Arte, cultura, buon cibo e paesaggi incantevoli

Cinque giorni tra Lisbona, Sintra e Cascais
Scritto da: zack80
arte, cultura, buon cibo e paesaggi incantevoli
Partenza il: 24/07/2010
Ritorno il: 28/07/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Lisbona ti conquista fin da subito. A partire dal momento dell’atterraggio, quando gli aerei puntano l’Oceano e poi improvvisamente virano di 360 gradi regalandoci una spettacolare panoramica sull’estuario del Tago e sulla città che su di esso si affaccia. Cosi è iniziata la mia avventura nella suggestiva terra portoghese, inizio ma anche fine del continente europeo, dove musica, arte, buon cibo e paesaggi naturali straordinari si mescolano in un’esperienza destinata ad entrare nel cuore.

PRIMO GIORNO Il mio viaggio è cominciato nel pomeriggio di sabato 24 luglio dall’aeroporto di Malpensa, quando con un volo Easyjet sono partito alla volta di Lisbona. Due ore e 30 di volo, e atterraggio puntuale nella capitale portoghese. L’aeroporto si trova praticamente in città, la quale è comodamente servita da autobus di linea. In particolare è previsto un Aerobus, specifico per i turisti, che collega l’aeroporto con il centro, fermandosi in concomitanza con alcune delle principali fermate della metropolitana. Il costo è di 3,75 euro, il biglietto si fa a bordo, e sul sito della Carris potete consultare le fermate (il numero del bus è il 91). Nel mio caso sono sceso alla fermata Picoas, comodissima in quanto in corrispondenza dell’albergo in cui avevo prenotato, l’America Diamonds Hotel. Si tratta di un albergo funzionale. Camere accettabili, posizione ottima, a circa 2km dal cuore della città, servito da metropolitana e diversi autobus.

Posate le valige in albergo, siamo subito andati in centro per la cena. Dopo aver cenato in un ottimo ristorantino (bomjardim, un’istituzione del pollo!), abbiamo visitato la cosiddetta Baixa, caratterizzata da alcune piazze molte suggestive, e da un reticolo di stradine, alcune pedonali, piene di ristoranti portoghesi ed etnici. Complessivamente abbiamo camminato da Parca Restauradores a Parca do Comercio, la grande piazza che si affaccia direttamente sul Tago e dalla quale è possibile avere una prima visione d’insieme della città.

SECONDO GIORNO

Mi avevano assicurato che Lisbona aveva un clima gradevole anche d’estate. Non in questa settimana però, visto che il termometro la mattina del 25 luglio era già oltre i 30 gradi, e avrebbe superato i 40 di lì a poco. Nonostante tutto partiamo per una lunga e faticosa giornata. Il primo problema si presenta alle macchinette della metropolitana, dove il sistema dei biglietti è piuttosto contro intuitivo. Alla fine optiamo per caricare sulla carta 7 colinas, 4 biglietti da 24 ore da 3,75 euro (a cui si sommano i 50 cent per la carta), i quali ci permetteranno di viaggiare illimitatamente su autobus e metro per tutta la durata della vacanza. Prendiamo quindi la metro e scendiamo nella Baixa, diretti all’Elevador Santa Justa.

Questo ascensore ha una doppia funzionalità. Da un lato permette di salire comodamente verso il Barrio Alto, dall’altro porta i turisti ad una terrazza panoramica da dove è possibile ammirare la Baixa e la zona del Castello. Si sale con il biglietto dell’autobus, visto che si tratta di un mezzo di collegamento. Scattate splendide foto, riscendiamo a piedi attraverso stradine tortuose e piazzette suggestive e ci dirigiamo dal lato opposto verso Alfama, il quartiere arabo. Riattraversata la Baixa, la strada ricomincia a salire, ma decidiamo di rinunciare alla tentazione del tram. Si passa la Cattedrale di Sè, e da lì ci si dirige verso il Miradouro Santa Luiza, un punto panoramico imperdibile che offre una visione sui tetti dell’Alfama, nonchè sul bacino del Tago. Da lì, svoltiamo verso il Castello, attraversando le strette stradine che si inerpicano sempre più ripide. Atmosfera suggestiva, siamo nel cuore di una capitale, ma sembra in realtà di essere in un paese. Colori ed odori sono tutto il contrario di quello che si può incontrare nelle nostre caotiche metropoli. Arrivati al Castello (costo 7,50 euro, ma noi siamo entrati a 3,50 grazie alle vecchie atena card universitarie) ci accoglie uno splendido parco alberato, ideale in quelle condizioni climatiche. Anche in questo caso il panorama è suggestivo, speculare a quello dell’elevador Santa Justa, con vista sul Barrio Alto. Dal parco si accede poi direttamente al Castello, nel quale è possibile salire sopra le varie torrette, dalle quali si può ammirare la città a 360 gradi. Anche qui foto bellissime.

