Serena e diego nei paesi baltici

La mattina dell’8 luglio sveglia prestissimo e via, verso l’aeroporto di Bergamo, e con un volo Ryanair siamo a Riga in poco meno di 3 ore. Da qui il noleggio della macchina con Europcar (il preventivo più economico che avevamo trovato), con un tizio che mastica l’inglese come io mastico lo swahili!La macchina a noi destinata è una Skoda...
Scritto da: Yocchi
serena e diego nei paesi baltici
Partenza il: 08/07/2008
Ritorno il: 21/07/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
La mattina dell’8 luglio sveglia prestissimo e via, verso l’aeroporto di Bergamo, e con un volo Ryanair siamo a Riga in poco meno di 3 ore.

Da qui il noleggio della macchina con Europcar (il preventivo più economico che avevamo trovato), con un tizio che mastica l’inglese come io mastico lo swahili!La macchina a noi destinata è una Skoda Fabia di nemmeno un mese di vita, carinissima! Partenza per l’avventura.

Ora dobbiamo arrivare al nostro B&B con il solo aiuto di una cartina minimalista presa al Tourist Information dell’aeroporto. Dopo vari zig-zag tra i sensi unici della città imbocchiamo la via giusta…Ma non troviamo nessuna scritta che lo indichi così entro un uno studio dentistico e l’infermiera mi “gesticola” che il B&B si trova all’interno del cortile accanto…Ah… Arriviamo al Kings Court B&B, la signora della reception è molto gentile e sorridente e ci da una stanzetta in una dependance con coperte tigrate! Wow!! Si è fatta ora di pranzo e andiamo alla ricerca di qualche ristorante, ci imbattiamo in quello che a prima vista sembra un caffè e che scopriamo poi avere un corridoio che lo collega direttamente ad una parrucchiera, questo sì che si chiama ottimizzare i tempi! Qui una signorotta che parla solo russo e con una manicure da paura ci offre da mangiare specialità che tutt’ora non sappiamo cosa fossero, carne? Verdure? Uova? Mah… Con la pancia bella piena partiamo alla scoperta di Riga. Il centro è piuttosto raccolto visitabile tutto in una giornata, quindi affidatevi alla vostra guida (Lonely) e perdetevi per le sue viuzze.

La sera, dopo la cena in un ristorante armeno nella nostra via, nanna presto perché alla mattina ci aspetta Tallin.

Le strade di collegamento, vista la loro giovane età e lo scarso traffico, sono larghissime, facilmente percorribili e costeggiate da immense pinete. Per noi italiani è stato molto difficile rispettare i limiti di velocità, mentre gli indigeni sembrano molto più ligi di noi. Una cosa da ricordare è che i posti di ristoro su queste strade sono molto più rari da incontrare che da noi, quindi fate bene i vs calcoli prima di dire “massì, ci fermiamo al prossimo…”, potrebbe essere dopo moltissimi km.

Dopo circa 300km siamo a Tallin, andiamo subito al nostro albergo, lo Stroomi. Si trova nella parte più “sovietica” di Tallin: quadrati di cemento da 100/200 famiglie, costruiti (a mio avviso)senza nessun senso architettonico o armonico. Il nostro albergo è confortevole anche se lontano dal centro, ma vicino al mare e andiamo subito a vederlo. La giornata è grigia e fredda e quindi anche il mare non si presenta sotto il suo aspetto migliore..Ok, andiamo in centro.

Tallin tiene moltissimo alla sua storia medievale, il centro è molto piccolo e ricorda un paesino di montagna bavarese.

Arriviamo nella piazza del municipio sotto una pioggia sottile ma fastidiosa, quindi non riusciamo ad apprezzarne i colori e la bellezza appieno, solo quando le nuvole si diradano e i primi raggi di sole ci rischiarano e ci riscaldano, ne cogliamo tutta la bellezza.

Troviamo anche un mercatino medievale con acrobati e giocolieri inclusi (molto frequenti in estate)…Un tuffo nel passato. La sera ceniamo all’Olde Hansa, un ristorante consigliato dalla guida ma che ci sentiamo di consigliare anche noi. Ovviamente lo stile è quello dei “secoli bui”, ma le cameriere sono veramente molto carine e simpatiche e il menu è molto…Creativo! Anche il 3° giorno lo passiamo a Tallin a gironzolare per le vie, scoviamo piccoli gioielli di chiese, soprattutto ortodosse ricche di ori e mosaici.. Cena a “le Bonaparte” (consigliato dalla Lonely) ma bocciato da noi, un ristorante francese senza creme brulé!?!? Il 4° giorno partiamo per l’isola di Saarema, non sappiamo nemmeno noi perché, ma ci siamo incaponiti nel volerla visitare…Prendiamo il traghetto a Virstu sbarcando dopo una mezzora a Kuivastu, per una spesa di circa 12 euro.

Da qui ci dirigiamo verso il nostro B&B “Ansumardi”. Attenzione: su quest’isola le indicazioni rasentano lo “0”, gli estoni sono quasi tutti dotati di satellitare (ah, i paesi baltici hanno il wi-fi, molto spesso free!), comunque le strade principali sono poche e per esclusione siamo arrivati a destinazione. La famiglia è molto ospitale, la stanza un po’ meno: siamo al secondo piano di una casetta di legno costruita da loro ma senza bagno che si trova in un’altra dependance (magnifico per i miei spostamenti notturni…). Siamo circondati da natura straripante e unici suoni sono quelli di uccelli e insetti.

L’isola può essere vista in lungo e in largo in un paio di giorni, anche qui attenzione ai ristori: praticamente presenti solo nella città più grande, Kuressaree (che è anche la città con un po’ più di vitalità…).

