Londra, una vacanza easy

Vivere al meglio la città con un occhio al portafoglio...
Scritto da: Filippo176
londra, una vacanza easy
Partenza il: 09/03/2012
Ritorno il: 13/03/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Da tempo desideravo tornare a Londra, una delle città di cui avevo il miglior ricordo, anche se la prima volta che l’avevo visitata ero solo un bambino. La mia ragazza invece non c’era mai stata e da tempo mi parlava di questa meta. Il regalo di Natale è stata la miglior occasione per esaudire entrambi i desideri.

Così, lasciamo Bologna con il volo easyJet (120€ in due con i soli bagagli a mano) all’ora di pranzo per raggiungere la capitale inglese. In perfetto orario arriviamo all’aeroporto di Gatwick in una giornata molto nuvolosa e ci dirigiamo alla fermata dell’autobus da cui partono i pulmini della compagnia easyBus, scelta per le ottime tariffe e in quanto “scarica” i passeggeri molto vicino al nostro hotel. Per sole 20£ in due abbiamo prenotato infatti, già da gennaio, il trasferimento di andata e ritorno con questo mezzo, preferendolo alle altre alternative possibili (sicuramente più rapide a raggiungere il centro della città, ma anche più dispendiose). Logicamente, facendo questa scelta, occorre prenotare il trasferimento su internet il prima possibile in quanto i prezzi variano sensibilmente nel tempo in base alla richiesta, come nelle compagnie aeree lowcost. Dopo un’ora e un quarto di viaggio giungiamo a destinazione, nei pressi della fermata della metro di West Brompton. Raggiungiamo a piedi, con i nostri trolley, l’hotel in zona Earl’s Court: l’easyHotel! Ecco spiegato il titolo del nostro racconto di viaggio! L’hotel lo abbiamo chiaramente scelto per i prezzi (altissimi in media a Londra), la vicinanza alla stazione della Underground e per i buoni commenti visti su internet. Per 4 notti paghiamo 220£ per una camera minuscola, essenzialmente costituita dal letto matrimoniale! Ma visto che siamo alla scoperta della città e la camera ci serve solo per dormire và più che bene. Riposte le valigie, ci incamminiamo subito per le strade cittadine per raggiungere la stazione di Victoria, che essendo anche ferroviaria, ci permetterà di acquistare le travelcard cartacee utili per usufruire degli sconti 2X1 stampabili da internet dal sito www.daysoutguide.co.uk/k. Ne approfittiamo per vivere subito la città, passeggiando per i ricchi quartieri di Chelsea e Kensington, dove davanti alle abitazioni caratteristiche scintillano macchine da sogno. Raggiunta la stazione raggiungiamo rapidamente lo sportello di vendita dei biglietti dove acquistiamo 2 travelcard settimanali per le zone 1 e 2 della metropolitana al costo di 29,20£ l’una. Mettiamo quindi subito alla prova la famosa Underground per raggiungere, ormai all’imbrunire, la sponda sud del Tamigi (South Bank), dove ammiriamo, per la prima volta, il Big Ben. Ci rechiamo poi alla biglietteria della London Eye dove acquistiamo grazie alle offerte 2X1 due biglietti al prezzo di 18,90£. Dopo un po’ di fila siamo nella nostra cabina insieme ad un’altra decina di turisti. La vista dall’alto è molto bella e permette, se fatta alla sera, di ammirare le mille luci della città. Sicuramente il prezzo pagato vale l’esperienza, anche se la ruota è lentissima a compiere l’intero giro! Sfruttando il fatto che è venerdì e che alcuni musei chiudono più tardi, ci dirigiamo verso Trafalgar Square e la National Gallery. La piazza alla sera è animata dalle fontane, illuminate da fasci di luce che cambiano colore, e dal countdown che indica il tempo mancante all’inizio delle olimpiadi. La National Gallery (ingresso gratuito) è immensa e noi, visto il poco tempo e la fame, ci limitiamo ad uno sguardo superficiale, ammirando i principali capolavori di artisti come Leonardo, Giotto, Van Gogh e Monet. Dopo l’interessante visita raggiungiamo a piedi il cuore pulsante della vita notturna londinese, Piccadilly Circus. La famosa piazza, illuminata a giorno dai maxischermi e ravvivata dalla musica, è un brulicare di persone. Mangiamo al Mc Donald’s dopo la ricerca invana di un locale che ci eravamo segnati da casa per una decina di pounds e, dopo una passeggiata, rientriamo in hotel.

