Londra a marzo: una guida di 7 giorni per scoprire al meglio la “Royal City” d’Europa

Sette giorni alla scoperta della capitale inglese
Scritto da: manfra
londra a marzo: una guida di 7 giorni per scoprire al meglio la royal city d'europa
Partenza il: 01/03/2014
Ritorno il: 08/03/2014
Viaggiatori: 2

Dopo aver prenotato la vacanza con parecchi mesi di anticipo, finalmente la capitale inglese ci aspetta e, come avremo modo di descrivere, non ci ha affatto deluso. Nei mesi precedenti la vacanza ci siamo informati su attrazioni, mezzi di trasporto, luoghi dove poter mangiare, ecc.. e su tutto quanto potesse contribuire a fare di Londra una vacanza bellissima. Il programma di viaggio che ne è venuto fuori è risultato piuttosto ricco di cose da vedere.

Partenza il 1-3-2014 e volo di ritorno l’8-3-2014. Compagnia aerea easyJet e aeroporto londinese di arrivo e partenza Gatwick. Il terminal di riferimento per l’atterraggio e la partenza di tale aeroporto è il North terminal. Arriviamo puntualissimi a Gatwick alle 20.10 ora locale e subito ci mettiamo in fila per il controllo passaporti. Non aspettiamo molto e dopo aver passato i controlli procediamo al recupero bagagli e di lì alla ricerca del South terminal: infatti è da qui che partono tutti i mezzi di trasporto (autobus e treni) necessari per arrivare a Londra.

Nel nostro caso, abbiamo acquistato online da casa i biglietti della Southern railways, treno più economico (e forse meno affollato) del Gatwick express che impiega pochi minuti in più di quest’ultimo per raggiungere la città. Dunque, per raggiungere il South terminal, basta seguire le indicazioni presenti un po’ ovunque. Acquistati i biglietti dalle apposite macchinette con la stessa carta utilizzata per la prenotazione online prendiamo il treno che ci porta a Victoria station. Da qui ci dirigiamo al ticket counter per l’acquisto di due travelcard cartacee settimanali (importante presentare una fototessera) valide per le zone 1-2 (quelle più turistiche) che permettono di utilizzare tutti i mezzi di trasporto pubblici (metro, bus, DLR) e di usufruire delle offerte 2X1.

Piccola considerazione riguardo al 2X1: sono delle offerte su attrazioni, ristoranti e altro in cui è possibile entrare in due pagando per uno, il biglietto quindi costa la metà! (ad esempio, il London Eye a prezzo pieno costa 19.95 £, due persone pagherebbero 39.9 £ ma con il 2X1 si paga solo 19.95, sebbene usufruiscano dell’attrazione due persone). Agli sportelli delle attrazioni, musei, ecc., occorre presentare il voucher e le proprie travelcard. Prendiamo la metro che ci ferma a St. Pancras. Nel nostro appartamento il check-in si può fare fino alle 20, per cui procediamo con questa operazione presso la sede “centrale” e finalmente arriviamo in camera. Sistemiamo tutto pronti per la nostra prima giornata londinese.

Diario di viaggio

Primo giorno – Buckingham Palace

buckingham palace

Ci rechiamo, non senza guardare i bei edifici che ci circondano in chiaro stile vittoriano, al supermercato Tesco; da qui compriamo acqua, panini e il necessario per i successivi giorni. Lasciamo tutto in camera e andiamo alla stazione di St. Pancras (non senza aver fatto le prime foto alle caratteristiche cabine rosse e aver ammirato la grandissima british library) per prendere la metro (victoria line, colore azzurro) direzione green park: oggi è domenica ed è previsto il cambio della guardia. Una gran folla ci attende attorno il Victoria Memorial e vicino i cancelli di Buckingham Palace. Fa molto freddo e un vento quasi gelido penetra i già caldi nostri indumenti. L’attesa non è stata ripagata del tutto: non se quello che vediamo è il consueto cambio della guardia o una parata domenicale. A insospettirci sono le divise delle guardie di colore grigio e non rosso come ci aspettiamo (e come penso tutti si aspettino). La parata (che inizia da Wellington Barracks) è un susseguirsi di squadre delle guardie reali che arrivano davanti al cortile del palazzo per dare il cambio alla guardia smontante. La cerimonia in tutto dura circa 40 minuti. Riusciamo a vedere, fotografare e catturare in video molte parti della parata grazie alla nostra buona posizione. Tuttavia rimaniamo delusi, la cerimonia non è un granché.

