Tra gabbiani e pecore

La Scozia è stata una meta da sempre ambita da me e dal mio ragazzo. Purtroppo i costi spesso esosi della biglietteria aerea hanno spesso fatto scivolare ogni opportunità. L’organizzazione reale del nostro viaggio in Scozia è, tuttavia, partita ad aprile scorso quando una newsletter della Ryanair annunciava super offerte inerenti voli estivi....
Scritto da: Valentina DB
tra gabbiani e pecore
Partenza il: 10/08/2009
Ritorno il: 19/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
La Scozia è stata una meta da sempre ambita da me e dal mio ragazzo. Purtroppo i costi spesso esosi della biglietteria aerea hanno spesso fatto scivolare ogni opportunità. L’organizzazione reale del nostro viaggio in Scozia è, tuttavia, partita ad aprile scorso quando una newsletter della Ryanair annunciava super offerte inerenti voli estivi. Ed è proprio così che abbiamo approfittato di meravigliose tariffe interessanti le seguenti destinazioni: Trapani – Roma Ciampino / Roma Ciampino – Edimburgo Glasgow – Orio al Serio / Orio al Serio – Palermo La spesa si è aggirata intorno alle 160,00 € incluso n.1 bagaglio da stiva per il ritorno (come non comprare il mitico whisky scozzese?!). Sottolineiamo ancora una volta, però, che abbiamo prenotato i voli ad aprile, ovvero, con 4/5 mesi di anticipo. Ed ecco, dunque, che una delle nostre mete tanto sognate si concretizzava … Parallelamente correvo alla Feltrinelli per acquistare la mia Lonely Planet che, aspettando agosto, ho divorato. Sebbene qualche conoscente che aveva già visitato la Scozia mi aveva consigliato di non prenotare alcuna accomodation vista la grande offerta in loco, ho reputato opportuno farlo; quando poi eravamo in terra scozzese mi sono resa conto di aver fatto bene a prenotare in anticipo B&B e hotel dal momento che la scritta “NO Vacancies” era praticamente distribuita in modo assai uniforme. Arriviamo, però, all’itinerario che abbiamo fatto: 10/08/2009: il volo di Ryanair parte da Trapani alle ore 06,30. Pertanto, grazie a degli amici disposti a passare la notte in bianco per noi, arriviamo al succitato aeroporto in tempo per affrontare gli assistenti di volo che, con estremo vigore, misurano e pesano i bagagli con fare impeccabile passando in rassegna ogni singolo viaggiatore. Tale dinamismo mi scombussola positivamente – ho dormito solo tre ore! Beati loro che sono così reattivi! – ma d’altra parte mi disturba: nel bagaglio a mano mi fanno infilare di tutto facendomi inserire più volte il trolley dentro all’aggeggio “misura bagaglio a mano” per verificarne i centimetri. Così, al ritmo stressante de “nessuna borsetta e macchina fotografica. Tutto dentro a un solo bagaglio”, lasciamo Trapani e arriviamo a Roma perfettamente in orario con tanto di squilli di tromba per festeggiarne l’anticipo di qualche minuto sull’orario previsto. A Roma, di contro, nessun assillo da parte degli assistenti di volo; atterriamo, tuttavia, con dieci minuti di ritardo a Edimburgo (gli squilli di tromba si sono sostituiti a metodiche scuse da parte della compagnia). Scesi dall’aereo ci rendiamo conto che le condizioni meteorologiche non sono delle migliori; abbiamo lasciato almeno 35 gradi in Sicilia per trovarne 15! Giubbotto impermeabile e felpa sono i nostri fidi amici di viaggio per tutta la durata del nostro soggiorno. Usciti dall’aerostazione prendiamo il bus che ci porta in 30/40 minuti al centro città; mi accorgo subito che il mio ragazzo – promosso a driver per tutta la durata del viaggio – comincia a studiare la guida alla “British”. Il Bus ci lascia in pieno centro; recupero le indicazioni fornitemi dalla guest house e cerco di seguirle alla lettera. Tuttavia, la città è in balia di lavori che hanno totalmente scombussolato la tratta degli autobus