A Londra durante il solstizio

Lunghe giornate londinesi
Scritto da: Bramante
a londra durante il solstizio
Partenza il: 20/06/2010
Ritorno il: 27/06/2010
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Di ritorno da Londra qualche piccola notazione, spero utile a qualcuno.

Muoversi. Da Stansted a Victoria Station gli autobus della Terravision si confermano affidabili, relativamente economici (9 Pd) e con tempo di percorrenza di circa un’ora. Per la Tube c’è da dire che se il tempo di permanenza a Londra è superiore ai 3 tre giorni, la cosa migliore è la Travelcard settimanale, zona 1 e 2, caricata direttamente sulla Oyster (circa 25 Pd.), più altri 4 o 5 Pd. Per quando si sconfina. L’abbonamento non ha limiti di orario e vale anche per gli autobus. A tal proposito mi permetto un piccola considerazione. Guardando una cartina della Tube ci si rende conto che la capillarità del servizio è davvero notevole, ci si sente un poco “padroni della città” nel senso che la consapevolezza di poter andare dove si desidera è netta. Di contro però, c’è il pericolo di farsi prendere da una specie di “frenesia dello spostamento”, un saltare da qui a lì senza godere sino in fondo del luogo in cui si è in quel momento. Senza considerare, peraltro, il tempo reale che si perde nella Tube. E’ vero, Londra è una città sempre in movimento, giorno e notte, il senso della velocità dei cambiamenti lo si avverte già solo alzando lo sguardo su quei palazzi vittoriani che sgomitano tra costruzioni ipertecnologiche di acciaio e vetro, ma. Ma Londra diventa una città ancora più straordinaria se la si vive con lentezza. A volte basta girare un angolo, fare pochi metri e trovarsi in un tempo molto diverso. Pertanto, il suggerimento che mi permetto di dare è di evitare programmi “bulimici” ( tanto, prima o poi, ci ritornerete…), scegliere alcuni luoghi e scoprirli con calma, magari raggiungendoli con l’autobus, che è già un modo per guardare la città.

Rifocillarsi. –Cafè In The Crypt, è la cripta di St.Martin in the Fields, una chiesa su un lato di Trafalgar Square; si mangia o si sorseggia il tè con i piedi su lastre tombali ( eh sì, la vanità va calpestata…), l’ambiente è suggestivo ed emozionante. Non così il cibo, ma qui non è davvero la cosa più importante. Rimane un punto di riferimento (anche per la assoluta pulizia dei bagni). –Camellia, in Kingly Court, dentro Carnaby Street: leggo da più parti che è una Tea Room. Mah, sinceramente a me sembra più un’erboristeria… Una Tea Room è ben altro: sofisticata, elegante, tradizionale, a volte richiede l’abito adatto, insomma è un luogo aristocraticamente “english”. –Viaduct Tavern, 126 Newgate Street, è un vecchio pub in piena City, appare improvvisamente dopo la sede centrale della Merrill Lynch, stretto tra filiali bancarie, uffici finanziari e pieno di giovani rampanti che sembrano appena usciti dalla London School of Economics, in breve una dissonanza evidente; ma Londra è così. –Jerusalem Tavern, in Britton Street, è un antico e stupendo pub con ottime birre e il vantaggio di trovarsi in una strada secondaria, anonima e tranquilla. –The Golden Hinds, Marylebone Lane 37, serve fish & chips di ottima qualità cucinato con maestria; è sempre affollato tuttavia il ricambio è veloce. Il locale non è proprio bellissimo, ma tant’è. Non serve alcolici me se ve li portate dietro non hanno nulla da obiettare, anzi ve li tengono in frigo. Posti dove, a mio avviso, è meglio non mettere piede. –La Tasca, “a chain of authentic Spanish restaurant” recita la pubblicità. Sarà, ma quello che sta a James St. Dalle parti di Covent Garden è una vera porcheria: spaccia per paella un riso scotto condito con salsa di pomodoro cruda e qualche cozza che ha visto tempi migliori ( a 12 Pd. A porzione.) –The Real Greek, dalle parti di Hoxton Square, è un ristorante “greco” per modo di dire, non sanno nemmeno cos’è la feta! Mediocre e costoso. E’ tutto. Buon viaggio.



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