Terminata, percorriamo il The Mall per giungere al St. James Park che, a nostro giudizio, è il più bel parco tra quelli visitati: a marzo ci si aspetterebbe un parco con evidenti segni dell’inverno, invece troviamo un parco curatissimo (come tutti gli altri parchi da noi visitati); ma sono i colori dei fiori già sbocciati che ci catturano appena entrati: colori vivacissimi che si susseguono in armonia spaziando dal giallo all’azzurro, dal viola al rosso. Bellissimo! Il parco è reso piacevole anche dai simpatici scoiattolini che fanno capolino tra i cespugli.

Dopo aver dato loro da mangiare (è una esperienza divertente, la consigliamo vivamente) percorriamo Horse Guard Road (passando dallo spiazzale delle horse guard parade), voltiamo a sinistra ed ecco in lontananza il Big Ben. Le foto con le cabine rosse e il Big Ben sullo sfondo sono d’obbligo. Che dire, la vista del palazzo di Westminster è da togliere il fiato. Siamo colpiti dall’imponenza di questo edificio in stile gotico. L’attrazione più fotografata, il Big Ben, è lì che taglia le nuvole che non promettono nulla di buono. Rimaniamo ad ammirare l’edificio (solo dall’esterno) con il naso all’insù per non so quanto tempo. Finalmente decidiamo di spostarci per attraversare il Westminster bridge. Da qui si gode di una vista ottima. Alle nostre spalle c’è il London Eye.

Dopo una breve pausa pranzo ci dirigiamo verso l’Abbazia di Westminster, luogo di incoronazione dei sovrani inglesi. Non entriamo per l’esoso costo del biglietto. Continuiamo fino all’omonima cattedrale. L’interno consta di una grande navata e di molte cappelle. L’organo richiama molti fedeli ma non riusciamo ad assistere alla funzione religiosa. All’uscita c’è un ampio spiazzale con di fronte un edificio moderno: ci colpisce il contrasto tra il nuovo e l’antico, una costante a Londra. Da Victoria station prendiamo la metro fino a Piccadilly: il cuore di Londra. Sebbene si tratti di un crocevia tra diverse strade, è l’icona della cultura, dei teatri, dei bar e del divertimento. Tipico è lo schermo dove vengono riprodotte molte campagne pubblicitarie di note marche. Causa forte pioggia ci rifugiamo nel grande negozio di souvenir cool britania; dentro c’è di tutto, difficile non trovare qualcosa. Finalmente ha smesso di piovere e possiamo goderci questa piazza che rappresenta un vero must della città. Ritorniamo in camera contenti di questa prima giornata londinese.

Secondo giorno – Regent e Oxford Street

panorama dallo shard

Il secondo giorno ci aspetta con minacciose nuvole grigie. Prendiamo la metro (piccadilly, di colore blu) fino ad Hyde Park Corner. La fermata metro è suggestiva perché sulle pareti sono raffigurati gli avvenimenti della battaglia di waterloo. Passiamo dal Wellington Arch, un arco trionfale costruito per celebrare le vittorie durante le guerre napoleoniche e giungiamo ad Hyde Park. La scelta di visitare i parchi a prima mattina è consigliata perché in città tutto si muove dalle 10. Il parco è molto grande, ci limitiamo a percorrere le stradine che lambiscono il Serpentine lake, un lago che separa Hyde Park con i Kensington gardens. Il contrasto di luci ci entusiasma: il sole, complice un cielo quasi terso, riflette i suoi raggi sull’acqua che a sua volta diffonde l’ombra degli alberi e delle tante anatre (e altri animali acquatici) presenti. Si crea un gioco di luci bellissimo! In prossimità del lago (e in tutti i parchi in cui c’è un bacino d’acqua) c’è un cartello che indica, con immagini e relativi nomi, tutti gli animali che vi si possono trovare. Cerchiamo di collegare quanto scritto con gli animali che riusciamo a vedere. Decidiamo di non addentrarci nel cuore del parco perché richiederebbe molto tempo; camminiamo sul prato verde per ammirare i grandi alberi e immaginando lo spettacolo che essi sono in grado di offrire durante la stagione primaverile.

