Nosy Komba e Isole Mitsio
Abbiamo avuto la splendida opportunità di visitare finalmente il Madagascar, da sempre un nostro sogno, aderendo ad un viaggio organizzato da un gruppo di amici a capo del quale c'è un vero e proprio veterano di questa isola. Grazie a lui abbiamo conosciuto uno degli ultimi scorci di mare su questo pianeta ancora pressochè incontaminati.
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Abbiamo avuto la splendida opportunità di visitare finalmente il Madagascar, da sempre un nostro sogno, aderendo ad un viaggio organizzato da un gruppo di amici a capo del quale c’è un vero e proprio veterano di questa isola. Grazie a lui abbiamo conosciuto uno degli ultimi scorci di mare su questo pianeta ancora pressochè incontaminati. La nostra base era sull’isolotto di Nosy Komba, che , pur essendo di fronte alla “turistica” Nosy Be, è ancora un posto dove il turista è una figura rara. Abbiamo alloggiato presso i bungalow di Berenice, una meravigliosa signora malgascia, che con assoluta naturalezza ci ha fatti sentire a casa nostra, coccolandoci con mille attenzioni e con una cucina strepitosa e ricca di mediterraneo, visto che il marito Remo è italianissimo e goloso di pastasciutta. Una base perfetta per le nostre escursioni, visto che i bungalow sono praticamente sul mare ed immersi in una natura lussureggiante ed incontaminata. Su Nosy Komba esistono pochissime strutture turistiche come questa, e soprattutto, non c’è nulla che possa far assomigliare questo tipo di accoglienza a qualcosa che viene fuori dai cataloghi dei tour operator. La conoscenza della zona da parte di Filippo, il nostro “capogruppo”, e l’organizzazione di Berenice e Remo, ci hanno permesso di usufruire di barche e guide per ogni tipo di escursione possibile nei dintorni (vi assicuriamo che sono tantissime), in terra, in mare e sott’acqua. Gli angoli indimenticabili del nord del Madagascar sono davvero tanti, e sebbene Nosy Be sia la principale meta turistica del paese, l’atmosfera che ci circonda non deve essere molto diversa da ciò che hanno visto i pionieri del turismo esotico. Possiamo solo brevemente ricordare ciò che abbiamo visto; l’isolotto di Nosy Tanihely, splendido parco marino paradiso per sub o semplici snorkelisti; gli isolotti attorno Nosy Komba, dove le maree giocano a far unire o separare da lembi di sabbia finissima pezzi di scogli corallini. Indimenticabile poi il “bivacco” alle isole Mitsio, un arcipelago pressochè disabitato a due ore di barca da Nosy Komba; troppe le cose fantastiche che abbiamo visto nei tre giorni di bivacco (dove tra l’altro Berenice e Remo hanno provveduto a fornirci di tende e abbondante vettovagliamento). L’isola di Tsara Banjina, l’unica in cui c’è il segno dell’uomo per via di un piccolo e incantevole hotel, ha colori che non credevamo potessero essere veri. Ankarea è un lembo di sabbia incontaminata dove gli amanti delle immersioni e dello snorkeling resterebbero giorni interi con la testa sott’acqua; le “canne d’organo” di Nosy Mitsio sono una fomazione di scogli basaltici unici al mondo e particolarissimi. I “quattro fratelli”, 4 scogli-isola di fronte a Nosy Mitsio, permettono ai sub di poter incontrare squali, barracuda e carangidi, oltre a permettere una pesca ricchissima grazie alla quale il problema del vitto è stato per noi solo un problema di abbondanza. Pensare alla accoglienza dei malgasci, popolo mite e cordialissimo, agli occhi dei bambini dei villaggi, alla ricchezza di una natura ancora (e speriamo ancora per molto) non toccata dalla mano dell’uomo, e alle tante cose raccontateci che non abbiamo avuto modo di vedere, ci ha fatti tornare a casa con la voglia e la determinazione di voler ripetere quest’esperienza, che suggeriamo a chiunque abbia voglia di viaggiare uscendo fuori da itinerari e da clichè di viaggio usuali.
Saremo lieti di fornire o scambiare informazioni con chiunque voglia contattarci.
Paola & Piermario