Vacanze al sole della Grecia

Un “jumping” tra Amorgos e Koufonissi con un paio di giorni finali a Naxos
Scritto da: sally8.1
vacanze al sole della grecia
Partenza il: 11/09/2015
Ritorno il: 20/09/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Siamo innamorati della Grecia, inutile negarlo, già ad una sola settimana dal rientro, il “mal di Grecia” ci colpisce puntualmente. Questo è il settimo anno che la scegliamo come meta , anche se ogni anno cambiamo itinerario. Di solito inizio già in inverno la ricerca di nuove isole che possono fare al caso nostro, meno turistiche e commerciali, più autentiche, tranquille e vivibili, senza la ricerca della vita notturna o di locali trendy. Inutile dire quindi che abbiamo sempre evitato le classiche Mykonos e Santorini dalle quali siamo solo passati per via dell’aeroporto. La scelta di quest’anno va su un “jumping” tra Amorgos e Koufonissi con un paio di giorni finali a Naxos per poi riprendere il Seajets per Mykonos.

A Naxos eravamo già stati due anni fa per una settimana ed è l’isola in assoluto di cui ci siamo innamorati di più, anche se ogni anno, ogni angolo che visitiamo ci lascia qualcosa di unico e indimenticabile.

Ho prenotato i voli con Easyjet ad aprile, ma vi consiglio, se potete, di farlo prima perché la differenza di prezzo è notevole tra gennaio/febbraio e i mesi successivi. Volo Malpensa-Mykonos per l’11/09 con ritorno il 20/09 circa 700 euro in due.

Poi ho prenotato i trasferimenti con Seajets direttamente dal loro sito , all’andata ho trovato il diretto Mykonos – Katapola (Amorgos), mentre il ritorno no, motivo per cui abbiamo deciso di trascorrere a Naxos gli ultimi due giorni per poi ritornare a Mykonos da lì. Il volo arrivava a Mykonos alle 9,30 e il traghetto partiva per Amorgos alle 18! Che fare? Dopo aver cercato varie soluzioni tra autobus e taxi abbiamo deciso di noleggiare un’auto per la giornata per caricare i bagagli e riposarci in spiaggia . Abbiamo noleggiato da Hercules per 34 euro (prezzo molto più alto che ad Amorgos e Naxos), ci ha portato l’auto in aeroporto e da lì abbiamo raggiunto la spiaggia di Agios Ioannis abbastanza tranquilla anche se troppo attrezzata per i miei gusti. Due lettini e l’ombrellone € 12 . Ci riposiamo e facciamo qualche bagno, l’acqua è bella ma nulla di eccezionale. Verso le 16 decidiamo di passare da Mykonos town per la prima gyros pita della vacanza e siamo andati dal primo sulla sinistra che si trova dopo la piazza della fermata dei bus già in zona pedonale. Molto buona e prezzi contenuti. Poi andiamo al porto dove Hercules viene a riprendersi l’auto e noi possiamo attendere il Seajets ,puntualissimo visto il mare calmo e l’assenza di vento. Siamo finalmente pronti per lasciare il caos di Mykonos e raggiungere la pace di Amorgos.

E in effetti il contrasto sarà evidente quando alle 21 arriviamo al porto di Katapola… qualche taverna….un po’ di gente a cena, ma una pace e una tranquillità che amiamo ancora di più dopo un pomeriggio di traffico e confusione. Gli studios dove alloggiamo sono gli Anna Studios a Katapola. Rimangono nella parte alta del paesino, non si raggiungono in auto, ma tramite piccole viuzze e scalinate, quindi è un pochino scomodo all’arrivo coi bagagli. Il posto è molto bello, tra i fiori e ha una bella vista sul porto. L’appartamento è piccolino ma per chi come noi torna solo per dormire va più che bene. Pulito e ben curato.

