Notre Dame de la Salette

Weekend economico e forse insolito, ma molto gratificante
Scritto da: fefi3586
notre dame de la salette
Partenza il: 15/08/2015
Ritorno il: 16/08/2015
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Questo è il racconto di un brevissimo ma appagante fine settimana in Francia.

È ormai da giugno che ripetiamo ai bambini la promessa di dormire una notte in tenda, ma poi quasi tutti i week end preferiamo andare a fare trekking sulle nostre splendide Alpi (perlopiù Val Maira) aproffittando anche del fatto che i bimbi hanno le gambette corte ma buone. Eccoci però alla festa dell’Assunta con due giorni liberi dal lavoro.

Ok, si parte, ma dove? Per l’Italia le previsioni meteo sono pessime mentre sul versante francese paiono decisamente migliori. Ci ricordiamo di un Santuario di cui avevamo sentito parlare: Notre Dame de la Salette nel dipartimento delle Alte Alpi-Rodano. Telefonate in due tre campeggi, caricata la macchina, acceso il motore, si va.

Oltrepassato il confine via Colle dell’Agnello (CN) ci rendiamo conto che le previsioni meteo per la Francia erano un po’ troppo rosee… pazienza, l’importante è essere tutti insieme.

A causa di una gara ciclistica dobbiamo deviare verso il Colle dell’Izoard: si allunga di oltre un ora ma il paesaggio merita.

Giungiamo a Corps e quindi scendiamo al Lago di Sautet verso il camping du Lac (bel campeggio, nel verde e a bordo lago). Il lago, una grande diga per l’esattezza, è piacevole con varie spiaggette e passeggiate; mentre il paesino di Corps è abbastanza caratteristico. Si trova a metà strada tra Gap e Grenoble sulla Via Napoleonica, motivo per cui diversi dipinti e monumenti ricordano il passaggio dell’imperatore di Francia. Ovunque si notano le case tipiche coi tetti molto spioventi coperti da piastrelline piatte e lisce anziché tegole.

L’indomani mattina si parte alla volta del Santuario di Notre Dame de la Salette. Da Corps, paese natale dei due bimbi a cui apparve la Madonna, sono 15 km di curve in salita ma più che fattibili (strada agevole e larga rispetto a quelle cui siamo abituati).

Si tratta di un Santuario mariano sorto a 1800 metri di altitudine sul luogo ove apparve, nel1846, la Santa Vergine a Melania e Massimino, due pastorelli lasciando loro un messaggio sulla necessità e importanza della preghiera in lingua occitana (come anche a Notre Dame de Laus, in Francia, e Valmala, in provincia di Cuneo).

Per la strada si incontra un cimitero canadese in cui hanno avuto sepoltura 58 vittime di un disastro aereo avvenuto su questi monti nel Novembre 1950.

Giunti alla fine della strada un ampio parcheggio accoglie auto e pullman. Dopo una brevissima camminata siamo presso il complesso di La Salette. La chiesa , la cui facciata è affiancata da due torri campanarie, è anteposta alla struttura nella quale hanno sede tutti i servizi per i pellegrini (albergo, ristorante,bar, un solo negozio di souvenir, sale conferenze, confessionali, cappelle, ecc). Tutto intorno solo pascoli e cime verdi.

È un ambiente che trasmette pace e un forte senso di spiritualità, dove a farla da padrone sono la maestosità della natura e lo Spirito. Considerato che da qui partono anche molti sentieri escursionistici può essere un ottima base anche per i non credenti.

La giornata è trascorsa tra nutrimento spirituale e passeggiate. Tra l’altro seguendo un sentiero posto di fronte alla chiesa ci siamo trovati molto più in alto di essa avendo cosi una visuale spettacolare: la foschia avvolgeva la media e bassa valle mentre le cime verde smeraldo e la Basilica parevano galleggiare proprio sulla nebbia. Un immagine da cartolina. E con questa negli occhi, pace nell’animo e un po’ di tristezza (anche da parte dei bimbi) per la partenza ritorniamo a casa tramite Vars e Colle della Maddalena.



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