secondo giorno

La mattina seguente, sempre con il cielo nuvoloso, decidiamo di sperimentare subito la “rinnomata” cucina inglese facendo colazione in un pub vicino alla fermata della metro di Earl’s Court: il Courtfield. Per 9£ a testa inauguriamo la giornata con un salubre piatto di bacon, uova, funghi, fagioli e salsicce tutto sommato buone anche se insolite. Scendiamo dalla metro a Westminster dove ammiriamo anche di giorno Big Ben e Houses of Parliament e ci incamminiamo verso Buckingham Palace, dove, secondo quanto letto su internet, dovrebbe esserci il famoso cambio della guardia. Durante i mesi invernali il cambio c’è a giorni alterni; al contrario, in estate, tutti i giorni alle 11,30. Prima di raggiungere la residenza cittadina della regina facciamo alcune foto con le mitiche cabine telefoniche rosse della città, la cui funzione è ormai solo decorativa e, a giudicare dagli odori, in alcuni casi ancora attiva come toilette. Attraversiamo il St James’s Park dove ci innamoriamo degli scoiattolini che come razzi si muovono tra l’erba e gli alberi alla ricerca di cibo. Giochiamo con loro attirandoli con bastoncini e li osserviamo scavare nei prati alla ricerca delle noccioline nascoste da loro in precedenza. A malincuore li lasciamo per raggiungere il vicino palazzo dove purtroppo scopriamo che il cambio della guardia è stato posticipato all’indomani, scombinandoci così tutti i piani che ci eravamo fatti per la giornata. Dopo esserci riorganizzati e aver scattato alcune foto alle guardie della regina in tenuta grigia e con i soliti strambi copricapi in pelliccia di orso, ci rechiamo a piedi a Chinatown. Chinatown è essenzialmente costituita da 2 vie abbastanza anonime, piene di ristoranti cinesi che espongono nelle loro vetrine piatti tipici di dubbia qualità. Ci spostiamo quindi a Covent Garden in cui ci sono parecchi lavori in corso. Non rimaniamo particolarmente impressionati dagli artisti di strada e dai banchetti che propongono strani oggetti. Con la metropolitana raggiungiamo la parte opposta della città per visitare il Borough Market, splendido mercato coperto molto apprezzato anche dai londinesi. Il luogo è affollatissimo e una marea di gente si muove tra i banchi di frutta, verdura, pesce e carne provenienti da tutto il mondo. La particolarità è che in molti di essi i prodotti esposti vengono anche cucinati, proponendo così ottimi piatti da tutto il mondo. Ci mettiamo quindi pazientemente in fila per assaporare una di queste specialità ad un banco: un wrap (tortilla) con all’interno gamberi, insalata, salsa all’aglio e chili dolce. Il pasto si rivela ottimo e non troppo dispendioso (5£ a testa). All’improvviso, tra le nuvole, sbuca un timido sole che non ci lascerà più per tutta la nostra permanenza in città. Arriviamo alla Westminster Abbey, proprio dietro il Big Ben, che ci limitiamo ad osservare dall’esterno, ammirando le sue belle forme. Lasciamo poi il centro di Londra per spostarci al Natural History Museum, in zona Kensington, vicino al nostro hotel. Per entrare facciamo un po’ di fila (ingresso gratuito), ma siamo subito ripagati dalla sala principale dove è esposto un grande scheletro di Diplodoco. Compriamo una mappa del museo ad 1£ per orientarci meglio e ci dirigiamo subito verso l’affollata sala dei dinosauri: sono esposti molti scheletri e riproduzioni animate, tra le quali, spicca quella del T-Rex a grandezza reale. Visitiamo poi altre zone del museo dedicate a mammiferi, uccelli, minerali preziosi e infine testiamo la potenza di un terremoto grazie alla simulazione di quello avvenuto a Kobe in Giappone. Il Museo di Storia Naturale è sicuramente molto interessante ed è imperdibile se si è in città in quanto anche gratuito. Con l’Underground raggiungiamo Notting Hill per vedere il famoso mercato di Portobello Road e scoprire i luoghi in cui è stato girato il film “Notting Hill” con Huge Grant e Julia Roberts. Purtroppo è già il tramonto e più del mercato vediamo gli ambulanti smontare le loro bancarelle, ma apprezziamo comunque le belle case colorate che si affacciano sulla via e l’atmosfera. Troviamo, quasi per caso, il negozio in cui è stato girato il film (si chiama proprio Notting Hill e si trova su Portobello Road, ma non è una libreria!) e la libreria che lo ha effettivamente ispirato “The Travel Bookshop”, che si trova su Blenheim Crescent, una laterale di Portobello Road. Lasciamo la zona, stremati per l’intensa giornata, per ritornare al nostro hotel. Scopriamo ad un vicino supermercato che con solo 3£ si può mangiare un doppio tramezzino (o la pasta che non abbiamo avuto il coraggio di testare), un piccollo sacchetto di patatine e una bibita; quindi ne approfittiamo. Ci riposiamo un po’ in hotel e ritorniamo a Piccadilly per un’ultima passeggiata serale.

