Milano e laghi

Ecco una raccolta di gite fuori porta nella zona del lago di Como, del lago Maggiore e della città di Milano
Scritto da: Valeria23
milano e laghi
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Questo non è esattamente un diario di viaggio. Si tratta, piuttosto, di una raccolta di gite fuori porta nella zona del Lago di Como, Lago Maggiore e della città di Milano.

Un’idea che mi è venuta perché su TPC ci sono veramente pochissimi diari su Milano e sulla Lombardia. Forse perché Milano non è considerata una città ricca di arte, ma solo di consumo. Credetemi, non è così, e con questo diario scoprirete che anche Milano vale un weekend!

Poiché abito in provincia di Milano, non troverete indicazioni sulla sistemazione, su voli o treni, perché ci siamo sempre mossi in automobile o con i mezzi locali.

La stima della durata della vacanza e dei costi sostenuti è, appunto, una stima, basata sul costo delle attrazioni, dei ristoranti, e dei costi medi di un hotel in quest’area.

La guida di Milano è un po’ frammentaria, perché non è studiata in modo sistematico in base alle zone della città.

Se usate questo diario per programmare una vacanza a Milano, vi consiglio di confrontare il mio diario con una piantina della città, per orientarvi meglio.

30/03/2014 Villa del Balbianello

Sono una grande fan di Star Wars e, in generale, mi piace visitare le location dei film. Mi piace vedere come un luogo viene usato e trasformato per essere portato sul grande schermo. Chissà poi perché non ero mai andata a visitare la Villa del Balbianello, che è a soli 70 km da casa.

Comunque, finalmente abbiamo colto l’occasione della prima domenica di sole primaverile e ci siamo messi in macchina intorno alle 9.

La strada è scorrevole, poi da Como lasciamo l’autostrada e prendiamo la statale SS340, che costeggia il ramo di Como, paesino dopo paesino, fino a arrivare all’estremità settentrionale del lago.

Ogni paesino, varrebbe una sosta: Cernobbio, Laglio, Brienno, Argegno, sono tutti incantevoli e offrono bellissimi scorci sul lago. Laglio è famosa perché qualche anno fa l’attore George Clooney vi comprò una villa.

Arriviamo a Lenno, dove si trova la villa, dopo circa un’ora di strada. Seguendo le indicazioni, lasciamo l’auto nel parcheggio dedicato ai visitatori e ci incamminiamo. E’ possibile raggiungere la villa in due modi: a piedi, seguendo il sentiero di circa un km in leggera salita, oppure dal porto di Lenno, in barca, al costo di 5€.

Noi abbiamo scelto il sentiero pedonale, ma sicuramente l’arrivo dal lago è più romantico.

La Villa è in gestione al FAI, e l’ingresso è a pagamento: 7,50€ per visitare solamente il giardino, 13,00€ per visitare anche l’interno della Villa. Tutte le info su prezzi e orari sono sul sito www.visitfai.it/dimore/villadelbalbianello/descrizione.

Noi vogliamo visitare anche le sale interne, quindi ci prenotiamo per il tour di mezzogiorno e iniziamo a esplorare, in autonomia, il giardino. Per le sale interne è obbligatoria la visita guidata, per questo è stato necessario prenotarsi. La villa risale al 1787, proprietà del cardinale Angelo Maria Durini, ma l’ultimo proprietario fu l’esploratore Guido Monzino, che la comprò nel 1974 ed al quale appartenevano tutti gli interni che troviamo oggi.

L’arredo è tutto in stile inglese navale e francese, ma avendo ristrutturato la villa in tempi relativamente recenti, le stanze sono dotate di comfort moderni, come l’impianto stereo in filodiffusione. Bellissime le due stanze nelle quali si trovano la maggior parte dei reperti portati a casa dal Monzino durante le sue esplorazioni: manufatti antichi messicani e greci, ma anche attrezzature provenienti dai suoi due viaggi più importanti, all’Everest e al Polo Nord.

Mi sono piaciuti molto anche i dipinti su vetro, ce ne sono più di 200!

Il giardino è meraviglioso, peccato solo che le piante non fossero ancora sbocciate pienamente nell’esplosione di colori della primavera. I panorami sul lago sono incantevoli, e tutto il parco dà una sensazione di ordine: per esempio, le piante sono potate in modo da non ostacolare la vista del lago dalla villa. Finalmente vedo la loggia utilizzata come set di Star Wars. Anche qui, i rampicanti sono potati in modo da assomigliare al biscione dello stemma di Milano.

In tutto rimaniamo alla villa per ben due ore, ed è tempo di pranzo.

Ci spostiamo quindi a Menaggio, altra località favolosa affacciata sul lago, proprio di fronte a Bellagio.

La cittadina è un gioiellino, con un bel lungo lago per passeggiare e una piccola piazza, punto di ritrovo principale. Pranziamo al ristorante Constantin. Il locale è senza pretese, ma si mangia bene. Io ho preso il piatto tipico della zona, risotto con filetto pesce persico e TANTO burro.