urbani. Pertanto, consiglio a chi voglia di questi tempi visitare Edimburgo spostandosi coi mezzi pubblici di collegarsi al sito della Lothian Buses cercando di recuperare più notizie possibili. Quando, infatti, mi reco al centro informazioni della Lothian, mi vengono date delle info assolutamente inutili che mi fanno sbagliare direzione e numero della linea. Inoltre, l’autista del n. 20 – nonostante la mia chiara richiesta di indicarci la meta a noi congeniale – ci fa salire sulla vettura, ci conduce in periferia per, poi, farci ripagare il biglietto nuovamente, riportarci presso un’altra fermata per prendere un altro bus … il tutto con pioggia, stanchezza e notevole nervosismo. Dopo, dunque, tale tour panoramico della periferia nord di Edimburgo, ritorniamo al centro e decidiamo di proseguire con mappa alla mano a piedi sino alla guest house. E così dopo circa 35 minuti arriviamo alla Menzies Guest House dove ci aspettava un sorridente ragazzo col quale scambio qualche piccola conversazione in arabo essendo la famiglia di origine araba, per l’appunto. La camera è al secondo piano; si tratta di una mansarda con vista sul retro della casa. Il bagno/doccia è in comune; la teiera sarà sempre presente a darci il benvenuto in ogni accomodation prevista. Il posto non è sgradevole, anzi, è un buon suggerimento per chi intende stare fuori dal caos del centro cittadino spendendo £ 80,00 a notte. Per la cena, considerata la notevole stanchezza, ripieghiamo su un Pizza Hut trovato in prossimità: sarà quella l’unica volta in cui decideremo di farci così tanto del male col cibo. 11/08/09: Edimburgo ci aspetta. Dopo una sostanziosa continental breakfast alla guest house e una capatina in banca per scambiare moneta, ci rechiamo subito al Castello. Al botteghino chiediamo subito l’Explorer pass da tre giorni che avevo già attenzionato prima di partire ed entriamo con immenso entusiasmo nonostante le folate di vento. Sarà il freddo o la pioggia, fatto sta che il Castello di Edimburgo fa scemare ogni nostra esaltazione sentimentale; sinceramente, sarà anche un bel sito ma ci aspettavamo decisamente di più. I castelli che visiteremo in seguito ci daranno modo di accendere molto più il nostro entusiasmo. Sin dal Castello di Edimburgo, ci accorgiamo che la presenza dei turisti è numericamente parlando notevole. Se, tuttavia, desiderate migliorare il vostro inglese sfruttando l’opportunità che la Scozia può offrire durante le vostre vacanza, è meglio che cambiate strategia perchè abbiamo trovato tantissimi italiani ovunque siamo stati. Dal Castello passiamo, poi, alla Royal Mile, ovvero, a Castlehill con la Highland Tolbooth Kirk (evitiamo ben volentieri la camera oscura che come tipologia di attrazione abbiamo avuto modo di sperimentare lo scorso anno in Andalusia), a Lawnmarket, dove visitiamo il Writers’ Museum (dando inizio al mio spensierato shopping di libri di letteratura scozzese), High Street con la St. Giles Cathedral. Dopo aver addentato un panino, passiamo alla National Gallery of Scotland dove passiamo una piacevolissima oretta o poco più nella visita del sito. Usciti dal museo che consigliamo vivamente di visitare, passeggiamo lungo le stradi principali di George Street, Charlotte Square, St. Andrews Square, ovvero, lungo i Princes Street Gardens (dove mi viene una voglia matta di salire sulla giostra) rendendo onore allo Scott Monument, da buona amante di letteratura. Passiamo anche dal centro di informazioni turistiche con lo scopo di ottenere indicazioni circa la sede AVIS dove l’indomani avremmo ritirato l’auto. Con grande stupore ci accorgiamo che è tutto sommato vicino alla guest house. Non abbiamo voglia di cenare in un ristorante a causa del lungo via vai quotidiano; prendiamo così qualcosa al supermercato (birre fresche comprese) e ci ritiriamo alla guest house. 