Abbiamo noleggiato l’auto da Thomas Rental il cui ufficio rimane a circa 200 mt a sinistra dall’arrivo dei traghetti. 3 giorni €75,00 per una Panda.

In molte recensioni avevo letto che si consigliava l’alloggio alla Chora. Io avevo scartato l’idea perché la partenza per Koufonissi sarebbe stata alle 7 di mattina e sarebbe stato più comodo essere già a Katapola.

Inoltre , ora, dopo l’esperienza, posso dirvi questo. La Chora è un paesino arroccato, bellissimo, bianco e colorato, l’ho visitato e ho fotografato ogni angolo perché ad ogni angolo sembra di essere in una favola . In cima ci sono i mulini a vento, alcuni un po’ diroccati, molto suggestivi e lassù il vento soffia fortissimo. Katapola è meno bello, ma più riparato dal vento, fa decisamente più caldo, è più tranquillo la sera e ha tutto ciò che serve, una bakery che fa ottime torte salate con la feta, un piccolo supermarket e tante deliziose taverne.

Vi dico quelle in cui siamo stati noi e che vi consiglio perché ci siamo trovati molto bene.

Mouragio- è una taverna di pesce, abbiamo preso calamari grigliati , gamberi grigliati, un antipasto di formaggio locale, due Mythos. Ci hanno offerto il Rakòmelo a fine pasto e abbiamo speso €32,50, porzioni abbondanti con il contorno di patatine pomodori e insalata.

Akrogiali – anche questa è una taverna di pesce. Qui ci hanno detto che il pescato del giorno era il tonno, così ho preso un mega filetto di tonno alla griglia servito con riso e verdure, il mio fidanzato ha preso i soliti calamari e abbiamo aggiunto le cozze in saganaki. Più due Mythos e due Rakòmelo (ma non offerti). Qui abbiamo speso un po’ di più , € 53 ma vi posso dire che quel filetto di tonno freschissimo era eccezionale e abbondante.

Grill House – il classico locale che serve carne , souvlaki, gyros, sia con pita che in piatto, oppure insalate . Ve lo consiglio! Abbiamo preso due Mythos, due gyros pita (la mia vegetariana), una grigliata mista(abbondante) , un’insalata greca (enorme) con le pite e due Rakòmelo per un totale di €28. Andateci.

L’atmosfera, nelle serate a Katapola, è rilassata, c’è gente un po’ in tutte le taverne e bar, ma non c’è confusione, si respira semplicità e pace.

Il primo giorno, in assenza di vento, scegliamo le spiagge del nord, per prima Agios Pavlos. E’ una lingua di sassi bianchi che si protrae verso il mare, ci si arriva in auto e la strada è in alto quindi il panorama da lassù è straordinario, il mare prende delle sfumature incredibili, trasparente, azzurro, verde e blu… il blu profondo. In spiaggia ci siamo solo noi, poco dietro c’è un complesso di studios, ma è molto discreto , niente che turbi il paesaggio, se vi guardate intorno da lì vedrete le aspre montagne, imponenti, in contrasto con la meraviglia di quel mare multicolore. Davanti a noi la piccola isoletta di Nikouria. La pace è garantita.

Ci spostiamo nella baia di Aegiali, c’è il porticciolo, il paesino, la spiaggia del paesino è già bellissima, ma noi ci spostiamo a Levrossos. Si parcheggia e si scende per un sentiero in circa 5 minuti. La spiaggia è di sabbia fine , l’acqua è chiara, c’è poca gente , fa caldo , ci godiamo qualche ora e qualche bellissimo bagno.