Comincia a piovere a dirotto (il tempo cambia molto velocemente nell’arco delle giornate), prendiamo la metro blu direzione Piccadilly. Abbiamo modo di vedere questa piazza di giorno ma il tempo non aiuta a stare all’aperto così cominciamo a curiosare per i negozi. Ha smesso di piovere e cominciamo a percorrere una delle vie più importanti dello shopping: Regent street. È una strada molto trafficata e piuttosto lunga circondata da alti edifici e tantissimi negozi di tutti i generi. Ci fermiamo in alcuni negozi prima di far tappa nel regno dei bambini (di lì a poco ci accorgeremo che affascina anche noi!) ovvero Hamleys, prima però ci fermiamo per mangiare qualcosa. Hamleys non passa di certo inosservato, vuoi per le tende e le bandiere sull’edificio rossi e vuoi perché all’ingresso ci sono animatori che coinvolgono i passanti. Entrati, sembra di essere in un immenso regno di giocattoli! Ci sono animatori che fanno volare piccoli aerei che gli ritornano indietro, altri che sono letteralmente nascosti dalla folla di grandi e piccini. Personale dello staff passa per portare ai visitatori i sacchetti per porre gli acquisti prima di dirigersi alle casse. L’edificio si articola in sette piani ricco di giocattoli, puzzle e giochi per bambini ma il più suggestivo è l’ultimo dedicato alle famose costruzioni lego. In questo piano è possibile fotografarsi con la famiglia reale costruita con i famosi mattoncini. Da un bar posto su questo piano ci fermiamo ad ammirare lo Shard arrivare fin quasi alle nuvole. L’aspetto che più ci è piaciuto è la possibilità di interagire con i diversi giochi proposti dai simpatici animatori.

Usciti da questo mondo di giocattoli, ci fermiamo a Starbucks per una pausa caffè (più acqua a dire la verità, almeno nel mio american coffee) e cupcake. Arriviamo ad Oxford Circus e percorriamo Oxford street, forse la principale via dello shopping di Londra. È un susseguirsi di negozi di grandi firme. Ci fermiamo al Disney store prima di giungere al negozio di abbigliamento a basso costo: Primark. I prezzi sono bassi e ci imbattiamo in una gran folla per entrare. Procediamo con alcuni acquisti. Nel negozio ci sono delle indicazioni per la corrispondenza delle taglie con quelle inglesi. Dentro c’è tutto quello si possa desiderare. Oramai è sera per cui ci fermiamo ad un McDonald prima di percorrere la sempre più viva oxford street frequentata ora anche da ragazzi in abito da sera.

Di ritorno, ci immergiamo nelle colorate luci dei grandi edifici di regent street di sera ed entriamo all’Apple Store. Voltiamo per Carnaby street ma data l’ora tarda siamo in pochi ad percorrere questa caratteristica strada della città. Fotografiamo il cartello welcome to Carnaby street e altre insegne suggestive. Non siamo più tornati per vedere questa via di giorno ma immaginiamo sia veramente particolare. Attraversiamo Piccadilly ed arriviamo alla bella Trafalgar square. Notiamo la National Gallery illuminata e ci viene in mente la somiglianza ad un tempio romano. Di fronte scorgiamo il big ben illuminato di verde. Dalla stazione di Charing cross prendiamo la metro per ritornare in camera stanchi per la camminata ma soddisfatti per quanto visto.

Terzo giorno – London Eye

london eye

Sveglia presto per andare a Regent’s Park; dista pochi minuti dal nostro appartamento e quindi ci andiamo a piedi. Il parco ci delude. Al posto del verde il terreno è privo di vegetazione e fangoso; all’interno ci sono numerosi giardinieri che rizollano il terreno. In queste condizioni sembra totalmente diverso dagli altri parchi londinesi. Non ci è piaciuto. Prendiamo il bus per andare al particolare quartiere di Camden Town. Notiamo gli edifici con su scarpe, aeroplani e altro. Entriamo nel Camden market ma i capi non sono di nostro gradimento. Percorriamo la strada piena di gente e ci fermiamo in alcuni negozi: non è un posto da dove comprare souvenir. Al Camden lock scendiamo in una strada con molte bancarelle alimentari. Ci fermiamo a mangiare un panino (non molto buono). Non è questo il pranzo che ci siamo programmati e, dopo aver girato per altre bancarelle, entriamo in un buon locale per mangiare il fish and chips, ovvero Poppies. Ci sono due sedi, l’altra è nei pressi di Covent Garden. Lo consigliamo perché si mangia molto bene e il locale è in stile anni 50, davvero suggestivo. Prendiamo due varianti al merluzzo sebbene si possa scegliere anche il cod, ovvero il baccalà. Entrambi ci vengono serviti con contorno di patatine (molto buone) e salsa (forse tartara). Il pranzo è davvero molto buono perché non indigesto e l’impanatura non pesante. Prezzo 23.80 pound (c’è la possibilità di prendere una porzione più grande di fish and chips a soli 2 pound in più).

