Madrid #unanochemas

#Unanochemas, sull’onda di quest’idea, nata per caso in una strampalata notte trascorsa sulle dune di Corralejo, è nata la mia zingarata di 10 ore nella capitale
Scritto da: Meridiano307
madrid #unanochemas
Partenza il: 20/05/2017
Ritorno il: 21/05/2017
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
#Unanochemas, sull’onda di quest’idea, nata per caso in una strampalata notte trascorsa sulle dune di Corralejo, è nata la mia zingarata di 10 ore a Madrid. Non avevo idea di cosa avrei fatto o dove avrei alloggiato, l’unica cosa certa era che sarei andata a caccia di un tramonto, il solo dettaglio mancante durante la settimana appena trascorsa a Fuerteventura.

Per quanto riguarda la notte sono stata decisamente fortunata, perchè proprio mentre cercavo una sistemazione si è liberata una camera in un albergo eccezionale, sia come posizione che come struttura. Il “problema” è nato nel momento in cui fisicamente mi sono messa a cercarlo… avevo dato uno sguardo veloce a maps dicendo “che vuoi che sia, basta uscire alla metro andare a diritto e girare a destra, sai che ci vuole”. Ecco, io dalla metro sono uscita ma il senso dell’orientamento è andato in tilt non appena mi sono trovata al centro della manifestazione che si stava svolgendo proprio in quel momento. E per quel semplice andare a diritto e girare a destra, della durata complessiva di 23 secondi, ci ho messo mezz’ora delle 6 che avevo a disposizione (4 erano già state prenotate da Morfeo).

Già, ma che fare a Madrid in 6 ore? Bella domanda, soprattutto quando non si ha né un itinerario né il tempo sufficiente per tirare fuori il famoso coniglio dal cilindro. Ma siamo proprio sicuri che non ci rientri di fare proprio niente niente? Perchè in realtà si può girare come trottole, ad esempio è possibile: visitare un po’ il centro, alcuni giardini, cenare, vedere un magnifico tramonto, ascoltare della buona musica, fare lo spuntino di mezzanotte a base di churros e cioccolata calda rigorosamente da San Ginés (tanto per stare leggeri) e tornare a bere qualcosa prima di andare a letto, così, giusto per digerire.

Ma andiamo con ordine, c’era un posto in cui non ero mai stata durante le mie precedenti visite: Il Templo de Debod. Ho conosciuto questo luogo solo ultimamente grazie ad Instagram e ne sono rimasta subito affascinata. Quando poi la gentilissima signorina alla reception dell’albergo, dopo avermi dato info su come arrivarci, ha aggiunto che proprio da lì si può godere di uno dei tramonti più belli della città, l’ho preso subito come un segno del destino. Ma torniamo alla mia domanda originaria: che cosa fare a Madrid in un giorno?

Ecco, questa è la mia risposta. Mappa in tasca, non ho perso tempo e sono andata subito al Tempio per cercare lo scorcio migliore per la serata e capire i tempi di percorrenza, 5 minuti di passo relax dal Palazzo Reale bastano e avanzano per raggiungere la location. Questo è un parco grandissimo e meraviglioso, pieno di ragazzi intenti a dipingere, ridere, scherzare, fumare, fare yoga, e quello sport moderno in cui si fanno gli equilibristi su un elastico legato a due alberi… ecc ecc. C’era un clima talmente tanto bello e sereno che ho preferito non fare foto, perchè non mi andava di “rubare” niente di questo momento così “loro”.

Il tempo di lasciare questa idilliaca collina che ci ritroviamo subito immersi nel mezzo del traffico cittadino, ma per fortuna ecco apparire immediatamente un’altra oasi felice: I Jardines de Sabatini, un parco relativamente piccolo con al centro una grande fontana, in cui si riflettono le finestre di Sua Maestà, pieno di statue, alberi e siepi così alte da potersi nascondere al loro interno. Qui c’erano un po’ troppe coppiette ed io ero un po’ troppo sola, o meglio la mia compagnia erano i morsi di fame a ricordarmi che l’ultima volta che avevo messo qualcosa sotto ai denti era stato a colazione; così ho preferito proseguire, ovviamente non prima di aver scattato qualche fotografia cercando di scansare il più possibile le altrui effusioni.

Risalendo le scale laterali, ci troviamo praticamente in Plaza de Oriente, una bellissima piazza con al centro una grande statua alle cui spalle svetta la facciata laterale del Palazzo Reale. Qui c’era un ragazzo che suonava l’arpa in modo così divino che non ho resistito, mi sono seduta su un muretto, assieme a decine di autoctoni e non, a godermi le sue note e la serenità che diffondevano… e chissenefrega della fame, quella scena valeva assolutamente il prezzo di qualche borbottio. Ovviamente è bastato che calasse il sipario perchè il problema cena si ripresentasse, anche se non avevo dubbi su dove l’avrei consumata: 100 montaditos! La mia catena preferita, nonchè luogo principe dei miei pasti nella capitale. Io sono andata diretta in quello in Calle Mayor, in modo da poter tornare velocemente al Tempio ma non prima di aver ordinato 2 boccadillos (1 al jamon ed 1 al queso), 1 piatto di patatine e la mia più grande passione: 1 litro di Tinto de Verano. Il tutto per la grandissima cifra di €8.00.

Finalmente rifocillata a dovere, vedendo che il sole era ancora alto me la sono presa molto lunga e comoda, zigzagando lentamente per le vie secondarie, quelle che collegano le arterie principali di Calle Mayor e Calle del Arenal, finchè non sono stata rapita da una seconda manifestazione che si stava svolgendo nella centralissima Puerta del Sol, in cui si contestava il governo Spagnolo ed alcuni suoi esponenti particolarmente corrotti. Pur non parlando la lingua, sono rimasta inebetita da quant’era bella quella scena, così allegra, pacifica, coinvolta e coinvolgente ma soprattutto, quella era una piazza in cui regnava una cosa sola: il dialogo.

