Walk on, Liverpool!

Liverpool è stato amore a prima vista, una di quelle scommesse su cui non avevi puntato molto ma che alla fine ti hanno resa molto più di ricca di quanto sperassi. Una città in cui il più delle volte il cielo è triste, ma che può contare sull'energia positiva della gente che la anima e su di una passione sconfinata che la colora di rosso ad...
Scritto da: CarlaCharlie
walk on, liverpool!
Partenza il: 22/08/2019
Ritorno il: 25/08/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Scegliere una città per un city break è sempre abbastanza facile. L’Europa è uno scrigno talmente pieno di tesori che il vero problema di solito è decidere da quale di questi lasciarsi conquistare. Liverpool è stata forse la scelta meno ovvia che potessimo fare, ma anche quella che, col senno di poi, sono veramente felice di aver fatto. Quando si dice Inghilterra di solito si dice Londra, la capitale per eccellenza tra le più blasonate d’Europa, eppure posso dire che Liverpool nel suo piccolo sa farsi valere alla grande.

Inizio col dire che buona parte dell’effetto positivo che mi ha fatto, di certo, lo devo al tempo.. in quelle zone pioggia e cielo grigio sono eventi tutt’altro che rari, per cui l’aver potuto godere di tre giorni di sole e cielo terso è stata una piacevolissima botta di… fortuna! Per il resto è una città che è morta e rinata più volte nel corso della sua storia e che ha attraversato periodi di profonda crisi economica e culturale, ma è anche la città che forse più di tutte è riuscita a crescere puntando tutto sulla riqualificazione di molte aree e sullo sfruttamento intelligente delle proprie attrazioni, due su tutte, forse le più significative, vissute in un perenne clima di assoluta venerazione: il calcio e la musica.

Quando parlate di calcio non provate neanche per scherzo a pronunciare la parola “gioco”, perché qui è tutto tranne che quello. L’amore per il Liverpool FC, la prima squadra cittadina (non me ne vogliano i simpatizzanti dell’Everton ma il piatto della bilancia, ahimè, pende quasi tutta dall’altra parte!), è qualcosa che va oltre ogni immaginazione.. non è un gioco, non è uno sport, è religione. Motivo per cui tra le cose da fare metto sicuramente in cima alla lista una visita ad Anfield, tra le cui mura potrete comprendere appieno come si traduce per gli scousers la parola “passione”, e se siete così fortunati da trovarvi a Liverpool durante uno dei match della Premier League concedetevi una birra in uno dei pub esterni allo stadio (il The Park su tutti) durante il pre-partita, perché l’atmosfera che vi regna non la dimenticherete mai nella vita.

Per quel che riguarda la musica invece non è difficile intuire a chi è maggiormente legata la tradizione cittadina.. E’ a Liverpool che nacque 60 anni fa la Beatlemania ed è a Liverpool che quasi cinquantanni dopo tutto o quasi ruota intorno a loro: The Fab Four.

Le testimonianze e i luoghi che rendono omaggio alla gloriosa band sono praticamente ovunque, ma trovano sicuramente la loro maggiore espressione all’interno del “Beatles Story Exhibition”, un museo che racconta la nascita e l’evoluzione dei fantastici quattro ripercorrendo le tappe che li hanno portati a diventare il gruppo forse più idolatrato nella storia della musica.

Oltre al museo sopra citato ci sono poi diversi tour, in bus o in taxi, che vi permetteranno di toccare con mano tutti quei luoghi che per un motivo o per un altro hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia della band; e se volete godere un po’ della loro musica allora Matthew Street è il posto che fa al caso vostro. In questa via infatti si concentrano un gran numero di locali, per lo più a tema Beatles (qui sorgeva l’autentico Cavern Club, il locale che vide esibire gli stessi alle prime armi, e sorge oggi quello che è stato in seguito ricostruito fedelmente), in cui a partire dal pomeriggio si parte con la musica dal vivo, e immancabili sono ovviamente gli intermezzi dedicati ai quattro.

