Mercati e musei di londra

Son venuto qui perchè sono abituato a vivere a pieno le mie emozioni... "Prendo il libro fermo alla piega, mi rimetto alla sua andatura, al respiro di un altro che racconta. Se anch'io sono un altro è perchè i libri più degli anni e dei viaggi spostano gli uomini". - Erri De Luca - (Tre cavalli) 24. 08. 2008 Greenwich (INGHILTERRA) Londra...
Scritto da: brawler
mercati e musei di londra
Viaggiatori: da solo
Spesa: 2000 €
Son venuto qui perchè sono abituato a vivere a pieno le mie emozioni… “Prendo il libro fermo alla piega, mi rimetto alla sua andatura, al respiro di un altro che racconta. Se anch’io sono un altro è perchè i libri più degli anni e dei viaggi spostano gli uomini”.

– Erri De Luca – (Tre cavalli) 24. 08. 2008 Greenwich (INGHILTERRA) Londra nove anni dopo. L’ultima volta che passeggiavo per queste strade avevo un grande zaino sulle spalle, una sete tremenda di conoscenza e di avventura e tanta inesperienza ed ingenuità! Quante cose son cambiate da allora. E’ cambiata una intera vita. Se solo ci penso… Oggi abbiamo trascorso la mattinata al mercato di Camden Town. Un miscuglio di culture, di lingue, di stili e modi di vivere. Frittata di esistenze diverse.

Ogni volta che mi fermavo ad una bancarella o ad un chioschetto c’era sempre la stessa domanda: “Where are you from?” A quel punto il mappamondo cominciava a girare impazzito fermandosi ora in Pakistan, ora in Francia, in Corea, Thailandia, Myanmar…

Chiacchierare con i venditori, confrontarsi, scambiare idee, opinioni, dritte,consigli; complimentarsi con chi esibiva e vendeva progetti originali…

Nel pomeriggio veniamo risucchiati dal “Carnevale Tropicale” di Notting Hill. La sfilata era infinita ed ogni mezzo trasportava enormi casse musicali, delle vere e proprio discoteche mobili e dietro di essi file di ragazze nere, mascherate che ballavano stregate dalla musica… Tanta gente sventolava le bandiere dei propri Paesi d’origine, non mi aspettavo di trovare una comunità caraibica così numerosa…

Ho notato, però, che i vari gruppi non erano suddivisi per nazione,come mi aspettavo, ma per quartieri. Federica, una torinese che lavora in un chioschetto italiano qui a Camden Town, m’ha detto che la sera diventava molto pericoloso quel posto perchè le varie bande dei quartieri approfittavano del casino per regolare qualche conto…

Quelle persone provenivano da veri paradisi terrestri dove c’è sempre il sole. Sembrava che in questa occasione si sforzassero di ricreare il proprio “habitat naturale”, in una Londra piovosa e sempre grigia che non conosce il sole… 25. 08. 2008 Londra (INGHILTERRA) In diretta dal Mercato di Camden Town.

Stamattina ce l’abbiamo fatta! Sveglia alle sette, ottima colazione preparata dalla cara Emilia, corsa in metro e bus per arrivare in tempo per prendere posto nel mercatino come venditori! Attendiamo, mentre la grande macchina commerciale comincia ad aprire gli occhi, a svegliarsi dopo il “duro” week end. Lo fa molto lentamente perchè oggi è il Bank Holiday e la gente non lavora. Ma i mercanti sono tutti qui, per loro le feste sono ragione di ulteriore lavoro. Le bancarelle cominciano a prendere forma. Tanti scheletri di ferro diventano delle gioiellerie da strada, erobristerie israeliane, gallerie di arte londinese. C’è di tutto di più…

Era la prima volta che assistevo alla nascita di un mercato… Li ho sempre odiati perchè troppi incasinati, troppa gente che ti spinge, ti schiaccia… Stamattina ho visto/vissuto questa nuova esperienza guardandola con un occhio diverso. L’attesa dei venditori, le impressioni, le speranze; l’assegnazione della bancarella; l’addobbo della stessa, ognuno utilizzando il proprio estro, la propria creatività! Ieri da visitatore, oggi da venditore in questo mercato che ormai sento già un pò anche come “mio”. Assistente di mio fratello, che cerca di proporre le sue T-shirt e con esse la sua arte.