Nel pomeriggio torniamo verso sud e andiamo a curiosare nei pressi del famoso Monastero e decidiamo di scendere nella piccola spiaggetta di Agia Anna. Si scende per un sentiero e si incontra la piccola chiesetta di un bianco accecante, da un lato gli scogli dall’altro questa minuscola caletta di ghiaia fine. Diciamo che è piena, perché per riempirla bastano meno di una decina di persone. Però è tranquilla, silenziosa, la gente riposa, fa il bagno, sonnecchia. Finché, essendo sulla costa est, il sole se ne va. Risalendo, volgendo lo sguardo in alto, si vede il Monastero, sembra una visione irreale, ci si chiede come fa a stare là, attaccato in quel modo ad una parete di roccia davvero aspra e scoscesa. Pochi passi e scompare, nascosto dalla montagna del Profetas Ilias, la cui cima si vede raramente, quasi sempre coperta da nuvoloni, anche se intorno splende il sole.

Amorgos è così, molto montuosa nella parte centrale, si sale parecchio e non è raro trovarsi tra le nuvole, per poi scendere e scoprire una bellissima giornata di sole! I paesaggi sono mozzafiato, la strada è a strapiombo sul mare, le montagne si tuffano nell’acqua più blu creando un contrasto cromatico straordinario.

Il giorno successivo ci dirigiamo a sud nella spiaggia di Kalotaritissa, ma il vento è forte così torniamo e ci fermiamo nella spiaggia di Mouros. Sono due piccole calette di ghiaia fine riparate dall’alta scogliera che le sovrasta. Si raggiunge con un sentiero in pochi minuti, qui il mare è blu , ma non un blu scuro, un blu trasparente dalle mille sfumature, nonostante sia subito profondo. Ci sono delle grotte sott’acqua che io però non ho visto, si fanno delle belle nuotate, nonostante il vento qui il mare è solo leggermente increspato. Sopra alla scogliera dove si lasciano le auto c’è una bella taverna con una terrazza che si affaccia sulla spiaggia e il panorama è bellissimo. Ho letto anche che si mangia molto bene ma noi abbiamo preso solo qualcosa da bere.

Verso le 16 partiamo alla volta del Monastero di Hozoviotissa che aprirà alle 17. Arriviamo nel piccolo parcheggio dal quale parte la lunga scalinata e alzare gli occhi e vederlo lassù fa una certa impressione. Oltre agli orari per le visite ci sono scritte anche le raccomandazioni sull’abbigliamento: donne con gonne lunghe (no pantaloni) e spalle coperte, uomini con pantaloni lunghi. Io mi sono portata il pareo e una pashmina per le spalle. Gli scalini sono tanti, a ridosso della montagna, la parete di roccia è alta, imponente, quasi intimorisce. Ci fermiamo spesso per ammirare, filmare, fotografare. L’emozione è continua. Quando si arriva lassù l’emozione è stupore e meraviglia. Per la costruzione, bianca, alta, attaccata alla roccia e per la vista… che non si può spiegare. La sensazione è di essere sospesi… il mare è il blu più blu che abbia mai visto… e la sua immensità…a perdita d’occhio. Non riesco a parole a descrivere ciò che ho provato, sensazioni forti, immagini che ti riempiono gli occhi. E poi tutto nel silenzio…..c’era gente come noi che aspettava l’apertura, ma tutti quasi sussurravano, forse per non rovinare l’atmosfera mistica nella quale ci si sente avvolti una volta lassù. Nessuna foto, nessun filmato potrà minimamente rendere l’idea. Alle 17 aprono, entriamo da questa piccola porta e subito troviamo le scale, ripide, scavate nella roccia. Saliamo al secondo piano nella cappella dove accendiamo una candela e poi nel terrazzo dal quale la vista è ancora più sconvolgente, così come dalla piccola finestra del primo piano, dà un senso di vertigine l’altezza e tutto quel blu che sembra non finire mai…. Immagino cosa significhi alzarsi ogni mattina e vedere “questo” dalla finestra. Al primo piano ci hanno offerto i Lokum che sono delle deliziose gelatine alle rose, un bicchiere d’acqua e uno di Rakòmelo. C’è silenzio e contemplazione. I monaci vendono dei braccialettini, delle piccole croci e anche dei dvd. Faccio qualche acquisto e lascio un’offerta per la loro gentilezza. Scendendo la scalinata provo mille sensazioni, non me ne sarei più andata, ogni tanto mi voltavo a guardarlo e, ancora oggi, ogni tanto ci penso e penso che giorno dopo giorno lui è là, imponente e rassicurante al tempo stesso e mi piacerebbe, nei momenti frenetici della vita di tutti i giorni, potermi teletrasportare lassù e godere ancora della pace che quel luogo sa trasmettere. Inutile dirvi che se andate ad Amorgos è una tappa obbligata. Vi consiglio il pomeriggio perché rimane all’ombra e farete meno fatica.