Terzo giorno

Il nostro terzo giorno a Londra, sempre con il sole, inizia con un muffin non troppo buono da Starbucks e prosegue con la visita del British Museum. Decidiamo, visto che il cambio della guardia è programmato per metà mattina, di concentrarci solo sulla sezione egizia e di visitare la restante enorme parte del museo il pomeriggio. Subito all’entrata della sala egizia è esposta la stele di Rosetta, sempre attorniata dai turisti, che ha permesso di scoprire il significato dei geroglifici. Nelle sale ammiriamo statue, sarcofagi, mummie, dipinti che ci ricordano quanto avevamo ammirato a Il Cairo in Egitto. Lasciamo quindi momentaneamente il museo per ritornare a Buckingham Palace per il cambio della guardia. Le strade transennate sono piene di gente e ci limitiamo a guardare la parata della banda e delle guardie che arrivano al palazzo. Mangiamo un hot dog al parco per 3£ e in metropolitana arriviamo al Madame Tussaud’s, a nord della città. Grazie agli sconti 2X1 paghiamo “solo” 30£ in due per l’ingresso. All’inizio ero un po’ scettico della visita, al contrario della mia ragazza che non vedeva l’ora di farsi le foto con le statue in cera delle persone famose. A conti fatti sono stato piacevolmente sorpreso, constatando che oltre alle statue c’era qualcosa di più: un percorso al buio dove animatori cercavano di spaventarti, un giro stile Gardaland su macchinini che raccontava la storia della città e un breve filmato in 4D dove i protagonisti erano gli eroi della Marvel come l’uomo ragno. Ritorniamo quindi al British Museum per completare la visita, ma prima ci concediamo un ice cream e un po’ di riposo davanti alla sua imponente struttura. L’entrata del museo è spettacolare e sono esposti due totem indiani molto interessanti. Visitiamo le varie sezioni del museo, soffermandoci su capovalori assiri, greci, romani, aztechi e cinesi, molti dei quali già visti sui libri di scuola. Dopo tre ore passate tra i corridoi lasciamo il British per una nuova esperienza inglese: l’afternoon tea. Lo gustiamo al Muffin Man Tea Shop vicino alla stazione della metro di High Kensington. Il locale è piccolo ma l’atmosfera è fantastica, con pochi tavolini in una sala un po’ retrò. Gustiamo un ottimo té, una buona fetta di torta e dei toast con marmellata per meno di 7£ a testa: davvero un ottimo prezzo per l’ottimo servizio ricevuto. Ritorniamo presto all’hotel per riposarci un po’ prima di uscire alla sera per cena. C’è da notare che in questa giornata (domenica) c’erano parecchi disservizi per quanto riguarda l’underground per i lavori in vista delle olimpiadi, quindi occorreva fare particolare attenzione agli annunci nelle stazioni e sui treni spesso difficilmente comprensibili per il rumore e per l’inglese stretto con cui erano comunicati. Dopo una doccia ritorniamo verso Piccadilly per cenare in un pub, ma purtroppo molti di essi sono chiusi. Raggiungiamo dopo una bella camminata l’Audley, uno dei pub storici di Londra. L’interno è molto curato e caratteristico; ceniamo con una Jacket Potato, un Roast Chicken e un Steak & Ale Pie per circa 30 sterline. Il cibo è ben cucinato ma confermiamo sicuramente il mito secondo il quale la cucina inglese non è un granché. Facciamo una bella camminata per smaltire la pesante cena e ci intratteniamo al M&M’s store dove non resistiamo a comprare qualche confetto colorato dalle macchinette self service. Qui siamo coinvolti in un episodio spiacevole in quanto alla cassa un’inserviente cerca di fregarci battendo sul nostro scontrino un articolo che non avevamo comprato, ma ci accorgiamo dalla ricevuta (che aveva cercato di non darci) dell’inganno e ci facciamo ridare i soldi. Rientriamo quindi in hotel un po’ stupiti per l’episodio.