12/08/09: saltiamo la prima colazione e andiamo al centro AVIS per ritirare una Polo Volkswagen, nostra compagna di viaggio. È sicuramente risaputo e noi lo riconfermiamo che non si può visitare la Scozia se non con un mezzo proprio. Abituati a prendere mezzi pubblici all’estero, ci siamo resi conto di avere apprezzato notevolmente i paesaggi (da cartolina!) lungo la strada con molto dinamismo e indipendenza. Abbiamo scelto AVIS perché era uno dei pochi autonoleggi ad avere uffici all’interno delle città di Edimburgo e Glasgow, nonché per il costo dell’auto inferiore rispetto ai prezzi delle altre compagnie (prima della partenza, ho prenotato la vettura a € 204,00). Intendevamo noleggiare anche il navigatore satellitare ma il prezzo richiestoci (£ 13,00 al giorno, ci pare di capire) ci fa cambiare idea. D’altronde, prima di partire, avevamo scaricato le indicazioni stradali a noi interessanti dal sito www.Viamichelin.It; così, col quadernetto pronto a dare indicazioni stradali, partiamo alla volta di ST. Andrews. Siamo contenti sia perché comprendiamo che non è difficilissimo abituarsi alla guida a destra, sia perché è una giornata di sole (l’unica, ahimé!). Utilizziamo l’Explorer pass per entrare sia alla cattedrale che al castello. Lasciamo l’auto in una via adiacente ai siti (col “Pay & Display” paghiamo per due ore £ 2,00) e ci dirigiamo ai siti. Semplicemente fantastici! Sole e mare ci accompagnano e rendono le foto scattate assolutamente bellissime. Nel sito della cattedrale, saliremo nel campanile dalla cui sommità la vista è eccezionale. Entrambi i siti sono vere e proprie rovine ma il loro fascino è immenso. Ancora una volta limitiamo il nostro pranzo a un panino. Prossima meta Glamis Castle. Con estrema facilità grazie al nostro “navigatore satellitare cartaceo” arriviamo in poco tempo. Le condizioni meteorologiche cambiano – ciò condizionerà la visita ai giardini – ma il fascino del luogo supera ogni problema. Per avere un’idea del Castello, è possibile visionare il sito (dove abbiamo comprato gli e-tickets). Qui abbiamo trascorso almeno 2 orette tra la visita guidata agli spazi interni (condotti da un simpatico signore) e i giardini che sono spettacolari. Abbiamo anche modo di rilassarci gustando un Cornetto Algida. Compriamo cartoline, libri e qualche gadget al gift shop e partiamo alla volta di Stonehaven. È questa la cittadina che più mi è piaciuta; avevamo prenotato on line una stanza all’Aberstone B&B che riusciamo a trovare con facilità solo per il numero civico (non vi è alcuna insegna all’esterno). Il B&B è gestito da una giovane signora che ci accoglie con un grande sorriso; mentre Patricia – questo è il suo nome – ci conduce alla stanza notiamo un certo movimento che riconosciamo subito come ansia calcistica: giocava la Scozia contro la Norvegia (ahimè, ha perso). Il B&B è molto carino ed è arredato con gusto. Facciamo una passeggiata lungo il mare per cenare presso The Ship Inn (presso il porticciolo, non potete sbagliarvi); da questo momento riesco finalmente a mangiare bene e con gusto. Mi viene servita su mia richiesta la zuppa del giorno e fish and chips. Siamo al tramonto e finita la cena decidiamo di vedere il Castello. Seguiamo il percorso a piedi che parte dal porto e, approfittandocene dei tramonti, proseguiamo attraverso un percorso bellissimo che ci fa cogliere l’imponenza del sito. Penso che sia stata una delle passeggiate più belle della Scozia. I colori del tramonto uniti alla bellezza del castello mi fanno sentire realmente in territorio scozzese; ero contentissima di stare lì col mare alla mia sinistra che si infrangeva contro le scogliere … un paesaggio da favola! Ritorniamo al B&B con le prime luci