Dopo pranzo facciamo una passeggiata per il paesino, approfittando del sole, e poi ritorniamo a Lenno, perché abbiamo letto su internet che lì si trova una gelateria di ottima qualità. Si chiama l’Officina del Gelato, e dobbiamo aspettare parecchio per essere serviti, perché la fila è lunga. Il gelato, comunque, vale l’attesa. Anche Lenno ha una bella piazzetta, ma meno caratteristica rispetto a Menaggio.

Stanchi per la lunga camminata, rientriamo a casa per cena.

13/04/2014 Como e Brunate

Il programma di oggi ruota intorno al pranzo. Vogliamo mangiare alla Polenteria di Brunate, un locale abbastanza rinomato, e approfittarne per fare una gita a Como.

Arriviamo a Como abbastanza presto, intorno alle 10, e purtroppo il tempo non è dei migliori: cielo coperto, ma non sono previste piogge. Parcheggiamo in uno dei silos fuori dalla cinta muraria, non è molto economico, ma Como non è esattamente ricca di parcheggi gratuiti.

Andiamo a piedi fino alla Funicolare, passando dal bellissimo centro storico, un labirinto di viuzze e piazzette, che convergono nella piazza del Duomo. Del centro storico di Como mi ha colpita la grande quantità di negozi di accessori e abbigliamento, anche di marche di lusso. Un paradiso dello shopping! Il Duomo è stupendo, sia all’esterno sia all’interno. L’interno è spazioso, vi si trovano anche alcuni arazzi di origine Italiana e diversi affreschi. Oggi è la domenica delle palme, quindi c’è molta gente, e noi usciamo subito per non disturbare la funzione religiosa.

Arriviamo alla fermata della funicolare passando sullo spettacolare lungo lago, peccato solo che sia nuvoloso. La funicolare Como-Brunate ha più di 100 anni, ed offre una vista mozzafiato sul lago e sulla città. Il costo per il tragitto andata-ritorno è 5,30€. Ovviamente Brunate è raggiungibile anche con la propria vettura, ma con la funicolare è più pittoresco.

Brunate è famosa per le splendide ville in stile liberty, per il faro voltiano, e per il panorama sul lago. La cittadina in sé è piccola e molto turistica, ricca di ristoranti, ma comunque è una zona prevalentemente residenziale.

La polenteria si trova ai piedi del faro voltiano, e noi scegliamo il percorso pedonale di 40-45 minuti (in salita!) che porta al faro attraverso il paese. Vediamo così la chiesa di San’Andrea Apostolo, graziosa, e ci rifacciamo gli occhi davanti al lusso delle enormi ville in stile liberty, una più bella dell’altra e con curatissimi giardini. Non possiamo che sognare, e invidiare i fortunati possessori di queste case da favola.

Il sentiero ad un certo punto diventa davvero ripido, ed è sterrato, quindi lo sconsiglio alle persone con difficoltà motorie. In quel caso, meglio andare in automobile.

Quando arriviamo, finalmente, al faro, la giornata è notevolmente migliorata, e da l’ ci godiamo il fantastico panorama sul lago: Como è nascosta, ma si vedono benissimo Villa d’Este e Cernobbio.

Finalmente è arrivata ora di pranzo, e la scarpinata ci ha messo parecchia fame.

Abbiamo prenotato per le 13, e infatti ci fanno sedere immediatamente. L’ambiente è rustico, ma curato, ideale per le famiglie. Mangiamo benissimo, il menù ha un’ampia scelta di antipasti, e carni varie, tutte servita con dell’ottima polenta. Io ho preso polenta taragna con cervo e funghi, mio marito invece ha preferito un primo, i pizzoccheri della casa, fatti con la zucca. I dolci erano molto appetitosi, ma non avevamo proprio più spazio!

Dopo pranzo ci riposiamo un po’ sotto il sole, e poi ci incamminiamo per ritornare alla funicolare.

Una volta arrivati di nuovo a Como, facciamo una passeggiata sul lungo lago e prendiamo un gelato buonissimo alla Gelateria Cavour, in piazza Cavour, dopodiché torniamo alla nostra vettura e rientriamo a casa.

25/05/2014 Milano – Duomo, Piazza Gae Aulenti, Castello Sforzesco, Triennale

Oggi visita alla città più importante della Lombardia e capitale economica: Milano.

Partiamo in auto e parcheggiamo a Molino Dorino. Con una sosta di 6 ore spendiamo 1,60€, quindi molto conveniente.

Facciamo il biglietto giornaliero della metro, che costa 4,50€, e partiamo alla volta di Piazza del Duomo, centro geografico e storico di Milano. E’ una bellissima giornata, e sarebbe bello perdersi tra i centri commerciali e i negozi. Ma noi non abbiamo molto tempo, e visto che ogni volta che andiamo a Milano è per lo shopping, oggi vogliamo fare i turisti. Ci mettiamo in coda per salire sulle terrazze del Duomo. Il biglietto costa 7€ per la salita a piedi, e 12€ per la salita in ascensore. La salita a piedi non è particolarmente impegnativa, ma alle persone meno allenate, o con qualche difficoltà consiglio comunque l’ascensore.

