Luang Prabang, Mekong e villaggi tribali

Il Laos è un paese molto emozionante. Probabilmente uno dei più poveri ed arretrati che abbia visitato, ma anche uno dei più dignitosi; abitato da persone fantastiche, che ci hanno fatto sentire i benvenuti, offrendoci il loro aiuto, i loro sorrisi e perfino i loro pasti (!).
Scritto da: Silvia''s Trips
luang prabang, mekong e villaggi tribali
Partenza il: 16/01/2011
Ritorno il: 17/02/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
Quest’anno siamo partiti solo Lionel ed io per la Cambogia, ma degli amici, Laurence e Florent, ci hanno raggiunto in Laos e per un’altra capatina nella regione di Chiang Rai, nella Thailandia del nord. Come sempre, abbiamo organizzato tutto da casa, con l’aiuto di varie guide e svariati racconti di viaggio e tramite internet. Il tutto – voli, hotel, pasti etc. – ci è costato circa 1900€ a testa. I prezzi indicati sono a coppia per alloggio e pasti e a testa per tutto il resto. Il cambio al momento del viaggio: 1 $ = 0.76€ ; 1 LAK (Kip) = 0.00009€ 16/01: volo Egyptair da Malpensa a Bangkok, via Il Cairo (489€). Ci siamo trovati bene anche questa volta. Voli puntuali, aereo pulito e ottimo rapporto qualità-prezzo. 17/01: Bangkok 18-31/01: Cambogia 31/01: volo Vietnam Air (235€) per Luang Prabang. Buona compagnia, ma non proprio economica. Dall’alto abbiamo iniziato a scorgere le montagne che circondano la città ed il Mekong. Una vera emozione. 31/01-04/02: Luang Prabang, Thongbay Guesthouse (34$ a notte). La struttura è molto bella e composta da vari bungalow di teak e bamboo sparpagliati nel giardino e sul lungofiume, dove si trova anche il nostro. Il personale è gentilissimo e ci sentiamo subito come a casa. Il sonno è disturbato solo dai gong buddhisti che risuonano prima dell’alba. La vista dal nostro terrazzo è un sogno. Si vedono gli ordinatissimi orti ricavati sulle rive, un bellissimo tempio e i monaci ed i bambini che si lavano e giocano in acqua. Restiamo incantati per ore. Passiamo la prima giornata tra la nostra terrazza ed il giardino. La cucina dell’hotel è ottima. Il giorno seguente sveglia alle 7:30 e deliziosa colazione à la carte servita sulla nostra terrazza. Si respira la vacanza! Dopo questo bellissimo e romantico momento, partiamo a piedi in direzione del centro, perdendoci svariate volte, ma con gioia. La cittadina è molto tranquilla e carina. Dopo due settimane in Cambogia finalmente pulizia e silenzio… I templi sono bellissimi e discreti, quasi tutti in legno. Si avverte la minor ricchezza rispetto a quelli degli altri paesi dell’ex Indocina. Il mercato mattutino è molto interessante e coloratissimo, ma le condizioni igieniche non sono proprio il massimo… il reparto macelleria mi ha fatto pensare a certe tele fiamminghe… Prendiamo un tuk tuk (2€) per tornare in albergo, ritrovare i nostri amici in arrivo da Bangkok e ripartire verso il centro e visitare il Wat Phu Si ed altri templi minori. Ne approfittiamo anche per un’oretta di massaggio ai piedi (4$)… Ancora un’ottima colazione sulla terrazza e poi direzione centro per rivedere il mercato con i nostri amici, il bellissimo Museo Nazionale (1€) con le mostre del momento ed altri templi “minori”. Nel pomeriggio passeggiamo e compriamo il comprabile nel villaggio artigianale sull’altra sponda (molto più interessante ed economico del mercato) per concludere con un altro massaggio ai piedi ed una deliziosa cena in albergo. Risveglio al suono dei gong prima e a quello dei petardi per il Capodanno cinese dopo… subito dopo la colazione ci rechiamo in centro con la navetta gratuita dell’hotel per comprare le ultime cose di cui abbiamo bisogno per i tre giorni di trekking, per comprare i biglietti per il battello fino a Pakbeng e trovare un tuk tuk per le cascate Kuang Si (50000 Kip a testa). La strada per le cascate è molto bella e attraversa villaggi ordinatissimi e risaie. All’entrata del parco ci si perde fotografando gli orsi sulle amache… la risalita fino alla sorgente è ripida e scivolosa, ma molte riescono a farlo in infradito… Le piscine naturali sono bellissime e dotate di corde/liane per lanciarsi in acqua (!) e cabine per cambiarsi. Rientrando a Luang Prabang ci siamo fermati al mercatino notturno (che merita!) per altri regali e souvenirs… quindi massaggio e cena in albergo. 04-06/02: trekking fino ai villagi kamu e canoa sul Nam Tha (278$ a coppia, con l’agenzia Greendiscovery) Solita romanticissima colazione sulla terrazza, check-out ed il pulmino con le nostre due fantastiche guide, Tchit e Tsak (diventati in seguito: Tai e Chi, Cip e Ciop etc…) ci preleva. Sono due ragazzi simpaticissimi e la conversazione nel pulmino è facile ed allegra, fino ad una mia infelice domanda “Hai mai mangiato un topo?” (richiesto dato il numero illimitato di spiedini di topo in vendita al mercato…); risposta “Si, non è male” “A cosa si avvicina? Pollo, manzo…?”, dopo riflessione “E come mangiare del cane!”