Il terzo giorno il vento è meno forte e torniamo a Kalotaritissa. Ci si arriva comodamente in auto e anche qui la strada scende dalla montagna e il paesaggio di questa splendida baia è una meraviglia per gli occhi. Qui la sabbia è fine e chiara e l’acqua ha quelle sfumature tra il verde e l’azzurro, piccole barche colorate di pescatori completano quello che potrebbe essere un dipinto. Arriviamo presto la mattina e in spiaggia non c’è nessuno… tranne un bel gruppetto di caprette che si allontanano al nostro arrivo. Un bel micio coccolone ci dà il benvenuto, ci sono una decina di ombrelloni e lettini, ne scegliamo uno e ci godiamo questo paradiso tutto per noi. C’è un piccolo chioschetto ancora chiuso arriveranno poi due ragazze che sono le stesse che gestiscono gli ombrelloni. Due lettini e un ombrellone € 6, la metà di Mykonos per una spiaggia neanche lontanamente paragonabile. Tornando in auto scorgiamo il relitto della famosa Olimpia, ormai arrugginito. Appare dietro una curva, in un’insenatura, adagiato nell’acqua. Una visione suggestiva, ma anche inquietante. Volendo si raggiunge con un sentiero, ma noi ci limitiamo a qualche foto dalla strada. Ci godiamo il nostro ultimo giorno ad Amorgos e già mi pento di non aver fatto almeno un giorno in più. Avevo letto recensioni entusiaste dell’isola, ma non pensavo che mi avrebbe conquistato così. All’arrivo non ti colpisce, non è un colpo di fulmine, ma bastano poche ore, pochi tornanti con l’auto, le caprette, gli asinelli che incontri, gli strapiombi che si aprono sotto di te, la prima serata in taverna. Scopri le meraviglie che la natura offre in un posto straordinario come questo, autentico, preservato dal turismo di massa, dai locali alla moda, dove la vita scorre lenta. Amorgos sembra non abbia voglia di conquistare il turista a tutti i costi, chi viene qui deve avere voglia di scoprirla, di vivere la vera Grecia, di sentimenti semplici, di un salto indietro nel tempo. Io so che ci tornerò, per fermarmi qualche giorno in più, per scoprire altri luoghi magici, per pochi. Sì, Amorgos ti tocca il cuore, difficile dimenticarla e lasciarla senza un po’ di malinconia.

La mattina del 15/09 alle 7 l’Express Scopelitis, istituzione delle Piccole Cicladi, ci aspetta al porto per partire puntuale alla volta di Koufonissi. Il mare non è molto mosso, ma lo Scopelitis balla….balla eccome…se soffrite evitatelo e prendete un Seajets.