L’ultimo giorno pieno in città

Siamo sempre accompagnati da un bel sole. Vediamo, solo dall’esterno, la bella cattedrale di St. Paul e raggiungiamo la Tower of London passando tra imponenti palazzi di banche e assicurazioni. Dopo una veloce colazione da Eat facciamo una mezzoretta di coda alla biglietteria della torre di Londra (costo con il 2X1 di 20,9£). Camminiamo nel bel giardino interno visitando le torri dove sono visibili le iscrizioni dei prigionieri, gli stupendi gioielli della corona inglese e l’edificio centrale nel quale sono esposte preziose armature e armi in passato possedute dai regnanti. Nel cortile della torre ci sono i famosi corvi, che purtroppo sono obbligati a non lasciare la torre per il taglio delle loro ali. Dopo un bel giro sulle mura da cui si ha una bella vista dei grattacieli della città, scattiamo alcune foto al Tower Bridge che si trova proprio dinnanzi la Torre. Passeggiamo sul ponte e ci fermiamo ad ammirare il Tamigi insieme ai tanti londinesi in pausa pranzo. Cerchiamo un locale in cui gustare il Fish and Chips, ma stranamente lo troviamo chiuso. Prendiamo quindi un autobus a due piani e quasi per caso ci ritroviamo proprio dove volevamo arrivare: nei pressi della Temple Church, resa famosa dal film “Il Codice Da Vinci”. La chiesa è difficile da trovare in quanto è nascosta tra palazzi più alti e come al solito le indicazione stradali per trovarla lasciano a desiderare. L’entrata si paga 3£ e si possono ammirare le tombe dei cavalieri templari rese famose dal film. All’uscita ci fermiamo ad un supermercato della Tesco dove compriamo due ciambelle che farebbero venire l’acquolina anche ad Homer Simpson e un sacchetto di arachidi che sfrutteremo più tardi nel pomeriggio con gli scoiattoli. Decidiamo di tornare alla Tower Of London dove avevamo visto parecchi negozi che vendevano fish and chips (7£). Mangiamo un’abbondante porzione, buona, ma che alla fine però ci disgusta per il troppo fritto. Ritorniamo quindi dai nostri amati scoiattoli al St. James’s Park. Grazie alle noccioline li riusciamo ad attirare con grande facilità: sono talmente abituati a prendere cibo dall’uomo che si arrampicano senza alcuna paura su pantaloni e maglie per guadagnarsi l’arachide. Compriamo quindi come ricordo della vacanza del té inglese al Whittard of Chelsea, una rinomata catena di negozi sparsi per la città. Immancabile è poi la visita da Harrods, dove si rimane impressionati dal lusso e dallo stupendo reparto di alimentari con cibo proveniente da tutto il mondo. Il classico ricordo del turista, le borse con l’omonima scritta, sono di basso valore commerciale ma supervalutate a livello di prezzi. Rientriamo in hotel con la cena comprata da Tesco con la solita strategia della volta precedente: menu a 3£. Riprendiamo la metropolitana fino al Tower Bridge per ammirarlo illuminato la sera, salutiamo il Big Ben e le luci di Piccadilly.

La mattina seguente il volo è programmato presto, alle 8,30 di mattina. Lasciamo quindi l’hotel durante la notte e raggiungiamo con i nostri trolley la fermata dell’easyBus, facendo attenzione ad evitare alcuni personaggi loschi che si aggirano per le strade. Lasciamo Londra in perfetto orario, con un cielo grigio, dopo aver passato 5 giorni senza incredibilmente vedere una sola goccia della ‘tradizionale’ pioggia. Londra si è confermata una città stupenda, antica e moderna, tradizionale ma rivolta al futuro, con sempre nuove cose da scoprire, che rincontreremo sicuramente nel nostro futuro.

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