Louisiana e texas

Da veri appassionati di musica jazz non potevamo non cominciare il nostro viaggio che dalla BIG EASY, ovvero la città di New Orleans. Abbiamo innanzitutto prenotato dall'Italia le prime quattro notti in un bed & breakfast molto carino appena fuori il French Quarter, il 'Dauphine House': una vecchia casa vittoriana con stanze arredate in stile,...
Scritto da: Michela Bandini
louisiana e texas
Partenza il: 10/07/2004
Ritorno il: 23/07/2004
Viaggiatori: in coppia
Da veri appassionati di musica jazz non potevamo non cominciare il nostro viaggio che dalla BIG EASY, ovvero la città di New Orleans. Abbiamo innanzitutto prenotato dall’Italia le prime quattro notti in un bed & breakfast molto carino appena fuori il French Quarter, il ‘Dauphine House’: una vecchia casa vittoriana con stanze arredate in stile, una padrona di casa molto carina e disponibile, una colazione superba. Ve lo consigliamo vivamente! Il primo contatto con la città non è stato dei migliori: di domenica mattina in Bourbon Street abbiamo soltanto ‘sentito e odorato’ i postumi delle sbronze altrui…Davvero uno spettacolo non gradevole ! Ci si è presentata una città molto molto turistica, lontana dalla New Orleans con atmosfera jazz che ci aspettavamo. Tuttavia abbiamo iniziato il nostro tour per il French Quarter e ci siamo piano piano ricreduti: tutto in stile francese e spagnolo, palazzi con balconate piene di fiori e piante (piante tipiche della giungla, grazie alle temperature afose e umidissime!), stradine con gallerie d’arte, negozi con maschere di Carnevale, caffè con tavolini dove si può degustare il famoso cafè aul lait e i famosissimi e buonissimi bignet. Siamo arrivati alla HOUSE OF BLUES per il nostro brunch gospel: un gruppo di cantanti neri con i loro stupendi canti gospel…Da brividi! Nei giorni successivi: il tour voodoo (ve lo potete risparmiare, solo un’attrazione turistica); una lezione di cucina tipica presso la House of cooking: un’esperienza carina al termine della quale si degustano i piatti tipici, gumbo e jambalaya; la crociera sul Mississipi; la cena presso il ristorante Nola (caro ma assolutamente sofisticato); e l’immancabile concerto presso la PRESERVATION HALL: unico locale di New Orleans dove si respira la vera atmosfera jazz: un’emozione grandissima per chi come noi adora Louis Armstrong e compagni! A questo punto abbiamo noleggiato un’auto e siamo partiti per la nostra vacanza ‘on the road’. Prima tappa Atchafalaya Basin: una palude ricca di vegetazione, coccodrilli e uccelli meravigliosi (diffidate degli ‘swamp tour’: troppo turistici! Informatevi presso l’ufficio turistico e fatevi indicare dei tour organizzati da veri naturalisti), poi abbiamo proseguito per la Louisiana del Sud, il Cajun Nature Trail, purtroppo non molto bene organizzato ma con dei bellissimi paesaggi. Spesso si trovano cartelli dove si avverte di possibili attraversamenti di coccodrilli…E vi giuriamo che fa un certo effetto! Risalito il Trail siamo arrivati a La Fayette e abbiamo raggiunto il confine con il Texas. Giunti in Texas, ci siamo diretti verso il sud, verso Galveston Island: l’isola sul Golfo del Messico dove i texani trascorrono le loro vacanze: spiaggia enorme che ricorda Baywatch, ma il mare è color cioccolato (a causa della corrente del golfo e dei detriti del fiume Mississipi) anche se caldo come l’acqua della vasca da bagno. Del Texas abbiamo scoperto una cosa fondamentale: non c’è vita notturna dopo le 21!! Abbiamo rischiato più volte di non cenare visto i nostri ritmi italiani. Ci hanno spiegato che le città del sud sono così…

A questo punto ci siamo diretti verso Houston e in particolare verso il NASA SPACE CENTER: un’esperienza da fare, un luogo interessantissimo. Si entra dal parco giochi ma sono previsti dei tour all’interno della vera base spaziale. E’ indicato sia per gli appassionati (come mio marito Enrico) che per gli scettici (come me!). Proiettano tra le altre cose dei video bellissimi sulle passate missioni nello spazio, sulla luna, con delle immagini e dei racconti che fanno venire i brividi. Da qui abbiamo proseguito per Banderas (si autodefinisce ‘tipica cittadina western’…In realtà è una piccola bufala) e finalmente siamo arrivati a San Antonio, la cittadina tex-mex per eccellenza con il suo stupendo RiverWalk pieno di locali (si mangiano delle bistecche buonissime!) e vita notturna (finalmente!), e la famosissima The Alamo. Il giorno successivo non potevamo mancare SeaWorld: il parco giochi-acquapark-parco marino meglio strutturato mai visto. Non un posto per bambini, ma soprattutto per adulti: bellissimi spettacoli, montagne russe e zoo, scivoli e piscine. Insomma un vero parco divertimenti in stile americano. I giorni a nostra disposizione stavano per finire e visitata Houston (si può tranquillamente evitarla), abbiato risuperato il confine e siamo tornati in Louisiana: abbiamo fatto una puntatina a Batou Rouge, la capitale, dove purtroppo non c’è molto da vedere, e sulla strada di ritorno per New Orleans abbiamo visto una delle famosissime piantagioni, la OAK VALLEY PLANTATION. Sembrava Tara del film ‘Via col Vento’: da un lato la piantagioni di canna da zucchero, dall’altra il parco e la main house con un viale di stupende querce secolari! Tornati a New Orleans abbiamo trascorso altri due giorni in questa città piena di contraddizioni che però abbiamo imparato ad conoscere: turismo agli eccessi e povertà, ma anche vitalità tipica del sud. Ultima passeggiata notturna in Bourbon Street, con mille insegne colorate, i pub dove viene servito il famoso Hurricane, locali a luci rosse, ristoranti (provate le ostriche dell’Acme cafe) e tanta tanta musica (anche se non solo musica jazz come ci aspettavamo noi…)!!! Una grande raccomandazione per questo viaggio: la conoscenza e la comprensione della lingua inglese è fondamentale visto che DA NESSUNA PARTE si trovano tour o spiegazioni in italiano. Quindi se non siete ferrati fatevi accompagnare da qualcuno che capisce bene l’inglese e … BUON DIVERTIMENTO!! by Michela ed Enrico



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