Qualche ora dopo eravamo già amici di tutti i commercianti vicini e si delineavano i vari personaggi: il lento e saggio 80enne croato dei saponi profumati; lo squilibrato mago Sirus; ilsimpatico e nostalgico pittore napoletano: Valerio che ogni tanto ci raccontava gli aneddoti dell’italiano emigrato; la coppia di cinesi della bijotteria e potrei continuare per molto…Mi piace immaginarli ora di nuovo a chiacchierare col pubblico cercando di vendere, allegramente, la propria 25. 08. 2008 Londra (INGHILTERRA)

Charly è appena ripartito per l’Italia. E’ brutto dividersi durante un viaggio…

Stamattina però siamo riusciti a visitare l’Osservatorio di Greenwich. Nacque con lo scopo di aiutare i navigatori visto che sovente capitava che si perdessero o finissero morti di fame e sete in mezzo all’oceano o, ancora, si schiantassero contro qualche roccia. La linea del primo meridiano del globo… Punto di riferimento di tutti gli orologi del mondo! Solo. Seduto in camera di Emy, annoto le mie prime impressioni, ogni tanto lancio uno sguardo dalla finestra che dà direttmante sulla tranquilla Bellott Road e ammiro la vita inglese che placidamente mi scorre davanti… 27. 08. 2008 Londra (INGHILTERRA) Seduto in un parchetto tra il Big Ben, The House of Parliament e Westminster Abbey. Nove anni fa ero proprio qui… Gli zaini più grandi di noi, la nostra voglia di fare, il nostro immenso spirito d’avventura…

Oggi ho fatto un pò il turista: Piccadilly Circus, Buckingham Palace, Trafalgar Square… A Covent Garden hopranzato con Emy con una gustosa “jacket potato” alla cipolla… Covent Garden mi ha un pò deluso, mi aspettavo molta più gente.

Nel pomeriggio son ritornato di nuovo a Notting Hill. Il parco reso famoso dall’omonimo film con Julia Roberts non l’ho trovato, in verità non l’ho nemmeno cercato, mi son diretto a Portobello Road, in una Notting Hill molto più tranquilla della carnevalizia che avevo conosciuto qualche giorno fa…

Portobello Road mi ha ricordato quando ero bambino ed in particolare del cartone animato: Mary Poppins in cui c’era una bella canzone dedicata al piccolo mercatino omonimo. Mi son soffermato a gironzolare per strada ammirando i tanti negozietti di antiquariato e le loro cianfrusaglie…

Poco dopo la metro mi lascia proprio aipiedi del Big Ben… Fermata: Westminster. Tanti flash-back appaiono nella mia mente, ricordo tutte le volte che ci son stato… Sin dalla prima (1996)… Riguardo l’Abbazia di Westiminster e mi si stampa dinanzi agli occhi la foto di gruppo che scattammo proprio qui coi miei compagni del college di Oxford! 28. 08. 2008 Greenwich (INGHILTERRA) Stamattina ne ho approfittato per fare un giretto qui a Greenwich. Questa cittadina è deliziosa. Mi piace molto.

Ho visitato il Museo Nazionale Marittimo. Mi hanno colpito molto i tanti quadri raffiguranti antiche battaglie navali, le esplorazioni die numerosi navigatori (in primis il Capitano James Cook) e le tante scoperte fatte in giro per il mondo, i nuovi popoli incontrati, gli scambi, le nuove terre… E’ stato emozionante leggere dei viaggi di Cook in Oceania, in quelle terre ed isole così lontane, sconosciute, misteriose…

Mentre ero lì spesso sognavo ad occhi aperti e mi immaginavo col mio fedele back-pack sulle spalle, infradito ai piedi, macchina fotografica in mano esplorando quelle piccole isolette… Cosa che conto di fare tra non molto…