Arriviamo alle 8,20 al porto di Koufonissi, stupendo, difficile credere che quella spiaggia e quell’acqua siano quelle del porto. Ad attenderci il pulmino di Petros. Alloggiamo da Petros Rooms, poco fuori dal paese raggiungibile in 10 minuti a piedi. Petros è una persona molto accogliente, cordiale, si ferma volentieri a fare due chiacchiere e già al nostro arrivo ci offre la colazione sulla splendida terrazza vista mare. Il posto è tranquillo, la nostra camera è ampia e ben pulita. Ogni mattina la colazione è buona e abbondante . Ci siamo trovati molto bene in questa struttura e la consigliamo. L’isola è piccola circa 4kmq, ci sono pochissime macchine solo degli abitanti perché non ci sono rent per auto e moto, solo per le bici. Affittiamo una bici e partiamo alla scoperta. Qualche salitella c’è, nulla di eccessivo, ma per chi non è allenato, come me, un po’ di fatica si fa. Però è divertente, le strade sono sterrate ma ben tenute, è una vacanza un po’ diversa. In bici si arriva fino alla spiaggia di Fano con relativa taverna, poi la bici si posa e si prosegue a piedi. Si attraversa la prima spiaggia, poi Italida e poi inizia il sentiero sugli scogli che porterà fino a Pori l’ultima meravigliosa spiaggia. C’è anche una strada interna che è quella percorsa dal bus e che credo sia asfaltata e, sempre per chi non vuole camminare, c’è il taxi boat che dal porticciolo ferma in tutte le spiagge. Le spiagge di Koufonissi non si differenziano molto, sabbia chiara e fine, mare caraibico. Le prime due sono più piccole e riparate, Pori è invece una baia ampia e battuta dal vento. Nei giorni di forte Meltemi meglio evitarla. Nel sentiero si trova Piscina, chiamata così perché sembra effettivamente una piscina tra le rocce. L’acqua è verdissima e ci si può tuffare perché è molto profonda. Arrivati a Pori fate una passeggiata oltre le due taverne, ci sono delle scogliere magnifiche con un’acqua indescrivibile. Se poi proseguite per il sentiero oltre la spiaggia troverete Gala, una spiaggetta, se così si può chiamare, molto particolare tra gli scogli. Molto suggestiva.

Il secondo giorno prendiamo la barchetta alle 11 che ci porta a Kato Koufonissi, la sorella disabitata di Pano. In realtà un paio di casette ci sono ma sono chiuse, forse qualche fortunato ha là la sua seconda casa… (!!!) Trovate gli orari della barca al porticciolo. Di solito fa due fermate: una alla taverna e una alla spiaggia di Nero, ma a settembre fa solo la Taverna. L’ultimo ritorno a settembre è alle 20, ma considerando che a quell’ora è già buio preferiamo prendere quella prima alle 17. Arrivati a Kato dopo pochi minuti di viaggio ci si avventura zaino in spalla per i sentieri. Sulla destra c’è una bella chiesetta e il mare è già bellissimo lì. Noi passiamo davanti alla taverna e ci incamminiamo. Incontriamo solo un signore anziano in groppa al suo asinello. Si sale abbastanza, non dico che sia una vera montagna, ma una discreta collina sì, e sotto spuntano le prime spiagge. Intanto saliamo sempre di più fino a trovare i ruderi del vecchio villaggio. Da lassù è tutto molto affascinante, il vento soffia e noi riusciamo quasi a vedere l’isola intera. Sotto di noi compare Nero, una bella spiaggia lunga di sabbia non tanto chiara e vediamo qualche tenda di liberi campeggiatori. C’è ancora un po’ da camminare, diciamo dalla taverna a Nero fermandosi per qualche foto 45-50 minuti ci vogliono. Una volta arrivati il vento è un po’ forte, ci riposiamo e poi ripartiamo per fermarci in una delle altre spiaggette che abbiamo visto dall’alto. Ci fermiamo in una con piccole pietre bianche e un mare favoloso. Per le 17 torniamo ad attendere la barca.