E’ bello osservare la città dall’alto, lasciando a terra il traffico e il caos, e ammirando solo il panorama. In vita dell’Expo, Milano si è dotata di un vero e proprio skyline degno delle città più moderne: è la nuova Piazza Gae Aulenti, zona Porta Garibaldi, dove si trova il nuovo palazzo della regione. Si intravedono anche il Castello Sforzesco e lo stadio Giuseppe Meazza (San Siro), oltre alle varie chiese. Peccato che la giornata non sia delle più limpide, altrimenti avremmo potuto ammirare anche lo spettacolo delle Alpi.

E poi c’è lui, il Duomo, con le sue splendide guglie e la Madonnina, simbolo eterno della città. Resta una delle mie chiese preferite, sia per lo stile sia per la posizione, circondato da una piazza enorme perfetta per le foto.

Tornati a terra, esploriamo anche l’interno, con le sue cinque navate, le colonne immense… Purtroppo, la chiesa è un po’ troppo buia per i miei gusti. Del resto, il bello del Duomo sono la facciata, le guglie e le innumerevoli sculture che ne decorano l’esterno.

La prossima tappa è la nuova zona di Corso Como / porta Garibaldi. La raggiungiamo in metro e, appena usciti, non possiamo credere ai nostri occhi: tutta l’aerea è stata completamente rivalutata, diventando praticamente irriconoscibile.

A dominare la scena è la nuovissima Piazza Gae Aulenti, circondata dai grattacieli delle banche. La zona è ancora in costruzione, ed i negozi stanno pian piano dando vita alla piazza. Troviamo le grandi marche, come Sephora e Nike, e anche un negozio/bar Feltrinelli, dove l’amore per la cucina si unisce a quello per la letteratura.

Al centro della piazza si trovano delle basse fontane, dove grandi e piccini (e cani!) possono rinfrescarsi e giocare, e diverse panchine per riposarsi. Dal lato di Porta Garibaldi, la piazza è raggiungibile attraversando la strada e salendo le scale mobili. Dal lato di Corso Como, invece, parte una scalinata che arriva fino alla via, costellata di negozi e ristoranti alla moda.

Noi pranziamo al California Bakery, dove per l’esattezza facciamo un brunch. California Bakery è una catena di ristoranti molto in voga a Milano, ce ne sono ben otto, e ogni domenica propongono un brunch “a la carte”, cioè senza buffet, a base di prodotti bio e dolci freschi.

Il prezzo non è esattamente economico, ma Milano è così. Con due piatti e due dolci spendiamo 50€.

Oltre Corso Como si trova Piazza XXV Aprile, con il monumento a Giuseppe Garibaldi. Laddove sorgeva il Teatro Smeraldo oggi si è insediato Eataly, catena di prodotti gastronomici tipici e di fascia alta. Vendono di tutto, dalla frutta fresca allo spumante, e tutto a prezzi molto alti. Per esempio, la bottiglia di vino più economica che ho trovato costava 9,50€!!

E’ possibile mangiare, in ogni reparto c’è un ristorante che serve qualche specialità (pesce, carne, dolci eccetera). Vendono anche i libri di cucina degli ormai famosissimi chef della tv, uno su tutti Carlo Cracco.

Usciti senza acquisti, proseguiamo a piedi fino al Castello Sforzesco.

Corso Garibaldi è stato rinnovato, ora si può camminare su un bel marciapiede largo, senza fare slalom tra le auto parcheggiate. Milano, inoltre, ha ora il servizio di bike sharing, che noi non abbiamo ancora utilizzato ma sembra essere molto comodo. Noleggiare le bici per un giorno costa solo 2,50€, e se il noleggio non dura più di 30 minuti non si paga nessun’altra tariffa.

Il Castello Sforzesco mi è sempre piaciuto molto, soprattutto con la piazza antistante, con l’enorme fontana piena di gente che si rilassa e si rinfresca. Non visitiamo i musei del castello oggi, perché abbiamo altri piani, ma proseguiamo fino a Parco Sempione. E’ possibile raggiungere Parco Sempione passando nei cortili del castello, senza tornare in strada.

Oggi è uno dei primi giorni di bel tempo, non c’è tantissima gente e troviamo un posticino al sole dove rilassarci prima dell’ultima tappa della giornata.

La Triennale di Milano si trova subito fuori dal parco, oltre alla collezione permanente ospita sempre tantissime mostre temporanee molto interessanti. Noi vogliamo vedere la mostra sui 90 anni della Rai, che oltretutto è gratuita. La mostra è interessante, espone diversi costumi dagli anni ’50 ad oggi (da Mina a Belen Rodriguez), qualche attrezzatura da televisione (telecamere, microfoni) e, soprattutto, è possibile visionare vecchi video e ascoltare spezzoni audio interessantissimi (per esempio le prime trasmissioni riguardanti il caso Moro).