Visitando questo museo ho capito quanto è amato l’ammiraglio Horatio Nelson. Un vero eroe nazionale del mare. Ha combattuto numerose battaglie per la sua patria tanto che quando fu ucciso, nel 1805, l’Inghilterra gli ha reso omaggio con il più grande e maestoso funerale mai visto! Il museo dedicato alla casa della Regina, tranne per l’esposizione delle battaglie navali belghe ed olandesi non è stata nulla di che! Mi ha solo mozionato l’ammirare tutti quei quadri del 1600 e 1700. Immaginavo pittori che centinaia di anni fa, in piccole botteghe poco illuminate, realizzavano quei capolavori arrivati fino a noi…

Gironzolando da solo ho riscoperto il piacere dello stare per i fatti miei! Il viaggiare completamente da solo non è mai stata una cosa che mi abbia allettato tanto, però in questi giorni che per forza di cose devo trascorrere un bel pò di tempo in compagnia solo del mio diario e macchian fotografica, sto notando, con piacere, che mi sento proprio bene. Ho molto più tempo per riflettere, per pensare… “Your love made me the happiest and uhappiest atthe same time. Be calm – love me – today – yesterday. Ever thine. Ever mine. Ever ours” – Ludwing Van Beethoven – 29. 08. 2008 Londra (INGHILTERRA) Un viaggio assieme… uno vero… è sempre stata una cosa che ho desiderato tanto, vivere esperienze ed emozioni solo nostre… lontani da tutti e da tutto, condividere anche un diario… Mentre Emy, Sandra & company ritornavano a scuola per l’esame finale, ne ho approfittato per fare un salto nella leggendaria: Carnaby Street. Che delusione! L’ultima volta che c’ero stato era considerata una delle vie più cool, artistiche, pazze ed alternative di tutta l’Inghilterra ed ora la ritrovo completamente trasformata! Non ci sono più artisti da strada che si esibiscono ovunque, non più negozietti che vendevano le cose più assurde, son stati soppiantati dai classici negazioni dei franchising (Tommy Hilfiger, Merc, G-Star, Nike ecc.) Restano, quasi come un vecchio e dimenticato totem, i due archi di benvenuto ai due ingressi della via e il grande mosaico in una delle piccole traverse.

Che delusione. Mi rifarò da Harrods. Harrods è un tripudio di esteriorità. Trovi di tutto. Più grande del “KaDeWe” di Berlino e più elegante del “La favette” di Parigi.

La cosa che mi ha colpito è che passando da una sala all’altra e improvvisamente tutto cambiava… Cambiavano i colori, gli addobbi, le persone, la musica… Ho provato una strana sensazione: mi pareva di stare in una televisione dove ogni tanto qualcuno cambiava canale. Ed eccomi circondato da lussuose valigie di pelle… Click… Un bar per bambini dove oltre ai giochi e un grande maxi-schermo che proiettava 24 ore su 24 cartoni animati, il bar man preparava solo drink per loro… Click… Un immenso supermercato che vendeva dal prosciutto di Parma alle “palle di Mozart”, di tutto e proveniente direttamente dai luoghi di produzione… Profumerie con tanto di massaggiatrici per free test… Click… Scale mobili con un tenore e una soprano che recitavano delle meravigliose opere liriche da pelle d’oca… Che sfarzo! E’ vero il detto: “Da Harrods puoi trovare da uno spillo ad un elefante!” Cenetta a casa della vietnamita Linh. Menù: Pringles, prosciutto crudo e salame italiano, olive, pane e fragole! Era la loro cena di fine corso. Non hanno proprio idea di cosa voglia dire “mangiare”! Però mi son divertito molto a chiacchierare con Dave (genitori di Malesia e Hong Kong), la croata Sandra, l’inglese Ann ed Emy… 30. 08. 2008 Londra (INGHILTERRA) Serata meravigliosa all’Apollo Victoria Theatre… Abbiamo ammirato un musical stupendo: “Wicked”. Narrava la storia della vita della strega protagonista del “Mago di Oz”… Complimenti al regista per la fervida immaginazione e fantasia ma soprattutto ai ballerini-canterini ed ai maestri dell’orchestra musicale (rigorosamente dal vivo)… Adoro queste cose. Voglio che la mia vita continui ad essere sempre così piena zeppa di eventi e cose sempre nuove… E’ quasi l’una e ad Emy è venuto in mente che non abbiamo cenato stasera… Meglio tardi che mai… Mentre gli altri dormono, pentole, piatti e posate cominciano a lavorare nel cuore della notte per un ottimo piatto di Carbonara… “Buona Notte, anzi Buon Appetito…” 31. 08. 2008 Oxford (INGHILTERRA) Mi piace che organizziamo migliaia di cose e poi finiamo con farne sempre altre… Decidiamo di andare al cinema e ci ritroviamo in un centro commerciale; ci dirigiamo verso un museo e finiamo in un treno diretto ad Oxford.