Usciti, ci accorgiamo che il cielo terso è ormai un ricordo, ma la nostra prossima tappa è lì che ci aspetta: il London Eye. Scesi alla metro di Westminster e dopo un’occhiata al big ben (impossibile non soffermarsi ogni volta per qualche secondo) attraversiamo il Westminster bridge e ci dirigiamo verso la ruota panoramica. Osserviamo la sua notevole altezza e il suo movimento quasi impercettibile. Per questa attrazione utilizziamo il 2X1. Dopo una breve fila, esibiamo alla cassa il voucher già compilato, le nostre travelcard e paghiamo 19.95 pound anziché 39.9 pound. Ci dirigiamo verso la ruota (la biglietteria è di fronte) e anche qui dopo una breve fila entriamo nella cabina pronti ad ammirare il paesaggio. Il London Eye è una bella esperienza, magari da non fare ogni volta si ritorni a Londra, ma permette di vivere ed ammirare la città dall’alto. Dentro la cabina c’è un tablet con la panoramica dei monumenti che si possono vedere. Toccandolo viene descritto brevemente l’edificio o monumento con anche qualche curiosità. Bello scorgere in lontananza, tra gli altri, Buckingham Palace, Hyde Park e naturalmente il palazzo di Wesminster. Il giro dura 30 minuti.

Scesi prendiamo la metro fino a Charing cross. Entriamo nella National Gallery (ingresso gratuito). Il museo è molto grande, consigliamo di pianificare prima ciò che si vuole vedere. All’uscita notiamo molta gente affollare Trafalgar Square e molti cercare di arrampicarsi sui leoni che circondano la colonna di Nelson. Arriviamo al quartiere cinese della città. Caratteristico ma ci aspettavamo più insegne e altri simboli della cultura cinese. Obbligatorie sono le foto all’ingresso del quartiere. C’è molta gente e molti ristoranti, d’altra parte ci troviamo a soho. Lasciamo queste strade per giungere a Leicester square. Entriamo nel grande negozio degli m&m’s dove ci attendono quattro piani di dolci. Oltre ai dolci si vendono anche vestiti tutti a tema. Molto belli sono gli m&m’s a grandezza reale che raffigurano i Beatles in Abbey Road. Dopo aver effettuato acquisti ritorniamo in Piccadilly per acquistare altri souvenir da Cool Britania. Per tornare in camera decidiamo di non prendere la metro ma di salire sui caratteristici bus a due piani. Al piano superiore ci posizioniamo davanti vicino il finestrino per goderci meglio la visuale. Passiamo l’affollata oxford street e dopo un po’ arriviamo a destinazione per cenare.

Quarto giorno – Tower Bridge

tower bridge

Ci svegliamo con un bel cielo terso. Il programma dice che oggi è la giornata di Greenwich. Per arrivarci abbiamo deciso di prendere la DLR (metro in superficie) da Tower Hill. Abbiamo scelto questa stazione (l’altra è Bank) perché vicina ad un altro simbolo di Londra: il Tower Bridge. Scesi, ci troviamo di fronte Tower of London, antica fortezza medioevale, che abbiamo deciso di vedere solo da fuori. Seguendo il percorso, ecco che cominciamo a intravedere il tower bridge. È veramente imponente. Lo attraversiamo fotografando la parte del ponte che si apre e osservando la fessura con il Tamigi scorrere sotto. Facciamo parecchie foto, ci piace la prospettiva dalla city hall. Suggestivo è il panorama con Tower of London e i grattacieli della City, con il cielo di un bel azzurro che fa da cornice a questa bella visuale. Visitiamo il piccolo porto di St. Katherine docks, adiacente al tower bridge, non molto affollato e pieno di piccole barche. Andrebbe sfruttato un po’ di più perché è grazioso.

