Un bel pezzo di Francia meno Parigi

Mont San Michel, Carnac, Nantes, Bordeau, Tolosa, Marsiglia e Lione
Scritto da: fabvir
un bel pezzo di francia meno parigi
Partenza il: 11/07/2010
Ritorno il: 25/07/2010
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
Partito da Parigi mi sono diretto subito verso la Normandia occidentale (quella con le spiagge dello sbarco); poi a Mont San Michel; ho attraversato la Bretagna facendo tappa a Carnac (dove ci sono i megaliti) e Nantes; ho risalito la valle della Loira; sono tornato sull’atlantico (Bordeaux); poi Tolosa, Marsiglia (passando da Carcassone) infine Lione.

Questo viaggio è stato un po’ improvvisato, deciso all’ultimo senza alternative e che pur di non restare a casa sono andato via da solo, come comunque mi era capitato altre volte. Mi sono mosso in treno (ottima la linea francese ed è molto facile e comodo prendere i biglietti, con macchinette automatiche in ogni stazione, anche in lingua italiana), ma lo stesso si potrebbe fare in auto. A Bayeux ci ho dormito 2 notti, quando il paese è piuttosto spento, mentre è vivace di giorno e soprattutto è un buon punto di partenza per le varie visite alle spiagge, cimiteri e musei che testimoniano lo sbarco degli alleati durante la seconda guerra mondiale. Bayeux è stata la prima città liberata (tra l’altro senza sparare un colpo, i tedeschi avevano ripiegato) e c’è un bel museo oltre che un memoriale e un cimitero dove riposano soldati di entrambi gli schieramenti, per questo è molto toccante. Non c’entrano nulla con la seconda guerra mondiale, ma è meritevole anche la cattedrale (come in tutte le città, la chiesa principale è notevole seppur molto diversa dalle nostre) e soprattutto il museo dove è costruito l’arazzo di Bayeux, ossia quello che è considerato il primo fumetto della storia, un ricamo in lana su fondo di lino lungo quasi 70 metri, conservato benissimo e che racconta di quando il Re Normanno Guglielmo il conquistatore, andò a conquistare il regno di Inghilterra nel 1066: è davvero emozionante. Il giorno seguente sono andato a vedere il museo di Caen (molto grande e più generico su tutta la guerra e anche sul dopo, fino a giorni d’oggi) che meritava più tempo; e soprattutto ho partecipato ad una delle tante visite guidate che si possono fare. C’è molta affluenza (non di Italiani) ed è meglio prenotare prima, soprattutto se si vuole poter scegliere; la mia escursione era in Inglese, ma forse si può chiedere (anche in Italia via internet) una guida che parli Italiano, chi ho avuto era particolarmente appassionato del nostro paese ed è stato estremamente gentile spiegandomi quello che dell’inglese mi era sfuggito. Con un pulmino siamo andati a Point du hoc, dove i rangers americani scalarono un precipizio per stanare delle batterie di cannoni, poi nella spiaggia più celebre, Omaha beach. Il primo sito è rimasto intatto da allora, con tanto di crateri creati dalle bombe e i resti dei bunker tedeschi; per chi ha visto qualche film sul tema è un luogo tristemente famigliare (ci han girato il colossal “Il giorno più lungo”); Omaha beach, dove gli americani registrarono le maggiori perdite, invece un po’ perché sulla riva ci han costruito ed un po’ perché quel giorno con la marea alta di spiaggia ce ne era proprio poca, non rende molto l’idea; molto toccante è invece l’immenso cimitero con tutte le croci bianche allineate che hanno posto proprio dove i marines erano riusciti a sfondare le linee nemiche. Il terzo giorno sono andato a Mont San Michel, la marea era bassa e quindi ci si poteva camminare attorno, è bellissima da vedere dalla strada sopraelevata che la raggiunge, notevole pensare a come sia stato costruito (in particolare la chiesa che è arrampicata su tutti gli altri edifici), ma la strada che la percorre è come un qualsiasi centro di origine medievale affollato di turisti e venditori di souvenir. Per vedere tutto non ci vuole molto, se avessi avuto una macchina avrei raggiunto Rennes per la sera, invece mi sono fermato a Pontorson (dove ci sono navette che la collegano a Mont San Michel, distante 9 km), che consiste in una strada con qualche hotel e ristorante, ma se pensate di fare 2 passi e bere una birra, scordatevelo. Il quarto giorno mi sono diretto a Vannes (bellina e dove ho trovato un ristorante dove fanno le eccellenti crepes bretoni, sia salate che dolci) in Bretagna, di cui è probabilmente bello vederne la costa girandola in auto. Da Vannes si raggiunge facilmente Carnac dove ci sono i megaliti più antichi del mondo; sono a migliaia, in diversi siti che io ho raggiunto noleggiando una bici, tutti allineati senza che nessuno sia in grado di spiegarne il senso e come, con quello ci risulta fossero le tecnologie dell’epoca, siano riusciti a trasportarli. E’ una gita affascinante, ma anch’essa non lunghissima, dovendo aspettare