Pranzo in un caffè dell’Alfama, e poi di nuovo giù verso la Baixa. Da qui abbiamo preso il 15 verso Belèm, per andare a visitare la famosa Torre. In realtà a Belèm non vi è solo la Torre, ma anche il bellissimo Monastero, diversi parchi in cui ripararsi e soprattutto una antica pasticceria famosa per i Pasteis di Belem. Si trova nella via principale, e sarebbe un delitto non fermarvisi per assaggiare queste favolose paste, la cui ricetta è tuttora un segreto. Ci si può sedere, o anche prenderli d’asporto, come abbiamo fatto noi.

Delle attrazioni da visitare abbiamo scelto la Torre, che raggiungiamo a piedi, lungo il fiume, dopo 15 minuti di cammino sotto un sole cocente. 5 euro il costo, forse un po’ eccessivo visto che dentro non vi è nulla di particolarmente interessante. Il panorama però man mano che si sale è affascinante, visto che la torre si trova in un punto ormai a cavallo tra il fiume e l’Oceano.

Si torna quindi in albergo e dopo un po’ di riposo si va al Barrio Alto per cena. Dalla guida ho selezionato alcuni ristorantini caratteristici ed economici, ma triste sorpresa sono tutti chiusi in quanto è domenica. Giriamo a vuoto tra le strade ripide del Barrio Alto, finchè non decidiamo di tornare nella Baixa. Siamo stanchi, sono le 22, e a quel punto decidiamo tristemente di mangiare un boccone veloce al McDonald e andare a dormire.

TERZO GIORNO

Il terzo giorno è dedicato a Sintra e al Cabo de Roca, il punto più occidentale dell’Europa continentale. Sveglia presto, e con la metro ci dirigiamo alla stazione del Rossio, da dove partono i treni per Sintra. Dovendo fare più spostamenti decidiamo di fare dei convenienti biglietti, al costo di 12 euro, che permettono di viaggiare per un giorno illimitatamente sulla tratta ferroviaria Lisbona-Sintra e Lisbona-Cascais e su tutti gli autobus dello Scotturb, la compagnia che fornisce i collegamenti nella zona tra Sintra e Cascais. Fare i biglietti è semplice, basta chiedere l’opzione treno + bus, e immediatamente alla biglietteria vi porgeranno il ticket da 12 euro. Il primo trasferimento è dunque in treno tra Lisbona e Sintra, un viaggio che permetterà di conoscere la periferia e i sobborghi della capitale, che paiono piuttosto poveri e trasandati. In circa 40 minuti si arriva alla stazione di Sintra, davanti alla quale ogni 15 minuti parte la linea circolare 434, che ferma davanti a tutte le attrazioni della città: il centro storico, il castello, ma soprattutto il Palacio Pena. Noi siamo andati direttamente al Palacio Pena, che si trova in cima ad una collina sopra SIntra. Una volte scesi dal Pullman si accede alla biglietteria, dove per 12 euro si acquista il biglietto valido per parco e palazzo. Il parco è piuttosto ampio, e prevede diversi punti panoramici. La strada principale, porta dopo una salita di circa 15 minuti (eventualmente c’è un trenino a pagamento) al Palacio Pena, questa straordinaria struttura che racchiude diversi stili e che è patrimonio dell’Unesco. Personalmente ho avuto la fortuna di girare molto in Europa, ma un luogo come questo non l’avevo mai visto e rientra tra i più belli del continente. Il panorama che si ammira da questo palazzo che sembra sospeso in aria è fenomenale. Si può ammirare la zona di SIntra e scrutare in lontananza i ponti di Lisbona, ma soprattutto si può ammirare lo costa sull’Oceano. Senza retorica, è un posto di una bellezza sconvolgente. Imperdibile.

