Natale a Madedi Ira by Rosella & Edoardo

Ci è venuta l'idea di provare a passare Natale "fuori casa". Le Canarie le conosciamo, a Madeira non eravamo mai stati.
Scritto da: ebarra1
natale a madedi ira by rosella & edoardo
Partenza il: 16/12/2019
Ritorno il: 30/12/2019
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
Innanzitutto i ringraziamenti agli autori dei diari che abbiamo sfruttato: grazie a giobest, eva noric, Ginger27, chiskyw. Abbiamo poi utilizzato la guida della Lonelyplanet, che -rispetto a quanto siamo abituati – abbiamo trovato un po’ “disorganizzata”, con le info sparpagliate.

Dati del viaggio:

  • Park: Travelparking a Malpensa
  • Volo: TAP [Milano-Lisbona-Funchal] (535.€ a testa, con bagaglio in stiva) comprato tramite Skyscanner/ Viaggiogratis)
  • Auto: Panda, noleggiata da Bravacar, [295 € per 14 gg. di noleggio, con tutte le assicurazioni e “zero franchigia” attraverso il sito EasyTerra]. Se a qualcuno NON piacciono le gallerie e le salite/discese assai ripide, beh Madeira è “traforata” come un gruviera e piena di stradine in forte pendenza… Siete avvisati.
  • Alloggio: (scelto fuori da Funchal) a Ponta do Sol/Estrada Livramento [(tramite Expedia, 250+500 € (in loco) per un soggiorno di 2 settimane].
  • Ristoranti (oltre a quelli citati più sotto): a Ponta do Sol (scendendo verso il mare) “Steak & Sun”; a Madalena do mar (in fondo al lungomare) “A Poita”.; a Camara de Lobos, “Casa do Farol”. Tutti con prezzi tra 20 e 30 €/persona, mangiando pesce e bevendo vino.
  • Lingua: a parte il portoghese (non andavamo oltre “bom dia”, “boa tarde”, obrigado”), con mia gioia ho verificato che molti capiscono e parlano spagnolo (a differenza del Portogallo continentale, che avevamo visitato 20 anni fa); ciò in parte è dovuto al rientro dall’America Latina di (discendenti di) emigranti. Negli altri casi,l’inglese ci ha permesso di comunicare, visitare e mangiare.

Diario di viaggio:

16/12: Atterriamo – un po’ in ritardo – all’aeroporto (vicino) a Funchal, riconosciamo il rappresentante della Bravacar dal cartello che regge e apprendiamo che altri voli non sono atterrati per il vento; breve corsa in auto fino agli uffici (a 1 km di distanza) e ritiro dell’’auto: carrozzeria un po’ “bombardata”, ma per il resto nessun problema nelle successive 2 settimane. Attiviamo il nostro TomTom, inseriamo le coordinate che ci aveva dato il padrone di casa e dopo una trentina di km troviamo la casa, anzi la villa ( 2 piani, 6+2 posti letto; un soggiorno con tavolo da biliardo…); le chiavi, come d’accordo, sotto lo zerbino; incontreremo il proprietario per qualche spiegazione e la consegna del saldo solo la mattina dopo. Comunque troviamo un corposo ed esauriente “libro di casa e dintorni” in cucina per cui non ci sentiamo persi. Cena al ristorante “Dos amigos”, avvistato mentre salivamo, a 1 km dal nostro alloggio [23 €/testa].

17/12: Il programma prevede l’esplorazione dei dintorni; individuiamo –in paese- benzinaio, parrucchiere (per le signore) minimarket, da cui ci riforniremo nei giorni successivi. Purtroppo piove… Prendiamo per Cabo Girao (le scogliere), Camara de Lobos (paesino di pescatori, con un paio di ristoranti che utilizzeremo). Cena da “A Taberna” a Madalena do mar [21 € a testa, mangiando pesce e bevendo vino].

18/12: Seguiamo l’impostazione della Lonelyplanet e andiamo a “Funchal owest”; piove ancora… Utilizzando TomTom e cartina andiamo alla ricerca di un ufficio informazioni [Av. Arriaga] per avere una cartina “decente” e l’indicazione dei parcheggi [in Av. do mar ce ne sono diversi, costo 1,3 €/h]. A piedi andiamo al convento S. Clara, al Museo Quinta de la Cruz; dato che la “Sé” al pomeriggio apre solo alle 16; visitiamo il Museo de arte sacra e –per far felice uno di noi 4- il museo di CR7, sul lungomare. Finalmente la “Sé” apre, poi diamo un’occhiata ai mercatini di Natale in Av. Arriaga. Va detto che a Madeira l’atmosfera natalizia è sentita, con moltissima illuminazione, per strada, intorno alle piante, sulle case..