Il terzo giorno giriamo un po’ in bici, andiamo a Pori a piedi, ma il vento è forte così torniamo a Italida e ci fermiamo lì. La vita a Koufonissi è questa, l’isola è meravigliosa, ma piccola, le spiagge sono poche e se c’è vento la scelta si riduce ancora. In bassa stagione è ancora un’isola vivibile, mentre da quello che ho letto a luglio e agosto è da evitare, meglio scegliere Schinoussa o Donoussa. Abbiamo notato una percentuale altissima di nudisti, non intendo i naturisti, quelli veri, discreti e riservati, intendo esibizionisti piazzati in zone di passaggio, sul bagnasciuga, che passeggiano e fanno yoga, molti con evidente segno bianco del costume. Abbiamo girato molte isole, ma non abbiamo mai visto questo tipo di nudismo. Ci diceva Petros che è piuttosto tipico dalla metà di settembre in poi.

La sera si va a piedi in paese, le strade sono troppo buie per la bici. Sembra di tornare indietro nel tempo, tutti a piedi, nel silenzio, sotto le stelle…e se ne vedono tantissime! La prima sera scegliamo una cena veloce a base di gyros pita. Avevo letto ottime recensioni per un posto all’interno del paesino che è poi una finestrella davanti alla quale si forma una bella coda per prendere il gyros e poi consumarlo ai pochi tavolini lungo la via. Ma proprio perché c’era troppa gente ci fermiamo in un posto vicino al supermercato. Ve lo sconsiglio. Il prezzo è basso ma il gyros è mezzo vuoto giusto due pezzetti di carne, due di pomodoro e due patatine.

La seconda sera su consiglio di alcuni italiani che abbiamo incontrato andiamo da Melissa sulla salita che conduce dentro il paese. Abbiamo preso calamari grigliati, polpo stufato con salsa di pomodoro e cipolle, delizioso, due birre. Tutto molto buono ad un prezzo modesto.

La terza sera ci lasciamo attirare dalla taverna che rimane di fronte alla spiaggia del porto, carina, tranquilla, ma la cucina non è granchè. Poca scelta nel menù, il mio fidanzato prende bistecca e patatine io calamari fritti perché non fanno pesce alla griglia. Non la consiglio.

All’interno del paese c’è un’ottima gelateria, vi consiglio un bel gelato e c’è anche un posto dove fanno delle invitanti crepes ma non le ho provate.

L’ultima sera decidiamo anche di andare al famoso Sorokos bar, molto particolare perché illuminato solo da lanterne di carte e a olio. Si trova in una zona molto buia vicino al porto, appena arrivati ci sediamo al tavolino e non c’è quasi nessuno, si fa quasi fatica a vedere cosa c’è intorno, poi gli occhi si abituano un pochino e ci si lascia avvolgere da quell’atmosfera particolare. Si sente il rumore del mare, ma non si vede anche se è a due passi da noi. La strada è segnata dalle lanterne di carta e anche la facciata del bar. E’ molto famoso a Koufonissi, in alta stagione sarà sicuramente affollato, ma noi ci siamo potuti godere la pace, il leggero rumore del mare, la moltitudine di stelle che in questo buio sono davvero tantissime, come ad essere fuori dal tempo.

La mattina seguente, il 18/09, ultima colazione da Petros e poi ci attende il Seajets per raggiungere Naxos.

Tornare a Naxos ed essere accolti dalla vista della Portara è sempre una grande emozione. Non ci piace tornare in posti già visitati ma Naxos ci ha conquistato il cuore e anche se solo per due giorni ci fa piacere rivederla.

Alloggiamo al Magic View appena fuori dalla Chora. La vista è davvero magica, sotto il balcone l’immenso del mare e a sinistra la Portara coi suoi magici tramonti di fuoco. La camera è carina, pulita, Maria e suo marito sono gentilissimi, il problema grosso di questo posto sono i pochissimi parcheggi a disposizione, la strada per arrivare è stretta e ripida e si deve parcheggiare dove si trova uno spazio e parlo del 18-19 settembre quindi non oso immaginare in alta stagione.