della sera. 13/08/09: facciamo la prima colazione in piena autonomia come già segnalatoci da Patricia e ci accorgiamo di essere totalmente soli. Lasciamo le chiavi e il dovuto (£ 60,00) sul tavolo in cucina, riprendiamo l’auto e ci dirigiamo vero il Deeside per scoprirne i castelli. Ci eravamo già abituati all’estrema efficienza del paese, indicazioni stradali e passanti sempre pronti a darti cordialmente una mano o un sorriso o qualche utile informazione che non fa mai male. Di contro, questa area è molto poco ben servita; di conseguenza, è bene che vi studiate con attenzione la mappa prima di imbattervi in diramazioni senza indicazioni. Dei tre castelli programmati, riusciamo a vederne solo due (Fraser Castle e Fyvie Castle; purtroppo, non siamo riusciti a visitare il Crathes Castle, considerato nel nostro programma). La zona è veramente ricca di siti notevoli, anche se poco conosciuti. Nel nostro peregrinare, arriviamo a un castello del tutto sconosciuto (credo che si chiamasse Dulgatie) le cui condizioni strutturali non sono eclatanti, ma il cui contesto paesaggistico è eccezionale. È proprio in questo sito che rimaniamo a folleggiare per boschi e a goderci la vista rilassante di un lago dove la gente si diletta a pescare (di fatto, le trote saltavano su dalla superficie compiendo vere e proprie acrobazie). Decidiamo di puntare a nord e passiamo attraverso due deliziose cittadine portuali, Banff e Macduff. Superatele, ci dirigiamo alla volta di Inverness dove ci aspetta il Premier Inn Hotel (prenotazione su Booking.Com) per il pernottamento. L’edificio – che solitamente non è descritto positivamente dai visitatori – ha in realtà un minimo di fascino visto che si tratta di una vecchia distilleria. Ma non facciamo più di tanto caso alla struttura sia per la pioggia che per la stanchezza dei kilometri fatti. 14/08/09: ci svegliamo con la pioggia. Io sono iper felice perché mi aspetta Loch Ness! La strada che collega Inverness a Loch Ness è puntellata di verde. È abbastanza trafficata; tuttavia, la stragrande maggioranza dei visitatori è attratta dai vari Loch Ness Centres presenti che abbiamo evitato ben benino. Arrivati e lasciata l’auto al posteggio presso il punto di informazioni, facciamo prima colazione e decidiamo di fare una mini crociera per il Loch organizzata da un negozio di souvenir posto di fronte al suddetto punto informazioni. È stata un’esperienza assolutamente divertente; mi dava una strana sensazione (abituati al Mediterraneo, ritrovarsi nelle acque di un lago ci fa un po’ effetto). È vivamente consigliato fare un’escursione del genere; è di certo il modo più carino per vivere bene Loch Ness. Acquistati vari regalini con tanto di mostro come protagonista, riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso l’Urquhart Castle (costo del biglietto coperto dall’Explorer Pass). Inutile dire che la pioggia cadeva giù in un modo assolutamente compatto e costante; pertanto, non sapevamo più che impermeabile mettere affinché potessimo essere riparati dalla pioggia. I turisti che già affollavano il sito erano tutti … italiani! Realmente non ho mai visto una così alta concentrazione di miei connazionali in un monumento all’estero. Ma a prescindere della quantità di italiani – che così si conferma come il popolo dei viaggiatori più assidui – il posto merita anche con la pioggia. Dopo aver mangiato qualcosa al self service (prendete la zuppa e qualche insalata evitando quelle con pasta e cipolla!), siamo ripartiti alla volta di Kyle of Lochash. I paesaggi incontrati erano da favola; inoltre, vi consigliamo di sintonizzare la radio su BBC Gaelic che trasmette musica celtica, una colonna sonora adeguata per il vostro viaggio. Lungo il percorso troviamo l’Eilean Donan Castle. Ci fermiamo e visitiamo