Ora siamo proprio stanchi, è il momento di tornare a casa. Prendiamo la metro rossa in Cadorna, e torniamo alla nostra auto a Molino Dorino.

08/06/2014 Isole Borromee

Finalmente è scoppiata l’estate, la giornata è stupenda e decidiamo di passarla visitando dei gioiellini delle nostre parti, anche se non sono in Lombardia, bensì in Piemonte: le Isole Borromee.

Al largo di Stresa, due delle tre isolette sono di proprietà della famiglia Borromeo (l’Isola Madre è privata), mentre l’isola dei pescatori è l’unica abitata stabilmente da gente comune. Sono famose per la bellezza dei loro palazzi e giardini, e per lo splendido panorama che offrono.

Partiamo da casa intorno alle 9, e in un’ora di autostrada siamo a Stresa. Parcheggiamo in un parcheggio a pagamento di fronte alla biglietteria, 10€ per tutto il giorno, e poi andiamo a prendere i biglietti.

Attenzione! Io ho fatto un errore, almeno rispetto al programma che ci eravamo prefissati. Invece che andare alla biglietteria della Navigazione Laghi, sono andata in quella accanto, di un privato, che non prevede la visita anche all’Isola Madre, ma solamente all’Isola dei Pescatori e all’Isola Bella al prezzo di 10€ a testa. (dicono che l’Isola Madre è privata e richiede un pagamento di 13€ appena si scende dalla nave, ma non capisco perché, non mi ci volessero portare, io avrei pagato volentieri le 13€…)

Il costo è decisamente più contenuto rispetto al tour delle tre isole previsto da Navigazione Laghi, ma il servizio di questi ultimi è decisamente superiore.

In realtà anche questi privati offrono un servizio discreto, con partenze ogni ora, però sicuramente Navigazione Laghi è più attrezzata, c’è una partenza ogni mezz’ora e le barche sono più grandi e confortevoli, e, soprattutto, fermano anche all’Isola Madre.

Insomma, dipende dalle esigenze. Se vi basta vedere le due isole, questi privati sono indubbiamente più economici. Io avrei preferito l’altro, ma orami avevo preso questi due biglietti e non mi andava di farne altri, soprattutto perché, abitando a 50 km, posso tornare un’altra volta. Se però siete in vacanza e avete una sola occasione di visitare le isole, scegliete attentamente.

L’isola dei Pescatori è la più piccola delle tre isole, a pochissima distanza dall’Isola Bella, ed era, appunto, un’isola di pescatori, con le caratteristiche case a più piani con le reti poste ad asciugare sui balconi, e le stradine strette che regalano bellissimi scorci sul lago.

Oggi l’isola ha perso gran parte del suo fascino. Innanzitutto c’è troppa gente, in particolare nelle giornate di festa e in Agosto. Inoltre, ci sono troppi negozi di souvenir e altri oggetti tipicamente per turisti. Dulcis in fundo, l’isoletta ospita un numero spropositato di ristoranti. Quelli migliori hanno dei costi elevati, arrivando a 25-30€ per il menù turistico del pranzo. Altri sono per lo più trappole per turisti. Se pranzate qui, e normalmente tutti pranzano qui, fate attenzione al locale che scegliete.

Noi non facciamo eccezione, e pranziamo alla Pizzeria la Rondine, come consigliato da un famoso sito di recensioni.

La terrazza è piena, quindi dobbiamo mangiare all’interno, ma forse è meglio così. Il servizio è rapido e cortese, il cibo buono (una pizza e un’insalatona, da bere una coca e una birra), e il conto non eccessivamente salato (30€) per la location.

Dopo pranzo ci imbarchiamo per l’Isola Bella. Un nome una garanzia, potremmo dire, infatti l’isola è semplicemente incantevole.

Da un lato, il bellissimo palazzo dei Borromeo, dove visse anche il santo S. Carlo Borromeo, risalente al XVII secolo, e dall’altro gli splendidi giardini botanici.

La visita palazzo + giardino costa 13€ e, volendo, si può noleggiare l’audio guida.

Le sale interne del palazzo sono maestose, con finestre su tutti i lati che danno sul paesaggio alpino e sull’Isola dei Pescatori. Le sale ospitano anche quadri e arazzi di pregio, e il letto nel quale dormì Napoleone durante la visita alle isole. I sotterranei del palazzo hanno dell’incredibile: le stanze si chiamano grotte, e le pareti e i pavimenti sono incrostati di pietre , conchiglie e marmi, nei colori bianco e nero, che le fanno assomigliare, per l’appunto, a grotte, o ambienti sottomarini.

In queste stanze è possibile ammirare alcuni reperti preistorici ritrovati in zona.