Prendiamo la DLR da Tower Hill direzione Greenwich. Lungo il tragitto passiamo attraverso il nuovo centro finanziario di Canary Wharf con i suoi grattacieli. Abbiamo pianificato di fermarci a island gardens e da lì percorrere il Greenwich foot tunnel, un passaggio pedonale proprio sotto il Tamigi. Prima di addentrarci in questo tunnel ci fermiamo brevemente per ammirare il paesaggio sulla sponda opposta e in particolare il gioco di luci regalato da questa bella giornata di sole. Attraversiamo il tunnel e all’uscita troviamo di fronte il cutty sark che decidiamo di non vederlo da dentro. Proseguiamo verso l’Old Royal Naval College che non ci ha entusiasmato più di tanto. Visitiamo anche una bella chiesa. Data l’ora, pranziamo prima di stenderci su di un bellissimo prato verde. Insieme ad altre persone saliamo la ripida collina che porta all’osservatorio e al meridiano 0. L’entrata è a pagamento (5.50 pound) per cui scegliamo di fermarci a guardarlo da fuori, tanto si vede benissimo. Ci fermiamo un po’ ad ammirare lo splendido panorama che vediamo dall’alto di questa piccola collina: i bei prati verdi con sullo sfondo i grattacieli di Canary Wharf: questa è una delle cose che più ci è piaciuto della nostra vacanza.

Riscendiamo la collina e per tornare nel centro di Londra prendiamo il city cruises, la crociera sul Tamigi. Presentiamo il voucher per il 2X1 e paghiamo 16 pound. La guida in inglese spiega tutto ciò che noi passeggeri intravediamo durante il viaggio. Ci sediamo al piano scoperto e un vento freddo ci fa infreddolire fino all’arrivo. Passiamo sotto il tower bridge e vicino la sponda di Southwark prima di scendere a Westminster. Piccolo break a caffe nero e metro fino ad Hyde Park corner per incamminarci verso Harrods. Dentro è tutto così elegante, è un universo di vestiti, prodotti per la casa, ecc.. C’è anche un piano dedicato ai più piccoli e bello è l’ultimo con una grande sala per ristorarsi. Tutto è però molto caro. Usciti, prendiamo il bus per tornare in camera.

Quinto giorno – Hyde Park e St. James Park

st. james's park

Decidiamo di tornare nei due parchi che più ci sono piaciuti: Hyde Park e St. James Park. Il primo ci regala belle vedute vicino il serpentine lake. Il secondo ci stupisce ancora per i suoi colori. In questo parco fotografiamo Buckingham Palace dal ponte sul lago. Anche oggi in cielo non ci sono nuvole. Osserviamo Buckingham Palace senza la gran massa di gente che, a causa del cambio della guardia, affollava le strade del primo giorno. Non possiamo entrare perché l’apertura è prevista solo nei mesi estivi.

Torniamo ad hyde park corner per prendere la metro (Piccadilly, di colore blu) fino ad Leicester square. Facciamo la tradizionale ed abbondante colazione inglese con bacon, fagioli cotti con ketchup (la loro salsa di pomodoro), uova fritte, salsicce e patatine fritte, prima di arrivare al mercato di Covent Garden. Nello spiazzale ci fermiamo ad osservare un animatore sfidare il freddo per far divertire i bambini che ricambiano con allegre risate. All’interno l’atmosfera è davvero gradevole. Ci sono bancarelle di vestiti e di antiquariato e bar dove è possibile sedersi e godersi una gradevole musica suonata dal vivo. Visitiamo Neal’s yard, una stretta e colorata via nei pressi di covent garden. La consigliamo perché è suggestiva.

Prendiamo la metro fino a London bridge. Dopo aver fotografato la cupola di St. Paul da un lato e il Tower Bridge dall’altro, ci incamminiamo verso il borough market. È un mercato alimentare molto bello e grande; all’interno si trova di tutto, dagli stand di carne al pesce, dalla frutta ai dolci. Non mancano gli street food. Decidiamo di pranzare proprio con questi. Girovaghiamo per il mercato facendoci largo tra le numerose persone. Visitiamo l’adiacente cattedrale di Southwark. Ci colpisce come pur trovandosi accanto al borough market e quindi ad un luogo movimentato, la chiesa conservi il suo carattere di quiete e di serenità. Riprendiamo la metro osservando lo shard. Ci fermiamo brevemente sullo strand per comprare del tè da Twinings. Il negozio è piccolo ma molto assortito. Di fronte diverse telecamere sono puntate verso il royal courts of justice, forse nell’attesa che qualche personaggio varchi la soglia d’uscita per intervistarlo.