il castello (assolutamente consigliato). È una località piacevole e, anche se continua a piovere, vale la pena bagnarsi un po’ per visitarne gli spazi. Riprendiamo il nostro percorso, dunque, per arrivare a Badicaul dove ci aspetta il sig. Murdo presso il Green B&B Tigh a Clodach. Ed è proprio in questo delizioso Bed and breakfast (una camera a £ 45,00 con breakfast inclusa) che il mio inglese va in crisi; il gestore del B&B parla in un inglese piacevolmente influenzato dalle movenze del gaelico. Anche se piacevolissimo – sia per il suono che per l’espressione culturale –, dall’altra parte capire che “lit” significhi “tardi” (dal late!) può richiede qualche riflessione. Tuttavia, la comunicazione procede e ci si intende a perfezione. Badicaul è una specie di frazione di Kyle; così, nel tardo pomeriggio decidiamo di fare un salto a Kyle of Lochash e di cenare da quelle parti. Il posto è piacevolissimo; assolutamente quiete e con poche case, ha il paesaggio costellato dal celebre ponte che lo collega all’Isle of Skye (abbiamo fatto bene a rimiralo dalla costa perché l’indomani quando lo abbiamo attraversato non ci è stata data possibilità di ammirarne i paesaggi a causa della nebbia che avvolgeva il tutto). Cerchiamo un locale carino dove cenare ed eccoci al “The Gateway Restaurant”. Non è nulla di particolarmente elegante, ma di certo abbiamo mangiato sufficientemente bene e i costi non sono elevatissimi. Fatta qualche foto by night, ritorniamo al nostro B&b.

15/08/09: Presa la nostra Scottish breakfast, partiamo alla volta dell’Isle of Skye. Qui il tasso di piovosità raggiunge i livelli massimi; ciononostante, riusciamo ad apprezzare i meravigliosi paesaggi del luogo. Innanzitutto, andiamo a visitare Dunvegan col suo Castello e meravigliosi giardini. Avrei voluto, altresì, farmi il giretto in barca (si dice che si avvistino le foche), ma il forte vento lo impedisce. Dunvegan Castle è sì interessante, ma strutturalmente non ci colpisce più di tanto. Decidiamo, poi, di visitare la distilleria Talisker. Non si può fare a meno di visitare una distilleria nella patria del whisky. Così, arriviamo, prenotiamo l’orario di visita, andiamo a prendere un boccone in un delizioso pub situato a pochi metri (mitica soup of the day!) e visitiamo la fabbrica. Prima di cominciare il tour, ci offrono un po’ di whisky: confesso di non capirne niente.. Sarà per questo che mi sono sentita come Roger Rabbit nell’omonimo cartoon quando beve un bicchierino! La visita è simpatica, anche se molto turistica. La seguiamo con attenzione dovuta alla conoscenza di macchine che sono familiari al mio ragazzo per via del suo lavoro. Non compriamo, però, nulla al Gift shop perché pensiamo di poter comprare qualche bottiglia a un prezzo più basso in un supermarket qualsiasi. Effettivamente entrando in un Tesco troviamo una varietà di whisky notevole e a prezzi un po’ più contenuti. Compriamo qualche bottiglia da portare in Italia e ci dirigiamo in albergo. Avevo prenotato l’Hebridean Hotel, Broadford, (essendo l’unico posto avente disponibilità. C’era l’overbooking ovunque). L’albergo è assolutamente indecente; evitatelo, se potete. Anzi, credo bene che chi non trovi alcun posto dove dormire presso l’Isle of Skye può ritornare al Kyle of Lochash e qui fermarsi. Oltre a risparmiare, si usufruisce di un servizio decisamente più alto. Andiamo a cenare presso al “Creelers” su consiglio della Lonely Planet. Devo dire che il suggerimento è azzeccato. Il posto è piacevole, il personale è efficiente (anche qui mi sono imbattuta in un inglese non proprio standard. Ma è stato interessante capire che “nou” significa “now”, adesso) e la cucina (con alcune formule mediterranee) è davvero buona. Evitando pietanze dal sapore italiano, ripieghiamo sui