La mitica citadina universitaria ci accoglie con una leggera pioggerellina ed il suo mare di biciclette che adornano la stazione ferroviaria…

Nonostante siano trascorsi nove anni dall’ultima volta che son stato qui ma devo ammettere che i cambiamenti son stati pochi… L'”Oxford Pub” è sempre lì anche se ha cambiato nome in: “Cape of the Good Hope”. Proprio da lì cominciano le ricerche del vecchio Whiff… Entro in questo pub e milioni di ricordi subito riaffiorano alla mia memoria… Comincio a chiedere qui e lì notizie del mio vecchio amico ma nessuno sembra ricordarsi di lui… Forse stavolta è davvero passato troppo tempo… Mi sto per demoralizzare quando all’improvviso sbuca una tipa che dice che forse sa dove lavora ora… Ha preso in gestione il bar dello sport center di un college non lontano da lì… Un certo “Brookes University” I miei occhi si illuminano di nuovo! Quello è il mio vecchio college! Con Emy corriamo subito lì… Son curiosissimo di rivedere il mio vecchio college dopocosì tanto tempo…

E’ un pò deserto ora… I corsi non sono ancora cominciati… Nello sport center c’è una grande festa della comunità filippina dello Oxfordshire… Gironzolo un pò qui e lì tra i miei ricordi… Mi siedo ad osservare i campi indoor e improvvisamente riappaiono dal passato i volti dei tanti miei compagni del college: Valeria, Alice, Valentina, Gino, Angelo, Simone, Irina… Mi sentivo come un vecchio che pensava alla sua giovinezza, però almeno non ci pensavo con estrema nostalgia forse perchè la mia vita di oggi continua ad essere entusiasmante…

Nessuna notizia del mio amico. Una signorona dell’ufficioinformazioni mi dice che Whiff di domenica non va mai lì e non può darmi il suo numero di telefono per privacy, lascio il mio biglietto da visita e, assieme ai miei ricordi, vado via… Oxford non è cambiata molto da quando ci son stato io, l’adoro. I suoi colleges, i suoi palazzi antichi, le sue viuzze così caratteristiche, l’aria che respiri gironzolando, aria da “Dead Poetry Society”, non ti meraviglieresti se vedessi Robin Williams vestito da professore che sale su un banco e urla: “Oh capitano, mio capitano!” Passeggiamo un pò per il centro mentre ogni tanto le racconto i vari aneddoti successi lì che mi venivano in mente… 01. 09. 2008 Greenwich (INGHILTERRA) Ultimo giorno da turista di Londra… Cominciamo con il “Tate”. L’arte moderna non l’ho mai capita… Una volta col Roscio parlavamo proprio di questo, alla “Biennale di Venezia”, vedi una cosa e pesni che tu l’avresti potuta fare anche meglio… Magari ti mostrano una sedia rotta e ti dicono: “Questo è un capolavoro del grande olandese Tizio Van Caio” e tu pensi tra te e te: “Questa sedia vale migliaia di euro… Venendo qui, accanto ad un bidone della spazzatura ne avevo vista un’altra molto più bella, più rotta, più artistica… Perchè quella la butano e questa girerà il mondo per anni?” Misteri della fede! Chiedo venia se qualche critico d’arte leggerà questa cosa ma davvero per me è un mistero…

Son stato contento di averlo visitato con Emy perchè mi ha spiegato tante cose che ignoravo e son rimasto piacevolmente colpito dalla sua cultura in materia d’arte… Se non ci fosse stata lei a raccontarmi qualcosina qui e lì magari sarei uscito subito poco dopo confuso e deluso…