Il parco botanico è una meraviglia: molto ordinato, come impone lo stile italiano, con aiuole ben tenute e un’estrema cura nell’abbinare le piante alle statue e alle fontane, è un piacere da visitare. Al centro si trova un grosso anfiteatro decorato con statue a tema mitologico e una fontana. Sul retro dello stesso si sviluppano dei giardini pensili, che ospitano piante del luogo ma anche esotiche, che qui resistono grazie al clima mite.

In particolare, troviamo tantissime piante di limoni e cedri, che in questa stagione sono carichi di frutti. A dare un po’ di simpatia al giardino ci pensano i tanti pavoni albini. Noi siamo riusciti a vedere anche dei pulcini.

L’isola, in realtà, non offre molto altro che il palazzo, per il resto troviamo ristoranti, bar e negozi di souvenir. Segnalo comunque un chioschetto, vicino all’imbarcadero principale, che prepara un ottimo succo di arancia fresco (5€, ma lo prepara al momento con arance fresche).

Stanchi, aspettiamo il nostro battellino e rientriamo a casa, non troppo tardi per evitare il traffico.

22/06/2014 Milano – San Siro e Museo della Scienza e della Tecnica

Giornata di svago pre-anniversario di matrimonio. Abbiamo prenotato, con dei coupon di un famoso sito internet, sia il pranzo sia la visita al Museo della Scienza e della Tecnica.

Ma prima, visto che siamo in clima di mondiali, approfittiamo del fatto che il campionato di calcio sia terminato per visitare lo stadio Giuseppe Meazza, meglio noto come San Siro.

La logistica di oggi è alquanto complessa: sia San Siro sia il ristorante sono in zone impossibili da raggiungere con la metro. Sembra incredibile, eppure è così. Per San Siro, la metro più vicina è Piazzale Lotto, ma, anche da lì, occorre camminare per 2 km circa. In alternativa, ci sono i mezzi di superficie.

Visto che però noi partiamo da casa, decidiamo di usare la nostra auto per arrivare direttamente allo stadio.

Quando c’è il campionato (di domenica), e anche quando ci sono i concerti, non è possibile fare il tour dello stadio, quindi meglio approfittarne durante l’estate. Sul sito internet potete verificare se in un determinato giorno è possibile o meno fare il tour.

Il parcheggio, almeno quello, è gratuito, mentre la visita museo + tour costa ben 16€ a testa, un po’ caro considerando che in tutto dura 1h – 1h e mezza al massimo.

Io sono milanista, e mio marito è interista, quindi oggi siamo contenti entrambi. Il museo è piccolo, espone alcune magliette, statue (bruttine) di alcuni dei giocatori più rappresentativi delle due squadre (Maldini, Gullit, Zanetti, Bergomi ecc). Le cose più interessanti, a mio avviso, sono i reperti “vintage”: vecchi giornali, abbonamenti degli anni ’50, vecchie fotografie delle formazioni degli anni ’20.

Ci sono anche alcuni modellini di San Siro, e magliette di altre squadre europee, come il Barcellona.

Il tour dello stadio è guidato. Visitiamo gli spalti, ma non vediamo l’erba, perché il campo è occupato dagli allestimenti per i concerti, e nel frattempo la guida ci spiega la storia dello stadio e delle due squadre che qui giocano in casa. Poi visitiamo gli spogliatoi di Inter e Milan, la sala stampa, e il tunnel attraverso il quale gli atleti entrano in campo. La nostra guida è brasiliana ed è molto simpatica, siamo gli unici due italiani nel tour, e parliamo inglese, ma nonostante questo ci ripete sempre la spiegazione anche in italiano.

Per pranzo abbiamo prenotato, come già detto, con un coupon acquistato su internet. Il ristorante di chiama Osteria delle Corti, zona Piazza Firenze / Corso Sempione. Anche qui non è semplice arrivare con i mezzi, quindi ci muoviamo di nuovo in auto.

Mangiamo degli ottimi piatti della tradizione culinaria milanese: cotoletta “orecchia d’elefante”, battuta sottile, e risotto allo zafferano con osso buco, tutto buonissimo, e a buon mercato grazie al coupon.

Il programma del pomeriggio prevede la visita al Museo della Scienza e della Tecnologia. IL Museo è facilmente raggiungibile con la metro verde, fermata Sant’Ambrogio, infatti è a pochi passi dall’omonima Basilica. Consiglio di prevedere mezza giornata per questo museo, che è molto grande.

Portatevi delle scarpe comode e qualcosa da bere, all’interno non c’è un bar, ma solo delle macchinette, che danno resto ma accettano solo monete (niente banconote).

Se non avete molto tempo da dedicare al museo, vi consiglio di documentarvi su internet, in modo da andare direttamente ai settori che vi interessano.

Il museo si occupa di tutto ciò che riguarda la scienza e le tecnologie: chimica, siderurgia, comunicazione, trasporti, ambiente…

Le esposizioni sono interessantissime, per esempio nella sezione comunicazioni sono presenti vecchi telefoni, una cabina telefonica, vecchie radio e alcuni modelli di cellulare.

