Lituania. Vilnius, Trakai e la collina delle Croci

Atterrando all'aereoporto di Vilnius, lo scorso mese di Febbraio, la prima cosa che ha attirato la nostra attenzione è stata la straordinaria bellezza della ragazza che ha apposto i visti sui nostri passaporti. Una poliziotta con un viso tanto dolce e degli occhi talmente belli che mi riuscira' difficile dimenticare. Parlando con Stefano, l'amico...
Scritto da: Fabrizio Zingrillo
Partenza il: 07/02/2004
Ritorno il: 12/02/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Atterrando all’aereoporto di Vilnius, lo scorso mese di Febbraio, la prima cosa che ha attirato la nostra attenzione è stata la straordinaria bellezza della ragazza che ha apposto i visti sui nostri passaporti. Una poliziotta con un viso tanto dolce e degli occhi talmente belli che mi riuscira’ difficile dimenticare. Parlando con Stefano, l’amico giornalista del Sole 24ore che spesso mi accompagna in questi viaggi e Vilma, la nostra interprete, è venuto fuori che la Lituania, cosi come gli altri Paesi Baltici, è considerata la terra delle “veneri statuarie” …Bellezze alte, bionde, con occhi azzurri e visi angelici…Dio le benedica!!.La piu’ meridionale delle tre Repubbliche Baltiche è la Lituania che confina, oltre che con la Lettonia, la Polonia, la Russia (piu’ precisamente il territorio di Kaliningrad) e la Bielorussia e, per un breve tratto, si affaccia sul mar Baltico. La popolazione Lituana è quasi interamente di Religione Cattolica e per questo motivo ha forti legami con la Polonia. Il Paese ha seguito, per parlare della storia recente e per sommi capi, il destino delle altre 2 repubbliche piu’ a nord: invasione Russa, occupazione nazista e successiva “liberazione” e incorporazione nell’ URSS di cui diveniva, per 46 anni, una delle Repubbliche Federate. Nel 1991, dopo anni di repressione, la Lituania ottenne l’indipendenza e la truppe della Russia lasciarono il Paese non senza aver tentato di reprimere nel sangue le rivolte della popolazione . La Lituania, nonostante le vicissitudini politiche, le invasioni e le repressioni ha sempre mantenuto un forte sentimento di identita’ nazionale. I Lituani, felici di aver ritrovato la loro indipendenza, stanno lavorando duramente per modernizzarsi e uscire da decenni di emarginazione dalla scena politica mondiale per prepararsi all’imminente ingresso nell’Unione Europea.

Nei 5 giorni passati in Lituania abbiamo visitato la capitale Vilnius, la città e il Castello di Trakai e la Collina delle Croci. Abbiamo avuto modo di conoscere con la nostra interprete Vilma Samoilenkayte, un gruppo di amici Lituani con i quali abbiamo scambiato interessanti opinioni riguardo la recente storia della Lituania e il prossimo futuro nell’Unione Europea. Peraltro alcuni di questi amici provengono da un “background” russo e ci sono stati, nello scambio delle opinioni, anche alcuni contrasti e dissensi. In particolar modo riguardo al sentimento di gratitudine e riconoscenza che, secondo alcuni di loro, i Lituani dovrebbero avere nei confronti dei Russi per il fatto di essere stati liberati dal giogo nazista e aver goduto , nel corso degli anni successivi, del sistema democratico sovietico…All’anima della democrazia!!! Forse gli amici Russi dimenticano le migliaia di Lituani deportati in Siberia dopo aver subito torture e vessazzioni presso la prigione del KGB a Vilnius, da noi peraltro visitata.

I primi 2 giorni in Lituania li abbiamo dedicati alla visita della Capitale Vilnius, soggiornando in un ottimo Bed & Breackfast e tenendo Vilnius come base per le nostre successive escursioni. Vilnius è una città in rinascita. Camminando per le strade della zona vecchia lo si percepisce in un attimo dai numerosi cantieri o dalla vernice fresca delle abitazioni rimesse a nuovo. E altrettanto in fretta si percepisce l’orgoglio degli abitanti per questa tanto attesa e sofferta rinascita, che non è solo dell’edilizia e dell’architettura ma della cultura, delle arti, della politica e dello spirito. Io stesso, visitando nel 1993 le altre 2 Repubbliche Baltiche, Lettonia ed Estonia, ho notato un accelerazione in questa “esplosione di vitalità”. La visita di Vilnius è cominciata dalla città vecchia, la piazza della cattedrale in cui hanno luogo tutte le cerimonie ufficiali e religiose nonchè i concerti, la via centrale chiamata “Pilies Gatuè” (via del castello) , la strada piu’ antica e frequentata di Vilnius su cui si affacciano i negozi di souvenirs e di prodotti artigianale, nonostante i molti incendi che ha visto negli anni, conserva tutti i caratteristici portici , i piccoli cortili, le volte e le scalinate. In fondo a questa via c è anche un mercatino con articoli meno pregiati di quelli venduti nei negozi e a prezzi piu’ bassi. La visita della città è proseguita nel vasto complesso dell’Universita’ , composta da 12 edifici e una chiesa disposti intorno a numerosi cortili dove è piacevole passeggiare tra gli studenti e, sopratutto, ammirare la bellezza delle ragazze che è veramente da mozzare il fiato!!.

