in inverno è il clima. Il maltempo non dura troppo e quando c’è il sole è una meraviglia.

Va bene esserci venuti, ma non viene voglia di tornare.

Spese

2 Voli Ryanair A/R da Torino circa 400€

Hotel: doppia con colazione 7 notti 385€

Noleggio auto: 63€ a coppia

Pasti, visite, benzina: 350€

Totale: ~1200€ a coppia.

Se avete domande potete scrivermi all’indirizzo l.masera@alice.it

Se volete vedere le foto presentate come slide show sono su youtube. Titolo “Malta a Capodanno” di Lorenzo Masera



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