Nella sezione chimica vengono spiegati i diversi usi, per esempio della plastica, sempre in modo chiaro. E’ fantastico se portate i bambini, perché ci sono moltissimi laboratori e giochini con cui possono imparare divertendosi.

La sezione dedicata ai treni è in un capannone allestito come se fosse una stazione, meraviglioso.

Il fiore all’occhiello del museo è sicuramente il sottomarino Enrico Toti, che però deve essere pagato a parte con un supplemento di 8€ rispetto al biglietto interno normale di 10€.

07/09/2014 Milano- cinema 5D e Pinacoteca di Brera

Finalmente una bella giornata di sole, dopo i tanti weekend di piogge torrenziali, che ci hanno bloccati in casa per tutta l’estate.

Oggi è la prima domenica del mese, e i musei statali di Milano hanno l’ingresso gratuito.

Tra questi, la Pinacoteca di Brera, che è la nostra tappa principale di oggi.

La gita inizia dopo pranzo. Poiché rimarremo fuori per cena, decidiamo di parcheggiare l’auto direttamente al ristorante, per poi andare in centro in metropolitana.

Parcheggiamo quindi vicino a Piazzale Loreto, gratuitamente, e poi prendiamo la metro fino a San Babila.

Da qui, passeggiamo per Corso Vittorio Emanuele, storico viale dedicato alle grandi marche di abbigliamento (Benetton, Motivi, Max Mara, Intimissimi…) fino ad arrivare in Piazza del Duomo.

Da qui, superato il Museo del Novecento, arriviamo in Piazza Diaz, dove si trova “Milano a Memoria”. È una piccola sala cinematografica, con una saletta da 20 posti circa, dove si proiettano spettacoli in 5D: cinema 3D con aggiunta di effetti speciali tipo aria e acqua, e sedili semoventi.

Ci sono diversi spettacoli, da quelli per bambini sui dinosauri, a quelli per adulti, come quello che abbiamo scelto noi, sulla storia di Milano. Il filmato dura circa mezz’ora, forse non è esattamente il film giusto da vedere in 5D, ma comunque molto istruttivo.

Una volta usciti, ci spostiamo verso la Pinacoteca di Brera, a piedi.

Usciti dal cinema, ci incamminiamo verso la Pinacoteca, passando dalla meravigliosa Galleria Vittorio Emanuele II.

La maestosa galleria, è un capolavoro dell’architettura dell’800, con il suo splendido soffitto a vetrata, costruita per stare al passo con i progetti di urbanizzazioni di grandi città europee, come Parigi e Londra. E’ sempre stata il salotto della “Milano bene”, punto di ritrovo degli aristocratici, e sede di caffè esclusivi. Oggi è abitata dai negozi dello shopping di lusso, e collega Piazza del Duomo con Piazza alla Scala.

Al centro, sul pavimento, si trova il celeberrimo toro : sembra che appoggiare il tacco sui testicoli del toro e girare su se stessi porti fortuna… non si sa mai.

Alla fine della galleria c’è il teatro alla Scala, probabilmente il più famoso d’Italia. L’esterno è un po’ deludente, non aspettatevi un teatro maestoso tipo l’opera di Parigi. E’ una costruzione abbastanza semplice e lineare. Nella piazza antistante troneggia la statua di Leonardo, uno dei personaggi che hanno fatto la storia di Milano.

Fino al 31/10/2015, inoltre, alla fine della Galleria si trova la mostra dedicata al genio toscano, che visse a Milano dal 1482 al 1500, realizzando importantissime opere, tra le quali il Cenacolo.

Una breve camminata, circa 10 minuti, ci porta alla Pinacoteca. La sede che ospita la Pinacoteca è un bellissimo palazzo, già monastero e poi università dei Gesuiti, trasformato infine in Museo da Napoleone.

Come già detto, oggi è la prima domenica del mese, e l’ingresso è gratuito.

La punta di diamante del museo è il Cristo Morto di Mantegna, famoso per la particolare prospettiva. Ma ci sono anche Lo Sposalizio della Vergine, di Raffaello, Il Bacio di Hayez, e il suo celebre ritratto di Manzoni, che tutti i ragazzi hanno visto almeno una volta sulla copertina dei promessi sposi. E poi opere di Caravaggio, del Veronese, Tiziano e Canaletto. Sono esposte anche opere di famosi artisti stranieri, come Rembrandt.

All’ingresso, c’è una collezione di affreschi, dedicata soprattutto all’artista urbinate Donato Bramante, che lavorò molto a Milano.

Non avendo una guida a disposizione, ho trovato particolarmente utili le schede esplicative poste all’ingresso di ogni sala, da prendere, leggere durante la visita di quella sala, e rimettere a posto prima di proseguire.

Ci vorrebbe una giornata intera per visitare bene il museo. Noi, purtroppo, abbiamo a disposizione solamente un paio d’ore.

Usciamo dalla Pinacoteca alla chiusura, alle 19.15. Il ristorante è prenotato per le 20.00, quindi abbiamo tempo per una passeggiata nel piacevole quartiere di Brera.