Due sono le cose che più mi hanno colpito di Liverpool… la prima è che è una città estremamente viva e festaiola, a tratti anche casinara; la seconda è che la sua gente è incredibilmente socievole e aperta, e sono due cose che, essendo abituata alla composta disponibilità di Londra e dei londoners, proprio non mi aspettavo.

Tornando a parlare della città, è facilmente visitabile a piedi e integrando al massimo con un bus turistico per avere una piacevole infarinatura circa la sua storia, e per raggiungere qualche punto fuori dal circuito strettamente centrale. Come ho detto in precedenza è una città che ha saputo riqualificarsi quasi interamente, a cominciare da una delle zone che più mi è piaciuta, ovvero quella degli Alber Dock, l’area portuale che costituisce oggi la principale attrattiva turistica di Liverpool, e che insieme al resto dell’area è diventata patrimonio dell’Unesco. Qui si trova una bella concentrazione di bar, ristoranti e musei, tra cui il già citato Beatles Story, il Museo Marittimo e il Liverpool Museum, ma è anche il posto ideale per fare una bellissima passeggiata fermandosi magari a bere una o due pinte alla Pump House, la bellissima traditional tavern che domina il molo.

Appena qualche passo più in là è invece possibile ammirare quelli che vengono definiti “Le Tre Grazie”, ovvero i tre edifici storici punti di riferimento della città col loro aspetto imponente ed elegante, e la statua degli onnipresente Fab Four per la foto di rito.

Dai dock è facile spostarsi poi verso l’area commerciale della città, rinominata Liverpool One, che ospita un’infinità di negozi e ristoranti per ogni esigenza e che si presenta molto dinamica e perfettamente curata mischiando in modo accurato storia e modernità. Altri due edifici degni di nota sono senza dubbio il St. George’s Hall, grandiosa costruzione dagli imponenti porticati in cui ha sede, tra le altre cose, una bellissima sala concerti; e il World Museum che sorge poco lì vicino e che ospita un centro di storia naturale e un bellissimo planetario. Di fianco si trova invece la vastissima Biblioteca Centrale.

Un po’ più distante da quello che è il centro nevralgico di Liverpool si trova un’altra area in cui sorgono tra le altre le due cattedrali cittadine: la Cattedrale Metropolitana che rappresenta il maggior luogo di culto cattolico, e la Cattedrale di Cristo che rappresenta invece il culto anglicano. Esteticamente orrenda la prima, almeno per quello che riguarda me, suggestiva e dal forte impatto la seconda..mi perdonerete ma sono una grandissima fan del gotico!

Più o meno sulla stessa area, per gli amanti della nightlife ma non solo, c’è invece il Baltic Triangle, vivace angolo di divertimento in cui si trovano alcuni tra i locali più famosi di Liverpool, e zona forse più particolare della città.. anch’essa completamente riportata alla vita nel corso degli anni, oggi è un quartiere con una propria identità fatta di colori, street art e tradizione.

Ultima considerevole nota… se siete fan della serie tv Peaky Blinders, a Liverpool sono effettuate la quasi totalità delle riprese, motivo per cui sono disponibili diversi tour, ovviamente in lingua inglese, che ne toccano i luoghi culto.

Che dire insomma.. Liverpool è stato amore a prima vista, una di quelle scommesse su cui non avevi puntato molto ma che alla fine ti hanno resa molto più di ricca di quanto sperassi. Una città in cui il più delle volte il cielo è triste, ma che può contare sull’energia positiva della gente che la anima e su di una passione sconfinata che la colora di rosso ad ogni battito del cuore.

So… walk on, walk on with hope in your heart.. and you’ll never walk alone.

Guarda la gallery
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Cavern Club

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Albert Dock

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Le Tre Grazie

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The Fab Four

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World Museum

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St George's Hall

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Baltic Triangle

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Anfield Stadium



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