Tappa successiva: The Globe. Il famoso teatro di Shakespeare. Mentre ero lì mi chiedevo se il grande William immaginava che in quel posto dove scriveva la storia del teatro inglese c’avrebbero messo un McDonald o uno Starbucks Coffee…

Il British Museum ti dà l’idea di fare il giro del mondo in un solo giorno… E’ ben organizzato e possiede opere d’arte provenienti da ogni parte del globo e da ogni tempo. Che bella l’arte Coreana, giapponese, cinese, persiana, medievale, egizia… La cosa che mi ha entusiasmato è stato addirittura ammirare uno dei “Moai” dell’Isola di Pasqua (Rapa Nui)… Mi ha rattristato un pò, invece, vedere una grande statua in legno di Budda… Mi ha fatto pensare, ricordando lo Sri Lanka, che quella statua, per quello che rappresentava, era abituata ad essere visitata da migliaia e migliaia di fedeli che oltre ai doni di frutta e fiori, portavano e le affidavano le proprie preghiere, le propire speranze… Ora era chiusa in una teca impolverata, come un felino che ha regnato tanto nella foresta ed ora giaceva chiuso in una gabbia di un grigio zoo europeo o un potente uomo che, ora, era abbandonato in ospizio dopo che aveva comandato per molto tempo…

Diciamo che tendo a guardare queste cose più dal vista storico che artistico…

Purtroppo avevamo poco tempo e non abbiamo potuto rivolgere tutta l’attenzione che il museo meritava, ma di sicuro ci ritornerò con più calma… Nel frattempo Emy, Sandra e Nina stanno impacchettando le proprie cose… Tra poco partono per Edinburgo… Io ho deciso di non andare con loro… [Emy]: Eccomi a pochi minuti dalla mia partenza… Che strano partire mentre Marco, il viaggiatore per antonomasia, resta a casa mia e per giunta a lavare i piatti… Scherzo! Invece è proprio vero… Rimango qui con quattro piatti sporchi da lavare, un pò di malinconia e la voglia di ritornare al mioovile a questo punto… 02. 09. 2008 Londra (INGHILTERRA) Chiudo la valigia e vado via…

E’ stato molto importante, per me, venire qui…

Ho scoperto tante cose e di tante altre ne ho solo avuto conferma, positive e negative…

Il futuro parlerà, io ho già scritto tanto… Troppo…! “…Adesso sono arrivato alla fine della strada e ben presto diventerò parte di questa sabbia di cui ormai ho il colore e l’odore. Che senso ha avuto il mio viaggiare? Non riesco a provare paura ma solo rimpianti per i luoghi che non riuscirò a vedere. Ho sempre saputo che in queste spedizioni poteva capitarmi di morire, ma la morte non è un prezzo abbastanza alto per rinunciare a tutta la bellezza del mondo. Ho imparato che non bisogna diventare schiavi della paura, rinchiudendosi a doppia mandata dietro pesanti porte blindate, in case scure in cui la vita ha cessato però di abitare. No, meglio dormire sulla nuda terra sotto le stelle azzurre che tremano di freddo, rischiando di morire ma per fortuna anche di vivere. Perchè vivere è un viaggio senza mappa ne bussola, in cui solo la paura e la prudenza ti fanno smarrire.

Chi torna da un lungo viaggio si stupisce nel vedere gli amici di infanzia, invecchiati e ingrigiti, soffocati da matrimoni senza slanci, da occupazioni che non amano. Da giorni tutti uguali passati a soffocare il malessere chi con un amante, chi davanti ad un televisore.

Da scelte prudenti e sicure che non lasciano mai lo spazio per inseguire un sogno che fa battere il cuore.

Chi viaggia torna invece con qualche ruga e capello grigio in più, ma nei suoi occhi continua a brillare la scintilla dei vent’anni. Gli altri guidano auto sempre più grandi in orizzonti sempre più ristretti; LUI si sposta a piedi, ma il mondo è diventato la sua casa. Gli altri ricorrono a chirurghi estetici e diete miracolose tutti preoccupati di aggiungere anni alla vita; lui, viaggiando, aggiunge vita agli anni che gli sono stati dati…

– Leonardo Soresi – THANKS ENGLAND



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