piatti locali e otteniamo una deliziosa cena. Prenotate se potete. Con la pioggia che è ormai diventata nostra compagna di viaggio, ritorniamo in albergo per riposarci e programmare l’indomani. Avremmo voluto battere i percorsi naturalistici consigliatici dalla Lonely Planet, ma i temporali ci hanno fatto cambiare completamente idea. 16/08/09: anche se notevolmente ridimensionata, la pioggia continua. Ci dirigiamo, lasciandoci alle spalle l’hotel che speriamo di non vedere mai più, ad Armandale. Poiché è previsto il pernottamento a Fort William, per risparmiare tempo decidiamo di imbarcarci per arrivare a Mallaig. Il traghetto parte alle ore 13,30; abbiamo tutto il tempo per visitare il castello. Assolutamente interessante. Da non perdere la passeggiata all’interno dei percorsi naturalistici e dei giardini ivi presenti. Vi è anche un museo assai carino sul clan dei Donald. Credo che sia uno dei pochi sui generis ad avere attirato positivamente la mia attenzione. Il traghetto impiega 30 minuti di tempo per arrivare a Mallaig ed è consigliato per chi deve andare in direzione Glasgow evitando di ripassare da Kyle Of Lochash. L’imbarco ci è costato intorno ai £ 36,00. Sbarcati a Mallaig, ci dirigiamo verso il famigerato Glennfinnan Monument. Il Loch, in cui il monumento sorge, è bellissimo, ma la torre non ci entusiasma particolarmente e, pertanto, decidiamo di evitare il pagamento del ticket e la conseguente visita. Volevamo salire sulla collinetta da cui è possibile vedere il luogo dall’alto, ma le piogge hanno reso il sentiero impraticabile per la presenza del fango. Non avevamo con noi scarpe da trekking o stivali e, di conseguenza, ci godiamo lo spettacolo paesaggistico gustando un gelato presso il Gift shop. Ripartiamo per Fort William e, arrivati alla cittadina, passiamo dal centro commerciale dove acquistiamo dei cadeaux tipicamente scozzesi (sciarpe, peluches, t-shirts et similia). La nostra prenotazione è per l’Altonside B&B, sito presso l’Achintore Road (una stanza £ 58,00), una lunga strada posta fuori dal centro, che corre lungo il Loch e che è puntellata da infiniti B&B. Il nostro è molto carino; i gestori sono una coppia simpatica e la camera (en suite) è spaziosa. Decidiamo di cenare al centro seguendo i consigli della Lonely Planet, ma purtroppo i locali qui indicati sono strapieni di turisti. Così, invece, di cenare presso il Grog&Gruel che aveva attirato la nostra attenzione, ripieghiamo su un localino accanto molto carino e dove si mangia molto bene. 17/08/09: avremmo voluto fare una bella passeggiata al Glen Coe, ma le condizioni meteorologiche non ce l’hanno permesso. Partiamo in direzione Kilmartin dove sappiamo della presenza di reperti preistorici. Qui la Lonely Planet ci lascia in balia di poche informazioni; decidiamo di visitare alcuni posti descritti dalla cartellonistica locale. Devo dire che ci siamo divertiti un mondo nel visitare i templi e i totem preistorici distribuiti tra Dunchraigaig, Temple Wood e Achnabreck; siamo passati anche dall’hill fort di Dunadd. Per carità, se doveste passare da queste località, non immaginate di trovarvi dinanzi alla copia di Stonehange! Si tratta di piccole testimonianze preistoriche distribuite in un territorio molto piacevole da scoprire e rivalutare. Molto interessante anche il Forte di Dunadd (che chiaramente non ha niente a che vedere coi tempi preistorici!). La giornata ci ha regalato anche dei momenti col sole che ci siamo goduti totalmente all’aria aperta; sarà anche per questo che ci siamo divertiti un mondo nell’andare alla ricerca di vecchissimi reperti. Nel primo pomeriggio ci aspetta Inveraray e il suo castello, l’ultimo che visiteremo. Imponente, si presenta piacevolmente ai visitatori. Peccato, però, che le parti visitabili siano pochissime. È arrivato il sole: ce ne approfittiamo per passeggiare un po’ nel verde del Castello. La nostra prenotazione è per il George Hotel. È un posto spettacolare, assolutamente consigliabile, in considerazione della peculiarissima atmosfera delle sue camere. Visitate pure il sito web per averne un’idea. Vi consigliamo anche di cenare nell’hotel. 