È un quartiere romantico, suggestivo, un po’ in stile bohémien. Si sviluppa lungo via Brera, via Fiori Chiari, via Fiori Oscure, e via Madonnina, che ne sono le arterie principali. E’ ricchissimo di bar e ristoranti, tutti con tavoli all’aperto. E’ anche il quartiere degli artisti, visto che qui ha sede l’Accademia. E poi le botteghe, vecchie e nuove, che rimandano ad una Milano un po’ diversa. Ogni mese, poi, si tiene il mercatino dell’antiquariato.

Riprendiamo la metro proprio davanti al Piccolo Teatro, fino a Piazzale Loreto, per poi andare al ristorante che abbiamo prenotato per la cena.

Si tratta del Dop 20, piccolo locale dedicato alla cucina tipica delle 20 regioni italiane. Noi abbiamo prenotato una cena tipica siciliana.

Non è male, ma è un po’ fuori mano. Conviene di più, secondo me, stare in centro, dove si trovano comunque ristoranti di buona qualità, soprattutto per chi si deve muovere esclusivamente con i mezzi.

21/09/2014

Oggi esploreremo un’altra zona di Milano, famosa soprattutto per la vita notturna: i Navigli.

Chi dice che a Milano c’è poco da vedere su sbaglia di grosso, la città è piena di storia, attrazioni e musei, ci vogliono giorni per visitare tutto!

I navigli sono un complesso di canali, costruiti deviando il corso di alcuni fiumi, per esempio il Seveso, al fine di sopperire alla mancanza di fonti d’acqua naturali in città.

La zona si estende a sud del centro, idealmente tra Porta Genova e Porta Ticinese, comprendendo piazze come Piazza Sant’Eustorgio, e corso di Porta Ticinese.

Arriviamo prima di pranzo, e lasciamo l’auto in uno dei parcheggi a pagamento lungo la strada. In vista dell’Expo 2015, ormai alle porte, i cantieri in città si sono moltiplicati, ed è diventato difficile trovare posto per parcheggiare.

Ci fermiamo in Piazza Sant’Eustorgio, dove si trova una delle otto sedi della catena California Bakery, specializzata in brunch e torte americane.

Come immaginavamo, non hanno posto senza prenotazione, ma noi siamo partiti attrezzati!

Ci fermiamo comunque, prendendo due panini e una fetta di torta a portar via, e ci incamminiamo verso il Parco Giovanni Paolo II, ex parco delle basiliche.

Si chiama così perché si estende tra due basiliche, quella di Sant’Eustorgio e quella di San Lorenzo.

Non è un parco enorme, ma grande quanto basta per mettere giù il telo e godersi un bel picnic senza essere troppo appiccicati agli altri.

Pranziamo e ci rilassiamo al sole, poi riprendiamo la nostra passeggiata.

Arrivando alla Basilica di San Lorenzo, troviamo un muro dipinto con murales molto belli, che raffigurano, tra gli altri, Verdi e Napoleone.

Arriviamo alla piazza, con le mitiche colonne di San Lorenzo, uno dei pochi resti romani di Milano. Sono sedici colonne di epoca romana, provenienti da altri monumenti e trasportate qui in epoca medievale per fare da colonnato alla Basilica, della stessa epoca

Oggi sono un famoso punto di ritrovo.

Proseguendo per Corso di Porta Ticinese, si arriva di nuovo in Piazza Sant’Eustorgio, la via, una delle più frequentate, è ricca di negozi, e la particolarità è che quasi ogni saracinesca è decorata con graffiti e frasi più o meno filosofiche.

Tornati a Porta Ticinese, attraversiamo per arrivare alla Darsena, il porta sui Navigli. Al momento è completamente circondata da impalcature. A giudicare dalle spiegazioni, sembra che stiano costruendo, o meglio migliorando, la via d’acqua, in modo che arrivi all’Expo. Dovrebbero anche creare un parco naturale con piste pedonali e ciclabili che colleghino la metropoli alla provincia.

Visto così, promette bene, speriamo che i lavori vengano finiti, sono già state scritte troppe pagine vergognose su questa Expo!

Percorriamo Ripa di Porta Ticinese, la strada che costeggia il Naviglio Grande, con tutti i suoi locali specializzati nell’ aperitivo, fino al secondo ponte. Lo attraversiamo, e torniamo indietro sull’altra sponda, per raggiungere il Vicolo dei Lavandai, una piccola stradina molto caratteristica, dove si può ancora vedere un antico lavatoio, dove le donne di Milano facevano il bucato per le proprie famiglie. Si chiama “dei lavandai” perché, se le donne facevano il bucato in casa, erano però gli uomini a portarlo avanti come professione.

Tornati indietro, percorriamo anche Via Vigevano, con il suo bel mercatino di articoli vari, dai classici salumi alle calamite a forma di biscotti.

Adesso però è ora di tornare a casa, abbiamo camminato parecchio e i piedi sono doloranti.