Scendiamo dunque nel centro città per pranzo (sempre con la linea 434), e dopo una visita al centro della cittadina, caratterizzato principalmente da vicoletti, pranziamo in uno dei pochi localini economici di SIntra. Quindi si torna alla stazione dove ogni ora parte la linea 403 che collega Sintra a Cascais, passando per il Cabo de Roca, la nostra prossima destinazione. Prima di raggiungere il Cabo de Roca, viviamo attimi di tensione causa la guida “folcloristica” dell’autista dell’autobus che prende curve impossibili a 90 all’ora. C’è chi scende, una signora portghese che litiga animosamente con l’autista, arriva persino la polizia. Per fortuna si arriva sani e salvi. Lo spettacolo non è da meno rispetto a SIntra. Il Cabo de Roca è un promontorio a strapiombo sull’oceano, che offre scenari di bellezza ineguagliabile. Camminiamo lungo i sentieri che costeggiano il Cabo, scattiamo foto, ammiriamo l’immensità dell’Oceano ma anche la bellezza della natura circostante. Sarebbe da restare lì per molte ore. Dopo 2 ore tuttavia riprendiamo la linea 403, che in circa mezzora ci porta a Cascais. Cascais è la classica cittadina balenare con molti residence e Hotel, e un centro pedonale con molti ristorantini. Da lì, completiamo il nostro viaggio, prendendo il treno che in mezzora ci riporta a Lisbona, precisamente alla stazione di Cais do Sodre (il tutto sempre con il biglietto iniziale di 12 euro). Fine di una giornata estenuante. Si torna in albergo e si riesce qualche ora dopo per cena. Si ritenta il Barrio Alto, e questa volte i locali sono aperti. Si opta per Casa Liegi, un localino vecchio stile, apparentemente degradato, ma che in realtà è un’istituzione perché offre cibo tradizionale molto buono a prezzi abbordabili. Infatti è strapieno, ma riusciamo a trovare un tavolo e prendo delle ottime seppie fatte alla griglia. Memorabili.

QUARTO GIORNO

Obiettivo bagno nell’Oceano. Si riparte da Cais do Sodre per Cascais (andata e ritorno 4 euro). Qui vi sono diverse spiagge, ma tutte riparate, e molto simili alle spiagge delle località balneari del mediterraneo. Se si vuole provare davvero la particolarità dell’Oceano, la destinazione ideale è la spiaggia del Guincho, situata poco prima del Cabo de Roca, e conosciuta per essere il paradiso dei surfisti, per via delle onde particolari che vi si formano. Per arrivare al Guincho, dal terminal degli autobus di Cascais (situato di fronte alla stazione), partono ogni mezzora il 405 e il 415, due linee circolari che in senso inverso servono la spiaggia (andata e ritorno 5,60 €). Il Guincho è effettivamente un posto favoloso. Spiaggia enorme, completamente libera, in un contesto incontaminato. Nonostante, l’Oceano sia una tavola, le onde che si infrangono sono piuttosto alte, ma in ogni caso l’acqua bassa e la giornata favorevole permettono di fare il bagno senza grandi pericoli. Semmai l’unico ostacolo è la temperatura dell’acqua a 17-18 gradi, ma dopo un po’ ci si abitua. Dopo qualche ora in spiaggia, si ritorna a Cascais (mangiamo velocemente un panino in un centro commerciale davanti alla stazione) per poi ripartire per Lisbona. La sera mangiamo ad Alfama, in un locale piuttosto suggestivo nei pressi della Cattedrale (viagem de sabores) che ci propone due piatti vegetariani di buon livello.

QUINTO GIORNO

Dedichiamo l’ultima mattinata alla zona dell’Expo. Personalmente non mi ha entusiasmato come altre parti della città, ma può essere interessante per chi ama l’arte moderna. Si scende al capolinea della linea rossa “Oriente”, dove si può ammirare la splendida struttura della principale stazione cittadina, realizzata appunto per l’Expo del 1998. Si attraversa la strada e si notano diversi padiglioni, tra cui quello dell’Oceanario, che comunque non visitiamo. Ci dirigiamo invece sulle sponde Tago, dove si può passeggiare all’ombra tra giardini e alcune opere di arte moderna, nonché sostare nei numerosi bar e ristornati. In alto passa una cabinovia che collega i due punti estremi dell’area (4 euro), uno dei quali caratterizzato dalla Torre Vasco de Gama, l’edificio più alto della città, che non era visitabile per via di lavori. Finita la visita torniamo nella Baixa, dove dopo aver mangiato due sandwich deliziosi al Cafè Royale (specializzato in cibi macrobiotici), facciamo la cosa che chi va a Lisbona non può non fare, ossia prendere il Tram 28 e osservare la città da questo folcloristico mezzo. Ne vale la pena, e ci permette di osservare alcune zone del Barrio Alto dove non ci eravamo ancora spinti. Infine si torna nella Baixa dove c’è spazio per la caccia al Souvenir e per mangiare l’ultimo Pasteis sulla Rua Augusta. Poi è tempo di andare. Ma per tornare in aeroporto questa volta non prendo più l’aerobus da 3,75, ma una linea normale (nel mio caso la 745, ma andava bene anche il 44) che senza costi aggiuntivi mi ha portato davanti al terminal partenze.

Finisce così il viaggio in questa splendida città e in questo straordinario paese, che merita di essere visitato.



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