19/12: Rotta su “Funchal est”. Parcheggiamo vicino al Museo de electricidade; visita al museo (bella la parte interattiva, anche se non siamo bambini), poi andiamo al Mercado dos Lavradores (dove tra l’altro vediamo intero il “Pez espada” (pesce sciabola, ben diverso dal “nostro” pescespada), all’Ibtam (museo del ricamo). Troviamo chiuso il Museo do Brinquedo (giocattoli). Sempre a piedi ci inoltriamo nella “zona velha”; la strada Santa Maria (con una serie di be portoni decorati) ci porta alla Fortaleza San Tiago. Inutile invece l’arrampicata (in auto e poi a piedi) alla Quinta Boa Vista: nessuna orchidea… in vista.

20/12: Finalmente niente pioggia, ma tanta umidità e 21°C Esploriamo il paese di Ponta do Sol (sulle cui alture siamo alloggiati): chiesa parrocchiale, biblioteca, centro culturale e un lungomare su cui frange un mare “formato”. Un calcolo sbagliato delle onde in arrivo e finiamo bagnati dagli spruzzi… Al pomeriggio ripartiamo, destinazione Ribeira Brava. Il museo etnografico – suggerito dalla Lonely – merita. Interessanti anche la chiesa di Sao Bento e il lungomare.

21/12: Oggi sole ! A Funchal est, al “Park teleférico” prendiamo la funivia (11 € solo andata…) e visitiamo il Giardino Palace: carino, ma NON vale i 12 €/persona dell’ingresso); poi la discesa con i “carros de cesta”, questi si valgono i 15 € /testa richiesti. Lungo la discesa, 2-3 persone scattano foto “al volo”, foto che troviamo, già stampate, all’arrivo. Sono 10 €, ma per il ricordo… Confermiamo invece il suggerimento di ignorare i taxisti che assalgono i turisti proponendo il ritorno al lungomare di Funchal per 10€; basta spostarsi di 20 metri e si trova una fermata dell’autobus –ben segnalata- con tanto di orari indicati; e bastano 2 €/persona !. Recuperata la macchina ci dirigiamo al Jardin Botànico; qui il TomTom si rivela stranamente poco aggiornato sui sensi unici, per cui navighiamo un po’ di cartina e un po’ chiedendo. Ben spesi i 6 € dell’ingresso.

22/12: È domenica e vista la giornata festiva e col sole, abbiamo puntato sul paesaggistico Eira do Serrado e poi sulla valle “Curral da Freiras”; abbiamo utilizzato soprattutto la navigazione “umana” in quanto molte località il TomTom semplicemente le ignora. Bellissimo il presepe, allestito in un piccolo edificio, a 100 m. dalla Igreja suggerita dalla Lonely. Successivamente, rotta verso mare, a Sao Roque de Fajal, poi verso Ribeiro Frio e – deviazione di 6 km.- Pico Arrieiro (quello con la cupola radar). Non scoraggiatevi per le strade tortuose e la foschia, salendo, con un po’ di fortuna,. la lascerete in basso, godendovi il sole (a 1800 m., in dicembre, in maniche corte!)

23/12: Oggi, costa settentrionale. Iniziamo dal piccolo Porto da Cruz, dove c’è solo la piccola distilleria di rum, purtroppo senza possibilità di visita guidata e con pochi cartelli esplicativi. Poi Santana, dove alcune tipiche casette sono state trasformate in negozi di artigianato. Ci spostiamo lentamente (qui non c’è ancora la “superstrada” a Ponta Delgada : della famosa croce che sarebbe arrivata galleggiando rimane–causa incendio- solo un pezzo abbrustolito. Ancora qualche km e troviamo Sao Vicente, con le sue grotte/tunnels lavici [visita di 30 min., abbastanza interessante]. Ultima tappa: Porto Moniz. Tralasciamo l’acquario – che altri viaggiatori non hanno apprezzato molto – e andiamo al Centro ciencia viva, che però – nel periodo natalizio – è adibito a mostra di presepi, cui diamo un’occhiata. 200 m. più in là restiamo un pezzo a fotografare le onde che si frangono contro gli scogli che circondano le “piscine naturali” (al momento non accessibili), simili a quelle viste sia a Tenerife sia al “Charco azul” dell’isola La Palma. Rientriamo tramite la “superstrada” da Sao Vicente a Ribeira Brava.