Abbiamo affittato un’auto per due giorni a €20 al giorno da Apollon. Avendo già visitato Naxos e con il desiderio di tornare ancora in futuro, decidiamo di trascorrere questi due giorni sulla favolosa spiaggia della Plaka, una distesa di sabbia chiarissima lunga circa 5 km con qualche ombrellone qua e là dove c’è una taverna, per il resto ciò che si vede sono dune di sabbia fine e un mare meraviglioso! La mattina è bello arrivare presto e fare una camminata per tutta la lunghezza della spiaggia ( o per il mio fidanzato una corsa), il sole caldo ma non troppo, pochissime persone e il rumore del mare. Il paradiso. Quando c’è molto vento è difficile stare qui vi consiglio di spostarvi ad Aghia Anna verso il paese di Agios Prokopios, lì è più riparato.

La sera decidiamo di ritornare in due posti in cui ci eravamo trovati benissimo la volta precedente. Una è una taverna che si chiama Marò ( in greco è scritto Màpw). Non è sul lungomare, dovete camminare fino in fondo dalla parte opposta alla Portara, arrivati dove finiscono i locali c’è una strada sulla sinistra (di fronte avete una banca o la posta) prendete questa strada e poi la prima a destra e arrivate ad una piazzetta con una specie di rotonda. Una volta qui attraversate la piazza e vi trovate di fronte due strade prendete quella a sinistra e poco più avanti trovate due taverne sulla destra, una di queste è Marò. Pesce buonissimo!!! Prendiamo polpo in salsa di vino servito con una valanga di patate, calamari grigliati enormi con contorno e le cozze in saganaki, due birre, spendiamo €31,50, vi assicuro porzioni abbondanti e piatti deliziosi. C’è sempre molta gente, abbiamo dovuto aspettare un quarto d’ora per sederci.

La seconda sera andiamo in una specie di grill house si chiama To Spitiko è sul lungomare quasi in fondo dalla parte opposta alla Portara. Qui c’è un signore simpatico e gentile. Prendiamo due gyros più le favolose patate con Kefalotiri il formaggio tipico dell’isola Sono favolose, provate! Noi ci siamo portati a casa una forma di questo formaggio buonissimo. Si spende pochissimo, i gyros sono belli pieni e le porzioni abbondanti. Dopo cena andiamo in un locale sempre sul lungomare che fa delle spettacolari coppe di gelato, crepes, waffle. Waffle con gelato più un banana split, deliziosi ed enormi! Spendiamo più che da Spitiko! Ma ne vale la pena, del resto è l’ultima sera in terra greca e già ci assale la malinconia.

La mattina seguente, il 20/09, ci aspetta il Seajets per portarci a Mykonos. Arriviamo di nuovo al porto vecchio e appena sbarcati sulla destra troviamo la fermata del bus con gli orari . Per l’aeroporto ne parte uno ogni mezz’ora al prezzo di € 2 a persona. Da lì partono anche i bus per le spiagge e ci sono gli orari anche di quelli.

Alle 15,40 ci aspetta il volo che ci riporterà a Milano. Come ogni anno lasciare la Grecia è durissima, l’atmosfera che si respira, la semplicità, il mare dai mille colori, il classico Meltemi. Chi è stato in Grecia una o più volte sa bene di cosa parlo, ogni anno ci lasciamo un pezzetto di cuore. Si ritorna e si cerca di affrontare l’autunno e l’inverno cercando nuove isole da esplorare e da vivere. Si scrive il resoconto per TPC e ci si confronta sulle pagine Facebook dedicate alle isolette greche per scambiare consigli, esperienze, emozioni con persone con la nostra stessa passione. Il mal di Grecia così è un pochino più sopportabile… almeno fino al prossimo anno.

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Amorgos Monastero di Hozoviotissa

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Amorgos Monastero di Hozoviotissa

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Amorgos Agios Pavlos

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Sorokos Bar Koufonissi

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Naxos la Plaka

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Kato Koufonissi

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Pano Koufonissi

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Naxos la Portara



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