Segnaliamo alcune “chicche”:appena sbarcati si trova la seconda città più grande di Saarema: Orissare. E qui due siti imperdibili ci vengono segnalati da una ragazza molto volonterosa del tourist information. La prima è un campo da calcio con in mezzo un albero (non sto scherzando…), e la seconda è il castello della città. Dopo aver visto il campo da calcio (in circa 2 minuti di orologio)ed esserci fatti due risate, ci siamo diretti al “castello”. Beh, la parola castello ci aveva messo sulla cattiva strada, ci siamo trovati davanti a delle rovine, interessanti per carità..Ma chiamarlo castello… Una cosa interessante dell’isola (a parte la scorpacciata di lamponi e fragoline di bosco) è un lago formatosi dalla caduta di un meteorite dalla forma perfettamente circolare. Non ne avevo mai visto uno. Veramente interessante.

Il 6°gg salpiamo da Montu per Venspils e dopo circa 4 ore siamo di nuovo in Lettonia, il biglietto l’avevamo preso su internet per paura di non trovare posto, ma il traghetto era praticamente vuoto.

Costo del biglietto circa 80 euro.

Dal porto ci dirigiamo a Kuldiga e passiamo la notte all’Hotel Jana Nams: con un bagno meravigliosamente grande..Me avevo proprio bisogno! Il 7° giorno ci dirigiamo verso la Penisola Curlandese, in Lituania. Alla fine di questa lingua di terra si trova il confine della Russia e una serie di dune di sabbia createsi naturalmente, queste ultime sono la vera attrazione del luogo. Il viaggio è stato lungo e rallentato dal fatto che per entrare nella penisola bisogna pagare un pedaggio, ma la vista di queste dune circondate da un lato da foreste e dall’altro dal mare ci ripaga degli sforzi.

Dopo esserci mangiati del buon pesce torniamo verso la terra ferma e pernottiamo a Siauliai, scelta come meta perché si avvicina a quello che volevamo vedere il giorno seguente: la collina delle croci. Dalle descrizioni della guida ci aspettavamo molto di più, saranno i baracchini all’ingresso che vendono chincaglierie cinesi e croci di ogni genere e forma che ci fa perdere un po’ di poesia, comunque rimane un luogo affascinante da visitare ( prende circa un’ora di tempo) .

Nel pomeriggio arriviamo a Villnius, andiamo subito a scaricare i bagagli al Mikotel, hotel spartano e anche qui l’inglese è un optional…Villnius mostra più delle altre città visitate i tormenti di una popolazione che voleva rendersi indipendente, soprattutto fuori dal parlamento dove è rimasta una parte di barricata a ricordare la storia e le sue recenti vittime.

Bellissima la cattedrale tutta di un bianco accecante, comprese le statue veramente imponenti. Sulla pavimentazione della piazza della cattedrale si trova una mattonella che segna la fine di una catena umana formatasi tra lituani, lettoni e estoni contro l’occupazione sovietica. Fa riflettere… Un’altra chiesa che si distingue dalle altre, e che mi è piaciuta molto è la Chiesa di Sant’Anna. LA sua facciata di mattoni rossi e veramente carina. Unica cosa è che si trova in una posizione un po’ soffocata che non la fa risaltare appieno.

Anche il centro di Villnius è abbastanza circoscritto e visitabile in poco tempo, quindi decidiamo di fare un po’ di shopping (ambra soprattutto) e rilassarci in qualche caffè guardando la movida della città. Dopo un giorno partiamo alla volta di Riga, dove riconsegneremo al macchina e si concluderà il ns viaggio.

Abbiamo un paio di giorni per visitare quello che non siamo riusciti a vedere in quelli precedenti e lo dedichiamo alla Riga dell’Art Nouveau. Troviamo palazzi costruiti a cavallo del ‘900 un po’ fuori dalle vie più battute, sedi di ambasciate e consolati che sono semplicemente magnifici. Qui si sta facendo un lavoro enorme di restauro per portarli al loro antico splendore. Avevamo il torcicollo a forza di guardare all’insù, ma questo è sicuramente l’aspetto di Riga che mi è piaciuto di più.

Una squisitezza che consigliamo a chi ama l’aglio: non perdetevi il ristorante Kiploka Krogs. Tutto (e dico proprio tutto) a base di aglio. Buonissimo!Un appunto : la via della guida non è esatta, ma dovete andare sulla trasversale chiamata Maza Pils iela.

Ultimo giorni riconsegniamo la nostra macchina all’aeroporto. Diciamo che in 10 giorni con noi quella macchina aveva avuto il suo battesimo tra acqua, fango, buche e un tamponamento (subito), da 1 mese di vita ora ne dimostrava almeno 50! Qualche consiglio: 1-la guida Lonely tende un po’ ad esagerare con superlativi assoluti e ridondanti quindi rimanete “con i piedi per terra”! Inoltre molti bar/ristoranti consigliati non esistono più…Quindi sempre meglio verificare prima di andare.

2- Il cibo è veramente pesantissimo: carne, panna acida, cetrioli, patate e peperoni sono la base. Ma se camminate parecchio come noi smaltirete tutto!  3- L’inglese non è ancora molto masticato, anche nelle capitali abbiamo avuto le nostre difficoltà. Sembra sia meglio il tedesco o il russo.

4- Noi abbiamo subito un tamponamento ad un incrocio e consiglio di avere una copia della “constatazione” in italiano perché in Lettonia non ce l’hanno in macchina ma la porta la polizia, che poi farà anche lo schizzo di come si trovavano i veicoli), ed è ovviamente scritta nella loro lingua..Quindi come confronto può essere utile.

5- Vestitevi a cipolla, e non fidatevi del cielo terso al mattino, il tempo cambia con facilità estrema.

Per qualsiasi altra domanda vogliate farci: serena.Diego@yahoo.It



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