24/12: Visita dal parrucchiere per le signore. Poi rotta su Garajau (sobborgo di Canico, non di Funchal per impostare il TomTom) a vedere la statua del Cristo Rey. La Lonely non fa’ cenno ad una piccola funivia lì vicino che permette di scendere ad una spiaggetta –sotto la statua- che fa parte di una riserva marina. A Machico, carina la Capela dos Milagres, che ha resistito a ripetute inondazioni. Inutile il trasferimento a Canical per il museo della balena, chiuso a cavallo di Natale… Facciamo allora rotta su Camacha, nella cui piazza c’è la fabbrica/esposizione di oggetti in vimini; vi si accede attraverso il bar-ristorante adiacente. Ne approfittiamo anche per comprare qualche oggetto, sia per noi sia da regalare. Rientriamo tramite la “superstrada”.

25/12: È la giornata del riposo assoluto (anche perché è tutto chiuso); due giorni fa ci siamo assicurati un posto per pranzo in uno dei pochi ristoranti aperti (a Madalena do mar).

26/12: Festivo anche oggi, con buona parte dei musei chiusi. Siamo “costretti” alla Ponta de Sao Lourenco, con relativa camminata (3+3 km. di sentiero, senza andare oltre la “casa”). A noi non è sembrato niente di eccezionale, anche perché –con il mare calmo- non abbiamo avuto occasione di fare foto alle onde, che dovrebbero frangersi contro i pinnacoli di roccia e le scogliere. Un avvertimento: il paesaggio è brullo, il sentiero è interamente allo scoperto, insomma l’unica possibilità di andare in bagno è alla “casa”… Alla fine della camminata, abbiamo provato, ma nessuno ha risposto alle nostre telefonate, sia all’ufficio turistico sia ad alcuni musei di Funchal, per cui siamo tornati a casa.

27/12: Ci dedichiamo ai residui musei di Funchal (zucchero, vino) e all’acquisto di souvenir. I musei sono stati una delusione: quello dello zucchero mostrava essenzialmente la forma (a cono) in cui veniva preparato e trasportato nei tempi passati oltre ad alcune fotografie; dei due musei del vino indicati, uno non esisteva, l’altro (in Av. Arriaga) è essenzialmente uno “store”, che fa anche visite guidate; ma 10 € a persona ci sono sembrati troppi. Interessante invece il negozio di bordal ricami, in R. Fernando Oruela) e la Fabrica de S.to Antonio (una traversa di R. 5 de Octubre) che vende dolci e biscotti. Utile anche “Saudade Madeira” (R. Joao Gago 2, vicino alla “Se”) per ricordini di vario tipo.

28/12: Oggi, camminata lungo la Levada 25 fontes, organizzata scegliendo da dépliant dell’ufficio turistico [30 €/persona, trasporto e guida]: un po’ faticosa, ma fattibile, anche da 2 persone “over 60” e “not fit” come noi. Il percorso è interessante e si apprezza lo sforzo fatto, già a partire dal 1400, per gestire il vantaggio di avere un’isola con sorgenti di acqua dolce che sgorgano in alto, tra i 1000 e i 1300 metri. Ci è stato spiegato che è conseguenza della diversa composizione dei materiali fuoriusciti nel corso di diverse eruzioni, dapprima basalto, compatto ed impermeabile cui successivamente si è sovrapposto materiale poroso, simile alla pomice, che assorbe l’acqua piovana. L’acqua è utilizzata per l’irrigazione e –in tempi più recenti- per alimentare centrali idroelettriche. Una nota: anche qui, nessuna possibilità-toilette lungo il percorso, solo un punto dove – come comunicatoci dalla guida- “ci si può arrangiare”.

29/12: Ultimo giorno sull’isola, siamo andati a zonzo senza una meta precisa, poi ci siamo dedicati alle valigie.

30/12: Lasciamo la casa (chiavi sotto lo zerbino come richiestoci), restituiamo l’auto ed aspettiamo l’aereo per il ritorno, partenza comoda verso le 12. Una riflessione: cambieranno nome all’aeroporto, quando Ronaldo smetterà di giocare?

Se avete domande, scriveteci ebarra54@libero.it



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