l’autobus per tornare a Vannes, ho passato parte del pomeriggio sulla spiaggia che è ad un paio di km. Il sesto giorno mi sono trasferito nella vicina Nantes che storicamente è sempre appartenuta alla Bretagna di cui ne era la capitale fino alla seconda guerra mondiale, è anche l’ultima grande città sulla Loira, ha un bel centro e un bel castello. Il giorno seguente mi sono trasferito a Blois dove sono stato 2 notti e che è una strategica base di partenza per vedere i castelli della Loira più importanti, ma che essa stessa ha un castello bello e storicamente molto rilevante, oltre al museo della magia, dove viveva il mago Houdini e dove ho buttato via dei soldi, ma magari per chi ha bambini può essere divertente. Blois è vicina anche ad Orange (la città di Giovanna D’Arco) ma io ho preferito andare a visitare Tours, che ha una splendida cattedrale e una bella passeggiata sulla Loira. A Blois ho fatto un biglietto cumulativo per visitare anche il castello di Chambord (il più famoso e grande) e quello di Chambery (con gli interni originali dell’epoca) che ho raggiunto con una navetta che li collega. Il tragitto attraversa dei paesaggi bellissimi, costeggia il fiume, si addentra in foreste (Chambord era la residenza di caccia, ed è tutt’ora circondata da un grandissimo parco naturale, in parte percorribile in bici), e lambisce altre tenute e castelli (l’autista, estremamente disponibile, si fermava per farceli vedere da lontano). Salutati i castelli, ce ne sono a decine, ma credo che 3 o 4 siano più che sufficienti per tutti, mi sono spostato a sud ovest, verso l’atlantico, a Bordeaux. Quella che è la capitale del vino (in un ristorante dove tra l’altro ho mangiato divinamente, mezza bottiglia dell’ottimo vino della casa costava 9 € e 50) negli ultimi anni sta vivendo una rinascita e varie opere di ristrutturazione degli antichi palazzi e del bellissimo lungofiume l’hanno resa l’area urbana protetta dall’Unesco più grande al mondo; anche qui, ovviamente 2/3 chiese molto belle. Tolosa è quella che mi è piaciuta meno, ma pure io ero girato un po’ male quel giorno, anche perché non stavo troppo bene, tanto che lì mi son deciso che avrei smesso di mangiare dolci! Andando verso Marsiglia mi sono fermato a Carcassone che è una fortezza medievale rimasta quasi come quando la costruirono, infatti i bellissimi tetti delle 52 torri sono stati messi dopo. Da lontano è una meraviglia, il giro delle mura offre squarci che ti riportano indietro di secoli, mentre le viuzze interne sono per me, che non sopporto i souvenir fastidiose (vedi Mont San Michel). In serata sono arrivato a Marsiglia, il tempo di una doccia e poi mi son buttato tra gli innumerevoli ristoranti e locali del centro storico che è tutto attorno al porto vecchio. La città fondata dai Greci ha tantissima storia (carino il museo con le rovine romane), nella seconda guerra mondiale fu quasi completamente rasa al suolo per rappresaglia su ordine di Hitler, ma è stata ricostruita bene, ed è sormontata dall’alto di 2 belle chiese che sono in cima a delle colline e da cui si gode di un’ottima panoramica. Nel golfo (20 minuti di battello) c’è anche la celebre isola di Monte Cristo (ma non ci sono potuto andare perché il mare era troppo mosso e non si poteva attraccare) e altri 2 isolotti da cui avere un’altra bella visione della città. Dopo 2 giorni di Marsiglia ho concluso il mio viaggio a Lione che mi è piaciuta moltissimo, per le solite belle chiese, ma anche per il pittoresco centro storico e per 3 musei molto interessanti, uno sulla resistenza, uno sulle miniature (nel cinema e no) e uno sui fratelli Lumiere, che hanno scoperto il cinema proprio a Lione. Per quanto riguarda il dormire, per non perdere tempo avevo già prenotato da casa tutte le camere d’hotel cercando sistemazioni economiche e comode; diciamo che potevo capitare meglio. A proposito del cibo, a colazione cercavo una pasticceria o un forno, a pranzo mangiavo quasi sempre in giro, mentre per la cena andavo al ristorante e fidandomi della lonely planet ne sono stato molto soddisfatto. Senza rinunciare a nulla in 15 giorni ho speso circa 1500 Euro, ma va considerato che le singole costano in proporzione sempre di più. Il bilancio del viaggio è assolutamente positivo, ho ammirato dei bei posti sia dal punto di vista naturalistiche che storico/culturale; forse in macchina si andrebbe meglio, ma facendo qualche rinuncia si può realizzare molto bene anche utilizzando i mezzi pubblici come ho fatto io. Unico neo è la vita serale/notturna, da solo mi sono divertito e ho conosciuto parecchia gente in Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, in Francia vuoi per la lingua e forse anche per le abitudini, è più difficile, ma se si è già in compagnia e non se ne deve cercare altra, è tutto ok.



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