Ma veniamo finalmente a questo tramonto… e che tramonto! Il Templo de Debod è una della cose più suggestive che abbia mai visto, questi due portali che si specchiano nell’acqua con le luci dei riflettori che si accendono mentre piano piano il sole va giù, ti catapultano direttamente in Egitto al tempo dei Faraoni; ed è uno spettacolo talmente tanto particolare che ti lascia senza fiato all’istante. Anzi, c’è qualcosa di magnetico nell’atmosfera, qualcosa che ti cattura, che si fa sentire sulla pelle prima ancora che negli occhi. Anche se sono capitata a Madrid per caso, anzi praticamente per scherzo, anche se è stato un po’ faticoso, anche se ero seduta in mezzo a due coppie e con alle spalle gli allievi (7) di un corso di fotografia, che con i loro cavalletti mi avevano praticamente incastrata, quel cielo quasi viola, quelle pietre provenienti da un luogo così lontano, quel silenzio rotto sotto dai millemila clic dei miei “sequestratori”, è valso il prezzo di tutti gli “anche se” detti e non. Il resto della serata l’ho dedicato al centro godendomi di quel poco di fresco che finalmente stava arrivando, al termine di una lunga e decisamente estiva serata di fine maggio. Sono passata più e più volte davanti a San Ginés, il mostro sacro dei churros, tentando di convincere il mio stomaco che sarebbe stata un’atrocità trovarsi lì davanti e non prenderne una porzione, ma lui sciocco malandrino non ha voluto sentire ragioni; così per consolare il mio spirito sconvolto da questa rinuncia mi sono regalata il bicchiere della staffa in un bar che avevo visto il pomeriggio; un bar con prodotti, vini e liquori andalusi (tanto per non smentire la mia fissazione per questa regione). E così sola al tavolino, guardando le persone passeggiare, ridere e scherzare, mi sono messa a ripensare alla settimana appena trascorsa, a tutte le cose viste, alle situazioni belle-assurde-incredibili-strampalate-schifose-ecc che mi sono capitate…e per schifose intendo una lotta sfrenata contro una cucaracha che si era avventurata fin dentro la canottiera, ma questa è tutta un’altra storia.

E mi è venuto anche da chiedermi chi me l’avesse fatto fare di arrivare fin lì, buttando via il biglietto del volo che mi avrebbe riportata direttamente a casa per comprarne uno con cui sarei arrivata il giorno dopo, via Madrid. Poi mi sono ricordata che avevo espresso il desiderio di vedere un tramonto, desiderio che non avrei mai esaudito se non fosse stato per questa inaspettata deviazione finendo il mio vino liquoroso, mentre osservavo quella miriade di gente che ancora affollava le strade della capitale, nel mio piccolo, quella sera mi sono sentita un po’ cittadina del mondo.

E poi a pensarci bene, la mia #Unanochemas io l’ho avuta eccome, non so se migliore o peggiore ma certamente diversa da come l’avevo immaginata…, ma in fondo, senza sorprese che viaggio sarebbe?

Info e curiosità

Il Tempio di Debod risalente al II secolo a.C., nel 1968 venne donato dal governo Egiziano a quello Spagnolo come ringraziamento del suo aiuto nella salvaguardia di alcuni templi, in particolare quello di Abu Simbel, che si trovavano in pericolo a causa della costruzione della diga di Assuan. La posizione scelta per la sua installazione è la collina a fianco di Plaza de España con vista sul Palazzo Reale, sulla Catedral de Santa María la Real de la Almudena e sull’immenso polmone verde del Parco Casa de Campo. Al momento della ricostruzione, gli ingegneri ed i muratori sono letteralmente impazziti nell’assemblare tutta quella miriade di pezzi, perchè tantissime pietre e decorazioni varie tra smontaggio, imballaggio e traversata dall’Egitto alla Spagna, avevano perso la loro numerazione; quindi alla riapertura delle casse, nessuno aveva la più pallida idea di come andassero tutti quei pezzi. Ah, sai che la posizione in cui è stato edificato non è caso? Venne deciso infatti di rispettare l’orientamento originale così come si trovava in Egitto, per questo si trova in direzione Est – Ovest.

Il super albergo di cui parlavo prima è il Room007 SelectSol e confermo il fatto che si trovi in una posizione veramente strategica. Il personale con cui ho scambiato quattro chiacchiere è stato estremamente gentile, disponibile, simpatico ed alla mano, insomma super. Nessuno mi ha chiesto di sponsorizzare questo albergo o mai mi darà un euro per averlo fatto, ma mi sono trovata talmente tanto a mio agio che ho pensato che sarei stata veramente troppo birbona se non avessi condiviso l’informazione.

Madrid è una città con del carattere e questo lo si capisce subito non appena ci si mette piede, indipendentemente dal fatto che vi si passino 3 ore o 3 giorni. Come dicevo prima, uno dei motivi per cui non riuscivo a trovare l’albergo è perchè nella piazza di fronte al Teatro Real (metro opera) c’era una manifestazione di protesta contro il governo Venezuelano in seguito ai vergognosi atti criminali avvenuti in quest’ultimo periodo. Mentre nella centralissima e gigantissima Puerta del Sòl, uno dei più grandi crocevia e punto nodale della città, c’era quella contro i politici corrotti di casa loro. Ho perso volentieri parte del mio già risicato tempo per prendermi una sberla di senso civico, diritti civili e partecipazione.



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