18/08/09: lasciamo l’albergo alle ore 06,30 saltando la prima colazione. Dobbiamo lasciare la vettura al centro AVIS di Glasgow alle ore 09,00. Arriviamo con facilità pur dovendo ormai lasciare alle spalle le immagini e idee bucoliche dei piccoli villaggi e dei paesaggi che abbiamo visto. Glasgow è una grande città, molto più vivace di Edinburgo. Sappiamo, tra l’altro, che quel giorno sarebbe stata affollata da giovani e amanti della musica: c’era il concerto degli U2! Consegnata l’auto all’Avis, procediamo a piedi verso il centro dove prendiamo un autobus che ci condurrà presso il Glasgow Pond Hotel, l’unico che abbiamo trovato disponibile dopo una lunga ricerca. L’albergo è molto distante dalle attrattive; fatevi un abbonamento giornaliero per usufruire degli autobus altrimenti dovrete camminare a piedi molto (ed è quello che ci accaduto). Siamo parecchio stanchi dal viaggio; non abbiamo molta voglia di visitare musei o particolari attrazioni monumentali. Così, l’unico sito che visitiamo è la Cattedrale: ne vale assolutamente la pena! Spendiamo il resto del tempo tra negozi e centri commerciali. Non manca la mia capatina al Waterstone, dove approfitto delle offerte per comprare 12 libri di letteratura inglese e scozzese (consiglio la lettura delle opere di Irvine Welsh, Iain Banks, George Mackay Brown, Muriel Sparks tra gli altri, oltre che i classici come le opere di Sir Walter Scott) e all’H&M (ma perché non c’è a Palermo?). Un beverone allo Starbucks e ci dirigiamo al punto vendita ufficiale del Celtic, una delle due squadre ufficiali di calcio di Glasgow. Siamo ormai stanchissimi; prendiamo su qualche panino e ci dirigiamo verso l’hotel. 19/08/09: Avevamo appuntamento col taxista alle ore 06,00 per condurci alla stazione di autobus Buchanan. Sistemiamo i bagagli e ci mettiamo a dormire. Alle ore 01,30 di notte scatta l’allarme anti incendio e viene evacuato l’hotel! Passiamo un’oretta fuori e, quando ci si accorge che era un falso allarme, ritorniamo in camera (poche ore dopo ci aspettava il viaggio di ritorno). Alle ore 06,00 arriva il taxista che, sbagliando, ci lascia alla Stazione centrale. Grazie alla piantina riusciamo a orientarci e andare alla Buchanan Station dove alle ore 07,25 partiva l’autobus per Prestiwick che a poche miglia da Glasgow si rompe. Aspettiamo un’altra vettura e finalmente arriviamo in aeroporto con 30 minuti di ritardo. Grazie a Dio, una fila di viaggiatori con bagaglio da imbarcare rallenta l’imbarco. Il volo di ritorno è assolutamente tranquillo. Arriviamo a casa nell’orario previsto e con 40° C che ci attendono. In linea generale, la Scozia è un luogo meraviglioso da visitare, un angolo di paradiso naturalistico ricco di storia. Gli scozzesi sono simpaticissimi, oltre che aperti, ospitali e gentili. Non è proprio carissima: Londra e Berlino sono decisamente più care. Pertanto, prenotando per tempo l’aereo e le accomodations, potrete godervi la vacanza spendendo almeno € 1,500,00 (abbiamo speso questa cifra complessivamente ad personam). La Lonely Planet, però, dovrebbe rivedere la propria guida dando qualche informazione in più, possibilmente aggiornata. Non avevamo satellitare in auto, ma con le indicazioni di viamichelin.It e una banalissima cartina consegnataci all’AVIS siamo riusciti ad orientarci benissimo. Ebbene sì, credo di essere già Scotland – sick!



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