Non molto distante dall’universita’ la visita è proseguita visitando il palazzo vescovile (Vyscupu Remai) oggi residenza del Presidente della Repubblica e l’edificio neoclassico del “Rotsue”, l’antico municipio cittadino e il museo nazionale dell’arte con un interessante collezione di pittura e scultura dal 500 all 800.

Abbiamo rapidamente visitato il museo dell’ambra che espone frammenti con insetti inglobati, sculture e oggetti fabbricati con il prezioso materiale (resina fossile per gli… Ignoranti). Nei pressi del museo dell’ambra si puo’ visitare quello che resta del ghetto ebreo dopo l’eccisio nazista (di cui , peraltro, parte della popolazione Lituania e’ considerata complice e corresponsabile) e la politica antisemita dei Sovietici con un piccolo museo sulla persecuzione e sull’olocausto e la vita degli ebrei a Vilnius prima della guerra. Vilnius, per il crescente afflusso di Ebrei nel corso della storia e fino alla II guerra mondiale era definita ” la Gerusalemme del Nord” , una sorta di centro culturale e spirituale degli Ebrei Europei. Ora a Vilnius vivono poche migliaia di Ebrei e delle 96 (leggasi novantasei!!!) sinagoghe presenti in città prima della guerra ne rimane una sola.

Il quartiere dove vive la piccola comunità ebraica ha conservato le caratteristiche stradine tortuose e i negozi che spesso sono bugigattoli di pochi metri quadrati.

Il Castello di Gediminas domina la città e, sebbene ne siano ormai rimaste solo le rovine, rimane un punto di riferimento storico dell’identità lituana. Una curiosità di Vilnius: la statua in bronzo del musicista Frank Zappa eretta ne 1995 come simbolo della liberta’ di pensiero. La visita nella città vecchia è proseguita nelle numerose chiese che sono autentici capolavori barocchi. Soffermandoci a degustare i piatti della cucina lituana : i “capelinai”, grossi gnocchi ripieni e le minestre di carne e verdure in cui fa la parte del leone la “saltibarnsciai”, una zuppa di barbabietole rosse molto comune in tutti i Paesi Baltici e in Polonia e la “Kugelis” una torta di patate.

Trakai e il suo castello.

In mezzora dalla capitale abbiamo raggiunto, sotto una bufera di neve, la località di Trakai . Trakai fu la prima capitale lituana e sorge su una sorta di penisola circondata da laghi che, peraltro, durante la nostra visita erano totalmente ghiacciati e coperti di neve…Un paesaggio da fiaba!! Conserva, proprio nel mezzo del lago, collegato da suggestive passerelle di legno, il Castello costruito nel 300 dal re Kestutis . Il Castello, perfettamente restaurato, è sede del museo archeologico ed è sempre affollato di turisti, estate e inverno con sole pioggia o neve. Trakai è nota anche perchè vi risiede la comunità dei Caraimi, i discendenti dei Turchi che nel 400 vennero dalla Crimea per fungere da guardia del corpo di re Vytautas. I Caraimi, che professano una religione analoga a quella ebraica, vivono in casette a un piano dipinte a colori vivaci, allineate lungo la via principale del paese. Cè anche un museo che ripercorre la loro storia. Visita a Siauliai e la Collina delle Croci.

La visita alla città di Siauliai non è di particolare interesse. Si tratta di una città piuttosto anonima tutta recente in quanto venne totalemente distrutta durante la II guerra mondiale. A circa 15 km dalla città, invece, ci viene riservata una delle visioni piu’ stupefacenti che riservano i Paesi Baltici: una bassa collina ricoperta di una selva di croci di ogni gusto, dimensione e colore, antiche e preziosamente intagliate, semplici e moderne, in ferro, in legno, in plastica , in argento, piantate per terra, appoggiate l’una all’altra, appese a croci piu’ grandi. La sofferenza e l’identità del popolo lituano è tutta qui in questo luogo che è allo stesso tempo il simbolo della tenacia e della determinazione delle genti baltiche. Le prime croci comparvero sulla collina in occasione delle sollevazioni antirusse di fine ottocento come un immagine della resistenza lituana. Innumerevoli volte i Russi spianarono la collina e altrettante volte i Lituani la fecero risorgere con quella straordinaria selva di croci ogni volta sempre piu’ folta. Un ringraziamento particolare a Vilma Samoilenkayte per l’assistenza e la pazienza avuta nei nostri confronti.



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