Sono le 17 per cui ci fermiamo per una pausa thè alla cripta di St. Martin in the Fields, vicino Trafalgar Square. Il luogo è bellissimo. A pensare che proprio sopra questa grande sala c’è una chiesa ci fa sentire in un altro mondo. Paghiamo 5 pound per due caraffe di tè che non riusciamo a finire. Il luogo è molto frequentato anche da (ci sembrano) londinesi che vogliono rilassarsi in questo ambiente. Prendiamo la metro per immergerci nel grande centro commerciale Westfield London (che si trova molto vicino il quartiere di notting hill). Dentro è immenso e molto chic. Non possiamo girarlo tutto: l’ora ci consiglia di prendere la metro perché ci aspetta il sollevamento del Tower Bridge. Ci posizioniamo vicino la City Hall. Lo spettacolo dura 5 minuti ed è molto bello da vedere. E pensare che proprio il giorno prima siamo passati sotto il ponte con la crociera. Ammiriamo i grattacieli della city illuminati di sera prima di percorrere il Tower Bridge. Decidiamo di fermarci di nuovo al porto di St. Katherine che, data l’ora, è deserto. Riproponiamo il nostro pensiero del giorno prima: il porto è grazioso ma occorre valorizzarlo. Torniamo in camera.

Sesto giorno – Notting Hill

notting hill

Ultimo giorno pieno a Londra. Arriviamo a Notting Hill quando ancora vengono allestite le bancarelle. Nell’attesa giriamo un po’ il quartiere davvero bello con le sue tipiche case colorate, prima di arrivare alla famosa libreria di viaggi del film omonimo in 142 Portobello road. Forse per il tempo minaccioso, molte bancarelle non aprono per cui siamo costretti ad lasciare questo bel quartiere per Kensington Gardens.

Prendiamo la metro per visitare un museo che ci è piaciuto molto: il Natural history museum (ingresso gratuito). Dopo una breve fila, veniamo accolti nella hall principale dallo scheletro del diplodocus. Il museo si compone di quattro zone: rossa, verde, blu e arancione dislocate su quattro piani. All’interno c’è di tutto: dai dinosauri alle piante, dai vulcani ai pianeti. Rimaniamo affascinati dalle zone dedicate alla vulcanologia (con simulatore di terremoti); alla rappresentazione di animali in scala reale, e soprattutto dalla zona dedicata alla biologia umana dove, oltre a imparare concetti sempre nuovi, i visitatori hanno la possibilità di interagire con diversi computer appositamente predisposti. Il museo è molto grande, per cui è consigliabile organizzarsi prima e cercare la zona da visitare più attentamente.

Usciamo e torniamo per dare un arrivederci al Big Ben. La vista del palazzo di Westminster ci stupisce ancora. Ci fermiamo per pranzare a pret a manger di Trafalgar Square. Dopo aver preso un caffè da Starbucks ci dirigiamo verso il british museum. Il venerdì chiude alle 20.30 (gli altri giorni alle 17.30). Saliamo le scale e ci troviamo nella Great court, la grande sala di ingresso. Non possiamo evitare di alzare gli occhi per osservare la grande struttura che sorregge i pannelli di vetro. Degno di nota è la stele di Rosetta, il monumento delle Nereidi, le sale dedicate all’arte greco-romana, le stanze dedicate agli orologi e quelle ai sarcofagi. Usciti, ceniamo con fish and chips nei pressi del british museum. Dopo un breve giro in un centro commerciale, assaporiamo l’ultima area serale in questa città.

Settimo giorno

Sono le ultime ore nella capitale inglese. Prepariamo le valigie. L’aereo parte alle 13.45. Ci dirigiamo verso St. Pancras per prendere il treno della Southern railways che ci porterà all’aeroporto di Gatwick. Prendiamo la navetta per il North teminal, facciamo una lunghissima fila per imbarcare i bagagli per poi passare al controllo passaporti. Ci accomodiamo sull’aereo. Il volo arriva puntuale alle 17.35 ora italiana.

Che dire, sono stati sette giorni bellissimi in questa stupenda città. Siamo rimasti affascinati dalla ricchezza culturale e sociale di Londra, dalla sua capacità di combinare e di armonizzare il vecchio e il nuovo, dai suoi paesaggi. Tante sono le cose che abbiamo avuto modo di visitare, diverse sono le cose che non abbiamo avuto il piacere di vedere, ma ce le riserviamo per un secondo viaggio in questa meravigliosa città.

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Una magica Londra nel mese di marzo



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