23/11/2014

Il Cenacolo Vinciano è uno dei dipinti più famosi al mondo, ed è proprio qui, a due passi da casa. Come spesso accade, le meraviglie più vicine a noi sono quelle che conosciamo meno.

Io ho visto il cenacolo solamente una volta nella vita, ed ora mi accingo a vederlo una seconda volta.

Abbiamo prenotato ben due mesi e mezzo fa. Visitare il Cenacolo non è così semplice, occorre una buona programmazione.

I visitatori sono ammessi a gruppi da 30 ogni 15 minuti, e i posti sono prenotati con larghissimo anticipo, è impossibile arrivare alla biglietteria e riuscire ad entrare. Io ho prenotato il 2/9/14 per visitare l’opera il 23/11/14, alle 11.30 del mattino.

Si può prenotare dal sito, oppure per telefono, ma io non sono mai riuscita a prendere la linea.

Se venite a Milano solo per pochi giorni, assicuratevi un posto, il dipinto è meraviglioso e deve essere visto.

Il Cenacolo si trova nel refettorio del convento domenicano di Santa Maria delle Grazie, lungo Corso Magenta, a metà strada tra Cadorna e Piazza Conciliazione. In metro, si può scegliere tra queste due fermate, il convento è molto ben indicato.

Il dipinto (non si può parlare di affresco, in quanto la tecnica usata da Leonardo si discosta completamente dalle tecniche dell’affresco) è meraviglioso, anche dopo le mille peripezie affrontate per arrivare fino a noi, è un peccato poter rimanere solo 15 minuti ad ammirarlo.

Siamo stati seguiti da una guida molto preparata che, pur con il poco tempo a disposizione, ci ha evidenziato tutte le particolarità del dipinto.

Anche la Chiesa e il piccolo chiostro sul retro sono molto carini, si possono vistare, magari dopo il Cenacolo.

Per il pranzo, abbiamo prenotato un brunch al ristorante Dixieland, in Piazzale Aquileia, non lontano da Santa Maria delle Grazie.

In realtà ci si può anche dirigere verso il centro, che non è molto distante.

Dopo pranzo, prendiamo la metropolitana a sant’Agostino, e scendiamo in Piazza Cairoli, davanti al Castello Sforzesco.

Davanti al Castello hanno costruito due stand temporanei per l’Expo 2015, dove è possibile acquistare i biglietti per la manifestazione e comprare alcuni gadget.

Proseguendo da Piazza Cairoli verso il Duomo, si passa da Via Dante, una delle vie dello shopping milanese.

Poco prima del Duomo, sulla destra, c’è la medievale Piazza dei Mercanti, con il Palazzo della Ragione. E’ molto caratteristica, con i palazzi antichi e il bellissimo loggiato. Nel Medioevo, era il centro del commercio e della vita milanese.

Ma, siccome del Duomo abbiamo già abbondantemente parlato, ci spostiamo in Via Torino, altra celeberrima via dello shopping milanese, ma non solo.

Leggendo un libro sul Cenacolo, ho scoperto che in Via Torino c’è un piccolo gioiellino dell’arte religiosa: si tratta della chiesa di santa Maria sopra San Satiro, edificata alla fine del ‘400.

La particolarità di questa chiesetta è di essere senza abside, ovvero lo spazio semicircolare che normalmente si trova dietro l’altare.

Per ovviare a questa mancanza, l’artista Donato Bramante ha decorato lo spazio dietro l’altare come se ci fosse effettivamente l’abside, realizzando uno dei trompe l’oeil meglio riusciti della storia.

In via Torino ha anche sede il negozio della Magnum, che fino a poco fa era solo un temporary store.

Ora è possibile, per la “modica” cifra di 4€, crearsi il proprio gelato Magnum, decorandolo con diversi ingredienti, come petali di rosa essiccati.

Tuttavia, quando si parla dello shopping milanese, non si può non parlare della Rinascente. E’ la risposta milanese a Harrods, o alle Galerie Lafayette, anche se in scala notevolmente ridotta.

Rimane, comunque, il tempio dello shopping di lusso, marche come Armani e Louis Vuitton. Ci sono, però, anche dei piani dedicati alla casa, al design, e al cibo, tutto ovviamente di alta gamma.

Il piano inferiore è dedicato al design, e si trovano molte curiosità, e diversi libri su cucina, storia, arte e design.

Salendo, agli ultimi piani, si trovano le sezioni dedicate alla casa, con articoli di grandi marche, come Frette e Alessi, e poi, all’ultimo piano, c’è la zona dedicata al cibo italiano di qualità, con un ristorante molto costoso, ma con un’eccezionale vista sulle guglie del Duomo.

Vale la pena fare un giro, anche se non si acquista niente.

Sempre in tema shopping, segnalo anche il Mediastore accanto al Museo del Novecento, sempre in Piazza Duomo. Oltre alla libreria, si possono acquistare anche tantissimi gadget tecnologici e articoli per la cucina.

Quanto a shopping, Milano non è seconda a nessuno!



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