… ovviamente ho cambiato argomento! Il pulmino ci lascia ai piedi di una montagna ad un 40km dalla città e da lì si sale… per il pranzo facciamo una pausa in un villaggio kamu a 800m circa. Si tratta veramente di un villaggio tribale isolato e poverissimo; ci abitano una cinquantina di famiglie, ovvero 300 persone di religione animista. Guardandosi in giro sembra di essere fermi a due secoli fa… e ci si sente bene! Mangiamo sulla “veranda” di una capanna di bamboo, sui cui muri sono affisse delle istruzioni su come riconoscere ed evitare le mine… Dopo pranzo si sale ancora, per circa quattro ore. Il paesaggio è fantastico e per me indimenticabile. Verso sera arriviamo al villaggio kamu nel quale passeremo la notte. Anche questo è poverissimo, ma la gente ha una dignità ammirevole. Tchit ci mostra la nostra capanna… che è completamente traforata e con sacchi di riso sgranocchiati sul pavimento… quindi, dormiremo con i topi! Ho passato la serata e la notte pensando solo a questo piccolissimo dettaglio… Comunque, cena ottima al lume delle nostre torce frontali e a letto alle 19:00, dopo pseudo “bagno” nel pseudo lago-stagno, di cui vi risparmio i dettagli… ! Ci alziamo prima dell’alba dopo una nottata insonne, causa topi, galline, galli e maiali sotto la capanna e tutt’attorno etc. Colazione con un’ottima omelette alle erbette e partenza per una giornata di trekking piuttosto leggera, attraverso la campagna ed alcuni villaggi kamu dove si possono ammirare i bambini a pesca sul fiume e la lavorazione del riso. Nel pomeriggio raggiungiamo l’ultima tappa della giornata e la fantastica famiglia che ci ospiterà per la cena ed un’altra nottata, leggermente più zen, ma sempre insonne e sempre in compagnia dei topi… Bagno nel Nam Tha, aperitivo interminabile, ancora un’ottima e piccantissima cena e degustazione di whisky lao, fatto in casa con il riso… se ne bevono due bicchieri alla goccia, perchè “se non ne bevi due, non sei un amico”… 06/02: Canoa sul Nam Tha ed ultima notte al Thongbay Guesthouse Colazione sulla strada, insieme agli abitanti del villaggio e poi mettiamo le canoe in acqua! La giornata è e resterà indimenticabile e divertentissima, anche se noi ci siamo ribaltati sulle prime rapide… Il paesaggio è sublime e vario. Pausa pranzo su una zattera di bamboo a base di pesce grigliato, riso e alga speziata. Delizioso! Rientriamo al Thongbay per una vera doccia calda (!), un buon aperitivo ed una cena con le nostre guide. Bella serata e tante risate. Al momento del check-out, riceviamo in dono dei braccialetti portafortuna e delle sciarpe di seta! 07/02: battello per Pakbeng (25000 kip a testa) e notte al Pakbeng Lodge (118$ la suite, colazione inclusa) Sveglia alle 6:30 e ultima colazione sulla terrazza prima di andare al porticciolo per prendere il nostro rudimentale battello in teak. Il viaggio dura otto ore circa e fa freddo (!). Il paesaggio è spettacolare e particolarmente vario. Vale veramente la pena risalire il Mekong! Arriviamo a Pakbeng in tempo per il tramonto. L’hotel è bellissimo e la nostra suite ancora di più. Il panorama di cui si gode dalla nostra terrazza è impagabile, la struttura è però gestita da europei e si nota… Cena mediocre e adattata al gusto occidentale (8$ a testa). Doccia bollente e nanna. 08/02: battello per Huay Xai (25000 Kip a testa) e notte nella prima guesthouse all’attracco (75000 Kip) Durata del viaggio otto ore circa e come il giorno prima, a bordo si congela! Stessi passeggeri con qualche locale aggiunto. Posiamo gli zaini in camera e usciamo subito per fare due passi in paese e bere qualcosa. Ci fermiamo al Beer Bar lungo la via principale perché è molto carino e i cocktails si rivelano ottimi (2500 Kip l’uno). Mentre beviamo, passa a salutarci Dan, un musicista cino-laotiano molto eccentrico che abbiamo incontrato sul battello. Beviamo e ceniamo tutti insieme (250000 Kip), passando così una bellissima serata. Si è rivelata una persona molto colta ed interessante. Un bell’incontro. 09/02: traghetto per Chiang Khong (10000 Kip a testa) Sveglia alle 5:00 (mea culpa…) per assistere alla cerimonia dell’obolo, che non inizia fino alle 6:30/6:45… La sfilata di monaci, per lo più ragazzini è molto toccante e lo è ancor più il canto di ringraziamento ogni volta che ricevono del cibo. Rientriamo alla guesthouse per recuperare gli zaini e fare colazione, sempre in compagnia di Dan, e poi ci dirigiamo alla dogana e a prendere il traghetto per l’altra sponda, ovvero per la Thailandia. Il Laos è un paese molto emozionante. Probabilmente uno dei più poveri ed arretrati che abbia visitato, ma anche uno dei più dignitosi; abitato da persone fantastiche, che ci hanno fatto sentire i benvenuti, offrendoci il loro aiuto, i loro sorrisi e perfino i loro pasti (!). Spero di tornare presto, anche per visitare il sud del paese.
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